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Rassegna stampa alcol e guida del 30 agosto 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


CONTROLLI A TAPPETO DI CARABINIERI E POLIZIA LOCALE
BASSA - Le cifre sono davvero grosse. E lasciano intendere quanti siano gli automobilisti che si mettono al volante dopo aver alzato un po’ troppo il gomito o aver "fumato" o addirittura "tirato" cocaina. Una bella stretta alle "notti brave", o meglio da sballo su e giù per le strisce d’asfalto della Bassa bresciana Ë arrivata da carabinieri e polizia locale. Già, perché negli ultimi due fine settimana un vero e proprio esercito di uomini in divisa ha setacciato, nel cuore della notte, tanto le arterie più trafficate quanto le strade a ridosso di locali notturni, in particolare a Flero, Poncarale, Leno, Ghedi, Dello e Orzinuovi. Ed i risultati non si sono fatti attendere. E che cifre! Ben 37 le patenti di guida ritirate nel giro di poche ore che hanno condotto pure alla denuncia di 19 persone per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e 18 per abuso di alcol. Insomma, drogati o ubriachi al volante, stanati grazie all’etilometro ed al narcotest di cui carabinieri e vigili erano dotati. Ma continuiamo con i risultati. A fronte di 336 veicoli fermati, sono state identificate 434 persone (di cui 96 stranieri), elevate 64 contravvenzioni al Codice della strada e ben 30 multe per eccesso di velocità - rilevate con il telelaser -. Oltre alla patenti, sono "saltate" pure quattro carte di circolazione, sequestrate otto auto e quasi un etto di droga tra hascisch, marijuana e cocaina. Anzi, a fronte di questi stupefacenti, quindici giovani sono stati segnalati alla Prefettura in qualità di consumatori, mentre altre sei persone sono state denunciate, a piede libero, per detenzione e spaccio. Infine agli automobilisti indisciplinati sono stati decurtati, complessivamente, 430 punti della patente. Insomma, per arginare le "stragi del sabato sera" le forze dell’ordine sono scese in campo massicciamente. Già, perché sono entrati in azione una cinquantina di uomini tra carabinieri (del Nucleo operativo radiomobile di Verolanuova e delle stazioni di Bagnolo Mella, Leno, Manerbio, Dello, Ghedi, Orzinuovi e Verolanuova) e vigili urbani (dei Comuni di Bagnolo Mella, Flero, Ghedi, Dello, Orzinuovi, Roncadelle e Capriano del Colle). Un servizio in grande stile - coordinato dal tenete Paolo Floris - con finalità tanto preventive quanto repressive destinato ad essere ripetuto anche nei prossimi week-end, a fronte di quella preziosa collaborazione tra Arma e Polizie locali. Marco Bonari.

ICTUS: INGLESI SOTTOVALUTANO RISCHI, SOLO 6% TEME DI ESSERNE COLPITO.

Roma, 30 ago. (Adnkronos) - Gli inglesi non temono l’ictus e ne sottovalutano i rischi adottando, spesso, stili di vita che ne mettono a repentaglio la salute. Molto più preoccupati di subire furti e rapine, fenomeno che in Gran Bretagna si verifica con cadenze di un caso ogni 13 minuti, ignorano che l’ictus rappresenta un pericolo molto più diffuso che colpisce, infatti, un britannico ogni 4 minuti, per un totale di 130mila persone colpite ogni anno e ben 60mila vittime nel solo Regno Unito.

A ’scattare la fotografia’ del rapporto degli inglese con un nemico invisibile e silente Ë la ’Stroke Association’. Intervistando ben duemila adulti, l’associazione ha scoperto che solo il 6% teme di essere colpito da ictus, mentre ben un inglese su cinque vive con il timore di essere rapinato. L’ictus, dunque, viene preso ’sotto gamba’ dalla maggior parte della popolazione, con ripercussioni negative su salute e stili di vita. Il 40% degli ictus - ricorda infatti l’associazione che ha condotto l’indagine - potrebbe essere evitato adottando abitudini più sane e assumendo piena consapevolezza dei rischi a cui si va incontro. Soffrire di pressione alta, per esempio, aumenta fino a sette volte la possibilità di subire un ictus. Secondo la Stroke Association, tuttavia, solo due persone su cinque affette da ipertensione ne sono consapevoli. Fumare - ricorda il gruppo che ha condotto l’indagine - raddoppia il rischio di ictus, e, tra una pinta di birra e l’altra, gli inglesi ignorano anche che bere otto o più unità di alcol la settimana per gli uomini e sei per le donne, aumenta il rischio di ben cinque volte..

VALSABBIA - Agosto intenso di controlli sulle strade della Valsabbia, anche con la presenza in orari "insoliti" delle forze di Polizia locale, quelle del Consorzio valsabbino che si occupa di gestire la sicurezza in otto Comuni da RoË Volciano a Lavenone. Solo nei servizi notturni, o comunque al di fuori del normale servizio giornaliero, svolti nelle ultime due settimane, gli agenti comandati dal dottor Maurizio Nozzoli hanno rilevato diverse contravvenzioni. Sono state ritirate di 5 patenti, una per guida in stato di ebbrezza e le altre per eccesso di velocità in centro abitato. Sono state ritirate 6 carte di circolazione per mancata revisione, rintracciati due veicoli rubati e rilevati alcuni incidenti stradali. In collaborazione con le altre forze dell’Ordine, i "ghisa" della Valle Sabbia hanno effettuato anche una serie di controlli sulla popolazione extracomunitaria, compresi alcuni esercizi commerciali, senza per altro rilevare gravi violazioni alla normativa. Particolare curioso: fra i numerosi decreti di sospensione della patente per guida in stato di ebbrezza, sono in numero crescente quelli emessi a carico di donne. (u. vall.).
IL  MATTINO  (Caserta)
Violenza in discoteca arrivano i vigilantes
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Giuseppe Damianozz MASSIMILIANO D’ESPOSITO
 Sorrento. "Via le discoteche dal centro storico e vigilantes a guardia dei locali". » la proposta del sindaco di Sorrento, Marco Fiorentino, all’indomani dell’aggressione contro un ventunenne all’uscita di un pub di Corso Italia. Il primo cittadino annuncia più rigore: "Adotteremo provvedimenti esemplari nei confronti di quei gestori che non rispettano le regole". Al momento, il Comune starebbe vagliando la possibilità di chiudere l’English Inn, il pub dove sabato notte si Ë scatenata una lite tra amici, sfociata poi in un accoltellamento lungo le strade del centro. Migliorano, intanto, le condizioni della vittima: il giovane di Napoli, accoltellato allo sterno, all’addome e alla spalla, Ë stato trasferito dal reparto di rianimazione a quello di chirurgia dell’ospedale Santa Maria della Misericordia. I sanitari, pur non avendo ancora sciolto la prognosi, manifestano un moderato ottimismo. Il giovane, nella giornata di ieri, sarebbe stato sentito dagli inquirenti per una prima ricostruzione dei fatti. I due minorenni di 15 e 17 anni, ritenuti responsabili dell’aggressione, restano al momento nel centro di prima accoglienza dei Colli Aminei a Napoli con l’accusa di tentato omicidio. A Sorrento, intanto, monta la polemica sulle misure di sicurezza e sui controlli nei locali notturni. Il vicesindaco con delega al turismo, Gaetano Milano: "Il personale delle discoteche dovrebbe selezionare con maggior cura i clienti. Io proporrei, inoltre, ai gestori di assoldare vigilantes privati dalle due di notte in poi: potrebbe servire da deterrente contro gli episodi di violenza. Il loro compito sarebbe quello di arginare l’afflusso indiscriminato della clientela, cercando di evitare l’introduzione nel locale di oggetti contundenti e armi da taglio". Anche il primo cittadino Marco Fiorentino non nasconde la sua amarezza: "Quello che Ë successo sabato notte ci preoccupa. Un episodio di questa gravità rischia di mandare all’aria tutti gli sforzi dell’amministrazione e delle forze dell’ordine contro la microcriminalità in costiera: i reati cosiddetti minori a Sorrento si sono ridotti del 50 per cento rispetto all’anno precedente. Tuttavia, la città si sente offesa dall’assurda violenza dello scorso weekend. » il momento davvero di sanzionare coloro che non rispettano le regole. Mi riferisco soprattutto a tutti quei gestori dei locali che non applicano la legge sulla somministrazione delle bevande alcoliche, o che cercano di nascondere e di non denunciare atti di violenza avvenuti nel proprio night. Abbiamo in serbo dei provvedimenti esemplari per chi non rispetta le regole". Le parole del sindaco sono destinate a scatenare nuove polemiche. Pare infatti che l’amministrazione comunale sia pronta a chiudere i locali più a rischio. "La nostra intenzione ñ sottolinea il sindaco - Ë di portare le discoteche fuori dal centro della città, nell’ambito di una mirata programmazione di insediamento commerciale. » da tempo che perseguiamo questa politica, anche perché la normativa sull’emissione acustica nei centri abitati Ë abbastanza severa in tal senso". Anche il presidente degli albergatori, Costanzo Iaccarino, sembra pensarla allo stesso modo: "Maggiori controlli per prevenire episodi di violenza e teppismo: Ë questa la strada da seguire. Bisogna effettuare delle verifiche preventive ogni volta che si decide di dare in affitto case vacanze e appartamenti. In questo settore, infatti, al di fuori degli alberghi regna il caos".
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LA  GAZZETTA  DEL  MEZZOGIORNO (Lecce)
Alcol, la temibilissima "spirale"
"La dipendenza da alcol resta la più comune delle dipendenze e, contemporaneamante, una delle più gravi". Il Laboratorio permanente per i giovani ha realizzato un’indagine sulla diffusione dell’alcool tra la popolazione studentesca della provincia, i cui risultati, diffusi nella primavera scorsa, vale al pena ricordare proprio ora che l’attenzione dell’opinione pubblica Ë puntata sui disagi e sulle devianze dei giovani. I dati emergenti dalla ricerca sono allarmanti rispetto ai già preoccupanti numeri dell’Istituto superiore della sanità. L’accesso all’alcool, infatti, Ë sempre più facile e più rapido. Nel Salento, il 3,2 per cento dei ragazzi ha cominciato a bere alcolici a meno di dieci anni; il 18,4 per cento ha iniziato tra gli undici ed i tredici; ed il 30,1 per cento ha bevuto per la prima volta tra i 14 ed i 15. Complessivamente, considerando solo coloro che hanno dichiarato di bere, il 72,9 per cento ha avuto il primo contatto in un’età inferiore ai sedici anni. "L’alcolismo costituisce un fenomeno molto radicato nel tessuto socio-culturale - spiega Serenella Molendini, direttrice scientifica del Laboratorio - tanto da suscitare un allarme sociale molto più debole di quello destato dalle droghe illegali. Invece, i danni che l’alcool produce sono molto più numerosi e devastanti anche di quelli provocati dall’eroina". Purtroppo, l’uso delle bevande alcoliche, soprattutto il sabato sera, Ë spesso associato ad altre sostanze che danno luogo a cocktail micidiali dalle conseguenze spesso drammatiche. Più che la cura, importantissima risulta la prevenzione, che, precisano dal Laboratorio, "Ë una cosa seria e non puÚ essere atto terroristico, altrimenti il solco tra i giovani e gli adulti diviene sempre più profondo".
LA  GAZZETTA  DEL  MEZZOGIORNO (Nord Barese)
associazione genitori fa quadrato, con le istituzioni, dopo la tragedia di Elisa. Si chiede prevenzione e sensibilizzazione nel campo della sicurezza stradale
"Dobbiamo tutelare la vita dei giovani"
E c’Ë chi ricorda che molti ragazzi sono accaniti bevitori: occorre che cambino stile di vita
 
Aumentare la sicurezza stradale, soprattutto per avviare una ’rete di protezione’ per i giovani. E’ stato questo il tema centrale dell’incontro organizzato dall’Age-Associazione genitori di Andria (nella sede di via Buozzi). Un incontro che Ë divenuto urgente organizzare perché, purtroppo, i mesi scorsi sono stati funestati da tragici incidenti stradali in città e che hanno anche drammaticamente coinvolto una ragazza andriese a Bisceglie. Vite spezzate di bambini, giovani, ragazze. Investimenti, scontri. Tutto legato da un unico, terribile elemento: giovani vite distrutte, famiglie devastate dal dolore, la città ripetutamente ferita. Il presidente dell’Age-Andria, Graziella Asseliti Rizzi, ha insistito sul ruolo che devono avere i genitori, quello della formazione permanente: "E’, infatti, necessaria una formazione permanente in una società fluida come quella che ci ritroviamo, una formazione che possa far coniugare principi e flessibilità, umiltà e rigore, tenerezza e complicità; occorre anche crescere con i nostri figli e non dare tutto per scontato o irrigidirsi nei ruoli. Occorre mettersi in gioco, cercare l’incontro ed anche lo scontro, nel reciproco rispetto". Durante l’incontro Ë stato affrontato anche il problema delle risposte che gli enti locali e le amministrazioni pubbliche dovrebbero dare ai genitori su queso tema delicato: "C’Ë una difficoltà di relazione - Ë stato fatto notare - che investe entrambe le parti; c’Ë spesso disfattismo e rassegnazione da parte del cittadino, ma anche l’esasperazione di non poter fare riferimento a responsabilità precise; l’amministrazione pubblica rimane lontana, infatti, dai bisogni veri dei suoi cittadini; si sa che le risorse sono poche, le esigenze moltissime, ma occorre un discorso di priorità. La tutela della vita dei giovani Ë una questione di priorità". I responsabili dell’Age di Andria, di Minervino Murge, di Barletta, di Trani hanno ribadito che sono state attuate già iniziative nelle varie città, con l’intervento proprio dell’Associazione genitori, che hanno riguardato attività di prevenzione, manifestazioni nelle scuole, collaborazioni con Regioni (anche con l’Emilia Romagna, all’avanguardia sul tema specifico), l’attivazione di campagne pubblicitarie e di sensibilizzazione, di richiesta di attività di deterrenza. I responsabili dell’Acat (associazione alcolisti in trattamento) hanno a loro volto insistito sul fatto che bisogna impegnarsi, con tutte le energie, a far cambiare stile di vita ai giovani. E’ stato ricordato, infatti, che un’indagine dell’Acat (compiuta nell’aprile scorso) ha dimostrato che i ragazzi hanno già bevuto (e superato i limiti consentiti per mettersi alla guida di un’auto) già prima di andare in discoteca. L’incontro ha permesso, inoltre, di accogliere anche altre proposte: far sì che ci sia legalità in ogni comportamento in collaborazione con le forze dell’ordine; promuovere la sicurezza stradale nelle scuole; promuovere il mezzo ecologico (a piedi, in bicicletta); supportare la genitoralità in crisi (rapporto scuola-genitori); sollecitare la nomina del difensore civico quale strumento di raccordo tra cittadini e istituzioni; promuovere la costituzione di una consulta provinciale sulla sicurezza. Infine, un’annotazione: all’incontro, oltre agli esponenti dell’Age e delle altre associazioni, hanno partecipato anche i rappresentanti dell’amministrazione comunale e delle forze dell’ordine cittadine. Scarsa, invece, la presenza dei genitori. Un dato, naturalmente, che deve far riflettere. Michele Palumbo

IL  GAZZETTINO Belluno
Ubriaco al volante, in compagnia di un amico, un ventenne pontalpino ha tentato di mimetizzarsi nel buio alla vista della polizia che l’ha perÚ raggiunto e bloccato
Fuga di notte a fari spenti, via 30 punti dalla patente
Ben due Volanti hanno partecipato all’inseguimento dell’auto con il sospetto che potesse trattarsi di autentici malviventi

Belluno

Alticcio, tradito dallo spavento alla vista della polizia. » stata la prospettiva di doversela vedere con gli agenti a indurre un automobilista a spegnere i fari dell’auto, illudendosi di passare inosservato. Ha ottenuto l’effetto opposto. E sono stati guai per due giovani di Ponte nelle Alpi, uno dei quali ci ha rimesso trenta punti della patente. » accaduto l’altra notte nei pressi di Safforze. Erano le 2.40 e all’attenzione di un equipaggio di una Volante non Ë sfuggita un’auto che aveva spento di colpo i fari spenti. Proveniva dal centro commerciale Emisfero. L’associazione di idee Ë stata immediata e naturale. Chi mai poteva trovarsi in strada a quell’ora, celandosi nel buio alla vista delle forze dell’ordine? Come minimo chi stava al volante di quella Golf di colore scuro qualche cosa da nascondere ce l’aveva. E chissà mai che non ci fosse di mezzo qualche cosa di grosso. Il fatto Ë che l’auto, dopo aver tentato di mimetizzarsi, ha puntato dritto verso il retro di un vicino negozio di mobili. A quel punto la pattuglia, che già le stava a ruota, non immaginando chi si sarebbe trovata di fronte, ha segnalato alla Questura l’opportunità di un rinforzo. In men che non si dica la Golf sospetta si Ë ritrovata tallonata da ben due equipaggi della Volante. L’autista, lungi dal rassegnarsi al controllo, ha ingranato la marcia tentando la fuga in senso opposto. Ed Ë stato vero e proprio inseguimento. Davanti la Golf, sempre a fari spenti, lanciata a forte velocità, dietro i mezzi della polizia con tanto di lampeggiante, sirena e palette al vento. Dura farcela con la polizia alle calcagna. Tant’Ë che la corsa finiva dopo appena un chilometro in viale Dolomiti. Non erano banditi in fuga col bottino. Davanti ai poliziotti sono apparsi invece due ragazzi che da nascondere non avevano che un evidente stato di ebbrezza, confermato senza dubbio alcuno da ben tre prove con l’etilometro. Ma per il ventenne pontalpino B.D., l’essersi messo al volante in preda ai fumi dell’alcol era aggravato dal fatto di aver proceduto a fari spenti. Le cose, messe assieme, gli sarebbero costate una quindicina di punti, che sono perÚ raddoppiati per via della patente conseguita di fresco. Quanto al passeggero e compaesano, F.D., proprietario del veicolo, dovrà fare i conti pure lui con l’ubriachezza. Sono rientrati entrambi a casa nell’auto guidata da un amico.

Bruno De Donà

IL  GAZZETTINO Nordest
Jesolo, test con l’etilometro prima di mettersi in auto
Mestre  

Prevenire le stragi del sabato sera e informare gli automobilisti sui rischi che si corrono mettendosi alla guida ubriachi. Sono questi gli obiettivi dell’iniziativa, voluta dalla Provincia di Venezia, che la Croce Rossa Italiana, in collaborazione con la Motorizzazione civile, sta portando avanti dall’inizio di luglio. Ogni venerdì e sabato notte i volontari della Cri e gli uomini della Motorizzazione hanno sistemato in piazza Mazzini a Jesolo due postazioni in cui adulti e giovani hanno potuto "testare" l’etilometro, senza correre il rischio di aver ritirata la patente. Una prova, affiancata dalle informazioni fornite dalla Croce Rossa e dalla Motorizzazione, che Ë servita a molti per verificare il "limite", la soglia massima di alcol, e ad altri per comprendere alcuni aspetti riguardanti la guida in stato di ebbrezza e i tempi di attesa necessari per smaltire l’alcol ingerito, prima di mettersi alla guida. L’iniziativa, che si concluderà a metà settembre, ha incuriosito i giovani, che ogni venerdì e sabato scelgono proprio i locali di Jesolo per divertirsi, ma anche gli adulti, preoccupati di un possibile ritiro della patente a causa di quel bicchierino di grappa in più bevuto al termine di una cena con gli amici. In alcune serate gli uomini della Motorizzazione e i volontari della Croce Rossa si sono anche spostati davanti alle discoteche, cercando di catturare l’attenzione del "popolo della notte". Un’azione preventiva rivolta soprattutto ai ragazzi tra i 18 e i 30 anni che, molto spesso, dopo aver trascorso la serata nei locali e dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo si mettono alla guida. Molti dei ragazzi che hanno fatto il test con l’etilometro hanno poi preferito attendere qualche ora prima di mettersi in viaggio, oppure hanno scelto di far guidare gli amici più "lucidi".

Manuel Scordo

 
IL  GAZZETTINO  Treviso
La donna prima ha raccontato di aver avuto un incidente, poi ha cercato di fuggire
Va alla Polizia, ma era ubriaca
Conegliano

(a.pe.) Se non si fosse messa in testa di raccontare di essere rimasta vittima di un incidente, con ogni probabilità inventato, forse l’avrebbe fatta franca. Invece una 44enne di Conegliano, in preda ai fumi dell’alcool dopo una serata al night club, ha rimediato una denuncia per guida in stato di ebbrezza e ha rischiato pure di essere deferita per resistenza a pubblico ufficiale. » stata infatti proprio C.R., guidando una vettura ammaccata su cui trasportava un amico 72enne ugualmente alticcio, a recarsi al Commissariato alle 5 di domenica mattina. Al piantone la donna ha riferito di essere stata investita, ma quando il poliziotto ha allertato i colleghi della squadra volanti, l’automobilista Ë sgommata via. Gli agenti l’hanno bloccata in via Matteotti e a quel punto, tanto in strada quanto in ufficio, la donna ha vivacemente cercato di evitare l’identificazione ed il ritiro della patente. Dopo un’ora di intemperanze l’ubriaca ha perfino cercato di riprendersi la macchina che veniva portata via dal carro attrezzi.

CORRIERE  ROMAGNA
Edizione di Ravenna
Ubriaco a zig zag sulla Ss 16
CERVIA - Tre extracomunitari sono stati arrestati dai carabinieri per ricettazione e introduzione di prodotti con marchi mendaci in Italia. Si tratta di un senegalese di 36 anni, di un cinese di 33 e di un 30enne del Bangladesh. Tutti e tre non sono residenti nel Cervese, ma in province del Nord Italia.Sono stati fermati dai carabinieri nel corso di alcuni controlli contro l’ambulantato abusivo. I militari hanno anche sequestrato molta merce: 126 orologi, alcune decine di borse e portafogli, agende in pelle e persino un paio di scarpe, abbandonate da alcuni ambulanti sulla spiaggia alla vista delle divise.Nel corso del weekend l’impegno dei carabinieri si Ë concentrato anche sulla sicurezza stradale.Quattro le persone che sono state denunciate per guida in stato di ebbrezza durante operazioni di controllo. Tra questi due cervesi fermati nel pomeriggio di domenica con tassi alcolici rilevanti: 0,95 e 1,85 grammi litro.Nella serata precedente era stato denunciato anche un forlivese di 21 anni con 1,50 di valore alcolico.Mentre l’intervento più provvidenziale compiuto dai carabinieri Ë senza dubbio avvenuto sulla statale Adriatica domenica pomeriggio.Numerose chiamate pervenute alla centrale operativa avevano segnalato la presenza di un furgone Ford Transit che viaggiava sulla ss 16 zigzagando pericolosamente sulla carreggiata. I carabinieri lo hanno raggiunto e affiancato costringendolo a fermarsi. Sottoposto al test dell’etilometro, il conducente ha fatto registrare un valore di 2 grammi litro. La patente gli Ë stata immediatamente ritirata e l’uomo, un cesenate di 23 anni, Ë stato denunciato per guida in stato di ebbrezza.
BRESCIAOGGI
IL CASO. L’uomo fermato ha subito chiesto gli esami del sangue
Brillo al volante per l’etilometro ma le contro analisi lo scagionano
Ma gli etilometri in dotazione alle forze dell’ordine sono sempre infallibili? Stando alla testimanianza di Gianluca Soregaroli, 44enne di Verolanuova, parrebbe di no. L’automobilista bassaiolo, fermato da Vigili e Carabinieri dopo la mezzanotte di sabato 21 agosto a Bagnolo Mella, dopo essere stato sottoposto al test dell’etilometro Ë risultato avere nel sangue una quantità di alcol superiore ai 50 milligrammi/litro; limite oltre il quale scatta il ritiro della patente. "Ma io quella sera non avevo bevuto nulla" racconta Soregaroli a Bresciaoggi.
"Volevano ritirarmi la patente - prosegue l’uomo - ed io ho chiesto di essere portato immediatamente al pronto soccorso di Manerbio per essere sottoposto ad analisi più accurate". E così Ë stato. Scortato dai carabinieri di Verolanuova e dai Vigili Urbani di Bagnolo Mella, il 44enne verolese, pochi minuti prima delle 3 Ë entrato nell’accettazione del pronto soccorso di Manerbio e alle 3.01 Ë stato sottoposto a prelievo del sangue (il referto medico lo dimostra). Ma nelle vene di Gianluca sono state trovate tracce impercettibili di etanolo: 2 milligrammi/litro, per l’esattezza, quando il valore massimo ammesso dalla legge Ë di 50milligrammi/litro. Sul sangue dell’automobilista sono state anche effettuate analisi per la rilevazione di oppiacei, cocaina, cannabinoidi, anfetamine, metamfetamine. Tutti i test hanno dato risultati negativi. Insomma, l’automobilista bassaiolo era perfettamente "pulito".
"Ci siamo sbagliati mi hanno detto i carabinieri - spiega Soregaroli - e mi hanno lasciato andare. Ma se io non avessi chiesto di essere portato al pronto soccorso cosa sarebbe successo?". Il passato di Gianluca Soregaroli Ë costellato di spiacevoli equivoci con le Forze dell’Ordine. Alle 21 del 23 aprile 2002, mentre sostava in via Cremona a Manerbio, Gianluca Ë stato avvicinato da una pattuglia della locale stazione. Gli hanno ritirato la patente per "guida dell’autoveicolo in stato di ebbrezza da stupefacenti", ma senza sottoporre l’uomo a test narcologico. "Io non avevo fumato un bel niente - commenta ancora seccato l’uomo -. Così dopo aver chiamato i miei suoceri mi sono recato all’ospedale di Manerbio per sottopormi alle analisi. Ma i sanitari, dopo aver chiamato i carabinieri, si sono rifiutati di farmi gli esami. Ho dei testimoni che possono dimostrare tutto questo". Ma come Ë finita la vicenda? "Patente sospesa per 70 giorni, ricorso al Giudice di Pace. Volevano farmi il test sul capello, l’avrei fatta ma ho la testa rasata".



Mercoledì, 31 Agosto 2005
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