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Rassegna stampa alcol e guida del 22 agosto 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


QUOTIDIANO.NET
 
FARMACO TUTTOFARE
Arriva la salvia dei miracoli scaccia fumo, alcol e fame (*).

ROMA, - Un farmaco dei miracoli, il farmaco dei desideri: capace di far smettere di fumare, bere e in grado di contrastare i morsi della fame. Soprattutto- e al momento studiato proprio per questa capacità - capace di far guarire dall’alcolismo. E’ l’ultimo filone di una ricerca di origine italiana che vede protagonisti due noti ricercatori dell’Universita’ e del Cnr di Cagliari (Gian Luigi Gessa e Giancarlo Colombo) e la Indena di Milano, industria leader mondiale nel settore dei principi attivi di natura vegetale. La notizia e’ stata diffusa oggi a Firenze dal direttore scientifico di Indena Paolo Morazzoni, a margine del congresso mondiale della Società per la ricerca sulle piante medicinali (Society for medicinal plant research), dove domani Colombo presenterà una relazione sugli studi più recenti.
"Stiamo perfezionando la sperimentazione su una particolare sostanza, da noi brevettata, estratta dalla radice di una pianta cinese, la Salvia Miltiorrhiza- ha spiegato Morazzoni- su fumo e appetito la ricerca e’ agli inizi, ma per quanto riguarda l’alcol abbiamo già attraversato con successo la fase preclinica e sono in corso adesso, anche in collaborazione con l’Istituto Vilar di Mosca, studi clinici di cosiddetta fase 1-2 per testare tollerabilità ed efficacia del prodotto, definirne il dosaggio e arrivare così alla messa a punto del primo farmaco specifico contro l’alcolismo".
La novità più interessante dell’estratto dalla salvia e’ che sembra agire sul sistema nervoso centrale, annulla il desiderio di bere agendo sui meccanismi di controllo dell’assuefazione. "In altre parole- ha detto Morazzoni- induce un rifiuto volontario. Ciò vale per l’alcol, ma si suppone anche per altri sistemi di assuefazione come fumo e appetito. Stiamo appunto indagando anche in questa direzione".
Una scoperta che se confermata dalla fase di sperimentazione potrebbe suscitare grande interesse. Al tabagismo vengono infatti associati cancri e cardiopatie, mentre l’obesità e’ ormai emergenza sanitaria in tutti i paesi sviluppati. Quanto all’alcol le agenzie internazionali della salute concordano nel ritenerlo la forma più grave di dipendenza in termini di impatto sociale.
Gli alcolisti sono circa 25 milioni in Russia, 9 negli Stati Uniti e 1,5 in Italia dove si contano ogni anno oltre 40 mila morti per cause riconducibili all’abuso di alcol fenomeno per di più in crescita tra giovani e donne.
"Al momento- ha ricordato Morazzoni- contro l’alcol non esistono farmaci risolutivi. Quelli più usati, come l’Antabuse, hanno notevoli effetti collaterali, mentre tranquillanti e antidepressivi sono tutt’altro che specifici.
L’estratto di Salvia Miltiorrhiza sembra invece privo di effetti collaterali ed e’ molto efficace già dal primo trattamento".
Nota da tempo alla medicina tradizionale cinese come rimedio per alcune malattie del sangue, cardiopatie, epatiti, emorragie, disturbi mestruali, edema, insonnia, la Salvia Miltiorrhiza e’ stata oggetto al congresso di Firenze di una lunga relazione del professor De-an Guo, direttore all’Università di Pechino della School of Pharmaceutical Science and Modern Research Center fo Traditional Chinese Medicine. La novità tutta italiana e’ che risulta appunto efficace nel ridurre il consumo volontario di alcol come sperimentato a Cagliari da Gessa e Colombo nei cosiddetti Sardinian alcohol-preferring, un ceppo di ratti di laboratorio geneticamente selezionato proprio per la propensione al bere.
"Ricerche condotte in parallelo- ha aggiunto Morazzoni- hanno intanto consentito di identificare la molecola del principio attivo dell’estratto". La molecola e’ ora in fase di sperimentazione su cavie animali per cercare di riprodurre gli effetti dell’estratto e arrivare anche alla produzione di sintesi.
 
(*) Nota: rimaniamo in attesa di conoscere l’efficacia di questo nuovo trattamento. Se avesse validità sarebbe una bella notizia, anche se già in passato farmaci presentati come miracolosi hanno poi mostrato i loro limiti.
Per adesso ci limitiamo ad essere un po’ diffidenti ritenendo che il rapporto con l’alcol, per la maggior parte delle persone, non possa ridursi ad un semplice stimolo biologico.

CORRIERE ROMAGNA
 
“Guido con prudenza” fa strage di patenti.
RIMINI - Settantacinque patenti ritirate (74 per guida in stato di ebbrezza e una perché l’autista è stato trovato positivo ai test antidroga); 91 multe contestate per violazioni varie al Codice della strada; 336 biglietti per ingresso omaggio in discoteca distribuiti.Sono i numeri della due notti di servizi eseguiti dalla Polstrada a Rimini e circondario con la collaborazione di personale medico e paramedico dell’A.Usl, nell’ambito del progetto "Guido con Prudenza - Zero alcool tutta la vita", ideato e realizzato dal ministero degli Interni per contrastare il fenomeno delle "Stragi del sabato sera". Complessivamente sono stati fermati 617 autoveicoli con 703 occupanti. Tutti i conducenti sono stati sottoposti ad alcol test. Ben 766 i punti patenti decurtati. Oltre ai 75 cui è stata ritirata la patente “d’ufficio” e quindi sono stati costretti a passare il volante eventualmente ad altri trasportati, questa opportunità non l’hanno potuta sfruttare i 6 che si sono visti ritirare la carta di circolazione perchè non avevano eseguito il collaudo: il mezzo, in questo caso, è stato preso in consegna direttamente dal carro attrezzi.

SALERNONOTIZIE.IT
 
Guido con prudenza: denunciate 7 persone, 14 patenti ritirate.

Sette automobilisti denunciati, 14 patenti 3 19 carte di circolazione ritirate, 87 contravvenzioni elevate e 285 punti-patente decurtati costituiscono il bilancio dei controlli eseguiti nel fine settimana tra Salerno e Napoli e nelle strade vicine a discoteche e locali pubblici delle due città. I controlli sono stati effettuati dagli uomini della Polizia Stradale della Campania e rientrano nella Campagna di sensibilizzazione “Guido con prudenza –  zero alcool tutta la vita”. 30 in totale le pattuglie della Polstrada in servizio.
Gli automobilisti risultati positivi ai 140 test eseguiti a campione con l’etilometro sono stati sette. Per loro è scattata la denuncia. La campagna di sensibilizzazione si svolge in collaborazione con l’Ania (Associazione Italiana Assicuratori) e la Silb-Fibe, che raccoglie i titolari di discoteche, e che prevede la distribuzione di biglietti di ingresso gratuito nelle discoteche agli automobilisti trovati negativi al test sulla presenza di alcool nel sangue. 68 biglietti sono stati distribuiti negli appositi stand organizzati dalla Silp-Fibe.
CORRIERE ROMAGNA
 
Ubriaco sperona auto e passa col rosso.
Forlì - Serata brava per un uomo di 47 anni di nazionalità marocchina, residente a Mercato Saraceno, quella di sabato scorso. Erano le 21.45 quando l’uomo, alla guida di una Golf, ha strisciato violentemente una Y10 con a bordo cinque ragazzi all’incrocio tra le vie Bertini e Solombrini, per poi darsi subito alla fuga. I ragazzi “speronati” hanno seguito la macchina e telefonato al 113 che ha allertato una Volante, coadiuvata anche da una pattuglia della Polizia stradale di Rocca San Casciano. La Golf è stata intercettata e fermata vicino al cimitero monumentale di via Ravegnana. Prima di quel momento il guidatore era passato col rosso proprio nel pericoloso incrocio del cimitero, aveva abbandonato l’auto, provando poi a fuggire a piedi. Sottoposto a controllo con l’etilometro gli è stata riscontrata una percentuale di 1,86 grammi di sangue per litro (limite 0,50). Per lui patente ritirata, 16 punti tolti e denuncia. Situazione simile venerdì notte sulla Ss67 all’altezza di Castrocaro, dove un 33enne residente a Sessa Aurunca (Caserta) è stato fermato dalla Stradale di Rocca mentre guidava una Ford Escort. Il giovane si è rifiutato di sottoporsi all’alcoltest. Per lui patente e venti punti ritirati tutti insieme.
IL RESTO DEL CARLINO
 
Ubriaco picchia la moglie e si scaglia contro i carabinieri, in manette.
IMOLA - Un angolano di 43 anni, N.M.L., e’ stato arrestato perché, dopo aver malmenato la moglie, si e’ scagliato anche contro i carabinieri intervenuti nell’abitazione della coppia, in via Pambera a Imola, per soccorrere la donna. E’ accaduto questa mattina, verso le 8.30.
L’uomo - che in preda ai fumi dell’alcol ha distrutto anche varie suppellettili dell’alloggio - dovrà rispondere di lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale e ubriachezza molesta. La donna e i militari si sono fatti medicare all’ospedale; sono stati giudicati guaribili in una settimana.
IL GAZZETTINO (Vicenza)
 
Arrabbiato per le offese rivolte alla fidanzata, prende a ...
Arrabbiato per le offese rivolte alla fidanzata, prende a pugni l’amico e lo lascia sanguinante sul selciato. Sono le 21,10 di sabato sera quando il Suem riceve una chiamata nella quale, alcuni passanti richiedono l’intervento di un’ambulanza per soccorrere un giovane riverso lungo via Fondo Villa a Carrè in un lago di sangue. Il giovane, un ventiduenne di Schio, viene portato all’ospedale dove verrà medicato per la rottura del setto nasale e poi dimesso. Ai carabinieri di Thiene, il compito di stabilire la dinamica deo fatti. Ascoltati alcuni testimoni, i militari si mettono alla ricerca dell’aggressore, che risulterà poi essere un amico della vittima: lo raggiungono e lo bloccano mentre cerca di fare l’autostop a poche centinaia di metri di distanza dal luogo della lite. Portato in caserma a Thiene, il giovane, anch’egli 22enne di Schio, viene identificato, interrogato: dopo aver deciso di andare a Carrè per la sagra paesana, raggiunto il posto, i quattro - il fermato, quello che ormai considera ex amico e le rispettive fidanzate - entrano in un bar. A un certo punto, vuoi per l’alcol ingerito, vuoi per altri motivi in corso di accertamento da parte degli inquirenti, tra la ragazza dell’aggressore e la vittima sarebbero volate parole grosse. Talmente grosse da indurre l’aggressore, una volta usciti dal bar, a prendere a pugni la vittima e con un diretto ben assestato a rompergli il naso lasciandolo a terra dolorante. I carabinieri di Thiene hanno denunciato a piede libero il neo pugile per aggressione. Sull’identità dei quattro protagonisti della vicenda continua a essere mantenuto il più stretto riserbo.

IL TEMPO
 
A tutta birra con il «Ceres day Festival».

LIMITI DI GRECCIO
Il batterista e il presentatore del tour di Vasco Rossi saranno le star della serata
di ILARIA FARAONE RIETI — Esplode la festa a Limiti di Greccio con il secondo "Ceres day festival". Sabato 27 agosto a partire dalle ore 16, si darà il via ai festeggiamenti in onore della buona birra con un ricco e prestigioso programma. Forti del pienone registrato lo scorso anno, il presidente della Pia Unione Sant’Antonio di Greccio Alessio Fazi ed i suoi collaboratori, hanno voluto fare le cose in grande, portando sul palco di piazza Giovanni Paolo II il batterista ed il presentatore ufficiale del tour 2005 di Vasco Rossi. Saranno Daniele Tedeschi e Diego Spagnoli le star del 2° "Ceres day festival" di Limiti di Greccio, due "pezzi da novanta" ingaggiati dal Gruppo giovani della Pia Unione di Sant’Antonio per dare ancora più lustro ad una manifestazione che promette spettacolo ed emozioni. Tedeschi in arte "La Roccia" e Spagnoli, saranno il fiore all’occhiello di un appuntamento da "bere tutto d’un fiato”. Si parte alle 16 con lo spettacolare moto giro che condurrà la carovana (sono attese circa 250 adesioni) fino a Leonessa. Tra i partecipanti anche i centauri del Desmodromy club di Roma in sella a fiammanti Ducati. Al rientro ai box di Limiti di Greccio, panini e fiumi di birra, con boccali rigorosamente marchiati "Ceres". (*) E dalle 21.30, spazio alla musica con le cover di Vasco Rossi. Ecco il programma: ore 16.00 ritrovo dei motociclisti in piazza Giovanni Paolo II, ore 17.00 partenza del moto giro - percorso (Km. 100 circa), ore 20.00 ristoro in piazza Giovanni Paolo II, ore 21.30 open act "Out Back" in concerto, 23.00 Diego Spagnoli e Fulvio Arnoldi, 24.00 "Buoni o cattivi" in concerto con le cover del Vasco nazionale Special guest Daniele Tedeschi (batterista della band 2005 di Vasco Rossi).
ASAPS
 
Corte di Cassazione Civile Sez. IV, 16 luglio 2004, n. 31333
 
Guida in stato di ebbrezza – Accertamento – Alcool-test mediante etilometro – Natura – Accertamento urgente ed irripetibile di polizia giudiziaria – Facoltà difensive – Deposito dell’atto nella segreteria del P.M. – mancanza – Conseguenze – Nullità – Esclusione.
In tema di guida in stato di ebbrezza, il cosiddetto alcooltest costituisce atto di polizia giudiziaria urgente ed è indifferibile ex art. 354, comma terzo, c.p.p., cui il difensore può assistere ai sensi del successivo art. 356 senza però il diritto ad essere previamente avvisato. Ne consegue che, qualora non si provveda al tempestivo deposito di tale atto ex art. 366 c.p.p. nella segreteria del P.M., non può comunque configurarsi alcuna nullità.
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO – Con sentenza in data 20 giugno 2003 il Giudice di Pace di Cesena ha assolto S.F. del reato di guida in stato di ebbrezza (art. 186, secondo comma, c.d.s.), commesso il 23 febbraio 2002, perché il fatto non sussiste.
Il suddetto Giudice ha ritenuto non provato il fatto ascritto al S., in quanto il verbale relativo ai rilievi sul tasso alcolemico, come pure il verbale contenente l’indicazione dei risultati del test, non erano stati acquisiti, essendo inutilizzabili “per deposito tardivo presso il P.M.”. L’unico elemento a carico, e cioè il constatato “alito vinoso” dell’imputato, è stato ritenuto compatibile con la dichiarazione del S. di avere sorbito una “birra media” pochi minuti prima del controllo.
Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Forlì ha proposto ricorso per cassazione, chiedendo l’annullamento con rinvio della suindicata sentenza per carenza di motivazione ed erronea applicazione di legge.
Il ricorrente ha rilevato, il primo luogo, che l’eccezione era stata proposta in modo del tutto generico dalla difesa dell’imputato, ed accolta con motivazione altrettanto generica dal Giudice di pace.
Il P.M. ha poi rilevato che nella fattispecie non si era attuata alcuna deminutio della possibilità di difesa dell’imputato, rimasta integra.
MOTIVI DELLA DECISIONE - Il ricorso è fondato e va accolto. Si premette che il ricorso del P.M. va qualificato come ricorso per saltum in Cassazione, a norma dell’art. 36, secondo comma, D.L.vo 28 agosto 2000 n. 274, non avendo inteso il P.M. proporre appello ai sensi del primo comma della stessa norma. La questione posta all’attenzione di questo Collegio riguarda la desunta nullità e conseguente inutilizzabilità dei risultati ottenuti dall’alcool-test in caso di mancato deposito del relativo verbale nei tre giorni successivi al compimento dell’atto. (art. 366 c.p.p.).
Va preliminarmente rilevato che l’atto in questione è sussumibile alla previsione dell’art. 354 c.p.p., concernente l’accertamento urgente e la conservazione delle tracce del reato, e che, ai sensi dell’art. 356 c.p.p. il difensore dell’indagato "ha facoltà di assistere, senza diritto di essere preventivamente avvisato"; ai sensi, poi, dell’art. 114 disp. Att. C.p.p., la polizia giudiziaria, nel compimento degli atti di cui all’art. 356 c.p.p., "avverte la persona sottoposta alle indagini, se presente, che ha facoltà di farsi assistere dal difensore di fiducia"; in mancanza dell’esercizio di tale facoltà, non è prevista per il compimento di tali atti la nomina di un difensore di ufficio, come in altre ipotesi disposto per altri (artt. 350, 364, 365 c.p.p.).
Ne consegue che si possono verificare due diverse situazioni.
La prima è la mancanza di un difensore di fiducia, ed in questo caso, non essendo previsto l’obbligo di nomina di un difensore di ufficio, ne deriva la mancanza del soggetto al quale depositare l’atto, con conseguente insussistenza di ogni nullità ex art. 366 c.p.p. (Cass. N. 4816/2004).
L’altra ipotesi è quella in cui un difensore di fiducia sia stato nominato. In questo caso deve trovare attuazione il disposto dell’art. 366, primo comma, c.p.p. che, facendo riferimento agli “atti compiuti dal pubblico ministero e dalla polizia giudiziaria”, dispone il deposito degli stessi nella segreteria del pubblico ministero entro il terzo giorno successivo al compimento degli atti medesimi; il riferimento a tale obbligo, nella norma, è riferito a (tutti) gli “atti ai quali il difensore ha diritto di assistere”, non solo agli atti ai quali il difensore abbia diritto di assistere previo diritto ad essere avvisato del compimento dell’atto.
Quella del deposito ex art. 366 c.p.p. è, però, una formalità che attiene ad un momento successivo al compimento dell’atto; il suo ritardo non attiene, ai sensi dell’art. 178 lett. c) c.p.p., all’assistenza e alla rappresentanza dell’imputato nel compimento di un atto di P.G., dovendosi ritenere queste riferite all’assunzione ed al compimento dell’atto da parte della P.G., ove per lo stesso sia richiesta l’assistenza e la rappresentanza dell’imputato per mezzo del suo difensore; per il resto, e quindi anche in riferimento al disposto degli artt. 179, 181 c.p.p., manca ogni espressa previsione di nullità, in relazione al principio di tassatività delle stesse.
Il ritardato deposito può semmai procrastinare solo il termine per il compimento di ulteriori attività defensionali ed eventuali atti di impugnazione previsti dalla legge (Cass. n. 43376/2003), in un contesto in cui – giova rimarcare – l’indagato è necessariamente presente all’assunzione dell’atto e può chiedere di essere assistito dal difensore.
Nella specie, non è definibile con certezza se il S. abbia o meno nominato un difensore di fiducia al momento dell’assunzione dell’alcool-test, ma comunque non sussiste alcuna nullità, risultando poi che nella citazione a giudizio è contenuto l’avviso di deposito del fascicolo delle indagini preliminari, ai sensi dell’art. 20, comma 2, lett. f), D.L.vo n. 274/2000, con indicazione specifica dell’alcool-test come fonte di prova.
A norma dell’art. 569, quarto comma, c.p.p., trattandosi di ricorso per saltum in Cassazione, ed essendo la sentenza impugnata da annullare con rinvio, gli atti vanno trasmessi al giudice competente per l’appello, che, a norma dell’art. 39 D.L.vo n. 274/2000, è il Tribunale di Forlì in composizione monoctratica. Il giudice di rinvio procederà a nuovo giudizio, tenendo conto per la decisione dei risultati dell’alcool-test.
WINENEWS
 
ARRIVANO NELL’ETICHETTA DEL VINO MISURE CONTRO LE ALLERGIE: DALLA VENDEMMIA 2005 SARA’ OBBLIGATORIA L’INDICAZIONE DELL’ANIDRIDE SOLFOROSA (*).
Annata da collezione, quella del vino 2005. Qualità particolare, quantità diverse dalla norma? Forse, ma certamente qualcosa cambierà in etichetta, per tutti, bianchi, rossi, rosati. A partire dalla prossima vendemmia, infatti, sulle bottiglie di vino dovrà essere indicata la presenza di anidride solforosa. Lo stabiliscono due regolamenti comunitari, 753/2002 e 199/2004. L’annata di vino 2005 dovrà riportare in etichetta o nella retro-etichetta in caratteri chiari, indelebili e sufficientemente grandi la dizione “contiene anidride solforosa” o “contiene solfiti”, qualora nel vino in questione venga superata la soglia di 10 milligrammi per litro di questo additivo. Tale indicazione vale anche per i vini provenienti dall’estero. Già dal 25 novembre 2004 era facoltativo per i produttori aggiungere l’indicazione in etichetta. Obbligatorio lo sarà dal 25 novembre 2005. L’anidride solforosa è una sostanza allergenica ed è contenuta in quasi tutti i vini presenti sul mercato. La sua funzione è antisettica e serve a limitare lo sviluppo di batteri nel vino e a prevenirne l’ossidazione e il deperimento. In altre parole, l’anidride solforosa svolge un ruolo di stabilizzante. In genere, l’anidride solforosa viene aggiunta al vino in forma di gas oppure in compresse di potassio metabisolfito che, reagendo con gli acidi del vino, sviluppano anidride solforosa. Durante questi passaggi, una parte di questo composto si combina con il vino e prende il nome di anidride solforosa fissa che non genera odori e non altera gli aromi e il gusto del vino. Un’altra parte non si combina con la bevanda, ha il nome di anidride solforosa libera ed è facilmente rilevabile all’olfatto e al gusto quando è presente in quantità eccessive. L’anidride solforosa contenuta nel vino può dare luogo ad episodi allergici come l’asma.
"Non si tratta, però, di un meccanismo immunologico, ma una stimolazione chimica" sostiene l’allergologo Paolo Campi. "La reazione dipende da due parametri - spiega Campi - la sensibilità del soggetto e la quantità di anidride solforosa. come se ad una persona venisse fatto respirare del fumo. A qualcuno darà solo fastidio, ad un soggetto allergico l’esposizione potrebbe causare una reazione allergica". E riguardo alla quantità di additivo presente nel vino? "Ci sono pazienti molto sensibili ai quali danno reazioni allergiche anche vini con quantità basse di solforosa. Sarebbe, quindi auspicabile che, oltre all’indicazione della presenza, venisse chiarita in etichetta anche la quantità di anidride solforosa impiegata". Ma si può produrre un vino senza anidride solforosa? "E’ difficile ottenere un vino stabile senza aggiungere una piccola quantità di anidride solforosa - afferma Lamberto Tosi, agronomo ed enologo - è un procedimento in uso da oltre cento anni. Anche nelle piccole e medie cantine, oggi, ci sono le conoscenze e le attrezzature idonee per produrre vini con l’aggiunta di solforosa". L’indicazione in etichetta, secondo Tosi, "non deve, però, costituire un allarme per i consumatori, poiché si tratta di un additivo da sempre presente nel vino. Anzi, in epoche precedenti le quantità ammesse erano superiori a quelle previste oggi dalla legge".
Il motivo per cui si è resa obbligatoria l’indicazione in etichetta della presenza di solfiti è legato alla volontà di uniformare la legislazione comunitaria a quella statunitense che prevedeva già da qualche anno l’obbligo di dichiarare la presenza di anidride solforosa. Riguardo alle quantità massime da utilizzare, esistono dei limiti di legge ben precisi. In Italia, il limite di solforosa totale, vale a dire la somma tra la solforosa fissa e quella libera, è fissato a 160 mg/l per i vini rossi secchi e a 210 mg/l per i vini bianchi. In altri Paesi della Comunità Europea i limiti sono diversi. "In Germania - conclude l’agronomo - sono molto più alti e i vini tedeschi vengono comunque commercializzati in Italia".
 
(*) Nota: non conosciamo il tasso di mortalità causato dall’anidride solforosa. Probabilmente è superiore a quello dell’alcol perché per quest’ultimo non è obbligatoria nessuna avvertenza sull’etichetta.
LA SICILIA
 
«Movida sì, ma senza consumazione».
Notti di mezza estate trascorse, Ferragosto ormai alle spalle, vita settembrina alle porte, conto alla rovescia per il rientro a lavoro: oggi sì che possiamo cominciare a parlare di un primo bilancio stagionale degli esercenti. Quelli dei pub e delle pizzerie che hanno avuto l’expoit commerciale proprio sei anni fa, quando dalle porte del centro storico entrava e usciva a fiumi la movida catanese. Quando era l’era d’oro, colorata da litri di birra bevuta per strada, e dei tavolini che invadevano i marciapiedi, e dei concerti in piazza, mentre i giovani si accalcavano davanti ai banconi dei bar per ritirare una, due, anche tre consumazioni a sera.
Da allora in poi, il trend è stato segnato da una graduale fase calante, che arriva fino ai giorni nostri, con dati allarmanti. Da Confcommercio a Confesercenti si leva una sola voce: «La situazione è drammatica, la crisi è devastante». Questo non vuol dire certo, che andando in giro la sera t’imbatti nel deserto più assoluto, anzi. Le strade sono piene di gente, ma il problema fondamentale è che i giovani non «consumano» più come una volta. Stessa cosa per i turisti che popolano allegramente la città del mare e della montagna: sono obbligati sì a mangiare ma lo fanno in ristrettezza economica e spesso fuori-porta.
«Dati alla mano possiamo affermare che, rispetto all’anno scorso, gli operatori della notte hanno subito un calo del 30/35% - commenta Dario Pistorio, presidente provinciale e regionale Fipe Confcommercio - a parte il fine settimana, gli esercenti hanno lavorato poco. Le cause? Sicuramente la capacità di spesa delle famiglie, che si riversa ovviamente anche sui ragazzi; e poi la mancata programmazione di un calendario-eventi che diventasse vero e proprio polo attrattivo, soprattutto per i turisti». Questi ultimi, che dovrebbero rappresentare il patrimonio futuro delle casse catanesi, non hanno colmato il vuoto lasciato dai cittadini in vacanza: «Purtroppo da noi ancora manca quella mentalità turistica che, per esempio, ha rappresentato un punto di forza nell’indotto siracusano (che chiude l’estate con un bilancio attivo, ndr) - continua Maurizio Murabito, presidente provinciale Fiepet Confesercenti - la nostra città rappresenta solo una meta di passaggio, non c’è la cultura dell’accoglienza e lo straniero scappa verso altri lidi». E parlando si riferisce ai paesi della provincia, che hanno alternato nel loro calendario estivo, appuntamenti musicali e d’intrattenimento, che hanno richiamato gente da tutta la Sicilia e anche oltre: «L’amministrazione in questi casi - continua Murabito - dovrebbe giocare un ruolo fondamentale, cosa che non ha saputo fare. Non meravigliamoci quindi se molti locali, in questo periodo, preferiscono chiudere per non affrontare ulteriori spese».
Ma per la maggior parte degli addetti ai lavori era una tragedia annunciata, riflesso del trend negativo che anche a livello nazionale ha tagliato le gambe ai commercianti di ogni genere: «Lo sapevamo, per questo molti di noi si sono preparati adeguatamente - spiega Giovanni Trimboli, vicepresidente nazionale del Coordinamento locali serali (Conals) - mai come adesso infatti, bisogna puntare sulla qualità. Lì dove c’è crisi, c’è selezione: non c’è più spazio per l’improvvisazione e i gestori devono costruire la propria identità per richiamare la clientela. È questo, per esempio, il momento più adatto per ristrutturare: in questo contesto, solo chi punta sulla qualità, riesce a sopravvivere».



Martedì, 23 Agosto 2005
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