RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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Il dato emerge dai controlli effettuati anche nel comprensorio da numerose pattuglie della Polstrada Ubriachi al volante, una piaga Alto il numero di chi abusa di alcol. In calo gli eccessi di velocità. |
(d.
m.) Calano sensibilmente gli automobilisti con il vizio di pigiare
troppo sull’acceleratore ma l’abuso di sostanze alcoliche rimane una
delle principali piaghe della sicurezza stradale. È quanto
emerge da una serie di controlli effettuati dalla polizia stradale
di Bassano, Vicenza e Schio sul territorio provinciale. Svolti nell’ambito
di un periodico servizio mirato a prevenire gli incidenti notturni,
l’operazione ha mobilitato numerose pattuglie, che questa volta hanno
lavorato sotto la coordinazione del distaccamento bassanese. |
LA
PROVINCIA DI LECCO
I dati del Sert confermano che sempre più giovani, socialmente inseriti, assumono lo stupefacente con alcol e altre sostanze Cocaina, un allarme sempre più erbese. In tre anni è triplicata la percentuale di cocainomani che si rivolgono al servizio tossicodipendenze. |
ERBA Sempre più giovani, soprattutto socialmente
inseriti, studenti e lavoratori, hanno il vizio della cocaina, spesso
assunta in associazione a superalcolici e spinelli, con l’effetto di un
mix devastante. Basti pensare che negli ultimi tre anni, è praticamente
triplicata la percentuale di cocainomani che si rivolgono al Sert di Erba,
il servizio dell’Asl. È una mappa della tossicodipendenza quella
fornita dal Sert cittadino, che spiega come il fenomeno droga sia tutt’altro
che un pianeta lontano: sono più di 160 i pazienti in cura in un
bacino che comprende la città e i paesi della cintura. Molti sono
"cronici" consumatori di eroina. Ma sempre di più, molti
dei quali giovani, una trentina solo quest’anno, alle droghe tradizionali
hanno sostituto cocaina, ecstasy e anfetamine. «Purtroppo negli
ultimi due anni abbiamo riscontrato un grosso aumento del consumo di cocaina
– spiega Danilo Imperiale, del Sert – quella che un tempo era
considerata una droga d’elite sembra godere negli ultimi anni di una diffusione
davvero preoccupante, soprattutto tra i giovani e giovanissimi. Anzi per
molti è diventata la prima droga, sottovalutandone gli effetti
che alla lunga possono essere devastanti. L’età dei consumatori
varia dai 20 ai 25, anche se non mancano casi di minorenni. Arrivano nel
nostro centro su segnalazione della prefettura, perché sorpresi
a fare uso di stupefacenti, anche se non mancano casi, ma si tratta di
solito di persone più mature, che si rivolgono a noi direttamente,
perché non riescono più a controllare una dipendenza che
era iniziata come un momento di sballo il sabato sera». E le famiglie?
«E’ molto difficile che siano le famiglie ad intervenire - aggiunge
Imperiale - un po’ perché spesso non è semplice accorgersi
che il proprio figlio o la propria figlia fanno uso di cocaina, e un po’
per una questione di mentalità. La cocaina è una droga aggregante,
rende euforici e anche se a lungo andare crea danni molto gravi è
difficile parlare di una vera dipendenza. Ipoteticamente uno può
smettere quando vuole, ma il consumatore di cocaina tende a sentirsi debole
e smarrito senza la sua droga. Da qui la necessità di intervenire
non solo a livello farmacologico ma offrendo un supporto psicologico».
Una strada difficile anche perché‚ a differenza di altre sostanze,
cocaina ed ecstasy spesso vengono consumate con altre droghe. «I
consumatori sono ragazzi qualunque, molti dei quali le assumono durante
il fine settimana per andare in discoteca, associandole al divertimento.
Le conseguenze possono essere molto serie sia per l’organismo, sia a livello
psichico, tanto che in questi ultimi anni si sono riscontrate, non si
sa se in correlazione diretta o meno, un aumento di schizofrenie e disturbi
della personalità». Un allarme di fronte al quale occorre
porsi con approcci diversi rispetto ai metodi tradizionali. «Le
comunità di recupero servono a poco - conclude Imperiali - i ragazzi
stessi non si sentono drogati e difficilmente accetterebbero soluzioni
del genere, l’unica via può essere quella di un trattamento psicologico,
un percorso individuale. Da qui la vera difficoltà di fronte alla
quale l’unica via alternativa non può che essere la prevenzione».
Roberto Canali.
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BRESCIA
OGGI
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«Il
sabato sera sottoponiamo al test che accerta la quantità di alcol
una cinquantina di giovani, e il 20% di loro (non di più) supera
i limiti di 0,5 grammi per litro di sangue», dice Luisa Butturini,
di Vobarno, psicopedagogista, che, come responsabile dell’Acat del Garda
e della Valle Sabbia, partecipa al programma per ridurre gli incidenti
stradali dovuti a eccessivo consumo di vino, whisky, grappa e compagnia
brutta.
«Assieme alla Polizia provinciale abbiamo già effettuato tre controlli sul basso lago, programmandone altre due nei prossimi fine settimana - continua -. I dee jay delle discoteche informano che, all’uscita del locale, c’è una pattuglia con l’etilometro, disposta a effettuare l’esame a quanti vogliono. No, nessuna forzatura da parte nostra, nè costrizioni di sorta. Si tratta di una misura di prevenzione, basata sulla reciproca collaborazione, senza alcun obbligo. Abbiamo notato che le ragazze sono molto disponibili: le prime ad avvicinarsi alla macchinetta...infernale. Tra i maschi, invece, prevalgono quelli che hanno superato il limite. Così, dopo avere avuto la conferma che non sono in condizione di guidare, lasciano il volante a un amico. Qualcuno scappa, temendo chissà cosa, ma è pure capitato che si presentassero a centinaia, curiosi per l’operazione. In tal caso non possiamo far fronte a tutte le richieste, e siamo costretti a limitare il numero dei controlli. Io distribuisco anche un questionario, per vedere se i giovani conoscono il problema, e un depliant che illustra i danni provocati dall’alcol». La seconda fase del programma, approvato dalla Amministrazione provinciale di Brescia, che copre il 70% dei costi, prevede una serie di incontri nelle scuole. Gli esperti dell’Acat entreranno in quattro istituti superiori (nell’Alberghiero Caterina de’ Medici, sia a Gardone Riviera che a Desenzano, all’Itis di Vobarno, al Polivalente di Idro), e incontreranno gli studenti dell’ultimo anno, ormai vicini al conseguimento della patente per la guida dell’automobile. «Due riunioni da due ore ciascuna - spiega Butturini -. Poi discuteremo con gli insegnanti e i genitori. Alla fine organizzeremo un paio di assemblee, alle quali parteciperanno i ragazzi, i volontari e gli agenti di polizia». L’Associazione dei club degli alcolisti in trattamento (Acat) ha la sede principale a Lonato, in via Girelli 3, e tiene incontri il primo giovedì di ogni mese (telefono 338-1490001, numero cui è possibile chiamare 24 ore su 24, in caso di emergenza, oppure 339-7064702). Ma i gruppi sorti sul lago di Garda e in Valle Sabbia sono numerosi. A Gargnano, presso l’ospedalino, c’è «Rinascita»: coordinatrice Marisa Garosi, tel. 0365-22379, riunioni il lunedì alle ore 20.30. A Gardone Riviera, nel centro anziani, la sezione intitolata a Carlo Marini, con Domenica Bonzanini, tel. 0365-21989, martedì ore 20.30. A Salò il "Girasole", in via Ponte Vecchio 3, guidato da Luisa Butturini (tel. 339-6951714, martedì alle 20) e da Nadia Dalboni (tel. 0365-22028, mercoledì alle 20). A Desenzano, nel centro sociale, il gruppo "Ermes", con Silvia Carella, tel. 339-5449868, giovedì alle 20.30. A Lonato, in via Girelli, "Insieme è meglio" (Mila Dallariva, tel. 030-9131176, lunedì alle 20.30) e "Obiettivo sobrietà" (Roberta Orsini, tel. 030-9960332, mercoledì alle 20.30). A Bedizzole, nel centro sociale, c’è "Sorriso", coordinato da Pierangelo Manfredini, tel. 0365-40224, riunioni il mercoledì, ore 20.30. Per quanto riguarda la Valle Sabbia sono nate sezioni quattro sezioni: "La quercia" a Vestone (responsabile Daniela Pandolfo, tel. 0365-824770, martedì alle 20.30, nel centro anziani); "La goccia" a Collio di Vobarno (Arturo Guerra, tel. 328-1790189, lunedì alle 20.30, nelle ex scuole) e "Arcobaleno", stessa località (Antonella Bonizzoli, tel. 0365-597220, mercoledì ore 20.30, nelle ex scuole); "Azzurro", in municipio, a Prevalle (Luca Ferrari, tel. 348-9526233, venerdì alle 20.30). L’Acat si occupa della tutela della salute. E’ una associazione privata che non dipende da alcuna organizzazione. Anche se instaura una forte collaborazione con i servizi del territorio, è costituita soprattutto dalle famiglie, che cercano di risolvere alla radice i guai provocati dall’uso di bevande alcoliche e di altre dipendenze, arrivando alla sobrietà o riacquistando uno stile di vita nuovo. Sergio Zanca. |
IL
MESSAGGERO (Ancona)
Numana, automobilisti modello all’alcooltest. |
NUMANA Ma che bravi gli automobilisti. Nella lotta
contro l’alcolismo a Numana venerdì scorso sulla Litoranea la Polizia
Municipale in collaborazione con la Alcooltest di Bastia Umbra è
scesa in strada per controllare il livello di alcol ingerito da chi era
alla guida delle auto. Risultato: nessuno degli automobilisti fermati
è risultato positivo. In alcuni casi c’è stata una “semi-positività”
ma di livello inferiore (al massimo 0,3 mgl) al tasso alcoolico (0,5 mgl)
previsto dal Codice per le sanzioni.
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IL TEMPO
di FRANCESCO GUIDOTTI Deve rispondere di danneggiamento aggravato, resistenza e violenza a pubblico .... |
... ufficiale e guida in stato di ebbrezza A.L,
35 anni, operaio con precedenti, arrestato dai carabinieri di Mentana
e posto a disposizione dell’autorità giudiziaria presso il
Tribunale di Tivoli. L’uomo caduto a terra alla guida del suo ciclomotore
non ha gradito l’intervento dei carabinieri e del personale del 118.
Una volta all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Monterotondo
ha semidistrutto il locale ed ha aggredito i militari e la guardia giurata
presente nel nosocomio. Gli agenti al termine di una colluttazione hanno
riportato contusioni e ferite guaribili in 10 giorni. Sempre i carabinieri,
questa volta del Nucleo Radiomobile hanno arrestato a Monterotondo C.B.,
25 anni, rumeno clandestino, sorpreso la notte scorsa in via Aniene allo
Scalo mentre tentava un furto in appartamento.
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IL
MESSAGGERO
MENTANA Cade dal motorino e pesta chi lo aiuta . |
Cade
col motorino, lo soccorrono ma si avventa contro carabinieri e sanitari
del 118, poi, al pronto soccorso, devasta la sala medica e a stento è
trattenuto dai militari che lo avevano scortato all’ospedale.
Protagonista un trentacinquenne di Fonte Nuova, U.G. che la sera di venerdì scorso, in via Matteotti a Mentana è rovinato a terra col suo ciclomotore. Erano le 21 e alcuni passanti hanno avvertito il 112: i carabinieri di Mentana sono intervenuti insieme ad un’ambulanza. Alla vista degli uomini in divisa l’uomo ha iniziato ad inveire nei loro confronti, e nonostante avesse una vistosa ferita all’arcata sopracciliare, non voleva proprio essere soccorso. Era in preda ai fumi dell’alcool e ce n’è voluto per farlo salire sull’autoambulanza. Con la scorta dei militari è stato trasferito al pronto soccorso del santo gonfalone di Monterotondo. Qui l’epilogo: il ferito ha preso a calci e pugni l’arredamento della sala medica. Poi se l’è presa con la guardia giurata e con i carabinieri che nella colluttazione sono rimasti feriti, riportando lesioni giudicate guaribili in una decina di giorni. Infine l’esagitato è stato arrestato cper violenza, resistenza e danneggiamento. Ha passato la notte nelle camere di sicurezza prima di essere trasferito a Tivoli per la convalida dell’arresto e il processo. F.Mar. |
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Una
donna è annegata l’altra notte a a Ladispoli: è la
terza vittima del mare, in questo tratto di litorale, in poche settimane.
Una serie di disgrazie che stanno gettando un’ombra drammatica su una
stagione già dal profilo basso per la crisi economica che ha allontanato
migliaia di turisti rispetto agli anni passati.
Dopo un ragazzo polacco di appena 18 anni affogato nei pressi della palude di Torre Flavia lo scorso mese e la morte di un villeggiante milanese di 45 anni a pochi metri dalla riva il giorno di Ferragosto, a perdere la vita tra i flutti questa volta è stata una donna romena di 37 anni. Teatro della tragedia è stata la spiaggia libera limitrofa al fosso Sanguinara, dove Florentina Bertescu attorno alle 23 si è diretta con l’intenzione di tuffarsi in mare per un bagno dopo cena. Un’idea che si è rivelata fatale per la donna che, secondo alcuni testimoni, aveva un andamento dinoccolato dovuto forse ad un eccessivo consumo di alcool. Sotto gli occhi di alcuni ragazzi che stavano trascorrendo la serata sulla spiaggia, l’extracomunitaria si è spogliata e poi si è immersa. Ha nuotato per una ventina di metri, ma in pochi secondi è accaduta la tragedia. Improvvisamente è stata colta da un malore, dovuto forse ad una congestione: ha provato a chiedere aiuto, ma non ha resistito ai flutti ed è scomparsa tra le onde. Una scena agghiacciante, notata da due pescatori che hanno lanciato l’allarme. In pochi minuti nello specchio di mare sono arrivati i mezzi di soccorso della Protezione civile Dolphin e della Guardia Costiera che, ad una trentina di metri dalla battigia, hanno ripescato il corpo di Florentina Bertescu che presentava chiari segni di annegamento. Sul lungomare di Ladispoli è giunta anche l’ambulanza del 118 ma, nonostante l’uso del defibrillatore ed il massaggio cardiaco, il cuore della donna ha cessato di battere. L’esame necroscopico in programma domani mattina dovrebbe chiarire se la romena si sia tuffata in condizioni di ebbrezza alcolica e se sia stata colta da congestione. La donna, in Italia con regolare permesso di soggiorno, lascia il marito ed un figlio minorenne. Sull’incidente i carabinieri di Ladispoli hanno aperto un’inchiesta ma la dinamica dei fatti non presenterebbe punti oscuri. |
IL GAZZETTINO (Pordenone)
Steso in strada scatta l’allarme ma era ubriaco |
Pordenone Non era stato picchiato o malmenato, era semplicemente ubriaco fradicio il marocchino che ieri pomeriggio ha destato allarme tra gli automobilisti che transitavano sulla Cimpello-Sequals. L’uomo era infatti steso a terra vicino allo svincolo che conduce ad Arzene. Sembrava incosciente, proprio come se fosse stato vittima di un’aggressione. Ma in realtà, come si è scoperto poi al Pronto soccorso, era soltanto sbronzo e probabilmente era stato scaricato sul ciglio della strada da un famigliare |
EXCITENEWS
Corso di sopravvivenza a rock-fest. |
Le
ha dettate l’associazione inglese dei fisioterapisti
Dieci regole per sopravvivere ai 2 giorni di concerto rock a Chelmsford, nell’Essex. Le detta l’associazione dei fisioterapisti britannici. Visti i disastrosi precedenti - 3.546 infortunati al festival di Glastonbury di fine giugno - l’associazione ha giocato d’anticipo. ’Molti arriveranno stanchi. Attenzione a camminare su terreni dissestati’, spiega la portavoce. ’Le umide notti in tenda possono creare problemi - aggiunge - e l’alcol può far male. Scegliere bene dove accamparsi’. |
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