RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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IL GAZZETTINO (Nordest) |
Prendo spunto dai gravi fatti di sangue causati da infrazioni del codice della strada, che hanno scosso l’opinione pubblica in questi giorni, per avanzare a freddo qualche riflessione e formulare qualche proposta. Io credo che nel nostro Paese sia diffusa una cultura di eccessiva tolleranza nei confronti di chi viola il codice della strada. Non rispettare i limiti di velocità o l’obbligo di allacciarsi la cintura di sicurezza o il divieto di mettersi al volante ubriachi non è ancora percepito dagli automobilisti, e dal corpo sociale in genere, come un’infrazione grave, non è ancora oggetto insomma di riprovazione sociale. È prassi normale, per esempio, violare il limite di velocità ogni qual volta ci si mette al volante. In molti altri Paesi europei, specie del Nord, se c’è un divieto di qualsiasi genere, esso viene rispettato. Da noi, così abili nell’arte di aggirare le regole (ricordate le magliette bianche con dipinta una striscia nera per trarre in inganno i vigili urbani, escogitate all’indomani dell’entrata in vigore dell’obbligo delle cinture di sicurezza?), manca invece questa fase di interiorizzazione del codice della strada (e di qualunque altro sistema normativo) che fa sì che i divieti e gli obblighi vengano rispettati di per sé, per senso di responsabilità, e non per paura della sanzione. Come far prevalere anche nel nostro Paese il senso civico? Uno, con un regime di controlli intensivi che renda (e lo faccia percepire) altamente probabile l’individuazione del trasgressore. Utilissima, a questo rispetto, l’estensione dell’uso dei sistemi di controllo automatico, come i telelaser, gli autovelox, le telecamere, in grado di disciplinare tutti coloro in cui ha maggior presa il comportamento indotto dall’abitudine che il senso di responsabilità. Credo che, nonostante la protesta, visibile perché organizzata e rumorosa, di alcuni cittadini contro questi strumenti di controllo, la stragrande maggioranza dei trevigiani e dei veneti sia favorevole a questo tipo di vigilanza, preferendo rinunciare a un po’ di privacy a favore del diritto di viaggiare sicuri sulle strade. Certo non aiutano a lavorare in questa direzione gli stuoli di avvocati che si prestano a trovare mille cavilli per far invalidare le multe comminate ai loro clienti. Attività certo lecita ma, a mio avviso, anti-civica, che denota il prevalere di una cultura giuridica formalistica su una della responsabilità. Che senso ha infatti spendere soldi pubblici in campagne informative e di sensibilizzazione al rispetto del codice della strada, se poi dilagano gli studi legali-cava multe con il beneplacito degli ordini professionali? È ora di finirla che ogni volta che viene introdotto un nuovo strumento contro i trasgressori ci siano avvocati che si mettono a tavolino per trovare una scappatoia giuridica. Una seconda proposta riguarda il sistema giuridico. Il sistema delle garanzie è un’ottima cosa, purtroppo però ho l’impressione che spesso prevalga una concezione formalistica della giustizia. Se un cittadino si è messo alla guida in stato di ebbrezza e ha provocato un incidente mortale, chi mi assicura che nella sua vita, prima o poi, non lo possa rifare? (*) E più in generale, chi e cosa può stabilire la pericolosità sociale di un individuo? L’affidabilità di una persona viene definita da un insieme complesso di fattori. La parola finale spetta al giudice a cui la legge, a mio avviso, dovrebbe riservare un più ampio margine di discrezionalità nel processo di valutazione della pericolosità sociale del soggetto, che implichi di conseguenza una sua maggior responsabilità. Al giudice dovrebbero essere inoltre forniti strumenti innovativi, alternativi alla detenzione, per stabilire il reale grado di affidabilità dell’individuo. Un esempio. Quando una persona si è resa responsabile di guida pericolosa in stato di ebbrezza, anche solo una volta e anche se non ha provocato incidenti, essa dovrebbe perdere il diritto di poter circolare sulle strade e, se vorrà riacquisirlo, dovrà essere lei a dimostrare al giudice e alla comunità di essere nuovamente affidabile. E il giudice deve poter verificare l’assenza di pericolosità sociale mettendo alla prova il soggetto. Questa impostazione, di stampo anglosassone, rovescia l’attuale procedura e dà maggiori garanzie di sicurezza alla collettività.* Consigliere regionale veneto Ulivo-Margherita (*) Nota: risposta: nessuno. E se verrà approvato l’emendamento che prevede la revoca definitiva della patente a chi provoca un incidente mortale solo se l’alcolemia supera 3 g/l cambierà poco. |
LA STAMPA
La tragedia di Cassino. Trovate tracce di pelle ed unghie Il masso svelerà il DNA dei killer del viadotto La caccia si concentra su un gruppo di cinque ragazzi ubriachi Massimo Numa |
“Perché, è un reato bere?”. La gente della birreria, che è più vicina alla strada che va su verso il viadotto della morte, ha un’aria ostile. (*) I poliziotti se ne sono appena andati, le loro auto hanno lasciato una scia di polvere sul piazzale dove ci sono i tavolini e il frigo dei gelati, di questo locale, frequentato da un gruppo di ragazzi della zona. Fanno scorrere le notizie sul televideo e lì c’è scritto che sul masso di 40 chili, sotto esame del Dac, la polizia scientifica del prefetto Nicola Cavaliere, ci sono tracce biologiche. Pelle, frammenti ossei, forse di unghie. Tanto basta per ricavare, in breve tempo, il DNA di uno degli assassini dell’operaio Natale Gioffrè, che andava in vacanza con il figlio Francesco, 15 anni. E poi è morto sotto il viadotto. “Bere non è un reato e qui di ragazzi che vengono a farsi una birra ce ne sono tanti. Vengono da Sora, da Cassino, persino da Capua. Quella notte c’era la festa di una frazione, Pedemonte San Germano, e la tradizione vuole che in ogni locale si faccia tappa, per l’ultimo brindisi. (**) Come si fa a ricordarli tutti? Qui non è mai successo niente, ora c’è la gara a criminalizzare il sud del Lazio”. Eppure, qualcuno ha avuto buona memoria, e si è messo in contatto con la polizia. Ricordi precisi, un paio di flash che vanno ad inquadrarsi nei numerosi indizi già raccolti dagli investigatori del questore di Frosinone, Margherito. “Ogni giornata è importante – ha detto il questore che coordina personalmente le indagini – e siamo entrati nella fase decisiva, quella più delicata e difficile. Abbiamo molto in mano, ora è una questione di sintesi”. Gli inquirenti non dicono nulla, ma l’esame incrociato dei tabulati telefonici di cinque ragazzi della zona e le tracce lasciate sulla cellula del chilometro 666 della A1 potrebbero avere già dato delle risposte. Ora scatta la caccia all’uomo. Dare un nome ed un volto a chi, quella notte, ha pensato bene di raccogliere il masso e di lanciarlo giù dal parapetto. Con l’idea folle di godersi lo spettacolo, come fosse un videogioco, la vita (vera) che scorre sullo schermo di una playstation. Schianti e distruzioni virtuali. Dicono i ragazzi della birreria (“è il punto di partenza di quei bastardi – spiegano i testimoni – ci vanno solo un certo tipo di persone, noi no, ci passiamo davanti quando si va in autostrada, e niente di più”) che “figurarsi se volevano uccidere. È un gioco cretino finito male. Quei sassi sono di tufo, magari pensavano che si sbriciolasse. E invece è finita così”. Disquisizioni tecniche. “a quell’ora passa un auto ogni venti secondi. In teoria si poteva anche evitare, un esperto ce la faceva”. Si simulano i movimenti del volante, il sibilo di una frenata da film. Invece Natale Gioffrè, sulla sua vecchia Golf, è finito contro la prima vettura coinvolta e niente controsterzo, niente freno a mano tirato, niente ripartenza. Semplicemente, erano la due di notte, e l’operaio voleva arrivare presto in Calabria. L’ipotesi di giocare con il branco, una follia impossibile. Ma loro lo hanno fatto. I poliziotti hanno effettuato ieri un sopralluogo a Pedemonte San Germano. Cercano una Clio scura e una Punto blu o nera. C’erano dei ragazzi, quella notte che hanno lasciato la birreria in uno stato di evidente esaltazione. Gli specialisti del Dac hanno bisogno di controllare quelle auto. Il tipo di materiale del grosso sasso lascia piccole schegge friabili, che potrebbero essere rimaste sulle vernici, nella moquette di un portabagagli. Oltre che sui vestiti e sulla pelle. Ieri, una conferma alle indiscrezioni dei giorni scorsi. Gli agenti delle Scientifica hanno recuperato una serie di frammenti che si incastrano nella struttura del masso gettato sulla corsia. Altri frammenti sarebbero stati trovati sulla sommità delle reti di protezione, che ora tutti criticano: troppo basse per fermare gli assassini. Inutili, quasi. Ma chi c’era quella notte, fra gli stand della fiera di Pedemonte San Germano? Gli occhi del barista, per un attimo, guardano verso il parcheggio deserto. All’una e trenta, lo ha già detto agli inquirenti, c’erano tre auto. Quando arrivarono alla birreria “erano già ubriachi, però chi l’ha detto che sono loro?”. La storia del sasso, a Cassino centro, proprio non piace. Nella “main street” nell’ora dello “struscio”, della vita e della morte dell’operaio Natale, non si parla. Una tv locale, Tele Universo, fa un’inchiesta. Una sola domanda, ai residenti. Più rabbia o più indignazione? Risposta collettiva: “più rabbia”. Soprattutto per la pessima immagine che emerge dai reportage dei media. “Siamo persone civili, che c’entrano quelli con noi?”.
(*) Nota: nella maggior parte dei casi bere non è reato, così come nella maggior parte dei casi lanciare sassi non è reato. Ma l’uso dei sassi è condizionato dall’alcol, se vogliamo evitare simili tragedie gli interventi avranno più effetto se si incide sull’uso dell’alcol che sull’uso dei sassi. (**) Nota: le tradizioni di Pedemonte San Germano risalgono a quando da quelle parti non passava l’autostrada. |
IL MESSAGGERO Cassino/ Esami sul masso: si cercano lembi di pelle per risalire al Dna. Indizi anche dalle telecamere delle aziende della zona Sospetti su due gruppi: «Erano ubriachi» Oggi sotto torchio venti giovani del posto. Trovate impronte digitali sul cavalcavia di VITTORIO BUONGIORNO |
CASSINO - Scattano oggi in Procura, a
Cassino, gli interrogatori di una ventina di ragazzi che vivono tra
Piedimonte e Villa Santa Lucia, nelle frazioni più vicine al cavalcavia
439. Due comitive, o per essere più brutali due branchi: non indagati, ma
forse qualcosa di più di persone informate dei fatti. Il sostituto
procuratore Carlo Morra e il capo della squadra mobile Cristiano Tatarelli
vogliono guardarli in faccia, ascoltarli, farli parlare. Scoprire se
qualcuno di loro ha visto o sa qualcosa del masso di 41 chili lanciato
sull’autostrada e del tragico incidente in cui è rimasto ucciso Natale
Gioffré, 46 anni, e sono rimasti feriti suo figlio e altre quattro
persone. |
IL MESSAGGERO (Marche) PORTO SAN GIORGIO/FESTA SOTTOTONO Alcol a fiumi, rissa e ricoveri in ospedale In 1.500 alla “Woodstock” sul lungomare, non va più di moda l’attesa dell’alba in spiaggia |
Alcol a fiumi, musica e qualche incidente lieve. La
notte di Ferragosto è trascorsa così lungo la riviera fermana. Oltre 1.500
le persone che hanno assistito al concerto di FerraWoodstock sul lungomare
Gramsci di Porto San Giorgio, a partire dalle 23 fino alle 4 di notte. E
proprio qui le forze dell’ordine sono dovute intervenire per sedare gli
animi di alcuni giovani fin troppo “eccitati” dall’alcol. Cinque gli
interventi notturni della Croce Azzurra per soccorrere altrettanti ragazzi
in condizioni pessime dopo aver assunto massicce quantità di alcolici. Per
qualcuno si è reso necessario anche il trasporto in ospedale. |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Brindisi) I giovani sanno Marijuana ed alcol gli effetti sono nocivi |
I giovani sanno bene quali sono gli effetti della marijuana e dell’alcool. Senso di benessere, rilassamento e intensificazione delle relazioni con gli altri - per molti giovani - sono gli ingredienti necessari per trascorrere una piacevole serata con gli amici. (*) «Ci sono da considerare però anche gli effetti di uso prolungato nel tempo - sostiene la dott. Erica Leoci, operatrice-educatrice del progetto Zorba -. La memoria, ad esempio, a breve può indebolirsi. L’uso può provocare giramenti di testa, nausea, tachicardia, torpore, riflessi rallentati, sonnolenza, ansia, confusione e depressione. Negli adolescenti si ipotizza causi la cosiddetta "sindrome amotivazionale", cioè la diminuzione di interessi, della capacità di condurre a termine compiti impegnativi e, più in generale, di saper finalizzare in progetti unitari i propri comportamenti». Per quanto concerne l’ alcool i rischi variano in base al tasso alcolico nel sangue, all’età, al sesso, allo stato di salute e al peso di chi beve. Anche l’alcool da maggiore loquacità, facilita la socializzazione e dà allegria. «Gli effetti dell’alcool possono essere devastanti per il sistema digerente - continua Leoci - può irritare e ulcerare le mucose che rivestono lo stomaco e l’intestino, danneggiare in modo particolare il fegato e, in seguito ad un uso cronico, può provocare un’epatite che può evolvere in cirrosi epatica. L’alcool può causare dipendenza fisica e psichica: alla sua sospensione, la persona dipendente manifesta una sindrome di astinenza. Nel caso in cui si assume alcool insieme ad altre sostanze psicoattive gli effetti vengono alterati e i rischi possono manifestarsi in modo imprevedibile». m.c.c.
(*) Nota: la lotta al consumi degli alcolici passa anzitutto nell’offrire delle alternative per costruire un diverso rapporto con il piacere. Facendo attenzione a non farla sembrare una lotta al piacere in se stesso. |
IL GAZZETTINO (Padova) Riuscita iniziativa sul palco davanti alla Loggia Amulea: etilometri e opuscoli distribuiti ai giovani Invito alla guida sicura a suon di musica |
(M.B.) Una festa, "Summer in Spirit", che in Prato della Valle ha fatto da contorno ai tradizionali fuochi d’artificio, ma che al contempo ha voluto anche lanciare un messaggio ai giovani per un divertimento "sano" e responsabile. Da qui, in stretta collaborazione con i Servizi Sociali e l’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune, attraverso "Summer in Spirit", l’associazione onlus "Spirit in Dance" ha distribuito ai ragazzi che visitavano il gazebo ai piedi del palco di fianco alla Loggia Amulea, l’opuscolo sulla guida sicura dal titolo "Vacanze coi fiocchi" e l’etilometro per la misurazione del tasso alcoolico, ribadendo lo slogan della serata: "Voglio una vita responsabile". «Vorremmo - ha affermato l’assessore comunale alle Politiche Giovanili, Claudio Piron, nel suo intervento dal palco di "Summer in Spirit" - che questa fosse una serata di svago, ma anche di consapevolezza che ci si può divertire senza eccessi, in modo sobrio e sano. Non alzare il gomito e non premere sull’acceleratore possono suonare come le parole di una "predica", ma non lo sono e non lo debbono essere se solo pensiamo agli effetti che l’alcol ha sulla guida». Poi, sceso dal palco, l’assessore ha ripreso: «Tutti i progetti lanciati su questo tema, lanciati già lo scorso aprile, proseguiranno a settembre con la campagna "Un ballo senza sballo" per cercare di creare una rete forte tramite la quale approcciarsi ai giovani affinché capiscano che possono divertirsi, entro però certi limiti». Dello stesso parere è anche il dottor Franco Marcomini, del Sert di Padova: «La "rete" che si sta costruendo a Padova per rispondere a certe tematiche giovanili è estremamente positiva, perché l’Ulss, da sola, non può fare nulla, occorre l’aiuto dell’associazionismo e quello delle amministrazioni locali, nonché una forte collaborazione da parte delle famiglie». Lo spettacolo di "Summer in Spirit" ha visto sul palco una rassegna di talentuosi artisti padovani che collaborano con "Spirit in Dance": Enrico Boschetti, che ha aperto la kermesse poco dopo le 21.30, Mik, Francesca e Silvia, il coro Gospel "Up", le band "LuceNera" e "Zenit Nadir". Il tutto è stato alternato da momenti di musica mixata che ha accompagnato anche le "acrobazie" dei fuochi di mezzanotte. |
IL MESSAGGERO (Abruzzo) Villavallelonga. “Brillo” alla guida: finisce in cella |
VILLAVALLELONGA -
Viene sorpreso alla guida della sua vettura in stato di ebbrezza. Da in
escandescenze e finisce in manette. La disavventura è capitata ad un
automobilista di Villavallelonga, M.V. di 39 anni. Fermato durante uno dei
frequenti servizi organizzati dalla Polizia stradale di Avezzano, ha
cominciato ad inveire contro gli agenti prendendo a calci la macchina e
per il bavero uno dei tutori della legge. I quali, alla fine, lo hanno
immobilizzato e portato dentro. |
TICINO ONLINE In barca ubriachi e senza patente, incidente |
MELANO - Ieri sera verso le 21:40 un 38enne domiciliato nella regione è uscito in barca sul Ceresio. Con lui, a bordo, altri due amici, tutti domiciliati nella regione. La barca non era loro, ce l’avevano in prestito. Per cause che l’inchiesta dovrà accertare, comunque, la barca è andata a cozzare contro i sassi della riva del campeggio Paradiso a Melano. A causa dell’impatto l’imbarcazione ha riportato danni alla chiglia ed al motore, fortunatamente però senza causare nessun genere d’inquinamento. La polizia lacuale, che si occupa dell’inchiesta, dovrà accertare quanto è contato il tenore alcolico del 38enne e dei suoi amici, calcolato "di un certo rilievo". Inoltre, a quanto pare, nessuno di loro aveva la patente. Fortunatamente, comunque, nessuno è rimasto ferito. |
LA PROVINCIA DI CREMONA
Incidente. 50enne di Sospiro finisce con l’auto
contro una pianta a Sesto. Per l’Arma era ubriaco
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SESTO — Ferito e poi anche
denunciato. E’ la sorte toccata a un 53enne di Sospiro che, nella notte
tra lunedì e ieri, secondo i carabinieri a causa del troppo alcol nelle
vene, ha perso il controllo della sua auto e si è schiantato contro uno
degli alberi che ornano via Matteotti, pieno centro di Sesto. Un incidente
da brividi: costato al cremonese, oltre che lesioni per fortuna non gravi,
una denuncia a piede libero per guida in stato di ebbrezza, il ritiro
della patente e la decurtazione di dieci punti. |
CORRIERE ROMAGNA Il Ferragosto resta “stupefacente” |
RIMINI - Il
ferragosto è trascorso tranquillo, almeno rispetto all’anno scorso quando
nel bilancio del giorno dopo si contava anche una ragazza morta per
overdose di ecstasy in una nota discoteca delle colline riccionesi. Detto
questo è però necessario aggiungere qualche numero, utile a spiegare come
domenica sia stata comunque una notte da “sballo”. Novanta sono, infatti,
stati gli ingressi al pronto soccorso di Riccione. “Il 70% aveva un’età
compresa tra i quindici e i vent’anni - racconta il primario Nicola
Rinaldi - ed erano cotti da un mix di alcol e anfetamine. O erano in stato
di torpore oppure avevano un’aggressività difficile da contenere, il cuore
accelerato e tutti i sintomi di chi ha assunto ecstasy. Purtroppo questo
Ferragosto ha riportato in Riviera il turismo di qualche anno fa, quello
che insegue lo sballo fino all’alba”. Conferma arriva anche dall’Infermi
di Rimini dove numerosi sono stati gli interventi per ragazzi “così
sballati che difficilmente avevano assunto solo alcol”. Ulteriore
conferma, caso mai ce ne fosse ancora bisogno, si trova nei verbali delle
forze dell’ordine. Nella notte in cui si festeggiava il ferragosto la
compagnia dei carabinieri di Riccione ha arrestato nelle vicinanze del
Litz di Misano Emanuele Indelicato, operaio piemontese dell’81, trovato
con 16 pasticche e 335 euro. I carabinieri di Misano hanno, invece,
stretto le manette ai polsi di Antonio Raduazzo dell’80 di San Severo
Foggia, trovato con 10 “paste” e 800 euro. Fabio Lauria, del ’73 di
Fusecchio, in provincia di Firenze, è finito nel mirino dei militari per
36 pasticche, ancora una volta di ecstasy. Piazzale Roma a Riccione è
stato anche il luogo in cui è finita la carriera da pusher di Giancarlo
Festa, 28enne autotrasportatore di Pesaro, e di Annalisa Vincenzi del ’78,
originaria di Cervia, ma residente a Rimini dove svolge l’attività di
commerciante. I due ragazzi sono stati sorpresi a vendere una pasticca di
ecstasy e altre 21 sono saltate fuori dal bauletto del loro scooter.
Processati per direttissima sono stati condannati a un anno e 4 mesi. Lui
li sconterà agli arresti domiciliari, lei che era incensurata ha potuto
beneficiare della pena sospesa. Altri 9 ragazzi sono stati segnalati alla
Prefettura come consumatori abituali di sostanze stupefacenti. La polizia
ha invece denunciato in stato di libertà un ventunenne della provincia di
Firenze, trovato con 3 grammi di fumo e un coltello a serramanico in viale
Cavalieri di Vittorio Veneto. Per avere un’idea dell’alta “tensione” di
questo ferragosto basta, calcolatrice alla mano, sommare agli ultimi
arresti quelli fatti a partire da venerdì scorso da carabinieri e polizia.
In tutto sono finiti in manette 30 ragazzi per detenzione ai fini di
spaccio di sola anfetamina. E più di mille sono state le pastiglie "buone"
sequestrate. In questi giorni il costo dello sballo, vista l’altissima
offerta, è sceso notevolmente. Un esempio? Per ferragosto una “pasta” in
un parcheggio qualsiasi di una discoteca non costava più di dieci euro. |
IL GAZZETTINO (Padova) Tanto lavoro nel week-end di Ferragosto Polstrada, ritirate ben trentaquattro patenti Castelfranco |
Non dà la precedenza ed investe un’auto. Ferito il conducente ma non in maniera grave. Il tutto il giorno di Ferragosto a Trevignano. Sul posto la pattuglia della Polstrada di Castelfranco per i rilievi del caso. Si tratta dell’ultimo intervento in questo lungo fine settimana ferragostano di intenso lavoro per le pattuglie degli agenti della Polstrada. Tanti interventi, ma fortunatamente nessun incidente serio e tutto sommato automobilisti abbastanza attenti ed ordinati. I controlli delle pattuglie si sono concentrati in modo particolare lungo le strade statali e regionali, 53, 667 e 348. Nonostante questo però ben 34 le patenti ritirate dove la parte del leone la fa l’eccesso di velocità con 25 automobilisti fermati. Fra questi il caso più eclatante si è verificato fra Castelfranco e Cittadella dove un automobilista è stato fermato mentre correva a quasi 120 kmh. Due automobilisti sono stati fermati per guida in stato di ebbrezza. Fra questi significativo il caso di un cittadino boliviano di Piombino Dese nel padovano segnalato con 2,84 di alcolemia su un massimo di 0,50 consentito. Dopo essere stato accompagnato a casa dagli agenti, l’uomo in preda ai fumi dell’alcol ha tentato ancora di uscire in macchina in piena notte ma è stato ancora una volta fermato dalla Polstrada e riaccompagnato a casa una seconda volta. Nei controlli effettuati poi sono state ritirate sei patenti per sorpassi pericolosi, fermato un camionista che non ha rispettato il divieto di circolazione dei mezzi previsto per questo fine settimana ed infine è stato fermato un altro conducente che circolava tranquillamente senza la patente che gli era stata ritirata qualche giorno prima. |
CORRIERE ROMAGNA In due giorni “saltano” 78 patenti |
Ravenna - All’indomani del week end più lungo e affollato dell’estate - si parla addirittura di centomila presenze a Marina di Ravenna alle feste organizzate nei Bagni - è tempo di bilanci definitivi per il servizio di controlli predisposti per prevenire episodi di ordine pubblico. I numeri forniti dal vicesindaco Giannantonio Mingozzi, che già nel giorno di Ferragosto aveva voluto ringraziare pubblicamente le forze dell’ordine, danno il senso di due giornate impegnative.Ma veniamo ai dati. Sono 73 - in base ai controlli effettuati dalla Polstrada con l’etilometro - le persone trovate con valori di alcool nel sangue superiori a quelli consentiti. Il che significa una persona su quattro su quelle sottoposte al controllo - circa 250 nelle due serate clou - per le quale scatterà il procedimento per il ritiro della patente. Cinque invece le patenti ritirate dalla Polizia municipale. Ed ancora: 21 le multe comminate per violazione dei limiti di velocità sempre dai vigili urbani soprattutto in via Trieste. Quasi trecento poi le infrazioni per sosta vietata rilevate della Polizia municipale nel litorale. La giornata più critica è stata quella del 14 agosto, con ben 172 multe per divieto di sosta, 120 le contravvenzioni effettuate nel giorno di ferragosto. Un numero altissimo, ma “il parcheggio selvaggio” negli stradelli questa volta c’entra solo di striscio: solo 10 multe. Sette infine le auto rimosse con l’utilizzo del carroattrezzi. Da luglio, da quando cioè l’Amministrazione comunale ha deciso di usare il pugno di ferro per contrastare soprattutto la sosta vietata appunto negli stradelli dei Bagni, sono state effettuate 35 rimozioni. |
LA PROVINCIA DI CREMONA In un solo colpo perde 35 punti sulla patente |
Firenze — Gli è stata ritirata la patente e, nello stesso tempo, è stato penalizzato di 35 punti. È accaduto per ferragosto ad un 38enne toscano che è stato bloccato alla guida della sua Madza dai carabinieri dopo un inseguimento poichè l’uomo non si era fermato all’alt. All’indisciplinato automobilista, che peraltro si è anche opposto all’effettuazione del test alcolemico, è stata contestata oltre che la guida pericolosa e l’eccesso di velocità (140 kmh) lo stato di alterazione psicofisica dovuto all’assunzione di alcolici. |
EMILIANET
Alla guida con
un tasso alcolico da coma etilico |
SCANDIANO - Le
segnalazioni giunte al 112 dei Carabinieri sono risultate essere fondate e
più che mai tempestive in quanto effettivamente lungo la provinciale che
da Albinea porta al comprensorio ceramico Scandiano i Carabinieri della
Tenenza di Scandiano alle porte del paese hanno localizzato ed
intercettato un’autovettura che zigzagava pericolosamente lungo la
provinciale invadendo più volte la corsia di opposta percorrenza. |