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Rassegna stampa alcol e guida del 3 agosto 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


LA REPUBBLICA
 
Staccata una mano alla statua della fontana del Nettuno. Il restauro non sarà completato prima della primavera del 2006. Il sindaco Domenici: "Il comune si costituirà parte civile"
Firenze, danneggiato "il Biancone" individuati e fermati due giovani
Individuati grazie alle immagini registrate dalle telecamere.

FIRENZE - Danneggiata nella notte la statua marmorea di Nettuno che si erge nell’omonima fontana in piazza della Signoria, opera cinquecentesca di Bartolomeo Ammannati. Per l’atto di vandalismo sono stati fermati due giovani fratelli di Empoli, individuati grazie alle immagini registrate dalle telecamere di Palazzo Vecchio.
Poco dopo le 3.20 di stamani, i due giovani, probabilmente in stato d’ebbrezza, si sono avvicinati al "Biancone", come da sempre i fiorentini chiamano la statua per via del bianco del suo marmo. Mentre uno dei due faceva da "palo", l’altro tentava la scalata. Ma la mano destra della statua non ha retto al peso del ragazzo e si è staccata. La caduta ha provocato anche la rottura in tre pezzi del bastone tenuto in pugno da Nettuno e la scheggiatura della conchiglia alla base della statua.
Ma il tutto è stato ripreso dalle telecamere di Palazzo Vecchio, il che ha permesso di identificare i due giovani. Si tratta di due fratelli trentenni di Empoli. Lo "scalatore", inoltre, è rimasto ferito cadendo di schiena, il che ha ristretto il campo di ricerca agli ospedali. Le testimonianze oculari hanno fatto il resto.
"Ci costituiremo parte civile nel processo contro gli autori del danneggiamento: chi ha compiuto quest’atto vandalico dovrà risarcire il danno". Il sindaco Domenici lo ha affermato durante la conferenza stampa convocata per fare il punto della situazione sui danni alla statua. "Saranno pure stati ubriachi, ma sapevano cosa stavano facendo. E’ un gesto premeditato perché" - come si evince dalle immagini registrate - "i due ragazzi hanno aspettato che la macchina della polizia municipale in servizio di ronda si allontanasse".

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Taranto)
 
CAROSINO Un dibattito nell’ambito della Sagra. «Salta» il concerto di Giorgia
Il vino come attrazione turistica
Un’accoppiata che può risultare vincente per il nostro territorio.
CAROSINO Il nostro territorio ha tutte le caratteristiche e potenzialità per garantire col suo vino un turismo di alto livello. Ma vanno sfruttate al massimo per catturare il turista. Sono in sintesi i concetti emersi al convegno della XXXIX sagra del vino di Carosino:» Il vino e la sua creativa capacità di attrazione: una risorsa inesauribile per un turismo di qualità». Un appuntamento classico svoltosi al castello D’Ayala. Un tema interessantissimo, che la moderatrice, la giornalista Pamela Giufrè, ha saputo stimolare a dovere. In apertura il sindaco Franco Sapio ha lanciato l’idea di cogliere al volo questa occasione dell’accoppiata vino- turismo. Subito dopo l’assessore al ramo Onofrio Di Cillo ha detto che c’è bisogno di fare sistema (terra-mare). Luigi Primicerj, presidente del consorzio di Tutela del Primitivo doc di Manduria, ha indicato la strada della sinergia, puntando sulla tipicità del Primitivo. «C’è bisogno di una migliore organizzazione e professionalità, puntando sul consorzio per la creazione di un prodotto unico sul mercato - ha esclamato Gianni Perona, del consorzio operatori Turistici Jonici «Scegnus» -. Il turismo deve altresì passare dalla destagionalizzazione e valorizzazione delle bellezze naturali». Altrettanto approfondito l’intervento di Andrea Occhilupo, coordinatore delle risorse naturali del litorale tarantino orientale. Nella sua relazione ha detto che si può coniugare l’ecoturismo col Primitivo anche nella nostra zona. Prima veniva considerato come una nicchia per radical chic, ora è stato riscoperto. Ma c’è tanto da fare perché la mancanza di infrastrutture e alcune carenze (fare sistema a livello interprovinciale), hanno fatto perdere tante occasioni. Egli ha menzionato il progetto perso tra i comuni degli «Imperiali» (il feudo), che avrebbe potuto creare sviluppo turistico. Altro limite, il mancato avvio dell’ in coming (termine suggerito dalla Giufrè), visto che non c’è una sola agenzia turistica che promuove per i turisti un tour specifico. Infine l’assessore provinciale Franco Carbotti ha spiegato che le strategie di rilancio passano sì da un’azione sinergica, ma anche da alcuni progetti che l’ente sta portando avanti, partendo dalle ceramiche di Grottaglie. «Abbiamo bisogno di promozione - ha esclamato -, ed abbiamo pensato ad un’ agenzia del territorio. Inoltre, per produrre vino di qualità, bisogna avere il coraggio di dire no a chi vuole portare in cantina scarso prodotto. Nell’ ottica della valorizzazione,abbiamo invitato i ristoratori a mettere sulla tavola solo il nostro vino». E’ stato intanto rinviato il concerto di Giorgia, a causa di problemi temporali (una tromba d’aria si è abbattuta sul palco) e organizzativi, che avrebbe dovuto tenersi ieri allo stadio Miglietta. Ricco il programma di stasera. E’ previsto il raduno dei sommeliers dell’Ais, una cena di gala all’Antica Cantina Sociale,lo spettacolo della Filodrammatica Maruggese e la donazione del sangue. Angelo Occhinegro.

IL GAZZETTINO (Padova)
 
Snoopy e Diabolik. Ma anche Natasha ....

Snoopy e Diabolik. Ma anche Natasha Stefanenko, Margherita Hack, Piero Angela, Stefano Baldini e tanti altri personaggi del mondo dei cartoon, dello spettacolo, del cinema. Una multicolore "nazionale della sicurezza", pronta a entrare in campo allo scoccare di ogni week-end per arginare il triste fenomeno delle stragi del sabato sera collegate all’abuso di alcol e stupefacenti o alla spericolatezza di guida di molti giovani. La campagna, lanciata in 70 capoluoghi di provincia di tutta Italia, sbarca in grande stile anche a Padova, dove in questi giorni sono in distribuzione 5 mila opuscoli tascabili contenenti le testimonianze dei personaggi in questione, unitamente agli inviti a non eccedere con l’alcol e ad andarci piano con il piede sull’acceleratore.
«Il nostro slogan, parafrasando un po’ Vasco Rossi, potrebbe essere "Voglio una vita responsabile" - afferma l’assessore alle Politiche Giovanili Claudio Piron - La distribuzione dei libricini, che con un linguaggio semplice, pieno di satira e accattivante cerca di andare il più possibile incontro ai giovani, avverrà sia nella sede del Progetto Giovani che nelle sedi dei consigli di quartiere, nelle emeroteche e poi in occasione di manifestazioni particolari». Come la grande festa per i fuochi di Ferragosto in Prato della valle, dove a fare da portavoce dell’iniziativa di prevenzione denominata "Vacanze coi fiocchi" sarò il palcoscenico di "Spirit in dance", il gruppo di animazione musicale fondato da fra’ Michael Daniels. «Ma altri punti di contatto verranno realizzati nelle serate previste ai Bastioni Santa Croce e alla Golena di San Massimo - prosegue Piron - Quello che vogliamo far capire ai ragazzi è che il divertimento lo possono trovare anche senza l’abuso dell’alcol e senza la necessità di sobbarcarsi chilometri e chilometri di macchina per raggiungere località lontane. Qui a Padova abbiamo a disposizione opportunità di svago e di divertimento di ogni tipo, alcune organizzate dal Comune, altre da soggetti diversi, ma sempre nello spirito di prevenzione e di rispetto per la vita e la sicurezza di tutti». Testimonial della campagna 2005 di "Estate coi fiocchi" sono Piero Angela, Stefano Baldini (oro olimpico alla maratona di Atene), la scrittrice Margaret Mazzantini, il giallista Loriano Macchiavelli, l’astrofisica Margherita Hack, l’attore Vito, il presidente di Slow Food Carlo Petrini e Franco Taggi, rappresentante dell’Istituto Superiore di Sanità.
IL TEMPO
 
Più prudenza e la «La vacanza è coi fiocchi»
Manifesti affissi su tutto il territorio sabino e coinvolgimento delle amministrazioni comunali
Provincia di Rieti impegnata in prima persona nella campagna di sensibilizzazione ad una guida più consapevole.
IL 40% degli incidenti stradali più gravi sono causati dall’alcool: i morti ogni anno sono in Italia circa 7.500, 20 mila gli invalidi gravi e 150 mila i ricoverati. Sono i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, che richiamano al buonsenso sulle strade. Una campagna di sensibilizzazione è partita per la sesta volta a livello nazionale proprio in questi giorni, alla quale ha scelto di aderire quest’anno anche la Provincia di Rieti. Oltre al capoluogo, la Provincia ha coinvolto tutti i comuni del reatino, lanciando manifesti pubblicitari e depliant informativi in merito a «vacanze coi fiocchi 2005» per la sicurezza stradale. Il tema del 2005 è legato proprio al problema dell’influenza dell’alcol sulla guida, una scelta dettata dalla sempre più stretta connessione tra il consumo di alcolici e gli incidenti stradali. La Provincia è in moto per dare risalto alla campagna di sensibilizzazione concretizzata con l’affissione di manifesti. «Aderiamo alla campagna in questo difficile momento che riguarda lo spostamento di milioni di persone per le ferie estive – spiega l’assessore alla viabilità Rufino Battisti – rivolgendomi con una lettera innanzitutto ai sindaci per segnalare le opportunità e l’urgenza di intervenire, per assicurare traffico scorrevole e sicuro ai mezzi che attraverseranno l’area sabina e che affolleranno le strade nazionali, provinciali e comunali ove la sorveglianza e l’assistenza sono state aumentate anche su indirizzo dell’assessorato provinciale alla viabilità. Le statistiche sugli incidenti sembrano sempre di più bollettini di guerra». Battisti ha tenuto a ricordare come le norme sulla sicurezza e gli interventi compiuti dall’amministrazione provinciale di Rieti sulla rete stradale di competenza, abbiano contribuito ad attenuare gli effetti negativi del fenomeno. «Nelle strade sabine, specie sulla Salaria – ha aggiunto – data la limitatezza della carreggiata e l’insufficienza degli ammodernamenti, gli incidenti mortali e quelli gravissimi sono in aumento. Nelle strade di montagna bisogna che la prudenza degli automobilisti sia maggiore. Speriamo che la campagna di sicurezza stradale abbia a sortire gli effetti positivi che tutti ci auguriamo».
EMILIANET
 
Alcol e  dipendenze. Incontro pubblico a Correggio
Giovedì sera allo stand di prevenzione alcolica di BirraInFesta.
CORREGGIO (RE, 3 ago. 2005) - Incontro pubblico domani sera, giovedì 4 agosto, alle 21.30 allo stand di prevenzione all’abuso dell’alcol "E sai cosa bevi" all’interno di Birrainfesta, a Correggio, nell’area feste e fiere di via Fazzano. Lo stand si trova al centro de primo viale a sinistra dell’ingresso.
Un incontro breve, che vuole essere informativo dell’attività svolta in questi giorni all’interno della festa, del progetto sostenuto dalla Regione e degli effetti dannosi dell’abuso di alcol. Lo stand che sta raccogliendo dati di sondaggio e il presidio con l’etilometro sono stati accolti molto bene dal pubblico della festa, giovani, famiglie e anziani, che si sono fermati numerosi a chiedere informazioni e a partecipare ai questionari e al sondaggio.
La presenza alla festa con uno stand informativo è stata garantita in particolar modo da alcuni tra gli attori del progetto "E sai cosa bevi" di cui è capofila la Lega per la lotta contro i Tumori di Reggio e portato avanti con la collaborazione fattiva del Comune di Correggio e del Distretto sanitario Ausl di Correggio.  I volontari della Lega Tumori hanno messo a disposizione molti materiali informativi: test di autovalutanzione, su carta o al computer, un etilometro su tabella formato tascabile, e molti dati sui danni che l’alcol può produrre.
In prima linea, a diffondere le informazioni, i giovani volontari di alcune parrocchie e quartieri, che hanno raccolto decine e decine di questionari e diffuso volantini. Poi i ragazzi dell’Associazione Prodigio con l’unità mobile di Gig-Giovaningiro, che ha diffuso materiali e dato la possibilità di testare la propria resistenza all’alcol,  Il presidio con l’etilometro è stato curato anche dagli agenti di polizia municipale del Comune di Correggio, che domenica scorsa sono stati affiancati anche dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Correggio.
Il progetto della Regione, di cui il Comune di Correggio è città pilota è rivolto principalmente ai ragazzi, poiché è un dato di fatto che il consumo stia aumentando tra le fasce giovanili e in particolare tra le giovani donne.
All’incontro di domani sera, di mezz’ora circa, verranno soprattutto fornite informazioni tecniche sull’abuso di alcol, sull’attività dello stand e sulla festa. Saranno presenti Sandra  Bosi, responsabile di "E sai cosa bevi" per la Lega Tumori, Lauro Menozzi, direttore Associazione Prodigio, i giovani volontari che hanno incontrato il pubblico della festa coordinati da Paolo Mariani e dall’assessore ai presidi sanitari del Comune di Correggio Emanuela Gobbi, Giuliana Turci direttrice del Distretto sanitario di Correggio, Angela Dodi, responsabile del Sert-Ausl di Correggio, Mimma Flagello organizzatrice della festa. Tra gli attori del progetto triennale ci sono infatti anche Provincia di Reggio, distretto scolastico, Ausl di Reggio e Sert.
Tutti i cittadini, le associazioni e la stampa locale sono invitati a partecipare.
IL MESSAGGERO (Ancona)
 
L’esposto firmato da 70 esercizi anche al Prefetto
«Degrado e delinquenza, basta» Stazione, commercianti in rivolta .
La stazione dovrebbe rappresentare la porta di ingresso di Ancona ed invece è una zona malfamata, bersagliata da furti, risse e abbandonata al più completo degrado. La denuncia, formalizzata in tre esposti corredati da una settantina di firme e indirizzati a prefetto, questore e sindaco arriva dai commercianti e residenti del tratto via Flaminia-piazza Rosselli-via Giordano Bruno, che si sentono abbandonati da amministratori e forze dell’ordine. «Da un anno a questa parte - spiega Mario Rossi, titolare della tabaccheria di piazza Rosselli, eletto a portavoce di quello che può considerarsi una sorta di comitato della zona - viviamo nel terrore. Chi ha un’attività lavora con l’ansia di essere preso di mira da ladri e rapinatori, senza considerare la perdita di clientela, i residenti poi hanno paura perfino di entrare a casa la sera». La colpa di quella che è diventata una situazione insostenibile viene attribuita «all’apertura di nuovi esercizi pubblici frequentati fino all’alba da persone poco raccomandabili: spacciatori, tossicodipendenti, ubriachi e molestatori che vagabondano a qualsiasi ora del giorno e della notte, prima di bivaccare negli atri dei nostri palazzi. E le forze dell’ordine che fanno? Nulla, non si vede mai un agente». Abitanti e negozianti sono spaventati e stanchi di sopportare. Escono allo scoperto e chiedono alle autorità competenti «maggiore sorveglianza per poter vivere decentemente, in tranquillità, come si addice a un paese civile». La continua presenza di balordi e malviventi non è poi l’unico problema. «Il degrado urbano in cui versa la zona - incalza il portavoce della protesta - ha raggiunto i limiti dell’umana sopportazione. I marciapiedi di piazza Rosselli e vie limitrofe sono tutti rotti, le strade coperte da un tappeto di rifiuti, cartacce, siringhe e vetri di bottiglia. Per non parlare dei cassonetti dell’immondizia, sempre stracolmi e mai disinfettati, dai quali si alza un fetore insopportabile. A questo si aggiunga l’assenza di segnaletica che provoca ogni giorno almeno un tamponamento». Rossi lamenta anche l’assenza di interessamento da parte della circoscrizione: «In 6 anni di attività - conclude - non ha mai ricevuto nemmeno una visita dal presidente di circoscrizione, che intanto continua a percepire uno stipendio sempre più alto».
L. Lar.

IL PICCOLO DI ALESSANDRIA
 
ACQUI
Alcolici e abuso: pro e contro.

Gli acquesi hanno accolto in tre modi differenti la notizia, resa nota venerdì scorso e relativa all’ordinanza antiabuso di alcolici emessa per motivi di sicurezza dal sindaco della città termale, Danilo Rapetti, entrata in vigore da lunedì e che avrà durata provvisoria fino al 30 novembre, dopodiché si farà un bilancio della situazione: in primo luogo ci sono le due categorie di persone direttamente interessate, ovvero baristi e clienti.
IL GIORNALE DI VICENZA
 
Tragedia alla Ederle. La disgrazia è avvenuta la notte scorsa dopo una festa. Indagini dei Cc
Muore dopo il tuffo in piscina
Un giovane animatore Usa è annegato dopo aver battuto la testa: l’acqua era bassa.
Tragedia in caserma Ederle. Quella che doveva essere una serata di divertimento si è trasformata in un incubo mortale per un giovane animatore dei bambini, arrivato dall’Arizona per uno stage. Stephen Dember, 20 anni, è morto annegato in piscina.
La disgrazia è avvenuta la notte scorsa verso le due. In base a quanto ricostruito dai carabinieri della Setaf e dalla military police, il giovane dopo una nuotata era uscito dall’acqua e aveva deciso di tuffarsi. Non aveva scelto però il trampolino, ma il seggiolone del bagnino, e si era lanciato. In quel punto, però, l’acqua è alta soltanto un metro e Stephen ha battuto la testa perdendo i sensi. Gli amici che erano con lui, non vedendolo risalire, avevano inizialmente pensato ad uno scherzo, perché il giovane è un bagnino e un esperto nuotatore. Quando sono tornati a cercarlo era già morto. La procura ha avviato un’inchiesta.
Dember era arrivato a Vicenza da qualche settimana per uno stage estivo come civile, collaborando con le attività della caserma per i bambini figli dei militari. Era alloggiato nell’albergo interno della Ederle e durante il giorno faceva servizio con i più piccoli. Questa in Italia era un’esperienza importante per la sua carriera e ci teneva molto.
I militari guidati dal maggiore Fortunato Spolaore hanno accertato, sentendo alcuni connazionali, che l’altra sera Stephen aveva partecipato ad una festicciola con altri amici della base. Non erano usciti, ma si erano ritrovati nelle loro camere dove, fra quattro risate, avevano bevuto qualche birra e brindato con la vodka.
Quindi, verso le due, il giovane americano aveva deciso di farsi il bagno. I suoi amici, nonostante l’ora, non avevano obiettato nulla poiché Stephen è un amante del nuoto. Si era tolto la maglietta, restando con i pantaloncini, ed era entrato in acqua, mentre gli altri restavano a bordo vasca a chiacchierare. Dopo le prime bracciate, ormai rinfrescato, aveva pensato di tuffarsi. Forse perché non conosceva bene la vasca, Dember si è lanciato dal seggiolone, ma c’era troppa poca acqua e il buio non gli ha permesso di accorgersene. Così ha battuto la testa con violenza sul pavimento della vasca, come testimonia una brutta ferita al capo. Probabilmente ha perso i sensi, non è più riuscito a tornare a galla nè tanto meno a chiedere aiuto.
Alcuni minuti dopo gli amici si sono spaventati, e si sono buttati a cercarlo. Solo allora si sono accorti che giaceva esanime. Lo hanno tirato fuori e hanno dato l’allarme ai carabinieri, che hanno subito avvisato il Suem.
Quando è arrivata l’ambulanza del 118 col medico, però, era ormai troppo tardi. I sanitari hanno cercato disperatamente di rianimarlo ma non c’è stato nulla da fare. Stephen era già morto, sotto gli occhi sconvolti degli amici. Il medico ha ipotizzato che il decesso possa essere avvenuto per annegamento.
I militari hanno avvisato il pm Marco Peraro, che ha avviato un’indagine sulla disgrazia. È possibile che disponga l’autopsia per chiarire senza dubbi le cause della morte. I carabinieri hanno raccolto le testimonianze degli amici presenti al tragico incidente, e stanno verificando perché non l’abbiano subito soccorso e se, in merito a questo aspetto, vi siano specifiche responsabilità.
Nel frattempo ieri le autorità americane hanno avvisato i famigliari del giovane, che non volevano credere a quello che i responsabili della Ederle stavano loro raccontando. Non appena sarà chiusa la prima fase dell’attività istruttoria, la salma dell’animatore statunitense sarà trasferita in Arizona. Una cerimonia potrebbe essere organizzata anche in caserma.
IL GAZZETTINO (Venezia)
 
PORTOGRUARO
Ubriaco alla guida dell’auto si accanisce contro i Carabinieri.
(M.C.) Un uomo voleva continuare la sbornia, i Carabinieri lo hanno fermato, lui li ha superati in auto aggredendoli. La serata di un cittadino del Marocco è finita in carcere a Venezia. Y.B, 25 anni, regolare in Italia e sposato con una donna di Fossalta di Portogruaro, lunedì notte era arrivato ubriaco in un bar del centro di Portogruaro chiedendo un drink. Il gestore ha declinato la richiesta vista la condizione del cliente che si è subito alterato al diniego insultando e minacciando il barista e i clienti. I Carabinieri di Portogruaro, intervenuti sul posto, lo hanno calmato ed invitato ad andare a casa. Pensando di poter utilizzare la propria Opel Astra S.w. si è infilato in auto ma i Militari lo hanno avvertito che non avrebbe potuto mettersi alla guida in quelle condizioni. A quel punto, reclinato il sedile, l’uomo si è messo a dormire. Poco dopo però i Carabinieri lo hanno visto sopraggiungere in auto in viale Trieste. Fermato, è stata inviato alla prova dell’alcol test. L’uomo ha rifiutato e pertanto è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. Quando si è accorto che la sua auto si trovava sopra il carro attrezzi è andato su tutte le furie. Si è scagliato contro i militari insultandoli e colpendoli con calci e pugni. Gli uomini dell’Arma hanno dovuto così faticare per riuscire ad ammanettarlo.
LA SICILIA
 
a cairo montenotte (savona): l’uomo è stato arrestato
Sanvitese incendia una palazzina .
 Un uomo di San Vito, Vito Peraino, 54 anni, è finito in manette per l’incendio di una palazzina a Cairo Montenotte (Savona). Secondo la ricostruzione dei carabinieri si è rischiata la tragedia, con una ventina di persone, tra cui anziani e disabili, prigionieri delle fiamme. Solo per il tempestivo intervento dei carabinieri della compagnia di Cairo Montenotte, diretta dal capitano Daniele Bonazzi, non ci sono stati nè morti nè feriti.
Il fatto risale alle 3,30 di mercoledì quando i militari dell’Arma sono stati avvertiti dal 112 che un appartamento al piano terra di uno stabile in via Buglio, a Cairo, era invaso dal fuoco. Appena arrivati sul posto, i due carabinieri della pattuglia del nucleo radiomobile, senza aspettare l’arrivo dei Vigili del Fuoco, sono entrati nel condominio, sollevando di peso due anziani disabili non in grado di camminare e portandoli fuori dell’appartamento invaso dalle fiamme e dal fumo. Tutti e 23 gli abitanti, tra cui altri anziani, sono stati evacuati.
I Vigili del Fuoco hanno domato l’incendio in un’ora e mezza. Due appartamenti sono stati distrutti, gli abitanti sono potuti rientrare verso le 7 del mattino.
I carabinieri hanno anche accertato l’origine dell’incendio. Il proprietario dell’abitazione al piano terra, Vito Peraino, 54 anni, nato a San Vito Lo Capo, pregiudicato per reati di tipo finanziario, forte bevitore, in preda ai fumi dell’alcool, non è riuscito a contenere un principio di incendio causato dal suo fornelletto. Si pensa che le scintille abbiano appiccato il fuoco al materasso. Alla vista del fuoco, Peraino è uscito, senza preoccuparsi o essere in grado di dare l’allarme.
È stato trovato dai carabinieri nelle vicinanze del palazzo. Adesso è indagato per il reato di incendio ed è stato arrestato.
A disporre il suo fermo è stato il sostituto procuratore Alessandro Bogliolo. Peraino si trova adesso rinchiuso nel carcere di Savona. Alle domande del pm non ha saputo rispondere, quasi non ricordasse nulla dell’accaduto. Il magistrato ha chiesto al gip la convalida del fermo e la custodia cautelare. In giornata è prevista l’udienza davanti al giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Savona.
R. T.
IL GIORNALE
 
Albanese ubriaco tenta uno stupro e ferisce carabiniere.
Era ubriaco l’albanese di 23 anni che, l’altra notte verso l’una, è stato arrestato per aver tentato di violentare una donna per strada e poi ferito a una mano un carabiniere, finito all’ospedale con una prognosi di 8 giorni.
Lo straniero ha spinto la donna contro una macchina in sosta e l’ha minacciata con un grande coltello, mentre lei aspettava il marito. All’arrivo di quest’ultimo, lo straniero è fuggito ed è stato ritrovato dai carabinieri in via Ferrari.
A quel punto si è avventato contro l’appuntato.
VIRGILIO NOTIZIE
 
Birra non e’ più bevanda dell’estate, -9% consumi luglio
Calo vendite di 14 mln litri, per Assobirra e’ colpa accisa.
 
LA SICILIA
 
Menfi
Si ubriaca per dare le bottiglie alla moglie.
Menfi. Fermato dai carabinieri a un posto di blocco, gli viene ritirata la patente perchè in evidente stato di ebbrezza. Lui si giustifica affermando che è stato costretto a bere birra perchè alla moglie servivano le bottiglie di vetro per la salsa. Una storia tipicamente estiva, che non sembra quasi vera, ma anche un tentativo maldestro di pagare un tributo meno pesante pur nell’evidenza dei fatti.
La storia comincia quando in una famiglia di Menfi hanno programmato di fare la salsa di pomodoro, quella da conservare per l’inverno, come si fa ancora nei piccoli centri. La famiglia ha pensato di prendere due piccioni con una fava acquistando al supermercato delle cassette di birra per utilizzarle, dopo averle consumate, come contenitori per la salsa. Ma stando a quello che ha raccontato ai carabinieri il capo famiglia, le cose non sono andate come nelle previsioni. Di birra forse se ne consumava poca nella loro casa, mentre le cassette di pomodoro erano pronte per fare la salsa, per cui non c’erano bottiglie a sufficienza. Stanco di sentire la propria moglie lamentarsi per la mancanza delle bottiglie, un cinquantacinquenne di Menfi ha pensato che era arrivato il momento di darsi da fare per fare zittire la consorte. Avrebbe quindi deciso di «sacrificarsi» cominciando a bere birra a volontà, per poi portare finalmente a casa le bottiglie vuote, pronte per la salsa. Ma nel bel mezzo del suo «gesto sacrificale», quando ha dovuto prendere l’automobile, è stato fermato dai carabinieri, evidenziando uno stato di ebbrezza tale da rendergli difficoltoso proseguire nella guida. I militari gli hanno quindi notificato il ritiro della patente, accorgendosi poi che nel bagagliaio l’uomo aveva due cassette di birra vuote. Come scoprire l’arma del delitto, insomma. Il contadino, le cui iniziali del nome sono I.A., ha cercato di giustificarsi riferendo ai carabinieri che a costringerlo a bere sarebbe stata la moglie, che aveva urgente bisogno delle bottiglie vuote per versarvi la salsa di pomodoro. La battuta ha fatto sorridere i due militari ma non è bastata a salvarsi.
Giuseppe Recca.
 
 



Giovedì, 04 Agosto 2005
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