Aci: il 60% degli incidenti stradali imputabili a problemi di vista
Il presidente Angelo Sticchi Damiani è intervenuto a Napoli al XXV Congresso Nazionale SIETO - Società italiana di Ergoftalmologia e Traumatologia oculare "Come un pilota di F1 deve essere al meglio della condizione per condurre in pista la sua monoposto - ha dichiarato Sticchi Damiani - l’automobilista non può prescindere dal pieno possesso delle proprie capacità fisiche senza le quali non potrebbe percepire i pericoli, reagire agli imprevisti o più normalmente condurre il proprio veicolo". Più di un quarto delle vittime della strada sono over65, spesso con problemi di vista. I dati ACI-ISTAT rilevano come la guida distratta e l’andamento indeciso siano tra le prime cause di incidente stradale, riscontrabili nel 17% del totale dei sinistri. Alcuni studi scientifici stimano addirittura che circa 6 incidenti su 10 siano causati da problemi alla vista, del conducente o anche del pedone che attraversa la strada in modo inopportuno. "Questi numeri - ha continuato il presidente dell'ACI - sottolineano come gli incidenti siano spesso riconducibili a comportamenti inappropriati da parte degli utenti della strada. E’ infatti un comportamento inappropriato, pericoloso e fraudolento porsi alla guida di un veicolo sapendo consapevolmente di non avere la più idonea capacità fisica per farlo in modo sicuro ed efficiente, allo stesso modo di chi guida ubriaco o drogato".
Non c’è solo un problema di vista, ma anche di udito. Un terzo degli italiani soffre di carenze uditive. Il problema aumenta in modo proporzionale all’età: il 10% della popolazione tra i 45 e i 60 anni accusa deficit uditivi e la percentuale sale al 25% tra i 60 e gli 80 anni, fino a superare il 50% tra gli over80. La situazione non migliorerà in futuro. L’ISTAT evidenzia infatti l’aumento progressivo degli ultra 65enni nel nostro Paese nei prossimi anni: dai 12 milioni di oggi a più di 20 milioni nel 2050. Questi 20 milioni di persone continueranno ovviamente a guidare l’automobile. Senza un’adeguata strategia di intervento si rischia quindi un peggioramento dei livelli di sicurezza sulle strade nel prossimo futuro, malgrado la tecnologia ci aiuti al volante ogni giorno di più con rilevatori di ostacoli, sensori acustici e visivi, sistemi di sicurezza attiva e passiva. E’ vero che molti ignorano o sottovalutano i propri problemi fisici, ma è difficile poter negare a se stessi le proprie capacità visive. La visita periodica per il rinnovo della patente è un’occasione per la verifica della vista oltreché delle capacità di guida di un veicolo, ma molti cercano di nascondere carenze e difetti per non compromettere il proprio diritto alla mobilità. "Negli ultimi tempi l’esame medico per il rinnovo della patente ha rappresentato una vera e propria spada di Damocle per gli 80enni - ha concluso Sticchi Damiani - che affrontavano la prova quasi rassegnati a dover perdere il titolo di guida. La legge non poneva un limite massimo di età per la guida ma nella prassi era molto difficile ottenere il nullaosta medico.
Più recentemente un intervento legislativo ha cercato di riequilibrare la situazione stabilendo che non tutti gli over80 finissero davanti a una commissione medica, ma solo quelli con particolari patologie la cui compatibilità con la guida debba essere valutata ed approfondita caso per caso. Ci sono infatti ultraottantenni fenomenali e cinquantenni con gravi problemi di salute: generalizzare e giudicare le capacità di guida di una persona in base all’età è sbagliato". Sempre in tema di sicurezza stradale è importante infine rilevare come anche i conducenti che non soffrono di alcuna patologia oculare possono riscontrare problemi con la vista: quando si è impegnati per molto tempo al volante si riduce l’ammiccamento (il consueto sbattere delle palpebre) con il sorgere di inconvenienti come secchezza oculare, stanchezza visiva, annebbiamento della vista e fastidio generato dai fari delle altre vetture. Il consiglio è di far riposare gli occhi quando le situazioni di guida lo consentono (sosta al semaforo o coda), chiudendo le palpebre inspirando e riaprirle espirando per 2-3 volte.
da etribuna.com