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Incidenti stradali Forlì – Cesena
Nel primo semestre  2012 sono 18 le vittime, lo stesso numero del 2011 (ma oggi siamo già a 20).
E’ l’area cesenate quella più a rischio con 16 morti (80%). 4 le vittime nell’area forlivese.
Nel maggior numero di  incidenti mortali  coinvolti i motociclisti

Foto Blaco - archivio Asaps

“E’ un torneo nel quale nessuno vorrebbe avere il punteggio più alto, ma nel 2012 l’area cesenate si sta rivelando come fattore di rischio stradale multiplo rispetto all’area forlivese.” Questo il commento del presidente dell’ASAPS Giordano Biserni, sull’analisi dell’incidentalità grave nella provincia di Forlì – Cesena.
L’Osservatorio il Centauro – ASAPS che monitorizza i soli incidenti stradali mortali del nostro territorio ha registrato nei primi 6 mesi del 2012 18 sinistri fatali nei quali hanno perso la vita 18 persone, l’esatto numero dello scorso anno, anche se alla fine del 2011 le vittime della strada nella provincia di Forlì – Cesena salirono poi a 46 con un secondo semestre che aggiunse purtroppo altre 28 vittime e sul quale pesò, come sempre, il cuore dell’estate.
Anche nel 2011 l’area cesenate (comprensiva della E45 dove si sono contati 2 incidenti mortali) aveva segnato un numero di vittime rilevante con 27 decessi (58,7%) su 46  dell’intera provincia. Ma nel primo semestre  2012  su 18 vittime ben 14 si sono contate nell’area stradale del cesenate. Se poi teniamo conto che anche le due vittime di luglio sono conseguenza di incidenti del cesenate (una però in autostrada) il conto arriva a 16 vittime su 20, pari all’80%. (Un cesenate è poi deceduto in un incidente a Ravenna, del quale non si è tenuto conto nell’Osservatorio della provincia)
Secondo il presidente dell’ASAPS “Può essere solo un caso che però merita la dovuta attenzione. Certo può avere un peso anche l’unico sbocco al mare della provincia con Cesenatico. Gatteo Mare, S. Mauro e il conseguente maggior traffico verso la riviera ”.
Più equilibrata la distinzione per sesso fra le vittime, con 12 decessi fra gli uomini e 8 fra le donne. E’ ancora l’area urbana il  luogo più pericoloso nel quale si sono contate 9 vittime. Sono stati invece 8 i lenzuoli bianchi stesi sulle statali e provinciali, 3 invece nella rete autostradale della provincia.
In quanto ai mezzi, secondo Biserni  “il pericolo continua a correre sulle due ruote, con 7 mortali fra i motociclisti e 4 fra i ciclisti. Sono invece 5 i conducenti e trasportati di autoveicoli, 4 i pedoni. Devo poi ricordare che nel 2011 su 46 decessi ben 19 erano motociclisti”.
Sono stati 17 gli incidenti avvenuti di giorno e 3 di notte. Due i mortali conseguenza di pirati della strada (uno in autostrada). Fra le 20 vittime della provincia 4 erano straniere. Nessun minore coinvolto.  Solo un giovane nella fascia fino a 30 anni. 9 le vittime over 30 e numerosi anche gli anziani con 8 vittime oltre i 65 anni. In due casi l’età non è stata precisata.
“Riteniamo che sui fattori di rischio – conclude Biserni – in particolare per i veicoli a due ruote e per gli utenti deboli della strada come i pedoni, la guardia non vada mai abbassata. L’attenzione degli organi di vigilanza e la messa in sicurezza del sistema strada sono elementi essenziali per ridimensionare  queste cifre ancora assurdamente alte”.


Forlì, lì 11 luglio 2012

Ufficio stampa ASAPS

 

Mercoledì, 11 Luglio 2012
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