Afragola.
Sono più di cento i camionisti e le ditte di autotrasporto
sotto inchiesta anno per aver frodato la società autostrade
sulla A1 Napoli–Roma. C’è chi non pagando il pedaggio
ai caselli ha risparmiato fino 80 mila euro, ma il trucchetto gli
è costato il tir. La polizia stradale della sottosezione Napoli
Nord, comandata da Angelo Terranova, negli ultimi mesi ha sequestrato
infatti oltre cento camion e denunciato autisti e ditte per insolvenza
fraudolenta e nei casi più gravi per truffa. Il meccanismo
è banale: i tir, arrivati alla barriera autostradale si immettono
nella corsia per il pagamento con viacard o telepass e quando non
riescono a passare indisturbati per la presenza della sbarra (in alcuni
varchi telepass l’asta non c’è) chiedono l’intervento
dell’operatore della società autostrade per la compilazione
della ricevuta di mancato pagamento. "Mi scusi non ho più
soldi, mi fa il biglietto per favore? Pago domani al punto blu".
La scena è quasi sempre la stessa e si ripete a tutti i caselli
fino alla fine del viaggio; il camionista così, riesce a passare
senza pagare un centesimo. Quando il debito con la società
autostrade e con lo Stato (una percentuale della tariffa è
destinata alle casse pubbliche), è diventato consistente, la
ditta di autotrasporti cambia ragione sociale o vende i camion o simula
un passaggio di proprietà. La società autostrade ha
contato in tutto il 2005 oltre 400 casi di insolvenza tra Napoli e
provincia, ma grazie a un piano messo a punto il collaborazione con
la sezione della polizia stradale diretta da Gianni Busacca, il fenomeno
sta tornando sotto controllo. Le barriere autostradali sono state
dotate di un sistema informatico connesso con la sala operativa della
polstrada: ogni volta che un camionista o automobilista non paga il
pedaggio il numero di targa viene inserito in un programma e attraverso
una banca dati si riesce a capire se il guidatore è un recidivo
o se effettivamente si è trovato in difficoltà. Nel
primo caso scatta immediatamente la segnalazione alla polizia che
interviene bloccando il veicolo e contestando all’autista l’insolvenza
fraudolenta. Quando i debiti accumulati ai caselli sono salati scatta
il sequestro del mezzo e la segnalazione alla procura. Gli agenti
della sottosezione della polstrada Napoli Nord, inaugurata circa un
anno fa, sono riusciti a individuare numerosi casi e mettere i sigilli
a circa cento camion. A dispetto dei luoghi comuni il diritto d’autore
su questa truffa non spetta ai napoletani: la maggior parte dei denunciati
proviene dalla Grecia, dall’Europa dell’est e da altre regioni
italiane. I trucchi per non pagare l’autostrada sono tanti: attaccarsi
all’auto che precede mentre attraversa il varco telepass o coprire
la propria targa con un panno. E i casi non sono sporadici, come quello
di un conducente disabile di una smart che per mesi ha sfidato il
casello della Napoli-Roma passando a tutta velocità: la polstrada
attraverso una serie di fotografie lo ha individuato e denunciato.
Aveva truffato la società autostrade per oltre settemila euro.
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