Viareggio
Picchiati quattro Vigili Urbani impegnati nel controllo di un appartamento delle case popolari
50 persone rischiano la denuncia della Polizia Municipale
(ASAPS) Quando una pattuglia dei Vigili Urbani di Viareggio si è recata alle case popolari di Via Belluomini al Varignano, una folla inferocita si è scagliata contro di loro e, a suon di calci, pugni e lancio di sassi, hanno ferito tre agenti per poi continuare la protesta davanti al Comando della Polizia Municipale con il ferimento di un altro agente.
La reazione della folla al controllo sulle case popolari parte dalla morte per infarto di una persona che occupava abusivamente uno degli alloggi e dalla celebrazione dei funerali che si teneva proprio nella giornata stessa dell’intervento della Polizia Municipale.
La comunità presente nella zona popolare, quasi tutta partenopea, ha giudicato irriverente ed offensivo l’intervento tanto da innescare l’aggressione in via Belluomini prima e al comando poi.
La voce poi che la pattuglia stesse cercando anche della droga ha fatto il resto e la reazione è stata davvero rabbiosa.
I tre vigili, che stavano solo scortando un funzionario che doveva effettuare un controllo sull’alloggio occupato dalla persona deceduta, sono stati aggrediti e picchiati con calci, pugni e sassi, con relativo danneggiamento delle auto di servizio. Il gruppo, poi, ha preso di mira il comando ferendo un quarto vigile e provocando dei danni agli arredi dello stabile.
Solo l’intervento di Polizia e Carabinieri ha posto fine all’assedio e all’aggressione con cinquanta persone che, a vario titolo, potrebbero essere accusate di violenza, lesione e minaccia a pubblico ufficiale nonché danneggiamento e interruzione di pubblico servizio.
L’ennesima aggressione alle forze dell’ordine questa volta, però, per ragioni che riconducono al degrado, alla miseria e alla difficoltà particolare che attanaglia l’intero Paese.
L’Osservatorio ASAPS “Sbirri pikkiati” rileva che nel corso dei primi 6 mesi dell’anno sono stati censiti 1.206 eventi, con un aumento del 15% rispetto ai 1.050 del primo semestre dello scorso anno, segno che la risposta violenta nei confronti delle divise non accenna nessuna flessione.
Fra le divise vittime di aggressioni è l'Arma dei Carabinieri a subire il maggior numero di attacchi, 636 pari al 52,7%, in netto aumento rispetto alle 461 aggressioni del 2011. Sono state invece 437 le aggressioni ad agenti della Polizia di Stato, pari al 36,2% in linea col 2011 quando furono 386. Le aggressioni alla Polizia Locale si fermano a 102 (8,5%) in linea con lo scorso anno quando furono 99, ma la percentuale era del 9,4%. Poi gli altri corpi (qui sono ricomprese varie categorie di pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio), per i quali ci si ferma a 76 attacchi pari al 6,3%.
Anche se in questo caso la miccia è stata accesa dalla disperazione di una condizione di vita disagiata, l’Osservatorio rileva la stretta connessione fra aggressività e alcool /droga.
In 426 dei 1.206 episodi il protagonista è risultato in stato di ebbrezza da alcol o è risultato drogato (128 casi). Nel complesso le precarie condizioni psicofisiche da alcol e sostanze toccano la percentuale del 35,3%, con un preoccupante incremento del 34% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno, quando gli episodi alcol-narco correlati furono 317 e si fermarono alla percentuale del 30,2%.
Le persone che indossano le divise, le stesse che sono deputate al controllo del rispetto delle regole, quelle che sulle strade, in città o in altre situazioni sono al fianco del cittadino per ogni evenienza, diventano i terminali di rabbia, disperazione o di comportamenti border-line conseguenti ad assunzione di alcool o sostanze.
Purtroppo questo è il triste epilogo di una condizione ancora lungi dall’essere risolta ma che l’Osservatorio ASAPS continuerà a monitorare non per amore di numeri e statistiche, ma per trovare in mezzo alle cifre una soluzione (e capire i perché) a questa condizione lavorativa che per gli uomini in divisa è diventata ormai insostenibile.(ASAPS)