Lunedì 23 Dicembre 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 06/08/2012

Francia, il pasticcio dell’etilometro a bordo

Foto di repertorio dalla rete

VENTIMIGLIA 05.08.2012 - Obbligo di etilometro in Francia, che fare? Dal 1 luglio, infatti, chi varca il confine è obbligato ad avere con sé un test per verificare la propria condizione di sobrietà in caso di controllo. E anche se le sanzioni scatteranno solo dopo un periodo di transizione, a partire dal prossimo novembre, a distanza di pochi mesi la confusione è ancora alta. Secondo le disposizioni, in Francia saranno infatti accettati solo etilometri che rispondono alle norme nazionali. E in teoria dovranno dunque essere acquistati oltre confine. Con evidenti disagi, soprattutto per chi non abita nelle immediate vicinanze del confine. Già in queste settimane, nella maggior parte delle farmacie e dei tabaccai del Ponente, intanto, sono in vendita una serie di tester, anche a prezzi abbastanza contenuti. Si va dai 13 euro per un etilometro elettronico ai 3 euro e 80 circa per quelli usa e getta, conformi alle norme europee. Ma il punto sul quale occorre fare chiarezza è questo: vanno bene anche oltre confine o si rischia di incappare in (pesanti) sanzioni? A porsi la domanda è stato in particolare il consigliere regionale del Pd Sergio Scibilia. Il quale, dopo aver chiesto a destra e a manca ed essersi sentito dare risposte contraddittorie, ha deciso di scrivere alle prefetture e al consolato di Francia, per definire la questione. «Le nuove norme di sicurezza imposte dal governo a chiunque circoli sulle strade francesi, dagli autobus ai camion, motociclisti compresi, esentati solo i ciclomotori con cilindrata fino a 50 cavalli - sottolinea - prevedono l’obbligo di avere a bordo un tester per verificare la percentuale di alcol. Ma si tratta di una novità legislativa sulla quale occorre far chiarezza. Penso a tutti quei cittadini italiani, dai turisti ai lavoratori che oggi non sono assolutamente interessati, ma che quando decideranno di recarsi in Francia anche solo per qualche ora, diventeranno soggetti a rischio di violazione del codice della strada francese». Poi, la questione dei tester stessi: «Le autorità francesi ammettono solo etilometri che rispondono alle norme nazionali, devono essere monouso e rispettare specifiche tecniche dettate dal ministero della salute francese e devono riportare la sigla NF (Norme Française). Se questi “strumenti” possono essere acquistati solo in territorio francese, come può un cittadino italiano essere in regola, prima di superare la frontiera o la barriera autostradale di Ventimiglia, di Olivetta o andare a Limone Piemonte?».  Da qui, una serie di richiesta di informazioni. «Ho ritenuto necessario - continua il consigliere - sollevare questo caso sensibilizzando i territori più interessati, in quanto “Porta d’Italia”. Ho inviato una lettera alle prefetture e alle province di Imperia, Savona, Genova, Cuneo, Asti, Torino, nonché al console italiano a Nizza, all’ambasciata a Monaco, al Consolato onorario di Francia a Ventimiglia, ai presidenti delle regioni Liguria e Piemonte chiedendo di superare il rischio di trattamenti diseguali tra cittadini europei. Servono campagne di informazione ed il coinvolgimento di Anas e autostrade. Sarebbe utile che i cittadini italiani potessero acquistare questi etilometri direttamente nel loro paese , nelle farmacie, negli autogrill autostradali, senza rischiare la multa. Mi auguro - conclude Scibilia - che anche qualche parlamentare possa essere di aiuto per risolvere questa novità europea, pardon francese».

 

di Patrizia Mazzarello
 

 

da il secoloxix.it

Lunedì, 06 Agosto 2012
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK