Mercoledì 20 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su

Rassegna stampa alcol e guida del 26 luglio 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


IL GAZZETTINO (Padova)
Anguillara
Schianto mortale: Roberto "Pignatèo" torna in carcere.

Si sono riaperte le porte del carcere per Roberto "Pignatèo" Nasonio, il pregiudicato di 42 anni che il 24 aprile dell’anno scorso dopo avere rubato un’auto ha provocato l’incidente stradale nella quale hanno trovato la morte due anziani coniugi di Maserà. Nasonio deve scontare poco meno di 4 anni di carcere per omicidio colposo plurimo, furto aggravato, omissione di soccorso, guida in stato di ebbrezza e calunnia. A trovarlo, poche decine di minuti dopo lo schianto, furono i carabinieri di Bagnoli, che lo avevano visto scappare per i campi dopo essere uscito dall’auto con la quale era finito contro la macchina dei due poveretti.

BAGNOLI DI SOPRA Roberto Nasonio deve scontare 3 anni e 11 mesi di reclusione per la morte dei coniugi di Maserà investiti e uccisi il 24 aprile dell’anno scorso
Omicidio plurimo, "Pignatèo" torna in carcere
Il quarantaduenne di Anguillara è finito nei guai anche per calunnia, dopo aver detto di essere stato picchiato dai carabinieri.
"Berto Pignatèo", al secolo Roberto Nasonio, dall’altro ieri è finito nuovamente in carcere. Deve scontare una pena di 3 anni, 11 mesi e 10 giorni di reclusione, oltre a 302 euro di multa per omicidio colposo plurimo, omissione di soccorso, guida in stato di ebbrezza, furto dell’auto con cui ha causato la tragedia nella quale l’anno scorso sono morti due coniugi di Maserà, oltre alla calunnia nei confronti dei carabinieri, accusati ingiustamente di averlo malmenato. Nasonio, quarantaduenne pregiudicato di Anguillara, dall’altro ieri è di nuovo ospite del Due Palazzi. Il 24 aprile del 2004 "Pignatèo" aveva causato un incidente tra Bagnoli e Anguillara nel quale persero la vita Giuseppe Simionato, di 69 anni, e la moglie Alessandra Magon, di 67 anni. L’individuo era stato arrestato qualche giorno dopo per ordine del giudice delle indagini preliminari, Rita Cesarina Bortolotti.
Erano stati l’ex moglie e il padre di "Pignatèo" a chiedere l’intervento dei carabinieri, il pomeriggio di quel 24 aprile. Dopo essere rincasato, Nasonio era andato dall’ex consorte. Non avrebbe dovuto neppure entrare in quella casa, ma la donna chiudeva un occhio per via dei figli. Ed aveva passato alcune ore a leggere e a bere. «Ho bevuto mezza bottiglia di whisky e mi sono addormentato. Quando mi sono svegliato ero nella caserma dei carabinieri di Bagnoli», aveva raccontato l’uomo al giudice delle indagini preliminari durante l’udienza di convalida. Non era vero. Non si era addormentato. Si era messo a litigare, tanto che l’ex consorte aveva chiesto aiuto al suocero. Quando si era trovato davanti anche il padre, "Pignatèo" era andato su tutte le furie.
Erano le 19,30 quando Nasonio era entrato nella caserma di Bagnoli. Ed erano le 19,35 quando il ladro si era impossessato della Citroen "Xsara" parcheggiata davanti al teatro Goldoni con le chiavi nel cruscotto. Quindi il pregiudicato (che raccontò di essere stato picchiato) in caserma non c’era rimasto neanche cinque minuti. Il proprietario dell’auto si era recato subito a far denuncia e i militari dell’Arma avevano intuito che l’auto poteva essere stata rubata da "Pignatèo". E si erano lanciati al suo inseguimento lungo la provinciale. Erano arrivati sul luogo dell’incidente appena dopo lo schianto e in tempo per vedere che Nasonio stava scappando per i campi. C.B.

L’ADIGE
Va bene, a cena si parlerà di vino.

Caro signor Giuseppe Casagrande, ho letto la sua lettera rivoltami a mezzo stampa su «l´Adige» di domenica 27 luglio. La ringrazio per il garbo e la signorilità.
Altrimenti non poteva essere, poiché quelle doti sono insite nella sua persona. Lo affermo perché noi ci conosciamo. Ci siamo incontrati alcune volte nell´atelier di un nostro comune amico nella I Androna di Borgo Nuovo e almeno una volta nell´edicola del sobborgo in cui abito. Certo fra noi non ci sono state presentazioni ufficiali ed è pertanto del tutto ovvio che lei non associ il nome alla mia persona. La ringrazio per l´invito a cena, che accetto con vero piacere e gradirò pure l´omaggio di una copia del libro «Vino & Salute» che vorrà farmi. Non sono astemio e nemmeno del tutto sprovveduto in materia di vini. Ne parleremo, assieme a tanti altri argomenti.
Tengo qui a precisare che non parlo del libro sulla base di pregiudizi, ma sulla scorta delle informazioni, senza dubbio puntuali, sue e del collega Ugo Merlo. Ora potrei aggiungere anche quelle assunte dal settimanale «Vita Trentina» del 24 luglio, riportate sulla pagina «Agricoltura per tutti» curata da Sergio Ferrari e Giuseppe Michelon, due ottimi giornalisti e professionisti che mi onoro di conoscere.
Per le mie conoscenze che derivano da fonti assolutamente serie, le tante pubblicazioni «scientifiche» che avvalorano le grandi proprietà terapeutiche del vino sono tutte «taroccate».
È meglio fermarsi all´affermazione: il vino è buono, mi piace e me ne bevo un bicchiere.
Avremo modo di parlarne diffusamente, assieme ad altri aspetti dell´argomento, come, per citarne uno, dovrebbe comportarsi un medico nel trattare di bevande alcoliche in base alla deontologia professionale e ai documenti ufficiali (ad es. la Carta europea sull´alcool ed altri documenti dell´Oms - Organizzazione mondiale della sanità). A presto.
BRESCIA OGGI
SALO’. L’incidente non ha avuto conseguenze per le persone, ma il recupero del mezzo e del carico è stato difficile
Camion si ribalta, è il caos
Gardesana bloccata fino al pomeriggio, code e traffico deviato.
E’ stato un incidente spettacolare, quello accaduto ieri mattina sulla 45 bis, a monte di Salò. Avrebbe potuto avere gravissime conseguenze, e invece l’autista del camion e la moglie, seduta al suo fianco, se la sono cavata con un grosso spavento e qualche ferita. Il traffico è andato in tilt per l’intera giornata.
Alle 8.40 un autoarticolato Daf della ditta Fratelli Cattadori di Fiorenzuola d’Arda, in provincia di Piacenza, stava percorrendo la via dei Colli (così viene chiamata, in quel tratto, la Gardesana), diretto a Toscolano Maderno. Trasportava un container contenente pani di cellulosa, da utilizzare come materia prima in cartiera. Alla guida, George Morosan, 29enne romeno, residente in una località dell’Emilia Romagna; al fianco, la moglie Maria, di 24. Nell’affrontare le insidiose curve proprio sopra la scala santa, il camion sbandava, lasciando una lunga striscia di gomma sull’asfalto. Poi abbatteva il muricciolo sulla destra, rovesciandosi nel passo carraio sottostante.
I due occupanti sono usciti a fatica dall’unica portiera utilizzabile. La donna, più malconcia, aveva una gamba sanguinante. L’ambulanza della Associazione carabinieri, dislocata a Roè Volciano, li ha trasportati all’ospedale di Gavardo, dove i medici del Pronto soccorso hanno effettuato gli esami radiografici. Sul luogo sono intervenuti i carabinieri, la Stradale, i vigili del fuoco, la Polizia locale e quella provinciale.
Il traffico è letteralmente «scoppiato». La chiusura del tratto di 45 bis dal Km. 68, 800 al Klm. 70 ha obbligato moto, auto, pullman e camion a scendere verso Salò, e ad attraversare le vie del centro storico. Ne è nato un guazzabuglio indescrivibile, con la gente costretta a impiegare ore per percorrere pochi chilometri.
Gli uomini dell’Asm sono dovuti intervenire per mettere in sicurezza la linea elettrica, rovinata dall’incidente. Il geometra di uno studio a venti metri di distanza ha perso l’intero progetto che stava disegnando col computer. Italo Pelucchetti, incaricato del recupero dei mezzi disastrati, ha lavorato fino alle ore 15 con «ragni» e autogru, per recuperare la cellulosa (le balle, sistemate sulla carreggiata, sono poi state trasportate alla pesa di Roè, e accatastate in un magazzino), il container e la motrice. La strada è stata riaperta soltanto alle ore 17.
Quel tratto richiede drastici interventi per limitare la velocità. Nella sua corsa il Daf ha strappato anche i fiori di plastica posti dai familiari a ricordo di un giovane di Roè (Nolli) schiantatosi proprio lì con la sua Golf.
Gli incidenti sono quotidiani. Sabato, ad esempio, gli abitanti hanno sentito un grande botto, e sono accorsi per vedere cosa fosse capitato. L’automobilista, ubriaco fradicio, dopo avere cozzato contro il muro, ha chiesto di essere lasciato in pace. Si è addormentato tranquillamente e, alle prime luci dell’alba, smaltita la sbornia, ha rimesso in moto la vettura, tornando a casa, come non fosse successo niente (*).
Ieri invece l’incidente ha provocato parecchi disagi per la viabilità e una giornata d’inferno per quanti si sono trovati a transitare in quel tratto di Gardesana.
RADIONEWSWEB
Reagisce con calci e pugni ad un controllo di polizia.
Peruviano irregolare arrestato dagli agenti del Commissariato di Busto Arsizio.
E’ stato arrestato ed attualmente è detenuto nel carcere di Busto Arsizio in attesa di essere processato. A finire in manette un 31enne di origini peruviane in Italia senza permesso di soggiorno. L’arresto è stato effettuato sabato notte dagli agenti del Commissariato di Busto Arsizio lungo una via cittadina. I poliziotti si sono avvicinati ad un auto in sosta con a bordo due persone per un normale controllo. Alla vista degli agenti il passeggero della macchina, il peruviano appunto, anziché mostrare i documenti, ha reagito con insulti e minacce. Nemmeno l’invito dei poliziotti a tenere un maggior contegno è servito a far cambiare atteggiamento al 31enne che per tutta risposta si è scagliato contro gli agenti con calci e pugni fortunatamente andati a vuoto. Per l’uomo, dunque, peraltro in evidente stato di ebbrezza, sono scattate le manette ed il trasferimento nella casa circondariale.
L’ADIGE
Giro di vite allo Spazio giovani
Cles, cresce la vigilanza
E aumentano gli iscritti.
CLES - «Abbiamo avuto vari incontri per un´analisi su Spazio giovani e in campo più ampio sulla situazione giovanile di Cles». Così Cristiano Conte, coordinatore del centro giovanile clesiano, introduce la conferenza stampa convocata per illustrare l´attività estiva in cartellone, ma anche per fare il punto della situazione, alla luce di recenti avvenimenti.
«A seguito degli atti di vandalismo avvenuti a marzo - spiega Conte - abbiamo deciso di rivedere il modello adottato, prevedendo la riduzione dei momenti non strutturati (cioè privi di vigilanza, ndr) e un più intenso rapporto tra utenti e operatori». Spazio giovani, che fino al 4 aprile contava otto tesserati, dopo il «cambio di rotta» ne ha raccolti 130. «È stato chiarito che a Cles esiste un problema di integrazione interculturale, dato che il 10% dei censiti è di origine straniera; ma che non può farsene carico Spazio giovani, in quanto per questo serve un progetto specifico di più ampio respiro», afferma il coordinatore. «Mentre il centro deve rispondere alle esigenze di giovani e "adulti significativi" (genitori, insegnanti, rappresentanti di associazioni, ndr)».
Ovviamente d´accordo l´assessore competente Luisa Larcher, accompagnata dal funzionario comunale Roberto Moscon, che chiarisce come da marzo il centro sia fruibile anche per feste di compleanno private, cosa che giorni fa ha scatenato le ire di un gruppo di ragazzi che avevano fatto richiesta della struttura e avevano ottenuto un rifiuto. «Abbiamo risposto chiarendo ogni cosa», afferma Luisa Larcher. «In particolare, va sottolineato che l´equipe di Spazio giovani non conosce nessuno dei ragazzi firmatari della lettera, e non ricorda di aver visto nessuno di loro frequentare la struttura, mentre il regolamento prevede che questo tipo di feste possa svolgersi se organizzato da famiglie o gruppi di giovani con cui gli operatori del centro abbiano instaurato un rapporto di conoscenza e fiducia reciproca».
Si passa quindi all´attività estiva: si è concluso un torneo di volley (venti squadre partecipanti), già avviate le serate di film al lunedì, sono in programma braciolate in località Vergondola, le giornate in piscina, la trasferta di due giorni a Riva del Garda; a completamento è stato avviato un corso di informatica che prelude all´ingresso nella rete «Linux», progetto che sarà proseguito in autunno assieme alla biblioteca comunale. Spazio Giovani è entrato anche nel progetto «Scelta», strutturato dalle cooperative sociali per favorire l´orientamento al lavoro, assieme agli istituti superiori, con i quali è già in atto una collaborazione su varie iniziative, quali la ricerca sull´uso di alcol tra i giovani, o la festa analcolica di fine anno scolastico.

CORRIERE ROMAGNA
Alcol e droga al volante Appiedati 64 conducenti.

RIMINI - Altri 672 punti "tagliati" e 64 patenti ritirate. E’ il bilancio della seconda notte sulle strade riminesi del progetto sulla sicurezza stradale "Guido con Prudenza. Zero alcool tutta vita". Realizzata dalla Polizia di Stato insieme alla Fondazione Ania per la sicurezza stradale e al Silb, l’associazione degli imprenditori dei locali da ballo, l’iniziativa ministeriale ha come obiettivo quello di favorire comportamenti più corretti alla guida da parte dei giovani che spesso, all’uscita dalle discoteche, rimangono vittime di incidenti stradali. Gli agenti della polstrada, l’altra notte hanno utilizzato apparecchiature speciali in dotazione per contrastare le condotte più pericolose legate appunto all’eccesso di velocità ed alla guida in stato di ebbrezza alcolica. Complessivamente sono stati controllati 328 veicoli e 457 persone. Tutti i 328 automobilisti sono stati sottoposti alle prove per determinare la loro lucidità al volante: 62 di loro guidavano sotto l’effetto dell’alcol e due sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Ai conducenti "virtuosi", come previsto dalla campagna "Guido con prudenza" sono stati consegnati da parte dei poliziotti 205 biglietti omaggi per le discoteche della zona che aderiscono all’iniziativa. La notte precedente erano state appiedati 48 guidatori. Controlli analoghi sono previsti nel prossimo fine settimana. Anche i carabinieri tra domenica e lunedì hanno svolto la consueta attività sulle strade della provincia sorprendendo sette automobilisti riminesi ubriachi al volante. E’ stata ritirata loro la patente.
IL GAZZETTINO (Udine)
LIGNANO Ad Alessandro D’Orlando, 25 anni, di Rivignano, contestati anche i reati di furto e minacce aggravate
Tenta di dare fuoco a un locale e finisce in carcere.
Alza un po’ troppo il gomito, comincia a infastidire la clientela del locale, poi si impossessa di una bottiglia di liquore da dietro il bancone, continuando a mettere paura ai presenti brandendo la bottiglia. A questo punto gli addetti alla sicurezza hanno cercato di calmarlo, invitandolo successivamente a lasciare il locale. Ma niente da fare, lui si rifiuta e come risposta minaccia di lanciare una molotov e far saltare in aria il locale. Una volta accompagnato all’esterno si è tolto la maglietta, l’ha inzuppata di benzina nel serbatoio della macchina, ha appiccato il fuoco e l’ha lanciata contro la facciata del locale: è finita in un’adiacente siepe che ha preso fuoco. Protagonista della vicenda Alessandro D’Orlando, 24 anni, di Rivignano, che è finito in manette. Il giovane dovrà rispondere di tentato incendio doloso, furto aggravato e minacce aggravate. Tutto è cominciato poco prima delle 2 della notte tra sabato e domenica all’interno della discoteca Mirò, in via della Vigna a Sabbiadoro. Il giovane sotto l’effetto dell’alcool ha cominciato a molestare i clienti della discoteca, poi minacciare coloro che avevano cercato di calmarlo invitandolo ad allontanarsi dal locale, fino quando ha lanciato la maglietta in fiamme contro la siepe che si trova nelle vicinanze dell’ingresso della discoteca. Le fiamme si sono estese subito tanto da far intervenire nel cuore della notte i vigili del fuoco che hanno spento l’incendio prima che si propagasse. Nel contempo era stato chiesto l’intervento della polizia giunta sul posto con alcune volanti. Non è stato facile neppure per i poliziotti calmare il ragazzo che non voleva sentire ragione, tanto che alla fine hanno dovuto usare la forza ammanettandolo e poi caricandolo su una delle volanti. En.Fa.
ADNOKRONOS
Record negativo di un cittadino di Colonia in vacanza con la moglie
ALTO ADIGE, TURISTA TEDESCO 60ENNE PERDE IN UN COLPO SOLO 63 PUNTI PATENTE
Multa da 970 euro per numerose contravvenzioni e l’auto da rottamare.
Bolzano, 26 lug. - (Adnkronos) - Ha battuto tutti i record un 60enne turista tedesco di Colonia, sulle strade della Val Venosta in Alto Adige, denunciato a norma dell’art. 186 del codice della strada, guida in stato di ebbrezza alcoolica, 9 verbali per infrazioni varie dalla velocita’ alla guida pericolosa alla guida con sorpasso in curva a visuale non libera al danneggiamento di opere stradali ed altro ancora.
In un sol colpo gli sono stati sottratti ben 63 punti sulla patente di guida, 970 euro per numerose contravvenzioni e l’auto - una Passat Volkswagen turbo - da rottamare, con un danno di circa 25.000 euro. L’uomo, in ferie con la moglie, dopo aver fatto, il giro di diversi bar della vallata, si e’ lanciato a velocita’ folle, procedendo a zig zag, rischiando di investire un maresciallo dei carabinieri che, con berretto e giubbotto rifrangenti, ad un posto di blocco a Silandro aveva tentato di fermarlo alzando la paletta; quindi, ha seminato l’Alfa 156 delle forze dell’ordine, combinandone di tutti i chilometri per ben 22 chilometri.
IL GAZZETTINO
L’assurda odissea di un’automobilista alla quale ingiustamente è stata revocata la patente.
 In questo periodo, in cui l’alcool e la droga sono causa di tanti incidenti, spesso ci troviamo di fronte a paradossi ed ingiustizie. Cosicché persone che a seguito assunzione di bevande alcoliche o droghe commettono infrazioni o incidenti gravi, si ritrovano a scontare pene minime o a passarla liscia, mentre altre persone, colpevoli solo di essere incappate in una vicenda sfortunata, a causa di malintesi o errori, ci rimettono la patente e migliaia di Euro per cercare invano di difendersi.
Può succedere infatti che le forze dell’ordine commettano un errore, pur cercando di rendersi utili, rendendo la vita del punito senza colpa, un vero calvario.
Una sera fredda d’inverno, all’uscita da una discoteca della Marca, mi viene intimato l’alt per controllo documenti. Dopodiché mi chiedono di sottopormi al test etilometrico. Il display segnala "soffio insufficiente" appena comincio a soffiare. Dopo qualche tentativo con stesso risultato, i Pubblici ufficiali si spazientiscono e minacciano il ritiro della patente perché, testuali parole: "Non abbiamo tempo da perdere e se non stai zitta ti facciamo la contravvenzione anche per velocità pericolosa". A questo punto considerando che la prova dell’etilometro non era stata svolta, chiedo di essere sottoposta all’esame del sangue ma la richiesta non viene presa in considerazione e i Pubblici Ufficiali con prepotenza si allontanano ritirandomi la patente. Telefono immediatamente dopo l’allontanamento della pattuglia alla Centrale e spiego l’accaduto chiedendo di poter provare che non ho bevuto attraverso l’esame del sangue ma mi rispondono "si presenti domani mattina in Centrale". Della patente non seppi più nulla per giorni. L’indomani la Centrale era chiusa perché era domenica e nonostante decine di telefonate per capire che cosa fosse successo dovetti attendere il verdetto della Prefettura che prevedeva una sospensione della patente per 3 mesi + contravvenzione guida pericolosa, decurtazione di 15 punti patente e ammenda da decidersi.
Passarono i giorni e la patente mi era indispensabile per il lavoro, la famiglia, ospedale ecc.. Non sapevo più cosa fare, mi recai in Prefettura, presso varie associazioni in difesa del cittadino e tutti riconoscevano che ero stata vittima di un’ingiustizia ma non c’era modo per uscirne.
Continuo la mia disavventura... mi consigliano di farmi assistere da un legale perché da sola è impossibile uscirne, così faccio ma a causa di un disaccordo tra giudici di pace in relazione alla competenza in materia o meno del caso, il tutto rimane sospeso per 22 giorni. Una mattina, stanca di questa situazione decido di recarmi di persona dal Giudice di Pace e minaccio di non andarmene dal tribunale senza aver avuto un colloquio con il giudice di competenza. Riesco a spiegare l’accaduto al Giudice che capisce l’ingiustizia e emette un provvedimento di restituzione immediata della patente. La cosa non finisce qui, perché devo comunque sottopormi ad una serie di esami del sangue, urine, capello, colloqui con commissioni e tutto immancabilmente a pagamento. Con conseguenza: assenze dal posto di lavoro, imbarazzo per essere trattata con disprezzo e spesso maleducazione presso i vari uffici apposti all’accertamento del sospetto alcolismo e tanta tristezza per questa ingiustizia che purtroppo ho dovuto pagare a caro prezzo. Risultati della vicenda: test perfettamente negativi come del resto non poteva che essere visto che non bevo nemmeno a pranzo.
Totale spese : oltre 3.000 Euro tra spese legali, visite, esami vari + 450 Euro di multa e decurtazione di 15 punti dalla patente, decreto penale ingiuntivo e il consiglio di non fare opposizione perché la parola di un pubblico ufficiale spesso viene pesata in maniera diversa rispetto a quella di una ragazza che si reca in una discoteca a ballare. F.F.
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
«Sì» all’ordinanza emessa dal sindaco
L’Associazione genitori «Polemica che fa male».
POTENZA Le polemiche che si stanno facendo contro l’ordinanza che proibisce la vendita di alcolici da asporto da sera fanno male ai ragazzi». Dopo esercenti e consumatori, a prendere la parola è Fernando Barbaro, presidente dell’Age, l’associazione genitori. «Le polemiche - dice - sono dettate da interessi commerciali, dal fatto che in politica ognuno vuol ritagliarsi uno spazio, ma nessuno fa gli interessi dei ragazzi. Se ai giovani si dice che questo è un dictat, è chiaro che reagiscono in senso opposto. E questo per loro è un male». L’Associazione genitori, insomma, si schiera con forza in difesa del’ordinanza del sindaco Vito Santarsiero che entrerà in vigore lunedì prossimo per restare in vigore fino a settembre. E Va oltre. «Come Age - dice Barbaro - ne abbiamo già discusso nel direttivo, valutando positivamente la cosa. Ora è importante dare continuità al provvedimento perchè si può già preventivare che, anche a seguito delle polemiche, nei primi due o tre mesi di attuazione potrebbe esserci un acuirsi del problema, anche in conseguenza delle polemiche. I ragazzi di fronte a quello che viene dipinto come proibizionismo, cercheranno scappatoie, vivendo la cosa come una sfida. Per questo l’ordinanza deve andare avanti anche oltre settembre, perchè allora, quando la situazione si normalizzerà, inizieranno le risposte positive, all’inizio dell’anno scolastico. E allora va pensato di estendere gli effetti dell’ordinanza a tutta la città». Ma Barbaro prova anche a spiegare il perchè l’ordinanza è stata accolta male. «Io la giudico molto positivamente, sapendo che non esaurisce tutto il problema ma come una forma di continuità rispetto a tutte le iniziative che il Comune ha preso. Solo alla luce di questo se ne può comprendere la portata. Come associazione di genitori, avviamo avviato, con il Comune, da 3 anni un progetto su questi problemi e ora si andrà nella fase operativa con la realizzazione di una serie di laboratori di teatro, giornalismo, musica ecc. per impegnare i ragazzi. I ragazzi vogliono essere protagonisti e ci siamo posti l’obiettivo di offrirgli strumenti per sfuggire al protagonismo negativo dell’alcol. Un progetto intitolato "patto tra educatori" per non lasciare sole le famiglie e le scuole ad occuparsi del problema. Un’attività di prevenzione che fa meglio comprendere il senso dissuasivo dell’ultima ordinanza». g.riv.
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
torre dell’orso In balìa dei vandali l’area pedonale alle spalle di piazza Luna
Movida violenta, protestano i residenti
Devastata una colonnina telefonica, bottiglie di alcolici sparse dappertutto.
TORRE DELL’ORSO (MELENDUGNO) Le lamentele sono ormai all’ordine del giorno e la situazione sta diventando davvero insostenibile. A denunciare lo stato di degrado in cui versa l’isola pedonale sita alle spalle di piazza Luna sono i villeggianti delle abitazioni del complesso residenziale «The Bridge», adiacenti all’area. «La zona - spiegano - è diventata luogo ideale delle scorrerie di bande di ragazzi che quotidianamente, sporcano muri, gettano bottiglie di alcolici ovunque e rompono tutto quello che trovano sotto mano». A favorire tale situazione, secondo i residenti, sarebbe l’inefficiente illuminazione dovuta, soprattutto, agli atti vandalici perpetrati ai danni delle strutture presenti. Oltre ai danneggiamenti causati ad una colonnina per il servizio di telefonia fissa, alla conta dei danni si aggiungono infatti quelli commessi contro una colonnina per la distribuzione di energia elettrica (opportunamente chiusa ora dai residenti con una catena), e ad una quindicina circa di pali di pubblica illuminazione. «In passato - proseguono i villeggianti - oltre che ad occuparci della pulizia del verde, abbiamo provveduto a nostre spese alla sostituzione delle lampadine fulminate ed è stato pagato un servizio di vigilanza privata. Il Comune non ci ha però permesso di chiudere l’area di notte con dei cancelli, da installare a nostre spese. Chiediamo ora un suo intervento». La collocazione di alcuni fari all’interno della zona pedonale, era costata tra l’altro ad alcuni residenti, nel novembre scorso, una denuncia per allaccio abusivo alla pubblica illuminazione. «Se la competenza è del Comune - spiega l’amministratore del complesso "The Bridge" Rodolfo Tallaro - è giusto che si interessi del ripristino degli impianti. Numerosi sono stati gli esposti fatti dagli inquilini alle forze dell’ordine e alle autorità competenti». A intervenire sulla questione, è ora il neo assessore ai Servizi tecnico manutentivi, Massimo Doria. «L’area è stata già oggetto di alcuni interventi nei giorni scorsi - dice - il problema è però di ordine pubblico. L’inciviltà di questi ragazzi rende infatti inefficace ogni attività di manutenzione. Maggiori controlli saranno comunque effettuati già da questa notte da parte dei Vigili urbani». Elena Armenise.
CORRIERE ROMAGNA
“Bloccano” il Pronto soccorso, denunciati.
forlì - Un fine settimana intenso per l’Ufficio Volanti della Polizia che ha avuto a che fare con interpellanze e ubriachezza di cittadini stranieri. Il primo intervento già sabato sera alle 23 in via Zampeschi, quando un marocchino 27enne è caduto in bici, a causa del suo stato di ubriachezza, attirando l’attenzione di alcuni testimoni che hanno avvertito la Polizia e il 118. Sul posto gli agenti hanno verificato che si trattava solo di ferite non gravi, ma l’extracomunitario ha aggredito, prima verbalmente e poi fisicamente, i poliziotti che lo avevano portato in Questura per l’identificazione. E’ stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione, a causa della bici con la quale è caduto, una mountain bike viola marca “Diamone Back” di dubbia provenienza (se qualcuno ne avesse subito il furto può rivolgersi in Questura). Sanzione amministrativa per lo stato di ebbrezza. Due rumeni di 23 e 19 anni, invece, sono stati denunciati per interruzione di pubblico servizio. Domenica mattina, accompagnando un connazionale che si sentiva male al Pronto soccorso, hanno dato in escandescenza perchè infermieri e medici erano impegnati in altri interventi, disturbando talmente tanto da impedire loro di svolgere. Anche in questo caso è partita anche una sanzione amministrativa per aver “alzano il gomito”. Ultimo intervento domenica pomeriggio in via Pelacano, quando è stato segnalato un uomo che si masturbava in strada. Sul posto è intervenuta una Volante che ha raccolto le testimonianze e identificato un algerino 40enne che, dopo gli accertamenti del caso, è stato denunciato per atti osceni in luogo pubblico.
L’ADIGE
Lasciatemi stare senza la tivù.
Io non posseggo apparecchi tv dal 1996. Ma la Rai invece sostiene che io posseggo la tv. Come fosse impossibile il contrario... A nulla sono valsi gli inviti di venire a vedere nella mia residenza e le comunicazioni che non posseggo la tv in risposta alle loro lettere intimidatorie.
Tre mesi fa avevo spedito loro una dichiarazione con fotocopia del documento d´identità, codice fiscale ecc. per chiudere la pratica, ho pensato finalmente è finita ´sta storia... beh non ci crederete, mi è arrivata in questi giorni una nuova comunicazione di richiesta canone tv, dove dicono che siccome non hanno ricevuto l´incartamento necessario... devo pagare il canone di questo apparecchio che non ho!!! Domanda: ma in Italia vige il diritto di non possedere la tv senza essere perseguitati? Ora ho invitato nuovamente i signori della Rai a venire in casa mia a vedere anche perché la casa non la posso portare lì da loro. (*)
Cesare Primon, Trento.



Mercoledì, 27 Luglio 2005
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK