Mandas
Muore a 20 anni decapitato dal guardrail
MANDAS. Stava facendo un giro sulla sua moto in attesa che arrivasse l’ora di pranzo. L’asfalto nero era lucido per il grande caldo. Lui si sentiva libero e leggero.
Un rettilineo, e poi una curva, e un’altra ancora piegandosi e stringendo la Kawasaki tra le gambe. A 20 anni bastano il sole e due ruote per sentirsi padroni del mondo. Ma i sogni di Lorenzo Garau si sono fermati a due chilometri da casa, una curva l’ha tradito. Lorenzo, due occhi luminosi, un sorriso contagioso, è morto. Ha battuto il capo con violenza su uno dei paletti che regge il guard rail e la lamiera gli ha tagliato di netto la testa.
Una tragedia nella tragedia che ha lasciato sotto choc l’intero paese e nel più profondo dei dololori i genitori e le sorelle. La passione per la moto, una passione coltivata fin da piccolo, gli è stata fatale.
Tutto è accaduto in pochi attimi ieri mattina dopo le 12,30 all’altezza del km 30,900 della strada statale 128, in località Santa Lucia ( is curvas de nacraxus ) a poca distanza dalla periferia del centro abitato del paese della Trexenta.
Lorenzo Garau era un esperto ed apprezzato pizzaiolo nonostante la giovanissima età, e con il suo lavoro era riuscito a realizzare il sogno: quella Kawasaki ninja 600 verde che lui era certo di poter dominare. Ora saranno gli inquirenti a stabilire quali siano state le cause dell’incidente.
Il centauro è stato catapultato nella scarpata. Al medico del 118 del distretto di Senorbì non è rimasto che stilare il referto di morte. Tutt’intorno, nella campagna gialla, rasa, ora che il raccolto è stato messo da parte, ha regnato a lungo un silenzio irreale rotto solo dai singhiozzi di chi è arrivato appena ha saputo la notizia. Tra tanti anche la sorella minore, giunta all’improvviso, che ha visto lo scempio di quel povero corpo.
Il piccolo capannello è andato ingrossandosi col passare dei minuti. Parenti, amici, conoscenti. Tutto il paese, tutti quanto l’hanno amato hanno versato lacrime.
Tra i primi il parroco don Pasquale Manca che ha benedetto la salma e non ha potuto trattenere la disperazione e il vice sindaco Marco Pisano. Il traffico è rimasto interrotto per alcune ore e in entrambi i sensi di marcia si sono formate due lunghe code. I rilievi di legge sono stati effettuati dai carabinieri delle stazioni di Mandala e Barrali e del nucleo radiomobile della compagnia di Dolianova coordinati dal capitano Davide Colajanni.
La situazione è ritornata alla normalità solo dopo che su disposizione del magistrato di turno, il pm Guido Pani, è stato rimosso il corpo che è stato trasportato all’obitorio del cimitero di Mandas all’esterno del quale sino al tramonto del sole hanno sostato decine di persone.
L’abitazione dei familiari del ragazzo è stata meta di un lungo, mesto e continuo pellegrinaggio. In tanti hanno testimoniato la vicinanza al padre Raimondo, un ex poliziotto in pensione, rimasto ferito diversi anni fa in un incidente stradale, la madre Rita Boi, la sorella maggiore Michela e quella minore Chiara.
Il sindaco Umberto Oppus, in Umbria per motivi di lavoro, appena appresa la tragica notizia ha proclamato il lutto cittadino e ha disposto l’annullamento di tutte le attività ludiche e di spettacolo programmate.
«Ci conosciamo tutti e siamo una grande famiglia - ha detto il vice sindaco Marco Pisano, commosso - Il lutto della famiglia Garau Boi è pertanto il lutto che la comunità condividerà con loro».
Gli amici più giovani non sanno darsi pace. «Marco era un ragazzo solare – diceva tra i singhiozzi una ragazza – di lui ricorderò per sempre il suo sorriso e la sua disponibilità». E gli amici Francesco e Luigi: «E’ assurdo morire a vent’anni , era orgoglioso della sua moto nuova che aveva comprato circa un mese fa, la mostrava a tutti con orgoglio. Non riesco ancora a crederci. Lorenzo ci mancherà tanto».
I funerali dovrebbero svolgersi domani. Il rito funebre sarà officiato dal parroco don Pascal Manca, il prete che ha benedetto e pregato per Lorenzo.
da lanuovasardegna.it