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Rassegna stampa alcol e guida del 23 luglio 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


SEMBRAVA UNA BELLISSIMA NOTIZIA!

Tutti gli organi di informazione nei giorni scorsi hanno spiegato che il Senato ha votato, quasi all’unanimità, un emendamento secondo il quale chi provoca un incidente mortale guidando ubriaco incorrerà nella revoca definitiva della patente.
Sembrava una bellissima notizia, sono anni che chiediamo misure di questo tipo per combattere le stragi sulle nostre strade.
Purtroppo, da un’analisi accurata del provvedimento, è emerso che non è proprio così: questa norma riguarda chi sarà trovato con alcolemia pari o superiore a 3,0 g/l, sei volte il limite previsto dalla legge per poter guidare.
Con un’alcolemia superiore a 3,0 la quasi totalità delle persone non è nemmeno in grado di mettersi al volante, perchè ha già perso conoscenza: siamo a livelli da coma etilico!
Così per il novantanove per cento dei conducenti ubriachi che saranno responsabili di incidenti mortali non cambierà niente, a queste persone la patente non sarà revocata.
Auguriamoci che si sia trattato di una svista da parte dei nostri parlamentari, cui chiediamo di apportare le necessarie modifiche, affinchè questo provvedimento possa essere incisivo per davvero.
Carla Mariani Portioli
vice presidente Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada - onlus.

IL MESSAGGERO
GROTTA PERFETTA
Barbone polacco ucciso per quindici euro
Lo hanno ammazzato a catenate: caccia agli altri senzatetto che vivono di elemosina.
Mendicando davanti alla chiesa aveva racimolato quindici euro. Un gruzzolo appetibile per i suoi compagni di bevute e di vita allo sbando. Qualcuno di loro deve avere pensato che con quei soldi avrebbe potuto comprare birra oppure pagarsi qualche panino. Per prendergli quei pochi euro, l’hanno colpito più volte alla testa con un oggetto contundente, forse una catena, in un giardinetto di via di Grotta Perfetta.
Si chiamava Crzysztof Volinski, polacco, barbone di 43 anni. Con il viso insanguinato, ferito a morte, è crollato nel prato senza più rialzarsi. Il cadavere è stato trascinato dietro un cespuglio per ritardarne la scoperta.
È la sezione ”Omicidi” della Mobile, diretta da Eugenio Ferraro, a occuparsi della morte del barbone il cui corpo è stato trovato ieri pomeriggio nei giardini di via Grotta Perfetta alle spalle del supermercato ”Todi’s”.
L’ipotesi privilegiata degli investigatori è, appunto, proprio quella che ad ucciderlo siano stati altri due, tre barboni e probabilmente proprio per rapinargli i pochi euro raccolti giovedì sera sui gradini della chiesa ”Santi Martiri dell’Uganda”. Poco distante dai giardini, in ombra e nascosti dai palazzi, dove è stato trovato il cadavere dell’uomo. Per arrivarci si deve passare via Casalinuovo, una parallela di via Grotta Perfetta. Dopo uno sterrato stretto c’è lo spazio verde che confina con i palazzi. Dietro un cespuglio è stato trovato il cadavere in calzoncini corti, maglietta scura con il volto insanguinato.
«Mi dispiace davvero per Cristof - dice padre John, vice parroco - Era qui da pochi giorni. Stava sempre con altri tre compagni di strada. Sembrava una brava persona».
Il prete, ieri pomeriggio, ha preso la bicicletta, ed è andato nel giardino per benedire il corpo.
Gli investigatori hanno ascoltato alcuni residenti con le abitazioni che si affacciano sul verde. Una signora dice di avere sentito a notte fonda delle grida d’aiuto provenire dal parco che, da alcuni giorni era frequentato da quattro cinque barboni. La sua testimonianza coincide con l’ipotesi del medico legale per il quale il barbone, esile e piccolo di statura, sarebbe stato ucciso nella notte fra giovedì e venerdì.
In una tasca è stato trovato il passaporto dell’uomo mentre non è stata trovata traccia dei quindici euro che aveva tirato su con l’elemosina.
«Da pochi giorni - racconta una signora che abita al civico 35 di via di Grotta Perfetta, attaccato al supermercato - s’erano accampati nel giardino quattro polacchi. Chiedevano l’elemosina davanti al supermercato o alla chiesa. Poi bevevano birra a tutto spiano nel giardino dietro il supermercato. In queste notti li ho sentiti litigare spesso».
Gli uomini della squadra mobile stanno interrogando anche i clienti del supermercato e gli abitanti per arrivare a fare gli identikit dei compagni del barbone, i presunti assassini. Non è escluso che la polizia li abbia fermati in passato e quindi potrebbe avere le loro foto e le impronte digitali. Se così fosse gli assassini avrebbero le ore contante.

L’ADIGE
Polemiche
Elogi del vino e baggianate.

Il bravissimo giornalista Giuseppe Casagrande redige su «Sette Più», inserto domenicale de «l´Adige» la pagina «Pantagruel», assai interessante, sulla quale presenta un ristorante, descrivendone le caratteristiche (ambiente, menù, accoglienza, ecc.) riporta nuove ricette, compila una scheda di un vino, sulla quale con completezza evidenzia le caratteristiche del vino in argomento: profumi, aromi, sapori, colore, accostamenti consigliati con i cibi, tipo di vitigno, habitat ecc. Usa magari aggettivi un po´ ridondanti, ma che comunque si usano per tale scopo (Veronelli docet). Leggo sempre questa pagina con interesse e curiosità,  compresa ovviamente la descrizione del vino presentato, sempre impeccabile. Perché tengo a dire sempre impeccabile? Perché il giornalista non dice e non ha mai affermato che il vino fa buon sangue, il vino è medicina, il vino aiuta a socializzare e altre panzane varie.
Ahimè, lo fa domenica 17, ma, diciamo, in modo indiretto, nel recensire un libro sul vino intitolato «Vino & Salute» e dato alle stampe dalla casa editrice «Il Sole 24 ore Edagricole». Già mi meraviglio che una casa editrice così prestigiosa stampi certa roba e se poi si pensa che chi lo ha scritto non è, che so, un ragioniere, ma un medico e specificatamente il dott. Andrea Andreotti, la cosa diventa micidiale. Già questo libro è stato recensito precedentemente dal giornalista Ugo Merlo, presentazione reiterata su «L´Adige» del 21 luglio.
L´autore, nel libro, fa un excursus storico sul vino. Parte dalla materia prima, l´uva, poi illustra come il vino da bevanda divina e rituale (i miti di Osiride, Dionisio, Bacco, le religioni ebraica e cristiana - ma qui ci sono le famose radici della cultura europea dannatamente disconosciute dalla costituzione europea! - però, intendiamoci, è vero, è in occidente che più si è diffuso l´uso del vino e di bevande alcoliche in genere) è diventato un farmaco prezioso in grado di lenire i mali dell´uomo. Non so - non ho letto il libro - se l´autore ricorda la balla di Polifemo, che gli costò la vista, non per colpa, almeno diretta, del vino, s´intende, ma per il palo ardente che Ulisse e compagni gli conficcarono nell´unico occhio. Certo che per colpa del vino Polifemo abbassò in modo esiziale i riflessi. Non ha rispettato la «moderazione» ovviamente, come spesso tuttora capita, e ai giovani principalmente. Anche Socrate non scherzava con il vino. Spesso, dopo aver concionato tutto il giorno nell´agorà, rotto le anime alle autorità di Atene e certamente anche istruito i giovani, arrivava tardi alticcio, per la gioia della moglie Santippe, passata poi, non so quanto giustamente, per il prototipo delle mogli rompiscatole. Ma Socrate dimenticava evidentemente la «moderazione» (come è facile dimenticarla!). Forse un po´ di approvazione verrebbe da Nietzsche. Il grande filosofo prediligeva lo spirito dionisiaco (trasgressione) rispetto a quello apollineo (virtù) magari a volte un po´ «palloso». Non so se l´autore riferisce che Aristotele, da buon indagatore della realtà materiale, studiò gli effetti dell´alcol con particolare riguardo a quelli deleteri (non aveva potuto capire che tutti sono deleteri qualsiasi sia la quantità assunta) e fondò, di fatto, la corrente di critica all´alcol che ha poi attraversato tutta la storia occidentale. Riconosciuta magari tuttora da molti, ma, con contorsioni spregiudicate, in buona parte elusa o mistificata da certi cultori del vino. Poi l´autore, partendo da Ippocrate (meno male che non è partito da Esculapio, il dio greco della medicina) che per primo studiò gli effetti benefici del vino arriva a Galeno per riferire gli straordinari effetti benefici del vino. I due grandi medici dell´antichità hanno avuto certamente grandi intuizioni. Ippocrate è considerato il padre della medicina scientifica, ma più per il metodo seguito che tendeva ad essere logico, scientifico appunto, e molto meno cabalistico per così dire. Ma, in buona sostanza, i due suddetti medici sono arrivati a deduzioni ora valide solo per gli studi accademici. Non per loro demerito: il filosofo Karl Popper osserva che la scienza è costruita su palafitte. Immaginiamoci poi cosa ne può essere di enunciazioni scientifiche elaborate 2000/2400 anni fa! Di Ippocrate è rimasto certamente valido e attuale il giuramento, che tuttora ogni medico,almeno idealmente, sottoscrive al momento della laurea.
Secondo tale giuramento il giovane medico accetta la sacralità dell´arte medica impegnandosi a rispettare il segreto professionale e a non recare mai danno al malato. A me sembra che decantare le qualità terapeutiche (false) del vino e affermare che il vino fa buon sangue (falso), che aiuta a socializzare e avanti con altre amenità, costituisca un palese rinnegamento del suddetto giuramento.
Se poi si tratta di ignoranza, la gravità non diminuisce. Quanti medici dicono che un bicchiere ai pasti fa bene? Troppi purtroppo. Sapete che un medico, nello stabilire la dieta ad un alcolista, vi ha incluso il fatidico (uno solo eh!) bicchiere ai pasti! Più micidiale di così! Il dott. Gargiulo, noto medico della trasmissione tv Elisir, disse una sera che l´alcol è veleno, anche se aggiunse un po´ sibillino che alcuni medici dicono che un bicchiere di vino rosso ai pasti fa bene.
Il vino fa bene. Perché? Contiene, quello rosso, i polifenoli che sono utili per tenere basso il colesterolo. I polifenoli si trovano nella buccia delle uve rosse e quindi solo in parte vanno nel vino. Per assumerne dal vino in quantità appena appena significativa bisognerebbe berne 12/15 litri al giorno. Salute! Prosit!
I polifenoli si trovano in tantissimi alimenti, frutta e verdura colorate. È evidente che il vino, per tale scopo è assolutamente inutile.
Il vino è un alimento. È vero che il vino contiene zuccheri e altre sostanze alimentari, ma, vale quanto detto sopra, in dose assolutamente irrilevante nella cosiddetta «quantità moderata». Tutto ciò che serve per le nostre necessità lo si trova abbondantemente negli altri alimenti. Il vino contiene l´alcol, che, al contrario di quanto si ritiene comunemente, pur apportando 7 Kcalorie per grammo, non è nutriente (come ad esempio lo sono le proteine, i carboidrati o i grassi alimentari) e il suo consumo non è utile all´organismo o alle sue funzioni; risulta invece fonte di danno diretto alle cellule di molti organi tra cui i più vulnerabili sono il fegato e il sistema nervoso centrale. I giovani (al di sotto dei sedici anni) le donne e gli anziani sono più vulnerabile agli effetti delle bevande alcoliche a causa della ridotta (nulla per i giovani al di sotto dei sedici anni) capacità del loro organismo a metabolizzare l´alcol.
L´alcol è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e con una capacità di indurre dipendenze superiori alle sostanze o droghe illegali più conosciute.
Bravo l´autore ove afferma che «il vino può diventare droga», anzi definisce «il vino come droga», «che assunto in quantità eccessiva altera e distorce la percezione. Ecco quindi l´importanza di un consumo equilibrato».
Più correttamente però va detto che non il vino ma l´alcol è droga. Fra le droghe lo annovera infatti O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) poiché procura i medesimi danni (potrei elencarli ma purtroppo sento che mi dilungo troppo) che procurano tutte le droghe.
Complimenti al dottore, che anche se in modo non propriamente esatto, ha rotto il tabù: ha evidenziato la parola «droga».
Il paragone con l´aspirina non mi pare molto azzeccato. «Un aspirina mi fa passare il mal di testa, cento mi fanno male». Ma uno beve un bicchiere di vino per farsi passare qualche male? Poi anche una sola aspirina può far male a chi soffre di ulcera, e così anche un bicchiere di vino.
Il vino aiuta a socializzare. Ma possibile che occorra bere vino o birra per socializzare? Ma l´uomo non è per sua natura un «animale sociale»? I giovani, ahinoi, faticano a socializzare, dicono. Bevono e socializzano, dimenticano subito la fatidica «quantità moderata» e si ubriacano. Magnifico questo messaggio ai giovani! Molto opportuno in un momento in cui il problema «alcol e gioventù» è una delle tre/quattro emergenze dei nostri tempi! Roba da rabbrividire! Quanto ci sarebbe ancora da dire, ma penso sia giusto essere sobri anche nello scrivere.
Non voglio insegnare niente a nessuno, ma dico ciò che farei io se fossi presidente della Confraternita della vite e del vino o comunque deputato in qualche maniera alla promozione del vino.
Farei pure i miei riti, messinscene varie con paludamenti, collari con medaglioni, tastevin e altri aggeggi, direi che il vino è buono (è vero, credete che non ne apprezzi il profumo e il gusto?). Ma non mi avventurerei in altre amenità, consapevole di dire baggianate.
IL GAZZETTINO (Rovigo)
LENDINARA Iniziata ieri sera la festa della birra promossa da Comune e Pro loco. Ogni sera musica dal vivo nel piazzale del centro Agorà
In alto i boccali, c’é Lendy Beer
(I.B.) Concerti e birra per una settimana abbondante.
Fino al 31 luglio, sul piazzale antistante il centro commerciale Agorà di via Savoj, arriva "Lendy Beer": una festa della birra promossa dall’amministrazione comunale in collaborazione con la Pro loco, il coordinamento delle attività sportive e l’associazione Polesani nel Mondo. Ogni sera a partire dalle 21 ci saranno eventi musicali e sportivi. Ieri sera la manifestazione ha aperto i battenti con le esibizioni delle due cover band "Out of Order" e "Moddy Band", seguite da una dimostrazione ’welcome bikers’ con la collaborazione del Moto club di Lendinara. La serata odierna sarà invece aperta dalla rock band "Eternyt", e proseguirà con il gruppo "Vascombriccola", tributo a Vasco Rossi con Claudio Golinelli in qualità di special guest. Per domani è in programma dapprima lo spettacolo dei "Lucy Genie" che propongono canzoni proprie e alcune cover dei Nirvana e di Iggy Pop, e poi i "Mr.Pig" che eseguono cover anni 70/80 di gruppi come Led Zeppelin, Guns N’Roses e Metallica. Lunedì sera si esibiranno i "Radio Freccia", mentre martedì ci saranno gli "Ashcorn" (modern metal) e i "Mister No" (cover dei Nirvana, Led Zeppelin, Metallica, Offspring). Mercoledì 27, dopo l’intrattenimento con musica disco dance anni ’80 e ’90, verranno presentate le società sportive di Lendinara. Giovedì sera si proseguirà con gli "Earcreated" e i "Giullari", e durante al serata l’A.S. Tre Valli metterà in mostra alcune auto per lo stock car cross. Ancora tanta musica nelle serate di venerdì e sabato, fino al gran finale di domenica 31 luglio con il ritorno della Moddy Band, cui seguirà un altro gruppo cover rock, i Kismet.
GIORNALE DI BRESCIA
PATENTE DI GUIDA
Giusta la revoca definitiva a chi, ubriaco, uccide.
Diversi mesi fa all’unanimità il Consiglio comunale di Nave votava una mozione presentata dall’associazione italiana familiari e vittime della strada. Non si poteva infatti rimanere indifferenti al tragico bollettino di morti e di feriti e alla richiesta che i più gravi reati colposi contro la persona trovassero pene certe e maggior severità per chi sulla strada uccide o ferisce gravemente. In questi giorni con soddisfazione apprendo che un enorme passo avanti è stato fatto: sarà, infatti, revocata definitivamente la patente a chi provoca incidenti mortali nel caso in cui guidi in stato di ebbrezza (*) o sotto l’effetto di droghe. Revoca prevista anche qualora vi fosse il patteggiamento o la sospensione condizionale della pena. Questa non è sete di vendetta, ma sete di una giustizia vera che pone fine allo scandalo di coloro che provocavano incidenti mortali e ottenevano poi la riconsegna della patente. Sono spaventosi i dati del numero di persone che hanno ricevuto una contravvenzione per guida in stato di ebbrezza o perchè sotto l’influenza di sostanze stupefacenti: alcune decine di migliaia. Quanti morti, quante vite spezzate, tragedie che sconvolgono non solo le famiglie e gli amici delle vittime, ma tutta la comunità. Tragedie che restano indelebili nei nostri ricordi. Speriamo che con questo enorme passo avanti, queste voci, questo tributo di vittime non resti inascoltato, ma che sia d’aiuto perchè vicende del genere non accadano più. Non scordiamoci poi dell’importanza di attuare una seria opera di prevenzione che istruisca e responsabilizzi le coscienze e che insegni che una volta in auto non si è responsabili solo per la propria vita, ma anche per quella di altri innocenti.
LA SICILIA (Catania)
paternò: custode della villa comunale aggredito da un extracomunitario
«Gli avevo chiesto di uscire, ma mi ha picchiato a sangue».
Ha una lunga ferita che dal labbro inferiore scende giù fino al collo. Uno squarcio che poteva anche uccidere la malcapitata vittima se il taglio fosse stato più profondo ed avesse reciso la giugulare. Per fortuna il peggio è stato evitato. È l’epilogo, grave, della brutale aggressione avvenuta giovedì in tarda serata, alla villa comunale Moncada.
Tutto comincia alle 22 circa, quando al suono delle sirene di chiusura del giardino pubblico, Agostino Cunsolo, custode della struttura comunale, mentre sta per chiudere la villa comunale, vede due uomini, due extracomunitari, quasi certamente in stato di ebbrezza. Cunsolo, chiede ad entrambi di apprestarsi all’uscita visto l’orario di chiusura.
Qui comincia l’assurda storia: mentre uno dei due uomini si allontana senza fare storie, il suo amico mostra il chiaro intento di non voler uscire.
«Dopo varie mie insistenze - racconta Cunsolo -, arriviamo fin quasi all’uscita. Qui l’uomo mi dice che dovevo aspettare perché lui voleva finire di bere la birra. Io l’ho invitato ancora una volta ad andarsene, suggerendogli che poteva bere fuori. E’ stato a questo punto che ha rotto in terra il collo della bottiglia di birra che aveva in mano e poi, mi ha colpito al volto»
I due a questo punto sono fuggiti a gambe levate, tanto che di loro si sono perse le tracce.
Cunsolo grazie alla presenza di alcuni ragazzi, fuori dalla villa comunale, è stato tempestivamente soccorso e trasportato, con un’autoambulanza al pronto soccorso dell’ospedale «Ss.Salvatore». Medicato con diverse decine di punti di sutura, Cunsolo è stato, poco dopo dimesso, con una prognosi di sette giorni.
Saputo dell’accaduto immediate sono scattate le ricerche dell’aggressore da parte dei carabinieri della compagnia di Paternò, ma dell’uomo, non c’era, però, nessuna traccia. Tutt’ora ricercato, per lui l’accusa è di lesioni personali. Naturalmente le forze dell’ordine, che hanno sentito il racconto della vittima, sono a caccia del responsabile dell’aggressione.
Numerosi gli attestati di solidarietà per Cunsolo. «Esprimiamo la nostra solidarietà - dice Franco Sistito, dell’Ugl - per un fatto grave che ripropone il problema della sicurezza sul posto di lavoro. A tal proposito invitiamo l’Amministrazione comunale a prendere atto di quanto accaduto e prendere le giuste contromisure».
Sul grave fatto, interviene anche l’assessore ai servizi tecnologici, Francesco Ciancitto: «Siamo sconvolti per quanto accaduto. E’ un fatto grave che mostra le lacune in termini di sicurezza. Occorrerebbe un maggior controllo delle forze dell’ordine. Pensiamo di redigere un progetto mirato per i vigili urbani».
Mary Sottile.

L’ADIGE
Movimentato episodio la scorsa notte a Levico Terme.
Sergio Gabrielli; denunciati altri 4
Rissa fuori dal pub, ragazzo in carcere.

Quasi sicuramente è stato l´abuso di bevande alcoliche l´origine della rissa scoppiata la scorsa notte in un locale di Levico Terme. Grazie al tempestivo e massiccio intervento dei carabinieri della compagnia di Borgo, i responsabili dei disordini sono stati tutti individuati. Dei due personaggi che hanno innescato la rissa, uno poiché maggiorenne e con precedenti specifici, è stato tratto in arresto, mentre l´altro, minorenne, è stato denunciato a piede libero al pari di altri tre giovani inseritisi in un secondo momento nel tafferuglio.
A finire in carcere è stato Sergio Gabrielli, 19 anni di Calceranica. I denunciati sono invece un diciassettenne originario della Bosnia ma residente a Pergine, due ragazzi di Levico e uno di Rovereto.
Le polveri fra Gabrielli e il minorenne bosniaco si sono accese per futili motivi verso l´1.30 della scorsa notte, all´interno del pub Romanda di Levico Terme.
Il vivace scambio di opinioni (e non solo...) fra i due, è proseguito nel piazzale esterno al locale. È stato in questa fase che, non si sa ancora bene se per prendere le difese dell´uno o dell´altro dei contenndenti, nel litigio si sono inseriti altri tre giovani. A quel punto lo scambio di pugni e calci che ne è seguito ha assunto giuridicamente la connotazione della rissa visto che le persone coinvolte erano più di tre. I carabinieri sono intervenuti non appena uno dei quattro si è rivolto all´ospedale di Borgo per farsi medicare una ferita. Pur non trovando più nessuno nel piazzale del pub, i carabinieri di Levico, Sant´Orsola e del radiomobile di Borgo tutti in servizio per prevenire i furti in appartamento, sono risaliti ai 5 personaggi coinvolti nella rissa.
L’ADIGE
Una rete contro disagio e alcolismo
Levico, l´assessore Benedetti
«Aiuto alle famiglie povere»
Prosegue l´opera di prevenzione.
L´amministratore sogna anche di vedere riaperto l´ex Cinema Città.
LEVICO – «Comune, servizi sociali, scuola, mondo parrocchiale, Centro aperto ed associazioni devono fare rete. È questo l´unico modo per risolvere, o almeno ridimensionare, il disagio giovanile e l´alcolismo, piaghe che affliggono pure la nostra Levico».
Chi parla è Arturo Benedetti, assessore alla cultura ed alle politiche sociali dell´esecutivo presieduto da Carlo Stefenelli. L´amministratore termale sembra avere le idee chiare su come portare avanti il suo incarico. «In primo luogo voglio impegnarmi nel sociale. Ci sono diversi fronti che richiedono la massima attenzione. Pensate, ad esempio, al problema dilagante dell´alcolismo. Dobbiamo agire in fretta», spiega Benedetti. E aggiunge: «Levico e i Comuni limitrofi stanno organizzando, da tempo, insieme alle principali realtà della zona che operano a contatto con i giovani, delle campagne preventive contro l´assunzione di bevande alcoliche. Bisogna, però, fare di più».
La collaborazione allargata dovrà essere a suo avviso utilizzata per affrontare altre serie problematiche. «In città – dichiara - da anni si nota tra i ragazzi un certo disagio. A breve cercherò di incontrarli. Saranno loro a dirmi cosa vogliono. Io proporrò loro degli spazi ad hoc». Poi precisa: «Il Comune metterà a disposizione delle sale dove potranno socializzare e svolgere feste o concerti. Mi pare che questa fosse una loro richiesta». Nel settore sociale ci sono altre due priorità, quella del crescente numero di famiglie povere e dell´incremento della popolazione straniera.
«Ogni giorno – confessa Arturo Benedetti – incontro persone che domandano un impiego o una casa. Spesso non so cosa rispondere. Il Comune dovrà studiare insieme al Comprensorio ed alla Provincia delle formule atte ad aiutare nel vero senso della parola chi versa in condizioni precarie». Estrae dalla teca che porta sempre con sé un foglio: «Anno dopo anno aumenta la richiesta per un posto nei lavori socialmente utili. Tanti giovani e disoccupati vedono nel “Progetto 10” l´unica salvezza, l´unica alternativa alla strada ed alla povertà».
Per quanto riguarda il capitolo degli extracomunitari l´assessore è meno preoccupato: «Levico sta facendo parecchio per accogliere i nuovi cittadini, si pensi all´insegnamento dell´italiano alle donne straniere proposto in collaborazione con la scuola». In ambito culturale, invece, uno dei principali desideri dell´amministratore locale, il quale annuncia la riapertura, nel mese di ottobre, della Colonia di Vezzena, è riproporre «Sfogliando l´estate», ciclo di incontri estivi con importanti scrittori e giornalisti. Intende, inoltre, aprire un museo sul termalismo e sulla storia della città. Il sogno nel cassetto è veder riaperto l´ex Cinema Città: «Avendo a disposizione quella struttura sarebbe più facile dare vita ad iniziative culturali di livello superiore. Sono fiducioso».
CORRIERE ROMAGNA (Cesena)
In quattro a casa a piedi dopo aver bevuto troppo.
CESENATICO - Collaborazione tra polizie municipali per contrastare la piaga dell’alcool. Nella rete dei controlli lungo le strade sono incappati tre automobilisti troppo alticci per poter stare alla guida. Si tratta di un 24 enne di Longiano, un 49enne residente a Cesenatico e un 43enne di Cervia. Avevano superato, dal doppio al triplo, il limite massimo consentito di tasso alcolemico nel sangue (0,50 g/l). Contestata loro la guida in stato di ebbrezza: patenti ritirate e ammenda (fino a 1032 euro). La patente è stata ritirata anche ad un automobilista che ha effettuato un sorpasso pericoloso (oltre a 138 euro di sanzione). Una quarta patente per guida in stato di ebbrezza e stata ritirata a seguito di un incidente stradale verificatosi in centro tra le vie Venezia e Abba. Protagonisti delle scontro un’utilitaria (i cui occupanti hanno riportato conseguenze non gravi, ma comunque tali da richiedere l’intervento dell’ambulanza dell’ospedale Marconi) e un “triciclo”, una moto a tre ruote (modello Chopper Family) condotto da un 29enne di Modena. L’uomo aveva bevuto parecchio alcol, anche per lui è scattato il ritiro della patente. La polizia municipale di Cesenatico è impegnata in controlli notturni con particolare attenzione alla circolazione stradale fino alle 2 del mattino. Il servizio si svolge anche in modo congiunto con la polizia municipale di Gambettola, con la quale si sono consolidati rapporti di collaborazione, a cominciare della scambio di personale in relazione a specifiche esigenze.
IL GAZZETTINO (Treviso)
Lamon
Minaccia armata ai carabinieri Scarcerato con obbligo di firma.
 È stato convalidato l’arresto di F.S., 56 anni di Lamon, finito in manette mercoledì sera dopo uno scontro con i carabinieri intervenuti su segnalazione di alcuni cittadini che avevano visto l’uomo picchiare con un giornale il suo cane nell’intento, a suo dire, di "educarlo". In evidente stato di ebbrezza l’uomo aveva anche minacciato i carabinieri con un coltello serramanico che teneva in tasca, "stanco" di sentire gli inviti dei militari a calmarsi e a tornarsene a casa.
Ieri il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto disponendo, come richiesto dal difensore Paolo Patelmo, la scarcerazione con obbligo di firma tre volte la settimana. Le accuse a suo carico sono di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, minaccia aggravata e porto abusivo d’arma.
F.S., già ieri mattina dopo l’udienza, è potuto tornare in libertà. Dovrà presentarsi ai carabinieri della stazione di Lamon tre volte la settimana. Sperando che vecchie acredini con i militari del posto non producano altri effetti collaterali. Pare, infatti, che la sua rabbia sia esplosa proprio per un vecchio rancore personale nei confronti di un militare. Ora dovrà attendere il processo.
IL GAZZETTINO (Treviso)
CAMPOSAMPIERESE Le pattuglie dell’Unione dei comuni entrano in azione alle 21 per sorprendere i guidatori spericolati o sotto gli effetti dell’alcol
I vigili stringono la morsa contro i "pirati" notturni
Insieme ai carabinieri delle stazioni locali vengono controllati anche i quartieri maggiormente a rischio di furti.
Eccesso di velocità e guida sotto gli effetti dell’alcol. Sono queste alcune delle violazioni più comuni registrate in queste settimane nell’ambito dei controlli attuati dai vigili dell’Unione del comuni del Camposampierese.
Il controllo del territorio fa parte del progetto "Operazione notti sicure". I trentotto vigili dell’unione, guidati dal comandante Gianni Tosatto, stanno presidiando un territorio di otto comuni (Camposampiero, Borgoricco, Loreggia, Santa Giustina in Colle, San Giorgio delle Pertiche, Villanova, Villa del Conte e, di recente, anche Campodarsego) per oltre sessantamila abitanti. Il servizio scatta alle 21 e dura fino all’una di notte. A disposizione ci sono due pattuglie, con cinque persone, ossia quattro vigili più un piantone, che escono tutte le sere. I controlli si intensificano in particolare nel week-end. «Sono queste le serate più a rischio - spiega il comandante dei Vigili, maggiore Tosatto - La nostra non è un’attività di repressione, bensì di prevenzione. Purtroppo abbiamo registrato molte violazioni che riguardano l’eccesso di velocità ed in particolare la guida in stato di ebbrezza. Un’effrazione quest’ultima che non riguarda solo i giovani visto che il numero maggiore di contestazioni riguardano una fascia di età compresa tra i 30 ed i 45 anni (*)».
«Vigilanza e controllo del territorio da sempre ci stanno a cuore - hanno ribadito i sindaci dell’Unione nel finanziare il progetto - abbiamo cercato di dare un’adeguata copertura economica in sede di bilancio proprio per garantire sicurezza e prevenire gli incidenti che, soprattutto in questa stagione, bagnano di sangue le nostre strade».
"Notti sicure" si prefigge il compito di attuare un servizio di vigilanza capillare sul territorio in stretto raccordo con le forze dell’ordine, in particolare con i carabinieri delle varie stazioni interessate. Non a caso il progetto si raccorda con un’altra operazione importante, "Azioni Comuni" realizzata proprio insieme ai Carabinieri. «Nell’ambito di "Azioni Comuni" controlliamo i vari quartieri e le zone più a rischio - conclude Tosatto - proprio per cercare di prevenire episodi spiacevoli che interessano i nostri paesi, per contrastare fenomeni sempre più diffusi di microcriminalità e per garantire maggiore sicurezza alla cittadinanza chiamata a collaborare col personale incaricato della sorveglianza».
Nicoletta Masetto.
CORRIERE DELLA SERA
RETROSPETTIVE Marsiglia: circa 100 opere di Oscar Dominguez al Museo Cantini
Lanciò un bicchiere e accecò Brauner.
Di artisti scontrosi se ne contano a migliaia. Rari per fortuna sono quelli il cui carattere irascibile s’è macchiato del sangue altrui (vedi Caravaggio). Più frequenti gli autolesionisti (Van Gogh) e i suicidi. Uomo tranquillo quando non era ubriaco, Oscar Dominguez (1906-1957), è più noto per due atti di violenza: quello estremo del suicidio, ma soprattutto l’altro, quando a Montparnasse, in una serata avvinazzata, lanciò un bicchiere che per sbaglio colpì al volto Victor Brauner, cavandogli un occhio.
Non è il solo episodio surreale della vita di Dominguez, spagnolo che non mise mai piede in Spagna: tutta la sua esistenza, così come la sua arte, che contribuì a fare di Tenerife uno dei centri più avanzati della cultura figurativa europea fino all’avvento di Franco, sono surrealiste già prima che l’artista andasse a stabilirsi a Parigi e diventasse intimo di Breton.
In quest’autentico isolano, l’immaginario è l’avamposto di un’Atlantide perduta. La dimensione onirica della sua pittura conserva la freschezza e l’ingenuità delle radici, anche quando costeggia pericolosamente Miró, Dalí, Picasso (La Venere dell’Ebro ), il quale, stante a quanto ricorda Brassaï, «aveva un debole per quest’orso non sgrossato».
L’inaugurazione d’un Istituto d’arte e cultura dedicato a Dominguez a Tenerife dà lo spunto a Marsiglia - dove l’artista e il gruppo di Breton soggiornarono, durante la II Guerra mondiale, in attesa di imbarcarsi per l’America - per riproporlo come uno dei maggiori esponenti del movimento surrealista.
Esposte un centinaio di opere, fra dipinti, oggetti, disegni, giochi, scritti, libri illustrati e alcune delle decalcomanie del desiderio da lui inventate. Manca la sua opera più nota (La macchina da cucire elettrico-sessuale ), ma non raffinati e poetici capolavori come Fregola marina, Farfalle perdute nella montagna, Minotauro, Cueva de Ganches e alcuni stupendi dipinti «cosmici», dove la nostalgia dell’infinito (Lancelot 28°33’ ) vorticosamente spinge l’automatismo psichico alle soglie dell’astrazione.
IL MESSAGGERO
Allumiere e Tolfa
Fine settimana tra bionde birre e rosse Ferrari.
Trionfo di “bionde” e “rosse” fiammanti ad Allumiere. Domani alle 11.30, nell’ambito della dodicesima edizione di una “Festa della Birra e della Bruschetta” che sta andando alla grande, richiamando in collina centinaia di visitatori, la centralissima Piazza della Repubblica ospiterà il terzo raduno ufficiale delle Ferrari.
Direttamente da Maranello, un nutrito gruppo di “teste rosse” approderà dunque nella cittadina di Giuseppino Cammilletti per regalare ai presenti uno spettacolo «per gli occhi e per cuore».
Ne sono convinti i fratelli Bruno e Luigi Pistola e tutti i nonari che hanno organizzato l’intera kermesse.
Dopo la performance mattutina delle Ferrari – tra cui non poteva mancare quella guidata da Michael Schumaker – i festeggiamenti si chiuderanno con una serata a sorpresa, riguardo alla quale il presidente Pietro Pistola non si lascia scucire una parola.
Sempre ad Allumiere, gli amanti della fotografia potranno ammirare la mostra personale di Alessandro Fabbi, dal titolo “Tolfallumiere”, allestita in collaborazione con l’associazione “Click” nell’androne del Palazzo Camerale e in esposizione fino a martedì prossimo dalle 9 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 20.30.
A Tolfa invece la Pro Loco e il Comune, in collaborazione con i rioni Lizzera, Poggiarello, Rocca, Sughera e Cappuccini stanno preparando gli ultimi ritocchi per l’attesissimo “Torneo dei Butteri” (trentasettesima edizione), che si svolgerà il 31 luglio prossimi nelle campagne della Nocchia, preceduto dall’allegra festa popolare “A spasso pe’ Tolfa“.
IL MESSAGGERO (Ancona)
Minaccia col coltello i carabinieri che lo fermano per controlli, nuovo show del tunisino accusato anche di tentato uxoricidio.
JESI Di nuovo in manette Semad Khaled, tunisino di 40 anni più volte arrestato per violenza privata, maltrattamenti, tentato omicidio, aggressione e violenza a pubblico ufficiale, violazione di proprietà privata, resistenza all’arresto, detenzione illegale di arma e inosservanza del decreto di espulsione. Da settembre a oggi l’extracomunitario è entrato e uscito dalla casa circondariale di Montacuto ben quattro volte. La sua storia inizia nel settembre scorso quando, tornato a casa ubriaco, aveva pestato a sangue la moglie, costringendola a ricorrere all’ospedale. L’uomo in seguito a queste violenze fu richiuso a Montacuto anche per allontanarlo dal figlio di 4 anni. Una volta uscito dal carcere, la mattina del 31 maggio il tunisino aveva atteso la moglie davanti all’asilo del figlio in via Roma, e aveva tentato di accoltellarla alla gola. Anche allora finì in carcere con l’accusa più grave di tentato omicidio. Dopo circa un mese, appena uscito dal carcere e con un decreto di espulsione mai rispettato, l’uomo andò di nuovo a cercare la moglie nell’abitazione di via Roma; anche allora fu necessario l’intervento dei carabinieri di Jesi, che dopo un breve inseguimento bloccarono l’uomo e lo rispedirono a Montacuto. L’ultima “performace” 9 Khaled l’ha fatta ieri. Alle 9 è stato di nuovo avvistato dai carabinieri nei pressi di via Granita, nelle vicinanze del deposito del campo Boario. L’uomo aveva con sé una busta e quando è stato fermato per un controllo ha tirato fuori dalla busta un coltello minacciando i due militari. L’arrivo di un terzo carabiniere ha spinto il tunisino a tentare la fuga. Bloccato, ha aggredito i militari. Una volta immobilizzato è stato trasportato nella camera di sicurezza della caserma di Jesi.



Domenica, 24 Luglio 2005
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