Presa l'auto fantasma: ha 489 verbali arretrati
Appello della Cisl al Comune: targhe straniere, subito regole più severe
MILANO - E all'infrazione numero 490, al capolinea d'una lunga carriera da evasore seriale, l'automobilista fantasma ha commesso un errore ed è stato intercettato in corso Buenos Aires. I vigili urbani hanno trovato la sua Alfa 159 nelle strisce gialle riservate alla sosta dei taxi e interrogato il database in centrale. Prima la macchina: targa straniera, immatricolazione a Bucarest, Romania. Poi il proprietario: A. H., editore e direttore d'una rivista scientifica, romeno residente al Lazzaretto di Milano. Infine, il bilancio delle multe arretrate e mai pagate: 489.
Sfuggente, inseguito dalla polizia locale dentro e oltre confine, il signor A. H. ha risparmiato sui gratta e sosta, invaso le Ztl, ignorato qualsiasi divieto e circolato gratuitamente in zona Ecopass prima e in Area C poi. Martedì pomeriggio è bloccato, la sua auto rimossa dal carro attrezzi e scaricata in deposito (la vicenda è stata pubblicata dalla Cisl su Facebook ). Forse, stavolta, il fantasma dell'Alfa salderà gli arretrati con il Comune. In questi anni ha accumulato un debito superiore ai 20 mila euro.
Le ultime stime del Nucleo radiomobile della polizia locale dicono che a Milano circolano migliaia di veicoli «sospetti». Vetture di grossa cilindrata immatricolata all'estero, collegate a residenze fiscali dubbie, intestate a ditte e fiduciarie (spesso fittizie), sub-affittate, in leasing, rigirate in noleggio. «Il numero delle targhe straniere è fortemente aumentato negli ultimi mesi», spiegano dalla centrale dei vigili. Sigle e bandiere portano a San Marino, Canton Ticino, Principato di Monaco, Germania, Bulgaria e Romania. Esterofilia? No, opportunità. Gli stranieri di comodo confidano nelle difficoltà dei controlli, usano la targa straniera come scudo, non pagano le multe, non rispondono ai solleciti, sfuggono alle società di recupero crediti. Palazzo Marino spende ogni anno 500 mila euro per finanziare le attività di riscossione delle contravvenzioni «straniere», praticamente tutto quello che incassa con i verbali pagati. Il resto, almeno un milione e mezzo l'anno, va perso.
È il sommerso dell'evasione stradale. Spiega Alfredo Masucci coordinatore Cisl della polizia locale: «È da oltre un anno che denunciamo questo problema, ma a quanto pare al Comune non interessa molto recuperare queste somme. Qualcosa, però, si può e si deve fare». Cosa? Anzitutto, risponde Masucci, consentire ai vigili urbani di confiscare il veicolo con cui sono state commesse le infrazioni: «Sicuramente il sindaco Pisapia non ha il potere di modificare il codice della strada, ma è sua facoltà dare indicazioni puntuali per perseguire con energia chi si nasconde dietro una targa straniera per violare le regole che agli altri automobilisti costano molto caro - sottolinea il coordinatore Cisl -. È una questione di equità sociale e fiscale, prima ancora che un dovere morale di questa amministrazione nei confronti dei cittadini milanesi». Gli fa eco Gabriele Ghezzi, consigliere pd: «Sono pronto a fare una battaglia seria e produttiva».
La milanese S. F., 45 anni, madre di famiglia e stimata professionista, era stata bloccata l'anno scorso con 287 verbali nel vano porta oggetti dell'Audi A3 immatricolata in Svizzera.
di Armando Stella
da milano.corriere.it