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Rassegna stampa alcol e guida del 13 luglio 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


BRESCIA OGGI
LETTERE DAI LETTORI
Si patteggia sulla morte!

Caro direttore,
ma come è possibile continuare a sopportare le nefande sentenze che ogni giorno vengono emesse e insultano sempre più i famigliari delle vittime incolpevoli della strada? Ma dove è finita quella che un tempo era chiamata Giustizia? Dovremmo cercarla a «Chi l’ha visto?» Sdegno! Mille, centomila, un milione di volte sdegno! E’ ciò che lo scrivente sodalizio si sente di esprimere di fronte all’ennesimo inconcepibile episodio di cronaca giudiziaria, che a Torino ha reso possibile patteggiare la pena a chi, messosi deliberatamente alla guida di un veicolo in condizioni di ubriachezza, ha brutalmente ucciso tre innocenti. Nemmeno un giorno di carcere, una pena che non verrà mai espiata. L’odioso istituto del patteggiamento, inviso ai famigliari nella misura in cui vale a dare certezza soltanto della impunità del reo, colpisce ancora, continuando ad essere applicato dai giudici italiani con estrema disinvoltura. La sentenza del tribunale di Torino è un calcio in faccia ad ogni sforzo di fare prevenzione, mortifica gli scopi della nostra associazione - «Fermare la strage stradale e dare giustizia ai superstiti» - diffondendo un pericoloso senso di impunità, fagocitando condotte scellerate e favorendo per l’effetto l’incidentalità. E a chi, del tutto impropriamente, si spertica per ricordarci, con l’art. 24 della Costituzione, che la difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento, rispondiamo che la garanzia di questo diritto non deve corrispondere a garanzia di impunità, che proprio il patteggiamento nega l’accertamento delle verità e delle responsabilità e, con esse, lo stesso esercizio del diritto di difesa da parte dell’imputato. Persino i ragazzi nelle scuole dove insegno e dove sono stati fatti corsi sulla prevenzione chiedono che venga tolta definitivamente la patente a chi uccide in stato di ebbrezza e eccessiva velocità. La strada è diventata un tiro al bersaglio di assassini incoscienti verso persone che sono cittadini onesti e rispettosi. Ammazzano i nostri figli come se niente fosse. A chi dobbiamo rivolgerci per essere difesi in maniera giusta? Vogliamo, noi per primi processi equi, ma a condizione che si celebrino. Chiediamo pertanto al legislatore una urgente revisione dell’istituto del patteggiamento, che di fatto consente la seconda vittimizzazione dei familiari e delle vittime della strada, disponibili fin da ora ad un tavolo di confronto ove portare il nostro contributo per la nuova normazione, sostanziale e processuale, relativa ai reati contro la persona. Alle compagnie assicuratrici consigliamo di ribellarsi alle inique assoluzioni e schierarsi dalla parte delle vittime, perché è ora di cambiare queste leggi e sentenze assolutorie che danneggiano anche loro. Denis Annovazzi
coordinatrice Lombardia Associazione europea familiari e vittime della strada - Onlus.

MERATEONLINE.IT
Robbiate: dolore per la morte di Matteo. Gli amici: "Era un ragazzo d`oro".
Forse venerdì le esequie "con rito civile".
“Un gran bravo ragazzo con la passione delle moto” è questo il ricordo unanime degli amici, moltissimi, di Matteo che con sconcerto, rabbia e dolore hanno appreso nella mattinata di martedì 12 luglio della sua tragica scomparsa a seguito di un incidente stradale. Una doccia fredda che nessuno si aspettava e che, a notizia diffusa, nessuno voleva prendere per vera e accettare. “Matteo era uno di quelli con cui stavi volentieri, di cui andavi a ricercare la compagnia. Mai un muso, mai una parola fuori posto, anzi. Un ragazzo d’oro” lo ricorda Luca, un amico d’infanzia che con lui ha trascorso gran parte dell’adolescenza “Era di quelli che amavano stare al gioco ma senza esagerare e poi aveva una passione sfrenata per le moto, le amava proprio”. Le lacrime rigano il volto di una decina di giovani, robusti e grandi da far paura, ma che di fronte alla morte e al dolore più straziante, accucciati sulle loro moto, sembrano bambini indifesi. Lavoratore indefesso, Matteo Acquati gestiva con alcuni amici due pub, il “Peppo” a Nava di Colle Brianza e il “Bir aus” a Missaglia.
Era un appassionato di birra e per affinare questo gusto, che poi è diventato il suo lavoro, era andato anche in Belgio per seguire alcuni corsi e per imparare più da vicino l’arte di produrre la bevanda. E, infatti, a Missagliola aveva aperto una birreria specializzata con decine e decine di “sapori” diversi e la possibilità di avere anche un consiglio da esperti.
"Matteo lo conoscevamo tutti in paese” lo ricorda il sindaco di Colle, Marco Manzoni “Era un bravo ragazzo, un grande lavoratore che non si tirava mai indietro anche per organizzare eventi o manifestazioni sul territorio. Pur non essendo un cittadino di Colle, era molto legato al paese. Spesso, il giovedì pomeriggio, lo incontravo per le vie del centro. Era sempre molto disponibile verso chiunque si rivolgesse a lui. Alla famiglia del giovane esprimo la vicinanza e la solidarietà dell’intera comunità”. Anche al Deliryum Pub di Novate, frazione di Merate, dove vive la nonna paterna, non hanno parole per esprimere il grande dolore. Esperto di locali frequentati settimanalmente da centinaia di giovani, Matteo era conosciutissimo nell’ambiente. Risiedeva con la famiglia a Robbiate in Via Cantone. Il papà Giuseppe è ingegnere e, il giorno della tragedia, si trovava all’estero, a Parigi, per lavoro. La mamma Milena è vicepreside all’istituto Gandhi di Besana Brianza. Affranta e con la voce rotta dal pianto la sorella Beatrice, di una decina d’anni più giovane, dice che “fra due giorni Matteo sarebbe andato a vivere da solo, in un appartamento poco distante da noi”. Secondo la volontà del giovane scomparso, con tutta probabilità, i funerali non si svolgeranno secondo il rito religioso ma a dare l’estremo saluto a Matteo, forse venerdì pomeriggio, ci saranno gli amici e i parenti, con una cerimonia civile.
Matteo Acquati è morto nella notte fra martedì 12 e mercoledì 13 luglio. In sella alla sua Kawasaky 750, il 28enne stava percorrendo Viale Libertà a Monza, in compagnia di un amico, C.T. di Villasanta. Giunto all’altezza della rotatoria “Stucchi-Sicilia”, il centauro non si è accorto della curva e ha tirato dritto. La moto ha scavalcato la rotonda, si è ribaltata e Matteo, sbalzato dalla sella, ha colpito con la testa un cartello della segnaletica stradale. Nonostante i medici accorsi sul posto dall’ospedale monzese abbiano tentato per mezz’ora di rianimarlo, per lui non c’è stato nulla da fare e alle 2 hanno dovuto constatarne il decesso.

IL MESSAGGERO (Rieti)
Strage sull’Aurelia, le indagini dei carabinieri. Il gestore del Magic: «Non erano stati allontanati dalla discoteca»
«Contromano dopo il sorpasso»
Il racconto dei testimoni che hanno visto la Golf entrare nella corsia sbagliata.

Ennesima tragedia sull’Aurelia. Si comincia a delineare la dinamica dell’incidente che alle quattro di domenica mattina è costato la vita a quattro giovani. La Golf Gti 16V, con a bordo tre ragazzi di Civitavecchia - Flavio Scarmigliati, Massimo Capuani e Massimiliano Mori - si è schiantata contro la Fiat Bravo condotta da Antonietta Zizi (nella foto), 23 anni, di Capalbio. Un groviglio di lamiere, tutti morti sul colpo. L’auto dei tre lanciata a folle velocità, il contachilometri nell’urto si è bloccato su 210. Secondo alcuni testimoni la Golf ha imboccato il senso di marcia sbagliato laddove inizia il new jersey, proprio nei pressi dello svincolo della centrale Enel. A raccontare l’accaduto alcuni testimoni che a quell’ora passavano sul posto e hanno notato la Golf che, sorpassando in terza corsia, si è poi andata a infilare a folle velocità, contromano rispetto alla direzione di marcia. Dall’entrata al punto di impatto ci sono solo poco meno di tre chilometri e quindi se anche qualcuno, come sembra da diverse frenate presenti sull’asfalto, ha incrociato l’auto contromano, non ha avuto il tempo di dare l’allarme. Lo scontro con la Bravo è stato quindi inevitabile proprio perché la Zizi non ha avuto possibilità di reazione e quindi di spostarsi, visto anche la presenza del new jersey in cemento che separa i due sensi di marcia. Ora le indagini dei carabinieri di Montalto puntano a svelare lo stato psichico dei tre ragazzi della Golf. La Procura di Civitavecchia ha disposto le analisi del sangue per stabilire se effettivamente, come emerso da diverse testimonianze, i tre hanno fatto uso di bevande alcoliche e quindi stabilire quale sia stato il tasso alcolemico prima dello scontro.
Il titolare del Magic Country Club di Pescia Romana, la discoteca dove i tre hanno trascorso la serata di sabato, smentisce che i tre civitavecchiesi sono stati allontanati perché ubriachi. «Nessuno è stato cacciato - dichiara Pino Simonelli, gestore del locale - oggi (ieri, ndr) ho chiamato i ragazzi della sicurezza per sapere se sabato ci sono stati screzi o principi di risse nel locale, ma da loro ho saputo che niente è successo. Anch’io ero nel locale e quindi se fosse successo qualcosa l’avrei saputo subito, forse questi ragazzi sono stati qui e poi sono andati, come spesso succede, a fare la bevuta della staffa in qualche altro locale della zona; qui da noi stiamo molto attenti al problema alcol e droga con controlli continui». Sul problema della guida in stato di ebbrezza ora si chiedono più controlli anche se le forze dell’ordine in questi tempi hanno aumentato le verifiche. (*) La polizia stradale di Tarquinia ha ritirato per questo circa 100 patenti dall’inizio dell’anno, mentre i carabinieri di Tuscania sono arrivati a quota 300 circa.
IL CITTADINO del 8 luglio 2005
«Non diffondiamo gli alcolici tra i giovani: vogliamo dire basta alle feste della birra».
Caselle Lurani animerà l’estate dando vita alla manifestazione “Giovani in festa”, che manda in soffitta la festa della birra, giudicata un cattivo esempio per i giovani. Attese tre serate di musica, grigliate e tanto divertimento al centro sportivo (dalle 21). Si comincia questo fine settimana, quando Caselle Lurani offrirà a residenti e forestieri tre giornate di divertimento. Grazie all’iniziativa “Giovani in festa”, si farà rinascere un evento importante ma cambiandogli il nome: «Fino a tre anni fa simili serate venivano definite “Festa della birra” - dicono gli organizzatori -. Oggi crediamo sia opportuno non incentivare i giovani a bere alcolici e daremo un taglio nuovo a questa iniziativa». La serata odierna e quella di domani saranno dedicate al rock, con i Clock’s Wise e i Primaclasse. Anche domenica spettacolo, con liscio e musica latino americana. Non mancheranno buon cibo e bevande.
IL CITTADINO del 13 luglio 2005
Era solo una festa, non volevamo istigare all’alcolismo.
Gentilissimo direttore, scriviamo in risposta all’articolo, pubblicato dal vostro giornale in data 8 luglio, relativo alla festa di Caselle Lurani “Giovani in festa”. Premetto che, durante le serate della festa, nessuno ha avuto problemi di alcolismo, nonostante la quantità di birra venduta. Inoltre, nessuno di noi, organizzatori e volontari, si sente, in nessun modo, un istigatore all’alcolismo. Non è che se viene organizzata una festa, automaticamente i giovani si ubriacano. (*) Ancora una volta i giovani hanno dimostrato di essere più intelligenti di certe persone. Ma il problema vero è che, nel vostro articolo, ci sono alcune inesattezze: non siamo stati noi, cioè gli organizzatori, a decidere di cambiare il nome alla festa, ma ci è stato imposto (creandoci non pochi problemi). Come ci è stato imposto l’orario in cui si doveva smettere “qualsiasi diffusione sonora”, e l’orario di chiusura della festa. Tra gli organizzatori di questa festa (e tra i volontari che vi hanno partecipato) ci sono persone di diverse età, ma tutti siamo rimasti delusi da queste scelte. Anche perché, in paese, ci sono organizzazioni che possono fare feste senza limite di orario (a volte fino alle 5 del mattino) né per la diffusione sonora né per la chiusura. Questa festa è stata organizzata in un solo mese, con un enorme sacrificio da parte di tutti noi, perché i giovani stessi l’hanno voluta. Ora non sappiamo se avrà un seguito (speriamo di sì) e non sappiamo ancora come è andata, ma di certo questi giovani andrebbero ringraziati, perché hanno mantenuto tutte le loro promesse. Non come è successo domenica 3 luglio. E chi è di Caselle sa a cosa ci stiamo riferendo. Sarebbe ora di finirla di mettere i bastoni fra le ruote alle iniziative dei giovani. Cerchiamo di aiutarli nei loro progetti, diamogli fiducia, e solo dopo decidiamo se la meritano o no. Si ringrazia, infine, la parrocchia S. Alberto di Lodi (che, gentilmente, ci ha fornito i tavoli, le sedie, ecc…) e la Pro loco di Marudo (per la fornitura dei frigo). Distinti saluti.
LA GAZZETTA DI PARMA
TIZZANO
Oltre duecento persone all’appuntamento svoltosi al Palasport
Una festa contro l’alcol.
La « ricetta » per vincere la dipendenza dal bicchiere
TIZZANO La prima festa provinciale della salute ha ricevuto il suo battesimo subentrando alla settima Festa analcolica, di pura tradizione tizzanese, organizzata da Acat Appennino Parma Est di Langhirano con il supporto e la collaborazione degli Acat di Fidenza, Salsomaggiore e i due di Parma. Hanno contribuito anche il Comune di Tizzano, la Provincia di Parma, e la Pro loco di Tizzano. Oltre duecento persone si sono raccolte nel palazzetto dello sport di Tizzano, per seguire gli interventi programmati dei relatori della tavola rotonda che trattava «attualità nel trattamento degli alcolismi » . Erano presenti il giornalista della Gazzetta di Parma Gabriele Balestrazzi in qualità di moderatore, l’ex parlamentare dottor Rocco Caccavari, in qualità di relatore della legge sull’alcol, la dottoressa Cristiana Di Gennaro specialista del Centro di Alcologia dell’Ospedale Maggiore di Parma, la dottoressa Rossella Mitro, psicologa e psicoterapeuta dello stesso Centro, il dottor Giuliano Giocastro direttore del Sert di Langhirano, l’assessore ai servizi sociali e sanità della Provincia Tiziana Mozzoni, l’assessore alle politiche sociali e sanità del Comune di Tizzano, Lorena Carpi e il vicepresidente dell’associazione regionale Club Alcolisti in trattamento della Regione  Emilia Romagna, Graziano Fantini, componente del Gruppo di Lavoro per il congresso Alcolisti in trattamento, l’associazione Alcolisti anonimi di Parma e il sindaco di Tizzano, Gualtiero Ghirardi, che ha fatto gli onori di casa.
Ha aperto i lavori l’intervento di Rocco Caccavari, il quale ha sottolineato la grande importanza della festa provinciale che ha portato insieme i Club e Alcolisti Anonimi nel discutere di dipendenze in un momento di collaborazione attiva che di fatto ha rotto la differenziazione tra chi opera in ospedale e chi opera sul territorio.
   Caccavari ha voluto  esprimere un pensiero per un amico recentemente scomparso, Enrico Casella, e l’assemblea ha prontamente applaudito. La conclusione di Caccavari, su dove ci può condurre il consumo di alcol ha innescato l’intervento di Cristiana Di Gennaro, che ha parlato delle nuove cifre statistiche riferite alla fascia giovanile di consumatori dei pops colorati, dagli aromi e colori attraenti, che inducono al loro consumo anche i ragazzi sino agli undici anni, e che vanno contrastati attraverso la prevenzione, « perchè ha ricordato - non si può bere quando si guida, quando si è in gravidanza, quando si fanno lavori fisici o mentali,  quando si assumono farmaci » .
   Rossella Mitro ha parlato della necessità per i giovani di una corretta informazione, familiare, scolastica, dalle realtà locali, dato che il fenomeno della dipendenza da alcol sta purtroppo avendo una grande espansione. Giuliano Giocastro del Sert ha evidenziato che la medicina delle dipendenze ha dei seri limiti, passando dalle droghe pesanti alle nuove dipendenze che si sono via via presentate, alcolismo, tabagismo, gioco d’azzardo, abuso di internet....
   Dalla politica è giunto il grido di dolore dell’assessore provinciale Tiziana Mozzoni, la quale ha   parlato dei fondi che gli enti territoriali hanno a disposizione per contrastare i fenomeni denunciati. La lamentela della Mozzoni è stata fatta propria da Daniela Torri, che, tuttavia, ha insistito sulle possibilità offerte dal contributo dei volontari. Per conto del volontariato, Lorena Carpi ha portato la sua voce per la testimonianza dei Club. L’ultimo intervento specifico è stato quello di Graziano Fantini, il quale ha parlato del prossimo congresso di Salsomaggiore e delle iniziative che saranno prese per l’adeguamento della rete di prevenzione e cura delle dipendenze.
   Molto seguita la testimonianza di Alcolisti Anonimi che ha portato un caso diretto di esperienza, forza e speranza che agisce all’interno in chi decide di smettere di bere, obbligando al superamento del momento della vergogna, dato che si tratta di malattia mentale e fisica.
   Infine, il sindaco Gualtiero Ghirardi si è complimentato per la riuscita della Festa, mentre prima della conclusione gioiosa sono state fatte un paio di premiazioni, a Luciano Comelli una medaglia e a Mauro Zammarchi l’attestato di astinenza, con grandi applausi da parte dei presenti.
   Sono seguite le musiche con il complesso degli Happy Sound e le preparazioni gastronomiche per i golosi, rigorosamente accompagnate da bibite analcoliche.

MERATEONLINE.IT
"Blande Bande in Movimento":
pronta la terza edizione per i giovani e…l’alcol.

Il Progetto Blande Bande in Movimento, finanziato dalla L.45/99 (fondo nazionale lotta alla droga) e da 16 Comuni del Meratese e del Casatese, si appresta a partire con la terza edizione. Un’iniziativa rivolta ai giovani per l’educazione e l’uso alle sostanze alcoliche.
I paesi interessati dal progetto sono stati:
PADERNO D’ADDA, AIRUNO, BARZANO’, BARZAGO, BRIVIO, CASATENOVO, CERNUSCO LOMBARDONE, IMBERSAGO, LOMAGNA, MERATE, MONTEVECCHIA, MONTICELLO, OLGIATE MOLGORA, ROBBIATE, VERDERIO INFERIORE, VERDERIO SUPERIORE;
E’ gestito da due Cooperative Sociali del territorio: La Coop. Soc. Atipica e la Coop. Sociale Aeris, che hanno sede, rispettivamente, a Ronco Briantino e a Paderno d’Adda.
E’ un Progetto di prevenzione secondaria specifica all’uso e abuso di sostanze e alcol, e si concretizza in due distinte e ugualmente importanti azioni svolte nei comuni sopracitati:
- Educativa di strada
- Interventi di prevenzione in gruppi formali ed informali di ragazzi
Territorio privilegiato dell’educativa di strada sono sicuramente i gruppi informali che si riuniscono spontaneamente sul territorio, cioè le compagnie ed i gruppi che si incontrano il tardo pomeriggio e la sera nel territorio dei Comuni presi in considerazione.
L’intervento di strada
Il lavoro di prevenzione con il gruppo adolescenti così si svolge: viene fissata, in accordo con gli adolescenti presenti, un pomeriggio o una sera alla settimana in cui ci si possa incontrare con regolarità, e si fissa quel giorno e quella ora come appuntamenti settimanali fissi per quel gruppo; primo obiettivo è la costruzione di una relazione stabile con loro, per riuscire a confrontarsi rispetto ai loro problemi e alle loro difficoltà. Naturalmente la giovane età porta i ragazzi a sviluppare fantasie, curiosità e, in alcuni casi, a sperimentarsi nel rapporto con queste nuove sostanze. E’ importante, riteniamo, che vi siano adulti di riferimento alternativi ai genitori con cui i giovani si sentano liberi di confrontarsi. La funzione che gli educatori mirano a svolgere è proprio quella di adulti di riferimento con cui parlare e discutere delle tematiche per loro più importanti.
Particolarità dell’azione in oggetto è l’utilizzo di un camper attrezzato con materiale informativo e ludico (palloni, giochi da tavolo, ecc..), che è stato in più occasioni utilizzato anche come base x l’utilizzo di piatti da deejay, materiale x concerti, ecc.. che il progetto spesso organizza.
Il lavoro nei locali
Nel corso dell’anno 2003/2004 l’intervento con i gruppi informali è stato effettuato in numerosi locali della zona. E’ stato dapprima presentato ai gestori dei locali l’intervento che si intendeva svolgere; il passo successivo è stato concordare con i gestori un giorno in cui fosse possibile effettuare l’intervento.
E’ stato definito idoneo, da un punto di vista di efficacia e fattibilità dell’intervento, qualunque giorno della settimana, tranne le serate del sabato e, parzialmente, del venerdì. Questo poiché, a fronte di un aumento della persone contattabili, all’approssimarsi dei week-end la frequentazione dei ragazzi aumenta in modo esponenziale e questo ci avrebbe impedito di richiedere ai giovani la necessaria attenzione.
La modalità di intervento scelta è stata quella dei questionari: ai ragazzi sono stati sottoposti due questionari che avevano finalità diverse: il primo era volto alla rilevazione degli stili di consumo di alcol da parte dei ragazzi intervistati, il secondo è stato strutturato come quiz a premi, in cui si è chiesto ai ragazzi quale fosse la risposta più appropriata a dieci domande riguardanti alcol e alcol e guida. Veniva, per ogni serata, eletto un vincitore che riceveva in premio una consumazione non alcolica all’interno del locale. Alla fine si è effettuata un’ analisi dei dati raccolti, che ha evidenziato come i ragazzi possedessero un buon numero di informazioni rispetto ai rischi collegati all’uso di sostanze e alcol.
E altresì apparso che i ragazzi sono utilizzatori abituali di sostanze alcoliche, il cui consumo si concentra soprattutto nei weekend. Gli alcolici più consumati risultano essere birra e vino, seguiti da cocktail e superalcolici. Circa l’ottantacinque percento degli intervistati riporta che il consumo avviene in gruppo e solo un 15% consuma la sostanza da solo, comportamento sicuramente più preoccupante.
Dato di indubbio interesse è la motivazione riportata per il consumo di alcol: circa il 75% dei ragazzi afferma che la motivazione è l’allegria, la sostanza infatti facilita, a loro parere, i rapporti sociali e le occasioni di divertimento fra amici.
 
Il Progetto Blande Bande in Movimento 2
Nell’annualità in corso (2004/05) il nuovo Progetto, denominato Blande Bande in Movimento 2, mantiene in parte le attività dell’anno passato, ampliando però l’area di collaborazione con il Ser.T. In particolare Blande Bande in Movimento 2 mantiene inalterato l’intervento di strada con i gruppi informali di ragazzi; l’intervento con i gruppi formali si è diretto nella nuova progettazione verso i corsi per il “patentino” per la guida dei ciclomotori, essendo consapevoli dei rischi collegati anche alla guida di ciclomotori sotto effetto di sostanze stupefacenti ed alcoliche.
Una maggior collaborazione con il Ser.T e con le istituzione presenti sul territorio si concretizza attraverso l’introduzione della figura dello psicologo.
L’intervento dello psicologo
I compiti del professionista coinvolto saranno di elaborazione della storia e delle difficoltà che alcuni ragazzi presentano, e si svolgerà in due specifici ambiti: il lavoro presso il servizio per le tossicodipendenze di Merate, in particolare con i giovani segnalati in base agli Art. 75 (possesso di sostanze) e 121 (utilizzo di sostanze), e un lavoro, molto ambizioso e difficoltoso ma sicuramente molto stimolante, con i ragazzi incontrati dagli educatori durante l’educativa di strada che dovessero segnalare un bisogno o un disagio. Da un punto di vista territoriale, la figura dello psicologo opera su tutti i Comuni coinvolti nel Progetto, sia attraverso l’opera del Ser.T che copre tutto il distretto, sia per quanto riguarda l’educativa di strada che viene svolta dalle due cooperative nei diversi Comuni.
L’intervento nella scuola guida
L’introduzione del “patentino” per la guida dei ciclomotori ha fatto emergere l’opportunità di effettuare un intervento all’interno dei corsi di preparazione organizzati nelle scuole medie inferiori e superiori come integrazione rispetto alle abituali attività che vengono svolte nell’ambito del Progetto Blande Bande in Movimento.
Anche in questo caso si è dapprima presentato il Progetto ai gestori delle diverse scuole guida, oltre ai referenti scolastici degli istituti che organizzano i corsi per il patentino.
Il Progetto, denominato “Con due ruote per terra”, ha trovato buona accoglienza da parte dei responsabili, che si sono detti disponibili a destinare agli operatori di Blande Bande in Movimento due interventi del corso di lezioni.
 
In dettaglio il Progetto specifico degli interventi:
o Progetto “Con due ruote per terra”
L’intervento:
Giornata 1
Nella prima giornata è previsto che gli operatori del Progetto effettuino la somministrazione di un questionario di conoscenza rispetto alle informazioni che verranno trasmesse ai frequentanti il corso.
Il questionario è composto da X domande che concentrano la loro attenzione sugli effetti e sui rischi del consumo di sostanze alcoliche e stupefacenti prima di mettersi alla guida di un mezzo.
Dopo il questionario, che occuperà circa 15 minuti, gli operatori si occuperanno di tenere una “lezione” il cui obiettivo sarà il passaggio di informazioni rispetto gli argomenti del questionario.
E’ previsto, rispetto le tematiche che verranno trattate, un confronto con gli insegnanti impegnati nel corso per evitare un doppio passaggio di informazioni e per concordare quale siano le informazioni che è necessario trasmettere ai ragazzi
Giornata 2
In questa giornata gli operatori prevedono un intervento meno teorico e più coinvolgente per i ragazzi.
In particolare l’intervento prevede la suddivisione del grande gruppo in piccoli gruppi di 10 unità circa. Ogni gruppo sarà gestito da un operatore del Progetto, che cercherà di coinvolgere i ragazzi chiedendo loro di raccontare/inventare una storia rispetto ad un avvenimento che abbia a che fare con il consumo di sostanze, alcoliche o stupefacenti, e la guida.
Dai racconti dei ragazzi e prevedendo per loro la parte più attiva ed una facilitazione da parte degli operatori, verranno evidenziati i fattori di rischio più comuni e quasi sempre presenti.
Vi sarà poi un confronto fra ciò che è emerso da ogni piccolo gruppo.
Alla fine di questa parte, della durata di circa un’ora e mezza circa, è prevista la risomministrazione del questionario precedente somministrato, per evidenziare le diversità fra prima e seconda registrazione.
Ad ogni intervento è prevista la presenza di quattro operatori esperti nel rapporto con ragazzi adolescenti/preadolescenti, disponibili al confronto con chi gestisce il corso del Progetto BBIM 2.
 
Le storie
A titolo esemplificativo, riportiamo alcune storie emerse durante il lavoro nella scuole guida; il linguaggio riportato è volutamente quello utilizzato dagli utenti durante gli interventi:
Storia 1
Un gruppo di amici, dopo avere passato una serata al pub, e dopo aver bevuto molto, salgono in auto per tornare a casa. Durante il viaggio il conducente aumentò la velocità, essendo sbronzo, e non si accorse del ghiaccio presente sulla strada. L’auto sbandò, e il conducente perse il controllo e finì nell’altra corsia provocando uno scontro frontale. Quando l’ambulanza arrivò, per il conducente non c’era più niente da fare.
Storia 2
Un gruppo di amici si ritrovano in un bar per bere fino a tarda notte, per poi proseguire la serata in discoteca. Era una notte di forte pioggia in cui i ragazzi erano brilli e allegri; fino all’arrivo alla discoteca tutto andava bene. All’uscita, dopo aver bevuto ancora e fumato, i ragazzi decidono di andare via. Ma la strada era scivolosa a causa della pioggia, ma incuranti di questo i ragazzi viaggiavano a forte velocità. A un certo punto la macchina sbanda finendo contro un albero. L’incidente fu violento, ma loro si salvarono. Da quel giorno, imparata la lezione, non abusarono più di alcol.
Storia 3
Sabato pomeriggio, ritrovo al bar x l’aperitivo…siamo in compagnia e ci divertiamo.
Finita la serata ci troviamo un po’ allegri, sbronzi, andiamo a Milano…sulla strada c’era il ghiaccio, da destra arriva un motorino e succede un incidente; chiamata la polizia stradale ci fa il test del palloncino e risulta maggiore del tasso consentito. L’uomo del motorino si è fatto male, è arrivata l’ambulanza e l’ha portato via. Tutto questo è successo perché il conducente, come un po’ tutti, aveva bevuto e l’alcol ha abbassato i riflessi.
ASAPS
Orvieto, ubriaco finisce in coma etilico mentre guida e finisce fuoristrada
A bordo anche la moglie. Era un rumeno clandestino.
(ASAPS) ORVIETO – Aveva tracannato l’inverosimile, così tanto da finire in coma etilico, proprio mentre si trovava alla guida. Risultato: auto fuori strada e tragedia sfiorata. È accaduto a Montegabbione, nei pressi di Orvieto, nella tarda serata di domenica scorsa, dove la Citroen condotta da un cittadino rumeno, ubriaco fradicio, è uscita dalla corsia finendo contro un muro. A bordo, insieme al pirata della strada (se così lo possiamo definire), c’era anche la moglie, rimasta ferita nell’impatto. Sul posto sono arrivati i Carabinieri di Montegabbione e le ambulanze del 118, che hanno trasportato l’ubriaco (in stato di incoscienza) e la consorte all’ospedale. L’uomo è risultato inottemperante alla normativa degli stranieri, e quando si è svegliato si è trovato alle prese con l’ordine di espulsione già firmato. È stato anche denunciato per guida in stato di ebbrezza e lesioni colpose.
ASAPS
Sanremo, neopatentato da guinnes dei primati: alla prima notte dopo l’esame é subito ubriaco al volante.
La Polizia Municipale lo denuncia.
SANREMO – Aveva appena preso la patente; esami di teoria, poi quelli di pratica e infine la prima vera prova del fuoco: la strada della vita. Ma dopo aver passato quelli più facili, un 19enne di Sanremo ha mancato quello più importante, cavandosela alla fine con una denuncia per guida in stato di ebbrezza ed il ritiro dell’auto. Tutto sommato, fin troppo bene: il ragazzo è stato intercettato da una pattuglia della Polizia Municipale di Sanremo, che aveva notato la guida ubriaca della sua auto, impegnata in una specie di slalom sull’Aurelia. L’etilometro ha dato lo sconcertante responso, e per il giovanotto, che a malapena si reggeva in piedi, l’esperienza di conducente si è interrotta poche ore dopo l’inizio. Oltre alla guida in stato di ebbrezza, aveva commesso così tante infrazioni che anche un altro bonus non lo avrebbe certo salvato.
L’ARENA
Arrestato in corso Sant’Anastasia
Ubriaco prende a calci i poliziotti.
 Ubriaco, molesta e minaccia un commerciante del centro, e poi commette resistenza ai poliziotti che alla fine dei due interventi lo arrestano.
Un commerciante di corso Sant’Anastasia, attorno alle 16.30 di lunedì, s’ è visto arrivare nel proprio negozio un uomo ubriaco, che appoggiatosi alla vetrina d’ingresso, ha cominciato ad inveire verbalmente nei suoi confronti, e poi ha lanciato a terra, rompendoli, alcuni oggetti esposti per la vendita.
Tale atteggiamento ha indotto il commerciante a rinchiudersi impaurito nel bagno del proprio negozio per evitare il peggio, nonché ad allertare il 113 con il telefono cellulare.
I poliziotti giunti sul posto, dopo un convincente dialogo con l’ubriaco sembrava fossero riusciti ad allontanarlo. Il commerciante, tranquillizzato dalla presenza della polizia è uscito dal bagno, ma poi ha detto agli agenti di non voler procedere nei confronti dell’uomo per i danneggiamenti e le offese ricevute.
Risolto l’intervento, i poliziotti hanno ripreso il normale servizio di Volante.
Dopo circa 15 minuti, lo stesso equipaggio, veniva nuovamente inviato allo stesso negozio, in quanto, l’uomo ubriaco era ritornato nuovamente sul posto minacciando ed offendendo ancora il commerciante.
All’arrivo dei poliziotti, l’ubriaco in evidente stato d’agitazione, inveiva contro gli agenti sia con parole oltraggiose che con minacce, e successivamente passava alle vie di fatto contro di loro sferrando pugni e calci. Alla fine i poliziotti l’hanno bloccato, ma con estrema difficoltà. L’hanno fatto salire sulla Volante che l’ubriaco ha continuato a colpire con pugni e calci. Visto quanto era accaduto il veronese N.B., 54 anni, è stato arrestato per resistenza e minacce a pubblico ufficiale e danneggiamento. (a.v.).
IL TEMPO
Delitto gay, Seganti forse ucciso dal branco
di CARLO PACE PAOLO.
Seganti era un ragazzo che aveva scelto di non fare mistero della sua omosessualità. Chi lo conosceva bene ricorda che aveva scelto di vivere con serenità la sua natura, l’ultima volta era uscito in comitiva per andare al Gay Village, frequentava i locali omosex della capitale. Qualche volta aveva accettato di lavorare come ragazzo immagine all’Alpheus, un locale all’Ostiense che organizza anche serate dedicate al pubblico gay, le feste del "Kinder Garden". Fino a qualche mese prima aveva una relazione con un ragazzo, ma non sembra che la storia finita tra i due avesse lasciato particolari rancori. Forse Paolo Seganti aveva un appuntamento con qualcuno la sera in cui è stato ucciso. Gli uomini di Eugenio Ferraro, dirigente della omicidi alla squadra mobile, si concentrano sugli elementi a disposizione. E’ verosimile che ci fosse più di un aggressore quella sera, a giudicare dal numero di colpi inferti alla vittima con il bastone e con il coltello ritrovati dagli investigatori. Il ragazzo sarebbe stato sottoposto a una sorta di supplizio, prima di venire abbandonato a pochi metri dall’ingresso del Parco delle Valli. Gli investigatori hanno ascoltato altre persone, in particolare gli abitanti dei palazzi che affacciano sui prati in cui si è consumato il delitto. Ieri gli agenti hanno effettuato altre battute nella zona. Per il momento ogni ipotesi resta aperta. Forse Paolo Seganti aveva un appuntamento con qualcuno, conosciuto occasionalmente all’interno del parco. La vittima aveva l’abitudine di mettere a dimora delle piante. Secondo il racconto di alcuni testimoni, quel lunedì sera era in stato d’ebbrezza. I poliziotti hanno trovato poco distante dal luogo dell’omicidio il suo scooter, con mezza bottiglia di whisky custodita sotto la sella, ma solo gli esami tossicologici potranno stabilire se fosse alticcio. L’autopsia, prevista ieri, non è ancora stata eseguita. Nessuno tra gli amici più intimi sa spiegarsi perché Paolo Seganti sia stato ucciso con tanta ferocia. Non era un ragazzo dalla doppia vita, costretto a cercare incontri clandestini. Non è escluso che possa aver conosciuto qualcuno che dopo averlo ingannato lo ha attratto in una trappola, magari con l’intenzione di rapinarlo con l’aiuto di più complici. Una persona su cui Paolo potrebbe aver nutrito qualche sospetto. La sera dell’omicidio dei testimoni lo avrebbero visto inveire e parlare da solo in prossimità del parco. Poche ore dopo le urla d’aiuto e l’aggressione mortale.
IL GAZZETTINO (Udine)
Sassi contro le auto parcheggiate in via Manzoni, arrestati due immigrati.
Si divertivano a lanciare sassi contro le auto parcheggiate in via Manzoni. O a giocare a tiro al bersaglio contro la pensilina degli autobus che si trova vicino al palazzo degli uffici finanziari. Dimitri Koratkov, 24 anni, di origine russa, e Radion Chernyeshen, ventottenne di nazionalità ucraina, sono stati notati da diversi passanti che domenica pomeriggio hanno chiamato le forze dell’ordine. In via Manzoni è arrivato un equipaggio dei carabinieri del Radiomobile. I due immigrati, visibilmente alterati dall’abuso di alcolici, continuavano con il loro gioco. Secondo le testimonianze raccolte avrebbero minacciato alcuni passanti con il collo di una bottiglia rotta: «Fatevi i fatti vostri - avrebbero gridato brandendo i cocci di vetro per intimorirli - Guai se chiamate la polizia». Korotkov e Chernyeshev sono stati identificati e accompagnati nella caserma di viale Trieste per ulteriori accertamenti. Entrambi sono in Italia con un regolare permesso di soggiorno e risiedono a Udine. Sono stati arrestati per concorso in danneggiamento aggravato. Hanno danneggiato seriamente una delle vetture prese di mira. Si tratta di una macchina di proprietà di una donna udinese: in seguito alla sassaiola si è rovinata una fiancata e il deflettore. È rimasta danneggiata, in modo meno grave, anche la pensilina della Saf. I due extracomunitari sono stati accompagnati nella casa circondariale di via Spalato, dove tuttora si trovano a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il sostituto procuratore Claudia Finocchiaro oggi chiederà di processarli per direttissima.
ITALIAIMBALLAGGIO
BEVERAGE Dopo un 2003 tanto positivo quanto anomalo, il mercato italiano delle bevande chiude il 2004 in tono minore. Prestazioni, previsioni e confezioni di un comparto in continuo divenire.
Plinio Iascone.
Il mercato italiano delle bevande (pari a 20.443 milioni di litri di produzione), si colloca al quarto posto in Europa occidentale, con uno share del 14%, preceduto solo dai mercati tedesco (21%), inglese (20%) e francese (15%). Si segnalano in ogni caso punte di eccellenza per quanto riguarda il settore dell’acqua minerale e del vino-spumanti.
Nel segmento acque minerali, il nostro paese detiene infatti la quota più consistente del giro d’affari europeo (31,5%, pari a una produzione di oltre 35 miliardi di litri), davanti a Germania e Francia (rispettivamente 24% e 20%).
Il mercato del vino e spumanti vede invece la preminenza della Francia (31,5%), seguita da vicino da Spagna (31%) e Italia (30,5%).
Per quanto riguarda la birra, l’Italia si colloca al settimo posto con una quota pari al 4%, mentre leader assoluti di quest’area di mercato si confermano Germania (34%) e UK (18%).
Un modesto 8% circoscrive invece lo share nazionale nel comparto superalcolici.
Nella vasta area delle bibite (gassate, piatte e succhi), il Bel Paese detiene una quota pari al 32%, in riferimento a un mercato europeo di poco superiore ai 45 miliardi di litri.
Il 2004 del beverage:
i consumi
Secondo un’analisi effettuata da Beverfood, i consumi pro capite in Europa occidentale ammontano a 242 litri per le bevande analcoliche e 120 per quelle alcoliche.
Per quanto riguarda le bevande analcoliche, i consumi pro capite in Italia toccano i 288 litri, di cui 188 imputabili alla sola acqua minerale. L’elevato consumo di acqua minerale (gli italiani sono i primi consumatori al mondo) sembra dunque comprimere quello degli altri prodotti, riguardo ai quali il pro capite italiano appare molto lontano dagli standard europei. La quota del consumo pro capite di bevande analcoliche è inoltre molto vicina alla quantità massima di liquidi che può essere assunta da un corpo umano. Se a ciò si aggiunge il fatto che la popolazione in Italia ha tassi di crescita estremamente bassi, pare poco probabile che il ritmo di sviluppo del comparto possa mantenersi elevato anche per i prossimi anni. Le ipotesi di crescita dei consumi di bevande analcoliche si collocano dunque intorno al 2% medio annuo, con sensibili differenze tra i settori e possibili fenomeni di “cannibalismo” commerciale.
Per quanto concerne invece le bevande alcoliche, il consumo pro capite italiano è di 71 litri, ben al di sotto della media europea.
Il 2004 del beverage:
la produzione
Nel 2004 il mercato delle bevande ha risentito sensibilmente della stagnazione dei consumi interni, soprattutto in confronto a un 2003 caratterizzato da prestazioni eccezionali nel segmento analcolici. La produzione complessiva di bevande si attesta infatti intorno ai 20.435 milioni di litri, in calo del 3% rispetto al 2003 (produzione di 21.018 milioni di litri, +6% rispetto al 2002).
In crescita, invece, il dato relativo ai mercati esteri, e questo nonostante la perdita di slancio registrata in molti settori.
Per il 2005 si ipotizza un andamento del settore tendenzialmente positivo, con percentuali di crescita pari circa al 4-5%, anche se permangono le incognite legate alle variabili climatiche e alla competitività dei produttori italiani sui mercati esteri.
• Bevande alcoliche - La produzione (in termini di bevande confezionate e immesse alla vendita) ha raggiunto nel 2004 i 4.955 milioni di litri (+2% rispetto al 2003), mentre per l’anno in corso si prevede una crescita dell’1,5-2%.
• Vino - Si registra una crescita del 3,5%, dopo un 2003 di segno negativo (-2% circa) a causa della contrazione dei consumi interni e del calo delle esportazioni.
• Superalcolici - Il 2004 si conclude con una crescita dello 0,5%, legata al sempre più diffuso fenomeno degli aperitivi al bar; a riprova di ciò, si segnala l’aumento delle importazioni di spirits bianchi. Per contro, le esportazioni hanno segnato la prima battuta d’arresto dopo anni di crescita.
• Vermouth - Prosegue l’andamento negativo di questo segmento che, dopo un 2003 stagnante, ha concluso il 2004 con un -0,5% (calo dei consumi interni e stasi nelle esportazioni).
• Birra - Sorretto sino al 2003 dal buon andamento dei consumi interni, il settore manifesta un sensibile rallentamento nei consumi (solo +0,7% ), una crescita nelle importazioni (+3%) e una produzione in calo dello 0,5%.
• Bevande analcoliche - La produzione 2004 scende ai 15.480 milioni di litri
(-4%), in forte contrasto con i dati 2003 (produzione di 16.172 milioni di litri, +7% rispetto al 2002).
Il risultato va ricondotto all’assorbimento dei consumi anomali del 2003, ma anche alla scarsa affluenza di turisti stranieri e alle minori disponibilità economiche delle famiglie italiane. A fronte del previsto miglioramento nel trend generale dei consumi, già nel 2005 si dovrebbe però manifestare una ripresa del 5-6%. L’area delle bevande analcoliche, sostanzialmente legata al mercato interno, si caratterizza per esportazioni molto limitate.
• Acqua minerale - Le vendite sono condizionate per il 93% dai consumi interni e per il 7% dalle esportazioni. Il tasso medio annuo di crescita dei consumi si colloca intorno al 2,5-3%, con picchi verso il basso nel 2002 e verso l’alto nel 2003 a causa delle anomale condizioni climatiche estive. Nel 2004 i consumi di acqua minerale hanno segnato un calo del 5%, mentre per il 2005 si può ipotizzare una crescita del 5-6% nei consumi e una ripresa delle esportazioni.
• Succhi di frutta - Pur vantando le migliori prestazioni in assoluto di tutta l’area bevande analcoliche, il settore dei succhi di frutta ha sperimentato nel 2004 una flessione del 3%. La fase negativa dovrebbe essere superata già nel 2005, con un aumento del 10% circa.
• Bevande gassate - Il consumo di bevande gassate, che da alcuni anni subisce la concorrenza delle bibite piatte, ha chiuso il 2004 in calo (-4% circa) ma già nel 2005 si dovrebbe tornare ai valori 2003.
• Bevande piatte - Nonostante una forte contrazione nei consumi, le aree di mercato relative a reintegratori salini, bevande isotoniche, bibite a base di tè e di frutta hanno espresso nel 2004 una produzione pari a 1.076 milioni di litri, essenzialmente uguale a quella del 2003. Un simile risultato si spiega con il trasferimento in Italia della produzione europea di reintegratori salini di Pepsico (si veda in proposito ItaliaImballaggio 5/2005, NdR). Anche per questa ragione, e in concomitanza con la ripresa dei consumi interni, la produzione 2005 dovrebbe crescere del 10%.
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Busch Faces UK Critics Over New Beer.
Public-health groups in the U.K. are criticizing Anheuser-Busch’s new "B-to-the-E" beer, which is infused with caffeine, guarana, and ginseng, the Guardian reported July 4.
Critics say the beer violates an industry code barring marketing alcoholic beverages with claims that they boost physical or mental capacity. Anheuser-Busch says the "E" in the product name stands for "extra," not "energy."
The marketing code of the Portman Group, the U.K. industry watchdog group, says that product marketing should not "in any direct or indirect way suggest that the product can enhance mental or physical capabilities." Anheuser-Busch’s U.K. marketing director, Jim Goirczyca, said the stimulants were added to B-to-the-E to provide "a fresh new taste that is unique and fun."
B-to-the-E is expected to be marketed mostly at nightclubs. "These drinks are clearly aimed at young, heavy drinkers. And young heavy drinkers drink too much as it is," said Andrew McNeill, director of the Institute of Alcohol Studies. Added Victoria Manning of the group Action on Addiction: "This concerns us because the combination of caffeine and beer will enable people to drink more because the caffeine will keep them awake longer. Some people may believe the effects of the alcohol are being neutralized by the caffeine.
LA STAMPA Nell’Alessandrino si torna a parlare di eno cardiologia Incidente e un tasso alcolico record  

Picchia la moglie: denunciato    
IL TIRRENO
centro storico assediato da spacciatori e ubriachi




Giovedì, 14 Luglio 2005
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