Verona
Catturato evaso dai domiciliari con patente falsa
La mattina del 29 agosto il 29enne marocchino ZOUHIR Naji avrebbe dovuto trovarsi agli arresti domiciliari per reati legati allo spaccio di stupefacenti presso la propria abitazione di Modena ma, anziché ottemperare a quanto disposto dal Giudice del Tribunale emiliano, ha ben pensato che per due mazzette di 31.950 euro si poteva anche fare “un piccolo strappo alla regola” e guidare una vettura in A4 verso Milano.
IL FATTO: A4 carreggiata Venezia/Milano ore 9.30, una delle tante Toyota Yaris in circolazione sorpassa una pattuglia della Sottosezione Polstrada di Verona Sud. Gli agenti notano subito l’espressione di quel giovane marocchino alla guida. Sono attimi che talvolta si accompagnano a semplici sensazioni per cui un poliziotto della Stradale “fiuta” la pista giusta e intima l’alt alla Yaris.
La vettura viene fatta accostare in una piazzola di sosta nel territorio di Castelnuovo del Garda (VR) ed il 29 enne ZOUHIR Naji mostra agli agenti una apparente patente italiana. La pattuglia è però dotata di una lampada di wood antifalsificazioni fornita da AGSM che nel volgere di poco consente agli agenti di appurare che la patente è falsa. Scatta perciò il sequestro del documento ed il marocchino viene accompagnato in caserma per l’identificazione.
ZOUHIR declina delle generalità simili alle proprie “scordandosi” però una lettera nel cognome per cui i poliziotti decidono di sottoporlo ai rilievi dattiloscopici e grazie a quest’ultimi si appura la corretta identità dello straniero. L’uomo è un abituè dello spaccio di droga e della “doppia identità”, ma le impronte lo incastrano.
ZOUHIR Naji è stato infatti condannato dal Tribunale di Modena per reati di spaccio di sostanze e poi inviato ad espiare la pena agli arresti domiciliari a Modena, con la concessione di recarsi una volta al giorno al lavoro in una macelleria del mantovano.
I poliziotti, preso atto della specifica tendenza a delinquere del marocchino, decidono di sottoporre a perquisizione la Toyota Yaris e dal rivestimento del poggia braccio posteriore spuntano due mazzette di denaro avvolto in cellophane per un importo complessivo di 31.950 euro, probabile provento del traffico di droga e perciò sequestrato.
LE CONSEGUENZE: ZOUHIR Naji è stato tratto in arresto con l’accusa di evasione e falso e, dopo la notte trascorsa nella cella di sicurezza della Sottosezione di Verona Sud, stamane è stato sottoposto al rito per direttissima presso il Tribunale di Verona che, nel convalidare l’arresto e fissare una nuova udienza, ha disposto che il marocchino sia custodito nel carcere di Montorio in attesa di giudizio.
Polizia di Stato
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