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Rassegna stampa alcol e guida del 26 giugno 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


IL RESTO DEL CARLINO (Reggio Emilia)
Le feste alcoliche ci offendono.

Feste della Birra continuano a nascere come funghi nella provincia di Reggio Emilia.
Amministrazioni pubbliche che si dichiarano sensibili allo spaventoso problema degli incidenti stradali, Comuni che proclamano l’importanza della prevenzione rispetto ai drammatici problemi legati al bere - particolarmente tra i giovani - poi sostengono, con leggerezza e colpevole superficialità, feste organizzate nel nome dell’alcol e rivolte proprio ai ragazzi.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità in Italia circa il 50 per cento degli incidenti stradali vede coinvolto almeno un conducente ebbro o ubriaco: la metà delle vittime di questi episodi sono considerate " vittime da alcol passivo": sono persone investite, ferite o uccise, da guidatori ubriachi.
Lo sapete che la maggior parte degli italiani costretti a vivere su una sedia a rotelle vi è finita in seguito ad un incidente stradale?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità denuncia che l’alcol è la prima causa di morte per i giovani europei tra i 15 e i 29 anni, e sollecita chi ha responsabilità amministrative ad intervenire per arginare questo drammatico fenomeno dai costi sociali incalcolabili. La promozione della salute pubblica non passa attraverso i patrocini delle feste alcoliche: “birra, vino, ecc”.
Tutti gli esperti del settore, all’unanimità, condannano questo tipo di scelte promozionali. Non chiediamo di proibire, ma ci chiediamo: chi deve essere educato a giusti comportamenti?
… i giovani? I piccoli oppure gli adulti!?
Ogni festa organizzata nel nome dell’alcol offende tutte le vittime della strada e le loro famiglie!
Carla Mariani Portioli.

IL GAZZETTINO (Pordenone)
La vittima, un 37enne di Zoppola, è padre di due bambini. Grave un altro motociclista
Strade, l’alcol che uccide
Centauro muore investito da un’auto "impazzita". L’investitore si addormenta.
Fiume Veneto
Il micidiale cocktail tra l’alcol e la velocità uccide ancora. L’ennesimo incidente è avvenuto ieri alle 16, sulla provinciale che collega Bannia a Cusano di Zoppola, a "La Piera" di Pescincanna. Il motociclista Roberto Borean, 37 anni, castionese, operaio, padre di due figli, è morto sul colpo dopo l’impatto con la Fiata Panda condotta da un quarantenne azzanese, che ha invaso la corsia opposta e lo ha sbalzato contro un palo. L’investitore, apparso ai soccorritori piuttosto alterato, ha avuto un diverbio con la Polizia stradale prima di sottoporsi (per due volte) all’alcoltest. Poi si è addormentato per qualche minuto. A poca distanza dal primo, in questo caso a Cusano di Zoppola, c’è stato un secondo schianto. Grave, in questo caso, un 23enne centauro di Casarsa della Delizia.

IL GAZZETTINO (Pordenone)
Investe e uccide un centauro, poi si appisola
Tragedia a Fiume: il motociclista è stato travolto da un’auto "impazzita".
Il 40enne investitore era alterato

Il micidiale cocktail tra l’alcol e la velocità uccide ancora, lungo le strade di sangue. L’ennesimo incidente è avvenuto ieri alle 16, sulla provinciale che collega Bannia di Fiume Veneto a Cusano di Zoppola, in via Solari, a "La Piera" di Pescincanna. Il motociclista Roberto Borean, 37 anni, residente a Castions di Zoppola in via Leopardi 7, è morto sul colpo dopo l’impatto con la Fiata Panda condotta da un quarantenne azzanese, F.M., che lo ha sbalzato contro un palo. La trafficatissima strada è poi rimasta chiusa al traffico oltre due ore, per consentire prima i soccorsi, quindi gli accertamenti sulle responsabilità da parte degli agenti della Polizia stradale e infine i rilievi sui mezzi meccanici, da consegnare in Tribunale.
Borean viaggiava a velocità moderata in sella a una moto Honda, lungo un tratto di strada nel quale vige il limite dei 70 chilometri orari, ma che negli anni ha già registrato diversi incidenti.
Secondo la prima ricostruzione il conducente della Panda (che proveniva dalla direzione di Bannia) nell’affrontare la curva nelle vicinanze dell’incrocio de "La Piera" ha invaso la corsia opposta. Proprio in quel momento stava arrivando il malcapitato centauro che, nonostante un disperato tentativo di frenata, non ce l’ha fatta. La moto è stata investita in pieno, mentre il parabrezza dell’auto è finito in frantumi. Danneggiata pure la fiancata sinistra, con lo specchietto strappato di netto. Nel violento urto il casco di Borean è volato via. Il 37enne di Castions è scivolato insieme alla Honda sull’asfalto per una trentina di metri, fino a centrare in pieno il paletto di ferro che indica proprio il limite di velocità.
Ai primi soccorritori delle case vicine si è presentata una scena straziante: la moto era praticamente accartocciata contro il palo. A terra giaceva il corpo esanime di Borean, politraumatizzato. Secondo i testimoni il conducente della Panda ha proseguito la corsa (per altro non c’erano segni evidenti di frenata da parte sua) per altri 300 metri, abbandonando infine la vettura all’altezza dell’incrocio, in mezzo alla strada.
Pronto l’intervento di Polizia stradale, Vigili del fuoco e agenti della Polizia municipale in servizio nella zona, chiamati a regolare il traffico dirottandolo lungo la viabilità minore. Il conducente dell’auto investitrice è stato subito interrogato dalla Polizia. Il quarantenne azzanese ha mostrato subito un comportamento e un atteggiamento molto strani, non collegabili allo shock. Barcollava ed è venuto a diverbio con le forze dell’ordine mentre lo sottoponevano (due volte) al controllo del palloncino. Per un po’ si è anche assopito sul ciglio della strada, appoggiato alla colonna d’accesso di un’abitazione.
Nelle prossime ore la sua posizione, insieme ai riscontri forniti dall’alcoltest, verrà esaminata dalla Procura della repubblica di Pordenone.
Sul luogo dell’incidente mortale erano nel frattempo accorsi molti curiosi, mentre il carro attrezzi provvedeva, su indicazioni della Polizia, al prelievo e al sequestro della Panda. Infine il servizio di pompe funebri di Fiume Veneto ha ricomposto la salma per trasportarla all’obitorio dell’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone.
Pier Giorgio Zannese.
IL GAZZETTINO (Vicenza)
PRODOTTI LOCALI Tante strade dedicate. Ma non tutti le conoscono. Così…
"Vino è..." si rivolge ai turisti
Bisogna unire le forze per promuovere al meglio i prodotti locali.
Questo il messaggio lanciato da "Vino è...ospitalità veneta", appuntamento di presentazione della campagna europea organizzato venerdì al residence La Mason a Montebello dalla Strada del vino Soave in collaborazione con il Consorzio di tutela del formaggio Monte veronese dop, il prosciuttificio Soave ed il panificio Rossi di Gambellara. «In Veneto ci sono troppe strade del vino, non si può pretendere che il turista le conosca tutte - sottolinea Paolo Menapace, presidente della Strada del vino di Soave -. Bisogna accogliere i visitatori ed adeguarsi ai loro orari, tenendo aperti i locali per l’intero arco della giornata, come capita negli altri paesi europei, e rivedere tanti luoghi comuni. Le feste, ad esempio, non servono ad attirare turisti, perchè si svolgono quasi tutte nello stesso periodo».
«Questa è un’altra opportunità di fare qualcosa assieme ad un organismo confinante con noi, dal quale siamo divisi da una linea immaginaria. Se riusciamo a presentarci assieme, saremo forti», ha aggiunto Giuseppe Zonin, presidente della Strada del Recioto e dei vini Gambellara Doc.
Ma cos’è "Vino è"? Lo ha spiegato Luca Pollini, direttore tecnico del progetto e direttore dell’enoteca italiana di Siena: «Si tratta di un progetto finanziato dalla Comunità europea, che per la prima volta elargisce dei contributi per un’iniziativa del genere. Dobbiamo approfittarne e difenderci dalle campagne denigratorie dei paesi nordici».
La ricetta per sfondare l’ha svelata il tour operator Luca Chiriotti. «Bisogna allargare il consumo del vino alla gente comune e revisionare tutto il patrimonio delle denominazioni. Questa deve essere una campagna destinata al consumatore, "Vino è" è un prefisso che apre la porta a varie possibilità. Bisogna insegnare agli operatori a valorizzare i prodotti locali». Andrea Lazzari.
IL MESSAGGERO
È successo sulla Salaria: coinvolta anche una macchina dei vigili.
L’investitore è un giovane operaio del Trullo: sarebbe stato ubriaco
Schiacciata contro il furgone, perde le gambe
Pensionata si ferma per contestare un incidente: sopraggiunge un’auto e la travolge
Di Giuseppe Martina e Roberto Pontiroli Gobbi.
Una duplice carambola con una dinamica che ha dell’incredibile. Un duplice incidente in cui purtroppo una donna ha perso entrambe le gambe ed è ora ricoverata in gravissime condizioni all’Umberto I. Con il più grave tra i due impatti che è avvenuto incredibilmente proprio mentre i vigili urbani stavano effettuando i rilievi della prima collisione. E solo per un caso non è stata tragedia.
Tutto è accaduto la notte tra venerdì e sabato tra le due e le tre, sulla Salaria nei pressi della Motorizzazione Civile, nella corsia in direzione Roma. Una Porsche Boxster sbanda e finisce contro il guard rail. «Un’altra macchina mi ha stretto facendomi perdere il controllo del mezzo e si è allontanata senza prestare soccorso» dichiarerà poi alla Polstrada il suo conducente. Fatto sta che l’auto sportiva, va in testacoda, e nel rigirarsi viene urtata dalla Range Rover che sta sopraggiungendo in quel momento, condotta da A. T. di 72 anni. L’anziano è in compagnia della moglie Guglielma: stanno tornando a casa al Nuovo Salario dopo essere stati a cena da alcuni parenti. L’urto tra la Porsche e la Range Rover produce lievi conseguenze: solo vistose ammaccature alle carrozzerie. Non c’è nulla di grave. Le parti coinvolte chiedono comunque l’intervento dei vigili urbani. Giunge sul posto una pattuglia dell’infortunistica del IV gruppo in via Salaria. Sembra il più classico tra i rilevamenti di un sinistro.
Gli agenti come al solito posizionano i birilli che segnalano l’incidente agli altri automobilisti. E, compiute le rilevazioni, stanno per verbalizzare le dichiarazioni dei conducenti coinvolti nell’impatto. In quel momento, sulla corsia di sorpasso, arriva a velocità elevatissima una vecchia Mercedes. Il conducente, un giovane residente al Tufello, non si accorge che la carreggiata è ostruita: tampona il furgone Ducato della Municipale che a sua volta finisce addosso alla signora G. S. di 65 anni, insegnante in pensione, nonché moglie del proprietario della Range Rover. La donna viene schiacciata sulla Porsche ferma per il precedente impatto. Solo per caso non vengono investite le altre persone e i vigili urbani. «Ho visto letteralmente volare una gamba di mia moglie» spiegherà poi terrorizzato il marito.
Arriva un’ambulanza del 118. G. S. viene trasportata all’Umberto I. Ma anche l’altro arto inferiore della donna è maciullato, tanto che in sala operatoria i medici sono costretti ad amputarlo. L’ambulanza soccorre in ospedale anche l’investitore, un giovane residente al Tufello. «Era in evidente stato di ebrezza, urlava frasi sconnesse» rivelano gli agenti della Polstrada di Settebagni, diretta da Rolando Pazienza. Così, al giovane è stata subito ritirata la patente. E successivamente dovrà rispondere in sede giudiziaria anche per le gravissime lesioni provocate alla sfortunata pensionata.
Una giornata maledetta per la Salaria. A poca distanza, infatti, sempre ieri pomeriggio, un ciclista è stato investito da un’auto. Questa volta però, fortunatamente è andata meglio: l’uomo, un quarantenne romano, se l’è cavata con una frattura ad una gamba e alcune contusioni.
IL MESSAGGERO
Auto distrugge una panchina
di CRISTINA GAZZELLINI.
Due incidenti stradali e due tragedie sfiorate venerdì entrambi pare causati da guida in stato di ebrezza.
Il più spettacolare è avvenuto nella notte tra venerdì e ieri in pieno corso Centocelle. Erano le 4 e 30 quando una Renault Modus, che viaggiava a forte velocità in direzione monte non ha effettuato la curva obbligatoria su via Principe Umberto, ma ha proseguito la corsa andando a sbattere violentemente contro la panchina in marmo che si trova sulla parte pedonale del corso, davanti alla profumeria. Nel forte impatto, che se fosse avvenuto di giorno avrebbe potuto avere gravi conseguenze, la panchina è andata in mille pezzi e l’auto ha riportato evidenti ammaccature nella parte anteriore. Illeso il conducente che è riuscito a parcheggiare la Modus sulle vicine strisce pedonali, ha chiuso a chiave la portiera ed è scappato. Al loro arrivo i carabinieri, allertati da qualche abitante della via svegliato dal forte rumore, non hanno potuto fare altro che accertare l’avvenuto e mettersi sulle tracce degli occupanti del veicolo. Ora i militari ed il commissariato, che ieri mattina si è occupato della rimozione del mezzo, indagano per risalire al conducente dell’auto risultata noleggiata.

CORRIERE DELLA SERA
La vittima è minorenne, aggressione dopo una serata trascorsa tra discoteca e pub. «Erano ragazzi che conoscevo»
Accusati di stupro, niente arresto
Studentessa violentata da quattro giovani a Lecco. Identificati e denunciati
.

LECCO - Sono accusati di aver violentato una ragazzina di 16 anni dopo una notte passata tra pub e discoteca. Uno faceva il palo, gli altri tre, a turno, abusavano della studentessa. Questo dicono gli inquirenti che li hanno identificati e denunciati. Ma, a differenza dei loro coetanei romeni o marocchini, i quattro ragazzi italiani aspettano gli sviluppi giudiziari della loro vicenda a casa, continuando a studiare, lavorare, passeggiare per le strade vicine a dove vive quella che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, è la loro vittima. La vicenda risale al mese di maggio. Siamo sulla sponda orientale del Lario, all’uscita da una discoteca. Maria (nome di fantasia) ha 16 anni e il sabato ha il permesso di uscire. Va a ballare insieme alle amiche, poi, al momento di tornare a casa, incontra, fuori dalla discoteca, alcuni ragazzi che aveva conosciuto in precedenza. Resta a parlare con loro, i quattro amici le offrono un passaggio. Maria sale in auto con loro e con loro si ferma in un bar della zona, un’ora seduti al tavolino a chiacchierare, tra un boccale di birra e qualche alcolico (*). Poi tutti e cinque risalgono in auto e si dirigono verso Dervio.
All’improvviso il ragazzo che guida si ferma vicino ad una spiaggetta, la ragazzina capisce che la serata sta prendendo una piega che non aveva previsto. La costringono a scendere dall’auto, lei non vuole. La trascinano sulla spiaggetta, in tre, a turno, la violentano, il quarto fa da palo. Poi risalgono in macchina e se na vanno, lasciando Maria sola e sotto choc.
La ragazza chiama i genitori che la raggiungono e ai quali Maria racconta tutto. Il padre e la madre la portano dalla polizia e comincia la caccia ai violentatori. Basta poco agli inquirenti per identificare i quattro, tra i 17 e i 21 anni. Uno è studente, gli altri tre lavorano, impiegati e operai. Due sono figli di persone molto conosciute in Alto Lago. I quattro si dicono innocenti, anche dopo il confronto con Maria, ma per gli inquirenti le prove sono «schiaccianti». Vengono denunciati per violenza carnale, ma il pm Paolo del Grosso non ritiene ci siano esigenze cautelari e non chiede l’arresto.
Così, mentre Maria cerca di dimenticare, anche con l’aiuto dei genitori, la notte terribile che è stata costretta a passare, i quattro ragazzi restano in libertà. Tra lo sconcerto delle amiche e dei parenti della giovane violentata. «Perché Maria è stata trattata diversamente dalla ragazza di Bologna o da quelle di Milano? Non sono tutte vittime uguali davanti alla giustizia?», si chiedono le amiche.
Angelo Panzeri.
BRESCIA OGGI
MANERBIO. L’intervento dei clienti di un bar di via Dante e della Polizia locale ha evitato che la situazione degenerasse
Prima le avances, poi l’aggressione
Due ragazze di 19 anni insultate e inseguite in auto da una coppia di nord-africani.
Avances pesanti prima del presunto tentativo di aggressione. La Polizia locale e i carabinieri di Manerbio stanno cercando di fare luce su un episodio avvenuto l’altra notte quando due ragazze diciannovenni sono state importunate e inseguite da una coppia di Nord africani.
Tutto è cominciato poco prima di mezzanotte in via Dante: le due giovani, una studentessa e un’operaia avevano appena accompagnato a casa un’amica quando si sono fermate a chiacchierare a bordo di una Fiat Punto parcheggiata in un’area di sosta. Improvvisamente, l’utilitaria è stata affiancata da una macchina con a bordo due stranieri con i caratteri somatici nord africani: i due immigrati hanno cercato di attirare l’attenzione delle due ragazze con sorrisi accattivanti ma quando si sono accorti che la corte non era apprezzata sono diventati aggressivi insultando le giovani con frasi volgari.
A un certo punto - stando al racconto delle vittime della presunta aggressione -, uno dei due stranieri è sceso dalla macchina e agitando una bottiglia di birra ha inveito contro le due amiche con insulti e minacce.
Le giovani spaventate dalla situazione che ormai stava degenerando hanno acceso la macchina e si sono dirette verso il centro del paese ma sono state tradite dalla tensione: hanno infatti dimenticato che il segmento finale di via Dante è chiuso al traffico per i lavori di rifacimento della sede stradale. La Punto è stata così raggiunta dall’auto degli stranieri che con una manovra azzardata hanno costretto le ragazze a fermarsi. La scena è stata notata dai clienti di un bar seduti ai tavolini all’aperto. «Ci siamo resi conto che stava succedendo qualcosa di grave è siamo corsi verso le due macchine - hanno raccontato ai vigili le persone intervenute in aiuto delle ragazze -: abbiamo visto chiaramente uno straniero che prendeva a pugni la carrozzeria e finestrini dell’auto delle due giovani».
La paura si è trasformata in panico per le vittime dell’aggressione: «Non sapevamo cosa fare eravamo paralizzate dal terrore - racconta una delle due amiche -: lui continuava a gridare dicendoci di scendere dalla macchina. Inutile nasconderlo: ci sono venute in mente gli episodi di violenza sessuale accaduti in Lombardia nelle ultime settimane. Poi fortunatamente ci siamo ricordate del telefono cellulare e abbiamo chiamato la Polizia locale».A quel punto l’aggressore a desistito e scoraggiato dall’intervento dei clienti del bar è fuggito. I testimoni sono riusciti a fornire alle forze dell’ordine alcuni dettagli della macchina degli stranieri ma sul modello le testimonianze non concordano. Gli agenti della Polizia locale ha ascoltato il racconto delle giovani: i vigili stanno cercando di risalire all’identità degli aggressori che dovranno spiegare il perchè di una reazione così violenta.
La comunità s’interroga intanto con preoccupazione sul crescente radicamento nel territorio di microcriminalità spesso legata al fenomeno dell’immigrazione clandestina.
Eppure i controlli serali di carabinieri (che proprio l’altra sera erano impegnati in controlli sugli stranieri) e vigili sono costanti ma evidentemente le forze in campo sono impari.
Diego Baruffi.
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Castro Il sindaco ripropone l’ordinanza per il dopo-discoteca
Niente alcol dall’alba alle 11
Pasquale Ciriolo: «Restituiamo tranquillità alle domeniche di tutti».
CASTRO - Niente bevande a gradazione alcolica dall’alba della domenica fino alle ore 11 (*). Scatta da oggi l’ordinanza del sindaco che sospende in tutto il territorio comunale la somministrazione e la vendita di bevande alcoliche. Il provvedimento è rivolto a tutti gli esercizi commerciali al fine di scoraggiare centinaia e centinaia di giovani che, puntualmente dopo lo sballo del sabato sera e al ritorno dalle discoteche della zona, si riversano ogni domenica mattina, sin dalle prime luci dell’alba, in piazza Dante a Castromarina. Negli anni scorsi spesso si sono susseguiti atti indecorosi e situazioni di turbativa al limite della sicurezza pubblica. Grazie però all’intervento e alla presenza dei carabinieri della Compagnia di Tricase e della stazione di Spongano, i disagi a residenti e turisti sono stati alleviati. L’ordinanza del sindaco riguarda solo i giorni festivi dei mesi di giugno e luglio nonché tutti i giorni del mese di agosto. «Si reitera il provvedimento - spiega il sindaco Pasquale Ciriolo - con l’obiettivo di rendere tranquilla la mattinata delle domeniche alle famiglie e a tutti gli ospiti, evitando le fastidiose manifestazioni di bivacco, risse, intralci stradali e ubriachezza, frequenti nelle estati scorse. Tutti i villeggianti sono graditi nella città di Castro, anche i giovani, però nel pieno rispetto della decorosa convivenza civile». Con l’apertura di discoteche, pub ed altri locali notturni disseminati lungo la costa adriatica, vigili urbani e forze dell’ordine sono quindi in allerta per evitare disagi tra i turisti per la presenza del «popolo della notte» che si dà appuntamento in piazzetta e sulla rotonda del lungomare. Un’ordinanza obbligatoria per assicurare serenità e vacanze tranquille.
Giovanni Nuzzo.
 
L’ARENA di Verona
Solidarietà sotto le stelle. La compagnia di Pescantina a Corte Vecia a San Michele Extra «Diman me sposo» con La Resela
Serata benefica per la Coop Il Polipo che assiste i più sfortunat.
Una Corte di solidarietà. Stasera alle 21, si tiene manifestazione a scopo benefico sotto le stelle, nella rustica cornice «campagnola» della Corte Vecia di Castiglione, nelle «basse» di San Michele Extra.
La serata avrà in cartellone «Diman me sposo» due atti di Parolini e Partesotti con la regia di Clara Peduzzi. Di scena la compagnia teatrale La Resela di Pescantina nata nel 1982 da un’idea di Riccardo Vincenti e da un gruppo di appassionati alla ricerca delle tradizioni popolari tra l’Adige e la Valpolicella. Scopo della compagnia è di proporre nella forma originale a un pubblico più vasto le radici e un modo di vivere oggi scomparso: centinaia di vecchie "cante" sulle aie, nelle stalle o sulle "resele", con i costumi tratti dal fine dell’800. Gli spettacoli sono arricchiti di mimiche, scene di vita popolare, spettacoli di prosa in vernacolo e balli. Il coro e gli strumentisti sono diretti dai maestri Lorenzo Giacopini e Giuseppe Guglielmi.
La serata è un’iniziativa di volontari promossa per fornire fondi alla «Cooperativa Il Polipo», Piccola Soc.Cooperativa - Onlus, che ha come scopo principale la diagnosi-terapia precoce delle persone affette da paralisi cerebrali infantile e la fisioterapia ed assistenza delle persone handicappate. L’ingresso è libero con offerta. Nel corso della serata sarà offerto a tutti vino e il risotto (*).
Alle alle 21,15 in Corte Stopazzola a Minerbe, nell’ambito della rassegna «Teatro in Corte», curata da Officina Eventi, la compagnia Tabula Rasa presenta lo spettacolo «L’Hotel del libero scambio» di Gorge Feydeau per la regia di Tiziano Dal Bianco. (s.c.)
Nel Cortile del Municipio a Roveredo di Guà alle 21,15, la compagnia Castelrotto propone la commedia «Zogando a tresete» di Emilio Baldanello per la regia di Tiziano Gelmetti. (s.c.).
LA PROVINCIA DI CREMONA
Maxi controlli della polizia. Cento fermati in città: 25 sono in stato di ebbrezza
Di notte, ubriachi al volante.
Volevano che fosse un venerdì notte sicuro sulle strade della città. E per questo, come indicato dal questore Aniello Scavicco, gli agenti della squadra volante, della polizia stradale di Cremona e dei distaccamenti di Pizzighettone e Casalmaggiore, seguendo le direttive dei rispettivi comandanti, si sono appostati lungo le arterie principali, nei pressi dei locali notturni, dalle 23 alle sei di ieri mattina. Hanno fermato cento giovani. E li hanno sottoposti all’alcol test: 25 sono risultati ubriachi, con un tasso di alcol nelle vene decisamente superiore al consentito.
Per tutti e 25, denuncia a piede libero per guida in stato di ebbrezza, addio patenti e addio punti. Si voleva solo prevenire, si è dovuto reprimere. E per questo, oltre il bilancio soddisfacente dell’operazione, resta l’allarme: se il 25 per cento dei controllati risulta alticcio, significa che in pochi hanno imparato la lezione (*). Che in pochi hanno capito quanto sia rischioso, per sè e per gli altri, mettersi al volante con i riflessi alterati. Quando si guida, l’alcol è un nemico da tenere lontano, una delle cause principali degli incidenti. Evidentemente, manca il senso di responsabilità. E anche per questo, il venerdì notte dei maxi controlli non resterà l’unico. Altri sono già in programma: decine di altri agenti, coordinati dal commissario capo della squadra volante Riccardo Bartoli e dal comandante della polizia stradale Marco Tangorra, presidieranno le vie di Cremona armati di giubbotti catarinfrangenti, palette ed etilometro. Il tutto con un solo obiettivo: evitare le stragi del fine settimana e mandare in archivio l’estate 2005 senza vittime. Almeno, con il minor numero possibile di incidenti. (mac).
WINENEWS.IT
EVENTI & COMUNICAZIONE - COME USARE AGGETTIVI DIVERSI DA QUELLI “TECNICI” DEI DEGUSTATORI.
COSI’ OTTO VINI DEL GENTIL SESSO, “PESCATI” NEL “BACINO” ENOICO DI SIENA, DIVENTANO … INTROVERSO, AMMICCANTE, CONTURBANTE, EMOZIONALE, FORMOSO, FEMMINILE ….
Quale è il vino più “sincero”? Il Chianti Colli Senesi 2002 dell’azienda Pacina. E quello più “introverso”? Il Nobile di Montepulciano “Pietra del Diavolo” 2002 de Il Faggeto. E il più “ammiccante”? Il Nobile 2002 di Dei. Quale il più “affascinante”? Il Nobile “Vigna d’Alfiero” 2001 della Tenuta Valdipiatta. E il più “conturbante”? Il Col di Lamo 2003 di Giovanna Neri. Quale il più “emozionale”? Il Rosso di Montalcino 2003 di Stella di Campalto. E il più “formoso”? Il Brunello di Montalcino 2002 di Vitanza. E, infine, il più “femminile”? Il Brunello di Montalcino “Casato Prime Donne” 2000 di Donatella Cinelli Colombini.
Sono questi i risultati, decretati da una giuria composta da esperti, enoappassionati e giornalisti (tra cui anche il direttore di WineNews, Alessandro Regoli), e della “frizzante” serata, organizzata dalla Camera di Commercio di Siena, nei giorni scorsi, che ha voluto promuovere in un modo divertente, ma soprattutto disincantato, vecchie e nuove (e in alcuni casi nuovissime) conoscenze del mondo del vino di alcuni fra i terroir più importanti delle “terre di Siena”.
Sono così “sfilate” non solo le bottiglie ma anche le otto produttrici che hanno accettato questa singolare “sfida”: Bruna Baroncini (Il Faggeto di Montepulciano), Rosalba Vitanza (Tenuta Vitanza di Montalcino), Giovanna Tiezzi (Pacina di Castelnuovo Berardenga), Miriam Caporali (Tenuta Valdipiatta di Montepulciano), Camilla Dei (Montepulciano), Giovanna Neri (Montalcino), Stella di Campalto (Montalcino) e l’“esordiente” Violante, figlia di Donatella Cinelli Colombini (Montalcino).



Lunedì, 27 Giugno 2005
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