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Rassegna stampa alcol e guida del 23 giugno 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


IL GAZZETTINO (Udine)
I rischi secondo i friulani. La percezione degli allarmi sociali e individuali che determinano il livello di benessere.

Oltre sei mesi di interviste telefoniche a 800 abitanti di 34 Comuni dell’hinterland udinese per scattare la fotografia dei fattori critici vissuti dalla popolazione locale e da 34 primi cittadini. Dai dati raccolti nel sondaggio che ha visto impegnati una serie di Enti (fra i quali il Comune capofila di Martignacco, il Centro di ricerca Feruglio e il dipartimento di Statistica dell’ateneo udinese) emerge un quadro omogeneo: il primo posto nella hit dei rischi è occupato dal fumo seguito dall’inquinamento. L’aspetto preoccupante, tuttavia, è che in nessuna fascia di età sembra esserci consapevolezza sufficiente sul rischio realmente rappresentato dall’alcol, chiaro segnale di una cultura alcolica radicata e immune (almeno agli occhi dei friulani) da conseguenze. L’apporto alcolico è percepito in generale come poco pericoloso, soprattutto dagli uomini, anche se bisogna operare alcune distinzioni: fino ai 25 anni di età, i friulani (secondo il 40% circa del campione) sono convinti che il vino faccia parte integrante dell’alimentazione e che, anzi, rivesta un ruolo addirittura salutare;(*) dai 50 anni in su, invece, oltre il 70% degli intervistati spezza più di qualche lancia pro Bacco, insignito dell’alloro di accompagnatore del buon mangiare. Stupisce, e non poco considerando l’allarme alcol in Friuli, che i giovani attribuiscano anche un elemento di valore aggiuntivo al vino, reputato fattore di pregio a sostegno dell’economia. Insomma, il vino non è percepito come rischioso stando alla scala di pericolosità (da 1 a 10) stilata dai sondaggisti. E, per dare qualche percentuale, basti dire che la bevanda alcolica occupa gli ultimi posti della graduatoria delle priorità dei rischi: soltanto per il 28% delle donne intervistate è associato a una dimensione di allarme, percentuale che scende addirittura a quota 12 secondo gli uomini mentre si alza, pur restando fanalino di coda, al 20% a detta dei giovani che, tuttavia, attribuiscono maggiori conseguenze poco piacevoli ai superalcolici e alla birra (26%). Paradossalmente, anche nella fascia 50-60 anni il vino viene bypassato, all’interno della classifica dei rischi, dagli alcolici in generale (50%) come pure nella sezione maschile dove il 29% degli intervistati ritiene più minaccioso il capitolo alcolici rispetto al vino. I timori locali, indotti da una scarsissima consapevolezza sugli esiti devastanti dell’alcol (confermati chiaramente anche dal sondaggio), trovano ulteriori riprove. Il consumo di birra è di gran lunga superiore nei giovani ma con una particolarità: risulta maggioritaria la percentuale di giovani friulani nella veste di bevitori occasionali, soprattutto nel week-end, quando il vino si associa alla "bionda" e ai superalcolici. Mentre, se ci si sposta intorno ai 50 anni d’età, si evince che percentualmente si beve di più e il target si specializza intorno alla tipologia maggioritaria di bevitori quotidiani, consumatori in special modo di vino. Nella hit dei giovani fra i 25 e i 30 anni in media, al secondo posto dopo il fumo (come nelle classifiche delle donne e degli uomini fra i 30 e i 50) compare l’inquinamento al 30%, rilevazione un po’ più alta se la si paragona agli altri monitoraggi spalmati sulle fasce d’età maschili e femminili: pericoloso per il 48% delle donne interpellate, per il 38% degli uomini e per il 49% della "forbice" 50-60.Inossidabile "number one" in tutti i target anagrafici, invece, il fumo: il 67% delle donne friulane lo ritiene una minaccia molto grave per la salute; idem per il 53% dei maschi, il 52% dei giovani e il 65% degli anziani che mostrano percentuali di percezione del rischio più alte rispetto le altre fasce in relazione a colesterolo, pressione e obesità. Se le donne mostrano una consapevolezza più elevata su tutte le voci, gli uomini reputano tutto meno pericoloso.
Il dato più eclatante, tuttavia, resta la bassissima presa di coscienza in merito ai rischi legati al bere. Un invito indiretto alle amministrazioni per lavorare a vantaggio di una nuova cultura e per salvare qualche vita.
Irene Giurovich.

METRONEWS
La droga devasta e farsi è da idioti.
I giovani italiani iniziano sempre prima a drogarsi: addirittura a undici anni. Anche perché i prezzi degli stupefacenti sono sempre più bassi: una dose di eroina può costare la miseria di 5 euro, una di cocaina 50. È quanto emerge dalla relazione 2005 sulle tossicodipendenze della presidenza del Consiglio. E viene da chiedersi: perché?
Perché un ragazzino comincia a sballare? Negli anni Sessanta- Settanta farsi era un modo per sentirsi ribelli, alternativi, contestatori. Lou Reed cantava “Heroin is my wife and it’s my life”, l’eroina è mia moglie e la mia vita; Eric Clapton componeva “Cocaine”, inno alla cocaina; i Rolling Stones cantavano “Brown Sugar, how come you taste so good”, “Zucchero scuro, hai un sapore fantastico” (ma non si trattava dello zucchero di canna); e Ian Dury era diventato famoso con il suo “Sex and drugs and rock n’roll”. Negli anni Ottanta la situazione era già cambiata: le città italiane erano piene di zombie scheletrici, gli eroinomani, ed era facile trovarli nei parchi con una siringa nel braccio. Nessuna contestazione, soltanto curiosità e fuga dalla realtà.
Negli anni Novanta altra svolta: ci si droga per sballare in discoteca, per sentirsi euforici, su di giri, brillanti. È il momento delle droghe sintetiche fatte in laboratorio, delle pasticche, del “calo”.
Ora la droga sembra diventata un fenomeno marginale. Difficile incontrare persone “fatte”, si potrebbe pensare che ormai l’emergenza sia passata. Non è vero. La droga è come la mafia: il giudice Falcone spiegava che a momenti di grande visibilità - stragi, omicidi, violenze clamorose - ne alterna altri in cui sembra scomparsa. Invece continua a scorrere sottotraccia, come un fiume carsico. Oggi la droga è diventata, per molti, un elemento normale della vita quotidiana. La si prende per divertirsi, per sentirsi su di giri, o per rilassarsi. Come si prende un farmaco. Come il protagonista del film “Le conseguenze dell’amore”, signore di mezza età che si inietta eroina una volta alla settimana con lo stesso spirito con cui fumerebbe una sigaretta.
I giovani hanno meno paura di un tempo delle droghe: molti hanno preso a considerarle come qualcosa di normale, di fisiologico. L’eroina da iniettare, quella che produce i danni più visibili, è quasi sparita. E allora che sarà mai farsi una canna, sniffare della coca, calarsi una pasta? Invece i danni ci sono, eccome. Per questo è indispensabile continuare a informare i giovani sui rischi delle sostanze stupefacenti. Magari non ti devastano subito, ma alla lunga ti bruciano cervello e corpo. E, soprattutto, vanno ribaditi con forza gli esempi positivi. Di idoli dello spettacolo, della tv, dello sport che conducono una vita sana, lontana da qualunque tipo di droga, comprese le sigarette e l’alcol. Per essere forti nel fisico e nella mente. Per non dipendere da una pasticca, da uno spinello, da una polverina. Perché farsi è da idioti. Da perdenti. Da sfigati. Qualche anno fa una campagna antifumo giocava sullo slogan “Il lento suicidio del coglione”. Andrebbe benissimo anche per le droghe.

LA SICILIA
Prime sigarette a 13 anni
Indagine sul tabagismo nelle scuole.
Ma l’Asl 2 rileva che poi molti ragazzi passano allo spinello e all’alcol

Dati allarmanti quelli che provengono dal mondo della scuola sul tabagismo, e segnatamente sull’uso di spinelli e sul consumo di alcol.
I risultati sono emersi a conclusione di una serie di incontri che, organizzati dal servizio per l’Educazione alla Salute (Uoes) dell’Asl n.2 di Caltanissetta hanno coinvolto numerosi studenti del liceo Classico e delle Scienze sociali (ex Magistrale). Una iniziativa che ha visto i ragazzi dei due istituti presentare, nel corso dell’anno scolastico, dei progetti per la realizzazione della cosiddetta "peer education", ossia rendere consapevoli gli adolescenti della loro formazione, ma fare in modo che siano loro stessi ad avere un ruolo attivo nella società.
"Al termine di questi incontri di peer education - spiega lo psicologo dell’Asl Giuseppe Lombardo, responsabile dell’Uoes - il fenomeno tabagismo tra gli studenti si è manifestato in modo preoccupante. L’età che gli adolescenti adesso fumano la prima sigaretta si è abbassata notevolmente, spesso prima dei 13 anni. Si tratta di un’esperienza che risente più volte della pressione del gruppo. Così da una serie di interviste, realizzate da ragazzi del liceo della Scienze sociali e rivolte a giovani fumatori, è stato confermato questo dato che ovviamente desta particolare allarme, anche se c’è da rilevare che a 18 anni molti fumatori abituali hanno già pensato di smettere e alcuni hanno fatto almeno un tentativo in questo senso. C’è poi l’allarme droga, con ragazzi che fanno uso di hashish, fumando spinelli e cresce l’abitudine degli studenti di assumere bevande alcoliche, soprattutto il sabato e la domenica".
E proprio la prevenzione rispetto al fumo, all’alcol, alle droghe ed ai comportamenti sessuali, secondo il dott. Lombardo, potrebbe costituire, dentro e fuori la scuola, un’area privilegiata d’intervento per tale progetto innovativo. "Il lavoro formativo avviato con la peer education- dice - presuppone, sviluppa e utilizza le capacità dei ragazzi di stare insieme, di riflettere sulla loro condizione, di relazionarsi con se stessi e con gli altri, di contaminare con il loro benessere i luoghi di aggregazione e i gruppi di riferimento. Si prospetta un’attività intensa che continuerà a partire da settembre-ottobre, con la riapertura delle scuole, considerato che questo percorso formativo ha inciso sul modo di essere dei ragazzi".
E’ possibile che questa esperienza di Caltanissetta venga gemellata con altre realtà più avanzate ed è stata confermata l’esigenza di questi ragazzi di confrontarsi e di incontrare coetanei di altre regioni d’Italia", tant’è che la prof.ssa Luisa Nicosia, rappresentante del Centro servizi amministrativi, si è impegnata a valutare il finanziamento della peer education mediante l’utilizzo di somme non spese". Il dott. Gaetano La Rocca, dell’Uoes, ha chiarito come nelle attività di prevenzione, non solo con gli adolescenti, si punti allo sviluppo delle cosiddetta "abilità di vita" (relazionarsi, comunicare, prendere decisioni ecc.) che, nel gruppo, possono incidere favorevolmente nel contrastare i rischi per la salute legati al tabagismo, droga e alcol.
Infine, gli studenti hanno poi intervistato i docenti che hanno seguito l’attività: Silvia Scoto, Mariella Paruzzo, Silvia Pignatone, la preside del Classico Marisa Sedita e, Luisa Nicosia, in rappresentanza del Csa; gli assessori del Comune invitati sono stati Fiorella Falci ed Elena Russo.
EMILIANET
Festa della Birra a Bagnolo.
BAGNOLO IN PIANO - Per iniziativa dell’assessorato alle politiche giovanili, e con il coordinamento dell’educatore giovanile Fabio Pezzi, (*) un gruppo di giovani bagnolesi organizza una festa della birra denominata "Il Birrazzo".
La festa, che si terrà dal 23 al 25 giugno in piazza Garibaldi, vuole essere un momento di incontro e un possibile trampolino per ulteriori, future attività costruite dai giovani per i giovani. Il lavoro che da anni viene svolto nell’ambito delle politiche giovanili ha già dimostrato come il coinvolgimento dei giovani passi più efficacemente attraverso l’impegno concreto di ragazzi coetanei che condividono luoghi e stili di vita.
Oltre alla possibilità di incontrarsi e ascoltare musica, la festa proporrà alcune bancarelle e stand informativi sul consumo responsabile e la solidarietà. Si ringraziano per il contributo offerto all’iniziativa l’assessorato provinciale all’ambiente, Agac-Enia e Sabar.
IL GAZZETTINO (Padova)
BASSA PADOVANA Prime adesioni il giorno dopo la proposta dell’assessore di Monselice Peraro. Fare prevenzione contro alcol e incidenti nei luoghi di divertimento è possibile «Useremo l’etilometro anche alla festa di Carceri»
Lo afferma l’organizzatore Menara. Galuppo di Zona Rock a Tribano: «Far gestire lo strumento a noi darà buoni risultati».
(O.M.) La proposta dell’assessore alle Politiche sociali di Monselice Stefano Peraro, collocare l’etilometro all’uscita di feste della birra, discoteche, sagre e locali come prevenzione degli incidenti stradali, sta già raccogliendo consensi. (*) Primo fra tutti quello dell’assessore regionale delle Politiche sociali, Antonio De Poli, che sta valutando la possibilità di realizzare un progetto al riguardo.
Intanto i rappresentanti di feste estive manifestano in coro un assenso alla proposta di Peraro. «Credo che abbia colto nel segno, sia nei modi che nei termini. Infatti - dice il vicepresidente della Pro Loco di Monselice,Stefano Albertin - l’iniziativa sperimentata alla festa della birra di San Cosma è stata presentata come preventiva e non repressivo. E’ stata spiegata e Peraro ha prestato la sua faccia, quindi le ha dato credibilità. Un sistema che i giovani hanno apprezzato e quindi va coltivato con tale metodo».
L’assenso c’è anche da parte di Nicola Menara, organizzatore della Festa della birra di Carceri.«Io sarei propenso ad introdurre l’etilometro alla festa che si terrà a Carceri. E’ un modo intelligente di fare prevenzione - afferma - Credo sia necessario veicolare l’iniziativa. Alla nostra festa cercheremo di far passare il messaggio e di far si che diventi patrimonio di discussione tra i fruitori della festa». Per un festa che deve iniziare, una che è finita da poco. Si tratta di Zona Rock a Tribano, dove oltre alla musica non si è disdegnato di bere. L’ideatore è Roberto Galuppo il quale si dice pronto a sostenere la proposta che arriva da Monselice. «L’appostarsi fuori delle feste della birra e delle discoteche con funzioni repressive è un modo sbagliato di far prevenzione. Far gestire l’etilometro dagli organizzatori della festa con funzioni preventive è l’ideale. Penso - conclude Galuppo - che questo sia il futuro della prevenzione in materia di alcol».
IL GAZZETTINO (Padova)
UBRIACO CENTRA L’AUTO SU CUI VIAGGIA UNA NEONATA.
(St.M.) E’ uscito di strada centrando la macchina che sopraggiungeva dalla corsia opposta dentro alla quale viaggiava una bimba di pochi mesi assieme ai genitori. Fortunatamente il seggiolino della bimba era posizionato dalla parte opposta all’impatto, sull’Opel Frontera, altrimenti le conseguenze avrebbero potuto essere molto più gravi. La piccola e i genitori, entrambi di Conselve e residenti a pochi metri dal luogo dell’incidente, sono rimasti illesi, il conducente dell’altra vettura, una Lancia Delta, di nazionalità rumena e in Italia con regolare permesso di soggiorno, è stato portato in ospedale per accertamenti. Dai primi controlli sembra che l’uomo avesse alzato un po’ troppo il gomito. E’ successo ieri sera a Conselve, poco dopo le 21 in via Padova, di fronte al distributore Tamoil. Sul posto anche i vigili del fuoco di Piove di Sacco in quanto dalla Lancia Delta era uscito del carburante dal serbatoio e trovandosi di fronte ad una pompa di benzina i soccorritori hanno messo in sicurezza la zona, contro un eventuale incendio.

IL MESSAGGERO (Pesaro)
Ubriachi danneggiano auto
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FANO Sono dovute intervenire pattuglie di carabinieri e polizia l’altra notte nel pieno centro di Fano per sedare il violento alterco fra due ubriachi che fra urla, grida, botte hanno praticamente svegliato mezzo centro storico e peggio causando anche dei danneggiamenti. E il bello, cioè il brutto, doveva ancora arrivare. Quando sono intervenuti sul posto gli agenti del commissariato e i militi dell’Arma gli ubriachi - che stavano litigando per futili motivi - hanno rivolto le loro attenzioni, decisamente pesanti, alle forze dell’ordine, prendendosela in maniera piuttosto violenta con la “gazzella” e l’auto della volante che sono state tempestate di calci. Alla fine i due esagitati sono stati ridotti a più miti consigli e condotti in caserma.
IL TEMPO
Botte da orbi fra extracomunitari.
LITIGA con un connazionale e viene aggredito alla testa con una barra metallica: se la caverà con 10 giorni di prognosi. Protagonista della vicenda, che si è verificata martedì sera intorno alle 22.30, è M.A., cittadino marocchino di 40 anni e in Italia senza fissa dimora. Agli agenti della squadra Volante, intervenuti su richiesta dei medici dell’ospedale civile dove il marocchino si era rivolto per essere medicato, la vittima, ha riferito di essere stato colpito da un connazionale ma non ha voluto raccontare i motivi che hanno scatenato la lite. Il quarantenne, infatti, ancora stordito per la ferita e in evidente stato di ebbrezza alcolica, non è riuscito a fornire elementi utili agli inquirenti neanche sul suo aggressore: l’unica informazione che è uscita dalla sua bocca è stata quella sulla nazionalità dell’uomo. A seguito di controlli, inoltre, il marocchino è risultato non essere in possesso del regolare permesso di soggiorno, pertanto è stato allertato il locale Ufficio Immigrazione per i successivi adempimenti di legge.
L’ADIGE
Operaio patteggia 8 mesi. Ieri sera, poi, una aggressione tra adolescenti. Picchia gli agenti e rompe la «volante».
Gli agenti del commissariato hanno arrestato l´altra sera un uomo (Umberto M., operaio napoletano di 32 anni) per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e molestie. Umberto era alticcio al bar Iris di piazzale Orsi e verso le undici stava dando fastidio ad una coppia. La titolare ha chiamato il «113», ma l´uomo è andato su tutte le furie. Ha rotto con un pugno la porta a vetri d´ingresso e poi, mentre i poliziotti cercavano di calmarlo, li ha malmenati cagionando 8 giorni di prognosi ad ognuno. È riuscito anche a rompere la portiera posteriore della volante prima di essere arrestato. Ha patteggiato 8 mesi con la condizionale.
In serata, ieri, altro brutto episodio: un adolescente, C.A., ha denunciato di essere stato picchiato da dei coetanei a Borgo Sacco, di fronte all´Asilo Nido. I Carabinieri stanno cercando i responsabili.
 
IL MESSAGGERO (Umbria)
Due automobilisti in fuga dopo l’incidente: rintracciati e denunciati.
Due ternani, uno di 40 e l’ altro di 76 anni, sono stati denunciati dalla polizia municipale per omissione di soccorso e fuga in due distinti incidenti stradali. Ad entrambi è stata anche ritirata la patente di guida. Il primo incidente era avvenuto lunedì sera in via Fratelli Rosselli: un pedone era stato investito da una vettura che, anzichè fermarsi, si era allontanata. Sulla base di alcune testimonianze, i vigili urbani sono risaliti al 40enne ternano, denunciandolo.
L’ altro incidente in via Aleardi, con un ciclista di 23 anni investito da una Daewoo. Anche in questo caso il guidatore non si era fermato: la municipale lo avrebbe identificato nell’anziano poi denunciato.
Sempre la polizia municipale ha denunciato un ternano di 32 anni, cui è stata ritirata la patente, perchè sorpreso in via del Rivo alla guida dell’ autovettura in stato di ebbrezza alcolica.
IL GAZZETTINO (Belluno)
CRISI BIRRERIA
Ieri l’ultima cotta di "bionda" Heineken Ora si passa alla pulizia e alla chiusura.
Una "cotta" di Birra Moretti, ieri, ha messo la parola fine alla produzione Heineken nella fabbrica di Pedavena. Circa 354 ettolitri che rappresentano la 504. "cotta" del 2005 e che alle 18.30 sono stati trasferiti nel tank del deposito dove vi rimarranno una decina di giorni. Per passare successivamente all’imbottigliamento e al confezionamento.Già da oggi i lavoratori del reparto produzione inizieranno a provvedere alla pulizia, alla manutenzione e alla messa in sicurezza degli impianti. «In 26 anni di lavoro in Heineken - ha affermato Lucio Faoro delle Rsu - quella di oggi è la giornata più triste. Siamo tutti profondamente addolorati». E il collega Davide De Martini Bonan ha aggiunto che «la Flai-Cgil andrà avanti nella strada che vuole che questa sia l’ultima "cotta" dell’era Heineken ma che, al contempo, possa aprirsi un nuovo futuro birraio che è ovviamente la soluzione migliore sia per quanto riguarda l’occupazione che per quanto fa riferimento alla tradizione e alla storia del territorio. Rifiutiamo per ora proposte che, come quelle emerse in questi giorni, chiedono di valutare ipotesi che nulla hanno a che fare con la birra».Il segretario regionale Fai-Cisl Leonardo Ceradini, da parte sua, desidera sottolineare che «se è vero che tutte le opzioni sono indicate nell’accordo sindacale dello scorso dicembre, noi siamo per percorrerle tutte. Obiettivo principale è la salvaguardia dell’occupazione. È altrettanto vero che la vocazione birraia del sito è nettamente prevalente. Ma va anche considerato che, nel bene e nel male, siamo in un paese a economia di mercato dove chi decide se vendere o comprare è solo il soggetto che, appunto, vuole vendere o comprare. Per cui non possiamo escludere alternative diverse da quella birraia e, se ci sono, dobbiamo valutarle attentamente. In assoluto, poi, va tutelato il marchio Birra Pedavena».
Raffaella Gabrieli.
Winenews
Vino: il 97% degli enonauti è favorevole ad iniziative umanitarie.
Premiate tre cantine: Donnafugata, Fantinel e Umani Ronchi ... Il 97% degli enonauti apprezza le iniziative di beneficenza che partono dal mondo del vino: è quanto emerge dal sondaggio "Vino & solidarieta", realizzato da www.winenews.it, in collaborazione con Vinitaly.
Solo il 3% nutre dubbi sulla effettiva natura delle azioni di solidarietà temendo che possa trattarsi di semplici operazioni di marketing  (*). I 10.550 enonauti premiano quindi tre cantine che hanno inserito la "mission sociale" tra le proprie priorità.
Sono Donnafugata (Sicilia), che ha lanciato il progetto "Donnafugata per il cuore" raccogliendo fondi per la ABC Onlus presieduta dal professor Carlo Marcelletti di Palermo per finanziare borse di studio per giovani medici dell’Africa e del Medio Oriente; Fantinel (Friuli Venezia Giulia), che ha promosso "l’operazione Cantina del cuore devolvendo alle Onlus Blacks Spruts Versilia per aiutare l’ospedale pediatrico Apuano, impegnato nella cardiochirurgia infantile per i bambini del Terzo Mondo, il Sant’Anna di Torino e i bambini colpiti dallo tsunami; Umani Ronchi (Marche), che ha destinato il 5% dell’utile netto nel progetto "Bottiglie solidali" consistente in azioni di beneficenza nel proprio territorio in favore di bambini, anziani e disabili.



Venerdì, 24 Giugno 2005
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