RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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GREZZANA. Nella frazione la festa va in scena con birre, cocktail e bevande analcoliche Rosaro brinda senz’alcool Gli organizzatori convinti: «É un nuovo modo di divertirsi». |
Grezzana.
Da oggi al 19 giugno festa a Rosaro, con la 2 rassegna di canto corale,
una serata di discoteca e, oggi, l’inaugurazione all’insegna del «No
alcool». L’intento degli organizzatori è comunque «divertirsi
e permettere a tutti gli altri di divertirsi anche senza bevande alcoliche».
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TORINO, SPARA ALLA MOGLIE E SI UCCIDE: FORSE TRAGEDIA PER MOTIVI ECONOMICI. |
Torino,
16 giu. (Adnkronos) - Li hanno trovati uno accanto all’altra sul letto,
nella loro casa povera ma ordinata, con il frigo e la dispensa vuoti.
Lei uccisa con un colpo alla nuca, lui alla tempia. Si è consumata
nella tarda serata di ieri, a Torino, una tragedia scatenata forse da
motivi economici, un omicidio-suicidio di un uomo di 49 anni, ex operaio
disoccupato, che ha sparato alla moglie di 45 anni e poi ha rivolto l’arma
contro di sé.
A dare l’allarme ai carabinieri è stata la madre di lui, preoccupata di non aver più visto il figlio e la nuora, che ogni giorno andavano a mangiare da lei. Quando i militari sono arrivati nell’alloggio di via Gattinara hanno suonato e bussato ripetutamente ma inutilmente e solo l’intervento dei vigili del fuoco ha permesso loro di entrare e di trovare i due corpi. Secondo una prima ricostruzione l’uomo avrebbe sparato alla moglie con una pistola calibro 7.65 non denunciata per poi puntarsi l’arma alla tempia e fare fuoco dopo essersi steso sul letto accanto a lei. Dalle prime testimonianze raccolte sembra che la coppia avesse gravi problemi economici e che la donna soffrisse di depressione e avesse problemi con l’alcol. La tragedia, scoperta intorno alle 23 e 30, potrebbe essersi consumata nel primo pomeriggio di ieri. |
SESTOPOTERE.COM
TV E MINORI: MDC DENUNCIA SPOT SU ALCOLICI TRASMESSI DA ITALIA UNO. |
(Sesto
Potere) - Roma - 16 giugno 2005 - Il dipartimento Junior del Movimento
Difesa del Cittadino ha protestato presso l’Autorità per le
Garanzie delle Comunicazioni e ha inviato ieri una segnalazione al Comitato
Tv e Minori richiedendone l’intervento, per la trasmissione di spot
che pubblicizzano alcolici mandati in onda lunedì e martedì
sera alle 20 su Italia Uno, cioè in un orario in cui anche giovani
e giovanissimi guardano la tv. “È scorretto trasmettere pubblicità
che promuovano l’uso di alcol, soprattutto in orari in cui i minori
possono assistere alle trasmissioni – ha detto Lucia Moreschi, responsabile
del Dipartimento Junior di Mdc. Scorretto l’orario di trasmissione
deciso dall’emittente, anche se la fascia protetta termina alle 19,
e scorretto anche il contenuto del messaggio: si inizia lunedì
pubblicizzando alle 20 una nota marca di rum che suggerisce esplicitamente
di ricorrere all’alcol come sedativo di una modesta delusione, e
si finisce ieri sera dalle 20 alle 20:40, con la trasmissione di spot
di due marche di birra, una sambuca e una vodka. Le birre suggeriscono
di vivere o ‘solo’ esistere, la sambuca ti ‘aiuta’
a digerire, la vodka… ti ‘aiuta’ a meglio inserirti nella
festa”. “Ci sembra assolutamente schizofrenico da parte delle
aziende televisive – continua Moreschi - impegnare risorse in campagne
di sensibilizzazione sociale sul grave problema dell’abuso di alcol
tra i giovani, e poi consentire la messa in onda di spot, in fasce orarie
a rischio, che incentivano il consumo di alcolici ai giovani stessi”.
“Il tipo di messaggio e l’orario in cui è stato trasmesso
lo spot – ricorda ancora Moreschi - contrasta con ciò che
è scritto non solo nella Convenzione Onu 1989, ma anche con quanto
citato nelle premesse del Codice di autoregolamentazione Tv e minori in
cui si sottolinea che le imprese televisive ‘ritengono opportuno
impegnarsi a uno scrupoloso rispetto della normativa vigente a tutela
dei minori, ma anche a dar vita ad un codice di autoregolamentazione affinché
il bambino sia protetto da informazioni e materiali dannosi al suo benessere
(art. 17)’”. Anche il Codice di autoregolamentazione in materia
di Pubblicità al punto 4.1, conclude poi Moreschi, dice che “le
imprese televisive si impegnano a controllare i contenuti delle pubblicità
e a non trasmettere pubblicità e autopromozioni che possano ledere
l’armonico sviluppo della personalità dei minori o che possano
costituire fonte di pericolo fisico o morale per i minori stessi”.
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A PIETRALACROCE Ragazze assalite al posteggio «Non vi muovete o vi ammazzo». |
Assalite
al parcheggio del centro polifunzionale di Pietralacroce. Tre ragazze,
tutte tra i 19 e i 20 anni, sono state aggredite da un uomo di circa 40
anni residente nella zona. E’ successo martedì verso le 21,30.
Le tre ragazze stavano salendo in macchina dopo essere state con alcuni
amici al Forte Altavilla quando lo sconosciuto si è avvicinato
e subito, con tono minaccioso, ha intimato loro di non allontanarsi. Impaurite
le giovani si sono rinchiuse all’interno della Toyota Yaris di proprietà
di una delle tre e con i telefoni cellulari hanno immediatamente avvertito
i carabinieri. A quel punto il quarantenne, trovato poi sotto l’effetto
di sostanze psicotrope, invece di desistere ha perso la testa. Prima ha
sbarrato il cancello del parcheggio per evitare che l’auto con le ragazze
potesse scappare. Poi, brandendo una bottiglia vuota di birra, si è
scagliato contro l’automobile. Calci, pugni, insulti e minacce. Tanto
che la macchina ha riportato numerose ammaccature sul paraurti anteriore.
«Se provate ad andarvene vi ammazzo», avrebbe continuato a
ripetere l’uomo inspiegabilmente alterato. Ad assistere alla scena anche
un gruppetto di minorenni che sostavano poco distante in sella ai loro
motorini. Ma dalla paura nessuno si è azzardato ad intervenire
in difesa delle tre vittime. Sono stati minuti concitati. In cui il terrore
delle ragazze si è materializzato in una fuga disperata. La ragazza
alla guida della Yaris ha ingranato la prima ed è sfrecciata sfondando
il cancello chiuso. All’arrivo dei carabinieri l’uomo era ancora in stato
alterato e confusionale. Dopo essere stato identificato è scattata
la denuncia per danneggiamento aggravato.
A.Mac. |
CORRIERE
ADRIATICO
Giovane denunciato dai carabinieri Ragazze aggredite al Forte Altavilla. |
ANCONA
- La festa era saltata per il maltempo ma ad accendere i fuochi d’artificio
ci ha pensato un giovane uomo. A fare da miccia gli eccessi ispirati dalla
mente annebbiata da qualche bicchiere di troppo che lo hanno spinto a
infastidire un gruppo di ragazze deluse perché la serata di divertimento
era andata in malora.
La pioggia che ha fatto saltare il programma a base di drink e musica nel fascinoso scenario del Forte Altavilla aveva lasciato a bocca asciutta gli organizzatori di una serata in allegria per la fine dell’anno scolastico di un istituto di scuola superiore. Attorno alle 22 il gruppo di giovani stava probabilmente rassettando il parco e impacchettare stuzzichini, bevande e strumentazione, e cercando di vincere la rabbia sfogliando mentalmente l’agenda per trovare un’altra data utile. La sagoma di un quarantenne si è avvicinata ad alcune ragazze cominciando ad infastidirle. Aveva una bottiglia di birra in mano e ha rivolto pensieri poco carini al loro indirizzo. Poi è passato dalle parole ai fatti prendendo a calci la loro auto provocando ammaccature e graffi alla carrozzeria. Le studentesse, prese dalla paura, si sono messe in fuga e hanno chiamato in loro soccorso i carabinieri. In aiuto è arrivata nel giro di brevissimo tempo una pattuglia del Radiomobile: l’uomo è stato identificato. L’ospite indesiderato è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, con precedenti legati agli stupefacenti. I militari dell’Arma hanno appurato che martedì sera ha agito sotto l’effetto di sostanze alcoliche e psicotrope. I carabinieri hanno raccolto la denuncia di una delle ragazze finite nel suo mirino. Deve rispondere di danneggiamento aggravato, minacce e violenza privata. Qualche ora dopo, sempre nella notte tra martedì e mercoledì, c’è stato lavoro anche per gli uomini della stazione Ancona principale. Durante il giro di controllo in città il loro sguardo affilato ha scorto uno straniero che si aggirava con fare sospetto all’una dopo mezzanotte. I carabinieri si sono avvicinati e lo hanno fermato per chiedere documenti e generalità. Hanno potuto così accertare che il rumeno risultava clandestino e aveva subito il 5 marzo scorso un provvedimento di espulsione. Non hanno potuto far altro che arrestarlo secondo le direttive previste dalla legge Bossi-Fini. EMANUELE COPPARI. |
LA
PROVINCIA DI COMO
Longone al Segrino Birra, musica e sport: la ricetta del fine settimana. |
LONGONE
AL SEGRINO (Al. Gaff.) - È un fine settimana di festa quello in
programma sabato e domenica a Longone che, in un inedito mix tra feste
popolari e sport, la Pro loco proporrà. Sabato con inizio alle
19, ci sarà l’immancabile Festa della birra: l’appuntamento. La
serata, che si terrà nel campo sportivo di Longone avrà
come punto di maggior richiamo il concerto (gratuito) della band comasca
«Sulutumana». Domenica Pro loco e polisportiva proporranno
una mattina di sport.
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Meno
tre (giorni) al Festivalbar. Con mille posti in più. Sono saliti
infatti a 3500 gli ingressi disponibili per ognuna delle due serate (il
biglietto costa 20 euro più 2 di prevendita) «Dopo gli studi
di rito, abbiamo deciso - spiega l’assessore alla Cultura, Paolo
Muroni - di aumentare gli ingressi». Ha destato polemiche, invece,
l’ordinanza del Comune di proibire, per questo week-end, la vendita
di alcolici, bevande in vetro e lattine nel centro storico. «La
decisione è stata presa senza consultarci - attaccano dalla Fipe-Ascom
-: questo ci penalizza» (*). Da Palazzo dei Priori assicurano che
«la decisione è figlia dell’ urgenza e questo provvedimento
è già in uso in tante città». Intanto i tifosi
del Viterbo promettono per sabato e domenica iniziative di protesta «clamorose»,
se in queste ore non dovessero arrivare buone notizie dal fronte societario.
Dal canto suo la Questura si sta muovendo per garantire la sicurezza in
questi due giorni: saranno impiegate centinaia di forze dell’ordine,
anche in borghese e in arrivo da Roma; controlli intensificati nelle periferie
contro i furti. Domani cominceranno le prima prove tecniche con Fabio
De Luigi e Vanessa Incontrada, più qualche artista. Oggi sarà
la volta della conferenza stampa ufficiale alla presenza del patron Salvetti.
Dove? A Roma, nella sede della Regione Lazio. Perchè - a quanto
sembra - l’ente ancora deve deliberare l’approvazione dei contributi.
Finizze & astuzie da grande evento in provincia.
S.Can. |
SALUTE
di Repubblica
Manca l’appetito? Rimedi ad un disturbo estivo Di Lucia Munno. |
La
canicola per molti è sinonimo di inappetenza. Taluni se ne rallegrano
come davanti ad una scorciatoia per raggiungere l’agognato peso-forma.
Per altri è un tormento o addirittura un rischio. "Il caldo"
spiega Francesca Noli, nutrizionista all’Ospedale Valduce di Como "può
creare spossatezza e scarso appetito. Soprattutto se di notte non si riesce
a dormire per l’afa, è importante organizzare una cena leggera,
a base di cibi poco elaborati e con pochi grassi aggiunti. È bene
anche evitare le bevande alcoliche".
Alcuni possono essere particolarmente provati dalle condizioni. "È il caso", puntualizza Lucio Lucchin, direttore del Servizio di Dietetica e Nutrizione clinica dell’Ospedale di Bolzano, "dell’ultrasettantenne, per via della ridotta capacità di adattamento dell’organismo, specie in caso di sbalzi repentini della temperatura. Ma anche di chi deve svolgere un lavoro particolarmente faticoso perchè l’apparato cardiocircolatorio e respiratorio, già messi a dura prova dallo sforzo fisico, vengono ulteriormente sovraccaricati dalle condizioni climatiche estreme. Ciò comporta la necessità d’incrementare l’assunzione di carburante che però "non va giù"". Altri pazienti a rischio, coloro che soffrono di malattie croniche a carico: dell’apparato cardiovascolare (se cuore e vasi sono danneggiati, aumentarne le prestazioni a per il caldo, può generare ulteriori problematiche); dell’apparato respiratorio (attraverso la respirazione si elimina parte del calore corporeo, ma in condizioni di inefficienza per patologia, questa funzione viene meno); dell’apparato gastrointestinale perché il sangue che si accumula alla periferia del corpo per disperdere calore è meno disponibile a livello intestinale per l’assimilazione degli alimenti. Se poi è presente una malattia legata al malassorbimento, l’effetto sommatorio delle due condizioni può avere conseguenze ulteriormente negative. Un’altra categoria che deve stare particolarmente attenta è quella di chi si sottopone a chemio o radioterapia che già soffre delle conseguenze dei trattamenti (infezioni alla bocca, secchezza del cavo orale, nausea, vomito, alterazioni del gusto e dell’olfatto, malassorbimento) e dell’effetto di inappetenza che provoca il tumore. Per tutti, comunque, allestire un menu appetitoso e sano può costituire un cruccio. "In generale, anche se non si ha voglia di mangiare molto", suggerisce Noli, "è importante introdurre fonti di proteine di alta qualità, vitamine ed elementi minerali. Cercare cioè di seguire un regime equilibrato per soddisfare i nostri fabbisogni quotidiani. Senza trascurare i liquidi, anche quelli della verdura (2-3 porzioni al giorno) e della frutta (2-3 frutti medi), alimenti che non devono mai mancare. Così, anche se si verifica un calo di peso, per taluni magari auspicabile, questo sarà dovuto soprattutto ad una diminuzione della massa grassa e non della muscolatura. Da evitare, infine, le bevande gassate zuccherate (1 lattina contiene circa 6-7 cucchiaini di zucchero), tè in bottiglia e succhi di frutta (succo e polpa) che accrescono la sensazione di sete". Per i pazienti a rischio, avverte Lucchin, "è bene abbondare nel consumo di frutta e verdura cruda meglio se di giornata o surgelata. Se si hanno problemi di masticazione, ricorrere al frullatore. Limitare, poi, il consumo di proteine (carni, formaggi insaccati) perché assimilarli comporta un lavoro maggiore da parte dell’organismo e ciò produce calore aggiuntivo. Prediligere, infine, il pesce almeno due volte la settimana". Quali gli indicatori che devono mettere in allarme? In presenza di patologie, le spie da tenere sotto controllo segnalate da Lucchin sono "il peso corporeo (monitorarlo o utilizzare come "misura" i buchi della cintura), il grado di stanchezza o la variazione nella capacità di compiere piccole attività (coprire un certo tragitto a piedi, svolgere lavori domestici), la comparsa di eccessiva sonnolenza e torpore che, specie nell’anziano, potrebbero essere il segnale della disidratazione". |
SALUTE
di Repubblica
Ambienti ventilati, liquidi e sale per sudare di più. |
Persistenza
di caldo-umido, assenza di vento e minime notturne elevate: ecco il cocktail
di condizioni climatiche deleterie per l’organismo, l’unico davvero in
grado di mettere in crisi la sudorazione, meccanismo attivato a livello
cerebrale e attraverso il quale il corpo disperde calore. Sudorazione
che fa parte del sistema di termoregolazione, dal cui buon funzionamento
dipende la maggiore o minore capacità di adattarsi alle variazioni
di temperatura ambientale, sia in salita che in discesa. "La sudorazione
è facilitata dall’aria secca, mentre è frenata, quasi impedita,
quando l’aria è carica di umidità. In sostanza, da un lato
le alte temperature riscaldano il corpo, dall’altro l’umidità dell’aria
frena l’evaporazione del sudore, ossia dell’acqua immessa sulla superficie
del corpo dalle ghiandole sudoripare", spiega Roberto Gualtierotti,
bioclimatologo medico dell’Università di Milano. Una condizione,
questa, che diventa maggiormente critica se manca il vento (o la brezza).
"La ventilazione è fondamentale perché da un lato rappresenta
un mezzo di convezione del calore, dall’altro perché rimuove lo
strato di aria umida in contatto col nostro corpo e, dunque, favorisce
l’evaporazione di altra acqua attraverso le ghiandole sudoripare",
spiega Gualtierotti.
Mantenere in piena efficienza un buon sistema di termoregolazione, non ostacolare la sudorazione - e reintegrare i sali che si perdono bevendo adeguatamente acqua minerale o altri liquidi non alcolici - è, dunque, garanzia di una buona capacità di combattere l’afa e i disagi annessi. |
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
La storia E’ quanto denunciò ai carabinieri, ma in aula la donna ha modificato in parte la sua versione «Mi costringeva a gridare: viva la mafia» Smetteva di picchiarla solo quando la moglie inneggiava ai suoi amici detenuti. |
Costretta
a inneggiare alla mafia foggiana per calmare il marito violento. Raccontò
anche questo ai carabinieri la foggiana che ne chiese l’intervento dopo
l’ennesimo pestaggio da parte del coniuge, tornato a vivere con lei nonostante
fosse in attesa di giudizio perchè l’avrebbe violentata. Al processo
in aula, però, la donna ha in parte rettificato le precedenti dichiarazioni,
dicendo che effettivamente il marito «preferiva i mafiosi ai carabinieri»,
ma negando d’essere stata costretta a gridare «viva la mafia foggiana».
«No, signor giudice non l’ho detto. E’ solo che mio marito sentiva
nostalgia degli amici detenuti, allora io glieli ricordavo per calmarlo».
Questa presunta esaltazione della «Società», la mafia
dauna, è l’aspetto curioso del processo in corso davanti al giudice
monocratico Antonio Talani che vede imputato di maltrattamenti un foggiano
(non ne riveliamo le generalità per tutelare quella della donna,
ndr) che si dichiara innocente. Ammette d’aver avuto qualche discussione
con la moglie; la difesa sostiene che la donna è inattendibile
per pregressi problemi di alcolismo. L’udienza è stata rinviata
a fine mese quando verranno interrogati quattro testimoni citati dall’avvocato
difensore Michele Sodrio, poi ci saranno requisitoria del pm, arringa
difensiva e sentenza. Il foggiano è al suo terzo arresto in 13
mesi e sempre per presunte violenze in famiglia. Finì dentro una
prima volta nel febbraio del 2004 per maltrattamenti ai danni della moglie;
mentre era detenuto gli venne notificata in carcere un’ordinanza di custodia
cautelare per violenza sessuale ai danni della coniuge: i processi sono
ancora in corso e l’imputato si dichiara innocente. Il foggiano era stato
poi scarcerato, andando in comunità dalla quale s’era allontanato
tornando a vivere con la moglie il 14 febbraio scorso: dopo un mese e
dopo l’ennesimo pestaggio la donna - dice l’accusa - chiamò i carabinieri
che il 15 marzo arrestarono di nuovo il presunto marito violento. Ai militari
dell’Arma la donna denunciò d’aver dovuto accettare e subire il
ritorno a casa del coniuge perchè ne aveva paura e che col ritorno
a casa erano ripresi i maltrattamenti. Disse che il marito la svegliava
di notte e la costringeva a inneggiare alla mafia foggiana ed alcuni suoi
amici detenuti; visto che queste frasi lo calmavano - raccontò
la donna - in occasione di altre crisi di violenza del coniuge, era stata
lei stessa di sua iniziativa a gridare «viva la mafia» per
calmarlo. Interrogata in aula, la donna ha in parte mutato la sua versione:
ha confermato i comportamenti violenti del marito e spiegato che il coniuge
pensava con nostalgia agli amici conosciuti durante la precedente detenzione,
ma ha negato d’aver dovuto inneggiare alla criminalità organizzata
locale. L’imputato ha risposto alle domande del pm e del suo legale, dicendosi
innocente: falso che maltratti la moglie, solo qualche volta ci sono state
discussioni accese perchè non la ritiene una buona madre ed era
stata la moglie di sua iniziativa a esaltare la mafia foggiana, ma quando
lui le aveva chiesto conto di quelle stranezze non aveva ricevuto risposta.
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ANSA.IT
Giovani bevono per creare relazioNI Ricerca Osservatorio Koolhunters Universita’ La Sapienza. |
(ANSA)
- ROMA, 16 GIU -Il consumo giovanile di bevande e’ sempre meno legato
al bisogno di bere e sempre piu’ al bisogno di relazione. E’ quanto emerge
da una ricerca svolta dall’Osservatorio ’Koolhunters’ dell’Universita’
La Sapienza di Roma e commissionata dalla Lavazza, dal titolo ’What passion
me?’. Dalle interviste su 100 persone sotto i 35 anni, emerge che si beve
soprattutto per rappresentare qualcosa di se’ e per creare rapporti con
la gente e con il territorio.
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IL
MESSAGGERO (Marche)
Confesercenti interviene sul caso orari e decibel, Perazzoli: «Questione da affrontare insieme agli operatori» Notti sicure, in campo anche la Cri ”Safety car” per chi ha bevuto troppo e lezioni di sicurezza in spiaggia di PAOLA PENNACCHIETTI. |
Safety
car per accompagnare a casa chi ha bevuto troppo e lezioni di sicurezza
in riva al mare. I luoghi del divertimento e la spiaggia quest’anno
ospiteranno corsi di sicurezza per turisti e residenti.
Si chiama Estate sicura l’iniziativa della Croce Rossa, Comitato provinciale di Ascoli, e dello chalet 45.com di San Benedetto che sarà presentato sabato prossimo dal presidente provinciale Sandro Donati e dagli amministratori dello chalet dove si svolgeranno le varie iniziative in programma. Tra le novità c’è un servizio di assistenza serale dei clienti che hanno bevuto troppo durante le feste che nel corso dell’estate organizzerà il 45.com. I clienti, oltre a poter disporre di safety car per tornare a casa, saranno accompagnati da volontari della Croce Rossa che si assicureranno delle loro condizioni e daranno informazioni utili per evitare problemi. E se la notte le safety car garantiranno notti tranquille a chi ha esagerato con l’alcol, durante il giorno l’operazione Estate sicura si sposterà in mare con un servizio di pattugliamento dei bagnanti che sarà svolto con un’imbarcazione e relativo equipaggio sanitario nel tratto costiero di San Benedetto e Grottammare. Sulla spiaggia sarà allestito un presidio di primo soccorso. «Organizzeremo anche attività di informazione ed educazione sanitaria attraverso opuscoli e mostre fotografiche rivolte a tutti i fruitori della spiaggia - ha spiegato il presidente della Cri, Sandro Donati - e attiveremo, sempre in collaborazione con il 45.com , iniziative di sensibilizzazione con tematiche legate alla sicurezza e alla prevenzione dei cittadini». Tutto è pronto, dunque, per l’avvio di una stagione del divertimento all’insegna della sicurezza anche nel dopo-discoteca. Resta da stabilire una volta per tutte se e quanto potranno restare aperti gli chalet che animano le serate estive. Tra incontri e ricerche di mediazione tra concessionari e amministratori pubblici, la questione delle deroghe alle aperture serali non è ancora stata chiarita e ieri mattina è intervenuto sul problema il presidente della Confesercenti Paolo Perazzoli per ufficializzare la posizione dell’associaizone di categoria che unisce la gran parte dei concessionari di spiaggia, ma anche albergatori, esercenti e ristoratori. «Per me la soluzione è semplice - ha detto Perazzoli - e cioè imporre orari rigidi significa non volere affrontare la questione, mentre credo che il Comune debba organizzarsi per effettuare i controlli contro il rumore e chi fa musica abitualmente dotarsi di tutte le attrezzature per non disturbare vicini e dirimpettai. Poi si può lasciare ai concessionari la libertà di restare aperti quanto vogliono, sapendo che alla prima infrazione scatteranno le sanzioni. Quest’anno effettuare i controlli dovrebbe essere piuttosto semplice, visto che sono poche le domande per ottenere la deroga e che i richiedenti si stanno attrezzando con le strumentazioni tecniche per limitare i rumori». Ieri mattina la Confesercenti ha presentato anche il nuovo catalogo edito dall’ Assoartisti che raccoglie le schede tecniche dei 70 iscritti: artisti che si propongono di animare le notti d’estate, rispettando decibel e legittime esigenze di tranquillità. |
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
VALENZANO Un problema antico che ultimamente si sta riproponendo Comune e distilleria ai ferri corti Al centro della polemica ancora i cattivi odori nel centro cittadino Da Palazzo di Città è giunta allo stabilimento una diffida firmata dal sindaco Tangorr. |
VALENZANO
Comune e distilleria Balice di nuovo ai ferri corti. Al centro della polemica,
i cattivi odori che si propagano nel centro abitato a causa dei fanghi
della feccia di vino. Da Palazzo di Città è giunta allo
stabilimento una diffida firmata dal sindaco, Nicola Tangorra, con cui
viene ordinato lo smaltimento immediato dei fanghi. Lo stesso primo cittadino
ha intimato all’impresa di provvedere alla bonifica della copertura in
cemento-amianto del capannone. «Si tratta di provvedimenti - osserva
l’assessore all’ambiente, Vitantonio Leuzzi - con cui vogliamo far sì
che l’attività di questo insediamento avvenga senza arrecare danno
al territorio ed alla salute pubblica, da decenni ormai sottoposti a inconvenienti
e disagi proprio a causa della presenza di questa industria. Con ciò
veniamo pure incontro alla segnalazioni che in modo ricorrente ci giungono
da parte di numerosi cittadini, preoccupati di questa situazione».
Attiva da quasi quarant’anni lungo la strada provinciale per Ceglie del
Campo, la distilleria Balice occupa più di trenta dipendenti, tra
impiegati e operai, di cui la metà vivono a Valenzano. È
l’unico impianto del genere nel Mezzogiorno. E puntualmente diversa è
la versione dei fatti che viene esposta dal titolare dell’impresa, Onofrio
Balice: «Noi rivendiamo il nostro alcol allo Stato - spiega -, con
tanto di riconoscimento dell’Unione europea e di autorizzazione dell’Agenzia
generale per le erogazioni in agricoltura. L’olezzo di questi giorni è
dipeso semplicemente dal fatto che, per esigenze burocratiche, la Provincia
ci ha chiesto ulteriore documentazione prima di smaltire la feccia, che
abbiamo dovuto far stazionare qualche settimana in più. Complice
il bel tempo, ecco spiegato il motivo dei cattivi odori. Ora che la Provincia
ha dato il via libera, il problema sta già rientrando. Ma non c’è
ragione di allarmarsi per la salute pubblica, perché qui parliamo
di prodotti assolutamente naturali che non fanno male a nessuno. Nessuno
dei nostri dipendenti è infatti mai morto o ha avvertito malesseri
per il fatto di aver lavorato qui. D’altra parte - prosegue Balice -,
la nostra attività è anche sotto il controllo dell’Arpa,
dell’Asl e del dipartimento di chimica agraria dell’università
di Bari. E nel nostro organico abbiamo in servizio un chimico il cui compito
è quello di verificare che ogni cosa, qui dentro, sia fatta in
regola con le norme vigenti in materia». Tonio De Nicolò.
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YAHOO
SALUTE
Epidemia di suicidi tra i medici, che fare? giovedì 16 giugno 2005, Il Pensiero Scientifico Editore. |
Tra
i medici la percentuale di suicidi è più alta che nel resto
della popolazione. Ma la maggior parte delle volte del tema non si discute
apertamente, nessuno analizza le cause del fenomeno, e nessun provvedimento
viene preso per prevenirlo. Se ne parla, invece, e coraggiosamente, in
un editoriale del New England Journal of Medicine.
Eva Schernhammer, professoressa di Medicina all’Harvard Medical School e al Brigham and Women’s Hospital di Boston, racconta: “Quando ero una praticante in Oncologia a Vienna una collega che aveva appena effettuato un giro di visite in corsia assieme a me andò a casa e si strangolò da sola. Solo in seguito venimmo a sapere che soffriva di depressione. Durante lo stesso anno, ben 3 medici che frequentavano il mio stesso ambiente si tolsero la vita. Questa catena di eventi terribili è stato il mio primo contatto con il suicidio dei medici, e mi ha lasciato dentro un importante messaggio: dobbiamo prenderci cura non solo dei nostri pazienti, ma anche di noi stessi”. I dati provenienti da una serie di vasti studi sull’argomento indicano che le donne medico, in particolare, hanno una spiccata tendenza a togliersi la vita. I tassi di suicidio tra i medici maschi sono il 40 per cento più elevati che nella popolazione maschile generale, mentre per le donne medico la percentuale i tassi sono più elevati del 130 per cento rispetto alle donne in generale. Tra le donne medico sono inoltre più diffusi del normale alcolismo e depressione e anche l’abuso di sostanze chimiche, soprattutto fra le anestesiste. Senza trascurare il peso dello stress di eventuali episodi di discriminazione sessuale o molestie sul posto di lavoro (denunciati dal 37 per cento delle donne medico). Una situazione preoccupante, che dovrebbe essere affrontata in modo di aiutare i medici a portare a compimento la loro missione: salvare vite umane. Comprese le loro. |
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