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Sicurezza delle infrastrutture stradali: in Gazzetta le linee guida

Foto di repertorio dalla rete

Sul S.O. n. 182 alla Gazzetta Ufficiale n. 209 del 7 settembre 2012 è stato pubblicato il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 2 maggio 2012 recante "Linee guida per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo 15 marzo 2011, n. 35".

In particolare, il D.Lgs. n. 35/2011 ha recepito la Direttiva 2008/96/CE ed è entrato in vigore il 23 aprile 2011, prevedendo una serie di decreti attuativi, da predisporre secondo una logica unitaria e coordinata, la cui responsabilità è posta in capo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nella logica di predisposizione dei decreti, le linee guida di cui al DM 2 maggio 2012 stabiliscono i criteri e le modalità per l'effettuazione dei controlli della sicurezza stradale sui progetti e delle ispezioni di sicurezza sulle infrastrutture esistenti e per l'attuazione del processo per la classificazione della sicurezza della rete stradale. L'obiettivo delle linee guida è quello di orientare, coordinare e rendere omogenee le attività di tutti i soggetti coinvolti nel processo della sicurezza delle infrastrutture stradali, tra cui gli Enti territoriali, gli Organi Competenti, gli Enti proprietari e gestori delle strade e gli esperti della sicurezza stradale, ovvero i controllori dei progetti e gli ispettori delle strade esistenti. Le linee guida si pongono, dunque, di essere uno strumento unitario per l'individuazione delle modalità procedurali delle analisi di sicurezza stradale e di tutte le altre attività connesse al processo per la classificazione della rete stradale.

Il contenuto delle linee guida è oggetto del programma di formazione dei controllori e degli ispettori come previsto nell'ambito del decreto ministeriale del 23 dicembre 2011 ed entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (08/09/2012), data per la quale cessano di avere efficacia le disposizioni di cui alla circolare del Ministero dei lavori pubblici 8 giugno 2011, n. 3699, recante "Linee guida per l'analisi di sicurezza delle strade".

Le linee guida sono divise in 4 parti:

il Capitolo I - Parte generale: descrive l'oggetto e la finalità del decreto, l'ambito normativo e applicativo, i soggetti coinvolti e le funzioni da loro svolte;
il Capitolo II - La gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali: descrive lo schema completo delle attività previste dal D.Lgs. n. 35/2011 (analisi e classificazione rete stradale, programma delle ispezioni, pianificazione, attuazione e monitoraggio degli interventi;
• il Capitolo III - Controlli della sicurezza stradale sui progetti: descrive le tipologie e le modalità di conseguimento dei controlli della sicurezza stradale che costituiscono i riferimenti per il progettista nei successivi livelli di progettazione, nella fase di realizzazione dell'opera fino alla sua messa in esercizio;
• il Capitolo IV - Ispezioni sulle infrastrutture stradali: descrive le finalità, le fasi ed i contenuti della procedura di ispezione.


In riferimento al Capitolo III, il controllo sul progetto è preceduto dalla Valutazione di Impatto sulla Sicurezza Stradale (VISS) del progetto stesso. La fase di valutazione è oggetto di specifico decreto ministeriale, previsto dal D.Lgs. n. 35/2011, che il Ministero delle Infrastrutture deve ancora redigere e che individuerà i contenuti e le modalità per la predisposizione della VISS. Mentre la VISS costituisce una analisi multicriterio che illustra punti di forza e di debolezza delle diverse soluzioni possibili, il controllo sul progetto è effettuato sull'unica soluzione progettuale già individuata.

I controlli della sicurezza stradale sui progetti hanno come finalità generali quelle di:

• individuare le potenziali criticità presenti nei progetti in modo tale da poter essere eliminate nella stessa fase progettuale o al più tardi in quella successiva, in quanto, dopo la conclusione della fase di costruzione, la modifica di un'infrastruttura stradale, generata da progetti carenti dal punto di vista della sicurezza stradale, potrebbe risultare estremamente costosa o addirittura inattuabile;
• assicurare che i requisiti di sicurezza, per tutti gli utenti, siano considerati in tutte le fasi del progetto dell'infrastruttura stradale (fase di pianificazione, progettazione, costruzione, gestione e manutenzione);
• migliorare la consapevolezza degli aspetti relativi alla sicurezza stradale per tutti i soggetti coinvolti nell'intero processo.


A cura di Ilenia Cicirello

da lavoripubblici.it

 

Martedì, 18 Settembre 2012
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