RAPINE IN VILLA, SFERRATO UN COLPO DECISIVO ALLE BANDE SPECIALIZZATE. LE STESSE INDAGINI PERMISERO LA CATTURA DEGLI ASSASSINI DI PANCRAZIO MUSCOLINO |
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(ASAPS) ROMA – 112 arrestati, di cui 91
tutti i origine slava, albanese e romena: è questo il bilancio di una
maxioperazione della Polizia di Stato, ribattezzata “Vesta”, cominciata
molti mesi fa e che ha portato complessivamente in carcere, nel solo 2005,
304 persone, quasi tutte di nazionalità albanese, slava o romena. Gli
stessi investigatori, coordinati dal Servizio Centrale Operativo e dalla
Divisione Centrale Anticrimine, avevano consentito alla Polizia Stradale
di arrestare, nello scorso mese di settembre, i killer di Pancrazio
Muscolino, il commerciante ucciso a fucilate davanti ai suoi figli, nel
corso di un tragico assalto alla sua abitazione di Taormina. Nelle ultime
ore sono state effettuate circa 200 perquisizioni, molte delle quali
contestuali agli arresti, che hanno consentito il rinvenimento di
refurtiva, armi e droga, soprattutto cocaina. Secondo i vertici del
coordinamento istituito presso lo SCO, non si tratterebbe di
un’organizzazione criminale vera e propria, ma piuttosto di una miriade di
gruppuscoli (forse anche più pericolosi, perché sbandati e privi di una
direzione operativa) spesso costituitisi per un colpo solo. “Aggregazioni
temporanee”, secondo il gergo usato dagli inquirenti, molto difficili da
individuare e da prevedere. Di certo, le forze dell’ordine hanno negli
ultimi anni incentrato molti dei propri sforzi per contrastare e reprimere
il fenomeno, tornato recentemente alla ribalta coi tragici fatti di
Taormina, dove un gruppo di nomadi aveva assaltato la villa di Muscolino,
che reagì per difendere la famiglia dalla minaccia dei rapinatori, armati
di fucile e pistole. La doppietta brandita da uno dei componenti il
commando sparò senza esitazione, quando fu chiaro che il coraggioso
imprenditore non avrebbe sottostato alle angherie della banda, e che
nonostante il colpo mortale appena ricevuto riuscì a rispondere al fuoco,
uccidendo con la propria arma uno dei banditi. Le indagini, nel giro di
poche ore, consentirono agli uomini della Squadra Mobile e dello SCO di
individuare l’intero gruppo mentre cercava di abbandonare l’Italia. Due
pattuglie della Sottosezione Polizia Stradale di Firenze Nord – lo
ricorderete – riuscì a catturarli tutti con una magistrale operazione: 5
persone finirono in carcere per omicidio volontario, rapina, ricettazione
e favoreggiamento. Nelle ultime ore, con tempi diversi, è scattata una
fase cruciale dell’Operazione Vesta: Piemonte, Lombardia, Veneto, Marche,
Toscana, Emilia Romagna, Umbria e Sicilia, sono state interessate dal
lavoro dei poliziotti, molti dei quali anche della Polizia Scientifica con
esperti in esame tecnico della scena del crimine e analisti di delitti di
tipo predatorio. In carcere sono stati rinchiusi anche i membri di una
batteria che nella provincia di Brescia aveva seviziato per ore un’intera
famiglia, mentre altri sono accusati di aver ferito due donne a Padova.
Sembra che molti dei rapinatori facessero uso di cocaina prima di colpire,
fatto questo che la dice lunga sulla personalità dei delinquenti, pronti a
tutto e ancora più violenti dopo aver sniffato: i brutali pestaggi dei
proprietari delle abitazioni sono infatti all’ordine del giorno. I
proventi delle rapine venivano in alcuni casi utilizzati per acquistare
sostanze stupefacenti da mettere poi sul mercato, guadagnando così cifre
maggiori in minor tempo. Per far fronte a questa nuova emergenza, la
Polizia ha costituito in seno ad ogni regione, delle task force di pronto
intervento, coordinate appunto dallo SCO e dalla DAC. (ASAPS) |
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