Truffe con falsi incidenti: 47 denunce della Polizia di Sulmona
Decine di referti identici al pronto soccorso
SULMONA - Sono 47 le persone segnalate all'autorità giudiziaria dalla squadra Anticrimine del Commissariato di Polizia di Sulmona diretto dalla dottoressa Francesca La Chioma.
Gli investigatori hanno scoperto un sistema di truffe alle assicurazioni basato su falsi incidenti stradali. Partendo dall'analisi dei referti medici redatti dai sanitari del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Sulmona, sono stati individuati diversi casi di distorsione del rachide cervicale che hanno attirato l'attenzione del personale della squadra Anticrimine, in quanto le persone coinvolte spesso erano le stesse.Il reato contestato è fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona, in concorso. Tra le persone denunciate ci sono anche due medici che collaboravano con l'agenzia di infortunistica stradale. Questi sono stati deferiti anche per falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità. Un soggetto e' stato denunciato anche per favoreggiamento, mentre un altro per violazione violenza o minaccia per costringere a commettere un reato, in quanto ha costretto in due occasioni una persona che aveva un debito con lui a partecipare alla truffa. Le compagnie assicurative che hanno sporto querela per gli episodi scoperti sono in tutto cinque. Ciascun falso incidente ha fruttato tra i 16.000 e i 20.000 euro di risarcimento.
«SEMPRE 4-5 FERITI» In tutti i casi, si trattava di incidenti stradali con due o tre veicoli coinvolti nei quali i feriti erano sempre 4 o 5, tutti a bordo dell'auto che aveva subito il tamponamento. Si è così iniziato un lento e faticoso lavoro di ricerca, che ha consentito di individuare una serie di incidenti stradali sospetti, a partire dal 2008. Sentendo le persone coinvolte ci si è resi conto che spesso non si conoscevano tra loro e non sapevano fornire alcuna indicazione sull'incidente stradale, o comunque rilasciavano versioni contrastanti tra loro. Punto in comune, in tutti i casi, era la gestione della pratica infortunistica da parte della stessa agenzia di Sulmona. L'attività di indagine, durata 14 mesi, ha consentito di accertare che il titolare dell'agenzia e altri due soggetti suoi conoscenti individuavano le persone da coinvolgere, promettendo guadagni facili o favori di altro tipo, e organizzavano il finto incidente, sfruttando il fatto che è obbligatoria la sola perizia sul veicolo che ha subito il sinistro e non su quello che lo ha causato. In due casi, hanno spiegato gli inquirenti, i periti si sono accorti che qualcosa non funzionava e risarcimenti sono stati poi sospesi. In altri casi, invece, l’incidente era avvenuto realmente ma a bordo della vettura c’era un numero di passeggeri inferiori a quello dichiarato.
da primadanoi.it