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Rassegna stampa alcol e guida del 22 maggio 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


IL GAZZETTINO (Treviso)
Centauro ubriaco protagonista ieri all’alba di un incredibile scorribanda sulla corsia nord della A27: un mese fa gli era stata sospesa la patente
Contromano in autostrada investe un agente
Inutile l’alt della pattuglia: la moto è poi uscita di strada incendiandosi e il centauro, ustionato, è stato salvato dagli stessi poliziotti

Spresiano
Contromano, in autostrada, in sella a una potente moto. E in preda ai fumi dell’alcol. A. V., 33 anni, villorbese, può meritarsi l’appellativo di spregiudicato, dopo quello che è riuscito a combinare all’alba di ieri lungo l’A27, sulla corsia nord poco prima del ponte sul Piave. Non solo ha percorso l’autostrada contromano, sulla terza corsia: invitato a fermarsi da una pattuglia dell’Autostradale, ha accelerato travolgendo un agente e, dopo una fuga di 6 chilometri, ha perso il controllo della moto che è finita in una scarpata incendiandosi, con il folle centauro rimasto sotto. È stato tratto in salvo dalla stessa pattuglia, pur rimanendo ustionato alle gambe. Per il 33enne, un verbale grosso così. La patente? Inutile ritirargliela: ci aveva pensato qualcun altro un mese prima.

IL GAZZETTINO (Treviso)
SPRESIANO Un 33enne di Villorba ha percorso la corsia nord contromano in sella ad una Kawasaki 600
Centauro impazzito sulla A 27.
Ha investito un agente dell’autostrada e poi è uscito di corsia rimanendo ustionato sotto la moto in fiamme
Contromano, in autostrada, sulla sella di una potente moto, quale può esserlo una Kawasaki 600. Per di più in preda ai fumi dell’alcol. Motivo che già lo avevano obbligato a restituire la patente di guida. A. V., 33 anni, villorbese, può meritarsi senza termini di smentita l’appellativo di spregiudicato, dopo quello che è riuscito a combinare all’alba di ieri lungo l’A 27. Un fardello di perle inanellate in rapida successione, mettendo a rischio se stesso e, soprattutto, l’altrui incolumità. E poco c’è mancato che lo sconsiderato giro in moto potesse finire in tragedia. Erano circa le 6: a quell’ora una pattuglia stava stancamente percorrendo la corsia che sale a nord dell’autostrada, con le prime luci a schiarire l’asfalto, nel tratto che anticipa il ponte sul Piave, nel territorio di Spresiano. Improvvisamente, un bagliore incredibile illuminava il volto dei due poliziotti di pattuglia a bordo della Bmw di servizio. Un fascio di luce potente, proiettato da un veicolo in arrivo su quella stessa corsia, la terza di sorpasso, ma incredibilmente contromano. Una moto, una Kawasaki 600. La pattuglia si è subito fermata per fermare quello sconsiderato motociclista. Che, alla vista degli agenti, ha rallentato. Salvo poi accelerare bruscamente, urtando uno dei poliziotti che è stato scaraventato sull’asfalto. Ne è nato un inseguimento, durato sei chilometri, fino a quando la moto ha sbandato, finendo nella carreggiata della corsia di emergenza, e prendendo fuoco: con essa, anche le gambe del conducente: momenti drammatici, con i poliziotti che hanno immediatamente afferrato l’estintore in dotazione nel kit di pronto intervento, spegnendo il fuoco e chiamando immediatamente il Suem. A. V. è stato successivamente medicato in pronto soccorso, per le ustioni riportate, e giudicate guaribili in 15 giorni. Dieci, invece, i giorni di guarigione pronosticati per l’assistente capo Giancarlo Fighera, di Istrana, rimasto ferito dopo essere stato travolto dalla moto. Per il centauro, ovviamente, si è aperto un verbale lungo così, essendo stato denunciato per guida in stato di ebbrezza, resistenza a pubblico ufficiale, senza contare la guida senza patente, in quanto il documento gli era stato ritirato un mese prima. La moto? sequestrata, come disposto dal Procuratore della Repubblica, Antonio Fojadelli. Il minimo che si potesse fare. Giancarlo D’Agostino.
CORRIERE SALUTE
INCONTRI PERICOLOSI
Bacco e tabacco.
Il desiderio di sigarette aumenta quando si consuma alcol. È quanto emerge da una ricerca americana, secondo cui il richiamo alla nicotina indotto dall’alcol non solo è dose dipendente, ma è più forte nel "binge drinking", l’eccesso occasionale, in cui si bevono molti drink uno dopo l’altro o quando si beve molto rapidamente. L’alcol perciò potrebbe essere un problema per chi vuol smettere di fumare: in questo caso, sarà bene limitare gli alcolici e berli lentamente.
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
molfetta Un 26enne diventa violento dopo aver alzato il gomito: arrestato
Ubriaco, picchia la moglie
La consorte è stata pestata sotto lo sguardo dei due figli
È stata la stessa donna a liberarsi e allertare i carabinieri
MOLFETTA Alza il gomito e picchia sua moglie. Due volte in una sera. Testimoni della violenza ingiustificata dell’uomo, le due bimbe della coppia, una di tre anni, l’altra di dieci mesi. Nicola S., ventisei anni, è stato arrestato dai carabinieri. È accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Sua moglie, una giovane donna di venticinque anni, è stata giudicata guaribile in quindici giorni dai sanitari del pronto soccorso, dove è stata trasferita. Ha riportato ferite al viso, alla testa, e, nel tentativo di difendersi, al polso sinistro. Già nei mesi scorsi la venticinquenne è finita in ospedale dopo essere stata picchiata dal consorte. Tutto comincia intorno alle 21. Nicola rincasa. E’ ubriaco. È nervoso. Probbilmente al termine di un banale litigio, comincia a picchiare sua moglie. Lei prova a difendersi. Ma è inutile. È costretta a subire la violenza dell’uomo. In casa ci sono le due bimbe della coppia. Ad un certo punto l’uomo sembra rinsavire. Decide di andare via ma porta con sé la primogenita, una bimba di tre anni. La accompagna a casa di sua madre. Poi va via anche di lì. Poco prima di mezzanotte torna a casa. Sua moglie lo fa entrare. Spera che la bufera sia passata. Invece niente. Nicola è ancora esaltato e ricomincia da dove ha lasciato. La colpisce al volto. Pugni e schiaffi sempre più forti. Lei prova a scappare. Si protegge il viso con le mani. Piega la testa e viene colpita vicino alle orecchie. Teme per la più piccola delle figlie, una bimba di dieci mesi che è in camera da letto. Dopo quarantacinque minuti Nicola non si calma. Anzi, secondo il racconto della consorte, la sua violenza aumenta con il passare dei minuti. Per questo, raccolte tutte le sue forze, la venticinquenne si lancia contro il marito che perde l’equilibrio. Poi raggiunge la porta di ingresso. Chiede aiuto ai vicini che intervengono e chiamano il 112. Quando i carabinieri arrivano la donna ha il viso insanguinato. Sul posto arriva anche una ambulanza del 118. Ma la donna, che nel frattempo ha saputo da sua suocera che la primogenita è al sicuro, non si muove senza l’altra bimba, quella di dieci mesi. Poi viene accompagnata in ospedale. Nicola, suo marito, viene arrestato in flagranza. Lucrezia D’Ambrosio.
L’UNIONE SARDA
Portoscuso. Violenta rissa al bar del lungomare, un operaio finisce al pronto soccorso
Pestato a sangue dai marinai turchi
Gli aggressori erano ubriachi e insultavano la barista.
Notte da far west nel lungomare Cristoforo Colombo. Venerdì notte, otto marittimi di nazionalità turca hanno aggredito un operaio di Portoscuso facendolo finire al pronto soccorso. Vittima dell’aggressione è Antonio Castiglia che per caso si è trovato coinvolto in una vicenda che avrebbe potuto avere un risvolto drammatico. il bar bolinaTutto è cominciato intorno alle 21,30 al bar Bolina quando questo gruppo di marittimi imbarcati sulla nave Chem Aries, una chimichiera ormeggiata nel porto industriale di Portovesme, hanno chiesto insistentemente da bere. La situazione ha cominciato a degenerare dopo che i gestori del bar (tutte ragazze), vedendo che i marinai erano visibilmente alticci, li hanno invitati a non continuare a bere. Alcuni di loro hanno reagito a male parole rovesciando bottiglie e bicchieri e quel punto è intervenuto Antonio Castiglia il quale si trovava per caso nel locale e, vista la loro reazione violenta, ha cercato di placare gli animi. La risposta è stata un pugno in pieno volto. A quel punto, la situazione è degenerata. Castiglia ha reagito e sono intervenuti altri marittimi che si trovavano nei paraggi, lo hanno circondato e pestato a sangue. Solo a quel punto si sono allontanati e hanno raggiunto indisturbati la loro nave. I carabinieri sono stati chiamati mentre infuriava la rissa ma sono arrivati due ore dopo: di notte la caserma di Portoscuso resta chiusa e i militari devono arrivare da Iglesias dove, assai spesso, sono impegnati in altri servizi. all’ospedale Antonio Castiglia è finito al pronto soccorso dell’ospedale Sirai. La prognosi parla di sei denti rotti, un grosso ematoma all’occhio sinistro ed escoriazioni sul viso. Escluse lesioni più gravi, i medici hanno dimesso l’operaio aggredito. «Tutto è successo in pochi istanti - testimonia un giovane che ha assistito al pestaggio -, è stata una scena raccapricciante. Credo che se l’aggressione fosse avvenuta più tardi delle dieci, quando il lungomare brulica di gente, sarebbe accaduto il finimondo. Sono sicuro che quei marittimi sarebbero stati aggrediti dalla folla. Il caso ha voluto che non ci fosse nessuno ad aiutare Castiglia che pur essendo forte nulla ha potuto contro un gruppo così numeroso di aggressori». la denuncia Ieri mattina Castiglia ha denunciato l’aggressione e le forze dell’ordine hanno convocato in caserma i cinque marittimi. È risultato che alcuni degli aggressori sono ufficiali di macchina e di coperta. L’inchiesta è proseguita a bordo del mercantile dove polizia e carabinieri hanno sentito anche il comandante. Questa vicenda richiama i tempi passati quando le scazzottate in paese con i marittimi erano frequenti. Maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine avevano impedito il ripetersi di questi episodi. Adesso la situazione sembra nuovamente essere degenerata e ad averne la peggio è stato un giovane che tutti in paese conoscono come una persona tranquilla e cordiale. Ieri sera, il mercantile ha lasciato lo scalo di Portovesme con destinazione Cuba. Michele Tocco.
BRESCIA OGGI
SIRMIONE. Il consigliere leghista denuncia episodi di chiasso notturno e «bevande alcoliche a ragazze minorenni»
Polemica in Consiglio sulla Polizia locale
Wilde critica i vigili su viabilità e prevenzione. Azzoni: «Efficienti e professionali».
Massimo Wilde, consigliere leghista all’opposizione a Sirmione, l’altra sera in consiglio comunale ha lanciato accuse pesanti nei confronti della Polizia Urbana. Immediata la replica del consigliere delegato alla Viabilità, Luca Azzoni.
Ma andiamo per ordine. Intervenendo con una dichiarazione di voto sulla relazione del difensore civico Mario Arduino, ritenuta «positiva e soddisfacente» dall’intera aula, Massimo Wilde ha colto l’occasione per denunciare «i sempre più frequenti episodi di chiasso e disturbo nelle ore notturne a Sirmione, e quelli ancor più inquietanti di ragazzine alle quali verrebbero somministrate bevande alcoliche nei locali pubblici, contravvenendo le norme di legge (*)». A questo punto l’ex senatore del Carroccio ha fatto un affondo nei confronti dei Vigili Urbani, i quali «non effettuerebbero i dovuti controlli di prevenzione e di repressione». Anche in materia viabilistica Wilde ha criticato il loro operato, rivelando un episodio accaduto tempo fa quando un’ambulanza del «118» ed un mezzo dei Vigili del Fuoco erano rimasti a lungo parcheggiati in via Colombare (un uomo del peso di quasi 2 quintali era rimasto infortunato in un albergo ma, data la mole, erano dovuti intervenire i pompieri, ndr.) «senza che i Vigili Urbani riuscissero a sbrogliare la matassa, comportandosi come delle macchiette…».
Alla fine è calato il silenzio. Nessuno in consiglio comunale ha ritenuto di intervenire per replicare o difendere il corpo della Polizia locale. La cosa non è passata inosservata tra il pubblico e tra gli stessi Vigili che hanno preferito il silenzio.
E’ intervenuto però Luca Azzoni, consigliere delegato alla viabilità: «In merito all’episodio citato, dopo essermi documentato, ho appreso che l’operato degli agenti della Polizia Locale è stato ineccepibile ed ha consentito il ripristino della viabilità in tempi brevi, compatibilmente con la necessità di agevolare le manovre ai mezzi di soccorso. Ho appreso inoltre che l’ambulanza è stata per ovvii motivi parcheggiata davanti alla vetrina del negozio del consigliere che ha criticato l’operato degli agenti. Aggiungo che ho sempre riscontrato nell’operato degli agenti di Sirmione efficienza e professionalità, unite ad uno spirito di abnegazione e sacrificio non comuni, quindi non posso che esprimere loro la massima solidarietà». E Azzoni riporta dati significativi in materia di viabilità e controlli stradali. Nel 2004 sono stati rilevati dai vigili 75 sinistri e 25 accertamenti di superamento dei limiti di velocità con telelaser (da agosto scorso), ritirate 35 patenti (con etilometro, da agosto 2004), incrementati dell’80% i proventi da sanzioni, risposto a circa 3000 richieste d’intervento (una media di 8 al giorno) e garantito la copertura del servizio fino alle 24 per tutto l’anno. Maurizio Toscano
 
(*) Nota: purtroppo in Italia i controlli sulla somministrazione di alcol ai minori di 16 anni sono quasi inesistenti.
IL SECOLO XIX
L’ALLARME 
E tra gli adolescenti la minaccia è l’alcol.
L’alcol sta diventando il pericolo numero uno per gli adolescenti, per quei ragazzi compresi cioè tra i 14 e i 18 anni. Nonostante non esistano statistiche in materia, i pediatri savonesi si sono accorti in questi ultimi anni come siano sempre più numerosi i giovani che si avvicinano pericolosamente alle bevande alcoliche. «Per questo motivo - spiega Amnon Cohen - come medici pediatri abbiamo deciso di effettuare, in collaborazione con il Sert e la struttura semplice di alcologia dell’Asl savonese, uno studio tra le famiglie savonesi per verificare se tra i loro figli minori ve ne sia qualcuno con problemi legati all’abuso di sostanze alcoliche».
Sempre per quanto riguarda gli adolescenti, i medici pediatri evidenziano poi come sia in crescita il numero di giovani che vengono medicati in ospedale per lesioni che si sono procurati cadendo dalla bicicletta o da scooter sui quali viaggiavano come passeggeri trasportati da un amico maggiorenne. «Anche in questo caso - spiega ancora il dottor Cohen - è indispensabile che le famiglie educhino i propri figli ad indossare, sia quando vanno in bicicletta sia quando vengono trasportati in scooter da amici, il casco protettivo.
G.Canc.
IL SECOLO XIX
DOMENICA 29 CON "DOI PASI, ’N GOTO E ’N BOCON" 
Percorso a tappe nelle cantine di Arcola.
"Doi pasi, ’n goto e ’n bocon": due passi, un bicchiere di vino e un boccone. E’ la proposta della "Pro Loco" e dei viticoltori arcolani, per domenica prossima 29 maggio: una visita alle cantine e al centro storico, accompagnati da assaggi enogastronomici. L’iniziativa cade in occasione della giornata nazionale di "Cantine Aperte": una passeggiata a percorso, con tappe ristoro disseminate negli scorci più suggestivi del centro storico e delle collina. Lo scopo è proprio questo: consentire a tutti di ammirare quanto possa essere bella Arcola, con i suoi panorami naturali, e quelle costruzioni storiche fatte a mano pietra su pietra. «Ci sono cantine perfino più belle delle abitazioni vere e proprie - commenta l’assessore alla cultura Enzo Giorgi - abbiamo molti giovani che stanno riscoprendo i nostri angoli più tipici». Tutte le informazioni, le piantine del percorso con evidenziate le cantine e i punti di ristoro, e i ticket che consentono la passeggiata enogastronomica, sono a disposizione presso l’ufficio informazioni turistiche della Pro Loco Arcolana, in via Valentini 197, dalle 9 alle 11 (tel. 0187-986559).
Durante la manifestazione, si svolgerà il moto-auto raduno di macchine e moto d’epoca, accompagnato dalle note musicali del Gruppo folk di Vezzano Ligure. A mezzogiorno sarà possibile pranzare presso il circolo Anspi della Pieve di Baccano, alla sera l’appuntamento con la pizza e il ballo è fissato al Ponte di Arcola, presso la Casa del Popolo. Arcola punta dritta la prua vero il riconoscimento della propria qualità nei vini tipici. E’ quanto emerso alla tavola rotonda che il Comune ha promosso sul tema "Il vino, salute da bere". «I dati epidemiologici dimostrano come gli effetti derivanti dal vino sono benefici - sostengono Livio Giorgi, sindaco, e Enzo Giorgi, assessore al turismo - Vogliamo coadiuvare la campagna informativa nazionale sul corretto uso delle bevande alcoliche, nella consapevolezza che la moderazione si può favorire educando le giovani generazioni e le famiglie ad un consumo equilibrato (*)». Sondra Coggio
 
(*) Nota: le indicazioni fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per prevenire e ridurre i danni dell’alcol sono agli antipodi rispetto a questo tipo di politica.
Ci si augura che questa gente sia in buona fede, la sensazione è che, forse per una scarsa conoscenza del problema, non si rendano conto dei danni che provocano con iniziative di questo genere (mi riferisco ai percorsi enogastronomici e alle tavole rotonde che associano alcolici al concetto di salute).
IL SECOLO XIX
Giro di vite dei carabinieri Ubriachi al volante, denunciati in quattro.
Imperia Un arresto e quattro denunce. Prove tecniche del piano estivo varato dal comando provinciale dei carabinieri con controlli capillari che in questa prima fase hanno riguardato soprattutto l’Aurelia in prossimità dei locali notturni di Imperia, Diano Marina e dell’entroterra.
Le pattuglie dell’Arma, coordinate dal tenente Lorenzo Toscano, nella notte tra venerdì e sabato scorso, hanno fermato decine di automobili. In quattro casi, attraverso l’impiego dell’etilometro, è emerso che i conducenti erano completamente ubriachi. Per loro, oltre all’immediato ritiro della patente, è scattata pure una segnalazione alla Procura della Repubblica di Imperia.
A Dolcedo, invece, i militari hanno arrestato René Nikolay, 42 anni, un cittadino tedesco che da anni risiede nel paesino della Val Prino. L’uomo era colpito da un ordine di carcerazione notificato dai giudici del tribunale di sorveglianza di Genova. Stava scontando una pena per maltrattamenti in famiglia in regime di affidamento in prova: di giorno poteva lavorava, la notte era costretto a rimanere a casa. I carabinieri tuttavia avevano accertato che sistematicamente aveva violato le disposizioni dei giudici che quindi hanno deciso di revocargli la pena alternativa. Per lui quindi si sono aperte le porte del carcere di Imperia.Con l’operazione anticrimine dell’altra notte è stato messo a punto il piano dei controlli che verrà avviato in piena stagione. Almeno sino a Ferragosto vedrà impegnate su tutto il territorio, entroterra compreso, dodici moto e venti automobili. Le pattuglie saranno dotate di etilometro e autovelox. G.Bar..
IL GAZZETTINO (Belluno)
GIOVANI CALCIATORI A SCUOLA DI SALUTE.
La Giovanile Pizzocco promuove la salute tra i calciatori in erba. Quest’anno la società sportiva, che raduna gli appassionati di calcio della Destra Piave, ha voluto aderire al progetto di promozione della salute e prevenzione dei comportamenti a rischio, intitolato "Mens sana in corpore sano", rivolto alle associazioni sportive del Feltrino. Il progetto ha coinvolto tutti gli aderenti alla società, dai giovani atleti ai dirigenti, dagli allenatori ai genitori dei ragazzi. Proprio i genitori saranno coinvolti nell’incontro conclusivo del progetto, che si terrà giovedì 26 maggio, alle 20.15, nella sala consiliare di San Gregorio nelle Alpi. "Riteniamo - scrive il presidente della societa Orazio Zanin nella lettera inviata ai genitori - che tale incontro possa rivelarsi un’occasione importante da cogliere nell’interesse dei genitori e dei figli, poiché la salute nasce anche dallo stile di vita, e crediamo che fra gli obiettivi di una società sportiva vi sia anche quello di promuovere la salute". Lo scopo degli incontri, a cui nelle ultime settimane hanno potuto assistere i ragazzi, è quello di creare momenti di informazione e di riflessione collettiva sulle problematiche legate alla salute: problematiche quindi legate ai comportamenti a rischio, in particolare per quanto riguarda l’uso dell’alcol, un problema piuttosto diffuso in provincia. L’iniziativa, proposta e finanziata dal Centro Servizi per il Volontariato di Belluno, dall’Associazione Club Alcolisti in Trattamento di Feltre e dal Coordinamento per il Volontariato del Feltrino, ha riscosso un notevole successo tra i ragazzi. Gli incontri sono infatti tenuti dalla psicologa Milena Maia, coadiuvata dall’attore e autore Roberto Faoro, attraverso una formula simpatica, che unisce teatro e informazione scientifica. Andrea Dassie.
LA PROVINCIA DI CREMONA
Il Motorock fa il pienone
L’invasione di migliaia di bikers e la festa al Parco del Po.
di Giuseppe Bruschi L’invasione, annunciata venerdì sera, ieri c’è stata davvero. I bikers, simpatici personaggi tutto di pelle vestiti, hanno conquistato il Parco del Po. Senza risse, senza problemi, solo con tanta musica che qualche residente della zona non ha troppo gradito. Ma le proteste di questo genere sono abbondanti, meno la tolleranza. La festa, dunque, dei bikers è stata totale, coinvolgente, fragorosa eppure ordinata. Con notevole soddisfazione del Gruppo Custom e del suo capitano Roberto Guareschi. Loro, i bikers, oltre quattro mila, sono arrivati, già nel primo pomeriggio, da tutte le strade della nostra città. Il baffuto Peter, giunto in riva al Po dalla lontanissima Dusseldorf, non ha dubbi:«l’Aria di Cremona mi mette allegria. Ed anche appetito». Anche se di tedeschi se ne aspettavano molti di più (hanno evidentemente problemi con l’euro). Gli fa eco il biondo Joseph, nome tedesco ma residenza parigina, che in un buon italiano, dice: «Ho fatto migliaia di chilometri, ma sono arrivato. Il Morotock mi carica per il resto dell’anno». Per lui questa è la vera Costituzione Europea. Il grosso è stato ancora una volta italiano. Un fiume inarrestabile di moto (Harley, Guzzi, Gilera ed altro ancora) che alle 17 ha reso difficile l’ingresso nel parcheggio (12 euro). Una distesa di moto, alcune luccicanti, altre datate, affiancata da un variopinto accampamento di tende da campeggio. Caldo incredibile, bikers a torso nudo, con tatuaggi dell’ultima generazione. E sete da record, tanto che i tantissimi chioschi di birra hanno faticato a soddisfare tutti. Di Heineken ne sono andati comunque milioni di ettolitri. I più previdenti hanno fatto l’abbonamento: 30 euro per 10 boccali. Giusto per non rimanere a secco. Con la birra doveroso accompagnamento di primi e secondi piatti: gnocchi per cominciare, cotolette per proseguire, salamelle per concludere in bellezza. Salsicce piccole, medie e grandi sulla brace, con patate e senza patate. Tutto nel megatendone-ristorante (gestione Zada srl) che ha tenuto testa all’assalto. Non solo di bikers, ma di intere famiglie che hanno cenato in riva al fiume Po. Che hanno approfittato per fare acuisti: scarpe e scarponi, zoccoli e cinture, maglie e giubbotti. Un bazar da mille ed una notte. E poi la musica, la colonna sonora del Motorock. Ieri sera tutto metal. E che metal: Listeria, Domine e Labyrinth. Grossi gruppi, tanti dischi, personaggi potenti come Morby dei Domine, musicista storico dell’heavy metal italiano e, a furore di critica e di pubblico, una delle voci più belle dell’intera scena metal italiana. Ed a proposito di voci e rumori, da segnalare quelle dei drag-pipers, le marmitte vuote e micidiali che hanno oltrepassato, per intensità, l’attuale ponte di Po. Bene pure la lotteria, alcune migliaia i biglietti venduti, con una Harley Davidson Sportster assegnata a mezzanotte (domani i numeri vincenti). E questa sera il Morotock 2005 chiude i battenti: ingresso libero e divertimento garantito. I bikers torneranno a casa ed il Gruppo Custom tirerà le somme di questa ennesima impresa che ha dimostrato, sono parole di Roberto Guareschi, che ‘Cremona può ospitare ogni tipo di avvenimenti’. Certo le proteste non mancheranno, il sonno di chi abita nei dintorni è stato messo a dura prova. Ma la festa è riuscita ed i bar di mezza città ringraziano i bikers che hanno consumato di tutto. E di più. E le forze dell’ordine, dalla polizia ai carabinieri, dalla finanza alla polizia locale, hanno ancora una volta dato prova di professionalità e pure di tolleranza.
IL MESSAGGERO
Geloso e ubriaco cerca di bruciare la casa dell’ex marito della sua convivente: condannato
Di Fulvio Ventura.
Un uomo di 38 anni, Massimiliano F., ha cercato di bruciare la casa dell’ex marito della donna con cui attualmente convive. E solo l’intervento dei carabinieri ha impedito il folle gesto. A Castel Madama i piromani sembrano di casa. Dopo l’incendio della scuola media di lunedì scorso,due notti fa i carabinieri della locale stazione hanno sopreso un fruttivendolo con le mani nel sacco, o meglio con le mani sull’accendino, che aveva cosparso di benzina la porta di un appartamento in via dei Colli. Per lui sono subito scattate le manette e ieri mattina è stato processato per direttissima. Massimiliano F., di 38 anni, è stato quindi condannato a 10 mesi di arresti domiciliari dal giudice del tribunale di Tivoli. L’uomo, un italiano di 38 anni, sarebbe stato geloso del proprietario della casa, P.V., cittadino di Sri Lamka, ex marito della donna, un’argentina, con cui l’italiano ora vive. Al momento del gesto, inoltre, Massimiliano F. era in stato di ebbrezza e, probabilmente, gli effetti dell’alcool hanno accresciuto i suoi risentimenti nei confronti dello straniero.
LA SICILIA (Siracusa)
Tenta di violentare il medico
Vittima la dottoressa che era di guardia. Arrestato.
Floridia. Salvatore Gallitto di 21 anni, domiciliato in via Ugo La Malfa 17, è stata arrestato dai carabinieri della locale tenenza, intervenuti tempestivamente appena ricevuta un radioallarme proveniente agli uffici della guardia medica, che sono ubicato in via Labriola. Era stato il medico di turno (donna, di 48 anni) ad attivare il dispositivo di allarme che è collegato con la tenenza dell’Arma. All’arrivo in via Labriola, i carabinieri si sono trovati dinnanzi il medico di turno, in stato di agitazione, che li ha informati di essere stata aggredita nel suo letto, mentre dormiva, un individuo di giovane età, il quale aveva tentato di violentarla. l’aggressore era penetrato nella guardia medica, dopo avere forzato, dal retro, una serranda posta a piano terra. Nell’immobile, oltre all’ambulatorio medico, vi sono anche i locali della «Misericordi». Nel momento dell’improvvisa aggressione sessuale, dentro l’ambulatorio si trovava soltanto il medico di turno, che è stata immobilizzata sul lettino dall’intruso , il quale saltandole addosso, era riuscito a bloccare inizialmente, ogni suo movimento di difesa, durato pochi istanti, in quanto la reazione della mancata vittima è stata immediata. Difatti è riuscita a sottrarsi alla presa, divincolandosi, azionando così il dispositivo di allarme. L’aggressore, messo alla frustra, è fuggito dalla guardia medica, tentando di dileguarsi, E’ stato rintracciato dai carabinieri e ammanettato con l’accusa di tentata sessuale, atti sessuali consumati e violazione di domicilio, ingiurie e minacce. Salvatore Gallitto aveva l’alito pesante per avere ingurgitato bevande alcoliche.
Il giovane floridiano ha nominato suo legale di fiducia l’avvocato Salvatore Frasca.E’ stato rinchiuso a Cavadonna. Il sostituto procuratore Maurizio Musco è stato informato dell’aggressione a sfondo sessuale.
Salvatore Gallitto, che ha problemi di equilibro comportamentale, è stato in precedenza, in altre circostanze denunciato per minacce e aggressione. Sareto Leotta.
LA SICILIA (Trapani)
«Una concorrenza sleale»
Wine Sicily.
Denuncia di Adamo e Castiglione. «Ci sono accordi che penalizzano il vino trapanese».
Ricca di appuntamenti che si sono susseguiti tra il Palavetro di Birgi e il Complesso Monumentale San Pietro, «Wine Sicily», la fiera che raggruppa il meglio del settore vitivinicolo e che può vantare la partecipazione di 80 cantine d’eccellenza siciliane, si conclude oggi, dopo aver proposto convegni sugli effetti salutistici del vino, assaggi e degustazioni guidate da esperti sommeliers, e talk show con annessi abbinamenti vino-cibo. Ieri, indetta dalla presidente della provincia regionale, Giulia Adamo, anche una conferenza stampa relativa alla grave situazione del vino italiano le cui sorti peggiornano a causa della concorrenza sleale di diversi paesi tra i quali l’Australia.
Da «Wine Sicily», infatti, giunge una determinata protesta dei produttori di vino che denunciano: Europa matrigna e Spagna aggressiva, così proprio non va. Il dato più allarmante è rappresentato dai due milioni di ettolitri di vino invenduto nella sola provincia di Trapani, complice la concorrenza sleale verso il prodotto italiano a seguito di accordi bilaterali in cui l’Australia costituisce un grande pericolo. Alla conferenza hanno partecipato due avvocati, Luciano Di Via ed Aurelio Pappalardo, assieme ad un europarlamentare, l’onorevole Giuseppe Castiglione, per spiegare i termini della questione. Ne è emerso che la Comunità Europea, attraverso accordi bilaterali con i singoli paesi - in particolare con Australia e Argentina, che fanno ricorso a pratiche enologiche vietate in Italia - concede dei privilegi per l’importazione di vino nel nostro paese, ed inoltre - vero dato inaccettabile soprattutto per una provincia come quella di Trapani, certamente tra le più vitate dell’isola - che la Spagna, in cui la produzione di vino, anno dopo anno, è in continuo aumento, beneficia del 60 per cento degli aiuti comunitari per la distillazione. «potenzialmente - ha detto il professor Pappalardo - la Spagna sta diventando il paese con maggiore potenzialità produttiva, ancora più dell’Australia, che, assieme a Sudafrica e Cile, è uno dei tre maggiori paesi esportatori». In ultimo, è emerso che L’Europa sta permettendo che gli altri paesi possano utilizzare le nostre denominazioni tradizionali, facilitando la corsa dell’Australia a registrare nomi di vini italiani. «Non vogliamo - ha detto la presidente Adamo - nè protezionismo e nè persecuzioni da soggetti terzi, ma lavorare in condizioni alla pari di qualsiasi altro paese». L’on. Castiglione ha assicurato che interverrà in tutte le sedi per bloccare le negoziazioni bilaterali. La Sicilia, intanto, chiede una distillazione di crisi, mentre gli imprenditori sono pronti a fare la loro parte, usando l’arma della competitività.
Jana Cardinale.
LA SICILIA (Trapani)
CASTELVETRANO
Crea il caos ubriaco in piazza Matteotti.
m.l.) Nonostante l’ordinanza di divieto di vendita di bevande alcoliche emessa dal sindaco una settimana fa e vigente 7 giorni su 7 dalle 21 alle 6 del mattino successivo continuano in piazza Matteotti sia le risse tra giovani in preda ai fumi dell’alcool sia incandescenze da parte di ubriachi. L’ultimo episodio è di venerdì sera. Un uomo in stato di ubriachezza importunava i passanti. Sul posto sono intervenuti i carabinieri alla cui vista l’uomo è andato in escandescenza scagliandoglisi contro.
LA SICILIA (Trapani)
CAMPOBELLO
Il ministro Alemanno domani incontrerà gli agricoltori .
m.l.) Domani, alle 18,30 il ministro per le Politiche agricole Gianni Alemanno incontrerà, all’Ancora, gli agricoltori e le rappresentanze politiche, economiche e sociali della provincia. Il ministro affronterà i temi della crisi del settore vitivinicolo.
LA SICILIA (Agrigento)
La prevenzione si inizia a tavola
Ecco alcuni consigli per evitare problemi gastrici e migliorare l’aspetto fisico.
Quello che tratteremo oggi è un argomento molto complesso: l’alimentazione e l’idratazione.
Molti sanno come alimentarsi correttamente e hanno imparato a mangiare i cosiddetti «cibi sani» come la frutta e la verdura che riescono a farvi mantenere in forma.
L’altra percentuale di persone è formata da tantissimi che in vista dell’estate, fanno di tutto per dimagrire come diete consultate in un giornale, idee strappate alla tv o dalla bocca di qualche amica. Un problema quasi esclusivamente femminile, forse però gli uomini sottovalutano questo aspetto. La corsa a dimagrare in questo periodo impazza.
Questo causa la presenza ancor oggi, di milioni di consumatori che sono in soprappeso o in sottopeso, stanchi e soprattutto stressati.
Purtroppo a contribuire ci pensa lo stile di vita frenetico a cui, gran parte di noi ne fanno parte e perciò al pranzo sano prediligono un buon «big mac» dal gusto irrinunciabile e poi, la sera, visto che si è abusato tanto nel pranzo, molti, anzì la stragrande maggioranza della gente, evitano di cenare come si deve.
Sbagliatissimo, in quanto non solo la sottrazione improvvisa di cibi va a aumentarne il desiderio ma anche la riduzione del fabbisogno calorico andrà a danneggiare il metabolismo provocandone un drastico rallentamento.
Da questo deve risultare ovvio che per essere in salute è richiesto un grande sforzo che serve ad eliminare le cattive abitudini e sceglierne delle nuove che porteranno dei benefici risultati per tutta la vita.
Scegliendo quindi, di condurre un’alimentazione sana ed equilibrata dobbiamo anche cercare di aiutare il nostro corpo, soprattutto se facciamo attività fisica, a idratarlo in maniera adeguata in quanto l’idratazione, in particolar modo durante l’allenamento fisico, condiziona la prestazione e la salute ed infatti, un’accurata idratazione conserva la pelle proteggendola dai batteri e dall’invecchiamento precoce.
I medici consigliano di apportare al nostro corpo circa due litri di acqua al giorno, mentre se riteniamo che sia troppo, un litro e mezzo andrà più che bene.
Un ottimo modo per evitare di bere alcol, bibite ecc, sono le tisane che aiutano a farvi rilassare, alcune a snellire le gambe, altre che aiutano la digestione ed anche quelle che regolano l’intestino.
Daranno un aiuto naturale al tuo corpo in quanto, rubano alle piante i preziosi principi attivi.
Ricordate quindi di acquisire un’alimentazione sana e corretta, di bere adeguatamente e a fine giornata di abbandonarvi completamente al dolce gusto di una semplice tisana. Ci guadagnerà la vostra salute, ci guadagnerete voi.
Melania Ariosto.
IL GAZZETTINO (Vicenza)
MONTECCHIO MAGGIORE
Sbanda e finisce contro un lampione.
Rovinosa uscita di strada nella prima mattinata di ieri all’altezza della Lowara in via Lombardi a Montecchio Maggiore. Erano circa le 4.30 quando Giancarlo Zambello, 54 anni, residente a Montecchio, ha perso il controllo della sua Opel Corsa andando a sbattere contro un lampione dell’illuminazione pubblica. L’allarme al 118 è stato dato dai residenti in zona svegliati dal violento botto provocato dall’incidente. Sul posto, oltre ai sanitari del Suem, anche i vigili del fuoco del distaccamento di Arzignano che hanno estratto il ferito dalle lamiere dell’auto. I carabinieri del radiomobile di Valdagno, intervenuti per i rilievi, hanno contestato al guidatore la guida in stato di ebbrezza.
IL GAZZETTINO (Vicenza)
CITTADELLA Notte movimentata, mezza frazione si è svegliata per il trambusto verso le quattro. Trovati nell’abitazione 171 grammi di hashish
Aggredisce i carabinieri a colpi di arpione .
Un 41enne di Ca’ Onorai, inferocito dopo aver chiuso fuori di casa la moglie, se la prende con i militari: arrestato
Ha aggredito con un arpione i carabinieri di Cittadella, che stavano tentando di placare la sua ira, sfogata anche contro la moglie. Solo la loro abilità ha evitato ai militari conseguenze ben più gravi delle divise strappate e di alcune contusioni, che sono state giudicate guaribili in pochi giorni.
Protagonista dell’insano gesto Roberto Casagrande, 41 anni, residente a Ca’ Onorai, incensurato. Ai militari non è rimasto altro da fare che immobilizzarlo e condurlo in arresto con l’accusa di resistenza, minacce ed oltraggio a pubblico ufficiale, ma anche del più grave reato di detenzione di sostanze stupefacenti a scopo di spaccio. La perquisizione della casa dell’uomo, seguita alla collutazione ed alle manette, ha fatto rinvenire alle forze dell’ordine ben 171 grammi di hasish. Dovrà spiegarne come minimo la provenienza.
L’episodio è avvenuto nel cuore della notte tra venerdì e sabato. Verso le 4 del mattino alla centrale operativa del 112 dei carabinieri giunge una richiesta d’aiuto di una donna che dice di essere chiusa fuori di casa con il marito, il quale non la vuole far entrare. Immediato l’intervento di una pattuglia dell’aliquota radiomobile della compagnia di Cittadella. Casagrande è chiuso in casa e non vuole saperne di aprire la porta alla consorte, nè tantomeno ai carabinieri. La piccola frazione di Ca’ Onorai si è mezza svegliata per il trambusto. Inequivocabile lo stato di alterazione dell’uomo per l’assunzione di alcool, o forse anche di stupefacenti.
Con cautela e con estrema calma i carabinieri cercano di far di tutto per tranquillizzare Casagrande cercando di farlo ritornare in sè. Ma lui si rinchiude in casa, rifiuta di far entrare la moglie e tanto meno i carabinieri. Diviene ancora più irascibile, tanto che all’improvviso esce di casa con l’arpione e lo brandisce più volte contro i militari, che vengono colpiti alcune volte prima di riuscire a bloccare definitivamente l’uomo. Nessuna conseguenza fortunatamente per la donna.
I successivi controlli nella casa hanno portato alla scoperta dello stupefacente ed alla conseguente denuncia, della quale dovrà rispondere davanti all’autorità giudiziaria di Padova. Michelangelo Cecchetto.
IL MESSAGGERO
È accusato anche di sequestro di persona, cessione di droga e stupro nei confronti di un’altra ragazza: prima udienza il 27 ottobre
La morte di Vera: Nabil sarà processato
Il gup rinvia a giudizio il marocchino con il quale la turista tedesca passò gli ultimi minuti di vita.
Di VALENTINA ERRANTE
«Sono innocente. È sempre così». Nabil si è lasciato sfuggire poche parole mentre gli agenti lo scortavano. Ha alzato le braccia mostrando le manette ai polsi. Resterà in carcere in attesa del dibattimento. Sembra un ragazzo come tanti, ma del suo futuro deciderà il Tribunale. Il processo per la morte di Vera Heinzl, la ventenne tedesca trovata nel Tevere lo scorso 24 agosto, comincerà il 27 ottobre.
Una camera di consiglio di oltre due ore e il gup Zaira Secchi dispone il giudizio per Nabil Benyahya: sequestro di persona, morte come conseguenza di altro delitto, cessione di stupefacenti. Accolte tutte le richieste del pm Gloria Attanasio. Il giovane marocchino risponderà anche di un altro sequestro e di violenza sessuale, vittima una studentessa romana. Poi rapina impropria ai danni di un architetto.
Durante la lunga udienza, Nabil ha ascoltato le accuse, poi le parole del suo avvocato, Domenico Naccari. Alle sue spalle, i genitori di Vera. Il pm Gloria Attanasio ha parlato per più di un’ora. Ha tracciato un profilo di Nabil. Un atto d’accusa supportato dalla testimonianza della studentessa: Nabil è bello, giocava tutto sul suo aspetto. Non aveva fissa dimora, ma aveva successo, grazie a un look estremamente curato. A piazza di Spagna abbordava le ragazze, le faceva bere e fumare, per portarle nella sua baracca e abusarne. Così è andata con la studentessa, questo era il progetto con Vera. Il pm parte dal 18 agosto quando Vera conosce Nabil. Poi quel maledetto 19 agosto. Teresa e Vera tornano sulla scalinata. Nabil offre hashish, insieme bevono vino. Vera è affascinata da quel ragazzo, parlano, si baciano. Poi gli altri vanno via. La turista rimane con l’imputato. Secondo la procura Nabil porta Vera nella sua capanna a ridosso di Ponte Marconi. L’ultimo segnale del cellulare confermerebbe. Forse Vera tenta la fuga e scivola nel fiume. Non è in grado di nuotare. L’autopsia ha stabilito che il tasso alcolico nel sangue era elevatissimo. Per questo annega. Nabil è accusato di averla fatta bere e fumare per alterare la sua capacità di intendere e di volere.
E’ stata la studentessa romana che ieri, assistita dall’avvocato Daniela De Zordo, si è costituita parte civile, a portare gli uomini della mobile alla baracca. Ha raccontato di avere conosciuto Nabil all’inizio dell’estate, di avere fumato insieme a lui e di essere stata violentata nella capanna. E in quella baracca gli agenti della scientifica hanno trovato un capello. L’esame del Dna ha stabilito che è compatibile con quello di Vera. Ma ieri, per un’ora ha parlato anche l’avvocato Naccari: Vera non è stata costretta, lei e i suoi amici quella sera avevano portato l’alcol. Il sequestro è stato escluso anche dal tribunale della Libertà. E Naccari a fine udienza chiosa: «Non ci aspettavamo altri risultati. Vedremo in dibattimento».
GIORNALE DI BRESCIA
Serle, il biker sta meglio.
Giorgio Boifava, 28enne, di Serle, sta meglio e non è più pericolo di vita ma è ancora ricoverato nel centro grandi ustionati dell’ospedale «Sant’Eugenio» di Roma. Il giovane, insieme ad un altro motociclista, era stato gravemente ustionato a Ferentino (Frosinone) per il lancio di una molotov durante un raduno di appassionati di Harley Davidson da un ventunenne del paese che era ubriaco. Ora il primo cittadino di Ferentino ha vietato la vendita di alcolici al fine settimana in tutti i bar della città. Dopo le 22 nessuno più potrà consumare birre, vino o alcol in generale.
IL MESSAGGERO
Il Reportage
Bologna città d’ordine, la sfida del Cinese
Nei sondaggi cresce il consenso per la linea dura su divieto di alcolici e immigrati.
Dal nostro inviato MICHELE CONCINA
BOLOGNA - Via Santo Stefano, pieno centro cittadino, mattino soleggiato del terzo millennio: scenario improbabile, per un salto all’indietro di sessant’anni. Eppure, è proprio qui e ora che senti evocare i Ladri di Biciclette. Succede se vai a parlare con Oriano Caranti, che le bici le vende e le ripara, in una bottega che sta per chiudere a causa dell’affitto troppo alto. «Saranno cento al mese, i clienti che arrivano furibondi a raccontare di un furto. Tutta colpa di quella torma di ragazzacci che bivaccano tra piazza Verdi e l’università». Da bravo bolognese, Caranti reagisce con una dose di "partecipazione dal basso": raccoglie copie di denunce per organizzare una campagna. Ma senza molte illusioni: «Non è colpa di questo sindaco, e nemmeno del suo predecessore. E’ una ruota che gira da sé».
All’angolo tra via Indipendenza e via Altabella, il tassista Antonino Araldi smoccola contro uno dei pilastrini a scomparsa posti a custodia della zona pedonale, che non vuol saperne di lasciarlo passare, per quanto agiti la smart card . Si dichiara «elettore da sinistra di Giorgio Guazzaloca», il sindaco di centro-destra sconfitto un anno fa. Non è ostile a Sergio Cofferati, il suo successore: «Bisogna dargli tempo, ma deve muoversi con più decisione. In certe zone del centro, tra spacciatori e punkabestia non si può più mettere piede».
«Centro ricreativo autogestito dagli anziani», proclama orgogliosa la targa sull’edificio di via del Pallone. In sala Silvana Fantini, 69 anni ben portati e ben cotonati, abbandona per un attimo la partita di scopone. «Il sindaco? Lo sento criticare soprattutto da sinistra, e questo mi preoccupa. Certo, non accontenta tutti, ma ci vuole il coraggio delle decisioni; per esempio sull’immigrazione clandestina, che è un problema serio».
Sondaggio artigianale, quello che si può fare girando per Bologna con un taccuino in mano. Ma sufficiente per innescare parecchi dubbi sull’affresco dipinto da parecchi giornali negli ultimi tempi. Un quadro in cui Sergio Cofferati, consumato ormai il carisma che ne
Lunedì, 23 Maggio 2005
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