Attenzione al colpo di sonno
E' causa di un incidente su venti
Basta un attimo. Gli occhi si chiudono, la testa ciondola sul manubrio mentre le mani ancora lo afferranno, sempre più molli. Il "colpo di sonno" è ancora una delle principali cause degli scontri su strada. Di uno su 20, per l'esattezza.
A dirlo è un report della United Arab Emirates (UAE) University, che ha fotografato la situazione analizzando le cartelle cliniche di 444 incidenti nella città di Al Ain. Complice probabilmente anche il Ramadan, che costringe a non dormire la notte per diverse settimane, molti guidatori spesso si addormentano alla guida, ma la religione non è l'unico motivo. I ricercatori rivelano infatti un inquietante aumento del 79% degli incidenti provocati da eccesso di velocità, il 42% dei quali verificatosi proprio durante il Mese Santo.
Trarre la prima conclusione è semplice: dormire di meno porta a guidare in modo più nervoso e veloce. E se non si incappa in un incidente a causa del colpo di sonno, è probabile che il peggio si verifichi a causa dell'alta velocità. Non solo. L'83% di questi scrontri si verifica in autostrada, perché lo scenario ripetitivo e noioso di un lungo rettilineo da percorrere "concilia" il sonno e può quindi rivelarsi fatale.
"Il sonno è un fattore importantissimo per la sicurezza alla guida. I guidatori dovrebbero stare molto attenti e fare della pause, fermarsi quando si sentono troppo stanchi", spiega Mohammed Al Houqani, auto dello studio, che sottolinea come il problema
potrebbe ridursi drasticamente con un'adeguata campagna di sensibilizzazione. "Basterebbe interrompere la guida con un caffè o fare un mini-pisolino di pochi minuti", spiega.
La situazione, naturalmente, non riguarda solo i Paesi di religione musulmana. Uno studio simile, condotto nel 2005 negli Usa, aveva anch'esso dimostrato la fatalità del colpo di sonno, soprattutto fra i guidatori maschili. E, per quanto riguarda l'Italia, un'altra ricerca condotta da Mercedes Benz tramite la "Fondazione per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno" ha rivelato che mettersi al volante assonnati equivale a guidare ubriachi. Con la differenza che il livello di alcol o di droghe nel sangue può essere misurato, mentre il grado di sonnolenza no.
La fascia oraria peggiore, secondo l'indagine, è quella che va dalle 8 di sera alle 7 del mattino e, secondo il sito dell'Automobile Club d'Italia, si stima che tra il 15 ed il 40% degli incidenti più gravi sia imputabile a sonno o stanchezza, il più delle volte associato a concause come alcol, medicinali, pasto abbondante. Innumerevoli di più sono poi gli incidenti evitati per un soffio, solo perché, ad esempio, poco dopo un primo attacco di sonnolenza si è arrivati a destinazione.
Sempre secondo l'Aci, non si dovrebbe guidare per più di due ore consecutive, facendo seguire ogni periodo di guida da almeno 10 minuti di pausa e di riposo, e ogni 3 periodi di guida sarebbe opportuno fare una pausa più lunga (mezz'ora di riposo assoluto ad occhi chiusi).
Anche viaggiare da soli è sconsigliato: avere accanto un'altra persona che possa "sorvegliare" il conducente, stimolarne l'attenzione o addirittura sostituirlo nella guida è utlissimo, soprattutto in caso di lunghi viaggi. Guidare in ore notturne comprese tra mezzanotte e le 7 del mattino è anch'esso un importante fattore di rischio, perché i ritmi naturali dell'uomo non sono compatibili con lo svolgimento, in quelle ore, di compiti che, come la guida, richiedono attenzione.
di Sara Ficocelli
da repubblica.it/motori