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Rassegna stampa alcol e guida del 16 maggio 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


VIRGILIO NOTIZIE
RICERCA: CERVELLO FEMMINILE PIU’ VULNERABILE AI DANNI DELL’ALCOL.

Lo rivela uno studio dell’Università di Heidelberg
- Il cervello della donna agita sempre il dibattito scientifico, ma questa volta è il consumo di alcol a preoccupare i ricercatori. Secondo un recente studio pubblicato dall’Università tedesca di Heidelberg "il cervello delle donne bevitrici è più vulnerabile di quello maschile di fronte ai danni causati dall’alcol". Lo riferisce il sito on-line BBC News.
Il risultato della ricerca - condotta su un campione di 150 volontari - ha rivelato che le donne sono soggette a danni cerebrali più gravi e più rapidi degli uomini, quando alzano troppo spesso il gomito. Forse perché, come hanno dimostrato i ricercatori, i compagni maschi hanno maggior capacità di smaltire le eventuali sbornie. Metà del campione era formato da alcolisti, i quali sono stati aiutati a "disintossicarsi" durante le sei settimane di ricerca.
Nei casi di danni cerebrali i ricercatori hanno rilevato che i bevitori hanno un "cervello più piccolo, dovuto alla perdita parziale o all’atrofia dell’organo, rispetto ai non bevitori". Le donne forti bevitrici perdono - secondo lo studio - la stessa massa cerebrale degli uomini, ma in un periodo più breve e più velocemente.
Il responsabile dello studio, Karl Mann, ha affermato che "nonostante gli uomini bevano in generale più delle donne, queste ultime sviluppano prontamente la dipendenza dall’uso di alcol". Disturbi legati al consumo degli alcolici, come problemi cardiaci, depressione e malattie del fegato, inoltre - ha aggiunto il responsabile - compaiono prima nelle donne che negli uomini.
"Le donne normalmente cominciano a bere tardi nella vita, bevono meno e qualcuno potrebbe pensare che sono meno soggette ai disturbi causati dall’alcol - ha spiegato Mann - ma ci sono prove di un più veloce avanzamento delle cause che portano alla dipendenza da alcol tra le donne. e di un più rapido inizio delle malattie legate all’alcolismo".

IL MESSAGGERO
Basta cibi salutisti: boom dei maxi panini nei fast-food Usa Allarme degli oncologi.
CARLA MASSI
Orlando
MILLEQUATTROCENTOVENTI calorie. Pane soffice e burroso, due hamburger, bacon e tre fette di formaggio. Maionese in abbondanza. Niente insalata, cipolla o pomodoro. Pesa tre etti, ha un diametro di quindici centimetri, è alto sette e costa sei dollari. Questo incredibile super-panino ha un sapore così forte e potente (grassi e sale a volontà) da creare una vera e propria dipendenza. Lo “spettro” del Monster Thickburger vaga nelle sale del centro congressi di Orlando dove sono riuniti oltre trentamila oncologi di tutto il mondo.
Ricercatori che confrontano gli studi, applaudono i risultati delle nuove sperimentazioni, presentano montagne di relazioni sul rapporto tra alimentazione e cancro. O meglio, sull’eccesso di grasso e l’insorgenza del tumore. Ma, mentre gli scienziati parlano, fuori una rivoluzione silenziosa sta remando nella direzione opposta: lentamente e in sordina molte catene di fast food stanno introducendo nei loro menu cibi supercalorici. Pubblicizzati proprio perché tanto grassi, tanto “trasgressivi” e «disperatamente buoni».
Gli oncologi americani, bevendo caffè durante una pausa dei lavori, raccontano il fenomeno. E indicano nel panino mostro, entrato poco meno di un anno fa tra le offerte della catena Hardee’s and Carl’s, come l’apripista. Il maxi-panino porta la firma di Andy Puzder che ha confessato pubblicamente di essere diventato oggetto di accuse pesantissime: di aver organizzato attacchi alla salute pubblica. Ma lui così si difende: «Il pubblico vuole un cibo che lo soddisfi, soprattutto quando mangia fuori. Gli alimenti salutisti possono essere preparati in casa. Io non ho fatto altro che offrire ciò che la gente vuole».
Il successo del “panino alla Frankenstein”, come è stato ribattezzato, lo dimostra. Un incremento di vendite da far paura. Per questo disastro culinario, raccontano gli oncologi americani, che continuano a raccomandare alle donne di essere magre e bere poco alcool per prevenire il cancro al seno, sono molto preoccupati. Le loro statistiche devono confrontarsi con i dati vendita dei fast food: tra i dieci cibi preferiti in Usa dalle donne ci sono le patatine fritte (gli hamburger per gli uomini). Solo al settimo posto, tra le signore, si trovano le superinsalate. Gli europei intravedono il futuro prossimo venturo. Il sandwich «che dà piacere, crea dipendenza e stimola il desiderio» potrebbe sbarcare a Madrid come a Parigi o Roma.
Il “mostro” ha già fatto proseliti. Altre catene di fast food, infatti, sono corse ai ripari calando assi supercalorici. Burger King , tra i tanti, da marzo offre un gigantesco panino con frittata di due uova, due fette di formaggio, tre strisce di bacon e un “velo” di salsiccia. Una bomba da settecentotrenta calorie e quarantasette grammi di grasso. Pizza Hut , sforna una Margherita ai tre formaggi con quantità di colesterolo da record, il gruppo Kfc ha tirato fuori proposte di pollo con patate speziate e “vestite” di creme aromatiche. Gli oncologi scuotono la testa. E continuano a osservare, sconcertati, che la maggior parte delle persone piuttosto che cambiare abitudini alimentari o rinunciare a questo cibo “trasgressivo” preferisce prendere pillole per abbassare il colesterolo e anti-obesità.
ADNKRONOSSALUTE.IT
POLMONITE: PIU’ RISCHI ’ABBINANDO’ COCKTAIL E SIGARETTE.
- Fumo e alcol mix pericoloso per la salute. Gli alcolici danneggiano un’importante ’barriera’ contro le infezioni polmonari, spianando la strada a un batterio che causa la polmonite. Il fumo potenzia quest’effetto, dimostrato per la prima volta dai ricercatori della Creighton University School of Medicine, nel Nebraska.
Secondo lo studio pubblicato sulla rivista ’Alcholism’, nei topi bevitori e fumatori si immobilizzano le ciglia, piccole appendici della superficie di alcune cellule che si muovono come fruste e tengono lontani i batteri. Lo streptococco, causa della polmonite, cosi’ ha vita piu’ facile. Gli specialisti pensano che questo possa accadere anche per gli uomini. ’’Oltre a una maggiore quantita’ di muco e di fluidi - spiega Nartha Gentry-Nielsen, coordinatrice dello studio - i polmoni di chi beve alcolici hanno difese immunitarie compromesse. E non sono bene equipaggiati a combattere le infezioni. Il fumo rafforza il problema, danneggiando le ciglia e la loro capacita’ di movimento: cosi’ si spiana la strada ai batteri dalla trachea ai polmoni’’.
IL GIORNALE DI BRESCIA
Alcol: i danni provocati dalla ricaduta sociale
IL CONTRIBUTO DEI LETTORI.
Continuando il rapporto iniziato precedentemente con alcune lettere sul problema alcol, vorrei avere la possibilità di approfondirlo con alcune riflessioni maturate nel corso della mia esperienza di servitore insegnante nell’Associazione Acat Brescia. L’Associazione dei Club degli Alcolisti in Trattamento ha attualmente attivi 17 club in città e paesi limitrofi e incontra settimanalmente circa 150 famiglie con problemi alcolcorrelati ponendosi, in primo luogo, in ascolto dei loro problemi. Questo tema è per me troppo importante per essere affrontato partendo dall’idea che la nostra è la «verità» e per questo non voglio entrare nella diatriba se sia corretto o no bere uno, due o tre bicchieri di vino a pasto o al giorno. Far riflettere e informare la comunità bresciana sulla ricaduta sociale dei problemi alcolcorrelati mi sembra di basilare importanza, indipendentemente dalla difesa dei principi che ciascuno di noi può avanzare. L’atteggiamento che ognuno di noi vorrà adottare nei confronti dell’alcol sarà poi più maturo e consapevole in quanto più informato e non condizionato da luoghi comuni e tradizioni. Dal gennaio 2001 è attivo nel Comune di Brescia un programma di promozione e protezione della salute in tema di alcol e problemi alcolcorrelati, dal nome «A proposito di alcol...», in collaborazione con Comune, circoscrizioni, poche parrocchie e l’Acat Brescia. Proteggere e promuovere la salute oggi significa soprattutto cercare un cambiamento degli stili di vita riguardo consumo di bevande alcoliche, fumo di sigarette, uso di droghe illegali e alimentazione. La salute dipende infatti particolarmente dai comportamenti delle persone, delle famiglie e della comunità nel suo insieme. L’impegno che l’Organizzazione Mondiale della Sanità chiede a tutti gli Stati membri è di rendere facili le scelte per una migliore qualità di vita. Ciò è possibile soprattutto attraverso la condivisione di nuovi modelli culturali che possono facilitare comportamenti più adeguati ai moderni concetti di salute, intesa come «stato di completo benessere fisico, mentale, sociale e spirituale». L’Oms, da tanti anni, ha incluso l’alcol tra le sostanze psicoattive, cioè quelle che possono modificare il nostro comportamento e che sono tecnicamente definite droghe. Sappiamo come intorno a questa sostanza esistano molte tradizioni e luoghi comuni che sostengono i comportamenti del bere nelle nostre comunità. Per quanto riguarda l’alcol oggi l’attenzione dell’Oms si è focalizzata sui problemi alcol correlati oltre che sull’alcolismo. Avere un problema alcol correlato non significa per forza essere «alcolisti», anzi spesso questo non accade. Pensiamo agli incidenti stradali dovuti all’alcol, dove la maggior parte delle persone coinvolte presenta consumi che potremmo definire «moderati». Queste persone, cosiddette «moderate», sono tantissime (65-75% della popolazione), ma i problemi che talvolta causano (incidenti stradali, violenze domestiche, aggressività, litigi familiari) sono ancor più numerosi e rappresentano il più alto costo sociale per questo problema. Molto spesso oggi si beve in funzione degli effetti che il bere è in grado di esercitare sulle performance personali. L’alcol è usato, non consumato, per sentirsi più sicuri, più loquaci, per facilitare relazioni interpersonali, per apparire più emancipati e più «trendy», per essere più facilmente accettati dal gruppo oppure per conquistare un ruolo di (presunta) leadership tra i pari. Cosa fare per riuscire a svalorizzare rischiose tendenze? Come comunicare, specialmente ai giovani, i rischi legati a un’inadeguata adozione di stili di vita che danneggiano la salute? Come incrementare la capacità critica di persone la cui conoscenza del problema alcol non è tale da assicurare un atteggiamento adeguato? Alcune riflessioni sulle dinamiche legate alla cultura giovanile del bere possono essere d’aiuto per identificare alcuni punti chiave da proporre ai giovani cercando di sollecitare in loro curiosità e, soprattutto, una reazione positiva. Sottolineare con i giovani che nessuno può essere sollecitato a bere sulla base di messaggi che dicono che bere «fa bene». Perché alle quantità di consumo indicate come «favorevoli» per i problemi collegati con una malattia, corrisponde, contemporaneamente, un maggior rischio per altre condizioni patologiche e sociali; è pertanto indispensabile sollecitare una cultura basata sull’informazione valida e corretta, da pretendere e valutare per poter prendere scelte adeguate: scegliere senza conoscere non è mai un vantaggio. Un’informazione responsabile contribuisce alla realizzazione del clima di condivisione di uno stile di vita che connota e consolida il nucleo familiare della società. Capiterà di sentire giovani che scaricano tutte le responsabilità sugli amici, sul gruppo, sulla mancanza di controllo nelle discoteche, nei pub e nei luoghi di aggregazione giovanile; è questa l’occasione migliore per emancipare i giovani, richiamando il ruolo fondamentale della persona nell’adottare una scelta libera, matura e responsabile, sollecitandone una capacità critica nei confronti del bere, capacità che possa proteggerlo da stimolazioni sociali o mediatiche «devianti». Esordire con i giovani sui rischi legati all’alcol in età adolescenziale, nel momento in cui tutto è «esagerazione» e soggetto a critica, può essere penalizzante per le probabilità di ottenere reazioni positive sui comportamenti individuali. Iniziare fin da quando sono bambini a parlare dei danni, dei rischi e delle conseguenze sia in termini di salute che sociali legati al consumo di alcol, può contribuire a evitare che le indicazioni dei genitori s’ammantino di un valore «integralista» o di divieto e faranno accettare probabilmente con progressiva familiarità il concetto di corretto stile di vita. L’Oms indica che l’età di avvio al consumo alcolico in Italia è la più bassa di tutta l’Europa: 12 anni circa. Prima dei 15 anni l’apparato digerente non ha completato la maturazione del sistema enzimatico che «smonta» l’alcol, è quindi inevitabile che qualsiasi bevanda alcolica consumata esponga a maggior rischio l’organismo. Il sistema di smaltimento dell’alcol è, inoltre, differente per i due sessi, essendo comunque l’organismo femminile dotato di un sistema capace di eliminare la metà dell’alcol ingerito rispetto a quanto avviene per i maschi; da ciò deriva che le donne sono più vulnerabili e che sperimentano gli effetti nocivi dell’alcol con metà delle quantità ingerite dagli uomini. La natura, in questo caso, non conferisce pari opportunità. In ogni caso è sconsigliabile bere sotto i 15 anni, la normativa vieta la somministrazione di bevande alcoliche sotto i 16 anni; tali indicazioni andrebbero verificate col medico di famiglia che può dare ulteriori consigli in funzione della conoscenza specifica dello stato di salute individuale e potrebbe sconsigliare il consumo alcolico: se a tutti è concesso bere, non è detto che tutti possano farlo. Un discorso in più va fatto per le adolescenti (e le donne in generale). È sempre più frequente riscontrare ragazze che si ubriacano o che eccedono nel bere. Al di là della richiamata vulnerabilità femminile è da porre la questione del rischio di gravidanze indesiderate e maturate in seguito alla perdita del controllo delle proprie capacità, fisiche e mentali, cui un abuso di alcol espone. È inoltre importante informare le adolescenti della pericolosità dell’alcol per il feto; può sembrare prematuro parlarne, considerando le statistiche che indicano che il concepimento è oggi posticipato nel tempo, ma è basilare per supportare una cultura che affermi che se bere è una scelta deve essere anche rispetto di sé e degli altri e soprattutto, nel caso specifico, del nascituro che non è dotato di sistemi enzimatici di smaltimento dell’alcol che agisce direttamente come tossico sul cervello in formazione, distruggendo i neuroni; due bicchieri di bevanda alcolica sono in questo caso sufficienti a pregiudicare la salute del bambino. Spesso i giovani sono attratti più dall’apparenza che dalla sostanza; per questa ragione, ben nota a quanti si interessano di marketing, i giovani sono attirati da forme, colori e sapori vicini al loro contesto culturale. Analizzare con loro le bevande alcoliche nelle caratteristiche che a loro modo di vedere sono quelle che attirano maggiormente la curiosità e l’attenzione può contribuire a identificare particolari spesso trascurati: la gradazione alcolica. Insegnare ai ragazzi a leggere le etichette e a essere coscienti che anche i 4-5 gradi alcolici segnalati sull’etichetta sono alcol, li emanciperà come consumatori e li preparerà ad affrontare meglio le scelte nelle situazioni (tante) in cui il controllo formale o familiare non è attivo. Da questo punto di vista tutte le bevande alcoliche sono uguali. Un discorso più delicato, anche perché lontano dall’immaginario giovanile, è quello della dipendenza da alcol. Spiegare, comunque, con chiarezza ai ragazzi che bere inadeguatamente può predisporre alcune persone a ricercare nella mancanza di «freni» causata dall’alcol un sostegno e un incoraggiamento per affrontare i problemi può essere la base di partenza per introdurre il problema dell’alcolismo, problema da cui è molto difficile uscire, molto più che dai problemi che lo hanno determinato. Devono sapere che, mentre nel corso delle prime esperienze di consumo, uno o due bicchieri sono sufficienti per raggiungere l’obiettivo di sentirsi più disinvolti, loquaci, euforici, quasi immediatamente scatta il meccanismo fisiologico che richiede quantità progressivamente crescenti per verificare gli stessi effetti. I bicchieri diventano tre, quattro, sei e si perde il controllo diventando bevitori con problemi alcolcorrelati: fermarsi dipende da se stessi; bere è meglio che essere bevuti. Vigilare sui giovani può sembrare un consiglio ovvio ma non superfluo; situazioni spesso reputate tranquille possono essere causa di conseguenze impreviste per i giovani. Al termine di queste riflessioni si sarà realizzato che il fattore chiave, per incrementare i livelli di protezione della salute della comunità, è mantenere aperti e attivi i canali di comunicazione, privilegiando l’ascolto e dedicando un tempo ben definito all’analisi delle esigenze e dei loro problemi. Stimolare la curiosità, parlare con chiarezza e fornire una disponibilità e una piena partecipazione «alla pari» alla verifica di soluzioni che richiedono il supporto familiare può, nel tempo, mostrarsi come una strategia vincente e rappresentare il più importante investimento in salute in cui una società moderna possa contare con il contributo di tutti. Il programma annuale della nostra associazione prevede incontri, dibattiti, manifestazioni e feste analcoliche, distribuzione di materiale informativo alla popolazione, incontri nelle scuole e negli oratori per i giovani. Un concreto sostegno ci è fornito dall’Asl Cremona con la presenza del dott. Sorini e dell’autobus «Alcol piacere di conoscerti...» per la proiezione video e prove alcol-test con etilometro. Se volete saperne di più... telefonate allo 0303756270 - scriveteci e-mail: carloacat@libero.it - fax 0303750116 - siamo in Via S. Faustino, 38 - 25122 Brescia.
CARLO RIVA
Servitore insegnante Club Armonia Acat Brescia .
PUBBLICITAITALIA.IT
Mtv, spot con Arnold Worlwide contro la guida in stato di ebbrezza .
Sarà on air da giugno sulla rete dedicata ai giovani e sulle due tv satellitari Mtv Hits e Mtv Brand: New una nuova campagna sociale, che si inserisce nella serie ‘Free our mind’. L’agenzia guidata da Mario Attalla si aggiunge al novero dei partner creativi di della tv di Telecom Italia, che comprende già Saatchi & Saatchi e This is a thing
Un nuovo nome si aggiunge al novero dei partner creativi di Mtv: si tratta di Arnold Worldwide Italy, l’agenzia alla cui guida è recentemente arrivato Mario Attilla, e che va quindi ad aggiungersi a Saatchi & Saatchi e This is a Thing!. Porta infatti la firma di Arnold l’ultima campagna sociale delle rete dedicata ai giovani, che sarà pianificata a partire dall’inizio di giugno sulla tv di Telecom Italia e sulle due sat tv tematiche ad essa legate, Mtv Hits ed Mtv Brand:New. Argomento dello spot è la guida in stato di ebbrezza. Nel film si vede un giovane che, mentre conduce un’auto durante la notte, viene molestato dal compagno di viaggio seduto accanto a lui, che gli somiglia come un gemello. Le molestie crescono di intensità fino a che l’auto esce di strada e si schianta. Il giovane muore e il suo sosia esce indenne e si allontana. Il claim recita ‘Questo è quello che succede quando il tuo compagno di viaggio è l’alcol’. Direttore creativo è Maurizio Maresca, copy Alessandro Sabini, art Paolo Troilo, casa di produzione La Casa per la regia di Ago Panini. “Questa campagna – spiega Antonio Campo Dall’Orto, amministratore delegato di Mtv Italia – si inserisce nella serie ‘Free your mind’, ovvero la sequenza di campagne sociali che Mtv Italia fa da molti anni, con più campagne ogni anno, fra cui ricordo quella per la prevenzione dell’Aids, quella contro l’uso dell’ecxtasy e quella contro la pena di morte, oppure la più recente, ‘No Excuse’, a sostegno del Programma del Millennio dell’Onu per ridurre le dieci emergenze sociali più gravi dell’umanità, prima fra tutte la carenza d’acqua”. Una vocazione che Mtv Italia ha maturato anche grazie alla particolare sensibilità di Campo Dall’Orto. “Fu Brent Hansen, responsabile di Mtv Europe, a volere già parecchi anni fa questo tipo di campagne, e qui in Italia abbiamo raccolto questa eredità, diventando una specie di ‘centro di eccellenza’ per le campagne sociali di Mtv. Spesso infatti le nostre campagne, adattate, vengono esportate in altri Paesi europei, e questo ci dà grande soddisfazione”.
HELPCONSUMATORI
MDC denuncia latitanza del Comitato Tv e minori
TV e minori: Movimento Difesa del Cittadino denuncia l’inefficienza e la latitanza del Comitato ministeriale..
Quattro segnalazioni negli ultimi due mesi per ripetute scene di stupri, droga, alcol, omicidi, orge tra uomini travestiti da pupazzi animali, pratiche sadomaso e sette sataniche. Scene non raccontate ma mostrate nella loro interezza in prima serata su Italia Uno, rete riconosciuta da sempre come la rete "dei ragazzi", nella serie di telefilm "C.S.I." (Crime Scene Investigation) .
Il "Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione Tv e minori", insediato presso il Ministero delle comunicazioni ha prima ignorato, poi archiviato due segnalazioni fatte dal Movimento Difesa del Cittadino, mentre delle altre addirittura non riesce a dare spiegazioni perché "smarrite".
"A che serve questo Comitato presentato anni fa dall’ex ministro Gasparri con tanta solennità? - chiede il Presidente del Movimento Difesa del Cittadino, Antonio Longo - Nelle ore serali, quando le famiglie sono ancora a cena, si deve assistere a scene come quelle sopra descritte. Prima dell’inizio del telefilm appare una scritta di 5 secondi, in cui si informa che "il programma è per un pubblico di soli adulti" . Ma se è un programma per soli adulti, perché viene regolarmente trasmesso in prima serata? Basta una scritta "solo per adulti" per poter trasmettere qualunque cosa a qualunque ora?".
CORRIERE ADRIATICO
Olimpia parla a fatica, si dovrà operare
Il fratello della donna: “Il comportamento di Sandro verrà valutato dai giudici”.
Sta meglio Olimpia Andreatini, la 44enne che all’alba di sabato è stata selvaggiamente picchiata, senza apparentemente alcun motivo dal marito Sandro Fiumani, 49 anni, poi arrestato. La donna, molto conosciuta ed apprezzata in città per la sua cortesia e il sorriso solare che quotidianamente rivolge ai numerosi clienti di un noto locale del centro storico dove lavora, può finalmente essere certa che ora è tutto finito. Attualmente ricoverata nel reparto di chirurgia maxillofacciale, nella giornata di ieri, ha ricevuto la visita di molti amici che hanno voluto starle vicino dimostrandole tutto l’affetto possibile e che merita tantissimo. Nei prossimi giorni dovrà essere sottoposta ad un delicato intervento chirurgico allo zigomo. Ciò avverrà non appena sarà più chiaro e si sarà stabilizzato il quadro clinico. Il volto della donna è infatti troppo malconcio per procedere con l’operazione. In tale maniera è stato reso a causa della follia di Fiumani che si è rivolto contro la moglie, poco dopo le 5 del mattino, sferrandole violenti calci e pugni su tutto il corpo procurandole un trauma cranico, diverse fratture al costato e tagli sul volto. L’uomo era ubriaco. Il sangue della ragazza era stato poi trovato dagli agenti delle Volanti, intervenuti sul posto insieme alla Croce Gialla, lungo le scale del pianerottolo del condominio di via San Pietro, dove i due vivono, nonché sulle pareti. Una volta aperta la porta dell’appartamento, i poliziotti hanno trovato Fiumani disteso sul divano. Alla vista degli agenti, l’uomo è rimasto impassibile. Una volta in questura, Fiumani ha confessato tutto ammettendo di essere stato lui a ridurre la moglie in quel modo. Un viso talmente sfigurato che in un primo momento la polizia si era messa a cercare addirittura un’arma. Ciò che ora si augura chi si trova in questi giorni al capezzale della donna è che venga garantita la sicurezza di Olimpia e che dunque non tornino a verificarsi in futuro situazioni di pericolo. “Il comportamento di Sandro - ha detto con molta lucidità il fratello della donna - verrà valutato dai giudici. Sandro è una persona che non sta bene e che ha bisogno di seguire una terapia perché ha dei problemi da un punto di vista psicologico. Ha bisogno di cure. Mi auguro per lui che gli venga assegnato un trattamento sanitario. Lui ha solo bisogno di essere seguito”. Un pensiero quindi anche a quell’uomo disperato perché “comunque sia è una persona alla quale vogliamo bene”.
IL TEMPO
CENTOCELLE. Ubriaco e drogato insegue la madre con un coltello.
HA RINCORSO la madre per strada minacciando di ucciderla con un coltello da cucina. Per questo un giovane di 33 anni è stato arrestato dai carabinieri. L’episodio l’altro ieri sera in un appartamento a Centocelle. D.L., operaio, ubriaco e in stato di agitazione anche per l’assunzione di droga, ha aggredito la donna che gli negava i soldi. I condomini hanno chiamato il 112 e sul posto è giunta una gazzella. I carabinieri sono riusciti a bloccare il bruto e ad arrestarlo per maltrattamenti e lesioni. La donna, 64enne, ha raccontato di subire da 16 anni le angherie del figlio. Ma negli ultimi 5 anni la situazione si era aggravata: quando la poveretta era impossibilitata a esaudire le pretese del figlio, il delinquente montava su tutte le furie rompendo mobili e suppellettili in casa e scagliandosi sulla madre.
L’UNIONE SARDA
Orotelli. Due fratelli e un amico raggiunti da colpi di pistola e ricoverati all’ospedale
Tre feriti nel Far west dopo la festa
Sparatoria nella piazza, due giovani ricercati dalla Polizia.
Si sono attardati dopo la festa, attorno al chiosco che vende lattine di birra, diventato teatro di una drammatica sparatoria. Tre allevatori di Orotelli sono rimasti feriti dai colpi esplosi da due pistoleri, ora ricercati dalla Polizia. Sono finiti all’ospedale i fratelli Francesco e Salvatore Gonario Rocca, rispettivamente di 27 e 35 anni, e Francesco Puggioni, 34 anni. Il Far west si scatena nel cuore della notte, nella piazza del quartiere Mussinzua. Nel paese c’è la festa dello Spirito Santo, a cui è dedicata la chiesa che sta in quella piazza. Quando la musica si spegne, nella serata di sabato c’è chi si ferma nel chiosco che vende birra a volontà. Sono le 2,30 quando due giovani sparano con una 7,65 e una una calibro 9. Mezz’ora dopo due delle vittime arrivano al pronto soccorso dell’ospedale di Nuoro. Francesco Rocca ha una ferita lieve; è stato raggiunto di striscio a un gluteo. Ne avrà per otto giorni. Viene ricoverato, comunque, nel reparto di chirurgia assieme a Francesco Puggioni. Le condizioni di quest’ultimo sono più serie. Alcuni colpi di pistola l’hanno ferito al fianco sinistro e alla coscia destra. I medici gli assegnano trenta giorni di cure. Ieri mattina, dopo le 8,30, arriva al "San Francesco" la terza vittima. Salvatore Rocca ha una ferita al fianco destro, forse esplosa alle sue spalle. Sarà sottoposto a intervento chirurgico per estrarre il proiettile che non è fuoriuscito. Ieri pomeriggio si fa medicare anche un quarto giovane, Piero Patteri. Subito scattano gli accertamenti della polizia. La Squadra mobile, diretta da Massimo Colucci, avvia le indagini per capire bene com’è andata, ovvero se all’origine della sparatoria ci sia una lite alimentata da abbondanti bevute o se, invece, qualcuno abbia voluto regolare vecchie storie. All’inizio si ipotizza una violenta discussione, degenerata per qualche bicchiere di troppo. Ma il lavoro investigativo, coordinato dal capo della Mobile e seguito dal magistrato Ornella Chicca, fa emergere un’altra verità. A Mussinzua non c’è stata alcuna lite, ma un agguato. Due individui, già identificati dalla Polizia, hanno voluto sparare contro i fratelli Rocca e Puggioni utilizzando una 7,65 e una calibro 9: per terra restano 7-8 bossoli, in gran parte esplosi dalla prima pistola. I due sono già noti alle forze dell’ordine per alcuni precedenti. Si rendono subito irreperibili. Tra loro e le vittime ci sarebbero vecchi rancori, legati a fatti di sangue, forse a un omicidio. Quando la Polizia va a bussare nelle loro case i due sono già spariti. Per tutta la giornata di ieri a Orotelli vengono perquisite molte abitazioni. Tanti giovani sono convocati in questura. Dopo la ricostruzione degli investigatori, per chiudere il caso manca solo l’arresto degli autori del triplice tentato omicidio. Marilena Orunesu.
IL GAZZETTINO (Treviso)
E i cinesi del vicino bar da Ico si lamentano
«Costretti ad aprire dopo per evitare guai».
“Volavano biciclette, bottiglie... c’era tanta confusione... Succede sempre al sabato notte, ma stavolta è stato oltre il normale". Zhang Xiaoyong, titolare del bar Da Ico e residente sopra il suo locale, ieri notte è stato testimone involontario della rissa conclusasi con l’intervento delle volanti e sette arresti. Una situazione che, sia per gli esercenti che per i residenti, da tempo è arrivata al limite della sopportazione. Tanto da convincere Zhang Xiaoyong ad aprire il bar Da Ico non più alle 6, bensì alle 6.30: "Aspetto così che la gente del caraibi Club sia già andata via e non crei più disturbo ai miei clienti e a noi che da tempo lavoriamo qua". Un anno fa era accaduto un episodio analogo, con una rissa proprio davanti al bar appena aperto, quando non erano ancora le 6 del mattino. Ed alcuni clienti del Club privato erano entrati nel locale chiedendo da bere quando già erano alterati dall’alcol, scatenando poi una rissa in strada. "Non ce la facciamo più - confessa Zhang - per noi è difficile così. Ogni sabato restano qua fuori anche oltre la chiusura del locale, e fanno confusione. Non abbiamo niente contro queste persone, ma vogliamo lavorare in pace".
Anche domenica mattina, sulle 4.30, Zhang e la famiglia sono stati svegliati da urla e schiamazzi. "Ma erano diversi dal solito, andavano avanti tanto e così ci siamo affacciati. Volavano biciclette e quei ragazzi gridavano. E’ arrivata la Polizia e poi l’ambulanza. Abbiamo visto che medicavano al volto dei giovani, tutti vicini ai 25 anni. Era una rissa diversa dal solito, più violenta, non sappiamo perchè sia iniziata ma crediamo per i soliti motivi. Certo, così non può andare avanti, vogliamo lavorare tranquilli. Già abbiamo dovuto aprire ogni giorno alle 6.30 per evitare problemi, adesso non vogliamo perdere clienti o che la gente che viene da noi presto sia disturbata da queste persone. Ripetiamo che non siamo contro nessuno ma queste litigate violente non sono piacevoli".
 BRESCIA OGGI
È successo ieri mattina a Provaglio d’Iseo. Protagonista un marocchino che guidava dopo una abbondante bevuta
S’addormenta dopo scontro, lo credono morto
Controlli nella notte sulle strade del Garda e a Erbusco. Ritirate dalla polizia sette patenti.
Imbocca via Alcide De Gasperi a Provaglio d’Iseo contromano e finisce contro una vettura in sosta. I soccorritori lo vedono riverso sul sedile della Ford «Fiesta» che guidava e lo credono morto o gravemente ferito, dato che non rispondeva e non si muoveva. Invece l’automobilista, un marocchino di 37 anni domiciliato a Brescia, in via Milano, dormiva profondamente. Era solo ubriaco e parecchio, dato che, sottoposto alla prova dell’alcol-test dalla polizia stradale di Iseo, ha fatto registrare un tasso superiore al due per cento, oltre quattro volte il limite fissato dal codice della strada.
Quindi denuncia penale per guida in stato di ubriachezza e patente sospesa, oltre alla riduzione di dieci punti. Nell’urto non si era fatto male. Solo danni ai mezzi.
Il fatto è accaduto ieri mattina alle sei nel centro di Provaglio d’Iseo. Sotto i fumi dell’alcool il marocchino ha imboccato la strada, che è a senso unico contromano. Fortunatamente a quell’ora non c’era nessuno. Perso il controllo della vettura è finito contro la vettura in sosta, danneggiandola. L’urto ha svegliato alcune persone che abitano in zona e, visto un uomo privo di sensi nell’abitacolo, hanno chiamato il «113» e il «118». I soccorsi però non erano necessari, l’uomo era solo ubriaco.
Altre sette patenti di guida sono state ritirate dalla polizia stradale domenica mattina, nell’ambito di due servizi contro le «stragi del sabato sera». La polizia stradale di Desenzano, che ha operato con due pattuglie, ha controllato le strade del basso Garda e quelle che dai caselli di Desenzano e Sirmione portano alle discoteche. Patente sospesa a quattro ragazzi. Il tasso di alcol più elevato, 1.11%. Elevate anche due contravvenzioni per velocità eccessiva, con sottrazione di due punti dalla patente. Complessivamente gli agenti che hanno operato dalla mezzanotte sino all’alba hanno controllato 76 vetture e identificato 85 persone. Complessivamente sottratti 44 punti dalle patenti.
Servizio analogo a Erbusco e in parte della Franciacorta. Impegnati gli agenti della polstrada di Chiari. Tre le patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza alcolica, due a maschi e una a una ragazza, con conseguente denuncia penale, ritiro del documento di guida e sottrazione di 10 punti dalla patente. Il tasso più elevato è stato 1,67%. La polizia ha fermato 40 vetture e identificato una settantina di giovani, molti dei quali non bresciani, giunti nella nostra provincia per una serata in discoteca o al pub.
E per tutto il pomeriggio di ieri gli agenti della polizia stradale di Salò hanno pattugliato le Coste di Sant’Eusebio, dove ultimamente si sono verificati numerosi incidenti in moto e si sono contate due vittime. Una presenza utile. Non ci sono state follie da parte di chi ama le due ruote corse e neppure incidenti. Una domenica tranqulla, almeno sulle Coste, grazie alla Polstrada
f.mo.
IL GAZZETTINO (Venezia)
Due giovani neopatentati pizzicati di notte a 180 chilometri all’ora dalla Polstrada.
Posti di controllo della Polizia stradale, in collaborazione con i tecnici della Motorizzazione civile contro le stragi del sabato sera. Per tutta la notte tra sabato e domenica, gli agenti della Polstrada di Mestre hanno pattugliato la Tangenziale di Mestre e il Terraglio passando sotto esame molte auto in transito e elevando parecchie contravvenzioni. Il risultato più eclatante, comunque, si è avuto per quel che riguarda il ritiro delle patenti. Nel complesso la Polstrada ha ritirato ben 33 patenti. Tra di esse, sei sono state per guida in stato di ebbrezza e di quest’ultime ben cinque hanno riguardato addirittura neopatentati che sono stati pizzicati non solo per guida in stato di ebbrezza, ma anche per eccesso di velocità. Tra tutti, gli agenti della Polstrada hanno fermato un giovane ubriaco che sfrecciava in Tangenziale nel cuore della notte a 180 chilometri all’ora; altri interventi hanno riguardato il blocco di un’altra auto che correva sempre in Tangenziale a 180 chilometri; un altro giovane è stato bloccato a 125 chilometri all’ora sul Terraglio. In maggioranza, le persone fermate sono risultate italiane. Pochi i casi di stranieri fermati per eccesso di velocità. L’intervento della Polstrada è durato per buona parte della notte e ha riguardato in particolare la Tangenziale e il Terraglio, due strade tra le più trafficate soprattutto di notte per il grande via vai verso le discoteche dell’entroterra veneziano. All’operazione notturna hanno partecipato anche i tecnici della Motorizzazione civile di Venezia. Non è la prima volta che quest’ultimi partecipano alle iniziative contro le stragi del sabato sera avviate dalla Polizia stradale di Venezia.
IL GAZZETTINO NORDEST
Ubriaco tutta la notte sul cornicione.
LIGNANO - Non si ricordava né dove alloggiava né come aveva fatto ad arrivare fin lì, sul cornicione del quarto piano di un condominio in pieno centro a Lignano Sabbiadoro. Sotto i fumi dell’alcol, F.K., uno studente austriaco di 25 anni proveniente da Roitham, ha trascorso l’intera notte all’addiaccio in bilico sul cornicione del residence Hemingway in via Tolmezzo. Chiuso fuori da un gruppo di amici, è stato avvistato solo ieri mattina, intorno alle 6.45, da un passante che ha allertato i vigili del fuoco. Sul posto, oltre ai volontari di Lignano, sono accorsi anche una squadra di Cervignano e i carabinieri di Latisana. Difficile l’operazione di soccorso. È stato impossibile intervenire con l’autoscala per lo spazio troppo limitato. Il problema era come riuscire a calarlo a terra. Così i soccorritori sono dovuti salire attraverso le terrazze, imbragare il giovane e farlo scendere, utilizzando procedimenti simili a quelli adottati su una parete di roccia. Per terminare l’operazione di salvataggio è stata impiegata un’ora e mezza circa di lavoro e lo studente, che era rimasto a dormire tutta la notte in uno spazio largo meno di un metro, poco dopo le 9, è stato tratto in salvo. Solo nel corso della mattinata, dopo aver ritrovato la lucidità, si è ricordato che alloggiava con alcuni amici all’hotel Calipso, in lungomare Trieste.
 
IL GAZZETTINO (Padova)
Investe il vicino e non si ferma. Denunciato per omissione di soccorso.
Selvazzano Dentro
La sera dello scorso 29 aprile aveva investito il vicino di casa. E non si era fermato per chiedere aiuto. Ora l’autore di quell’incidente, un quarantenne, è stato individuato dai carabinieri della locale stazione e denunciato a piede libero per omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza.
L’indagato stava ritornando nella sua abitazione al volante della propria Jaguar quando aveva travolto un albanese, suo vicino, che era caduto rovinosamente a terra. L’automobilista non si era fermato mentre l’immigrato era stato soccorso da altri passanti e accompagnato all’ospedale dove i medici gli aveva diagnosticato ferite giudicate guaribili in dodici giorni.
Il caso era finito sul tavolo dei carabinieri della locale stazione. Che si erano messi immediatamente al lavoro. Gli investigatori dell’Arma avevano contattato la sede della Jaguar di Padova chiedendo se qualcuno, in tutta la provincia, aveva chiesto un pezzo di ricambio, lo specchietto rinvenuto sul luogo dell’incidente. Un breve controllo aveva permesso di accertare che un’ordinazione di questo tipo era giunta da una carrozzeria. Così i carabinieri si erano recati all’officina trovando la Jaguar ancora in riparazione. Da qui i militari dell’Arma erano risaliti al proprietario che una volta sentito in caserma avrebbe ammesso di non ricordarsi nulla di quella sera perché aveva bevuto troppo. Da qui la doppia denuncia.
ADNCRONOS
PALERMO: UBRIACO AGGREDISCE MADRE SUPERIORA, ARRESTATO.
Palermo, 16 mag. - (Adnkronos) - Un disoccupato di 56 anni, Salvatore Lo Iacono, e’ stato arrestato, dai carabinieri, con l’accusa di violenza privata e danneggiamento. L’uomo ha lanciato una bottiglia di vetro contro la madre superiora dell’Istituto delle suore missionarie della Misericordia di Carini, paese alle porte del capoluogo siciliano. Prima di scagliarsi contro la madre superiora, il disoccupato aveva danneggiato vasi di fiori e statuette che si trovavano all’interno dell’Istituto religioso.



Martedì, 17 Maggio 2005
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