RAVENNA-BARCELLONA-RAVENNA in ciclomotore
Anche a velocità ridotta ci si può emozionare
Quanti dettagli in più nel panorama
Due amici di lunga data, una focaccia al formaggio di Recco e un’idea anacronistica, un’occhiata d’intesa, un po’ di pazzia, molto entusiasmo, è così che è nato questo viaggio.
Marco Ratto, commerciante di Rapallo e Marco Raimondi, rapallino, agente della Polizia Stradale in servizio alla Sezione di Ravenna, entrambi motociclisti da sempre, si ritrovano a Rapallo a fine giugno per una cena “amarcord” e tra una chiacchiera e l’altra scatta l’idea, un viaggio a due ruote, ma non il solito viaggio, una gita in cinquantino su strade secondarie, a bassa velocità, godendosi il panorama per molti chilometri, da Barcellona a Rapallo attraversando tutto il sud della Francia. La località di partenza viene scelta per il fascino della città e per la comodità del traghetto che da Genova fa scalo proprio a Barcellona.
Detto questo sorge un problema, Ratto possiede uno scooter 50 idoneo alla trasferta, Raimondi no; un giorno quest’ultimo si reca presso la concessionaria Honda R&D Moto di Ravenna per cercare un ciclomotore usato ed economico che faccia al caso suo e, parlando con Alberto, il titolare, gli racconta il suo programma, Alberto è entusiasta dell’idea e si attiva subito presso la Direzione di Honda Italia proponendo la fornitura di uno scooter 50 a titolo gratuito per sponsorizzare l’impresa, anche la casa madre è incuriosita dall’impresa ed accetta la proposta, anche Franco e Cristian, i titolari del negozio di abbigliamento e accessori moto CapoNord di Faenza rimangono colpiti dall’idea, un po’ demodé, e offrono un contributo “tecnico” all’agente.
E’ così che Raimondi sabato 22 settembre parte da Ravenna in sella allo scooter Honda Vision, 50cc 4 tempi e passando a salutare lo staff di CapoNord imbocca la via Emilia in direzione Bologna per poi far tappa a Vignola (MO). E’ periodo di vendemmia e passando in mezzo ai vigneti, dal Sangiovese al Lambrusco, riesce a scorgere chiaramente i contadini all’opera, incontra file di trattori carichi d’uva diretti alle varie cantine da cui si sprigiona il profumo del mosto in fermentazione, altri trattori sono invece impegnati nella preparazione dei campi per la futura stagione. Dopo aver attraversato tutto il centro di Bologna si dirige verso Casalecchio di Reno e poi verso Zola Predosa ove inizia la strada collinare che lo porterà a Vignola ove giunge nel pomeriggio.
Domenica, di buon mattino, riparte alla volta di Rapallo. Stavolta la tappa sarà più impegnativa, bisogna oltrepassare l’appennino tosco-emiliano tra profumi di funghi, castagne, abeti, faggi e frutti di bosco e poi, una volta giunti in Liguria, percorrere la SS1 Aurelia che nel tratto interessato ha un percorso tortuoso e appenninico. Il primo valico da affrontare è quello che da Vignola, lungo la Fondovalle Panaro, porta a Sestola (MO) nella zona del monte Cimone, da qui scende per qualche chilometro per poi risalire verso l’Abetone (PT), lo scooter viene messo a dura prova dalle salite impervie ma riesce a svalicare, la bassa velocità permette di ammirare il paesaggio e gli splendidi panorami appenninici; all’ora di pranzo arriva a S. Marcello Pistoiese ove ad aspettarlo c’è Enrico, un amico collega che presta servizio presso il locale Distaccamento di Polizia Stradale e insieme vanno a pranzo a Gavinana. Dopo essersi rifocillato e riposato chiacchierando con l’amico Raimondi riparte scendendo verso Bagni di Lucca da dove attraversa tutta la Garfagnana fino alla Lunigiana e, ad Aulla, si dirige verso la Liguria tagliando in direzione Borghetto Vara (SP) da dove inizia a Salire verso il Passo del Bracco ove fa una sosta per far riposare il ciclomotore, ammirare il paesaggio a strapiombo sul mare e assaporare la sua amata focaccia. Ripartito in direzione Sestri Levante la strada è tutta in discesa poi pianeggiante fino a Chiavari poi le ultime due salite, un saluto alla Madonna delle Grazie ed ecco finalmente Rapallo, ed è già sera.
Lunedì mattina Rapallo si sveglia sotto un forte temporale, i due Marco s’incontrano per gli ultimi dettagli sul viaggio, preoccupati e rassegnati per la pioggia ma determinati a partire, appuntamento alle 16.30. Nel pomeriggio il cielo si schiarisce e spunta il sole quindi il tragitto verso Genova regala colori magici, il panorama costiero che possono ammirare percorrendo l’Aurelia è unico, Santa Margherita Ligure, Camogli, Recco, Sori, Bogliasco e poi la grande Genova ove raggiungono il porto e l’imbarco per Barcellona. All’ingresso dell’area portuale vengono fermati per un controllo dalla Capitaneria di Porto che, notando i loghi presenti sullo scooter di Raimondi, intuisce l’avventura in programma apprezzandola e facendo gli auguri di buon viaggio.
Il traghetto è in forte ritardo e il tempo trascorso in attesa sulla banchina permette di fare nuove conoscenze tra i partenti, ci sono tre ragazzi con i camion regia di Mediaset diretti ad Aragon per le riprese del motomondiale, un ragazzo di Torino che attualmente vive a Barcellona e si sta portando la sua Vespa per spostarsi nel traffico della metropoli, un altro ragazzo in Vespa che va a trovare amici nel sud della Spagna, altri mototuristi, africani diretti in Marocco con la coincidenza per Tangeri e una coppia di anziani genovesi molto simpatici che terranno compagnia ai due ragazzi per tutto il viaggio con i loro racconti di vita e dei loro innumerevoli viaggi in Spagna, snocciolando aneddoti e consigli. Finalmente si parte, la traversata notturna permette di riposare, il mare è calmo e la nave non è molto affollata.
Martedì mattina al risveglio i due ragazzi trovano un bel sole e si trasferiscono sul ponte dedicato al solarium e si godono una fantastica giornata sferzata dalla brezza marina ammirandola costa che dalla Francia porta alla Spagna, il Golfo del Leone, fino all’arrivo nel porto di Barcellona ove si accomiatano dai compagni di traversata e si dirigono verso il centro città in cerca di una stanza d’albergo ma, sorpresa, trovano la metropoli in festa e gli alberghi tutti pieni, quindi sono costretti a girovagare finché in extremis trovano sistemazione in un alberghetto carino a due passi dalla Rambla. Dopo una bella rinfrescata vanno a fare una passeggiata sulla Rambla ove Raimondi fa conoscenza con un Agente della Guardia Urbana e dopo avergli raccontato il tipo di viaggio intrapreso ed il suo scopo riceve l’apprezzamento e lo scudetto della divisa catalana. Dopo aver cenato ancora quattro passi e poi a riposare, domani li attenderà una lunga tappa con attraversamento dei Pirenei.
Mercoledì di buon ora si caricano i bagagli sugli scooter, pieno di benzina e via, verso la costa in direzione Mataró ma qui i due iniziano a capire quale sarà la maggior difficoltà nel viaggio ovvero trovare le strade percorribili con i ciclomotori, infatti tutte le indicazioni portano verso autostrade e superstrade mentre sembra che le strade ordinarie non esistano più, alla fine un agente del “Mossos de Estrada” (Polizia Catalana) indica loro una “carrettera” che li porta verso il mare. Osservando la segnaletica stradale i due si stupiscono del fatto che obblighi, divieti e limitazioni abbiano dimensioni e grafica molto antiquate e non “europee”. Il clima è ancora caldo, in spiaggia ci sono ancora molti bagnanti e surfisti, è un piacere viaggiare su questa strada costiera ammirando il panorama. Dopo Mataró si va verso l’interno tagliando fuori la Costa Brava e si procede in direzione Girona e Figueres; qui il paesaggio varia, si attraversano tenute agricole e vigneti, ogni tanto si scorgono tratti di superstrade iniziate e mai finite, piloni di cemento armato che avrebbero dovuto sostenere cavalcavia, sulle strade il degrado della prostituzione, tutto sommato non è molto diversa dall’Italia questa Spagna……. anche dagli abitanti traspare l’insoddisfazione verso i governanti e verso l’attuale situazione economica del loro paese, tanto più che i Catalani hanno sempre manifestato il desiderio d’indipendenza da Madrid. Dopo la delusione per aver trovato chiuso un ristorantino nell’affascinante borgo di Pontos e aver ripiegato per una trattoria per viandanti ad Hostalet de Llers, Ratto e Raimondi si vestono di tutto punto con l’abbigliamento anti pioggia, infatti ha iniziato a piovere e devono affrontare i Pirenei per uscire dalla Spagna e raggiungere la Francia. Passata La Jonquera si sale ancora verso il confine e poi, una volta in territorio transalpino, giù verso Perpignan. Anche da questa parte della frontiera si respira aria d’insofferenza verso il governo centrale, c’è chi addirittura inneggia all’unificazione di Catalunya e Catalogne e alla nascita di una nuova nazione europea. Arrivati in città inizia l’incubo, un’ora sotto l’acqua girando per città e periferia senza trovare una strada con accesso consentito ai ciclomotori, segnaletica, navigatore satellitare e passanti sembrano conoscere solo le strade veloci, un ragazzo molto disponibile in scooter si offre di accompagnarli per un pezzo ma niente, anche quella via porta ad una superstrada, inizia a far freddo e a far buio, alla fine i due ragazzi riescono ad uscire da Perpignan e proseguono verso Narbonne. Una volta nella campagna finalmente arriva un po’ di tregua dalla pioggia ed appare un magnifico arcobaleno che rallegra i viaggiatori fino all’arrivo nella località di Fitou ove decidono di trascorrere la notte in una bettola ove si respira un’atmosfera di altri tempi, gestita da una simpatica e gentile coppia di camionisti, la moglie parla un po’ d’italiano e racconta di averlo imparato guidando l’autotreno fino a Faenza per caricare i distillati
Giovedì il cielo è sereno, passata Narbonne i due si dirigono verso Beziers, anche qui paesaggi di campagna e tanta vigna ma anche qui non manca la tristezza delle prostitute abbandonate a bordo strada in attesa dei clienti di passaggio; poi verso la costa nella zona di Mezè, ricca di coltivazioni di molluschi, pranzo sul mare, qui c’è solo l’imbarazzo della scelta, una miriade di piccoli ristoranti si sussegue sul lungomare e tutti cucinano piatti abbondanti di Ostriche, cozze e gamberi che sono uno spettacolo per la vista e per il palato. Dopo essersi deliziati con il pranzo ripartono alla volta di Montpellier per poi tornare sulla costa a Palavas les Flots proseguendo per Arles attraversando la Camargue e qui la bassa andatura dei ciclomotori si fa veramente apprezzare, è bellissimo osservare i fenicotteri rosa spiccare il volo dalle saline, i cavalli bianchi allo stato brado con i puledri ancora da allattare, miriadi di uccellini che volteggiano sopra le acque del delta del Rodano in cui si specchia il cielo dando vita ad una moltitudine di riflessi e di colori. Da Arles i ragazzi attraversano la Provenza e si dirigono verso Salon en Provence ove pure con la cartina alla mano faticano a trovare la via d’uscita verso Aix en Provence, finché un camperista grazie alla propria esperienza di viaggiatore li indirizza verso il giusto itinerario. Giungono sulle alture della città provenzale al calar del sole, uno spettacolare tramonto rosso e beneaugurante per il giorno seguente.
Venerdì, prima di partire, i ragazzi si collegano ad internet grazie al Wi-Fi dell’hotel, vanno sul sito GoogleMaps e studiano il percorso per attraversare la città e raggiungere la strada che li porterà verso la Costa Azzurra passando per Brignoles e Frejus, annotano via per via su di un rudimentale road book composto da un taccuino trovato nella stanza, lo fissano sul cruscotto dello scooter di Raimondi e arrivano diretti sulla N7 senza più sbagliare, forse era questo il solo modo sicuro per evitare i problemi dei giorni passati, ne faranno tesoro per il futuro. Attraversando la zona interna della Costa azzurra giungono a Fréjus da dove la strada ha un percorso tortuoso con una ripida salita verso Miramar che mette a dura prova gli scooter ma, giunti sul passo la vista si apre sul Golfo di Cannes gratificando i ragazzi della fatica fin lì fatta, poi si scende verso la città fino a giungere sul lungomare ove Ratto non riesce a resistere al richiamo dell’acqua e fa una fugace nuotata. Un panino veloce ad uno dei mille chioschetti presenti a ridosso della spiaggia e via, lungo la costa verso Antibes passando per La Croisette, Nizza con il suo stile tipicamente genovese, Villefranche con il suo bel golfo, ed ecco Montecarlo con i suoi grattacieli, le fuoriserie, il Casinò, gli Yacht ancorati in baia e… unico inconveniente ai mezzi in tutto il tour, la ruota anteriore dello scooter di Ratto si buca ma basta una bomboletta di Fast e si riparte, ultimo rifornimento a Mentone ed ecco l’Italia. Una volta in patria Raimondi e Ratto si sentono a casa, le strade non hanno più segreti per loro, basterà seguire la SS1 Aurelia e arriveranno dritti a casa. Ventimiglia, Bordighera, Sanremo, Imperia, Diano Marina, ammirando il panorama marittimo sotto la strada tracciata dai Romani e apprezzando la bellissima pista ciclopedonale che unisce queste località, ricavata dalla riconversione del vecchio tracciato ferroviario in un incantevole contesto tra la scogliera ed il mare. Giunti in serata a Cervo (IM) è tempo di riposarsi.
Sabato la sveglia non è buona ambasciatrice, piove forte e le previsioni non danno miglioramenti in arrivo quindi bisogna coprirsi bene e partire per arrivare a casa, purtroppo le nuvole ed il maltempo nasconderanno lo spettacolo della Riviera Ligure di ponente, Laigueglia, Alassio, Albenga, Loano, Spotorno, Savona, Varazze, Arenzano, come spesso accade la costa è tormentata da un vento molto forte e rafficato che mette in seria difficoltà la stabilità dei ciclomotori e impegna i conducenti a contrastare la tendenza a sbandare e a perdere aderenza sulla strada. Per fortuna il profumo di focaccia che esce dai panifici ripaga la fatica e allieta l’umore. Attraversata Genova passando tra la zona portuale e la città vecchia, con i suoi “caruggi” e le sue mille storie, i ragazzi arrivano sul lungomare della foce e arrivano a Nervi da cui riprende il percorso della statale, nel frattempo ha smesso di piovere consentendo di raggiungere Rapallo per l’ora di pranzo con la strada asciutta, godendo del panorama mozzafiato sul Golfo Paradiso e sul Golfo del Tigullio.
Stanchi ma soddisfatti della riuscita dell’avventura, consci che tutte le immagini ed i profumi incamerati durante il viaggio hanno dato loro ragione e che in buona parte sarebbero stati trascurati con un mezzo più veloce, i due Marco si salutano e nel loro incrocio di sguardi s’intravede l’intesa per ripetersi in una nuova impresa, basta decidere la meta e trovarsi con i tempi.
Dopo una domenica di riposo in famiglia lunedì mattina Marco Raimondi riparte verso Ravenna, la meta finale, le previsioni meteo sono pessime, infatti una volta arrivato in cima al Passo del Bracco, dopo uno scambio d’esperienze con due vespisti diretti in Toscana, inizia sotto la pioggia la discesa verso La Spezia poi, da Aulla, si dirige verso il Passo del Cerreto ove effettua una sosta per far riposare lo scooter, scaldarsi un poco e rifocillarsi con un panino……… ma come rifiutare l’offerta del cordiale ristoratore che propone un buon piatto di pappardelle al ragù di cinghiale? Ne valeva veramente la pena, quattro chiacchiere a stomaco sazio, commentando il viaggio insieme ad una persona che si rivela amichevole e curiosa, un vero piacere. Ancora pioggia scendendo il versante reggiano, ecco Castelnovo ne’ Monti poi devia verso Sassuolo, non piove più ma la strada è bagnata e sporca dai detriti depositati dai tanti camion che portano le materie prime alle tante fabbriche di ceramica e la poltiglia viene sollevata e vaporizzata dai mezzi in transito sporcando la visiera del casco di Marco offuscandogli la visuale, ma ormai è quasi arrivato, Fiorano, Maranello, andirivieni di Ferrari in prova ed ecco Vignola, terra di castelli e squisite ciliege.
Martedì, ultimo giorno, ultima tappa, tutta pianura, una passeggiata sotto il sole, da Vignola a Faenza attraversando il centro di Bologna, un saluto ed un ringraziamento a Franco e Cristian, gli amici di CapoNord, poi verso Ravenna, incontro con Alberto di R&D Moto Honda che può verificare incredulo i km percorsi dalla partenza, 1960 e il consumo di carburante, 40,85 litri, per un consumo medio di circa 48 km/l, quindi un viaggio anche all’insegna dell’ecologia e del risparmio energetico e senza alcun inconveniente.
In conclusione, una stancante ma bellissima avventura che i due protagonisti ricorderanno con entusiasmo per tutta la vita.