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Francia
Slitta al 2013 la sanzione per chi viaggia in auto senza l’etilotest  già obbligatorio da luglio

Foto di repertorio - archivio Asaps

(ASAPS) I francesi, pur avendo preso sul serio il problema relativo alla guida in stato di ebbrezza, hanno posto un primo piccolo stop al percorso studiato per rendere le strade più sicure.
Ricordiamo che dal 1° luglio 2012 i cugini d’oltralpe sono obbligati a viaggiare avendo sul mezzo un etilotest e solo dopo un periodo di transizione, la cui fine è stata appunto posticipata al 1° marzo 2013, scatterà la sanzione simbolica (11 €) per chi non risulterà in regola.
L’azione di forza portata in campo dalla Francia riflette le preoccupazioni del Paese per l’alto numero di morti sulle strade causato, nel 31% dei casi, dalla guida in stato di ebbrezza.
Una sorta di autocontrollo che dovrebbe portare gli automobilisti ad un automatismo, come quello ormai sperimentato, e speriamo di poter dire “consolidato”, per le cinture di sicurezza.
In questo modo chi si mette alla guida, tranne chi è consapevole di essere totalmente astemio o di non avere assunto bevande alcoliche, soffia nel dispositivo portatile e verifica se sia il caso o no di passare al lato passeggero.


Un po’ di confusione nasce, però, dal fatto che gli etilometri obbligatori devono essere tassativamente con marchio NF, etichetta di qualità rilasciata da AFNOR (Association française de normalisation) specifica ed esclusiva della Francia e, quindi, acquistabile soltanto una volta varcato il confine o nelle immediate vicinanze di esso.
In tutti i modi il percorso portato avanti dalla Francia è un passo deciso in avanti che fa onore a quanti considerano seriamente la piaga della guida in stato di ebbrezza.
In altri paesi europei, come l’Olanda e la Svezia, sono partite sperimentazioni ancora più sofisticate che prevedono l’etilometro incorporato nell’automobile. In questo modo chi volesse mettere in moto il mezzo deve soffiare e solo in caso di tasso alcolemico a norma si accende il motore. Sperimentazioni efficaci esistono anche in Italia vedi Angel.
Ma questo sembra essere un racconto di fantascienza a cui forse non siamo preparati. Basterebbe una maggiore coscienza civile e comportamenti adeguati, come quelli pensati in Francia, anche in ragione dei tanti morti nei fine settimana che riempiono i quotidiani di nomi e foto, di dolore e disperazione delle famiglie. (ASAPS) 

 

 


 

Lunedì, 22 Ottobre 2012
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