Domenica 24 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su

Rassegna stampa alcol e guida del 4 maggio 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


IL GAZZETTINO
Che cosa sta accadendo oggi perché ...

Che cosa sta accadendo oggi perché si trasformi lo stadio in un campo di battaglia? Che cosa trascina i giovani alla violenza, li sospinge alla droga, li rende inclini a stordirsi nell’alcol e nelle discoteche?
Sono domande che richiamano, credo, delle precise responsabilità che tutti coinvolgono, ma in primo luogo la famiglia, la scuola, i mass media.
A ognuno il suo molo: non abdichi, un padre, una madre, al dovere di educare al rispetto, al sacrificio, alla rinuncia; sia esempio di amore coniugale, di coerenza, di serietà professionale; si astenga, la scuola, dal fare politica, formi invece la coscienza e alleni la volontà; educhi a un autentico amore di patria che è collaborazione, condivisione, esercizio di ogni potere e professione finalizzato al bene comune; non scadano, i mezzi audiovisivi, a banali strumenti di divertimento, a ludiche offerte e lusinghe di facile guadagno; non deformino la verità, non infanghino la dignità della persona umana; ricordino che sulle giovani menti possono avere un potere nefasto o, al contrario, benefico; favoriscano i programmi migliori ad essi riservando le ore di maggiore ascolto.
Non basterà, forse, ma non sembra esserci altra via per tentare di formare le nuove generazioni in modo che davvero sappiano diventare parte viva e sana della società e del mondo. (*)
(*) Nota: qualsiasi cosa si intenda per prevenzione è ovvio che la nostra attenzione deve essere rivolta soprattutto a situazioni, atteggiamenti e comportamenti che si pensa abbiano una relazione con ciò che vogliamo prevenire. Se vogliamo prevenire l’uso di droghe nei giovani dobbiamo riconoscere che l’esempio di adulti che bevono alcolici di attinenza ne ha molta.

IL TEMPO
Salute, nel Lazio i fumatori più incalliti
In crescita ipertensione e osteoporosi, aumenta il ricorso ai farmaci. Abuso di alcol tra i giovani
Rapporto degli internisti: meno sigarette in Calabria e in Veneto. Allergie e artrosi le malattie che tormentano gli italiani
ITALIANI si sentono in buona salute, ma continuano ad essere minacciati dai cattivi stili di vita dei quali, molto spesso, non sono ancora consapevoli: così, se da un lato affermano di fumare meno, dall’altro non prestano troppa attenzione all’alimentazione. La conseguenza è che sovrappeso, obesità e colesterolo alto continuano a rappresentare fattori di rischio molto diffusi. Come detto si fuma di meno ma la soglia è ancora elevata: la maglia nera spetta ai laziali, i più virtuosi sono i calabresi. Nel 2002 i fumatori in Italia erano il 23,7%, in leggero calo rispetto al 2001 (23,8%). Nonostante la percentuale dei fumatori maschi sia superiore a quella delle donne (30,9 rispetto a 17,1), si nota come la quota delle fumatrici rimanga stabile nel tempo mentre quella dei fumatori sia in calo: nel 2002 fumava il 30,9% dei maschi contro il 35,1 del 1993. Di contro, nel 1993 le fumatrici erano il 16,4, oggi il 17,1. Già a 18-19 anni oltre un quinto dei ragazzi è avvezzo alle sigarette (23,1). Si fuma di più al Nord (25,3) e al Centro (24,9) e di meno al Sud (22,0). Questa la fotografia che emerge dal Rapporto 2005 «L’Italia dice 33», presentato ieri dalla Federazione associazioni dirigenti ospedalieri internisti (Fadoi). Ma a preoccupare gli specialisti sono anche altri due dati: l’aumento dei ricoveri tra gli anziani per malattie croniche e il crescente disagio registrato tra i giovani. Il fatto, ha sottolineato il presidente Fadoi Ido Iori, «è che vediamo sempre più giovani in corsia, e non solo per colpa della velocità in automobile. Un uso sempre più smodato di alcol e fumo e una dieta scriteriata - ha avvertito - rappresentano infatti i loro killer principali». Ma qual è, più in generale, lo stato di salute degli italiani? Il Rapporto rivela, su dati Istat e Osservasalute, che il 74,7% afferma di sentirsi bene e in forma, sia pure con qualche differenza territoriale (di più in Campania, Trentino Alto Adige e Molise, di meno in Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Calabria). Quanto alla classifica delle malattie croniche che più ci tormentano, in testa figurano artrosi, artrite e ipertensione (specie fra le donne). In crescita sono poi le allergie, mentre è in leggero calo il diabete. Risultano invece stazionarie, sottolineano gli internisti, le malattie del cuore. Ma gli stili di vita, avvertono, restano il tallone d’Achille degli italiani, a partire dalla tavola: si mangia sempre di più sul lavoro, con poca attenzione verso una alimentazione sana ed equilibrata. Se il mangiare sul lavoro è il tallone di Achille dello stile di vita degli italiani un segnale positivo viene dalle nuove generazioni che nei due terzi dei casi (65%) considerano out mangiare mentre si studia. E quanto afferma la Coldiretti, nel commentare il Rapporto 2005 «L’Italia dice 33», della Federazione associazioni dirigenti ospedalieri internisti (Fadoi). Un altro importante dato: sulla base dell’aspettativa di vita, l’uomo dovrebbe scegliere di nascere nelle Marche e le donne in Trentino. Ultima classificata, quanto a vita attesa, è invece la Campania per entrambi i sessi. Una malattia emergente, avvertono gli internisti ospedalieri, è poi la tbc, che erroneamente veniva considerata scomparsa e il cui ritorno è legato in gran parte ai flussi migratori. I medici internisti hanno poi rilevato la recrudescenza della sindrome di Enea, che non voleva lasciare la patria per paura dell’ignoto, così sempre più anziani chiedono di non essere dimessi dagli ospedali per paura della solitudine e per l’assenza di strutture di assistenza sul territorio. In media gli italiani trascorrono ogni anno in ospedale 8,1 giorni, con le percentuali più elevate in Molise e Piemonte (9,8). Critica, denunciano gli internisti, è invece la situazione relativa all’assistenza domiciliare sul territorio, «non ancora in grado di supplire alle nuove emergenze sociali».
IL MESSAGGERO (Umbria)
di CORSO VIOLA
Ucciso dal fratello, intero paese in aiuto
Un marocchino era stato adottato dagli abitanti di Santa Maria della Neve.
Moustafà è morto il giorno della festa del paese. E’ stato trovato con la testa spaccata, riverso su un muretto, in pieno centro. Per la Procura di Terni è stato ucciso dal fratello più grande Jamal, che ora sta subendo il processo davanti alla Corte d’Assise del tribunale di Terni.
Avrebbero litigato ed il più giovane dei due lo avrebbe picchiato a morte. Ieri, davanti alla giuria popolare, sono sfilati gli abitanti di Santa Maria del Neve, la deliziosa frazione di Calvi dell’Umbria. Conosciuta soprattutto per il presepe vivente con una cinquantina gli attori partecipanti. Molti di questi hanno raccontato e gli ultimi giorni di un uomo sfortunato, arrivato dal Marocco insieme a tutta la famiglia per cercare una via d’uscita ad una vita fatta di povertà e sacrifici. Ma non ce l’aveva fatta, dopo aver girovagato per mezza Italia era finito nel paesino alle porte dell’Umbria.
Dopo un periodo di diffidenza si era fatto conoscere un po’ da tutti, che gli hanno dato nel tempo più che una mano. Una signora gli aveva regalato una bicicletta e un agricoltore lo faceva lavorare saltuariamente nei campi. Insomma, piano piano, era diventato uno di Santa Maria Del Neve, anche se spesso consolava la sua solitudine notturna con qualche birra di troppo. Tutto bene, tutto tranquillo, fino a quando è arrivato il fratello Jamal. Un periodo di convivenza, poi le liti sempre più frequenti, alimentate dall’alcool. (*) Fino a quel lontano 2 agosto 2001. giorno della tragedia. Santa Maria della Neve era vestita a festa, in tanti erano tornati per partecipare all’evento. Moustafà è stato portato in più ospedali, ed ha trovato la morte, dopo una lunga agonia, in quello di Viterbo. Nel frattempo gli abitanti del piccolo centro hanno seguito le sue sorti. Quando hanno saputo che il suo cuore aveva cessato di battere hanno organizzato una colletta per pagargli i funerali e riportare la salma in Marocco.
Il fratello, senza permesso di soggiorno, si è poi reso irreperibile. Ora rischia una lunga condanna. A fine maggio un’altra udienza.
 
(*) Nota: a volte l’immigrazione nel nostro Paese è stimolata anche dall’attrattiva esercitata la nostra cultura. È triste pensare che, come in questo caso,  sia proprio un aspetto della nostra cultura ad uccidere.
IL GIORNALE DI BRESCIA
Il centro storico da tempo è ricco di locali più o meno alternativi e con più o meno successo
Aperitivo, inizio della festa che sarà.
Brescia, soprattutto nella fine settimana si anima al calar della sera e celebra la festa dell’aperitivo e dell’happy hour. In piazza Arnaldo si riuniscono i giovani con tanto di Pirlo con l’Aperol: un’invasione pacifica di giovani riempie la piazza. L’aperitivo è il fulcro della festa, o meglio l’origine di tutto quello che sarà. Il tutto si consuma tra uno spuntino, un piattino di pasta fredda, due pizzette, assaggi di frittata. Poi c’è chi al Pirlo preferisce i beveroni colorati e soprattutto quelli dal gusto sudamericano e anche in questo senso ce ne è davvero per tutti i gusti. Ma se piazza Arnaldo può essere considerata a tutti gli effetti il baricentro dell’aperitivo e dello stuzzichino, ci sono altre zone della città che stanno salendo in maniera vorticosa nella gerarchia delle preferenze dei giovani. Innanzitutto l’area nei pressi dell’Università alle porte di via San Faustino, dove i ritrovi si sono moltiplicati con il passare degli anni e in maniera proporzionale alla crescita degli studenti. Per questo i locali stanno sorgendo un po’ qua, un po’ là a sud di piazza Cesare Battisti e anche qui si celebra l’aperitivo. Stesso discorso vale per l’asse che da piazza Paolo VI corre fino all’inizio di via Tosio (e di fatto torna senza soluzione di continuità fino ad Arnaldo). Locali per tutti i gusti che con l’arrivo della bella stagione piazzano i loro tavolini all’aperto e che tra venerdì e sabato sera diventano i punti di riferimento di quella che sta diventando una vera e propria movida bresciana. Questa nuova abitudine, sta di fatto eliminando le classiche cene in gruppo ormai soppiantate dal proliferare di polpettine, pizzettine, croissant farciti. I locali bresciani dell’aperitivo sono diventati i ristoranti dei giovani alle porte del nuovo millennio. Si resta in piedi con il piattino in mano e l’aperitivo, ci si incontra, si prepara il dopocena: la discoteca o la bevuta in altri locali. Per chi invece non vuole rinunciare alla cena allora si punta decisamente al dedalo di vicoli che si intersecano tra Broletto e porta Bruciata, senza dimenticare le trattorie di via San Faustino e delle vie antistanti. Piatti veloci ma in situazioni comunque intime per ricominciare la serata al più presto, ma per trovare un po’ di ristoro dopo la baraonda dell’aperitivo. Le compagnie e le coppiette, i giovani ed i meno giovani si mescolano nei ristorantini protetti dal Duomo, si dividono l’acustica delle trattorie di San Faustino. Nel dopocena ci si divide di nuovo e si torna a vivere la città. C’è chi ama piatti freddi e i classici taglieri che propongono sempre di più le migliori proposte enogastronomiche bresciane, ma anche un’insalata ricca o un primo. Il tutto accompagnato da vino, sì perché i ragazzi stanno riscoprendo il valore di bere, con una predilezione per il vino prodotto in Franciacorta. C’è chi torna in piazza Arnaldo per incontrare altri amici e per ripartire magari per la discoteca. C’è chi, al contrario, cerca locali più tranquilli tra via San Faustino e via Tosio, dove magari si degusta un buon bicchiere di rosso o un rhum un po’ più ricercato per un chiacchierata in compagnia degli amici più stretti.
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Brindisi)
Due ubriachi sfasciano il centro commerciale.
Avevano bevuto abbastanza. Tanto da far perdere loro il lume della ragione. Sono finiti in carcere. Si tratta di due francavillesi - Cosimo M., 35 anni, e Damiano F., 22 anni. Sono stati arrestati dai carabinieri della stazione di Francavilla Fontana, accusati di danneggiamento, atti osceni in luogo pubblico, resistenza a pubblico ufficiale. È accaduto l’altra sera a Francavilla Fontana, nel supermercato «Villa Franca», sulla via per Oria. I due, abbastanza brilli, cominciano a sfasciare ciò che capita a tiro. Se la prendono che gli altri avventori. Quindi entrano nel bar e, probabilmente scambiandolo per un gabinetto, cominciano ad orinare per terra. Vengono chiamati i carabinieri. I due ubriachi, vedendo i militari dell’Arma, danno in escandescenza. Si scagliano contro i militi e cercano di evitare l’arresto. Ma alla fine vengono ridotti alla ragione e ammanettati. In cella smaltiscono la sbornia.
IL TEMPO
Botte da orbi in costume da bagno.
UBRIACHI, sotto il sole cocente, hanno iniziato ad infastidire alcuni bagnanti a Fiumicino, per finire poi in manette. E’ stato un primo maggio incandescente quello che ha visto protagonisti quattro cittadini polacchi, due uomini e due donne, in via della Pesca nel Comune costiero, all’altezza dello stabilimento balneare "Abbronzantissima". Complici qualche bicchiere e parola di troppo, il gruppo ha scatenato una rissa con alcune persone desiderose di catturare il primo sole dell’anno, prendendosela soprattutto con un assistente di polizia penitenziaria. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione locale ai quali i polacchi hanno opposto resistenza. C.T., classe 1957, C.K., 20 anni, F.C.B., 51 anni e C.M., 22 anni, tutti residenti in zona Ponte Galeria, sono stati arrestati con l’accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, processati per direttissima e condotti presso il carcere di Civitavecchia. I militari del reparto Radiomobile della Compagnia di Ostia, al comando del tenente Fabio Fagioli, hanno poi sedato una violenta lite tra innamorati, impedendo che Fabio C., 41 anni, infierisse contro la convivente di nazionalità ucraina. I due sono stati intercettati mentre litigavano pesantemente nella piazza della Stazione del Lido, a pochi metri dalla fermata dell’autobus. Il diverbio, scaturito per futili motivi, aveva assunto toni accesi, aggravati dallo stato d’ebbrezza dell’uomo che aveva alzato le mani nei confronti della compagna. Alla vista dei militari, l’ubriaco ha tentato una debole resistenza prima di arrendersi e essere dichiarato in arresto. Nel corso degli abituali controlli volti ad intensificare la sorveglianza sul territorio del Tredicesimo Municipio, i carabinieri del Radiomobile hanno setacciato tutte le zone a rischio e hanno infine rintracciato, nella notte tra lunedì e martedì, un noto pregiudicato, Andrea M., che era evaso dagli arresti domiciliari imposti dall’Autorità Giudiziaria. Per lui sono scattate nuovamente le manette. V. B.
IL MESSAGGERO (Ostia)
Picchia donna e carabinieri.
Sotto l’effetto dell’alcol stava picchiando la convivente in piazza della Stazione del Lido. E quando i carabinieri sono intervenuti per bloccarlo si è rivoltato anche contro di loro. E’ finito per questo motivo in manette, con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, Fabio Caruso, 41 anni, di Acilia.
IL MESSAGGERO (Pesaro)
Ubriaco al bar picchia anche i vigili.
PESARO Prima ne combina di tutti i colori nel bar, poi se la prende con i vigili urbani che erano intervenuti per farlo calmare e ne manda uno al Pronto soccorso. E’ successo ieri pomeriggio alle 18 al Bar Centrale di piazza del Popolo. L’irruento avventore, Giovanni Iacuaniello, 36 anni di Puzzuoli, ubriaco, ha aggredito anche i vigili che alla fine sono riusciti a immobilizzarlo e a portarlo in caserma: per lui è scattato l’arrestato con l’accusa di violenza, resistenza e minacce a pubblico ufficiale. Uno dei due vigili è stato medicato al Pronto soccorso.
CORRIERE ROMAGNA
Ubriaco al parco disturbava e urinava davanti alla gente Denunciato e multato.
FORLI’ - Un casertano di 26 anni completamente ubriaco di giorno disturbava i frequentatori del parco urbano. Inoltre, il ragazzo, urinava davanti alle persone. Qualcuno ha chiamato il 113 e una Volante della Polizia è andata sul posto. Gli agenti lo hanno subito identificato. Per il giovane di Caserta è scattata una multa di 103 euro e una denuncia penale per atti contrari alla pubblica decenza. Sempre la Polizia, poi, dopo una chiamata per il sospetto tentativo di spaccio in piazzale della Vittoria ha inseguito un tunisino per le vie della città. Una volta preso si è scoperto che lo straniero era clandestino ed è stato espulso.
ENOTIME.IT
FICTION ANTI-ALCOL NELLE SCUOLE PER SENSIBILIZZARE I GIOVANI
Forte appello ai ragazzi contro i rischi dell’alcol anche attraverso un’apposita fiction da visionare nelle scuole.
"Ragazzi, attenti a non rovinarvi la salute, non serve bere per divertirsi e per fare amicizia. Non seguite modelli che vengono proposti da chi ha lo scopo di guadagnare".
Qusto l’appello dell’ex ministro della salute Girolamo Sirchia agli studenti in occasione del lancio di una campagna antialcol rivolta ai giovani. E nel frattempo è stato anche studiato un kit messo a punto dall’Istituto superiore di sanità (*), che attraverso diverso materiale e una cassetta con una fiction spiegherà agli studenti fra i 15 e i 19 anni il pericolo dell’alcol quando si guida, e in generale i rischi legati ad un consumo eccessivo di bevande alcoliche.
La novita’ consiste in una fiction messa a punto per informare senza spaventare i ragazzi. Niente immagini choc, quindi, ma una storia d’amore a lieto fine, dove due giovani vivono un’esperienza simile a quella di tanti altri ragazzi. Il progetto dell’ Istituto superiore di sanita’ propone l’apprendimento partendo dalla discussione di un problema, stimolata anche dalla proiezione di un video.
In sostanza, i due giovani mettono in scena il tentativo di girare un film documentario sull’ alcol, e nel loro percorso scopriranno gli effetti sulla salute fra coloro che alzano troppo spesso il gomito. Ma Giacomo si innamorera’ di Sara e per farsi coraggio berra’ qualche drink di troppo.
La fiction passa cosi’ al momento educativo: lui, alticcio, e’ alla guida di un’auto, ma fortunatamente vengono fermati in tempo, prima che succeda qualcosa. Sara sbatte la portiera dell’ auto e lo abbandona, ma la storia trovera’ un lieto fine.
’’Abbiamo pensato a un kit per fornire uno strumento capace di dare una maggior capacita’ critica dei giovani riguardo ai modelli e alle tendenze di consumo delle bevande alcoliche’’ ha spiegato Emanuele Scafato, responsabile dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto Superiore di Sanità.
 
(*) Nota: è bene ricordare che la fiction cui si fa riferimento in questo articolo non è stata predisposta dall’Istituto Superiore di Sanità, ma dal centro di documentazione CEDOSTAR di Arezzo (www.cedostar.it).
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Si vivacizza il dibattito dopo i risultati di una ricerca effettuata dall’istituto «Lotti» sull’abuso di bevande da parte dei giovani
Flagello alcol, famiglie distratte
Montaruli (Confesercenti): «Non vanno colpevolizzati i pubblici esercizi».
Allarma alcol tra i giovani e tra i ragazzi: interviene la Confesercenti. E interviene per sensibilizzare gli esercenti a porre la massima attenzione ad un modo di essere, ad un atteggiamento che sta provocando sempre più problemi. Anche in città, infatti, la denuncia è chiara: sempre più giovani, anche minori, fanno uso di alcol. Le stesse inchieste fatte dai giovani nelle scuole (ad esempio quelle puntualmente rese note dall’Itssct «Lotti») sono gravide di dati che non lasciano tranquilli. «A seguito dell’allarme relativo all’aumento del consumo di prodotti alcolici e superalcolici da parte dei minori - ha dichiarato il segretario cittadino della Confesercenti, Savino Montaruli - riteniamo opportuno invitare i nostri associati a prestare la massima attenzione sull’attuale normativa che regola la somministrazione ai minori ed ad altri soggetti di tali bevande». Montaruli a tal proposito ha aggiunto: «La nostra Federazione condivide, infatti, le motivazioni di ordine sociale che stanno alla base delle preoccupazioni circa l’irresponsabile uso, e talora abuso, di prodotti alcolici da parte degli adolescenti, anche se ci teniamo a precisare che non può essere colpevolizzata la categoria dei pubblici esercizi, come spesso avviene, rispetto ad un problema che coinvolge maggiormente la famiglia e la società in genere». Maggiore attenzione, comunque, è fondamentale ed obbligatoria. Non va dimenticato, infatti, che l’articolo 689 del codice penale punisce con pena pecuniaria da 516 a 2.582 euro o pena permanenza domiciliare da quindici a quarantacinque giorni o pena del lavoro di pubblica utilità da venti giorni a sei mesi e la pena accessoria della sospensione dell’esercizio, l’esercente che somministra in un locale pubblico bevande alcoliche alle seguenti categorie: minori di anni 16, persona che appaia affetta da malattia di mente o che si trovi in manifeste condizioni di deficienza psichica a causa di un’altra infermità; nelle sale da ballo, disco-bar, music-pub e simili vietate bevande superalcoliche dalle ore 2 e bevande alcoliche dalle ore 3 fino alla chiusura dell’esercizio». Montaruli ha anche ricordato che «per bevanda alcolica, ai sensi della legge 125/01, si intende ogni prodotto contenente alcol alimentare con gradazione superiore a 1,2 gradi di alcol e per bevanda superalcolica ogni prodotto con gradazione superiore al 21% di alcol in volume». Altre questioni che vanno ricordate: il codice penale punisce, con le stesse pene indicate precedentemente, gli esercenti che somministrano bevande alcoliche ad una persona in manifesto stato di ubriachezza e la legge pone il divieto di vendita al banco, quindi di somministrazione di bevande superalcoliche nelle aree di servizio situate lungo le autostrade dalle ore 22 alle ore 6. Non esistono, comunque, specifiche norme circa la vendita per asporto di alcoolici a minori effettuata da esercizi commerciali». Infine. Montarili ha insistito su un punto che è bene ricordare: «Non è ammessa la distribuzione di bevande alcoliche e superalcoliche mediante distributori automatici». Michele Palumbo.
L’ADIGE
Pellizzano, 21 giovani contro le affermazioni nel programma di Franco Fezzi. «Non è l´alcol che ci attira».
PELLIZZANO - Ventuno giovani replicano ad un passaggio sull´alcol nel programma della lista «Unità e partecipazione».
«Nei programmi comunali si leggono spesso proposte discutibili e contrastanti, il clima di scontro e di contesa rendono tutto ciò quasi inevitabile - scrivono. - Quanto però è stato scritto nel programma elettorale della lista "Unità e partecipazione" del candidato sindaco Franco Fezzi, supera i limiti di accettazione. Vogliamo così riportare testualmente quanto scritto dalla suddetta lista: "... Stigmatizzando l´incoerenza dell´attuale amministrazione che prima si impegna con mozioni contro il consumo di alcol e poi usa le bevande alcoliche come attrazione per le sue iniziative».
«Secondo noi, che non abbiamo esperienza di battaglie politiche - continuano i giovani - usare l´insulto come strumento di lotta è un modello sicuramente negativo e dimostra una sostanziale carenza di contenuti. Sono incontestabili alcuni fatti che dimostrano l´attenzione e la sensibilità dell´amministrazione di Pellizzano e in particolare del sindaco Bontempelli verso di noi: la nascita dello Snowboard Club che ha coagulato attorno a sé più di cento giovani. L´appoggio incondizionato a tutte le nostre proposte e l´attuazione concreta di iniziative finalizzate alla sensibilizzazione di tutti noi verso il volontariato (progetto umanitario in Bosnia). L´organizzazione di gite, sia come occasione di crescita culturale che di condivisione di esperienze.
«Tutto ciò ha contribuito a creare un clima di affiatamento e amicizia non solo fra di noi giovani, ma anche con persone di varie fasce di età. Non è stato quindi l´alcol ad attirare il nostro interesse e la nostra partecipazione, ci umilia solo il doverlo precisare, ma l´interesse dimostrato per i bisogni dei giovani, incentivando e ascoltando le nostre proposte, risvegliando in noi l´interesse per lo sviluppo della comunità e della politica che sempre più è vissuta con disinteresse da parte della fascia giovanile. Siamo fieri di avere creato un rapporto di amicizia e collaborazione così stretto al punto che proprio la figura del sindaco è diventata un riferimento costante per le nostre esigenze, tanto da essere invidiati dai giovani degli altri comuni».
Bontempelli Laura, Bontempelli Mauro, Merli Federica, Carolli Fabiano, Carolli Mauro, Martinelli Mauro, Ambrosi Umberto, Bresadola Diego, Savinelli Alessandro, Tomaselli Giorgio, Eccher Carlo, Eccher Vittorio, Vegher Angelo, Bontempelli Jean, Ambrosi Paolo, Ambrosi Elisabetta, Daldoss Thomas, Dallaserra Ivan, Tomaselli Daniele, Vegher Giorgio, Ambrosi Guido.
CORRIERE ADRIATICO
Benessere del vino secondo….
ASCOLI - Il Circolo Legambiente ha organizzato per sabato alle 17, nella sala del consiglio provinciale un incontro sul tema “Benessere e marketing del vino”. Relatori del convegno saranno il professor Cozzani docente presso l’Università di Teramo del Corso di Viticoltura ed Enologia, che parlerà sul rapporto tra vino e salute, Federico Pignati della cantina Aurora - premiata all’ultimo Vinitaly di Verona per l’impegno profuso nelle coltivazioni e produzioni biologiche - e Antonio Longo presidente nazionale del Movimento difesa del cittadino. Il pomeriggio si concluderà presso la Loggia dei Mercanti in Piazza del Popolo, dove cinque cantine locali offriranno in degustazione i loro prodotti. Questa è la prima iniziativa di una serie di interventi previsti da Legambiente per sostenere e incentivare l’agricoltura biologica, contro l’utilizzo di pesticidi e veleni. Sullo stesso argomento, si segnala che domenica alle 16 la campagna nazionale di Legambiente “Piccola Grande Italia” si svolgerà a Montefiore dell’Aso, dove Coldiretti e Legambiente organizzano una degustazione di vino cotto, in occasione del riconoscimento ufficiale alla sua produzione.
 
(*) Nota: considerato che l’alcol è una droga piuttosto attiva nel modificare l’equilibrio di diverse funzioni ed organi, dal punto di vista della Legambiente, sempre attenta al rispetto degli equilibri naturali, dovrebbe essere considerato un elemento che rischia di alterare l’equilibrio fisiologico al pari, se non più di altre sostanze.
REUTERS ITALIA
Niente baci, dicono gli islamici di Zanzibar ai turisti.
ZANZIBAR (Reuters) - I gruppi islamici di Zanzibar sono preoccupati da quelli che vedono come comportamenti sempre più inappropriati da parte dei turisti occidenti, sostenendo che le loro azioni offendono la cultura musulmana.
Le organizzazioni sono preoccupate anche della diffusione di bar sull’isola al largo della Tanzania, le cui spiagge sono un paradiso per gli sposi in viaggio di nozze.
"I turisti non dovrebbero indulgere in atti sessuali o baci apertamente, questo non è una cosa che la gente può accettare", ha detto oggi Farid Hadi, presidente della Zanzibar Imams’ Association (Jumaza).
"Ogni società ha norme che devono essere rispettate. Vogliamo una legge che i turisti devono accettare, ci sono standard che vietano di indossare abiti corti in pubblico", per esempio.
Abdallah Said Ali, segretario dello Society for Islamic Awareness, (UAMSHO), ha detto che i tribunali tendono a dire che una interpretazione troppo restrittiva delle leggi che controllano le vendite di alcol sono un male per gli affari.
"Quando proviamo ad intraprendere azioni legali contro un bar perdiamo, e ci viene detto che proviamo a distruggere l’economia", ha detto.
Il turismo rappresenta la seconda più grande entrata di valuta straniera per Zanzibar, e ci sia aspetta che la sua importanza crescerà a causa del collasso delle esporazione di chiodi di garofano, i cui prezzi sono scesi a causa di una sovrafornitura a livello globale.
AFFARI  ITALIANI
tutta birra/ Il mercato mondiale della bevanda bionda.
Il mercato mondiale della birra è particolarmente vivace. Pur essendoci centinaia, forse migliaia, di marchi, pochi gruppi hanno in mano la maggioranza del settore.
Il colosso è la belga Interbrew, che nel settembre 2004 ha acquisito la brasiliana Companhia de bebidas das Americas (AmBev), dando vita a InBev, che controlla il 14% del mercato, ha fatturato 8,57 miliardi di euro nel 2004 e prodotto utili per 2,5 miliardi. A InBev fanno capo, fra gli altri, i marchi Stella Artois, Becks, Leffe e Labatt’s Blue.
Sempre l’anno scorso, Interbrew ha acquisito, per 130 milioni di dollari in azioni, Zhujiang, società cinese. L’impresa belga era entrata nel mercato cinese nel 1997, con l’acquisto dell’80% delle azioni della birreria di Nanjung, mentre New Castle, il più grande fabbricante della Scozia, ha destinato 60 milioni di dollari per un’operazione simile con la fabbrica di birra del municipio di Chongquing, acquistando il 20% delle azioni.
La Cina è considerata la Mecca della birra, perché il consumo, con l’innalzamento dei redditi pro capite, sta crescendo a ritmi del 20% l’anno. 
Non a caso, l’anglo-sudafricana SabMiller, numero due mondiale, ha battagliato, l’anno scorso, con la rivale Anheuser Busch (titolare del marchio Budweiser) per il controllo della cinese Harbin. A vincere il braccio di ferro è stata Anheuser Busch, a un prezzo giudicato dagli analisti eccessivo.
La guerra tra SabMiller e Anheuser Busch è in corso anche negli Usa, dove la seconda ha il 50% del mercato e due terzi dei profitti di tutto il settore. Sab nel 2002 era entrata in diretta concorrenza con Ab, acquistando il numero due americano Miller per 5,6 miliardi di dollari.
In Italia, Sab controlla il marchio Peroni, secondo produttore nostrano, acquistato per 246 milioni di euro.
A proposito dell’Italia, il consumo di birra in Italia sta crescendo: il 64% degli italiani oltre i 15 anni di età la beve. Il consumo procapite è comunque molto inferiore a Spagna e Grecia, per non citare la patria dei consumi di questa bevanda - la Germania -, dove se ne bevono 130 litri a testa.
La danese Carlsberg, che ha lanciato la birra in farmacia, è il quinto gruppo a livello mondiale. Fondata nel 1847 da J.C. Jacobsen, nel 1970 si è unita a Tuborg, dando vita a United Breweries A/S. Nel 1992 ha acquisito l’inglese Tetley. Nel 2001, in seguito alla fusione con Orkla, la ragione sociale è divenuta Carlsberg Breweries. L’anno scorso, Carlsberg ha comprato il 40% in mano a Orkla.
WINENEWS
VINO: ENOTECA ITALIANA,COMITATO SCIENTIFICO PER PROGRAMMI ENTE.
(AGI) - Siena, 4 mag. - Un manipolo di super esperti al servizio del vino. E’ nato il Comitato scientifico di Enoteca Italiana. Sono 14 i membri del neonato organismo previsto dal nuovo statuto dell’Ente Vini senese e che avra’ il compito di orientare programmi ed azioni della storica istituzione che dal 1933 ha sede presso la Fortezza Medicea. Coordinato dal giornalista Carlo Cambi - su delega del presidente Flavio Tattarini - il Comitato scientifico dovrà affiancare l’operato del Cda di Ente Vini-Enoteca Italiana e svolgere un ruolo consultivo.
Sono due gli ambiti di iniziativa gia’ individuati: il primo riguarda - e’ detto in una nota - l’idea di un nuovo modo di concepire il consumo del vino, nel segno dell’approccio culturale e della moderazione, rivolto in particolare alle nuove generazioni, da sviluppare con iniziative da realizzare nella scia del progetto ministeriale "Vino e giovani" che ha riscosso un gran successo per due anni consecutivi negli atenei di tutta Italia, i cui risultati definitivi verranno resi pubblici nell’autunno prossimo. La seconda priorita’ all’ordine del giorno, invece, prevede di affrontare e superare la crisi di alcuni marchi storici del vino italiano per individuare soluzioni a piu’ lungo respiro che consentano riprese efficaci sui mercati internazionali e di andare oltre l’attuale situazione di stallo in cui versano alcune piazze storicamente favorevoli ai prodotti italiani, come ad esempio quella della Germania.
Questi i 14 compomenti: Narciso Zanchetta (Comitato Nazionale Vini), Aureliano Galeazzo (Associazione Enoteche Pubbliche), Stefano Raimondi (Ice), Carlo Viviani (Accademia della Vite e del Vino), Giuseppe Martelli (Assoenologi), Franca Ciccarelli (Ismea), Giuseppe Gioia (Accademia dei Georgofili), Magda Antognoli Corigliano, (Università Bocconi), Enrico Menduni (Teorie e Tecniche del linguaggio radiotelevisivo Università di Siena), Fabio Taiti (presidente Censis Servizi), Omar Calabrese (direttore Dipartimento Scienze della Comunicazione Università di Siena), Santo Gozzo (consulente vitivinicolo) ed Enrico Tempesta (neuropsichiatra).



Giovedì, 05 Maggio 2005
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK