RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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Alcolici: Bruxelles chiede all’industria un codice di condotta |
Londra,
2 maggio. La Commissione europea ha sollecitato l’industria delle
bevande alcoliche a emanare un codice di condotta e a rinunciare alla
pubblicità diretta al pubblico dei giovani. Lo riporta il Financial
Times.
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IL
GIORNALE DI VICENZA
Bambini, no al “battesimo” dell’alcol. A otto anni l’hanno già fatto quasi tutti |
Il
progetto
“Nemo, la salute si impara”: gioco per educare i piccoli A 8 anni hanno già fatto il battesimo dell’alcol. Per 70 bambini su 100 è così. Sembra di sentirli i genitori: «Dai, bevi anche tu, che diventi grande». L’iniziazione non risparmia neppure le femmine - nel 38 per cento dei casi sono anche loro a entrare nella schiera dei bevitori precoci - anche se sono i maschietti in prevalenza ad assaggiare quando ancora frequentano la terza elementare il primo goccetto della vita. Sono questi gli inquietanti risultati di una ricerca effettuata dal Sert di Noventa in collaborazione con il dipartimento di psicologia dell’Università di Padova su un campione di bambini delle scuole elementari del distretto sud-est, quello del Basso Vicentino. Insomma piccoli uomini ma anche piccole donne bevono. Per 100 ragazzini e per 85 loro coetanee è così. E quel primo assaggio avviene nel 67 per cento dei casi nell’ambiente familiare, a casa, con il papà che dice “vedrai che buono”, o dai nonni, che con una frase tipica di una malintesa saggezza popolare ripetono che “il vino fa sangue”, o da altri parenti. Ma la prima bevuta può avere come cornice anche il ristorante o il bar, o addirittura può avere il gusto del proibito in una conventicola di amichetti che decidono da soli di fare come i grandi. Al primo posto nella high parade dell’alcol-bambino ci sta il vino, ma subito dopo compare la birra che rende sinceri e poi ecco, nell’ordine, il limoncello, lo spumante e, udite, udite, la grappa. Il progetto - presentato nei giorni scorsi al terzo piano della palazzina uffici dell’ospedale - nasce su iniziativa del Sert di Noventa, sotto la regia di Mauro Codogno con il quale ha collaborato Giuseppina Certa, si chiama “Nemo: la salute si impara”, e fa parte di un programma di prevenzione previsto dal piano triennale anti-droga finanziato dalla Regione. Nemo, come noto, in latino significa nessuno. Il concetto è che nessuno riesce a tutelare la propria salute se non impara a farlo nei tempi e nei modi giusti, e l’obiettivo è lo stesso che persegue l’Oms a livello mondiale, quello cioè di ridurre il numero dei giovani che cominciano a consumare alcol, di ritardare l’età in cui gli under 18 si avvicinano al vino, alla birra, o peggio ancora, ai superalcolici. Ma l’obiettivo è anche di modificare totem, feticci e luoghi comuni che continuano a dominare la mentalità comune degli adulti, secondo cui, appunto, il bicchierino aiuta a crescere. La verità, invece, è che si gioca con il fuoco, e che per figli e nipotini il rischio è grosso. In Italia l’alcol uccide ogni anno fra le 30 e le 40 mila persone, e costituisce il primo spettro di morte per i giovani fra i 15 e i 29 anni. Lo scopo è allora di mettere in guardia: il pericolo è a breve e a lunga scadenza, ma le conseguenze sono sempre gravi per chi inizia a bere da piccolo, e inoltre chi prima comincia a bere prima può entrare nel tunnel della dipendenza. Il discorso vale soprattutto per gli adulti: offrire a un bambino un bicchiere di vino o di birra significa invogliarlo a consumare alcol.(*) E la cosa suona ancora di più a condanna visto che, comunque, a 8 anni, come dimostrano le risposte del ben 90 per cento dei ragazzi, si preferisce di gran lunga bere coca-cola, aranciate, sprite, succhi di frutta o anche la semplice acqua. Ora questa campagna di prevenzione continua con un’informazione a tappeto per genitori, insegnanti, fidanzati, nonni, operatori e educatori in genere. Invece ai bambini coinvolti dal progetto verrà regalato il “gioco di Nemo”, un divertente passatempo con cui scoprire tutto ciò che serve su bevande e salute. (*) Nota: quando l’approccio all’alcol viene proposto ammantato di significati culturali: il territorio, le tradizioni… può essere ancora peggio. La scelta di non bere lo farà sentire estraneo, non solo al mondo degli adulti, ma anche al suo contesto sociale.. |
MARATEONLINE.IT
Lecco: due squadre, 50 atleti e un solo invito: “Giovani, prudenti in macchina” |
Due
squadre, una cinquantina di “atleti” e un solo obiettivo: sensibilizzare
i giovani alla prudenza in auto, con particolare attenzione all’assunzione
di bevande alcoliche.
Sabato 30 aprile sui campi del Bione di Lecco il prefetto dottor Roberto Aragno e il direttore generale dell’Asl Walter Locatelli hanno capitanato l’iniziativa che, da mesi ormai, vede impegnati la provincia, gli Enti, le scuole e le forze dell’ordine nell’invito ai giovani a una maggiore coscienza e responsabilizzazione al volante Una campagna intitolata “Guido se non bevo”, che era già stata preceduta da “Il paradiso può attendere” e che, visto l’elevato numero di morti sulle strade e di sinistri per via dell’alcol, ha come scopo quello di coinvolgere i giovani a valorizzare sempre più la vita propria e altrui. Sabato pomeriggio sotto un sole estivo in maglia bianca, capitanati dal dottor Locatelli, vecchie glorie del calcio lecchese, con politici e rappresentanti di associazioni hanno sfidato la squadra rossa del prefetto Aragno che, sceso in campo di persona, è stato spalleggiato da assessori, consiglieri e rappresentanti delle forze dell’ordine Un’ora di match che ha visto, in un clima di amicizia e di serenità, sfidarsi fino all’ultimo calcio d’angolo personaggi del mondo della politica, del volontariato e del sociale. “ Questa iniziativa va avanti ormai da molti mesi” ha commentato il prefetto, alcuni minuti prima del calcio di inizio “con il coinvolgimento di tutti gli Enti. Sono iniziative purtroppo necessarie perché il fenomeno delle stragi, per via di uno stato di ebbrezza del guidatore, è in aumento”. Dello stesso avviso il direttore generale dell’Asl che ha spiegato come questa fosse “una giornata per conoscere e affrontare il problema. Siamo tutti assieme su questo fronte. Dobbiamo fornire sempre maggiore informazione per aiutare la comunità a superare il problema”. Un pomeriggio che ha visto in tenuta sportiva e abbigliamento decisamente inusuale moltissimi rappresentanti della vita lecchese che, ora, si saranno nuovamente appuntamento, questa volta il 15 maggio, per una camminata di solidarietà per le vie della città Un nuovo modo di “essere in mezzo alla gente” e di farsi promotori di iniziative e di campagne di sensibilizzazione che parte dal coinvolgimento in prima persona di se stessi e dell’istituzione che si rappresenta. |
SARDEGNA
OGGI
1 maggio con rissa nella pineta di Matzacara |
Un
primo maggio di follia nella pineta di Matzacara. Nel tardo pomeriggio
di ieri scoppia una lite per futili motivi fra alcune famiglie accorse
per trascorrere una giornata di festa, ma si è conclusa con il
ferimento di sei persone e l’arresto di altre sette. Per sedare gli animi
sono intervenute quattro pattuglie dei carabinieri di Carbonia.
SAN GIOVANNI SUERGIU - 7 persone arrestate per rissa. La pineta di Matzacara, San Giovanni Suergiu, è stato teatro della spiacevole vicenda. 1 maggio, festa dei lavoratori, una giornata splendida per un pic-nic all’aria aperta. Pasta, carne fredda, un bel bicchiere di vino. Bambini che scorrazzano e giocano a pallone. Una domenica di festa che nel tardo pomeriggio di ieri pareva avviarsi alla conclusione per le tante famiglie che hanno preso d’assalto la pineta. Qualcuno stava già recuperando le sedie, qualcun altro sigillava le buste con l’immondezza. Improvvisamente gli animi si sono infiammati. Protagoniste della vicenda due famiglie di Iglesias ed una di Matzacara. Secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri di Carbonia, accorsi con quattro pattuglie per riportare l’ordine, il tutto è nato da un diverbio per futili motivi scoppiato fra alcuni adolescenti presenti nella pineta. In un primo momento è parso che il fatto increscioso si concludesse con insulti e qualche parola di troppo. Così non è stato. Alcuni dei ragazzi coinvolti hanno pensato di chiamare parenti ed amici. Giunti sul posto per avere delle spiegazioni, lo scontro verbale fra le famiglie dei ragazzi è degenerato in una lite furibonda. Sono volati calci, pugni e qualcuno si è armato di bottiglia, roncola e bastoni. Sul campo di battaglia sono rimaste ferite sei persone, che ne avranno per una ventina di giorni. Per sette persone, 5 di Iglesias, tra le quali una nonna di 43 anni, e due di San Giovanni Suergiu si sono aperte le porte del Carcere di Buoncammino. Si trovano a disposizione della magistratura. |
SALERNONOTIZIE.IT
Guida ubriaco per le strade del Centro e provoca incidente, preso |
Si
era posto alla guida della sua auto completamente ubriaco diventando un
pericolo concreto per l’incolumità propria e degli altri.
Poteva finire ben più gravemente la bravata di un 49enne di Castel
San Giorgio che ieri, intorno alle 6 del mattino all’altezza del
Tribunale di Salerno, sul Corso Garibaldi ha perso il controllo della
propria auto, una Opel Corsa, urtando con violenza una Smart che si è
in seguito ribaltata su di un lato
L’autista della Smart, ferito ad un braccio, è stato trasportato presso l’Ospedale di San Leonardo dagli uomini del 118. Sul posto sono intervenuti gli Agenti di Polizia che hanno sottoposto il 49enne al test etilico: elevato il tasso di alcool riscontrato nel sangue e di conseguenza ritirata la patente di guida all’uomo che se l’è cavata con una denuncia. |
CORRIERE
ROMAGNA
Tentano di strangolarlo per un cellulare. |
RAVENNA
- Due settimane fa ha preso a pugni la titolare di un albergo per rubare
qualche bottiglia di birra. Ieri, insieme ad altri compari di merende
alcoliche, ha rischiato di uccidere un connazionale strangolandolo con
un laccio di cuoio dopo averlo pestato a lungo sotto gli occhi di passanti
e turisti. Il tutto in pieno giorno e sempre per un motivo futile: il
presunto furto di un cellulare. E’ accaduto alle 15 di venerdì
pomeriggio, in viale FariniSolo l’intervento di un carabiniere di
quartiere ha evitato il peggio. E’ stato lui a fermare un gruppetto
di tre polacchi che si stava accanendo su un connazionale: Andrzey Pawel
Losowiec, 34 anni, ricoverato all’ospedale di Ravenna con 30 giorni
di prognosi. Ha riportato traumi su tutto il corpo. Prima lo hanno picchiato
con calci e pugni al volto, poi gli hanno tolto tutto, anche le scarpe,
(ritrovate poi nello zaino di uno di loro) e infine hanno provato anche
a strangolarlo.Se la loro reale intenzione fosse stata quella di uccidere
lo stabilirà solo l’eventuale perizia disposta dal pm di turno.
Di sicuro quel gesto, al momento, è valsa loro l’accusa di
tentato omicidio. Gli hanno infatti stretto un laccio di cuoio delle scarpe
alla gola. Uno tirava, gli altri lo tenevano fermo. Una scena di violenza
che si è consumata tra i passanti, ancora disorientati dall’inseguimento
al rapinatore delle Poste che si era concluso qualche minuto prima a poche
centinaia di metri. Il primo a intervenire - come detto - è stato
un carabiniere di quartiere che ha subito allertato il 112. Sul posto
sono arrivati i colleghi della stazione di via Alberoni e un’ambulanza
del 118 che ha portato via Lisowiec.Tre le persone arrestate, tutte polacche:
Pihtr Lisowiec, 33 anni, Tadeusz Ireneusz Ladniak 33enne con precedenti
e Adam Pawel Wrobel, 29 anni anche lui con precedenti per rapina. L’ultimo
risale al 12 aprile scorso, quando insieme ad altri suoi amici verso le
9 di sera entrò in un hotel vicino alla stazione e tentò
di rubare bottiglie di alcolici dal bar della hall. Scoperto dalla titolare,
non esitò a colpirla con un pugno al volto. Il giorno dopo patteggiarono
una pena a un anno e sei mesi di carcere dopo il rito direttissimo. Ma
nessuno di loro aveva precedenti penali per questo, ed essendo la pena
inferiore a due anni, vennero subito rimessi in libertà. Questa
volta, però, le accuse sono più gravi: rapina e tentato
omicidio.
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Anche solo il pensiero dell’alcol influenza l’eros |
Anche
il semplice pensiero di bere una birra o un bicchiere di vino può
influenzare la libido ed eliminare le inibizioni, e l’intero processo
può anche agire a livello del tutto inconscio. Lo sostiene uno
studio pubblicato sulla rivista Addiction.
Che l’alcol abbia effetti significativi sul comportamento sessuale è una verità nota da sempre. Gli effetti possono essere sia positivi sia negativi: in alcuni casi il consumo di alcol può eliminare le inibizioni e agire come un afrodisiaco, in altri casi può pregiudicare la performance sessuale. È ben noto anche il fenomeno della alterata percezione del partner dovuta all’alcol, che rende attraenti partner che in condizioni di sobrietà non verrebbero considerati tali. I ricercatori dell’University of Missouri hanno sottoposto 82 studenti universitari prima ad un questionario su come l’alcol alterasse la loro libido, e poi li hanno divisi in 2 gruppi e hanno mostrato loro una sequenza di immagini e testi che si alternavano rapidamente su uno schermo. Per il primo gruppo si trattava di immagini e testi sull’alcol (birra, whisky, martini), per il secondo gruppo di immagini e testi di belle ragazze, caffè e ghiaccio. Subito dopo gli 82 studenti hanno valutato con una scala da 1 a 9 la bellezza di una serie di 21 ragazze fotografate durante la cerimonia di laurea. Gli uomini che avevano riferito che l’alcol scatenava la loro libido hanno dato voti più alti alle ragazze dopo la visione delle immagini relative all’alcol. Gli uomini che avevano riferito che l’alcol danneggiava le loro performance sessuali invece hanno dato alle ragazze voti più bassi dopo la visione delle immagini e dei testi sull’alcol. “Ciò che è davvero sorprendente è che la semplice aspettativa può influenzare la percezione”, spiega Markus Denzler dell’International University di Brema, in Germania. “Il nostro studio accende una luce (e suscita qualche preoccupazione) sulla nostra vulnerabilità ai messaggi del subconscio”, spiega Ronald Friedman, psicologo all’University of Missouri e leader del team di ricercatori autori dello studio. “Le aspettative sull’effetto di droghe o alcol possono essere attivate senza che ne siamo consapevoli”. “Comprendere il potere di queste forze inconsce al lavoro è fondamentale”, conclude Jack Darkes, psicologo dell’University of South Florida, “è un altro elemento che supporta ciò che personalmente vado sostenendo da tempo, e cioè che potrebbe aiutare tutti i pazienti con problemi di dipendenza dall’alcol”. (*) (*) Nota: queste ricerche americane danno la piacevole sensazione di sentirsi più intelligenti degli scienziati. Che la semplice aspettativa può influenzare la percezione lo sanno anche le spogliarelliste. Perché mai poi dovremmo valutare la differenza tra effetti psicologici e chimici dell’abuso di alcol quando semmai il problema è di considerare la persona nella sua interezza?. |
WINENEWS
NUOVA SCOPERTA, IL VINO ROSSO E’ VASO-RILASSANTE (*). |
Che
un moderato consumo di vino rosso comportasse una diminuzione del rischio
di patologia cardiovascolare già si sapeva in base a studi epidemiologici.
Ma l’Istituto Agrario di San Michele, in un recente studio condotto in
collaborazione con il Dipartimento di Scienze Farmacologiche di Milano,
ha dimostrato che i polifenoli dell’uva rossa possono avere un effetto
vaso-rilassante. E questo non solo attraverso il noto meccanismo legato
al rilascio di un mediatore endogeno, l’ossido nitrico, ma anche per mezzo
di un secondo meccanismo finora sconosciuto e cioé l’ inibizione
di specifiche fosfodiesterasi della muscolatura liscia vascolare quali
la cGMP-fosfodiesterasi 5. Lo studio, coordinato per l’Istituto Agrario
da Fulvio Mattivi e per l’Università di Milano da Enrica Bosisio,
indica che tra tutte le componenti del vino gli antociani (i composti
che conferiscono la colorazione rossa al vino) sono quelli maggiormente
coinvolti in questo specifico meccanismo di protezione sul sistema cardiovascolare,
mentre proantocianidine, idrossicinnammati e resveratroli ne sono privi.
Gli studi sono stati effettuati in vitro. I risultati della ricerca sono
stati recentemente pubblicati sul Journal of Agricultural and Food Chemistry.
(*) Nota: avevate qualche dubbio che da una ricerca condotta dall’Istituto Agrario di San Michele in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Farmacologiche di Milano potessero scaturire delle conclusioni negative per l’immagine del vino?. |
KATAWEBFINANZA
Capitalia: al via "sistema etico", tre fondi per iniziative in campo sociale. |
A
dimostrazione dell’effettivo impegno in tema di Corporate Social Responsibility
(CSR) il Gruppo Capitalia lancia sul mercato un nuovo sistema di fondi
con finalità etiche per offrire un concreto supporto ad Associazioni
ed Enti impegnati in attività benefiche. Si legge in un comunicato
che "Sistema Etico Capitalia", realizzato da Fineco Asset Management,
è costituito da tre fondi - uno obbligazionario e due bilanciati
- e prevede che il 20% delle commissioni di gestione incassate venga destinato
al sostegno di iniziative benefiche meritevoli. La selezione di tali iniziative
viene effettuata, seguendo rigorosi criteri di merito, dal Comitato Etico
di Capitalia, istituito lo scorso anno con il compito di definire le policy
in materia di CSR. Il Comitato è presieduto dall’Amministratore
Delegato Matteo Arpe e ne fanno parte il Consigliere Paolo Fresco, il
Direttore Generale Carmine Lamanda, il Direttore Risorse Umane Giuseppina
Baffi ed il membro esterno Professore Sebastiano Maffettone. La gestione
del portafoglio fondi prevede inoltre che, all’interno di un processo
di gestione strutturato ed orientato al controllo del rischio, gli investimenti
vengano effettuati non solo in base al loro andamento finanziario atteso,
ma anche considerando il comportamento sociale ed ambientale dell’emittente.
Nell’ottica di un Investimento Socialmente Responsabile, verrà
garantita a priori l’esclusione dal basket di investimento dei titoli
di società attive in settori dannosi o pericolosi per l’uomo e
l’ambiente, quali tabacco, alcool, gioco d’azzardo, pornografia, energia
nucleare.
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IL
RESTO DEL CARLINO
Alcolismo, ’epidemia’ tra gli stranieri |
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