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I dati definitivi degli Incidenti stradali 2011
Incidenti, vittime e feriti in calo, ma ci sfugge ancora il traguardo europeo -50% dal 2001
Però nel 2011 con -2,7% dei sinistri, -3,5 dei feriti e -5,6 dei morti, abbiamo raggiunto quota
-45,6%, un dato migliore della media UE
E' allarme ciclisti con 282 vittime

di Giordano Biserni*
Foto Blaco - archivio Asaps

La valutazione dei dati degli incidenti stradali del 2011 resi noti da ACI-ISTAT il 31 ottobre, ci fa pensare positivo, anche se l’aspirazione ad un risultato migliore rimane tutta.
Nel primo anno del secondo decennio sulle strade italiane le forze di polizia hanno contato meno incidenti e contato meno vittime mortali e feriti sulle strade del Paese. Sono stati esattamente 205.638 gli incidenti rilevati (il 66,6% dalla sola Polizia Municipale), nei quali hanno perso la vita 3.860 persone e 292.019 sono rimaste ferite riportando lesioni più o meno gravi. Purtroppo in Italia un colpo di frusta viene conteggiato fra i feriti allo stesso identico modo di un coma irreversibile o di una tetraplegia. E questa è già una grave confusione  nei dati.
Il calo  è interessante -2,7% i sinistri, -3,5% i feriti e -5,6% i morti. Insomma un altro anno complessivamente positivo, anche se si poteva sperare in qualcosa di più.
Ci domandiamo però se anche la crisi economica e la riduzione dei transiti sulle autostrade e una minor mobilità in generale certificata dal sensibile calo dei consumi di carburante possa avere inciso e in che misura.
 

Incidenti stradali
e persone coinvolte (a)

Valori assoluti

Variazioni percentuali 2011/2010

 

2010

2011

Incidenti stradali

211.404

205.638

-2,7

Morti

4.090

3.860

-5,6

Feriti

302.735

292.019

-3,5

 

 

La parte mezza vuota del bicchiere ci dice che anche col 2011 non abbiamo raggiunto la faticosa cima -50% delle vittime, traguardo che l’Europa ci aveva assegnato nel decennio 2001-2010. Ci siamo fermati a quota -45,6% , quattordicesimi nell’UE. Meglio di noi hanno fatto Spagna (-62,7%), Irlanda (-54,7%) e Francia (-51,4%), ma siamo  davanti ad Austria (-45,4%), Germania (-42,6%) quella delle autostrade senza limiti… e Belgio (-41,1%). Siamo poi a pari merito col Regno Unito e un punto sopra la media europea che si è fermata a  -44,5%.
I dati del 2011 fanno emergere una riflessione inequivocabile. Il miglioramento della sinistrosità con quel meno 45,6% in 10 anni è in larga parte attribuibile al calo delle vittime fra i conducenti e trasportati nei veicoli a 4 ruote. Molto più modesti i miglioramenti fatti segnare per le due ruote: moto, ciclomotori e biciclette. Anzi per i ciclisti il 2011 è stato un anno da dimenticare.

Il 2011 fa registrare invece un’allerta bicicletta: +7,2% di conducenti morti e +11,7% di feriti. Le biciclette rappresentano il terzo veicolo, dopo autovetture e motocicli, con il maggior numero di conducenti morti.
Nel 2010 avevano perso la vita 263 ciclisti, che sono saliti a 282 nel 2011. Un dato preoccupante, il più negativo fra le varie categorie di veicoli. Forse dovuto anche ad una incentivazione dell’uso delle biciclette

Passo lento anche per il calo delle vittime fra i pedoni passati da 614 morti nel 2010 a 589 nel 2011 cioè 25 lenzuoli bianchi in meno stesi sulle strade, -4%. Vittime designate gli anziani over 65.
Nella tragica conta del 2011 ci sono anche 61 bambini da 0 a 14 anni. Una cifra già destinata ad aumentare nel 2012, visto che secondo l’Osservatorio il Centauro ASAPS, la stessa cifra si è toccata al 30 ottobre e contando solo le vittime fino a 13 anni.
Complessivamente un discreto risultato nel percorso tracciato dall’Europa è stato raggiunto, ma per dimezzare le vittime della strada dal 2010 al 2020 come ci chiede l’UE, bisogna ancora darsi molto da fare.
 
*Presidente ASAPS

 


E ora in sintesi il dove, il chi e il quando degli incidenti

In quali strade si verificano gli incidenti

Il 76,4% degli incidenti si è verificato sulle strade urbane, con 1.744 morti (45,2% del totale) e 213.001 feriti (72,9%). Sulle autostrade si sono verificati 11.007 incidenti (5,4% del tot.), con 338 decessi (8,8%) e 18.515 feriti (6,3%).
Rispetto al 2010, si osserva una riduzione dell’incidentalità su tutti gli ambiti stradali (-2,7) e una diminuzione significativa del numero dei morti in ambito autostradale (-10,1%), grazie anche all’implementazione del sistema “Tutor”, introdotto nel 2006 e diffuso su un numero sempre crescente di tratte autostradali.

Incidentalità secondo l’ambito stradale – Anno 2011 (valori assoluti e indice di mortalità)

CATEGORIA DELLA STRADA

Incidenti

Morti

Feriti

Indice
   di   mortalità 
(a)

Variazione  percentuale  Incidenti 2011/2010

Variazione  percentuale  Morti

2011/2010

Variazione  percentuale  Feriti

2011/2010

Strade urbane

157.023

1.744

213.001

      1,1

-1,9

-0,9

-2,5

Autostrade e raccordi

11.007

338

18.515

      3,1

-8,9

-10,1

-10,4

Altre strade (b)

37.608

1.778

60.503

      4,7

-4,2

-9,1

-5,0

Totale

205.638

3.860

292.019

     1,9

-2,7

-5,6

-3,5

 

(a) Rapporto tra il numero dei morti e il numero degli incidenti, moltiplicato 100.
(b) Sono incluse nella categoria “Altre strade”, le strade Statali, Regionali e Provinciali fuori dall’abitato e Comunali extraurbane.

 
Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (escluse autostrade): 4,7 decessi ogni 100 incidenti. Gli incidenti sulle strade urbane sono meno gravi: 1,1 morti ogni 100 incidenti. Sulle autostrade l’indice di mortalità è pari a 3,1: un punto e mezzo in meno rispetto alle strade extraurbane.

Il maggior numero di incidenti e di decessi si è verificato a maggio (20.274 sinistri con 367 morti), mese con la media giornaliera più alta (654 incidenti e 12 vite spezzate). Gennaio è il mese con il numero più basso di incidenti (13.925; media giornaliera 449); Marzo quello che ha fatto registrare il minor numero di morti sulle strade (258; media giornaliera 8).
In città la frequenza più elevata di incidenti si colloca a maggio (15.657; media: 505); la più bassa a gennaio (10.492; media: 338). Il maggior numero di morti si registra a maggio (175), ma il tasso di mortalità più alto lo fa registrare agosto (1,4), seguito a ruota da gennaio (1,3); il più basso si registra, invece, a marzo (0,9).

 

Quando avvengono gli incidenti

Domenica e sabato i giorni più pericolosi: indice di mortalità 2,8 e 2,2. Venerdì più incidenti (32.121; 15,6% del tot.) e feriti (44.229; 15,1%). Sabato più morti (641; 16,6%).
 Il venerdì è il giorno "nero" per incidenti (32.121: 15,6% del totale) e feriti (44.229: 15,1%). Il maggior numero di morti si registra, invece, al sabato (641; 16,6%), seguito da domenica (606; 15,7%). L’indice di mortalità più alto è nel fine settimana: 2,8 morti ogni 100 incidenti la domenica, 2,2 il sabato.
Nella fascia oraria compresa tra le 22 e le 6 si sono verificati 29.223 incidenti stradali (14,2% del tot.) che hanno causato il decesso di 984 persone (25,5%) e il ferimento di altre 46.359 (15,9%).
Gli incidenti del venerdì e sabato notte sono pari al 40,7% del totale degli incidenti notturni; i morti e i feriti del venerdì e sabato notte rappresentano, rispettivamente, il 42,8% e il 43,3%.
In totale le vittime delle due notti del fine settimana sono state 421, in calo del 7,3%  rispetto alle 454 del 2010. Un altro rallentamento nelle cd stragi del sabato sera.

L’età delle vittime

La classe di età in cui si registra il maggior numero di decessi è quella compresa tra i 20 e 24 anni per entrambi i sessi. Valori molto elevati si riscontrano, per gli uomini, anche in corrispondenza delle fasce di età 25-29, e 35-39 anni. Per le donne, invece, i picchi maggiori si registrano oltre che tra i 20 e i 24 anni anche per le età più anziane (75-79 e 80-84 anni), nelle quali le donne risultano coinvolte soprattutto nel ruolo di pedone.

Maschi e femmine

I conducenti  più colpiti risultano gli uomini alla guida di autovetture e motocicli (974 e 837 morti, complessivamente il 76,3% del totale). Tra le donne, invece, si muore quasi esclusivamente alla guida di auto: 214 decedute, 67,5 % sul totale dei decessi tra le donne.
Sono state 923 le vittime fra i motociclisti e 165 i ciclomotoristi per un totale di 1.080 morti, finalmente in leggero calo rispetto alle 1.146 vittime totali fra motociclisti e ciclomotoristi del 2010 – 5,7%.

Fonte dati ACI-ISTAT
 

Mercoledì, 31 Ottobre 2012
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