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Notizie brevi 02/11/2012

Auto fuori strada vicino Frosinone
Ferito Sgarbi, in coma l'autista

Forse per evitare uno pneumatico caduto da un camion la Mercedes ha sbandato ed è finita contro un muretto. Fratture a un braccio e operazione al gomito per il critico. Gravi le condizioni del giovane conducente ricoverato all'Umberto I


Paura per per Vittorio Sgarbi coinvolto la notte scorsa in un grave incidente d'auto vicino Frosinone, nel Lazio. L'auto su cui viaggiava il critico d'arte, una Mercedes, ha sbandato ed è uscita fuori strada, forse per evitare uno pneumatico caduto da un camion, ha sfondato il guard rail ed è finita violentemente contro un muretto, nel parcheggio di un'abitazione.
Sgarbi, che dall'ospedale di Frosinone in cui era ricoverato ha dato la notizia dello scontro automobilistico, ha riportato diverse fratture ad un braccio e nei prossimi giorni dovrà essere sottoposto ad un intervento chirurgico al gomito. Critiche, invece, le condizioni del giovane autista, Antonio La Grassa, di 31 anni, che si trova in coma farmacologico: ha subìto un forte trauma toracico e nella notte è stato trasferito all'Umberto I di Roma.
A chiamare i soccorsi il conducente di un'auto che è passata pochi minuti dopo l'incidente.

Sgarbi, alle prime ore del mattino, dopo l'ingessatura al braccio, ha voluto lasciare l'ospedale "Fabrizio Spaziani" di Frosinone per raggiungere la sua abitazione romana e seguire anche da vicino le condizioni di salute del suo collaboratore.
Ai microfoni di SkyTg24 ha raccontato di aver visto del sangue dalla sua bocca e poi aggiunto: "E' stato un incidente misterioso, ho capito quello che stava accadendo mentre volavo. Ho perso le scarpe. Abbiamo buttato giù 20 metri di guardrail, poi abbiamo battuto contro un muro".

"Siamo precipitati in una specie di voragine - ha aggiunto il critico in un'intervista ad Affari Italiani - che io non ho però individuato perché avevo perso gli occhiali. Siamo finiti in un luogo che non ho riconosciuto subito... una strada, una palazzina. In quel momento ho pensato che senza occhiali, senza telefono e senza scarpe sarei rimasto lì due giorni". Per fortuna però un altro automobilista è passato di lì: "Dopo pochi minuti invece il destino ha voluto che arrivasse una macchina che ci ha soccorso. E' arrivata subito l'ambulanza, sono stati efficientissimi".

Sgarbi parla poi del suo autista in gravi condizioni: "La Grassa ho tentato di sollevarlo per impedire che si soffocasse con il suo sangue perché gli usciva il sangue dalla bocca. Per un po' ci sono riuscito, poi i vigili del fuoco lo hanno estratto dai grovigli dell'automobile e lo hanno portato all'ospedale di Frosinone dove non avevano però i mezzi adatti per intervenire e dunque l'hanno trasferito all'Umberto I di Roma. Io spero davvero che possa resistere e che venga curato come dev'essere perché ha avuto un ematoma, un'emorragia del quale ancora non hanno individuato l'origine. Ora è in coma farmacologico".
Quanto alle sue condizioni, Sgarbi tranquillizza: "A parte il braccio sto bene. Sono riuscito a venir fuori dall'automobile senza avere segni visibili, tranne il moltissimo sangue che mi è uscito dal braccio. Il mio danno è circoscritto e si limita al braccio sinistro, dovrò mettere una placca".

Infine, ringrazia chi l'ha aiutato: "Senza quella macchina che ci ha visti la situazione sarebbe stata veramente difficile. Io non vedevo niente, la strada era una stradella provinciale o comunale che non dava certo segno di essere molto frequentata. Io non avrei saputo come comunicare che eravamo lì perché il telefono mi si è rotto. La cosa più triste era essere scalzo su questa superficie bagnata che a me sembrava addirittura neve, o nevischio. Vedevo un bianco che senza occhiali non sapevo come definire".
La paura è stata tanta: "E' stata una brutta avventura ma il soccorso è stato molto rapido ed efficiente. C'è un'Italia buona che viene fuori da questa vicenda, dove le persone possono trovare aiuto e assistenza senza aspettare ore come invece succede in altri casi. La mia notorietà stavolta mi permette di fare un elogio all'azione e alla bontà dell'atteggiamento e alla lucidità di tutti quelli che ci hanno aiutati e del medico del pronto soccorso".

 


da repubblica

 

 


 

Venerdì, 02 Novembre 2012
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