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Rassegna stampa alcol e guida del 14 aprile 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


LETTERA DELLA SOCIETA’ ITALIANA DI ALCOLOGIA IN RISPOSTA AL MINISTRO ALEMANNO
IN MERITO ALLA RIMOZIONE DEL LIBRETTO “ALCOL: SAI COSA BEVI. PIU’ SAI MENO RISCHI!” DAL SITO DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO.

Oggetto: Censura dell’informazione e dell’evidenza scientifica in relazione alla prevenzione dei
problemi alcol-correlati (sciocco opuscolo)
 
L’iniziativa del Ministro Alemanno di disporre la rimozione del libretto "Alcol: sai cosa bevi? Più sai meno rischi!" dal sito della Presidenza del Consiglio www.governo.it ed effettuata nel corso del VinItaly 2005 della scorsa settimana rappresenta un grave e palese episodio di intimidazione e censura dell’informazione e dell’evidenza scientifica che da 25 anni la Società Italiana di Alcologia - SIA propone attraverso un rigoroso esame di quanto reso disponibile attraverso la ricerca internazionale indipendente.  Insieme al libretto è stata integralmente rimossa la pagina dedicata all’Alcohol Prevention Day del 2003 contenente anche testi e riferimenti a documentazioni dell’OMS e del Ministero della Salute.
 
Episodio ancor più grave in funzione delle contestuali dichiarazioni di ostilità di Alemanno alla prossima campagna del Ministero della Salute su Alcol e Giovani e indirizzata ai giovani al di sotto dei 16 anni di età.
 
Il libretto era stato reso disponibile sul sito del Governo sin dall’Aprile 2004 su iniziativa autonoma della Presidenza del Consiglio a seguito dell’Alcohol Prevention Day 2004 realizzato presso l’Istituto Superiore di Sanità alla presenza del Ministro della Salute G. Sirchia.
 
Non sono state rese pubbliche ad oggi dalla Presidenza del Consiglio le ragioni che ne hanno determinato la rimozione attuata in diretta nel corso dell’intervento del Ministro Alemanno al VinItaly lo scorso 7 aprile né nell’interesse di chi tale rimozione è stata effettuata.
Il libretto specifico promosso dalla SIA, dall’Associazione Italiana dei Club degli Alcolisti in Trattamento - AICAT in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, il Centro OMS per la Ricerca e la Promozione della Salute su Alcol e Problemi Alcolcorrelati, il Centro Alcologico Regionale della Toscana rappresenta il frutto del lavoro pluriennale di numerosi gruppi tecnico-scientifici interdisciplinari che provvedono costantemente ad aggiornare i contenuti proposti alla luce delle continue novità emergenti in termini di prevenzione del rischio alcol-correlato nella popolazione.
 
Gran parte dei contenuti del libretto SIA sono esplicitati anche nelle "Linee Guida per una sana alimentazione italiana - 2003" (www.inran.it) in un reciproco scambio, in virtù di un principio di condivisione scientifica.
 
L’evidenza scientifica internazionale ribadisce da anni l’adozione del principio di cautela riguardo gli effetti tossici, psicotropi e cancerogeni della sostanza alcol; a tale proposito è da evidenziare che da anni per la Food and Drug Admininstration of USA l’alcol è nella lista delle sostanze cancerogene e che le stesse "Linee guida per una sana alimentazione italiana" dell’INRAN- Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (anno 2003) evidenziano alla pagina 50 quanto segue (box in evidenza nel libretto):
3. DANNI DA ALCOL
L’abuso cronico di alcol è in grado di provocare una serie di danni a vari sistemi, nonché gravi squilibri nutritivi e seri rischi di malnutrizione. Le carenze nutrizionali che ne derivano amplificano la tossicità dell’etanolo sui vari sistemi. A carico del sistema nervoso centrale e periferico l’alcol provoca varie manifestazioni cliniche, che vanno dalla neuropatia periferica al tremore, fino a stati più gravi di allucinazioni, psicosi, demenza. A carico del sistema digerente l’alcol può provocare gastriti acute e croniche, emorragie, ulcere, cirrosi epatica e danni al pancreas.
L’alcol agisce anche sul sistema cardiovascolare, contribuendo all’innalzamento della pressione arteriosa e facilitando la comparsa di vari tipi di cardiopatia.
Anche quantità moderate di alcol sono coinvolte nell’aumento del rischio di insorgenza di vari tipi di tumore in diversi organi (soprattutto mammella, cavo orale, faringe e prime vie aeree, stomaco).”
Le indicazioni dell’INRAN-Ministero delle Politiche Agricole e Forestali sono state revisionate sulla base delle indicazioni di un qualificato panel di esperti che ha acquisito le esperienze di ricerca esistenti a livello internazionali e tradotto in linee guida per la popolazione italiana alcune essenziali indicazioni che rientrano in uno stile di vita e alimentare sano.
 
Paradossalmente, la censura da parte del Ministro Alemanno al libretto della Società Italiana di Alcologia giunge pertanto a minare la credibilità scientifica dello stesso Istituto di consulenza del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, l’INRAN e dell’Istituto Superiore di Sanità che ha revisionato il libretto specifico.
 
La SIA, Società Italiana di Alcologia, ha attualmente attivi numerosi gruppi di lavoro che coinvolgono centinaia di esperti indipendenti, ricercatori, docenti universitari nazionali ed internazionali la cui lista è reperibile sul sito web http://www.dfc.unifi.it/sia e produce regolarmente le evidenze originali attraverso la rivista ALCOLOGIA, European Journal on Alcohol Studies.
 
La SIA richiama l’attenzione della società e di quanti si occupano di tutela della salute sui rischi derivanti dalla diffusione di informazioni che associano il consumo di bevande alcoliche ad effetti protettivi nei confronti di alcune patologie e dei problemi alcol-correlati, soprattutto rivolti a gruppi più vulnerabili di popolazione: i giovani, le donne, gli anziani.
 
Naturalmente ciò si applica a qualsiasi bevanda contenente alcol e indipendentemente dalla sua gradazione alcolica.
 
Il Piano d’Azione Europeo sull’Alcol e l’ European Charter on Alcohol del WHO (Parigi, 1995) sottolineano come non si possano individuare "dosi" sicure e che a livello di popolazione si debba adottare il principio di cautela sancito dallo slogan "Alcohol? Less is better!", Alcol ? Meno è meglio.
 
Un principio che il Ministero della Salute, come tutti i Ministeri dei 52 Stati Membri della Regione Europea dell’OMS, ha adottato dal 1995 e che trova riscontro nella Legge 125/2001 attraverso l’incorporazione nell’art.1 della legge dei principi della Charter Europea.
 
Le informazioni che il Ministero della Salute utilizza per la Campagna istituzionale sono integralmente estrapolabili e reperibili anche nella Relazione al Parlamento da parte del Ministro della Salute (anni 2001 e 2002), relazione annuale in adempimento a quanto disposto dalla Legge 125/2001 sugli interventi realizzati.
 
L’impostazione generale dei materiali oggetti della contesa tende a stimolare la curiosità dei giovani, ad incrementarne la capacità critica, a fornire informazioni valide e corrette e, soprattutto, a provocarne una reazione proattiva nei confronti di comportamenti che danneggiano la salute intervenendo sui valori più specificamente sensibili del periodo pre-adolescenziale ed adolescenziale. E’ specificato che l’immaturità enzimatica fisiologica tipica dell’età giovanile, sconsiglia modelli di consumo alcolico che possono interferire negativamente sullo sviluppo psico-fisico dell’individuo. Ciò emerge anche dalle Linee Guida INRAN - Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (pagina 53): “Evita del tutto l’assunzione di alcol durante l’infanzia, l’adolescenza, la gravidanza e l’allattamento, riducila se sei anziano.”
 
Alla luce di quanto sinora esposto e verificato l’avvenuto ripristino e nuova successiva rimozione della pagina web nel sito www.governo.it e più specificamente al link http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/alcol_prevenzione/index.html la Società Italiana di Alcologia chiede :
 
- al Ministro Alemanno di rendere pubbliche le motivazioni che lo hanno spinto a richiedere la rimozione dello "sciocco" libretto dal sito del Governo e se sono state fatte pressioni in tal senso dal mondo della produzione (come possibile evincere dall’intervista al Presidente FEDERVINI resa al Sole24 Ore il 14 marzo u.s.;)
 
- al Ministro Alemanno di specificare la ragioni per le quali medesime indicazioni e linee guida per la prevenzione alcol-correlata proposte dalla SIA, dall’ISS e dall’INRAN-Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ricevano evidente disparità di valutazione;
 
- al Ministro Alemanno di specificare le ragioni per le quali il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali intende ostacolare una campagna rivolta ai giovani al disotto della età minima legale per la somministrazione delle bevande alcoliche (16 anni) che per definizione rappresentano il target più vulnerabile, insieme alle donne, per il rischio alcol-correlato;
 
- al Ministro Alemanno di sottoporre per un parere ufficiale allo stesso gruppo scientifico che ha stilato le Linee Guida INRAN il libretto "Alcol: sai cosa bevi? Più sai e meno rischi!";
 
- al Ministro Alemanno di formulare attraverso i media dichiarazioni di merito che rimuovano nell’opinione pubblica l’immagine e l’impressione negativa a cui sono state legate le attività che hanno generato i contenuti ("sciocchezze" ) del libretto della società scientifica SIA, dell’Associazione dei Club degli Alcolisti in Trattamento, del Centro Alcologico Regionale della Toscana, dell’Istituto Superiore di Sanità.
 
La Società Italiana di Alcologia esprime piena solidarietà e supporto al Ministro della Salute G. Sirchia e alla Campagna del Ministero della Salute che verrà lanciata il prossimo 21 aprile in occasione dell’Alcohol Prevention Day presso l’Istituto Superiore di Sanità. 
 
La Società Italiana di Alcologia, riservandosi di procedere per vie legali nei confronti del Ministro Alemanno per le dichiarazioni fornite a mezzo stampa, sottolinea che manterrà elevato il livello di vigilanza sulla promozione della salute inerente i problemi alcol correlati e su possibili ulteriori iniziative volte ad impedire una corretta ed equilibrata informazione (vedi Campagna informazione ed educazione al consumo di alcol nei giovani del Ministero della salute e Mese di Prevenzione Alcologia S.I.A.) e ad attuare tutte le iniziative legali a difesa di argomenti o dichiarazioni lesive della reputazione della Società.
 
La Società Italiana di Alcologia ribadisce in tale occasione che continuerà a dedicare in maniera indipendente ed incondizionata la propria attività alla produzione di evidenze scientifiche che possano contribuire alla prevenzione alcol-correlata nella popolazione, alla riduzione del rischio alcol-correlato e a continuare a porre al centro dell’attenzione la salute dell’individuo (Ottawa Charter) al fine di perseguire di stili di vita sani nell’interesse della collettività.
 
Cordiali saluti. 

Il Presidente
Prof. Valentino Patussi

ASAPS
Ubriaco, alla guida di una motrice, a 120 km/h, forse straniero e con una patente inadeguata, semina il panico in autostrada. Le giovani vite di due ventenni distrutte. È ormai emergenza

È stato un pomeriggio di terrore puro quello di lunedì, nel tratto dell’Autosole compreso tra il Melarancio e Firenze Certosa. Un pomeriggio di terrore e di sangue, con un 23enne morto ed una ventenne in fin di vita. Una violenza stradale senza ormai alcun limite, innescata da un tremendo cocktail di illeciti, su cui gli uomini della Sottosezione Autostradale di Firenze Nord stanno lavorando senza sosta.
Un trattore stradale, di quelli che per intendersi trainano i semirimorchi fino a 4,62 tonnellate, stava percorrendo la carreggiata sud della A1, ad oltre 120 km orari. Una velocità folle e criminale, che ha sparato il veicolo commerciale fuori della galleria, in un tratto in cui anche i veicoli devono andare più piano, per la conformazione curvilinea dell’arteria e per il traffico sempre intenso di un’autostrada che funge anche da tangenziale cittadina.
Tutti abbiamo ormai nelle orecchie il tormentone di Isoradio, che segnala code tra Certosa e Firenze Sud. Quando la motrice è uscita dalla galleria, si è trovata davanti il traffico bloccato, peraltro segnalato sui pannelli. La frenata ha fatto incuneare il bisonte della strada, che ha caricato con la sua furia assassina le inermi auto in coda.
Ha sbattuto, e poi di traverso è finito sul guardrail centrale, saltando sulla carreggiata opposta. Due auto si sono trovate sulla sua rotta, senza che i due rispettivi conducenti potessero fare alcunché. Una Lancia Lybra resta completamente schiacciata: a bordo una giovane coppia di Castiglione del Lago. Lui, 23 anni, muore dopo l’arrivo in ospedale, mentre la donna, 20 anni da compiere, è ridotta in fin di vita. I primi bollettini parlano si lesioni irreversibili, tra cui l’amputazione di una mano. Quando gli agenti, i vigili del fuoco e i sanitari arrivano, si trovano davanti il cratere di una bomba, con rottami e sangue dappertutto.
Il conducente del veicolo commerciale, sul quale era stato evidentemente manomesso il dispositivo obbligatorio di limitazione della velocità – che il Codice della Strada esige fissato a 80 orari – ha innescato l’incidente a 125 km/h. Si tratta presumibilmente di un giovane albanese, colpito da ordine d’espulsione. Per la sua identificazione si attende una comparazione con la Polizia Scientifica, in attesa che le sue condizioni sanitarie – ora si trova in prognosi riservata – lo consentano.
Fosse lui davvero, oltre che clandestino, non avrebbe nemmeno la patente di guida per guidare un veicolo più grande di un furgone. In più, il suo tasso alcolemico è stato accertato a 1.70: oltre 3 volte il consentito, e questo fa di lui un ubriaco. È questa l’ennesimo attentato, mortale, che sulle strade del nostro paese viene compiuto da conducenti assunti senza scrupolo, in un settore – quello dell’autotrasporto – in cui è stata scatenata da alcuni (ma non da tutti), un’offensiva senza quartiere alla legalità ed alla concorrenza.
In sostanza, gli onesti sono messi a dura prova da chi lavora in nero, da chi assume in nero, da chi decide il destino degli altri affidando un tir ad un ubriaco. Non si può più permettere che un ubriaco a velocità folle, emetta sentenze di condanna a morte inappellabili e Immediatamente eseguite. E’ ormai emergenza.(ASAPS)
Giordano Biserni Presidente Asaps.

CORRIERE DI COMO
Alcol, sempre più abusi e dipendenze
Il ritratto del bevitore medio: fra i 30 e i 50 anni, sposato e con un buon lavoro. Sta per partire una campagna di prevenzione dell’Asl
Preoccupa soprattutto l’aumento dei consumatori giovani che sottovalutano i rischi

Doppio allarme alcol a Como. Se da un lato cresce il fenomeno della dipendenza da bevande alcoliche, infatti, dall’altro preoccupa l’aumento dell’abuso tra i giovani, che spesso ignorano i rischi legati all’eccessivo consumo di vino, birra e superalcolici, soprattutto prima di mettersi al volante.
«Il fenomeno è in crescita - conferma il direttore generale dell’Asl di Como, Simona Mariani - e preoccupa il fatto che, soprattutto i ragazzi, sottovalutino i rischi legati all’abuso di alcol. Un problema che richiede un’importante lavoro di informazione e prevenzione».
Nel 2004, i cittadini lariani con una grave assuefazione dall’alcol seguiti dal servizio dipendenze dell’Asl ha raggiunto quota 315, confermando un trend crescente che prosegue ormai da molti anni.
«I soggetti in cura sono in aumento - conferma la responsabile, Raffaella Olandese - e sempre più spesso il ritratto dell’alcoldipendente è quello dell’uomo medio, tra i 30 e i 50 anni, sposato e con un buon lavoro. Accanto a questo però, preoccupa molto la diffusione tra i giovani di comportamenti legati all’abuso di alcol. Una piaga ancora in gran parte sommersa, aggravata dal frequente abbinamento tra il consumo di queste bevande e l’abuso di sostanze stupefacenti».
«E’ fondamentale lavorare in profondità, per incidere sugli stili di vita dei giovani e non solo dei giovani - aggiunge il direttore sociale di via Pessina, Luigi Davide Clerici - Occorrono quindi seri progetti di prevenzione e di formazione delle famiglie e di tutti gli educatori incaricati».
Proprio in questa direzione, nei prossimi giorni partirà a Como la seconda fase della campagna che va sotto il titolo ’Se vuoi bere fallo con la testa’.
Quasi cento insegnanti di 19 scuole medie e 13 superiori e una quarantina di agenti della polizia locale di 21 Comuni e consorzi del territorio lariano parteciperanno nelle prossime settimane a corsi di formazione, tenuti da medici e psicologi, sulle conseguenze dell’abuso di alcol e soprattutto sul legame tra il consumo di alcolici e la guida.
«I rischi provocati dalla guida in stato di ebbrezza sono ancora sottovalutati - dice Simona Mariani - E’ necessario insistere su questo versante, per far capire quanto sia pericoloso per se stessi e gli altri mettersi al volante dopo aver bevuto. La famiglia, la scuola e le istituzioni possono e devono fare molto su questo versante che vede l’Asl impegnata direttamente».
«Senza demonizzare il vino o altre bevande alcoliche - conclude Raffaella Olandese - è importante far capire, soprattutto ai ragazzi, quali siano i rischi che corrono abusando di queste sostanze, pur senza colpevolizzarli. In questo senso, gli adulti possono fare davvero molto per prevenire». (*)
 
(*) Nota: una campagna di prevenzione che non ponga l’accento sui rischi del bere moderato alla guida avrà un successo di pubblico, ma non produrrà nessun cambiamento se non fa altro che confermare quella che è la convinzione della maggior parte delle persone. Chi usa la testa se guida non beve.

L’ADIGE
Il 19 aprile la premiazione del concorso che ha coinvolto 400 ragazzi
In gita con «Guida la tua salute»

PERGINE - «Guida la tua salute» manda in gita i ragazzi della Valsugana. Anche quest´anno il Coordinamento alcool e guida e il Comprensorio C4 hanno proposto ai giovani della valle un concorso. Ai migliori lavori realizzati dai ragazzi di elementari, medie e superiori - uno slogan, un logo, un ricerca o un film sulla relazione alcool e guida - andrà un premio speciale: una gita di un giorno per tutta la classe.
Molte scuole di valle hanno partecipato e il 19 aprile alle ore 9 avverrà la premiazione al teatro monsignor Caproni di Levico Terme. Lo scorso anno ha vinto l´istituto Marie Curie, che aveva realizzato un videoclip e uno slogan diventato il logo dell´iniziativa: «No Sobrio? No Parti!». Il concorso ha coinvolto circa 400 ragazzi, le parrocchie di Levico e Pergine, la Polizia municipale, alcune autoscuole del territorio e i due Comuni di Pergine e Levico. Alla premiazione sarà presente un testimonial sportivo e seguirà il concerto del gruppo Roxeen (composto da ragazzi del Telemaco). Il lavori saranno poi esposti al centro commerciale «Tamarisi» il 21 22 e 23 aprile e si sta studiando una mostra itinerante da portare in tutte le scuole. (*)
 
(*) Nota: Pergine batte Como 1 a 0.

IL GAZZETTINO (Udine)
Incidenti in agguato, attenti ragazzi
L’Acu spiega a una platea affollata di studenti i terribili rischi indotti da alcol e velocità

Si dimostra sempre più capillare l’intervento Acu di Udine. Ieri, nell’aula magna dell’Istituto Malignani, l’Automobile Club di Udine ha organizzato un’affollata conferenza per l’educazione stradale nelle scuole. Presenti all’incontro alcune delle classi terze, quarte e quinte dell’Istituto Professionale di Stato per i servizi commerciali, turistici, alberghieri e della ristorazione "Bolnaldo Stringher". Per un totale di oltre duecento ragazzi.
È inutile dire che è stata guardata in faccia la cruda realtà dei fatti. Il commissario capo dottor Gianluca Romiti, dirigente del Centro operativo autostradale della Polstrada di Udine, che è stato coinvolto nell’iniziativa, non ha risparmiato ai ragazzi la descrizione delle scene più strazianti derivanti dagli incidenti stradali. «La persona deceduta in un sinistro ha uno sguardo sorpreso. Non se l’aspettava. - ha commentato Romiti -. Voi, invece, ve lo dovete aspettare! Queste lezioni servono per farvi riflettere. Siete messi a conoscenza dei pericoli della strada sta a voi una guida sicura che eviti i drammi».
Nel corso del meeting, agli studenti sono state presentate le due cause di incidentalità che in modo particolare si accostano al mondo dei giovani: guida in stato di ebbrezza ed eccesso di velocità. «Ebbro non significa ubriaco. - ha fatto notare Romiti - Tante volte si sottovaluta il proprio stato psico-fisico dopo l’assunzione di alcolici. La persona in stato di ebbrezza parla, sta in piedi ma non sa guidare». Dopo l’assunzione di bevande alcoliche si va incontro alla vasodilatazione, che influisce sulla vista provocandone una diminuzione pari al 50\%, l’ebbro diventa miope! E lateralmente il quadro visivo si riduce del 35\%. Altra conseguenza è l’incapacità di percepire gli ostacoli e di coordinare di movimenti. Per quanto riguarda la velocità, poi, nella conferenza è stata ricordata dal dottor Roberto Peresutti - del Reparto anestesia e riabilitazione 2 dell’Ospedale civile di Udine - l’importante funzione delle misure di sicurezza previste per la guida. Le cinture di sicurezza, ad esempio, proteggono il passeggero dal rischio di eiezione che statisticamente nel 600\% dei casi prevede la morte sicura della persona espulsa dal veicolo. Anche il ruolo delle forze dell’ordine e delle sanzioni previste per la violazione delle norme del Codice della Strada sono state presentate entro un’ottica diversa dal mero atteggiamento vessatorio.

IL GAZZETTINO (Pordenone)
L’INIZIATIVA
Ingresso gratis ai concerti per i virtuosi che non bevono

Gratis ai concerti i giovani responsabili che non bevono. È l’iniziativa più forte e immediata voluta dal "patron" del Deposito Giordani Attilio Perissinotti in collaborazione con il Comune, i pionieri della Cri e il servizio di Alcologia dell’Ass 6. In pratica da venerdì 15 aprile in occasione del concerto molto atteso dei "Marlene Kuntz" e così per tutti i concerti in programma fino al termine della stagione, scatterà una campagna di prevenzione indirizzata ai giovani. Ad ogni concerto, all’uscita dal locale, utilizzando l’etilometro messo a disposizione dall’Ass 6, personale del Servizio di Alcologia dell’Azienda, dell’Acat e della Croce rossa, inviterà i giovani a sottoporsi all’alcol-test. E chi presenterà il valore dell’alcolemia pari a 0.0 grammi per litro (il limite massimo consentito è di 0.5) dimostrando dunque di non aver bevuto alcolici, sarà premiato con un biglietto omaggio per il concerto successivo.
«Più precisamente - ha sottolineato Ado Scaini, consulente su questo ed altri settori del Comune di Pordenone - l’iniziativa è rivolta ai gruppi di amici che lasceranno il Deposito Giordani utilizzando la stessa automobile (con almeno tre persone a bordo) e precisamente a chi guida l’auto, così da premiare due comportamenti virtuosi: quello di chi utilizza un unico mezzo e di quanti, a turno, si sacrificano per riportare a casa gli altri amici. Con la speranza - è questo l’obiettivo - che il comportamento entri a far parte delle abitudini dei gruppi, come già accade in altri Paesi». (*)
 
(*) Nota: meglio ancora sarebbe se il non bere e tutelare la salute non fosse presentato come un sacrificio.

VIRGILIO NOTIZIE
Alcolismo: Burani, almeno 300 mila giovani etilisti
Due milioni i bevitori abituali a forte rischio dipendenza

(ANSA)-ROMA - Sono almeno 300 mila gli etilisti di eta’ tra 15 e 28 anni e 2 mln i bevitori abituali a forte rischio dipendenza, dice Mariella Burani. Il presidente della Commissione parlamentare per l’Infanzia ricorda che le malattie connaturate all’alcolismo, oltre a quelle epatiche, sono quelle psichiatriche organiche (come la sindrome allucinatoria) e il rapporto diretto tra morti per incidenti stradali e consumo di alcol tra i giovani con una media di 8mila l’anno.

IL GAZZETTINO (Nordest)
Pordenone
Il dato emerge da una ricerca realizzata…

(ldf) Il dato emerge da una ricerca realizzata a cavallo tra Veneto e Friuli Occidentale: il primo contatto con l’alcol arriva a 11 anni. E non si tratta di casi sporadici o di bambini con alle spalle situazioni familiari disagiate. È questa l’immagine più violenta della fotografia che il dottor Paolo Cimarosi, responsabile del Servizio di Alcologia dell’Ass 6 ha dato ieri nel corso della presentazione delle iniziative legate al mese della prevenzione dall’alcol. Una dipendenza ben marcata nel territorio della Destra Tagliamento che non riguarda solo gli adulti, ma anche e soprattutto i giovani. Non solo. In provincia di Pordenone oramai le ragazze bevono esattamente come i maschi. Anzi, in alcuni casi la percentuale è anche superiore, cambia solo il tipo di alcolico. «Sino ai 25 - 27 anni la birra per i ragazzi è la bevanda per eccellenza - spiega il dottor Cimarosti - Poi con l’aumento dell’età si passa al vino e via via a tutto il resto come superalcolici e cocktail». «Passaggio diverso, invece, per le ragazzine più attratte dalle bevande alcoliche dolci - ha spiegato il dottor Vincenzo Beacco dell’Ass 6 che sta partecipando anche alla stesura del progetto obiettivo delle dipendenze - ma ugualmente dannose. Il gentil sesso è attratto dalla vodka colorata e profumata, dall’Avana Cola e da altri preparati che vanno per la maggiore». Eppure i rischi sono enormi. «Più del 50 per cento degli incidenti stradali - ha ricordato il dottor Paolo Cimarosti - secondo una statistica fatta insieme al comando della polizia stradale di Pordenone, sono correlati all’abuso di alcol».Anche per questi motivi Comune, Azienda sanitaria, Cri e altre associazioni di volontariato hanno dato il via a una iniziativa tangibile: biglietti gratis per i concerti ai giovani che si sottoporranno volontariamente all’alcoltest e non gli verrà riscontrata neppure una traccia di alcolici nel sangue. L’iniziativa si concretizzerà all’uscita del Deposito Giordani, un locale a Pordenone dove si tengono eventi musicali per i giovani.

IL MESSAGGERO (Umbria)
Picchia a casa moglie e suocera: per entrambe un mese di prognosi.

Prima il datore di lavoro lo ha portato a casa ubriaco. Poi alla sera lui ha picchiato con il tubo metallico di un aspirapolvere moglie e suocera: per questo è stato denunciato dagli agenti della Volante per lesioni aggravate.
Poi visto, che era in stato di evidente alterazione, è stato anche ricoverato in un centro psichiatrico. Il denunciato è un operaio perugino trentenne. La suocera ha riportato un trauma cranico, mentre la moglie la frattura di una mano. Entrambe sono state giudicate guaribili in un mese.
La rissa in famiglia è avvenuta in un appartamento della zona di via Sicilia. Forse le due donne lo avevano rimproverato per essersi ubriacato, oppure avevano cercato di impedire che bevesse ancora. E’ scoppiata una lite e l’uomo, con il tubo dell’aspirapolvere, ha cominciato a colpire moglie e suocera. Poi è caduto per terra ed anche lui si è ferito. Quando sono arrivati i poliziotti hanno trovato i protagonisti della lite insanguinati e macchie di sangue sparse per la casa. L’appartamento mostrava i segni della furia dell’uomo, con mobili e oggetti sfasciati. L’operaio, ubriaco ed in stato di evidente alterazione psichica, dopo le prime cure in ospedale, è stato trasferito in un centro psichiatrico.

IL MESSAGGERO (Umbria)
Notte movimentata per albanese ferito e ubriaco infuriato al bar

Nottata particolarmente movimentata per gli abitanti a Ferro di Cavallo. Agenti della squadra Mobile della questura sono intervenuti durante la notte. Un giovane albanese, in regola con il permesso di soggiorno, aveva chiesto aiuto perchè rimasto vittima di una aggressione.
Alla Polizia, che lo ha trovato con i segni addosso di lievi ferite, subito medicate sul posto, avrebbe dichiarato di essere stato bloccato in strada e aggredito dagli occupanti di due auto. Ma questi, dopo averlo minacciato e picchiato, se ne sarebbero andati via. C’è l’ipotesi di uno scambio di persona per un regolamento di conti. Ma sono in corso indagini più approfondite per chiarire meglio la vicenda.
E un perugino di 49 anni è stato denunciato dagli agenti della Volante per resistenza aggravata a pubblico ufficiale: in un bar di Ferro di Cavallo si era scagliato contro i poliziotti chiamati perchè disturbava i clienti.

IL GIORNALE DI VICENZA
In piazza Castello il terzetto infastidiva le donne che hanno reagito ad ombrellate
Galeotto fu il bacio (tentato) per tre indiani Denunciati dai Cc per molestie e ubriachezza.

Galeotto fu il (tentato) bacio. Tre indiani sono stati denunciati dai carabinieri per molestie e per ubriachezza, mentre è tutta da valutare la loro situazione in merito alla regolare presenza in Italia.
L’altra sera, verso le 19.40, il terzetto era ubriaco fradicio e si era fermato in piazza Castello per prendere l’autobus. Con loro c’erano anche altre persone, fra cui alcune donne, e loro, con l’alito pesantemente vinoso, hanno chiesto a tutte quale gesto d’amore un bacio, ricevendo degli ovvi dinieghi. Uno di loro allora ha cercato di fare delle avance ad una ragazza di passaggio, ma per tutta risposta la giovane gli ha sferrato un’ombrellata in testa ed ha chiamato il 112.
I carabinieri del radiomobile sono accorsi in piazza Castello ed hanno fermato i tre giovani immigrati, che erano talmente ubriachi da non riuscire nemmeno a scappare. Poiché erano senza documenti sono stati accompagnati in caserma e durante il tragitto nella vettura dell’Arma uno di loro si è placidamente addormentato.
I militari del tenente Francesco Dotto li hanno fatti sedere sui gradini all’esterno della caserma di via Muggia per far prendere loro un po’ d’aria e qui gli indiani si sono addormentati.
Dopo qualche ora, quando sono stati in grado di parlare, sono stati sentiti ma nessuno di loro sarebbe in regola, ragion per cui si profila anche un decreto di espulsione. Per le molestie è scattata un’altra denuncia, e così pure per l’ubriachezza.

IL GAZZETTINO (Treviso)
Rissa per la distanza di sicurezza tra auto, sambiagese in carcere a Venezia.

Finiscono in carcere dopo una zuffa nata per una banale discussione sulla distanza di sicurezza tra autovetture. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia di San Donà di Piave hanno arrestato tre persone: Alessandro Zanetti, mestrino di 35 anni, Emanuele Vio, 34 anni di Quarto d’Altino e Walter Pavan, 50 anni di San Biagio di Callalta. I fatti risalgono alle 17 dell’altro ieri.
I tre si trovavano a bordo di due autovetture, nei pressi del cantiere stradale avviato sulla via Altino, nel comune di Quarto d’Altino, nelle vicinanze del museo. La discussione è nata per una questione di distanza di sicurezza. Dalle parole sono passati alle mani ed hanno ingaggiato una zuffa, anzi se le sono date di santa ragione, tanto è vero che hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale di San Donà. Ma il nosocomio cittadino sandonatese è stato per loro solo una sosta temporanea, visto che poi sono finiti nel carcere di Venezia, a seguito dell’arresto operato dai carabinieri che erano intervenuti per sedare la rissa. Ai tre il pubblico ministero titolare delle indagini ha contestato i reati di rissa aggravata dalle lesioni; Zanetti dovrà inoltre rispondere anche di guida in stato di ebbrezza.
I tre hanno riportato lesioni per contusioni facciali multiple ed ecchimosi biorbitali (i classici occhi neri) guaribili in venti giorni. Il tempestivo intervento dei carabinieri ha comunque scongiurato che la zuffa potesse degenerare e che i danni potessero essere anche peggiori.

IL GIORNALE DI VICENZA
Alcol Quale futuro?

Se ne parlerà domani sera in un incontro al centro socio-sanitario
(s.v.) "Alcol e dintorni. Il nostro territorio e le prospettive future"; di questi temi si discuterà nel corso dell’incontro pubblico che si terrà domani sera alle 20 nell’aula Magna del Centro socio sanitario in via Panica a Marostica.
Il convegno, organizzato dall’Unione dei comuni del Marosticense, verrà aperto dai saluti del presidente dell’unione Alcide Bertazzo, dall’assessore ai servizi sociali dell’unione Emanuele Bozzetto e dal direttore dei servizi sociali dell’Uls di Bassano Alessandro Pigatto.
Alle 20.30 comincerà la discussione su "Il nostro territorio", coordinata dal responsabile dell’associazione "Blu Ranner", Enzo Bacchion. Interverranno Paola Michelazzo del Sert di Bassano e Federico Donadello di Blu Ranner.
Alle 21.30 è prevista la relazione del vicepresidente della "Società italiana di alcologia" Giovanni Greco sul tema "Alcologia, quale futuro?".
Seguirà il dibattito con il pubblico.

CORRIERE ADRIATICO
Attimi di paura in centro storico, scippata una donna.

FABRIANO - E’ stata scippata in una via del centro storico, anche se a quell’ora, nel tardo pomeriggio, nessuno ha assistito al furto. Ora sullo scippo indagano gli agenti del locale commissariato, ma finora non sono emersi elementi utili a risalire all’uomo che in pieno centro storico ha sfilato dal braccio della donna una borsa con all’interno documenti e denaro contante per quasi 200 euro. Il furto nel tardo pomeriggio di qualche giorno fa lungo via Gioberti, praticamente a pochi centinaia di metri da corso della Repubblica. Una via stretta, poco frequentata e nemmeno tanta illuminata. La donna era appena uscita da un negozio e si stava incamminando verso il centro quando il ladro le ha sfilato la borsa per poi dileguarsi in tutta fretta e senza lasciare tracce. Viene descritto come un giovane sui 25 anni di età, di carnagione scura e dall’altezza media, probabilmente un extracomunitario. Il tutto è avvenuto in pochi secondi, il tempo di sfilare la borsa dal braccio e fuggire in una delle tante viuzze del centro storico. A nulla è servito il tempestivo intervento degli agenti del locale commissariato, visto che il giovane ladro aveva già avuto il tempo di fuggire. Quello degli scippi è un fenomeno del tutto insolito per una città come Fabriano e difatti le forze dell’ordine non avevano raccolto denunce e segnalazioni di analoghi episodi dall’inizio dell’anno. Per il resto sembra funzionare la lotta contro l’abuso dell’alcol nei fine settimana. Appartengono al passato le liti sfociate in vere e proprie risse a causa dell’alcol. Un fenomeno che aveva allarmato non poco le forze dell’ordine per i ripetuti casi di ubriachezza.

IL GAZZETTINO (Udine)
Acat, Biasoni ancora presidente

(f.d.p.) - Olimpio Biasoni confermato alla guida dell’associazione Club Alcolisti in trattamento di Maniago. Ricoprirà la carica di presidente per il triennio 2005-07. Eletto anche il nuovo consiglio direttivo. Obiettivo principale del sodalizio maniaghese proseguire con rinnovato impegno il recupero ’sociale’ delle persone alcoldipendenti.
Il 21 marzo scorso si è riunito il nuovo consiglio direttivo dell’Acat di Maniago, a sua volta nominato nel corso della precedente assemblea dei Club degli alcolisti in trattamento svoltasi presso il centro sociale "La Pira" di Malnisio di Montereale Valcellina il 19 marzo. Nel corso della riunione del consiglio direttivo, sono state elette le nuove cariche per il triennio 2005-2007: presidente Olimpio Biasoni, vice presidenti Remo Cossutta e Luciano Rovedo, segretario Mirco Boschian, tesoriere Roberto Marus. Consiglieri Silvana Polo Grillo, Amorina Borghese, Bertina Rosso, Dino Tomé, Lorenzo Canzian, Guido Cimarosti, Wilma Pascotto. Revisori dei conti Elena Titolo ed Emilia Vuerich.
Fondata nel 1983, l’Acat presieduta da Biasoni è un’associazione socioassistenziale che si occupa del recupero delle persone con problemi di alcoldipendenza e promuove altresì attività informative volte alla prevenzione delle problematiche alcol-correlate. Il sodalizio maniaghese prevede inoltre incontri settimanali di auto mutuo-aiuto presso la sede di via Roma 11 a Maniago, volti al reinserimento delle persone all’interno della comunità. Info: tel e fax 0427.733290 oppure 338.2405155.

IL GIORNALE DI BRESCIA
ANCORA SU ALCOOL E SALUTE
Vino: tre bicchieri al giorno fanno bene.

Vorrei tornare sul tema della relazione tra dosi moderate di alcool e salute, affrontato nella lettera di Giovanni Puliero, presidente dell’Onlus No Alcool di Brescia (GdB del 29 marzo). L’approccio al problema, dal punto di vista strettamente scientifico, è in realtà piuttosto semplice: come afferma l’articolo uscito sul bollettino del nostro Ospedale Civile, vigorosamente contestato dal sig. Puliero, esiste una letteratura molto ampia sugli effetti protettivi delle dosi moderate di alcool. Il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari come l’infarto e l’ictus (i principali killer, nelle società industrializzate come la nostra) si riduce infatti, tra i consumatori moderati, del 30% circa; inoltre (e la cosa è concettualmente molto importante) sono ben noti i meccanismi attraverso i quali tale effetto protettivo si esplica (aumento del colesterolo «buono» HDL, effetto anti-trombotico, azione antinfiammatoria, ecc). Sono per contro virtualmente assenti, nella letteratura scientifica nazionale internazionale, articoli che neghino tale effetto protettivo. Naturalmente, le dosi di consumo vanno precisate in modo assolutamente chiaro: viene definito «moderato» il consumo di non più di tre «drinks» al giorno per gli uomini e non più di due per le donne: dove un drink corrisponde ad un bicchiere di vino, oppure ad una lattina di birra, o ancora ad un bicchierino di liquore (dose standard da bar). Ciascuna di queste tre differenti unità di consumo contiene infatti, approssimativamente, la stessa quantità di alcool (in media 10-13 grammi). Il limite dei consumi moderati si fissa quindi a non più di 40 grammi di alcool al giorno nell’uomo, e di circa 25 grammi nella donna. Va sottolineato, a questo proposito, come gli effetti protettivi ricordati non siano in realtà appannaggio del vino: ma di tutte le bevande alcoliche, sempre se consumate nelle dosi indicate. È l’alcool, infatti, la sostanza responsabile della loro comparsa: gli effetti favorevoli dei componenti minori non alcoolici del vino (come i polifenoli antiossidanti, o il resveratrolo, di cui molti hanno probabilmente sentito parlare), sono in realtà, sul piano scientifico, molto meno solidamente documentati. Alle dosi effettivamente presenti nei vini rossi (ben più basse di quelle impiegate nelle provette di molti degli esperimenti «in vitro» di cui hanno parlato i giornali), in particolare, questi effetti sono probabilmente del tutto trascurabili. Ma il vantaggio del consumo moderato di alcool sul rischio di infarto di ictus è forse compensato da un aumento della mortalità per altre cause? Una risposta documentata a questo legittimo dubbio viene da uno studio molto ampio, che ha riguardato circa 500.000 soggetti seguiti per 15 anni, patrocinato da una Società Scientifica rigorosa come l’American Cancer Society. In questo studio si è osservato che anche la mortalità per qualunque causa (includendo quindi la mortalità per tumori, per malattie epatiche, per cause violente ecc.) è minore tra i consumatori moderati che tra gli astemi: ed è minima; in particolare, per consumi attorno ad 1 drink al giorno per le donne ed a 1-2 drink per gli uomini. (*) D’altra parte, i danni da abuso di alcool sono ben noti a tutti i medici. Gli effetti lesivi dell’alcool sul fegato, la riduzione della capacità di attenzione e di guida, gli effetti tossici sul feto dell’alcool stesso (solo per citare i principali) sono conosciuti da tempo. Anche il tragico problema della dipendenza da alcool, poi, è ben presente a tutti i medici. La relazione tra alcool e salute è quindi complessa ed articolata. Un contesto nel quale possono essere adottate due strategie. La prima è di negare, o svalorizzare, gli studi ed i dati sugli effetti protettivi delle dosi moderate di alcool. Si tratta di una posizione rispettabile, condivisa tra l’altro da alcune frange dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Ministero della Salute: ma a mio modo di vedere del tutto sbagliata. Immaginare una sorta di «proibizionismo culturale» (per cui si diffondono solo alcune informazioni su un tema ed altre no, anche se le si ritiene veritiere), oltre che probabilmente impossibile nell’era di internet, è un precedente pericoloso: oltre che un’offesa all’interlocutore, di cui si nega, implicitamente, la capacità di comprensione («non te lo dico perché non potresti capirlo correttamente»). La seconda strategia è di cercare di essere rigorosi e, soprattutto, «quantitativi»: il concetto del «semaforo» (questo fa bene, quest’altro fa male) è ormai inadeguato in moltissime situazioni, e va sostituito con informazioni più precise (a questa dose fa bene, a quest’altra fa male). Sono fermamente convinto che la seconda sia l’unica strada giusta: anche perché ritengo che un rigurgito di proibizionismo porterebbe, con ogni probabilità, molti consumatori moderati ad interrompere o a limitare fortemente il proprio uso dell’alcool (privando così se stessi e la società degli effetti protettivi che tale uso comporta), mentre nell’alcoolista, probabilmente non si otterrebbe alcun effetto: e gli effetti negativi, a livello individuale e sociale, del consumo eccessivo di alcool rimarrebbero quindi più o meno inalterati. Per queste persone è invece di estrema importanza il supporto di associazioni come quella presieduta dal sig. Puliero: ed il mondo medico (che in quest’area ha purtroppo un’elevatissima percentuale di fallimenti) sa bene che il loro contributo è spesso insostituibile. Un confronto più sereno tra questi due approcci al mondo dell’alcool (non sempre facile, devo dire: in taluni casi tra i «no alcool» prevale un intransigente integralismo) potrebbe forse essere di utilità per tutti, e contribuire ad una comprensione migliore e più equilibrata, soprattutto da parte dei «non addetti ai lavori», di questo tema complesso ma, nella nostra tradizione alimentare e sociale, probabilmente non eludibile. Dr. ANDREA POLI
 
(*) Nota: questa risposta del Dr. Poli sulla questione del rapporto tra bere moderato e salute è ben articolata e meriterebbe una riflessione molto approfondita, non sintetizzabile in una nota di rassegna stampa.
Peraltro il Dr. Poli, nelle discussioni periodicamente intraprese su questo tema, si è sempre dimostrato interlocutore educato e rispettoso, caratteristiche non sempre riscontrate tra quei professionisti che decantano sui mass media effetti positivi per la salute legati al consumo di alcol.
Ho però almeno due piccole riflessioni che vorrei condividere con chi legge questa nota.
1) Queste ricerche sui bevitori moderati ci dicono dei rischi e dei vantaggi di questo comportamento, ma non su cosa succede se uno beve di più. Ma il bere di più è uno dei rischi che corrono e bevitori moderati. Una ricerca che escluda quanti sono passati ad un bere più problematico non valuta il rischio specifico delle sostanza psicotrope: il passare ad un consumo più rischioso. Un campione casuale di 500.000 bevitori moderati determinerà inevitabilmente il passaggio ad un bere più problematico di una parte di essi. Se i 500.000 sono stati selezionati proprio per il fatto di essere rimasti bevitori moderati non sono rappresentativi della realtà.
Qualche tempo fa ho conosciuto una persona che è stato astemio fino a trent’anni, il suo medico gli ha consigliato di bere moderatamente del vino; dopo circa dieci anni ha avuto dei problemi e il suo medico lo ha sgridato perché lui gli aveva detto di bere poco!
2) E’ curioso vedere come, anche tra i sostenitori del bere dosi di alcol per motivi di salute, si possano riscontrare posizioni tra loro chiaramente contrastanti.
Ci sono quelli della “scuola del resveratrolo” (ma anche tirosolo, catechina, quercetina, piceatannolo, etilcaffeato, cumarine…), capitanati sui mass media dal notissimo Professor Giorgio Calabrese, che legano sempre questi effetti “miracolosi” a sostanze contenute nel vino, vino che a determinate dosi farebbe bene nonostante l’alcol; ci sono quelli della “scuola del colesterolo buono”, di cui il dottor  Poli rappresenta un esponente molto attivo, che negano la validità scientifica dei discorsi su polifenoli e antiossidanti, presenti solo in tracce nel vino, sostenendo che l’effetto protettivo sarebbe legato all’alcol (qualunque bevanda lcolica si assuma).
 
C’è poi la scuola “Less is better”, ovvero il punto di vista degli organismi scientifici ufficialmente più rappresentativi in materia, quali, per esempio, Organizzazione Mondiale della Sanità, in Italia l’Istituto Superiore di Sanità e la Società Italiana di Alcologia. In estrema sintesi: bere è comportamento a rischio, anche in ragione della complessità del rapporto tra la persona e la sostanza alla luce delle molteplici variabili che entrano in gioco, l’alcol è sostanza tossica e potenzialmente cancerogena, classificata come droga: meno si beve e meglio è per la salute.
Da questo punto di vista il titolo dato dal GIORNALE DI BRESCIA alla lettera del dottor Poli (“Vino: tre bicchieri al giorno fanno bene”) è semplificazione non solo di scarso valore scientifico, ma estremamente pericolosa per il messaggio che può passare al lettore, che magari si ferma al titolo (Tre bicchieri anche al lettore malato di fegato? In cura con psicofarmaci? Autista di autobus? Bambino? Alcolista? Donna in Gravidanza? …).
 
La cosa che fa pensare è che le prime due scuole pro bere moderato (soprattutto la prima, per la verità) trovano, tra gli organi di informazione, molto più spazio, molta più visibilità rispetto, ad esem
Venerdì, 15 Aprile 2005
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