RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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SALUTE
EUROPA.IT |
In
merito alla prossima campagna di informazione ed educazione al consumo
di alcol nei giovani promossa dal Ministero della Salute, il Ministero
stesso precisa che: l’opuscolo ’’Alcol: sai cosa bevi? Più sai meno rischi!’’ è stato redatto dall’Istituto Superiore di Sanità, massimo organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale e Centro di collaborazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la ricerca e la promozione della salute su alcol e problemi alcol-correlati. Le informazioni ivi contenute sono basate sulle evidenze prodotte dal mondo della ricerca scientifica, dalle Società scientifiche, seguendo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della Commissione Europea e coincidono, peraltro, con quanto pubblicato nelle linee guida per una sana alimentazione italiana dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (Inran) - Ministero delle Politiche Agricole e Forestali scaricabili dal sito www.Inran.it; tale opuscolo, che comunque non rientra nella normale programmazione della prossima campagna di informazione e prevenzione del consumo di alcol nei giovani del Ministero della Salute, essendo già stato distribuito nell’aprile 2004 dallo stesso Istituto Superiore di Sanità, è stato pubblicato un anno fa dal sito del Governo, di propria iniziativa, in occasione della celebrazione dell’"Alcohol prevention day" e sullo stesso sito è rimasto, in formato scaricabile, fino a ieri; in ogni caso, le iniziative di informazione ed educazione sulle conseguenze derivanti dal consumo e dall’abuso di bevande alcoliche e superalcoliche sono previste dagli art. 2-3 della legge n.125 del 30 marzo 2001, legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol-correlati che, tra l’altro, dispone che il Ministro della Salute trasmetta una relazione annuale al Parlamento; l’alcol è dannoso alla salute a seconda delle dosi, per cui va usato con moderazione, ma l’uso deve essere sempre, comunque, evitato nei giovani al di sotto dei 16 anni, tanto che la legge prevede espressamente il divieto di somministrazione di bevande alcoliche nei locali pubblici ai minori di anni 16. Questo è il messaggio, da tutti condiviso, compreso l’Inran, che sarà contenuto nella campagna di informazione del Ministero della Salute che partirà il 21 aprile prossimo e che, da un anno, compare nell’opuscolo realizzato e diffuso dall’Istituto Superiore di Sanità. |
IL
GAZZETTINO (Treviso) Si attende la decisione della seconda Camera |
Incontro
domattina di Andrea Dan (per l’Associazione Manuela, contro gli incidenti
sulla strada) con il senatore Archiutti; richiesta in settimana di incontrare
il senatore Pera presidente del Senato della Repubblica, in attesa che
la proposta di emendamento delle attuali norme che sanzionano le lesioni
colpose gravi, gravissime e l’omicidio colposo venga approvata dalla
seconda Camera. La prima, i Deputati, lo ha già fatto, con un’incredibile
unanimità di vedute, alla seconda dovrebbe essere imminente. La
sanzione attuale in caso di omicidi sulla strada fa sÏ che le condanne
partano dai sei mesi per arrivare ai cinque anni: ma condanne che superassero
il limite dei due anni (cioè della sospensione condizionale) non si
sono mai viste, nemmeno nell’eclatante caso avvenuto proprio a Treviso
dell’uomo che in tre incidenti diversi ha ucciso tre persone, la terza
delle quali con una Porsche. La
proposta che è già passata alla Camera dei Deputati è partita dal territorio
trevigiano, tramite il parlamentare Italico Perlini, appoggiata con
una costanza e serietà straordinarie dal signor Dan, un padre cui in
incidente stradale morÏ la figlioletta di pochi anni. Da allora non
si è mai fermata la sua opera perchè il Parlamento cambiasse la legge.
I punti fondamentali della proposta - che alla luce delle settimanali
stragi sulle strade, trevigiane, venete e italiane - non stanno tanto
nell’innalzamento delle pene (che pur è previsto soprattutto nel caso
di reiterazioni dell’omicidio sulla strada, di commissione del reato
in stato di ebbrezza), quanto nella sospensione successiva della patente
(fino a 4 anni), con lunghe sospensioni anche nei casi di incidenti
da cui derivino lesioni gravi, o gravissime. Non è che il legislatore
voglia colpire chiunque commetta un reato che - nella gran parte dei
casi - è assolutamente involontario. La sanzione vuole colpire chi lo
commetta contravvenendo ad una norma. Fondamentale
- a parere anche della Procura della Repubblica - è il rispetto delle
norme; in caso di contravvenzione, la sanzione salirà di molto. La revisione
legislativa prevede anche il pagamento di una provvisionale che può
arrivare alla metà della cifra; l’abbreviazione dei tempi per la causa
civile di risarcimento del danno ma anche la possibilità di condannare
il responsabile al servizio in favore di una persona, o una famiglia,
che abbiano subÏto incidente stradale. Insomma, la parte educativa. |
GIORNALE
DI BRESCIA
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Nuovo
"giro di vite" nei confronti degli automobilisti che si mettono al volante
dopo aver alzato troppo il gomito. Nei controlli effettuati con líetilometro
in Franciacorta (Erbusco e Rovato), dalla mezzanotte di sabato alle
6 di ieri mattina, |
IL
GAZZETTINO (Vicenza) Alcool, 40 persone controllate |
Alcool
e stupefacenti, controllo dei carabinieri. Sono scattati l’altra notte
a Vicenza, in centro e nei più immediati quartieri periferici. Ecco
il bilancio dell’operazione contro "la febbre del sabato sera": gli uomini
dell’Arma hanno ritirato tre patenti per guida in stato di ebbrezza (di
cui una a seguito di incidente in viale Verona, dove una Golf si è "fermata"
sulla cancellata di un palazzo) e una carta di circolazione. Complessivamente
sono stati decurtati una cinquantina di punti. In tutto, i carabinieri
hanno controllato circa quaranta persone ed una trentina di mezzi. |
Guidatori ubriachi ritirate sei patenti |
I
carabinieri del Nucleo Radiomobile della compagnia di Agrigento nella
notte fra sabato e domenica hanno denunciato sei persone per guida in
stato di ebbrezza. |
IL
GAZZETTINO (Treviso) |
Si è spento poche ore dopo l’impatto il giovane cuore di Niccolò. Aveva appena trascorso una serata con gli amici, al bar del paese, dove erano soliti riunirsi la sera e nei weekend per assistere tutti assieme alle partite di serie A. Un rito imperdibile quello del calcio, che Niccolò e il coetaneo Luca Vudafieri - per anni compagni di squadra all’Altivolese - hanno voluto rispettare anche sabato scorso, assistendo nel pomeriggio all’incontro del Milan, loro squadra del cuore, e in serata al match della Juve. "Sono
rimasti qui da noi fino all’una e mezza - ricorda Loris, titolare del
Mc Bryons, il pub in cui i due amici avevano trascorso il sabato sera,
dove ieri è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo di Niccolò
-, quando sono partiti mi hanno garantito che andava tutto bene. Avevano
bevuto qualche birra, era tutto a posto". (*) Dopo aver lasciato il locale, situato nel centro del paese, a bordo della Seat Ibiza di Luca - operaio edile residente a Caselle, ricoverato in Chirurgia a Castelfranco con 20 giorni di prognosi - i due amici hanno imboccato via Trevigiana, il lungo rettilineo che porta al semaforo di Caselle. Dopo qualche chilometro però, per cause tuttora al vaglio degli inquirenti, anche se non si esclude che all’origine dell’incidente ci possa essere la pioggia e il fondo stradale scivoloso, Luca Vudafieri ha perso il controllo del mezzo, andando a sbattere con il fianco destro contro due platini, finendo la corsa contro un terzo albero, situato proprio davanti all’abitazione di Nunzio Florian, al civico 5. "Abbiamo sentito un forte boato - spiega Florian -, poi siamo usciti per prestare soccorso, ma sul posto erano già presenti gli amici. L’auto era di traverso in mezzo alla strada". Immediato l’intervento dell’ambulanza del pronto soccorso di Castelfranco, suem di Treviso, vigili del fuoco di Asolo e stradale di Vittorio Veneto. Stando a quanto emerso finora, al momento dei soccorsi Niccolò - estratto dall’abitacolo attraverso il portellone posteriore e portato all’ospedale di Montebelluna - respirava ancora. Il tragico epilogo qualche ora dopo. Niccolò viveva con mamma Francesca, papà Loris e la sorella Irene in via Barco 26. Era iscritto al corso di laurea in ingegneria civile all’università di Padova, ma appena poteva seguiva il padre nella sua attività di geometra. "Una ragazzo un po’ timido ma dalla simpatia contagiosa - ricordano gli amici che nei prossimi giorni gli dedicheranno una lettera -, sempre disposto ad aiutare gli altri e molto partecipe nella vita comunitaria". Nel tempo libero, infatti, collaborava come animatore per il grest, alla sagra paesana e allenava la squadra dei pulcini dell’Altivolese. La stessa squadra in cui aveva giocato per anni assieme all’amico Luca, in seconda categoria, nello stadio del paese dove oggi doveva disputarsi una partita di campionato, ma che i compagni di squadra scioccati dalla terribile notizia hanno preferito non giocare. La data dei funerali potrebbe essere stabilita in giornata. Niccolò lascia i famigliari, i tanti amici e la fidanzata Enrica.Emanuele Confortin. (*)
Nota: il problema sta forse tutto racchiuso in questa frase: ìavevano bevuto qualche birra, era tutto a
postoî. |
Nella
notte sulla A22 a Mantova. Il giovane di Pralboino è risultato ai controlli
ubriaco |
Tragedia
rischiata e, quasi sicuramente, patente ritirata. Protagonista è un
trentaduenne di Pralboino in trasferta nel mantovano. G.M., in viaggio
sabato notte con il compaesano e pressochè coetaneo G. D., era alla
guida della sua Wolksvagen Passat station wagon ed è entrato contromano
nellíautostrada A22 nel tratto Mantova Nord - Nogarole Rocca. Come abbia
potuto sbagliare il senso di marcia non si è ben capito: il giovane
della Bassa ha utilizzato il Telepass e quindi bisognerà leggere i tabulati
per capire le manovre fatte. Le ipotesi formulate sono che abbia sbagliato
corsia díimmissione o abbia invertito il senso di marcia utilizzano
uno di quei passaggi aperti tra una corsia e líaltra per lasciar passare
le vetture di soccorso. |
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FERMO
La pioggia incessante di questi ultimi giorni e le continue raffiche
di vento hanno creato non pochi problemi agli automobilisti. Il bilancio
parla di una decina di incidenti in cui hanno giocato un ruolo importante
oltre le condizioni atmosferiche la velocità e in qualche caso la guida
in stato di ebbrezza. Uno spettacolare fuori strada si è avuto ieri
pomeriggio intorno alle 16.30 sul tratto autostradale di Fermo in località
Capodarco. Un’auto proveniente da sud, probabilmente a causa del fondo
viscido, mentre era in sede di sorpasso, è uscita di strada andandosi
a fermare, fortunatamente, al limite della corsia di emergenza. L’autista
non ha riportato gravi lesioni. Sulla dinamica dell’incidente stanno
indagando gli agenti della Polizia Autostradale di Porto San Giorgio.
Due feriti, invece, sono il bilancio di uno scontro avvenuto nella notte
tra sabato e ieri all’incrocio tra via Belgio e via Panama a Porto Sant’Elpidio.
Era da poco passata la mezzanotte quando un’Audi A2 condotta Y.L. di
21 anni di Sant’Elpidio a Mare si è scontrata contro una Fiat Punto
guidata da V.M. di 51 anni di Castelfidardo che aveva a bordo G.G. di
37 anni di P.S.Elpidio. I due feriti sono stati ricoverati allíospedale
"Murri". Sul posto per i rilievi del caso è intervenuta |
IL
MATTINO Anziana sgozzata in casa, è giallo Colpita con un coltello da cucina, síindaga in famiglia |
Rovigo.
Sgozzata in casa con un lungo coltello da cucina. Una morte violenta
quella di uníanziana casalinga di Porto Viro (Rovigo), Adriana Zamburlin,
70 anni, che viveva con il figlio quarantenne, Alessandro Albertin.
è stato líuomo a dare líallarme ieri intorno alle 5, recandosi di persona
al pronto soccorso. Líuomo, che è stato sentito a lungo dagli investigatori,
ha raccontato di aver trovato la madre in fin di vita, distesa in salotto
in una pozza di sangue. Sul collo alcune ferite infertele con un coltello
da cucina - mortale un colpo alla carotide - poi trovato sul lavello.
Ma su porta e finestre della modesta casa non vi sono segni di effrazione
e dunque appare improbabile líipotesi di una rapina. Líuomo, che lavora
come camionista, litigava spesso con la madre e sembra che la notte
scorsa fosse ubriaco. Sembra inoltre che entrambi fossero in cura per
problemi di depressione, e che la donna avesse avuto in passato qualche
problema di alcolismo. Sentito anche líaltro figlio della donna, Daniele,
assicuratore. Le indagini sono coordinate dal pm di Rovigo Manuela Fasolato.
Tutto farebbe pensare a un delitto maturato nell’ambito familiare. |
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Bernard
Claude Gauli, 58 anni, è rimasto coinvolto in un tamponamento sabato
a mezzanotte. Allíarrivo della polizia si è rifiutato di mostrare i
documenti ed ha risposto con calci e pugni. Dopo aver aggredito i poliziotti
ha anche tentato la fuga ma è stato bloccato. Ha
mandato in ospedale due agenti, distrutto una macchina della Volante
e creato il panico in pieno centro. E tutto questo dopo un banale tamponamento
avvenuto tra viale XVIII Dicembre e via Adua sabato sera poco dopo mezzanotte. Bernard
Claude Gauli, 59 anni nato in Tunisia ma residente da diversi anni a
Sabaudia, si è reso protagonista di questo grave episodio dopo aver
trascorso una intera serata a bere. Líuomo, infatti, era completamente
ubriaco e non era cosciente delle sue azioni. Tutto è iniziato dopo
un banale tamponamento: Gauli era alla guida della sua Peugeot 106,
davanti a lui altre due auto che restano coinvolte in un tamponamento.
Gauli non si accorge che líauto che lo precedeva aveva rallentato ed
è andato a schiantarsi contro. Mentre i conducenti dei due mezzi scendevano
e chiedevano líintervento della polizia, Gauli restava in macchina stordito
dallíalcol. Allíarrivo dei due agenti della Volante, líuomo si è prima
rifiutato di scendere, poi di mostrare i documenti. Dopo essere sceso,
però, Gauli ha aggredito i due agenti con calci e pugni, è risalito
sullíauto ed ha tentato di fuggire via rischiando di investire i poliziotti
che cercavano di bloccarlo. Alla fine i due agenti, tenacissimi, sono
riusciti nel loro intento ed hanno bloccato Gauli. Una volta ammanettato
líuomo è entrato nellíauto della Polizia ma non senza reagire. Una volta
dentro, infatti, ha iniziato a tirare calci distruggendo il vetro e
lo sportello della macchina. Condotto in Questura per il riconoscimento
líuomo è stato denunciato per resistenza, violenza, minacce a pubblico
ufficiale e guida in stato di ubriachezza. I
due agenti della squadra Volante sono dovuti ricorrere alle cure dei
sanitari dellíospedale Santa Maria Goretti di Latina. I medici hanno
previsto per uno di loro una prognosi di 25 giorni per líaltro di dieci. |
IL
GIORNALE DI VICENZA Ubriaco, tampona una vettura tenta di scappare ma si schianta |
(d.
n.) Controlli stradali contro gli incidenti del sabato notte e per fermare
gli ubriachi al volante. Come quel giovane pakistano di 22 anni, regolare
in Italia, che al volante di una Volkswagen Golf stava percorrendo pieno
di birra e superalcolici (*) viale Verona e non síè accorto che
la macchina davanti a lui aveva frenato, e líha tamponata. Ha cercato
con una goffa manovra di inversione a U di fuggire, ma ha sbagliato
le misure ed è andato a schiantarsi contro una cancellata. (*) Nota: sarà ossequio del contemporaneo Vinitaly che questo articolista esclude che líebbrezza possa essere stata causata dal vino? |
IL
MESSAGGERO (Umbria) Pistola spianata, paura in discoteca Guardia giurata entra in un locale minacciando con líarma: bloccato |
CITTA’
DI CASTELLO - Entra in divisa ed armato in una discoteca minacciando
con la pistola d’ordinanza alcuni avventori del locale pubblico. |
IL
MESSAGGERO (Ancona) La tragedia ai giardini di Fano per una parola
di troppo. Lei moldava, lui albanese: era ubriaco |
Una parola sbagliata líha condannata a morte. Un tono brusco, una frase offensiva o forse soltanto equivocata in uno sgarbo è costata la vita a Varvara Zdrobau, badante moldava di 41 anni, uccisa sabato pomeriggio a coltellate a Fano allíingresso dei giardini del canale Albani, nella zona elegante del Don Gentili, dal suo compagno gonfio di alcol e rabbia. Un solo fendente, ma mortale, líha raggiunta alla schiena nella zona lombare allíaltezza del rene recidendo líarteria. Erano le 18, la donna è morta uníora dopo per dissanguamento al Santa Croce mentre nello stesso ospedale si presentava al pronto soccorso in stato confusionale il suo uomo, Sazan Bana, albanese di 42 anni, facile a bicchieri e scatti díira. Líimmigrato - bloccato dalla polizia che stava presidiando líingresso di ospedale, stazione ferroviaria e casello autostradale sperando in un passo falso dellíomicida - era accompagnato da un suo connazionale e quello che inizialmente era apparso un confuso farfugliare da shock si è rivelata uníalterata condizione da ubriachezza. Galleggia nellíalcol il delitto dei Passeggi risolto dalla squadra mobile di Pesaro e dagli agenti del commissariato di Fano in una manciata di ore, nello spazio di una sera. Líalcol che porta alle deriva due esistenze che le fa scontrare e affondare (*). Sazan Bana, ora rinchiuso a Villa Fastiggi dopo essere stato posto dal pm Stefano Celli in stato di fermo con líaccusa di omicidio volontario, è un doppio emarginato: dal suo essere albanese e dai suoi stessi connazionali per il carattere scontroso ma anche violento e litigioso tanto da essere già noto agli inquirenti per precedenti maltrattamenti nei confronti dellíex moglie. Carpentiere quando capita, separato con un figlio, líuomo non ha nemmeno un posto fisso per vivere.
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Festa della birra in piazza Pertini E il cinema allíaperto trasloca dalla Mole
al Cardeto |
La
birra che invade piazza Pertini. E i film che dalla Mole traslocano
al Cardeto. Líestate 2005 si presenta con queste novità. Torna la birra
in piazza, ma non si brinderà più all’ombra del conte Camillo Benso.
Dopo un anno di stop, ritorna la manifestazione che da piazza Cavour
si sposta in piazza Pertini. Nuova la formula, nuova soprattutto la
data della manifestazione che per precisa volontà del Comune sarà organizzata
non più agli inizi di luglio, bensÏ a cavallo tra luglio e agosto, indicativamente
da venerdÏ 29 luglio a domenica 7 agosto. Un modo per traghettare chi
resta in città dalle partite di calcetto del Torneo di piazza Pertini
fino alla festa del mare di settembre. Líintenzione è di scremare la
festa da tutti gli aspetti da sagra di paese, tra panini, salsicce e
piadine, conferendogli un più ampio respiro, anche internazionale. In
piazza sarà allestito un solo spazio ristorante, al posto degli stand
dei diversi ristoratori che hanno partecipato alle passate edizioni.
CosÏ come unica sarà la birra servita agli anconetani, una birra trentina
( |
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di ALFREDO VACCARELLA Una parola di troppo. Forse un sorriso alla ragazza sbagliata. Tanto è bastato perchÈ Mihail, 22 anni, rumeno, finisse con la testa rotta sotto un ponte della Capitale. Sotto Ponte Marconi, alle 2 dellíaltra notte, dopo una serata passata a bere nelle baracche dei rumeni sulle sponde del fiume. La storia, ancora al vaglio degli investigatori della sezione omicidi della Squadra Mobile, agli ordini di Eugenio Ferraro, affonda le sue radici in un raptus di gelosia di un rumeno di 27 anni, Petru, da tempo invaghito di una ragazzina di 17 anni, anche lei rumena, anche lei una delle tante anime disperate che vivono in queste baracche fatiscenti che sorgono sotto Ponte Marconi. "Di lui, di Pietro non ne volevo sapere - ha spiegato la giovane, una ragazzetta bassina, mora, agli agenti - ma lui insisteva, continuava a starmi intorno". Difficile capire se fra i due vi fosse stato un rapporto sentimentale prima, e se un nuovo rapporto fosse nato con Mihail, o magari stesse per nascere. In un mondo o nellíaltro, líaltro ieri sera, la storia ha avuto il suo epilogo nella feroce, brutale aggressione. Dalle testimonianze degli altri abitanti della baraccopoli, una quindicina di persone portate in Questura nella notte, sembra che la discussione sia nata proprio per via di una romantica chiacchierata in riva al fiume di Mihail e della diciassettenne. Complici i fumi dellíalcol, Petru, il ventisettenne, insieme a un complice di 19 anni, ha aggredito il rivale con una spranga, forse anche con un coltello, massacrandolo di botte. Poi il corpo del ragazzo, ormai moribondo, è stato portato sulla strada, e i due assassini sono scappati. A trovare il ragazzo, ferito in modo gravissimo e con il cranio sfondato, è stato un italiano che vive nelle vicinanze in una macchina con il suo cane. Líuomo, che non è propriamente un barbone, si è adattato a sopravvivere in questo modo da mesi dopo aver litigato con la moglie, finendo fuori di casa col suo cane. proprio facendo scendere líanimale per i bisogni, líuomo ha trovato il rumeno, chiamando il 118. Ma quando líambulanza è arrivata ormai cíera già ben poco da fare. Il poveretto è stato trasportato in ospedale, al San Camillo, dove ieri pomeriggio è stato dichiarato clinicamente morto, al punto che se ne ricercavano i familiari per dare líautorizzazione allíespianto degli organi. Le indagini intanto, mai come stavolta velocissime, avevano già consentito ai poliziotti della Mobile, diretta dal capo Alberto Intini, di acciuffare i due responsabili, sottoposti al fermo in Questura. A inchiodare gli assassini sono state proprio le testimonianze dei compagni di baracca, che durante líinterrogatorio dei poliziotti, dopo un primo tentativo di nascondere la vicenda, sono caduti in contraddizione. Di lÏ ad avere i nomi dei due rumeni è stato un attimo. E gli extracomunitari sono stati bloccati poco più tardi nel corso di una battuta in zona Marconi. |
Lo dice Burani, presidente Commissione Bicamerale
Infanzia |
(ANSA)-ROMA,
11 APR- Ci sono 800mila ragazzi depressi in Italia ma e’ un numero in difetto,
afferma il presidente della Commissione Bicamerale per l’Infanzia Burani.
Per la parlamentare occorre attivare una rete che riguardi le strutture
sociali e |
LíADIGE DI CORONA PERER |
"Attenzione:
le multinazionali stanno guadagnando sulla vostra pelle". Un vero e proprio
scossone quello che il presidente provinciale della Lega per la lotta contro
i tumori ha dato agli studenti dell¥istituto Fontana nel corso di una giornata
promossa per fare prevenzione. "Quella del fumo è solo una cattiva abitudine, nociva per la salute", ha detto Mario Cristofolini affiancato dalla responsabile di Rovereto Laura Bettini. I dati lo dicono chiaramente: il Trentino è al secondo posto nel registro tumori dopo il Friuli. Studi epidemiologici dicono che le abitudini e gli stili di vita dei trentini sono sbagliate. La dieta innanzitutto: troppo speck, lardo e burro. Ci vorrebbe in realtà più frutta e verdura, più movimento, soprattutto bere meno alcolici e non fumare. "La sigaretta incide per il 30% nei fattori di rischio. Basterebbe cambiare abitudini e il trend di tumori si potrebbe ridurre della metà", afferma ancora Cristofolini. "Noi qui abbiamo tentato di suscitare amor proprio nei ragazzi, provocarli e dar loro uno scossone". Alla giornata di prevenzione e sensibilizzazione indetta dall¥istituto nell¥ambito del progetto salute hanno partecipato circa 350 studenti del Fontana. è stata anche l¥occasione per sentire la testimonianza di un loro coetaneo, Lorenzo Gios, 24 anni di Rovereto che sta lavorando attivamente con In attesa del 31 maggio, giornata nazionale di lotta al tabacco, è stata inaugurata una mostra nella hall della scuola, curata da Maurizio Menestrina. Attraverso la tecnica del fumetto si riproduce il binomio fumo-morte. Soddisfatto il dirigente Buccellato. "Ci auguriamo che questa giornata serva da riflessione". Sul pavimento tanti pacchetti di sigarette con la loro sinistra scritta: il fumo uccide. "Già, il fumo uccide - commenta caustico Cristofolini - ma questa è una delle tante incongruenze del nostro stato che prima vara una legge per mettere questa scritta obbligatoria sulle confezioni e poi vende la morte detenendo il monopolio della vendita dei tabacchi". |
Martedì, 12 Aprile 2005
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