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(0027) Rassegna stampa alcol e guida del 14 marzo 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


A inizio rassegna, vi segnalo un articolo sul "paradosso francese" al seguente link http://www.albanesi.it/Dietologia/paradossofrancese.htm 
Davvero da non perdere!

FARMACIA.IT
TUMORI: VERONESI, 30% DA DIETA E ALIMENTAZIONE

ROMA - Il 30% dei tumori nell’uomo sono correlabili alla dieta e all’alimentazione contro un impatto tra l’1 e il 4% dell’inquinamento atmosferico. Lo ha detto Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia, nell’intervento "Le cause ambientali del cancro" tenuto al convegno organizzato dal ministero dell’Ambiente ’La comunicazione ambientale: informazione, disinformazione e qualita’ della comunicazione’. "Piu’ si mangia e piu’ si ha il cancro", ha detto Veronesi secondo il quale "mangiare poco e’ la prima difesa". L’ alimentazione, ha quindi proseguito il professore, "conduce dentro di noi grandi quantita’ di cancerogeni ambientali" contro i quali "frutta e verdura hanno un alto fattore protettivo. Dove si consuma piu’ carne ci sono piu’ tumori intestinali". Dall’analisi condotta su 77 farine di polenta effettuata tra novembre 2003 e giugno 2004 - ha riferito Veronesi - e’ risultato che il 70% dei campioni presentava aflatossine (sostanza cancerogena naturale causa di tumore del fegato) fuori norma e il 30% rientravano nel limite di 0,5 microgrammi al kg. In particolare il valore era di 2-5 microgrammi al Kg (4-10 volte superiore al massimo consentito) nel 18% dei campioni e addirittura superiore a 5 microgrammi al kg nel 6% di essi. Stesso discorso anche nel latte: la micotossina M1 (tra i cancerogeni naturali), su un andamento settimanale, presentava valori fuori norma tra il 16 e il 57 per cento. Non e’ cosi’ per i prodotti Ogm, ha osservato Veronesi. "In prove in campo - ha dichiarato - la contaminazione da parte di aflatossine e di altre micotossine e’ risultata piu’ bassa do 3-10 volte in mais Ogm (resistente agli insetti) rispetto al mais tradizionale e biologico". Oltre all’alimentazione, diverse le fonti ambientali dei tumori, come gli agenti infettivi, ha rilevato Veronesi, che hanno un tasso di incidenza mondiale del 18% e che colpiscono maggiormente il fegato (epatite B e C), al cervice uterina (papilloma virus), i tessuti linfatici (Epstein-Barr virus), lo stomaco (Helicobcter Pylori) e il sistema urinario (Schistosoma haematobium). Secondo Veronesi, invece, l’inquinamento atmosferico "non e’ rilevante". "Si stima - ha riferito - che possa incidere dell’ 1-4 per cento di tutti i tumori. Una piccola percentuale di tumori polmonari, sotto al 5% - ha proseguito - e’ attribuibile all’inquinamento atmosferico esterno: fumi industriali, gas di scarico, riscaldamento domestico e altro". D’altro canto "nei fumatori - ha detto Veronesi - il rischio di sviluppo di un tumore al polmone e’ 20 volte maggiore rispetto ai non fumatori. Seppure il fumo passivo sia cancerogeno, il rischio e’ molto minore (1,2 quello relativo)". Inoltre il fumo e’ causa di tumore non solo al polmone ma anche alla laringe, al pancreas, ai reni e alla vescica "e se combinato alle bevande alcoliche registra un’alta incidenza di tumore del cavo orale e dell’esofago". Tra i fattori ambientali di rischio tumori, secondo Veronesi, anche l’esposizione a radiazioni ionizzanti da sorgenti naturali, industriali o mediche "può essere causa leucemia e tumore della tiroide" e vari farmaci, tra cui quelli usati nella chemioterapia.
SESTOPOTERE.COM
COMPETITIVITA’, CONFINDUSTRIA: "NO ALL’AGGRAVIO DELLE ACCISE SU ALCOLICI E BIRRA"

(Sesto Potere) - Roma - 13 marzo 2005 - La bozza di decreto legge sulla competitività prevede fra le disposizioni in materia di agricoltura un forte aggravio delle accise sui prodotti alcolici e sulla birra (+25%) e sui prodotti intermedi (+ 41%), nonostante gli stessi settori abbiano già subito nel 2004 un aumento pari al 14%.
Pur comprendendo la necessità di trovare una copertura finanziaria ad un provvedimento di forfettizzazione dell’IVA da tempo atteso dalle confederazioni agricole, Confindustria e Federalimentare ritengono - unitamente all’industria dei settori interessati (Assobirra, Federvini e Assodistillatori) - che ogni incremento di accisa comporti una significativa contrazione dei consumi e conseguentemente una riduzione del gettito complessivo diretto ed indiretto del settore, come già avvenuto nel 2004.
L’introduzione di questa norma non solo penalizzerebbe pesantemente una delle nostre più importanti industrie alimentari, nonché la materia prima agricola, ma creerebbe un contesto sempre più sfavorevole agli investimenti nel settore.

SESTOPOTERE.COM

VINO, ALEMANNO: "SODDISFAZIONE PER DATI CONSUMO 2004"
(Sesto Potere) - Roma - 14 marzo 2005 - “Sono motivo di grande soddisfazione i dati che testimoniano la ripresa dei consumi di vino in Italia nel 2004, diffusi dalla Coldiretti. Si tratta di un segnale importante per il settore e per l’intero sistema agroalimentare, la cui punta di diamante è proprio il comparto vitivinicolo”.
Così il Ministro delle Politiche agricole e forestali Gianni Alemanno commenta la ricerca resa nota dalla Coldiretti, su dati Ismea-Ac Nielsen, secondo la quale per la prima volta dopo anni di progressiva riduzione dei consumi, il vino è tornato sulle tavole degli italiani, facendo registrare un aumento di quasi 8 milioni di bottiglie rispetto all’anno precedente.
“Questo dato - aggiunge il Ministro – costituisce una motivazione in più per proseguire nella strada della tutela e della valorizzazione della produzione vitivinicola italiana intrapresa da anni e testimoniata dai tanti provvedimenti adottati, ultimo, il disegno di legge sulle denominazioni di origine e sulle indicazioni geografiche dei vini approvato dal Consiglio dei Ministri all’inizio dell’anno”.

IL MESSAGGERO (Umbria)
Scoperto il lanciatore di sassi (*)

Ancora grave la ragazza folignate. Polizia alla ricerca delle prove
FOLIGNO - Gli uomini del Commissariato diretto da Bruno Antonini hanno svelato il mistero della ragazza colpita da una sassata alla testa. E sono già sulle tracce della mano che ha lanciato quel sasso. «Sappiamo abbastanza -ammette il commissario Antonini- ma ancora non sufficientemente per formulare un’accusa o per prendere un provvedimento». Intanto la ragazza -una folignate di vent’anni- è ancora in gravi condizioni all’ospedale Silvestrini di Perugia: qui, i medici specialisti della neurochirurgia seguono con attenzione l’evolversi di quel preoccupante ematoma che allarmò subito i colleghi del Pronto soccorso di Foligno quando, poco dopo la mezzanotte di sabato scorso, videro arrivare quella ragazza e si sentirono raccontare quella storia che sembrava inventata dalla prima parola all’ultima. E invece, quel racconto s’è rivelato vero. Interamente vero. Certo, mancavano alcuni passaggi, era privo di quei dettagli che avrebbero consentito di capire. Ma era vero.
Quella ragazza era andata in una birreria con il gruppo dei suoi amici, come faceva di solito. Un po’ di musica, una birra, qualche risata e poi tutti a casa. Il gruppetto dei ragazzi folignati si era recato sulla Flaminia, nella zona di Trevi, dove ora, con il grande volume di traffico deviato sulla nuova strada a quattro corsie, la situazione è diventata tranquilla. Ma quella sera ci si è messo il destino a complicare le cose: in quel locale c’era un altro gruppo di ragazzi e tra i due gruppi è iniziata una sorta di competizione. A parole, dall’inizio. Sfottò all’indirizzo di uno dei ragazzi del secondo gruppo in particolare. Che, però, sembravano finiti nel momento in cui i ragazzi di una sponda e dell’altra hanno chiesto il conto, hanno pagato e sono usciti.
Gli agenti della Polizia hanno ricostruito la serata con tutti i dettagli fino ad arrivare al momento in cui tutti si sono ritrovati sul piazzale della birreria, un attimo prima di entrare in macchina e partire. E’ stato a questo punto che uno dei ragazzi usciti per ultimi dal locale ha cercato vendetta raccogliendo un sasso e lanciandolo verso il suo ”nemico”. Ma centrando la parte posteriore della testa della ragazza. Che ha avvertito un dolore lacerante, ha imprecato contro la mano misteriosa che aveva lanciato il sasso ma è corsa in ospedale anzichè fermarsi e accendere una rissa che avrebbe avuto conseguenze peggiori. Ora la polizia cerca testimonianze che identifichino la mano maledetta.
 
(*) Nota: esisterà un rapporto tra il bere birra e lanciare sassi? Anche i responsabili del lancio di sassi dal cavalcavia di Tortona erano usciti da una birreria.

IL MESSAGGERO
MARINO
Ucciso da alcol e cocaina
Ricostruite le ultime ore del ristoratore morto nel motel

E’ stato quasi con certezza un cocktail micidiale di farmaci, alcol e cocaina ad uccidere Antonio Di Gregoli, il trentanovenne ristoratore di Palermo trovato morto nella sua camera d’albergo nella tarda mattinata di sabato, a Marino. Questo, almeno, sembra emergere dalle indagini.
Il pm Salvatore Maffia e i carabinieri del nucleo operativo di Castel Gandolfo hanno interrogato, fino all’alba di ieri, i due uomini che si trovavano nella stanza con il deceduto per chiarire le circostanze della morte: D. P., 34 anni, uno sfasciacarrozze di Albano e G. D. A., un meccanico quarantottenne residente a Genzano. Dalle prime dichiarazioni, rilasciate da D. P., l’unico inizialmente trovato nella stanza 22, ferito ed in stato confusionale, con il cadavere di Di Gregoli, gli inquirenti hanno appreso della presenza, sul luogo, di una terza persona, per l’appunto, G. D. A. L’uomo ha confermato il racconto di D. P., ma non solo: i due hanno anche dichiarato di aver passato la serata di venerdì facendo il giro dei locali notturni delal zona. Dopo aver abbondantemente bevuto si sono recati nella stanza occupata da Di Gregoli nel motel "Ai vecchi tempi" e, successivamente, con lui avrebbero assunto della cocaina, di cui però non è stata trovata traccia: la polvere bianca repertata nella carta stagnola si è rivelata bicarbonato di sodio. Tra G. D. A. e D. P. è poi scoppiata una lite. Ne è nata una colluttazione nella quale entrambi sono rimasti feriti e G. D. A. se ne è andato lasciando Di Gregoli disteso sul suo letto con D. P. che si è addormentato sul pavimento. Difficile stabilire se il trentanovenne palermitano sia morto durante o dopo la lite, ma certamente per lui, che soffriva di crisi respiratorie, come testimoniato dai farmaci che teneva a portata di mano, il cocktail di alcol e cocaina potrebbe aver causato una crisi respiratoria.
Questa versione è stata confermata dai dipendenti di alcuni locali notturni di Santa Maria delle Mole e dei dintorni, prelevati nella notte di sabato e sentiti immediatamente. Resta in ogni caso in piedi l’ipotesi di overdose. Oggi il pm Maffia assegnerà al medico legale l’incarico di effettuare l’autopsia e l’esame tossicologico sulla salma ma, da quanto appreso da indiscrezioni, non ci si attendono colpi di scena.

ANSA.IT
Salute: resveratrol in etichetta
L’antiossidante dell’uva fa bene al cuore e combatte tumori

(ANSA) - ROMA, 14 MAR - Una casa vinicola americana ha ottenuto il via libera dalle autorita’ federali per menzionare su alcune bottiglie la presenza di resveratrol. Questo composto, dalle ampie virtu’ antiossidanti, avrebbe effetti benefici per la salute, in particolare per l’apparato cardiovascolare. Per ora, i vini che hanno ottenuto l’ autorizzazione dal Governo americano a menzionare il resveratrol in etichetta sono due Pinot neri prodotti dalla Willamette Valley Vineyards, una cantina situata nel cuore dell’Oregon. (*)
 
(*) Nota: potremmo arrivare forse in Italia ad una situazione paradossale, in cui le etichette dei vini riporteranno effetti positivi per la salute da resveratrolo (che in realtà sono insignificanti per chi ne assume bevendo vino) e non i rischi da alcol, sostanza che nel vino è circa centomila volte più presente del resveratrolo, molecola certamente tossica e cancerogena.
E’ una questione di denaro, non di scienza, tantomeno di salute.

IL MESSAGGERO (Ancona)
Falconara
Seminudo e ubriaco corre a piedi lungo l’Adriatica

FALCONARA - Cercava di raggiungere casa sua ad Angeli di Rosora di corsa. Questa la spiegazione di A.M., 25 anni quando i Carabinieri del Norm lo hanno fermato attorno alle 5 di ieri mattina, all’altezza della Raffineria Api. Il giovane correva, sbandando vistosamente e mezzo svestito sulla via Flaminia, rischiando più di una volta di essere investito. In evidente stato di ebbrezza, il maratoneta, di ritorno da una serata al White Garden, ha raccontato di non aver visto più gli amici che lo trasportavano in auto. E’ stato portato all’ospedale di Torrette dove ha finito di riprendersi dalla sbronza.

IL GIORNALE DI BRESCIA
Sicurezza sulle strade: nella notte la Polizia ritira sei patenti

Nei controlli effettuati con l’etilometro, dalla mezzanotte di sabato alle 6 di ieri mattina, la Polizia stradale ha ritirato sei patenti per guida in stato di ebbrezza. I controlli sono stati piazzati a Ghedi lungo l’ex statale 668 Lenese ed a Manerbio lungo la 45 bis. In azione cinque pattuglie della Polizia stradale provenienti dai distaccamenti di Montichiari, Desenzano, Salò e Chiari. I sei automobilisti pizzicati - per lo più giovani con meno di trent’anni - hanno tra l’altro perso dieci punti della patente e sono stati pure denunciati a piede libero alla magistratura.

IL GAZZETTINO (Pordenone)
Scontro ad Azzano Decimo. Dopo l’urto un alterco tra lo straniero e due ragazzi. E decine di persone urlano all’immigrato
Dopo il tamponamento insulti al marocchino

È un episodio dai contorni preoccupanti quello accaduto nella notte tra sabato e domenica, nella piazza centrale di Azzano Decimo, davanti agli agenti della Polizia stradale di Spilimbergo che stavano rilevando un incidente senza feriti. Un violento alterco (e probabilmente non solo) con connotati razzisti tra alcuni ragazzi del luogo e un marocchino residente a Fiume Veneto, K.E.L.A., 20 anni, operaio.
Tutto è scaturito da un tamponamento causato da una Clio blu il cui proprietario è fuggito, che ha coinvolto altre due vetture, una Wolkswagen Golf e una Fiat Toledo. Alla guida di quest’ultima c’era il marocchino che, sceso dall’auto per capire cosa fosse accaduto, ha iniziato un battibecco con i due occupanti dell’altra auto, I.M., 28 anni, (alla guida della Golf) e S.M., 25 anni, entrambi di Azzano.
I due azzanesi, da quanto appreso, sono successivamente entrati in un bar della piazza e, seguiti dalll’extracomunitario, lo avrebbero aggredito in ciò supportati da una decina di persone clienti del locale. All’arrivo dei poliziotti gli animi non si sono affatto sedati. Così, mentre gli agenti conducevano fuori da locale i due giovani azzanesi, anche per verificarne le condizioni, si è scatenato un putiferio. Una vera e propria bagarre di insulti tra alcune decine di persone, la maggior parte giovani tra i 20 e i 30 anni, che hanno preso di mira il marocchino "regalandogli" frasi del tipo «albanese marocchino», «ti faccio la cassa su misura e poi ti metto sotto» per citarne solo alcune. Il marocchino ha risposto, ma ormai si era scatenata una vera e propria "caccia allo straniero". Così, per cercare di riportare la vicenda entro i confini della civiltà, i poliziotti hanno fatto salire l’extracomunitario in auto. Lo straniero avrebbe riferito ai poliziotti l’intenzione di denunciare l’accaduto per far verificare eventuali reati. Un fatto che racconta una realtà difficile da capire e, ancor di più, da descrivere. Una cinquantina di giovani, molti alticci, che si proteggono l’un l’altro e diventano branco. Un branco pronto a insultare il coetaneo straniero.

IL GAZZETTINO (Pordenone)
Controlli sulle strade con automobilisti che non si fermano ai posti di blocco. Inseguimento sulla A4
Tampona e fugge. Preso militare Usaf

Tre automobilisti si sono dati alla fuga davanti ai posti di controllo della Polizia stradale e altrettanti sono scappati dopo aver tamponato delle vetture. È accaduto negli ultimi tre giorni a Pordenone, Cecchini di Pasiano e Fontanafredda.L’episodio più movimentato ieri mattina a Pordenone dove un automobilista su un grosso fuoristrada ha tamponato una vettura in centro città e poi si è dato alla fuga. Inseguito dalla Polizia stradale, l’uomo ha imboccato l’autostrada A-28 correndo anche a 180 chilometri orari ed è stato fermato un’ora dopo a San Giorgio di Nogaro. Era un militare statunitense della base di Aviano, ubriaco. Un altro episodio movimentato si è verificato alle 21.30 di sabato lungo la statale 13, a Fontanafredda quando una Fiat Marea non si è fermata all’alt degli agenti della Stradale di Pordenone. È cominciato così un inseguimento a velocità sostenuta lungo le stradine della zona dove l’automobilista in fuga cercava di far perdere le proprie tracce. Ma non è riuscito ed è stato bloccato qualche minuto dopo: il trentenne aveva cercato di scappare perchè era ubriaco. Il terzo tentativo "furbesco" di non fermarsi è stato quello messo in atto qualche ora prima, sempre a Fontanafredda, da un cittadino statunitense che aveva commesso delle infrazioni al Codice della strada. L’uomo, pur avendo visto i lampeggianti della Polizia stradale che lo tallonavano, ha cercato di proseguire la corsa, ma poi è stato fermato. Ennesima fuga quella messa in atto ieri, alle 13, da una venticinquenne pordenonese che dopo aver danneggiato alcune auto in sosta in via Ungaresca è scappata lasciando come traccia una scia di olio. Ed è stata proprio questa a portare i polizotti alla sua individuazione. Non ha invece ancora un volto e un nome l’automobilista che nella notte tra sabato e domenica, a Cecchini di Pasiano, ha tamponato una Crysler ed è fuggito. Gli agenti della Polizia stradale di Spilimbergo hanno comunque in mano molti elementi per arrivare al fuggiasco. E sempre la Polizia stradale di Spilimbergo ha rilevato ieri mattina, poco dopo le 5, a Roveredo in Piano, un incidente frontale tra due auto: una Renault Megane condotta da Massimo Vallarelli, 28 anni, di Sacile che aveva accanto una ventisettenne, J.P., e una Daewo alla cui guida si trovava un militare statunitense di 21 anni di stanza alla base di Aviano. Tutti e tre sono rimasti feriti in modo lieve. La causa dello scontro potrebbe essere una mancata precedenza.

IL GAZZETTINO (Treviso)
CASTELFRANCO
La Polstrada ritira tre patenti

Nuova operazione di controllo della polizia stradale di Castelfranco Veneto. Come già accaduto negli ultimi week end gli agenti della Polstrada hanno effettuato un’operazione di controllo mirata alla repressione delle stragi del sabato sera. Proprio sabato notte sono state effettuati posti di blocco lungo le principali arterie di Castelfranco. Il bilancio è di tre patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza.

CORRIERE ADRIATICO
Scritte sulle vetrine dei negozi e sui muri di altri edifici pubblici, sale la protesta
Assalti a suon di vernice spray

PORTO SAN GIORGIO - Se il grado di civiltà di un paese dipendesse dal grado di civiltà dei suoi "abitanti della notte", dovremmo tristemente annoverare Porto San Giorgio negli ultimi posti di una ipotetica classifica. Va segnalato infatti lo stato di estremo degrado in cui versa da qualche tempo la centralissima via Gentili: chi la domenica mattina cammina di buon ora per tale via può osservare, all’altezza del pub Four roses (di fronte alla Biblioteca comunale), le imprese dei giovani che nella notte del week-end si divertono a lasciare la firma del loro passaggio - bottiglie vuote di birra e cocci di bottiglia ai bordi delle strade. Qualche giorno fa inoltre è stata imbrattata, nei lati nord ed ovest, la sede della Società Operaia (nonché della Biblioteca). Sempre sul retro, ma non solo, dello stesso edificio sono evidenti segni di sporcizia. Recentemente è stato preso d’assalto con grandi scritte in vernice nera anche il muro del negozio di oggettistica "Etnico e Tecnico", ma già qualche tempo prima stessa sorte è capitata alla saracinesca della SMA. Secondo più di una persona che abita nella zona gli autori di questi atti vandalici sono gli stessi che sporcano le altre zone del centro, come la Stazione. "E’ inconcepibile come possano agire indisturbati". Probabilmente chi compie certe azioni non è neanche consapevole di ciò che fa, tuttavia sarebbe bene che chi di dovere si attivi affinché questa situazione non si verifichi più.

CORRIERE ROMAGNA
Ubriaco, ruba furgone e danneggia le auto

Castrocaro - Dopo aver rubato nella sede della Caritas un furgone Scudo Fiat - di proprietà dell’Associazione volontari dell’ammalato - P.B., 38enne pregiudicato in preda ai fumi dell’alcol, è stato protagonista di un “raid” in val Montone. Nella piazza di Dovadola ha danneggiato una Punto, prima di scendere in via Garibaldi a Castrocaro dove ha fatto altrettanto con altre due vetture, rischiando anche di investire un 25enne, per poi darsi alla fuga a piedi verso Terra del Sole. Il giovane ha inseguito l’uomo, avvertendo il 113 e restando in contatto fino a quando una pattuglia della Stradale di Rocca San Casciano non ha intercettato il fuggitivo. Quest’ultimo, dichiarando di sentirsi male, ha chiesto di essere portato al Pronto Soccorso da dove, poi, si è dileguato. Al suo indirizzo sono state spiccate due denunce, per guida in stato d’ebbrezza e guida senza patente, ed una terza, al momento in cui gli agenti hanno scoperto che il mezzo non era di sua proprietà, per furto. Il 38enne, pregiudicato per vari reati e conosciuto alle forze dell’ordine, non è nuovo a questo genere di “imprese.

LA GAZZETTA DI PARMA
Harley, il rombo del mito.

Per fortuna il ghiaccio, questa volta, compare solo nel nome di questa tradizionale, per cosí dire, iniziativa. Il che non guasta affatto, dal momento che ad un motoraduno, idealmente, si associa l’aria aperta, il paesaggio e, ingrediente fondamentale, lo stare assieme. Assente il freddo dei giorni scorsi, il « Rompighiaccio » edizione 2005 è salutato da un sole primaverile: quello che accompagna un gruppo di appassionati della « due ruote » per eccellenza nel raduno che, per l’Emilia road chapter - si chiama cosí il sodalizio ufficiale che, nella nostra zona, riunisce gli appassionati dell’Harley- Davidson - apre la stagione delle adunate. Da qualche anno il « Rompighiaccio » si svolge proprio nella nostra provincia - anche se il gruppo riunisce harleysti di Reggio, Modena e Piacenza -, dove « Emilia Road » ha una sorta di succursale, se cosí si può definire. Ed è proprio l’Evolution bar di via Emilia est che ha fatto da punto di ritrovo ieri mattina per le oltre cento, cromate e non, due ruote da sogno. Destinazione, per un pranzo in compagnia, « La Fopla » di Varano. Le Harley provengono da un po’ tutto il nord Italia: Carpi, Correggio ( dove ha sede il gruppo), Reggio, Modena, Brescia, Bergamo, Varese e, da oltre confine, il Canton Ticino. La via Emilia, anche per i passanti e non solo per gli appassionati, di fronte al Barilla center ha offerto un colpo d’occhio davvero spettacolare: a parte quell’inconfondibile (e brevettato) rumore del motore Harley, la parte del leone l’hanno fatta anche le cromature luccicanti, i giubbotti di pelle, i mille colori delle due file di moto che hanno sfilato sulla strada. Baldoria sí, ma con rispetto e educazione verso chi, quel rumore potrebbe non gradirlo: per raggiungere il ristorante, a Varano ( il percorso: via Zarotto, tangenziale, via Spezia, Collecchio, Fornovo), nessun megaserpentone ma tre gruppi separati e scanditi a distanza. Un’occasione - difficile pensare il contrario - per rivedersi, ricordare i vecchi raduni, guardare le modifiche apportate alla moto dell’amico e fare qualche, inevitabile, battuta. Autentico punto di riferimento - e simpatia - per l’Emilia road è il « Verza » (come lo chiamano tutti), al secolo Cristian Verzellesi: per lui alle spalle 12 super rally (uno dei pi ù importanti raduni europei) oltre ad un’incalcolabile numero di chilometri. Accompagnato dall’infaticabile «Patty» , ad organizzare il raduno parmigiano, è Luca Viappiani, il «Viappio» : è proprio lui che, tra fiumi di lambrusco, bicchieri di grappa ( immancabile), (*) fette di salame, cubetti di mortadella e focaccia ( giocando in casa si sconfiggono birra e hamburger) ci illustra prezzi e modelli. Spiccano cosí una « Fat boy » da 30mila euro, una « De luxe » da 20 mila, un’ « Ultra classic » da 25 mila fino ad un pi ù « normale » modello da 8mila. Ambita tra i nuovi modelli, invece, è una « Heritage » : apprezzata per aver riproposto le vecchie forcelle anni ’50. C’è anche una sorta di « Harley » made in Parma: è una serie intera ( si chiama Cruiser) che, con motore della casa di Milwaukee, produce in proprio e in modo artigianale il parmigiano Roberto Rossi. Qualcuno fa mostra dei propri tatuaggi, altri pensano a fotografare, magari per riproporre sulla propria moto alcune modifiche. Il prossimo appuntamento? E’ già fissato: tra un mese si va al Lago di Garda
 
(*) Nota: in altri tipi di raduni (uno per tutti quello degli alpini) in cui il vino sembrava immancabile stanno cambiando impostazione, preferendo dare di sé un immagine diversa e migliore. Così come in questo motoraduno rispetto ed attenzione sono stati posti per il rumore, allo stesso modo ci si aspetterebbe rispetto ed attenzione per il codice della strada.

BRESCIA OGGI
BRENO. Domani la presentazione
Il vino camuno? Per rilanciarlo c’è il Consorzio
Il riconoscimento della Igt (l’Indicazione geografica tipica) ai vini prodotti in Valcamonica, la futura realizzazione della Cantina sociale a Losine (un progetto curato dalla Comunità montana), e ora anche la presentazione del «Consorzio vini Valle Camonica Igt»: sono tre tappe fondamentali della promozione, della commercializzazione e (si spera) della affermazione sul mercato della produzione vinicola valligiana. (*)
Proprio domani, a partire dalle 10.30 nell’auditorium «Senatore Giacomo Mazzoli» di Breno verrà ufficializzata la nuova realtà associativa, fortemente voluta dalle aziende vitivinicole dell’area e supportata da Comunità montana e Consorzio Bim.
A tenere a battesimo il Consorzio vini saranno l’assessore all’Agricoltura della Provincia, Mariastella Gelmini, e Alberto Pancera, presidente dell’Ente vini bresciani. In questa occasione i promotori del consorzio presenteranno anche l’iniziativa che intendono avviare, sempre con scopi promozionali, nelle scuole della valle.
A che punto siamo? Il direttore del servizio Agricoltura e a bonifica montana della Comunità montana, Gianbattista Sangalli, che ha avuto un ruolo di rilievo nel rilancio del settore, poco tempo fa aveva affermato che «la Comunità montana si sta muovendo con decisione a sostegno della viticoltura, con la convinzione che l’agricoltura di montagna per poter sopravvivere deve puntare sulle produzioni di qualità, capaci di garantire un maggiore valore aggiunto alle quantità limitate di prodotto, e con la certezza che solo una adeguata valorizzazione delle tipicità può prospettare una adeguata dignità economica agli operatori, che ripaghi gli operatori di tanti sacrifici garantendo anche la permanenza degli stessi nel settore agricolo».
La fase decisiva per la concessione della Igt era stata avviata nel dicembre del 2001, con la predisposizione del disciplinare di produzione e della relazione tecnico-storica che illustrava il connubio fra il territorio e produzione del vino: una storia iniziata addirittura al tempo della dominazione romana del territorio e cresciuta nel basso Medioevo.
La superficie coltivata a vite negli anni Settanta, secondo le stime dell’allora Cata, era di circa 2000 ettari; una quota poi decisamente precipitata fino agli attuali 200 ettari scarsi. Ma i viticoltori valligiani sono davvero intenzionati a incrementare gli spazi, e conseguentemente la produzione.
Dopo il riconoscimento della Igt, alcune cooperative e aziende agricole hanno iniziato a vinificare in modo continuativo e a lanciare le loro produzioni. E fra le altre si sono distinte l’azienda agricola Sorelle Rebaioli, con un prezioso «Lambrù» nero e bianco, e l’Apav, con il «Baldamì» e il più celebrato «Cammunorum». Proprio l’Associazione produttori agricoli di Valcamonica ha fornito un contributo determinante nel recupero della viticoltura, dando notevole impulso alla cultura della vite e realizzando a prima vitificazione in forma associata nelle cantine di Erbanno e Corteno Golgi
 
(*) Nota: considerato il calo dei consumi di vino (il 50% in meno in circa due decenni), il puntare su nuove produzioni e l’aspettativa di guadagnarci appare in effetti poco più di una speranza. La pubblicità e la grande copertura mediatica di cui gode il vino fa più effetto sui produttori che sui consumatori.
JOINTOGETHER.ORG
’Power Hour’ a Dangerous Ritual for Young Drinkers
A drinking game that requires players to drink as much liquor as they can in an hour to celebrate their 21st birthday can lead to coma or death, the New York Times reported March 12.
Cheering friends and onlookers record the number of shots downed by players, sometimes by scratching marks on the drinker’s arm; a Michigan State student who died of an alcohol overdose in 1998 had 24 such marks on his arm from a two-hour drinking binge. Some bars even provide vomit buckets as a useful souvenir for players, who also know the game as "21 for 21" -- referring to the number of drinks the newly minted legal drinkers are trying to consume in an hour.
This and similar drinking games have led to a number of deaths, and states like Texas and North Dakota are trying to thwart such rituals by delaying the legal drinking age to the morning after people reach the age of 21, not midnight.
Some bars have posted signs warning that they won’t serve 21 drinks to 21-year-olds, while others maintain that it is the customer’s responsibility to drink sensibly.
"We were having a power hour a night, and no problems," said Pete Sabo, the owner of the Bison Turf, a bar close to North Dakota State University where a 21-year-old went into a coma during one such drinking game. "There’s responsible drinkers at 18 and there’s irresponsible drinkers at 50. Making them wait eight hours later is not going to make them any more responsible."
Schools and charities also become more proactive in warning students against overindulging on their 21st birthdays, sending out postcards to those who are about to reach legal drinking age.
IL SECOLO XIX
POLSTRADA Ritirate sette patenti
 
IL SOLE 24ORE
Federvini: contro l’alcool Sirchia è troppo severo
 

ALTO ADIGE
sul pullman antialcol spunta la coca
 
GAZZETTA DI REGGIO
ubriaco reagisce ai carabinieri operaio 40enne denunciato. L.f.



Martedì, 15 Marzo 2005
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