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Notizie brevi 15/11/2012

Finti incidenti per truffare le assicurazioni, in 106 a processo

Il gup Maurizio Saso ha rinviato a giudizio presunti protagonisti e comprimari di un'articolata frode che vedrebbe a capo un ex carrozziere brindisino. Fra gli imputati anche tre avvocati. Diversi i residenti in provincia di Lecce
Foto Blaco - archivio Asaps

BRINDISI - Una sfilza interminabile di nomi, ben centosei, per una delle presunte truffe più corpose e articolate della storia del Salento, che sarebbe stata messa a segno ai danni di un altro vasto elenco, composto di compagnie assicurative, fra cui - per citarne solo alcune - Unipol, Zurich, Cattolica, Milano, Allianz, Toro Assicurazioni, oggi parti civili nel processo che si aprirà il prossimo 15 marzo.
Tutti rinviati a giudizio dal gup Maurizio Saso, infatti, gli indagati, per aver provocato, secondo quanto contesta la Procura di Brindisi, finti incidenti stradali. O, meglio, alcuni mai realmente avvenuti, e altri studiati ad arte. Il tutto, per ottenere il risarcimento dei danni, quasi sempre per migliaia di euro.
Associazione per delinquere finalizzata alle truffe ai danni delle compagnie assicurative, è quanto contesta il pubblico ministero Pierpaolo Montinaro, che ha avviato l'inchiesta nel 2007, con indagini delegate alla polizia stradale del capoluogo messapico, fino alla scoperta di ben trentasei sinistri orchestrati secondo metodi consolidati.

Tutto è nato quando la sezione di polizia giudiziaria della stradale è venuta a conoscenza in anticipo del luogo e dell'ora di un incidente stradale, evidentemente già pianificato. L'inchiesta è quindi proseguita anche sulla scorta di intercettazioni, perizie dei consulenti della Procura, esposti delle compagnie assicurative. Fino a creare un corposo faldone di carte, e a mettere a nudo un sistema capillare, in grado di coinvolgere centinaia di persone fra quelli che si potrebbero definire attori protagonisti e comparse.
Stando a quanto accertato, a capo dell'organizzazione ci sarebbe stato Angelo Balestra, 42enne, ex carrozziere brindisino. In particolare, questi si sarebbe prodigato per acquistare veicoli (o comunque intercedere in questo tipo di operazioni); i mezzi sarebbero poi stati intestati agli altri indagati, i quali avrebbero partecipato ai falsi incidenti, ottenendo cospicui vantaggi in termini di risarcimento. In tutto ciò, altre persone, a vario titolo, avrebbero assunto un ruolo comprimario, rispetto a Balestra, e ritenuto comunque dagli inquirenti di primo piano. Tra questi, risultano persino tre avvocati: i brindisini Silvia Bellino, 38enne ed Eupremio Canario, 51enne, e Cristian Quarta, 39enne di Trepuzzi. Fra i centosei indagati, solo due posizioni risultano per il momento stralciate, per difetto di notifica.

Sebbene la maggior parte degli imputati siano brindisini, non mancano anche residenti nella provincia di Lecce, che avrebbero ottenuto agevolazioni da questo sistema. Della lunga lista di rinviati a giudizio, oltre al già citato legale residente a Trepuzzi, risultano anche Luigi Leo, 66enne, e Massimiliano Leo, 37enne, entrambi di Porto Cesareo; Antonio Rizzello, 31enne, e Carmine Rizzello, 59enne, tutti e due di Veglie; Manuel Mignogna, 26enne di Campi Salentina.
In particolare, Carmine e Antonio Rizzello, Massimiliano e Luigi Leo, e con loro Gianluca Re, 52enne di San Donaci (personaggio, quest'ultimo, che ritorna in più episodi nell'ambito della maxi-inchiesta), avrebbero escogitato un falso incidente, risalente al 28 gennaio del 2008, a Leverano, conseguendo indennizzi da Unipol e Cattolica.

Ovvero, avrebbero provocato una lesione personale, denunciando un incidente, secondo gli investigatori mai avvenuto, fra la Fiat Punto di Carmine Rizzello, condotta da Antonio Rizzello, con a bordo Massimiliano e Luigi Leo, più un'altra persona (risultata estranea), con l'Alfa Romeo 156 guidata da Re. Indennizzo totale, quasi 7mila euro.
L'episodio che vede coinvolto Mignogna, invece, risale al 12 luglio del 2008, e riguarda Brindisi. Il giovane di Campi, insieme ad altri, si sarebbe trovato in una Multipla condotta da una donna, coinvolta in un presunto finto incidente con un furgone Ducato e un'Operl Corsa. Indennizzo complessivo, in questo caso, superiore ai 7mila euro.

 

da lecceprima.it

 

 


 

Giovedì, 15 Novembre 2012
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