RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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Nota della redazione di www.asaps.it : Le note e repliche di questa rubrica sono a cura di Alessandro Sbarbada un grande (e coraggioso) esperto di problemi alcolcorrelati. |
Ad inizio rassegna riportiamo un articolo già selezionato ieri, integrato dalle considerazioni (in colore blu) che ci ha fatto cortesemente pervenire Telefono Blu. Chi volesse eventualmente esprimere un suo parere in merito, può scrivere direttamente a telblu@tin.it . |
IL
GAZZETTINO (Udine)
DOPO LA SENTENZA Etilometro senza legale, Telefono blu assiste solo chi beve poco |
Dopo
la sentenza del giudice dell’udienza preliminare di Udine, che nei giorni
scorsi ha assolto un automobilista dall’accusa di guida in stato di
ebbrezza per violato diritto alla sua difesa, si mobilita Telefono Blu
di Sos Consumatori. |
IL
GAZZETTINO
Giovanardi vuole riportare in aula la proposta per la chiusura anticipata delle discoteche «Fermare le stragi del sabato sera» |
Milano
L’Udc cercherà di riportare in aula, prima della fine della legislatura, la proposta di legge sulle ’stragi del sabato sera’, che per un sol voto fu bloccata e rimandata in commissione. Lo ha detto ieri il ministro per i Rapporti col Parlamento, Carlo Giovanardi, intervenuto a Milano a un convegno sulla sanità lombarda. «Decine di migliaia di giovani continuano a morire o restano feriti, e molti di questi per tutta la vita paralizzati - ha detto il ministro -. Ma per un solo voto in Parlamento non siamo riusciti a fare una politica che chiamo ’di riduzione del danno’, che attenui cioè i fattori rischio, che sono l’alcol, il sonno, la musica assordante, le luci psichedeliche». La proposta era quella secondo cui alle quattro di notte si interrompesse la musica e il ballo e per due ore ci fosse una moratoria nel consumo dei superalcolici «proprio per permettere ai ragazzi, quando si fossero messi in strada - ha detto il ministro - di viaggiare con un minimo di sicurezza per non essere vittime del vero killer, che è il colpo di sonno. Ma siamo stati battuti e la legge è tornata in commissione». Giovanardi spera di riportarla in aula prima della fine della legislatura, «perché io sono impressionato - ha detto - dal fatto che in questo Paese, se un nostro soldato in missione di pace perde la vita si blocca, e giustamente, il Paese; il fatto suscita grandi passioni e tempeste politiche, e in Parlamento si chiede il ritiro della nostra missione di pace. Ma se ogni fine settimana muoiono 10-12 ragazzi per colpa del divertimento e dell’interesse dei discotecari e dei loro profitti, questo sembra un qualcosa che non interessa a nessuno». Il ministro per i Rapporti con il Parlamento è così deciso nel proseguire una battaglia che aveva raccolto molti consensi tra i genitori e le inevitabili proteste del sindacato che rappresenta i gestori delle discoteche. (*) (*) Nota: ricordiamo che questo progetto di legge di regolamentazione del divertimento notturno prevede, all’articolo 2 ("disposizioni per il contrasto dell’alcolismo", pagg. 14 e 15 del link http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/pdf/14PDL0057970.pdf ), e agli articoli 3 e 4 interessanti novità legislative a proposito delle bevande alcoliche. |
ANSA.IT |
(ANSAweb) - CAMPOBASSO, 27 FEB - Tre giovani sono morti e un quarto e’ in gravissime condizioni, per un incidente stradale accaduto intorno alla periferia di Termoli. I giovani tornavano a casa dalla discoteca, lungo la statale 87. Le vittime sono Mario Fiori, 24 anni, Alessandro D’Astolfo (26), e Filomena Sabetta (28). Viaggiavano su un’auto che dopo un rettilineo e’ sbandata finendo contro un guard rail che si e’ conficcato nell’abitacolo. I tre sono morti all’istante. |
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |
Cerignola Il suo corpo senza vita affiorava dall’acqua melmosa di un vascone per uso irriguo, in località «Tre Titoli». Sulle prime si era pensato ad uno dei rituali incidenti in cui qualcuno si avvicina troppo alle pareti viscide dei vasconi e ci finisce dentro senza poter poi risalire. Invece, quando hanno tirato fuori dall’acqua Ofori Kingsley, 35 anni, ghanese senza permesso di soggiorno si è capito cosa fosse successo: aveva una corda legata attorno al collo e l’altra estremità legata ad una grossa pietra per non riemergere. Suicidio. Causato dalla solitudine, dalla disperazione per una vita impossibile, nei casolari inospitali e bui dello sterminato agro cerignolano. Ma dovuto anche alla disoccupazione e alla fame. Nessun dubbio per i carabinieri che hanno identificato la vittima e i vigili del fuoco che hanno ripescato il cadavere da quella tomba d’acqua. Da una quindicina di giorni l’africano non riusciva a trovare «una giornata». Il coinquilino della casupola diroccata in cui viveva, l’aveva visto sempre più triste e depresso. Kingsley aveva cominciato ad affogare nell’alcool la sua delusione. Sempre più spesso, infatti, nelle ultime due settimane il ghanese era in preda ai fumi dell’alcool. Ed ubriaco fradicio era anche la notte tra martedì e mercoledì, quando è scomparso nel buio, come un’ombra. Ieri mattina all’obitorio suo fratello, anch’egli senza fissa dimora, anch’egli irregolare, ha effettuato il riconoscimento del cadavere ed ha parlato della fatica di vivere di suo fratello. Casi come questo sono sempre più ricorrenti nelle cronache. Gente che muore carbonizzata la notte di San Silvestro per un incendio nel cassone di un camion abbandonato e usato come tetto; oppure per le esalazioni di un incendio in una misera casupola. Uomini che restano per mesi nelle celle frigorifere di un obitorio, fino alla sepoltura d’ufficio, senza che nessuno reclami neppure il loro cadavere. Antonio Tufariello. |
GIORNALE
DI BRESCIA |
Il
dibattito ha preso le mosse da un’indagine condotta con questionario
tra 442 alunni
Daniele Piacentini «La vita è bella: vivila fino in fondo!»: con questo slogan si è aperto ieri mattina a Chiari il convegno "Stragi del sabato sera e disagio giovanile", organizzato presso il Salone Donegani dagli alunni della classe 5°A Mercurio dell’Itcg "Luigi Einaudi" della cittadina clarense. Motivo dell’iniziativa, la presentazione dei dati raccolti dai ragazzi dell’"Einaudi": un lavoro iniziato a fine settembre e che ha visto 442 ragazzi dell’istituto rispondere ad un questionario anonimo sulle proprie abitudini alla guida di scooter o auto. «Un impegno importante - dice il prof. Mariano Pirrotta, che ha coordinato le fatiche dei 15 alunni della 5A -, che dimostra come la scuola non può disattendere le richieste d’ascolto dei propri ragazzi e del proprio territorio». Alla base dell’indagine dei ragazzi una convinzione, espressa ieri mattina dagli alunni Luca Campana e Valentina Zanuzzi: «Non sarà che la causa di un incidente stradale risieda anche in un disagio più grande che coinvolge i giovani, un’inquietudine che viene da dentro? Noi crediamo di sì. La nostra ricerca è solo un segnale di attenzione, perché sappiamo che il problema è complicato e le soluzioni devono essere trovate grazie al coinvolgimento di tutte le forze disponibili». Proprio per fare questo, i ragazzi del prof. Pirrotta hanno "chiamato a rapporto" ieri mattina un numero significativo di istituzioni: l’elenco delle collaborazioni al convegno comprende infatti Il Giornale di Brescia (presente con il caporedattore Claudio Baroni, che ha moderato gli interventi dei relatori), l’Associazione vittime della strada, l’Assessorato alla pubblica istruzione del Comune di Chiari, il Comando di Polizia Municipale e la Polstrada di Chiari, la Provincia di Brescia nonché il campione olimpico Andrea Cassarà ed i Nomadi, che hanno mandato un videomessaggio ai ragazzi. Istituzioni diverse, riunitesi ieri assieme al parroco di Chiari don Piero Marchetti Brevi ed alla psicologa Miriam Masserdotti per tentare di rispondere alla domanda dei giovani dell’"Einaudi": è possibile tentare di mettere fine ad un stillicidio che nel solo 2004 ha causato ben 8.000 morti in tutta Italia, di cui uno su quattro fra i 15 e i 25 anni? Un quesito difficile, cui i relatori hanno provato a dare risposta secondo i propri campi d’azione. L’assessore clarense alla Pubblica Istruzione, Oriella Marella, dopo aver ricordato gli incentivi del Comune per l’acquisto di caschi, ha esortato i ragazzi a «non essere passivi», mentre l’ing. Luisa Zavanella della Provincia ha evidenziato come «la ricerca dei ragazzi di Chiari è una piacevole eccezione». Gli agenti della Polstrada e della Polizia Municipale di Chiari hanno parlato invece dei rischi causati da alcool e droghe, specialmente se accoppiate: «È importante - han ricordato gli agenti - che almeno il guidatore eviti di bere». La velocità, l’alcol, le droghe, «tutti segnali - secondo la psicologa Masserdotti e don Marchetti - di un disagio più profondo, della necessità di intessere relazioni e della difficoltà di viverle». Spunti di riflessione importanti, che andrebbero analizzati a fondo per capire le complessità del rapporto fra incidenti stradali ed il mondo del disagio giovanile: non è infatti un caso se nel 2004 a Brescia e provincia, come ha ricordato il presidente dell’Associazione bresciana vittime della strada Roberto Merli, «durante le ore notturne del divertimento ci sono state 49 vittime». |
IL
GIORNALE DI VICENZA |
Tampona
un motorino, ferendo il centauro, e scappa. Nella fuga colpisce una
vettura ma nemmeno in questo caso decide di prestare soccorso. I testimoni
memorizzano il numero di targa e chiamano il 113. Le volanti, con l’ausilio
dei vigili urbani, bloccano la Volkswagen Golf con un marocchino al
volante e un connazionale a fianco. È, in estrema sintesi, quanto
accaduto ieri sera fra le 19.40 e le 20 in città. A tarda ora,
la polizia stava valutando se arrestare il conducente o limitarsi a
denunciarlo a piede libero. |
GAZZETTA
DI PARMA |
Chi
si fosse trovato a passare lungo via Emilio Lepido, nel cuore della notte
tra venerdi e sabato, non avrebbe potuto evitare di notare quelle due
auto impegnate in un incomprensibile inseguimento. Che una Porsche tallonata
a forte velocità da una Bmw X5 non è cosa che si veda tutti
i giorni soprattutto se al minicorteo si accodano dopo poco anche le pattuglie
della polizia. Tutto è cominciato poco dopo le 4 quando la grossa
Suv è stata tamponata a poca distanza dallo svincolo della tangenziale
nord. Un urto non particolarmente violento che si sarebbe potuto risolvere
con due firme sulla constatazione amichevole se l’autista della Porsche,
evidentemente ubriaco, non avesse deciso all’improvviso di prendere il
largo. Una decisione per nulla gradita dalla vittima del tamponamento
che, saltata in macchina, si è incollata al paraurti della Porsche
richiedendo nel frattempo l’intervento delle Volanti. Intanto però
il fuggitivo, dopo una puntata verso San Prospero aveva bruscamente invertito
la sua corsa e bruciato la via Emilia e la tangenziale per sbucare su
via Colorno. Dove, ha finalmente accettato di fermarsi e dove l’hanno
trovato gli agenti della Questura. I poliziotti raccolte le testimonianze
e constatato l’evidente stato di ubriachezza hanno cosí denunciato
F. B., 26 anni per guida in stato d’ebbrezza. Una sbronza colossale costata
al giovane anche il sequestro del mezzo mentre pure la patente è
stata ritirata. Nella speranza che l’automobilista, non nuovo a simili
bravate, impari che mescolare la bottiglia e l’acceleratore può
essere pericoloso. E non solo per il feroce mal di testa del giorno dopo.
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IL
MESSAGGERO (Frosinone) |
di GIANNI
PALMIERI |
CORRIERE
ROMAGNA (Forlì) |
FORLI’ - Un altro schianto di venerdì notte con alla guida un ubriaco. Ormai è un fenomeno preoccupante. L’altra notte un giovane che viaggiava a bordo di una Peugeot 206 insieme a due amici, ha perso il controllo all’incrocio fra la via del Partigiano e viale dell’Appennino. L’auto ha colpito i new jersey provvisori di una rotonda e si è poi schiantata. Per fortuna non ci sono stati feriti gravi. Sul posto è intervenuta la Polizia Stradale di Rocca che ha denunciato l’automobilista ubriaco e ritirato la patente. |
BRESCIA
OGGI |
Alle
23 di venerdì, in evidente stato di alterazione alcolica, E.M.,
operaio di 31 anni che risiede a Cologne, si è presentato alla
reception di un albergo di Cazzago San Martino e ha chiesto una camera
per trascorrervi la notte. Il portiere di notte ha preso tempo, visto
che quell’uomo era fortemente alterato e i discorsi fatti non erano
lineari. Al cliente è stato domandato allora se avesse la disponibilità
per pagare la camera. «Certo che posso pagare», ha risposto
seccato. E di tasca ha tolto alcuni preservativi, un paio di siringhe
e un laccio emostatico. «Ecco, dammi la camera» ha rimarcato.
Immaginabile lo stupore del portiere di notte dell’hotel che gli
ha detto di non poterlo accontentare. Non poteva certo ricevere preservativi
e siringhe a mo’ di compenso.
Al rifiuto, E.M. - i carabinieri non hanno diffuso le generalità trattandosi di un incensurato - ha dato in escandescenze e sono così dovuti intervenire i carabinieri per riportarlo a più miti consigli. Alla vista dei militari l’uomo però ha reagito con violenza ed è stato arrestato con l’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Ora è in carcere. F.mo. |
L’ADIGE |
TRENTO
- Terzo e conclusivo incontro promosso dalla Confraternita delle vite
e del vino di Trento, sul tema: «Dove sta andando il vino trentino?».
Nella sala della Camera di Commercio è intervenuto il professor
Attilio Scienza, che ha dato un ulteriore contributo al dibattito dopo
la sua prima conferenza del novembre scorso. Scienza ha invitato il
mondo vitivinicolo del Trentino a porre attenzione alle nuove realtà,
che rischiano di mettere in crisi il nostro settore vitivinicolo. È
il momento di fare gioco di squadra, lavorare con tutti i soggetti impegnati
nella filiera del vino. Un lavoro fatto da tecnici competenti sull´esempio
di quello che stanno facendo in Francia. Sarebbe utile istituire anche
in Trentino un «osservatorio», per monitorare tutto ciò
che avviene in Italia, ma soprattutto all´estero, in modo da rispondere
in tempo reale alla concorrenza che si fa sempre più agguerrita.
Quello che manca al nostro mondo del vino è la conoscenza dei
dati di quanto sta accadendo in termini di produzione e di tendenze
nelle altre realtà produttive. |
IL
GIORNALE DI VICENZA |
(e. m.) Spettacolare incidente lungo la statale semideserta del sabato mattina. Ieri verso le 7,30, all’altezza del ponte di Pedescala a Valdastico, quattro macchine sono infatti rimaste coinvolte in un incredibile scontro, con ripetute carambole, che fortunatamente non ha però procurato conseguenze fisiche a nessuno degli occupanti delle auto. Le cause del sinistro sono ora al vaglio dei carabinieri di Schio, intervenuti sul posto con una pattuglia del nucleo radiomobile. L’alto tasso alcolico è invece il responsabile accertato di due cadute dalla moto verificatesi nella serata e nella nottata di venerdì, rispettivamente lungo la Maranese e in via Maraschin. Nel primo caso coinvolto uno scledense, S. T. del ’61, che è scivolato dal suo ciclomotore sull’asfalto procurandosi un trauma cranico giudicato guaribile in pochi giorni: livello di alcol pari a 3,2 e relativa denuncia. Denuncia con ritiro di patente anche per il trentatreenne turritano R. G. -per lui tasso alcolico di 2,1- "raccolto" alle due di notte da una pattuglia della Polizia municipale dopo essere caduto dalla moto a pochi passi dalla caserma dei carabinieri. |
IL
TEMPO |
di GIGLIOLA BALDASSARRE FRANCAVILLA — Anziani che vivono da soli, in sovrappeso, depressi e consumatori abituali di alcool: è questa la fotografia che emerge dai dati preliminari presentati ieri al Museo Michetti nell’ambito del 1° convegno regionale "La dimensione socio-sanitaria in Abruzzo”, organizzato dalla Scuola abruzzese di medicina generale (Sang) in sinergia con la Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg). Il rilevamento triennale è stato possibile grazie alla collaborazione dei medici di famiglia abruzzesi. Sono 50.000 le schede esaminate e suddivise per sesso e fascia d’età (dai 65 ai 90 anni e oltre). Il primo dato riguarda proprio le abitudini alimentari: oltre 1/3 delle persone considerate risultano in soprappeso, ma non obese. Come dire, si mangia tanto e male, ma non tantissimo e malissimo. L’11% degli anziani vivono soli, con prevalenza femminile; il 5% non ha contatti con i famigliari. Gli ultranovantenni che mantengono una propria residenza sono circa 1000. Un dato preoccupante è riconducibile all’aumento dei casi di depressione e ansia; per non parlare del dato emergente relativo all’aumento del fenomeno dell’alcolismo: in proporzione più maschi che femmine. Le malattie prevalenti sono l’ipertensione, il diabete e le patologie osteoarticolari. Il 5% degli anziani è affetto da neoplasie. "La popolazione considerata - spiega il dott. Fausto Stante che si è occupato dell’elaborazione dei dati – è per numerosità sufficientemente ampia e proviene da un universo di medici grande ed eterogeneo. Si è cercato di fornire una macro-piattaforma epidemiologica formativa e di pianificazione”. "I risultati ottenuti – sottolinea il dr. Luciano Orsini, presidente della Sang e assessore alla sanità del Comune di Francavilla al Mare – saranno comunicati alla Regione che potrà utilizzarli per predisporre, attraverso i Distretti sanitari, dei servizi ad hoc”. "E’ molto importante – prosegue l’assessore agli affari sociali del Comune Anna Maria Chiementa – occuparsi degli anziani che in Abruzzo sono il 10% in più rispetto alle altre regioni”. |
IL
GAZZETTINO (Venezia) VENEZIA: noi non vogliamo una città dormitorio |
Leggo
nella rubrica "Lettere e opinioni" la lettera del sig. Ernesto
Pancin "segretario Aepe Venezia" il quale si rammarica del gesto
eclatante messo in atto da un esercente veneziano, come ampiamente riportato
dal vostro giornale. Poi prosegue con l’invito al Comune «ad una riflessione
più serena sull’argomento e soprattutto a porsi il problema che questa
città non può essere un dormitorio e basta». Io pongo
personalmente all’opinione, il fatto quasi purtroppo dimenticato, che c’è
stato un morto, sì signore, una vita spezzata, nell’ultimo giorno
di carnevale, nella zona di San Pantalon a pochi passi da S. Margherita.
E bene specificato negli articoli del Gazzettino come si sono svolti i fatti,
storie di emaginazione, ed alcool, venduto e consumato in quantità
industriali, venduto da tutti gli esercenti che hanno le attività
nella zona e se ben si vuole ricordare, anche da - autorizzate "dal
Comune" - baracche per la mescita di alcolici e superalcolici. Quindi
sig. Pancin, diamo un peso ai fatti accaduti, non si vuole criminalizzare
tutti gli esercenti onesti di Venezia, non si vuole come dice lei una città
dormitorio e basta. Ma prendiamo atto che purtroppo è successo quello,
che prima o dopo doveva succedere! Un pestaggio, una violenta aggressione
che ha causato dopo qualche giorno, la morte di un uomo! Questo deve far
riflettere i lettori, non si vuole accostare la morte di un uomo, con il
lavoro onesto di tanti, tantissimi esercenti più che onesti, iscritti
alla sua categoria, ma si sà, nei grandi numeri c’è sempre
un qualcuno che non si comporta come dovrebbe. Voglio far capire ai lettori,
che la situazione è questa, ma purtroppo, forse, non basterà
neanche la morte di un uomo, sig. Pancin: sono questi i fatti che mi hanno
molto colpito. Luigi Nicoletti. |
LA
SICILIA (Caltanissetta) SANTA CATERINA Disagio, pure le Istituzioni possono fare prevenzione |
Santa
Caterina. Le istituzioni si avvicinano ai giovani. Questo il senso
dell’incontro che il vice presidente del consiglio comunale Paolo Di Francisca
ha promosso, coinvolgendo una quarantina di ragazzi e giovani, che si sono
ritrovati nella sede del «Movimento civico caterinese», la lista
civica che sostiene il sindaco Antonio Fiaccato. «Essendo un giovane di 27 anni - dice il vice presidente Di Francisca - mi sono trovato in sintonia con la gioventù caterinese, recependo il disagio che essa vive. Infatti, nel corso dell’incontro, che è nato spontaneamente senza una matrice politica, è apparso chiaro che sono i due i problemi che affliggono i giovani del paese: la droga e l’alcol i cui effetti deleteri, purtroppo, si mostrano quotidianamente e pertanto si devono realizzare progetti di prevenzione. Ritengo che le istituzioni, in primis il Comune, hanno il dovere, in questo caso, di intervenire. Per il momento rileviamo il disagio esistente tra i giovani; discutere con loro ci ha fatto capire quando sia preoccupante a Santa Caterina il fenomeno del consumo di droga e alcol, che trae origine dall’insoddisfazione dei giovani, spesso senza un lavoro. Ed è partendo da queste problematiche che è stato toccato un altro tema, quello dello sviluppo economico. Bisogna che sia radicato nei giovani la mentalità dell’aggregazione. Il fatto di isolarsi non favorisce certo la creazione di imprese, di consorzi e cooperative edili, che possono contribuire a risollevare l’economia del paese. E non è casuale che molte gare d’appalto indette dal Comune vanno aggiudicate a ditte di fuori perchè quelle locali non hanno i requisiti per potervi partecipare». Al termine dell’incontro è arrivato pure il sindaco Fiaccato, che ha portato i saluti della Giunta e di tutto il consiglio comunale. Nuccio La Mattina. |
IL
GAZZETTINO (Treviso) CASO HEINEKEN |
PEDAVENA - (r.g.) «La strada da percorrere è già indicata unanimemente. Ed è quella finalizzata alla vendita del sito a un produttore di birra. Pur apprezzando ogni contributo volto a risolvere la questione dello stabilimento Heineken di Pedavena, è questa la via da seguire». Il presidente della Provincia Sergio Reolon commenta così il progetto lanciato dal consigliere provinciale Costantini di dar vita a una cordata tra gestori di locali e titolari di negozi. Questa, una volta acquistata la fabbrica, utilizzerebbe nei propri esercizi commerciali la birra prodotta a Pedavena. «Ritengo - ha sottolineato il presidente Reolon - che non vadano messe in pista idee alternative a quella che ormai è stata definita come la principale da perseguire unitariamente. Per evitare il rischio che ciò, in un contesto ben delineato, crei confusione. Lavoriamo quindi compatti per cercare di portare a casa il risultato che ci siamo prefissati e che tutte le realtà coinvolte nella questione, come emerso alla recente conferenza organizzata a Pedavena dal Lions Club, hanno fatto proprio». Sempre attivi, i siti internet promossi dai lavoratori (www.birreriapedavena.info) e dal Comitato Birreria Pedavena (http://web.tiscali.it/comitatobirrpedavena/). |
CORRIERE
ADRIATICO Le iniziative per combattere l’alcolismo Arriva un numero verde |
MONTE
URANO - Un numero verde e un punto di accoglienza e di ascolto per le
famiglie e soggetti con problemi di alcol correlati. E’ la proposta
avanzata dall’Arcat (associazione regionale del club degli alcolisti
in trattamento) al comune di Fermo e che dovrebbe realizzarsi in prospettiva
della nuova provincia. A collaborare al progetto saranno i 4 Cat già
presenti nel territorio provinciale: Fermo, Porto San Giorgio, Marina
di Altidona e Monte Urano. La proposta, che ha avuto un assenso di massima
da parte delle autorità fermane, è stata illustrata da Luigina
Zazio nel corso dell’incontro informativo “Le nuove dipendenze”
organizzato dal comune di Monte Urano e dall’associazione “L’Alveare”
e svoltosi venerdì scorso nella sala riunioni del palazzo comunale,
inaspettatamente gremita per un tema simile.
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IL
MESSAGGERO (Pesaro) Ubriaco al bar tira fuori taglierino e coltello |
FANO Momenti di terrore nel cuore della notte fra venerdì e sabato, alle 4, all’esterno di un bar del centro di Fano, "Il passatempo", davanti ai giardini di piazza Amiani, quando un algerino di 35 anni, residente a Fano e disoccupato, ha minacciato un avventore di 45 anni con un coltello a serramanico e un taglierino. All’origine del fatto un alterco scatenato da banali motivi che però, per il giovane, in evidente stato di ebbrezza, sono stati più che sufficienti a fargli perdere la testa e tirare fuori dalle tasche le due armi. L’algerino si è diretto verso uno degli avventori del locale, un tecnico di laboratorio urbinate che, alla vista delle lame, ha saputo mantenere la freddezza evitando di scatenare ulteriori pericolose reazioni da parte dell’aggressore. Il titolare del bar, considerata la situazione, ha avvertito i carabinieri di Fano che, alcuni minuti dopo, hanno bloccato l’algerino denunciandolo a piede libero per minacce, possesso e uso illegale di armi. Una lunga notte di lavoro per gli uomini dell’arma che già dalla tarda serata erano stati impegnati in altri due interventi (due automobilisti denunciati per guida in stato di ubriachezza, un albanese di 30 anni in via Pisacane e un idraulico fanese di 19 anni a Fenile) «Ho visto subito che la situazione rischiava di degenerare - ha detto il titolare del bar - e ho chiamato le forze dell’ordine per evitare pericoli sia alla clientela che a me stesso, oltre che danni al locale». M.G. |
L’ADIGE Brillo al mattino, esce di strada |
Un
ventiquattrenne residente in Valsugana è uscito di strada ieri mattina
verso le 9.40 mentre con la propria vettura, una Renault Clio, stava percorrendo
la bretella che congiunge via Conci e via Galassa a Villazzano. Allertati
da un passante, gli agenti dell´infortunistica della polizia municipale
si sono precipitati sul posto per i rilievi, trovando il giovane illeso
ma un po´ alticcio. È stato sottoposto ad esami per verificare
il tasso di alcol presente nel corpo. |
CORRIERE
DELLA SERA LIBRI CULT Football, alcol e autodistruzione negli «Appunti» di Frederick Exley, scritti negli anni ’60 Un tifoso alla deriva nel sogno americano |
«Chiedo
di essere giudicato come uno scrittore di fantasia», scriveva Frederick
Exley all’inizio di A fan’s note , nel 1968, un attimo prima di
cominciare a raccontare al lettore l’iperbolica e sconclusionata vita
di «un romantico autodistruttivo», in quel magnifico memoir
romanzato che è entrato nella storia della letteratura americana
degli anni ’60 come un concentrato di contraddizioni: grande successo
di critica, grande insuccesso di vendite, a tutt’oggi, tuttavia, costanti
e ininterrotte. Insomma, un cult book e un long seller insieme. È
forse perché raccontava la storia di un uomo capace di trovar sollievo
alla malattia della vita solo ubriacandosi nei bar davanti a una partita
di football americano, inesportabile come sport ma non come metafora - «È
stato il mio destino, il mio fato, il mio fine essere un tifoso»,
si legge sulla tomba di Exley, accanto alle date 1929-1992 - che questo
libro famoso di un autore dimenticato arriva solo adesso in Italia col titolo
Appunti di un tifoso , nell’ammirevole traduzione di Maria Baiocchi,
fedele alla ricchezza di una lingua che, inseguendo il filo dei pensieri
dell’autore in tutte le loro diramazioni, rinuncia alla lucidità
e alla stringatezza dell’inglese. Ma chi era, Frederick Exley? Era un one book writer , dissero i critici americani: l’autore di un unico libro, anche se in trent’anni di alcolismo e vagabondaggio esistenziale ne scrisse tre, di cui gli ultimi rappresentano la pallida continuazione del primo. Oggi, col senno di poi, potremmo definirlo un grande fallito, a metà tra il machismo di Hemingway (una foto di poco prima di morire a 63 anni lo mostra barbuto, con una pancia fiera, una sigaretta all’angolo della bocca e una bottiglia di vodka in mano) e il romanticismo di Fitzgerald. Una miscela decisamente infausta, che porterà Frederick Earl Exley detto Ex, il protagonista di Appunti di un tifoso , a sfogare le proprie ambizioni frustrate nell’autodistruzione. Ex, dunque: uno che è stato ma non è più. Il più crudele dei soprannomi Frederick Exley se lo affibbia da solo, mentre il suo personaggio si muove tra Chicago, New York e il Connecticut, incapace di adattarsi alla vita borghese, entrando e uscendo dagli ospedali psichiatrici, via via depresso, arrapato, impotente, sposato, divorziato, fragile, violento, sincero fino allo strazio e intelligente. Così va la storia di Ex: che giovanissimo arriva a New York, pensando di imporle la propria personalità e diventare uno scrittore famoso come Bellow o Vonnegut o Heller, e ne viene respinto. «Altri magari ereditano dal proprio padre un talento per i numeri, un vecchio orologio d’oro da taschino incrostato di verde, o un’espressione eternamente stupefatta» scrive Exley, il cui padre operaio era stato un buon giocatore di football e come tale un eroe di provincia. «Dal mio ho ereditato il bisogno di sentire sussurrare il mio nome in tono reverenziale». Non accadrà. Ed Ex porrà rimedio alla cocente umiliazione di aver sperato troppo ubriacandosi di tifo per i Giants, perché la violenza del football americano rappresenta per lui «un’isola di franchezza in un mondo dominato dalla prudenza»; perché il campione dei Giants e suo compagno di università Frank Gifford diventa il suo alter ego; perché Gifford «potrebbe essere l’unica fama che potrò mai avere». In ospedale psichiatrico, dove il vero Exley viene giudicato schizofrenico paranoico, Ex comincia a scrivere: «In me c’era sempre un Io distaccato e ironico che stava a guardare l’altro Io mentre metteva in scena il suo sogno pacchiano». L’istinto individualista e l’avversione al gregge dell’artista lo rendono incompatibile ai sogni di benessere dell’America di Lyndon Johnson. La sua diventa la deriva di un misfit , di uno spostato, americano nei sogni e antiamericano nei valori. Da quella terribile frizione è nato il grande libro di un perdente. Il libro: Frederick Exley, «Appunti di un tifoso», Alet, pagine 446, 21 |
LA
STAMPA Centra le auto ferme sulla strada I fumi dell’alcool lo avevano ottenebrato.... LA PROVINCIA PAVESE con la patente a punti diminuiti gli infortuni più gravi sulle strade IL MESSAGGERO VENETO incidenti e patenti ritirate a causa dell’abuso di alcol LA NAZIONE (Firenze) Studente ubriaco si scatena Calci all’entrata della facoltà LA NUOVA FERRARA era ubriaco alla guida ALTO ADIGE alcolici ai mega party regole uguali per tutti IL RESTO DEL CARLINO (Imola) Ubriaco reagisce ai poliziotti LA NAZIONE (Lucca) Ferma la macchina sui binari: era ubriaco LA GAZZETTA DI MANTOVA ubriaco in motorino condannato IL GAZZETTINO (Nordest) Noto imprenditore vinicolo schiacciato da una botte |
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