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Incidenti, finalmente dati certi su alcol e droghe

L'Istat colma un «buco nero» nel tentativo di fare chiarezza su un fenomeno allarmante e sottovalutato

MILANO - Quanti incidenti sono stati provocati dall'alcol o dalle droghe? Nessuno lo sa con precisione, il sistema di raccolta dati è ancora fermo a vecchi schemi che ignorano chi alza il gomito al volante o si mette in macchina «stonato» di erba o di coca. Esistono solo stime e non numero certi. Perchè fino al 2009 i numeri indicavano percentuali bassissime e quindi venivano giudicati inattendibili. Risultato: da quella data la conta è stata abbandonata in attesa di trovare numeri e metodologie più affidabili. Per colmare questo enorme buco nero, l'Istat ha deciso di istituire un gruppo di lavoro dedicato a rivedere completamente il sistema di approvvigionamento dei dati.

UN MODELLO REALE - Composto da ricercatori dell'Istat, da funzionari dell'Aci, dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dalla Polizia Stradale, nonché da Carabinieri, Polizia Locale, rappresentanti dell'Anci e dell'unione delle province. Per arrivare a questa svolta ci sono voluti 15 anni e forti pressioni da parte di tante associazioni, come l'Asaps. Il presidente Giordano Biserni ricorda «quando anni fa, contestavamo l’assoluta inattendibilità dei dati relativi alle ebbrezze, nessuno ci ascoltava: nessuno ci ascoltava quando sostenevamo, da tecnici, che i modelli di rilevazione dei dati erano strutturati in maniera tale che praticamente di nessun sinistro si poteva alla fine avere un dato certo. Nessuno ci ascoltava, anzi ci considerano dei talebani». E i dati sulla mortalità a causa di alcol e droghe finivano inevitabilmente sottostimati. Adesso l'impegno dell'Istat è di fornire un «modello di rilevazione certo» sul quale costruire poi politiche di sicurezza efficace e risolutive. Il suggerimento dell'Asaps è anche di «distinguere fra i quasi 300.000 feriti quanti sono quelli veramente gravi con conseguenze permanenti e irreversibili. Non continuiamo a mischiarli con i finti colpi di frusta, o con le prognosi di 5 giorni. Lo richiedono anche le agenzie della sanità e la chiarezza sui costi assicurativi»

L'OMICIDIO STRADALE
- Intanto secondo un recente sondaggio dell'Aci-Censis, l'82% degli italiani chiedere pene più severe per chi guida ubriaco o drogato provocando incidenti mortali o gravi lesioni. E un altro 45% si dice favorevole all'introduzione del reato di omicidio stradale, provvedimento al vaglio del Parlamento dopo una raccolta di 58 mila firma per sostenere la legge d'inziativa popolare.

 

da corriere.it

 

Martedì, 20 Novembre 2012
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