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Rassegna stampa alcol e guida del 9 febbraio 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


ANSA.IT
Camera: via libera ai bimbi in spot
Il provvedimento passa ora al Senato

(ANSA) - ROMA, 9 FEB - Il divieto di utilizzare bambini per la realizzazione di spot pubblicitari in televisione sara’ abolito. Lo prevede il provvedimento che modifica alcune parti della legge Gasparri relative alla tutela dei bambini nei programmi tv, approvato con voto segreto dall’Aula della Camera con 205 si’ e 177 no. Il testo passa ora al Senato. Il provvedimento prevede anche il divieto di pubblicita’ di bevande alcoliche nella fascia protetta, cioe’ dalle 16 alle 19. (*)
 
(*) Nota: dalle ore 0 alle 16 e dalle 19 alle 24 tutti possono essere soggetti alla promozione dell’alcol, siamo "protetti" tre ore al giorno.
CORRIERE ROMAGNA
Violenza sulla moglie, condannato

RAVENNA - E’ stato condannato in contumacia a quattro anni e sei mesi di reclusione. Un 43enne originario di Terlizzi (Bari) - ma residente a Cervia da anni - era accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti della moglie, maltrattamenti in famiglia e lesioni. Difeso dall’avvocato Silvia Cortesi, ieri l’uomo non si è presentato in aula. Da mesi è ufficialmente irreperibile, ma la giustizia ha fatto il suo corso, condannandolo in primo grado per una serie di reati compiuti fino al marzo del 2003. Il pubblico ministero Silvia Ziniti aveva chiesto al termine della sua requisitoria una pena a sei anni di carcere, ma il collegio presieduto da Gabriele Ferretti, a latere Danila Indirli e Alberto Rizzo, ha ritenuto le attenuanti prevalenti sulle aggravanti, (l’uomo ha piccoli precedenti di polizia per oltraggio a pubblico ufficiale) e ha compreso nell’accusa di maltrattamenti in famiglia il capo d’imputazione di lesioni. La vicenda processuale parte nell’estate del 2000, dopo un drammatico episodio. La sera del 23 luglio l’uomo attende la moglie (di due anni più giovane) di ritorno dal lavoro e pretende un rapporto sessuale. Il marito è in stato di ebbrezza e quando la donna tenta di sottrarsi lui la picchia di fronte ai tre figli, che all’epoca erano tutti minorenni. Poi le stringe forti i polsi per immobilizzarla - la donna riporterà lesioni guaribili in dieci giorni - e abusa sessualmente di lei. I figli della coppia (due femmine e un maschio) scappano terrorizzati dall’appartamento e si rifugiano nell’abitazione di un vicino al piano inferiore. Le urla provenienti dalla casa dell’uomo svegliano gran parte dei condomini, tra questi c’è anche un carabiniere che si interessa del caso. Dopo la denuncia partono le indagini e si scopre che il pugliese non era nuovo a gesti del genere, molto spesso causati dall’alcol. I fatti avvenivano anche in presenza dei figli, che dopo la separazione sono stati affidati alla madre sotto il controllo dei servizi sociali ai quali era giunta segnalazione della difficile situazione familiare. Un altro precedente di violenza nei confronti della donna risale al 1997. Allora la colpì ripetutamente al capo fino a farle perdere i sensi con uno zoccolo. Il tutto per essersi rifiutata di avere un rapporto sessuale. Altri episodi, meno gravi, di maltrattamenti sono avvenuti fino all’ottobre del 2003. L’uomo, che al momento è irreperibile, era stato rinviato a giudizio dal gup Corrado Schiaretti il 18 marzo del 2004. Ieri la condanna di primo grado.

CORRIERE ADRIATICO
I Ghiottoni
Una serata tutta da bere
PORTO SAN GIORGIO - Una serata di degustazione tutta da bere, in scena i migliori whisky scozzesi. Il "Club dei Ghiottoni"di Fermo ha organizzato per venerdì 11 febbraio alle ore 22 presso la pasticceria "Caffè Torinese" una serata di degustazione un pò fuori dai tracciati classici della tavola, ma comunque molto stimolate soprattutto per gli appassionati del malto scozzese. In collaborazione con il "Single malt whisky" la serata proporrà la degustazione di 6 dei migliori whisky del mondo, tutti ovviamente ultra invecchiati: Glenchinkie 10 anni, Tormore 12 anni, Macallan 12 anni, Glenfiddich 18 anni, Talisker 10 anni e Bowmore 12 anni. Whisky che si accompagneranno a stuzzichini particolari, studiati appositamente dagli esperti dell’associazione per esaltare le caratteristiche dei singoli malti: ostriche, formaggio Stilton, frolla di ricotta al forno, crostata con arance amare di Sicilia, cioccolato, tarteletta con miele di castagno e infine gelato al toffy. Una serata esclusiva organizzata dal "Club dei Ghiottoni" per i veri appassionati di whisky, che certamente non si faranno scappare l’occasione. Per ulteriori informazioni contattare i numeri: 333/8880188 oppure 329/3705882 è gradita la prenotazione per una serata d’esclusivo valore.  A.C.

CORRIERE ADRIATICO
Un week end “operativo” per i carabinieri di Novafeltria
Retate, arresti e denunce

NOVAFELTRIA - Due persone arrstate, tredici denunciate a piede libero, una segnalata per possesso di hashish, 333 controllate, fermati 269 autoveicoli, ritirate cinque patenti e sequestrata una carta d circolazione. Sono i risultati di un’operazione a largo raggio eseguita nello scorso week end dai carabinieri della Compagnia di Novafeltria.
Più nel dettaglio, i due arrestati, un 33enne e un 41enne, erano entrambi colpiti da ordine di carcerazione per pene da scontare per i reati di furto e di ricettazione. Cinque persone sono state denunciate a piede libero per guida in stato di ebrezza, con relativo ritiro della patente; due per atti osceni in luogo pubblico, perchè sorpresi a mingere dinanzi a un locale pubblico. Altri sei sono stati denunciati per manifesta ubriachezza in luogo pubblico.
Oltre ai controlli della circolazione stradale e alle relative 47 contravvenzioni, i militari hanno altri interventi: per una frana di neve che ostruiva parzialmente la carreggiata della Montefeltresca; per una fuga di gas a Pugliano di Villagrande e per un’altra a Cavallara di Maiolo, sempre a causa di perdite dalla conduttura. Un’altra fuga di gas in un appartamento turistico di Carpegna ha reso necessario un intervento.
Infine, è stato effettuato il solito servizio di assistenza agli sciatori sul Carpegna: erano in 1500 sugli impianti.

L’ADIGE
L´odissea di un trentino a Bangkok
Vittima di un incidente, gli chiedono 25mila euro per l´operazione
Di PIETRO GOTTARDI

Un marmista trentino sta vivendo in queste ore una drammatica odissea a Bangkok, capitale della Thailandia. Rimasto gravemente ferito qualche giorno fa in un incidente stradale causato da un tassista ubriaco che è stato arrestato, l´uomo si è scoperto privo dell´assicurazione sanitaria lasciando la madre e la sorella a Trento, in angoscia sia per le sue condizioni che per la copertura delle spese sanitarie e di trasporto che si annunciano molto onerose e fuori della loro portata.
Protagonista della drammatica vicenda, Alessandro Detassis, trentenne artigiano esperto del marmo, di Trento, che lunedì è stato operato subendo la parziale amputazione di una gamba. La mamma Andreina, la sorella Cinzia ed il fratello Paolo tramite il giornale lanciano un appello in primis a specialisti medici trentini affinché si mettano in contatto con i colleghi asiatici che hanno operato il loro caro per conoscere la reale gravità delle sue condizioni. Un ulteriore aiuto lo chiedono alle istituzioni affinché si mobilitino per far rientrare al più presto in Italia Alessandro.
La brutta avventura dell´artigiano trentino ha preso le mosse l´8 gennaio scorso, quando con la compagna Thasanee (originaria della Thailandia) e la loro bimba di tre anni, è partito alla volta dell´Oriente per far visita ai parenti di lei.
Alessandro Detassis nei giorni scorsi assieme ad un amico e dopo aver lasciato la compagna e la figlioletta dai nonni, assieme ad un amico si è recato sull´isola di Samui dove ha noleggiato uno scooter. È stato proprio in sella al ciclomotore che l´uomo tra mercoledì 2 e giovedì 3 ha avuto il brutto incidente di cui abbiamo accennato.
Un tassista che si trovava ubriaco al volante lo ha centrato ferendolo gravemente. Detassis è stato trasferito nel piccolo ospedale dell´isola. Poche ore e l´amico che stava con lui ha telefonato alla madre, a Trento, per chiederle se Alessandro avesse un´assicurazione. Una richiesta "girata" dai medici dell´ospedale che prima di muovere o metter mano al ferito - che rischiava l´amputazione di una gamba -, volevano avere la certezza di rientrare con le spese di trasporto ad un ospedale meglio attrezzato e con quelle dell´operazione e dei giorni di degenza. Mamma Andreina ha ribaltato la casa in cerca di una polizza che però non c´era. A quel punto, appena la questura ha aperto i suoi uffici, la donna vi si è precipitata per inviare un fax all´ambasciata italiana nel quale assicurava di accollarsi le spese di trasporto e sanitarie per il figlio.
Alessandro solo il 5 febbraio è stato trasferito all´ospedale di Bangkok che dall´isola di Samui dista un´ora di volo. L´altro giorno l´artigiano trentino è stato operato. Dalle prime, frammentarie notizie pare che i medici siano stati costretti ad amputargli la gamba. Per le spese di trasporto e l´intervento, in un primo tempo si era parlato di 12 mila euro. La cifra, però, ieri sembra essere più che raddoppiata: 25 mila euro, escluse le spese di degenza. La sua famiglia non ha tutti questi soldi. Anche all´ambasciata italiana a Bangkok, a cui è stata prospettata la situazione, sembrano troppi e per questo ha chiesto ufficialmente un preventivo di spesa. La cifra esatta forse verrà comunicata stamattina all´ambasciata e poi alla famiglia. I costi, tuttavia, sono destinati a lievitare ulteriormente, sia per la degenza postoperatoria, sia per far rientrare in Italia al più presto Alessandro. Inoltre pare che l´artigiano debba essere sottoposto anche ad un´operazione al braccio ed abbia pure il bacino rotto. Ad assisterlo giorno e notte a Bangkok, infatti, c´è solo la compagna che però inizia ad accusare la fatica. La sorella di Alessandro sarebbe partita subito ma non lo può fare avendo due bambine piccole. Chiunque possa offrire un aiuto di qualsiasi genere non ha che da farsi avanti.

L’UNIONE SARDA (Cagliari)
Sassari. Il ragazzo ricoverato in Psichiatria. Prognosi riservata per il genitore
Aggredito in casa dal figlio malato di mente

Una furia: pugni alla madre, colpi di cornetta al padre. E poi calci e ancora pugni. Tutto alle nove del mattino. Vittima una coppia di sessantenni, l’aggressore un figlio con tanti problemi e frequenti ricoveri nel reparto di psichiatria. L’episodio è accaduto in un palazzone di via Monte Grappa di prima mattina: in pieno caos di traffico, in un martedì grasso che sembrava un giorno come gli altri. Non per i due anziani che poco dopo l’alba hanno iniziato a fronteggiare i colpi di testa del figlio. Con richieste insensate e accuse incomprensibili nei confronti dei genitori. Una lite che in un primo momento sembrava finita con qualche minaccia e molte parole grosse. Una lite come tante altre in quella famiglia con un problema più grande di loro: le frequenti crisi del giovane. Poi la calma apparente: il ragazzo è scappato da casa. Una sosta al bar sotto l’abitazione, un bicchiere dietro l’altro. Sino a quando insieme ai fumi dell’alcol non è risalita anche la furia. Ha fatto quattro rampe di scale tutte di un fiato e aggredito il padre, mentre la donna cercava disperatamente aiuto per telefono. Non contento le ha strappato la cornetta e l’ha rivolta contro il padre, colpendolo più volte: l’uomo è ricoverato in ospedale in prognosi riservata. Profonda la ferita al capo, preoccupanti le contusioni all’addome. Anche la donna ha riportato qualche livido per giorni di cura. Il giovane invece scende dal palazzo di via Monte grappa in manette: ad arrestarlo gli agenti della questura di Sassari, avvertiti dai condomini. L’aggressore è stato ricoverato nel reparto di psichiatria del Santissima Annunziata. Oggi il magistrato deciderà quali provvedimenti prendere nei suoi confronti.

L’UNIONE SARDA (Nuoro)
Gli spararono per vendetta
Molestie alla cognata In aula il pasticciere ferito da una fucilata

È stata rinviata al 15 febbraio la prima udienza del processo contro Antonino Podda, il pasticciere di 55 anni originario di Galtellì ferito alla gamba lo scorso 22 agosto da una fucilata esplosa attraverso la porta di casa, nel quartiere periferico di Sa Terra Mala. L’uomo è alla sbarra davanti ai giudici del Tribunale di Nuoro (pm Passanisi) per difendersi dalla pesante accusa di aver tentato di violentare due sorelle della moglie, dalla quale è separato ormai da un anno. L’aggressione precedette di un paio di sere il suo ferimento e sarebbe stata proprio la causa scatenante delle fucilate esplose contro di lui. Così almeno raccontò lo sparatore, un fratello della moglie di Podda e delle due presunte vittime della tentata violenza, quando, un paio di giorni dopo il fatto, confessò in lacrime di essere stato lui a ferire il cognato. «Sì - aveva ammesso Natale Liori -, ho sparato, ma l’ho fatto perché ero accecato dalla rabbia: la notte prima Tonino aveva tentato di stuprare mia sorella». Il 21 agosto, Antonino Podda si sarebbe presentato in casa della sorella della moglie ubriaco. Quando la donna aprì la porta il pasticciere l’avrebbe aggredita, tentando di abusare di lei ma rivolgendo pesanti attenzioni anche a un’altra sua cognata presente in casa. La mattina successiva le due donne si presentarono in Questura per sporgere la denuncia. Nel frattempo però, tutti i familiari della moglie di Podda erano stati messi al corrente di quanto accaduto. Tra questi anche Natale Liori che a quel punto decise di regolare i conti col pasticciere a modo suo. Prese il fucile che teneva in casa e andò in via Cristoforo Colombo. Qua, nascosto nel sottoscala della villetta a due piani, attese che Podda facesse rientro. Lo seguì per le scale e quando vide la porta dell’appartamento chiudersi fece fuoco. Due i colpi esplosi ad un metro di altezza da terra, uno dei quali trafisse la gamba destra di Antonino Podda. La polizia ci mise poco a collegare i due episodi. Restava solo da capire chi, nel parentado della moglie, avesse deciso di farsi giustizia da solo. Enigma che lo stesso sparatore risolse dopo alcuni giorni, confessando tutto. Liori finì così agli arresti domiciliari per tentato omicidio (il processo contro di lui dovrebbe iniziare tra qualche mese), ma dopo qualche giorno anche Podda (difeso dall’avvocato Piero Tilocca) venne ammanettato per la tentata violenza.

L GAZZETTINO
Si apre una battaglia con la UE che vuole privare il nostro Paese dell’utilizzo esclusivo del termine
L’Italia rischia di perdere la grappa

Tra Italia e Unione Europea si apre un fronte di battaglia sul tema della grappa. Una minaccia pesa sul più classico e conosciuto dei distillati italiani: si tratta di un’ipotesi di modifica al regolamento varato nel 1989 dal Consiglio Europeo sulle bevande alcoliche, in virtù della quale il nostro Paese potrebbe venire privato dell’utilizzo esclusivo del termine «grappa». A lanciare il grido di allarme sono i produttori del Nordest preoccupati di perdere da un giorno all’altro la propria bandiera e di dover assistere alla svendita della denominazione e alla perdita di identità di un prodotto tutto nostrano.
Di questo tema, che tocca un settore dove trovano lavoro diecimila addetti, si parlerà il 19 e 20 febbraio a Perugia, in un apposito convegno organizzato nell’ambito della prima edizione di GrappItaly. Ma intanto i produttori nordestini scendono in campo, e manifestano tutta la loro preoccupazione, spiegando che la grappa è un prodotto tipico unico e irripetibile in tutto il mondo.

IL GAZZETTINO (Nordest)
LA REAZIONE
«Un patrimonio da difendere» alla prima edizione di GrappItaly

«Nessun tocchi la grappa!», dicono i produttori, quelli veneti in testa, alla notizia che uno dei prodotti-simbolo del nostro Paese rischia di perdere la propria denominazione. Tutta colpa della paventata revisione del Regolamento 1576/89 del Consiglio Europeo sulle bevande alcoliche, che potrebbe appunto privare l’Italia dell’utilizzo esclusivo del termine grappa. A lanciare il grido di allarme sono i distillatori italiani preoccupati, e non a torto, di perdere da un giorno all’altro la propria bandiera e assistere di colpo alla svendita di una denominazione e alla perdita di identità di un prodotto tutto nostrano. Addio grappa italiana e largo a quella australiana, cilena o magari cinese!
Un vero e proprio regalo alle grandi multinazionali del settore, ma soprattutto un colpo mortale per la distilleria italiana, che potrebbe generare gravi conseguenze economiche e di occupazione - sono oltre 10.000 gli addetti impiegati nel settore - per tutte le aziende produttrici, che hanno sempre operato nella consapevolezza di poter utilizzare in esclusiva tale denominazione. E questo sarà il tema centrale del convegno: «Grappa: un patrimonio italiano da difendere», organizzato per la prima edizione di «GrappItaly», in programma il 19 e 20 febbraio, a Perugia, nei bastioni della Rocca Paolina. Nata per celebrare il mito della grappa italiana, la kermesse vedrà la partecipazione di tutte le più importanti aziende italiane ed è promossa da AssoDistil insieme all’Istituto Nazionale Grappa.

STAIBENE.IT
Sonno, meglio poche ore ma di qualità
Dormire poco e male può nuocere all’umore.

Non serve dormire tanto, ma farlo bene. Ed è altrettanto sbagliato pensare di stabilire un numero di ore di sonno ottimale per tutti. Secondo una ricerca condotta in Italia da oltre 100 esperti del sonno, tra medici, ricercatori e studiosi, è emerso, infatti, che per il raggiungimento di un vero benessere generale dell’organismo è più importante la qualità/intensità del sonno, fatta di continuità, regolarità, e successione giusta dei vari stadi, più che la quantità.
D’altronde la storia è piena di illustri personaggi che nonostante dormissero poco hanno avuto un grande successo. Si pensi a Napoleone che dormiva solo 2-4 ore per notte, Wiston Churchill e Pirandello 3 ore, per arrivare ai 15 minuti ogni 4 ore di Leonardo da Vinci.
Per il 65% degli intervistati dormire poco faciliterebbe un maggior grado di coscienza quando si è svegli, mentre dormire troppo causerebbe un fastidioso intorpidimento generale. È comunque vero che per 6 esperti su 10 dormire poco renda più aggressivi e possa nuocere all’umore.
Ad ogni modo gli esperti concordano tutti sul fatto che il sonno migliore sia quello del cosiddetto primo ciclo (tra le 23,00 e le 2,00 di notte), che si debba cercare di andare a letto e di alzarsi sempre alla stessa ora, che si debba evitare il pisolino pomeridiano (peraltro massimo di mezz’ora), così come abbondanti pasti serali e il consumo di sostanze alcoliche (perché frammentano il sonno) o eccitanti (caffeina, nicotina, ecc.) prima di andare a dormire. Sì al bagno caldo – rilassante - no a un’intensa attività fisica e al sesso, per i quali sono consigliate le ore pomeridiane o la mattina appena svegli.

VIRGILIO.IT
Vino: presentata la ’Wine tour cup’ 2005
Un connubio tra golf e bottiglie

(ANSA)-ROMA, 9 FEB- Presentata la ’Wine tour cup’, 2005, un connubio tra golf e bottiglie. L’iniziativa e’ promossa da ’Citta’ del vino’ e dalla Coldiretti. L’intento e’ promuovere l’enogastronomia tipica nel circuito del golf. La ’Wine tour cup’ si articolera’ in 39 tappe, di cui una in Austria, e l’ultima in Puglia nel novembre 2005. In ogni tappa i produttori associati alla Coldiretti presenteranno le specialita’ enogastronomiche del territorio all’interno di una stand dedicato.

L’ARENA di Verona
Si tiene il 23 febbraio la terza edizione del convegno per le scuole intitolato «Le morti assurde» organizzato dall’Automobil Club scaligero
Giovani esistenze spezzate sulla strada

Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per eventi non patologici. E Verona, con una media di 160 deceduti l’anno per traumi della strada, un morto ogni 48 ore, è una delle province italiane a più alto rischio di mortalità sulle strade. Un dato di per sè preoccupante, a cui si aggiunge un ulteriore elemento negativo: un terzo delle vittime della strada ha meno di trent’anni. Vuol dire che una vittima su tre è un giovane, un pezzo di futuro sacrificato sull’altare della velocità dell’imprudenza, del mancato rispetto del codice della strada.
A questi temi di scottante e di tragica attualità è dedicata la terza edizione del convegno per le scuole intitolato «Le morti assurde», organizzato dall’Automobil Club di Verona, con il patrocincio del giornale L’Arena e del Comune. L’incontro si svolgerà mercoledì 23 febbraio, a partire dalle 9.30, nella sede dell’Associazione Industriali di piazza Cittadella.
Vi parteciperanno il presidente dell’Aci scaligero Giuseppe Arcaroli, un rappresentante del Comune, il vice dirigente della polizia stradale di Verona Maria Laura Barbera (che con l’ispettore Andrea Scamperle del nucleo infortunistica illustrerà i fattori di rischio sulla strada), il comandandante dei vigili del fuoco Guido Sommella (che parlerà dei motivi che generano le norme di sicurezza contenute nel codice della strada), il comandante della polizia municipale Antonella Manzione ( che si occuoperà degli aspetti urbani della sicurezza stradale con particolare riferimento ai veicoli a due ruote), Vanni Pasquali, campiopne di rally, e alcuni volontari dell’associazione Fase Tre, che si occupa del reinserimento delle persone sopravvissute a gravi incidenti stradali con gravi menomazioni fisiche. Moderatore dell’incontro sarà Elena Cardinali, del quotidiano L’Arena.
Alla giornata hanno già dato la loro adesione gli istituti scolastici Campostrini e Seghetti ma probabilmente si aggiungeranno altre scuole.
L’obiettivo del convegno, come nelle passate edizioni, è di illustrare ai giovani utenti della strada, pronti a prendere la patente o neopatentati, cosa significa essere attenti alle norme del codice della strada, per evitare gravi danni a se stessi e agli altri. In particolare si parlerà di guida in stato d’ebbrezza e di dispositivi di sicurezza, anche con l’ausilio di diapositive e di brevi filmati.
Una giovane rimasta in carrozzina, in seguito ai gravi traumi riportati in un incidente della strada, diventata testimonial di Fase Tre, racconterà la propria vicenda, descrivendo in quale modo sia cambiata la sua vita dopo l’incidente stradale e l’esperienza del coma.
Perchè non ci sono solo le morti assurde, quelle che si potrebbero evitare solo con un po’ di buon senso, ma ci sono anche le esistenze delle persone su cui si imprime per sempre il segno dello schianto in cui sono rimaste coinvolte. Un cambiamento radicale, drammatico per chi lo ha subito e per i familari chiamati a condividere la sua condizione di disabile, su cui i relatori del convegno vogliono fermarsi un poco a riflettere insieme ai ragazzi che parteciperanno all’incontro.

IL GAZZETTINO (Padova)
Un segnale veramente preoccupante che riguarda sia l’area castellana che quella pedemontana
Allarme per l’alcol e la cocaina

Spesso vengono combinati assieme creando un mix esplosivo di pericolosità elevatissima
Castelfranco
Alcool e cocaina sempre più presenti nella Castellana e nell’area Pedemontana. Un segnale preoccupante, purtroppo non senza precedenti, che questa volta giunge direttamente da SERT e SERAT di Castelfranco, i due servizi di cura delle tossicodipendenze e dell’alcolismo. Due droghe di cui si continua ad abusare, spesso e volentieri l’una assieme all’altra, creando un mix esplosivo di pericolosità elevatissima. Le impressioni dei responsabili dei servizi castellani, dopo un 2004 che purtroppo non ha riservato alcuna sorpresa, confermano un trend negativo che da alcuni anni preoccupa gli esperti, in quanto sembra che continui inesorabile l’aumento dei soggetti che si ritrovano a fare uso di queste droghe. D’altra parte non ci sono solo notizie cattive: l’alcolismo classico e la tossicodipendenza da eroina sembrano aver arrestato la loro corsa. Il numero dei pazienti, in questi casi, non ha subito negli ultimi anni particolari incrementi. Il dott. Natalino Filippin, responsabile del servizio di alcologia, avverte: "Sono stupito di quanto frequentemente alcool e cocaina siano associati. Non si riesce bene a capire il perché, ma questo fenomeno non dà cenni di diminuzione". I danni provocati dall’assunzione contemporanea delle due sostanze, per giunta, può anche essere fonte di complicazioni mentali: "Capita spesso che sorgano disturbi di tipo psichico e di conseguenza si vengono a creare situazioni molto difficili da comprendere e soprattutto da gestire." Il dott. Graziano Bellio, responsabile del dipartimento per le tossicodipendenze, conferma le preoccupazioni del collega: "Sono anni che sostengo che la cocaina costituisce un grave problema per il nostro territorio, che sembra essere molto affezionato a questa sostanza." Numerosi fenomeni, di varia natura, potrebbero aver facilitato la diffusione: "L’accessibilità alle droghe, per esempio, che una volta era molto più limitata in alcune aree, ha esteso molto il numero di tossicodipendenti. Da qualche anno la tossicodipendenza da eroina sembra essersi stabilizzata, ma abbiamo forti ragioni per credere che le persone che fanno uso di cocaina siano davvero tante". Non sempre, spiegano gli esperti, chi fa uso di questa sostanza manifesta in modo vistoso un problema di dipendenza, assumendo comportamenti anomali. Può accadere come no, a seconda della stabilità del soggetto e delle quantità di droga che vengono assunte. Un problema, grosso, difficile da isolare e da tenere sotto controllo: "Curare i cocainomani è molto complicato, e questo non è un problema solo nostro, è una difficoltà generale,"- continua il dott. Bellio- "mentre per chi fa uso di eroina esistono strumenti terapeutici più collaudati ed efficaci".  Marco Fasoli.

IL GAZZETTINO (Padova)
PREVENZIONE
Un’informazione adeguata può servire contro la dipendenza

Castelfranco
(M.F.) Prevenire, si sa, è meglio che curare. Specialmente quando la patologia in discussione è legata all’assunzione di alcool, tabacco o sostanze stupefacenti. Un’informazione adeguata ed efficace può servire ad arginare dipendenze di questo tipo, che oltre a essere dannose alla salute dell’individuo possono compromettere la stabilità di molti aspetti della vita quotidiana. Lo sanno bene SERT e SERAT di Castelfranco, esperti conoscitori delle problematiche legate all’uso di droghe, che anche quest’anno si sono fatti propulsori di alcune campagne di prevenzione nelle scuole superiori del territorio.
Uno dei progetti si sta realizzando in questi mesi grazie a una collaborazione tra i due, e ha come obiettivo la posticipazione dell’iniziazione al tabacco nelle fasce d’età più giovani. Gli studi compiuti dagli esperti, durante questi ultimi anni, hanno evidenziato infatti un dato allarmante: a tredici anni una percentuale consistente di giovani ha sperimentato almeno una volta la sigaretta. Inutile, quindi, sottolineare l’importanza della prevenzione al tabagismo. Un’altra campagna di prevenzione, realizzata dal SERT, è stata proposta ai professori, che una volta seguiti gli incontri svolgono un lavoro di gruppo con i ragazzi. Obiettivo principale è l’informazione sui problemi derivanti dall’uso di sostanze stupefacenti. Il SERAT, invece, ha attivato una campagna di prevenzione che ha focalizzato l’attenzione sull’impiego corretto del tempo libero da parte dei ragazzi. Spesso, infatti, proprio la noia e l’incapacità di divertirsi sono causa di comportamenti pericolosi.

GIORNALE DI BRESCIA
Arrestato dalla Polizia stradale il romeno che il 15 dicembre investì e uccise un’anziana in viale Stazione
Pirata della strada preso dopo altro incidente
Ci ha riprovato. Ma questa volta non è riuscito ad eclissarsi. Coinvolto in un altro incidente stradale, dove anche questa volta ha tentato di fuggire senza prestare soccorso a una persona rimasta leggermente ferita, è stato arrestato dalla Polizia stradale l’automobilista-pirata che il 15 dicembre scorso aveva travolto in viale Stazione un’anziana che stava attraversando la strada sulle strisce pedonali. La donna, gravemente ferita, era morta dieci giorni dopo in ospedale. A finire in manette è stato Llie Itaru, romeno, di 40 anni, residente in Francia, ma di fatto senza fissa dimora. L’immigrato, dopo essere stato identificato a fine dicembre dalla Squadra infortunistica della Polizia municipale, al termine di laboriose e difficili indagini, era ricercato a seguito dell’ordine di custodia cautelare emesso nei suoi confronti per omicidio colposo, fuga da un incidente e omissione di soccorso. Per un’insolita coincidenza, il romeno alle 18.15 dell’altra sera, mentre era alla guida di una Renault Chamade con targa francese, del tutto simile a quella che guidava nel corso nell’incidente mortale, è rimasto coinvolto in un piccolo tamponamento con un’altra vettura nel parcheggio dello stabilimento Iveco di via Volturno. Lo stesso luogo dove peraltro aveva abbandonato la Renault, alla quale aveva tolto le targhe, con la quale si era reso responsabile dell’investimento di viale Stazione. Una zona, che, evidentemente, era solito frequentare. L’altra sera, in evidente stato di ebbrezza, ha urtato la vettura e a fatica gli occupanti dell’auto sono riusciti a trattenerlo, in attesa dell’arrivo degli agenti della Polizia stradale, che ha eseguito i rilievi. Controllando le sue generalità, che a fine dicembre la Polizia municipale aveva inserito nell’elenco delle persone da ricercare, gli agenti della Stradale hanno scoperto che si trattava dello stesso automobilista che aveva causato l’investimento mortale di viale Stazione. Il romeno è stato quindi fermato e portato al comando di via Montegrappa dove, avute altre conferme della sua identità grazie al confronto delle sue impronte digitali, è stato arrestato. Ieri mattina è stato scortato nel carcere di Canton Mombello. La vittima dell’investimento di viale Stazione fu Aldina Fi orini, pensionata di 78 anni, originaria di Chiari e residente in città, in via Padre Giulio Bevilacqua, vicino a piazza Paolo VI. L’anziana, ricoverata alla Poliambulanza in prognosi riservata, era morta il 26 dicembre.  G.Spi.
CORRIERE ROMAGNA
Ubriaco contromano con il Tir inseguito sulla Ss16 Adriatica

CESENATICO - Ubriaco al volante guidava un tir contromano sulla statale Adriatica. Non è stata una strage, ma c’è mancato davvero poco. Per 10 chilometri l’autoarticolato Scania, guidato da un camionista di Bisceglie residente a Monfalcone, è stato visto zigzagare nelle vicinanze di Mirabilandia. A farne le spese è stato un 38enne di Campiano, agronomo, che a bordo della sua Clio stava viaggiando verso Ravenna. Erano da poco passate le 2 di ieri quando, a Mirabilandia, ha visto un Tir venirgli incontro a tutta velocità. L’uomo ha avuto i riflessi necessari per sterzare ed evitare un scontro frontale drammatico. La sua auto però, è stata comunque centrata dal tir, schiacciata verso il guard rail e trascinata. Il tir gli ha divelto una portiera arrivando a un centimetro di distanza dal braccio dell’automobilista. Lo scoppio degli airbag ha poi evitato il peggio. Un incubo per l’uomo che, alla fine, ha riportato lesioni non gravi e un comprensibile stato di shock. Nonostante tutto la corsa del camionista ubriaco non si è fermata. L’uomo ha proseguito come se nulla fosse, con i riflessi appannati dall’alcol. Un altro automobilista (un vigile del fuoco fuori servizio), testimone dell’accaduto, ha immediatamente chiamato via cellulare il 113.Polizia stradale e “volanti” si sono messi alla ricerca del’autoarticolato. L’inseguimento è durato fino a Cesenatico, con il tir che si muoveva a scatti verso i due lati della carreggiata cercando di superare le auto che incrociava sulla strada. Un vero e proprio slalom che la polizia è riuscito a bloccare con una manovra coraggiosa che non ha messo a rischio l’incolumità degli altri automobilisti. Il conducente del mezzo è stato fermato e sottoposto all’alcol test che ha rilevato indici molto superiori a quanto consentito dalla legge. Il camion è stato sottoposto a sequestro ed è stato portato via da personale specializzato. Il camionista, invece, è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e omesso soccorso.

CORRIERE ROMAGNA
Altre sei patenti ritirate sulla statale
RAVENNA - La notizia del camionista alterato dall’alcol, alla guida di un tir contromano, è stata sicuramente la più eclatante, ma non l’unica nel suo “genere”. Sono state infatti sei le persone denunciate per guida in stato di ebbrezza dai carabinieri di Cervia e Milano Marittima al termine dei controlli effettuati sulla Statale Adriatica nel tratto di loro competenza. Sei patenti ritirate e altrettanti casi affidati alla Prefettura per un lungo iter di “riabilitazione” spesso ignorato dagli automobilisti. Tra i segnalati anche sette ragazzi, di cui tre minorenni, sorpresi dai carabinieri mentre fumavano hashish in due auto parcheggiate nei pressi di Savio e Filetto.
 
CORRIERE ROMAGNA
Rissa all’agriturismo
lugo - Una mega rissa e qualcuno che ne approfitta per non pagare il conto. E’ successo in un agriturismo di Conselice. E così, i carabinieri della locale stazione, hanno denunciato cinque persone per rissa e, una di queste, anche per insolvenza fraudolenta. Tutto è successo all’improvviso. Nella sala ristorante dell’agriturismo, si siede un gruppo di dieci persone. Iniziano a bere e a mangiare, come si è soliti fare in compagnia. Improvvisamente, però, il gruppetto inizia uno scambio di battute con altre persone che sono sedute a un tavolo di fianco al loro. Dalle parole, ben presto, si passa ai fatti. Scoppia una rissa. Vengono avvisati i carabinieri che, in pochi minuti, sono sul posto. Quando i militari arrivano nel locale, la situazione, è già tornata alla calma. Cinque protagonisti della rissa vengono così identificati e denunciati. I carabinieri, vengono a conoscenza che uno di loro, poco prima del loro arrivo, si è dato alla fuga senza pagare il conto della cena e della camera dove aveva alloggiato. I militari di Lugo, invece, hanno denunciato cinque donne responsabili di aver impiegato minori per l’accattonaggio. Sempre a Lugo, è finito nei guai un uomo di 48 anni, per resistenza a pubblico ufficiale. In preda ai fumi dell’alcol, l’uomo ha preso a calci una pattuglia del nucleo operativo e radiomobile. Truffa, invece, per una coppia di Genova. A Fusignano, sono entrati in una ditta di abbigliamento e hanno comprato vestiti per un importo superiore ai 35mila euro pagando il tutto con un assegno risultato rubato e sul quale era stata messa una firma falsa. Truffa anche per un leccese che, a Sant’Agata sul Santerno, è riuscito a farsi consegnare 8mila euro da una persona, alla quale aveva promesso di far avere un mutuo agevolato di 400mila euro. Infine, a Traversara, sempre i carabinieri, hanno segnalato al prefetto un giovane di Trapani, sorpreso con un grammo di hashish.  Fabrizio Rappini.
CORRIERE ROMAGNA
Fanno pipì all’aperto: 2 denunce Altri 10 nei guai per l’alcol
NOVAFELTRIA - Due arrestati per pene residue per furto e ricettazione e 12 denunce per ebbrezza alcolica e atti osceni in luogo pubblico. Sono i numeri della operazione del fine settimana condotta dai carabinieri di Novafeltria. A cadere nella rete degli uomini del tenente Nello Claudini sono stati il 33enne D.N. di Mercatino Conca e il 41 enne T.L. di Novafeltria, colpiti da ordine di carcerazione per scontare una pena residua rispettivamente di 4 mesi per ricettazione e di 3 mesi per furto e ricettazione. La guida in stato d’ebbrezza alcolica è costata una denuncia e il ritiro della patente a 5 persone, mentre altre 6 sono state denunciate per tale reato in luogo pubblico, compreso un marocchino oggetto già in passato della medesima sanzione. Denunciate poi 2 persone per atti osceno in luogo pubblico, perchè sorpresi a far pipì fuori da un locale pubblico. Due anche i giovani segnalati per possesso di hashish; i carabinieri hanno proceduto, poi, all’espulsione di un rumeno e di un marocchino. Ma anche sulle strade gli uomini dell’Arma non hanno dato tregua: 47 le contravvenzioni emesse per violazione del Cds, con 107 punti decurtati e il controllo di 269 automotoveicoli. Infine, i carabinieri sono intervenuti sul luogo di un incidente stradale a Secchiano e hanno operato per alcune fughe di gas causate dalla rottura delle condutture per la bassa temperatura in località Pugliano di Villagrande, Cavallara di Maiolo e in un appartamento in un condominio turistico in Carpegna.  i.p.
CORRIERE DELLA SERA
L’INIZIATIVA DEL CORRIERE
Dallo sgroppino al martini
Una giornata da dimenticare per il frastornato Dale Degroff, uno dei barman più apprezzati di New York. La sera prima la rockstar Madonna aveva bevuto un Cosmopolitan e poche ore dopo, in un’intervista, disse che era il suo cocktail preferito. Per Dale iniziò un piacevole calvario: 24 ore a raccontare le dosi di Vodka, Cointreau, succo di lime e mirtillo rosso, a chiunque riuscisse a incontrarlo o a prendere la linea telefonica del Rainbow Room, dove il barman prestava la sua opera. Il creatore, Toby Cecchini, italoamericano, mai si sarebbe aspettato un risultato così eclatante per il suo mix rimasto a lungo misterioso. Le fortune di certi drink attraversano il gusto dello star system. Julia Roberts, dopo un viaggio in Italia, ha fatto conoscere agli americani lo «sgroppino», sorbetto di limone e spumante servito a fine pasto. L’attrice lo ha erroneamente chiamato «scorpino», ma nessuno si è fatto tante domande. Mode e momenti si rincorrono. Un tempo era Martini. Un italiano, barman di Arma di Taggia, rivendica la paternità di questo cocktail, creato al Knikerbocker di New York, per Rockfeller. L’idea di farsi fotografare sorseggiando un drink resta punto fermo nell’immaginario collettivo. Il presidente Roosvelt non dimenticava mai il suo kit quando partiva per summit internazionali. Per Gerald Ford il martini era un esempio di civiltà. Secondo Nikita Kruscev, «l’arma americana più letale». Oltre che un’icona per cinema e letteratura. Francis Scott Fitzgerald non vi rinunciava, anche per dimostrare alla moglie Zelda, durante liti furibonde, che al mondo non c’è solo Champagne. E per qualcuno la versione era speciale. Hemingway, all’Harris bar di Venezia, si faceva versare sul ghiaccio un po’ di vermouth, mescolare, buttare via il vermouth trattenendo il ghiaccio nel mixing glass e aggiungere gin.
Dom Costa, dopo 7 anni passati in mare, ha aperto con due soci il Liquid bar sul lungomare di Alassio. Soffitti ad arco, profusione di luci e un elenco di 120 cocktail, il meglio al mondo che Dom aggiorna due volte l’anno. Dice: «Una volta si bevevano, ora si degustano. E’ un piacere che gli amanti si concedono malgrado raccomandazioni dei salutisti e crisi economica. La regola è la qualità». Il bere miscelato segue le sue tendenze. Ne è convinto Mauro Manni, attento osservatore di questo mondo. La passione lo ha portato a condurre la newsletter Shake e Write, molto seguita, e un sito Internet, www.culturadelbere.it, dove sono svelati i segreti per preparare correttamente Americano, Bellini, Martini Dry, Daiquiri, Negroni, anche nella versione «sbagliato», con le bollicine al posto del Gin. «Oggi - sostiene - la tendenza è abbassare il tasso alcolico facendo uso di succhi di frutta, centrifugati alle verdure, ma senza fanatismi».
Nel nostro Paese l’Aibes, associazione dei barman, conta 3.500 iscritti. La differenza la fa la fantasia. Come quando, al Principe di Piemonte di Milano, uno sceicco, rubati i segreti al barman Fabio Bacchi, ebbe il permesso di prepararsi il suo Martini cocktail. Oggi Bacchi guida con i fratelli il raffinato Bi-Side a Bari. E non si finisce di stupire. I drink medio-secchi sono serviti a cena, accompagnano il salato e secondo Bacchi «il ghiaccio esalta un piatto di pesce». La nuova performance, già in uso in America, si affaccia sulle tavole più gustose d’Europa. Non strabuzzino gli occhi i puristi: i funamboli del mixing glass e dello shaker non ammettono imperfezioni.  Mauro Remondino .
LA PROVINCIA DI CREMONA
L’alcolismo distrugge i giovani
Serve una legge
Egregio direttore, domenica pomeriggio, mi trovavo in compagnia di amici di famiglia in un bar alla periferia della città. E con mio grande stupore, vedo entrare nel locale alcuni giovani, ragazzi e ragazze, età media circa sui venti anni. Che già in uno stato penoso e barcollante si avvicinano al banco chiedendo di bere vino rosso. La barista, senza battere ciglio, stappa la bottiglia richiesta e si appresta tranquillamente a versare il vino, come se fosse acqua! Tutto ciò che mi stupisce, è che erano, badate bene, le 4 del pomeriggio! A questo punto mi chiedo: oltre al problema della droga nei giovani, che a mio avviso sarebbe da regolarizzare, non converrebbe intervenire, come si è fatto per il fumo? Dove al giorno d’oggi migliaia di giovani si ‘rifugiano’ per dimenticare o per mancanza di alternative, o più precisamente per non affrontare per mancanza di coraggio i problemi della vita di ogni giorno. A questo punto mi chiedo dove andremo a finire?! Altro che stragi del sabato sera! Vedo che il fenomeno dell’alcolismo nei giovani esiste e si manifesta a macchia d’olio in qualsiasi ora della giornata. Mettendo a forte rischio l’incolumità propria e altrui, se si pensa poi che questi giovani si mettono al volante di automobili. Caro Ministro, non sarebbe il caso di fare una legge anche per questo grosso e incalzante fenomeno di autodistruzione della persona? Andrea Delindati (andreadendati@tesoro.it )
 
Ha ragione di preoccuparsi. Penso che anche senza bisogno di una normativa specifica, il senso di responsabilità dovrebbe consigliare a baristi ed osti di non accontentare le richieste degli avventori, specie se ragazzi, che entrino nel locale «già in uno stato penoso e barcollante». Ma se le associazioni che si occupano della piaga dell’alcolismo si rivolgeranno al ministro Sirchia, credo che interverrà senza indugi . Come ha dimostrato di saper fare con il fumo, non curandosi neppure delle critiche e delle ironie di qualche collega
LA PROVINCIA DI SONDRIO
Il Comune di Lanzada ha varato una serie di incontri rivolti ai ragazzi e alle loro famiglie: si comincia domani
Tre serate per affrontare i disagi e i bisogni dei giovani
lanzada Lo scorso 14 gennaio, don Diego Fognini, sotto invito dell’amministrazione di Chiesa in Valmalenco, tenne una conferenza dedicata ai giovani, ai loro disagi e alle tante problematiche ad essi correlate. Alla serata erano presenti molti genitori, insegnanti ed adulti in genere; pochi invece i ragazzi intervenuti all’incontro. Tante le tematiche emerse durante la serata; droga, disagi, abuso di alcol fin da giovanissimi, compagnie sbagliate ed “età difficili”. Il problema non è certamente stato risolto, la Valmalenco continua a dover fare i conti con tutta questa serie di disagi più o meno gravi, ma la questione non è certamente finita nel dimenticatoio e fra pochi giorni se ne tornerà a parlare per cercare di fare luce su determinate questioni forse ancora poco chiare. Questa volta è però il comune di Lanzada a proporre una serie di serate rivolte ai ragazzi e alle loro famiglie, agli insegnanti e ai loro alunni. “Droga? Consigli per l’uso!” questo è il titolo delle tre serate che a partire da domani tratteranno, grazie alla collaborazione di esperti ed addetti al settore, tutta quella serie di tematiche legate all’adolescenza e alle scelte di vita sbagliate. Il primo incontro tratterà il tema “Adolescenza: cosa succede, cosa succederà”; relatori della serata saranno la dottoressa Monica Racchetti ed il dottor Walter Scieghi, entrambi psicologi, la prima del servizio famiglia, il secondo dello spazio adolescenti, presso il consultorio famigliare dell’Asl. Giovedì 17 febbraio sarà invece la volta di “Per saperne di più”, un incontro di formazione sui rischi e i danni legati all’uso di sostanze stupefacenti. Questa seconda serata avrà come relatori il dottor Dario Valsecchi, direttore del Dipartimento Dipendenze dell’Asl di Sondrio, e la signora Fabiana Nazzari, assistente sociale, servizio dipendenze Asl. L’ultimo incontro si terrà giovedì 24 febbraio è tratterà il tema “Prevenzione come esigenza e responsabilità collettiva del territorio”. Ad illustrare la questione saranno la dottoressa Marisa Gualzetti, presidente dell’Associazione Amici Aiuto ai Tossicodipendenti, ed il dottor Riccardo Radaelli, responsabile della Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione. A quest’ultimo appuntamento prenderà parte anche il maresciallo dei carabinieri della stazione di Chiesa, Alessandro Di Roio, già intervenuto durante l’incontro avvenuto a gennaio. Tutte le serate inizieranno alle 20.45, presso la sala “Maria Ausiliatrice” dell’oratorio di Lanzada, l’ingresso è libero e tutti sono invitati a partecipare.   Michela Flematti.
IL GAZZETTINO (Nordest)
IL PERSONAGGIO
«Un vino si giudica con palato e stomaco»
«Io le balle le faccio. Non le racconto». Esordisce così l’istrionico Mauro Lorenzon, cultore e degustatore del "nettare di Bacco". Sbarcato da Jesolo a Venezia Lorenzon, oste di razza, filosofo del vino, parla ed ammalia il pubblico che ad ogni sua apparizione accorre numeroso e curioso. Come ha fatto sere fa all’«Amelia» di Mestre, per la presentazione della «Guida alle enoiteche - Osti si nasce», edita da BaccoArianna: 400 pagine che narrano le osterie di eccellenza (le enoiteche) della cui associazione Lorenzon è fondatore e presidente da 15 anni.
Lei si definisce oste consapevolmente dal 1972. Perché ha deciso proprio ora di realizzare questa "Guida alle enoiteche"?
«Perché di fatto mancava un volumetto con l’indicazione delle enoteche che non facessero semplicemente asporto, ma mescita».
Cosa sono le enoiteche?
«L’idea nacque nel 1990 a Verona durante la 24ma edizione di Vinitaly, quando si costituì l’Associazione nazionale enoiteche che
Giovedì, 10 Febbraio 2005
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