Polizia Stradale Lucca e Toscana
Truffa nella compravendita di auto, scoperta una banda di falsi intermediari
Si fingevano intermediari per la compravendita di auto e mettevano a segno un’operazione dopo l’altra, muovendosi sui territori provinciali di Lucca, Livorno, Pistoia e Massa Carrara, ma anche La Spezia e altre zone d’Italia, tra cui la Campania. Soprattutto, intercettavano annunci di vendita di auto di privati, sul web, sulle riviste specializzate. Poi li contattavano, li incontravano e - normalmente - la compravendita andava a buon fine. Questo però solo in apparenza, perché gli assegni con cui pagavano erano a vuoto. Poi le auto venivano rivendute, più spesso a concessionari ma anche a privati, utilizzando anche documenti falsi.
In tutto, le truffe in materia di compravendita di auto scoperte finora sono 43. Ma il sospetto della polizia stradale, che ha svolto l’indagine, è che siano molte di più.
Per questo il comandante di Polstrada Marco Tangorra fa appello a chi fosse stato truffato e non lo avesse ancora denunciato a rivolgersi alle autorità.
La banda che comprava le auto pagandole con assegni a vuoto e poi le rivendeva era formata da quattro uomini di cui uno soltanto residente a Lucca. Tre sono stati rintracciati e si trovano agli arresti domiciliari: Franco Coppa, 36 anni, residente a Lucca, accusato di truffa, calunnia e ricettazione; Pietro Morelli, 41 anni, residente nel Frusinate, per i reati di truffa e calunnia e come lui il fratello Ottavio, di 36 anni, con gli stessi capi d’accusa.
Ad oggi latitante invece il deus ex machina della banda, Giuseppe La Manna, di 31 anni, in passato domiciliato a Lucca ma al momento residente a Quarrata e domiciliato a Striano (Napoli), suo paese di origine. Proprio qui le forze dell’ordine sono andate a cercarlo, hanno trovato documenti che costituivano prove schiaccianti della sua attività, ma lui si è reso irreperibile. Su La Manna, recidivo, pesano le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, sostituzione di persona e ricettazione e un ordine di custodia cautelare in carcere.
da iltirreno.gelocal.it