RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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IL
TEMPO |
IN evidente stato di ebbrezza percorre un’intera arteria a senso unico, nei pressi dell’ospedale, in direzione di marcia contraria: e solo per miracolo evita una serie di collisioni. Ad accorgersene è stato un agente della Questura, fuori servizio, che nella tarda serata di sabato stava transitando lungo la stessa strada. Ha visto che l’uomo, poi identificato in F.G. 35 anni di Spoltore, stava percorrendo la via in senso vietato sfiorando altre vetture in sosta, e ha dato subito l’allarme. La vettura è stata fermata poco dopo e gli agenti, già al primo controllo, si sono resi conto che il conducente era in evidente stato di ubriachezza. Lo hanno fermato e portato in Questura: dopo l’identitifcazione lo hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza. E sempre nella serata di sabato, c’è stato un altro episodio che ha avuto protagonista un uomo che aveva alzato un po’ troppo il gomito. È accaduto in un bar di piazza Salotto, dove F.M. 52 anni di Francavilla a Mare, stava infastidendo i clienti. E all’arrivo degli agenti della Questura se l’è presa pure con loro, insultandoli ripetutamente. Anche lui è stato fermato e portato in Questura: qui si è scoperto che era pure contravventore al foglio di via obbligatorio. È stato anche denunciato per molestie e minacce a Pubblico ufficiale. |
IL
MESSAGGERO (Abruzzo)
Guida contromano e finisce contro l’auto di un poliziotto |
E’
successo alle 20,10 di sabato sera, vicino all’ospedale. Un ragazzo
di 27 anni è stato denunciato perchè guidava ubriaco.
Non solo, guidava contromano. Per sua disgrazia sulla strada ha incrociato
la vettura guidata da un poliziotto libero dal servizio, il poliziotto
ha chiamato i colleghi del 113 e così, qualche minuto dopo, F.G.,
residente a Spoltore veniva bloccato, con tutte le conseguenze del caso.
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IL
MESSAGGERO (Latina)
CAMPOLEONE Si sdraia sui binari e assale un ferroviere |
L’uomo,
42 anni di Jesi, era in stato di ebbrezza. Treni fermi sulla linea per
mezz’ora
Si è sdraiato sui binari della direttissima Roma-Napoli e poi ha preso a sassate un ferroviere che cercava di dissuaderlo dal folle gesto. Il movimentato episodio che ha paralizzato il traffico per una mezz’ora sulla linea, è accaduto intorno alle 17,30 alla stazione di Campoleone di Aprilia. L’uomo, tra lo stupore dei presenti, è sceso dal marciapiedi e si è sdraiato sui binari proprio mentre era in arrivo da Roma un intercity. Fortunatamente il personale della stazione si è subito accorto di quanto stava accedendo e bloccava in tempo il treno che stava per transitare. Contemporaneamente un macchinista sui avvicinava all’uomo cercando di convincerlo a togliersi dai binari. Un’impresa non facile, perché la persona, in evidente stato di ebbrezza, cominciava ad inveire contro il ferroviere e quando questi si avvicinava iniziava a scagliargli contro le pietre. Una di queste colpiva il macchinista alla testa ferendolo in maniera lieve. Nel frattempo arrivavano i carabinieri di Campoleone che di peso sollevavano l’uomo e lo conducevano in caserma dove veniva identificato per un 42enne residente a Jesi. E’ stato denunciato per interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale. Il traffico ferroviario sulla Roma-Napoli e sulla Roma-Nettuno è rimasto bloccato per circa mezz’ora. |
BRESCIA
OGGI |
Mettono
in comune la propria esperienza per aiutare altri ad uscire dal tunnel dell’alcolismo,
arricchendosi di un reciproco percorso di dialogo e condivisione. Sono gli
Alcolisti anonimi, una realtà presente sul territorio provinciale
con 24 gruppi, di cui quattro in città, giunti al traguardo dei 25
anni di attività a Brescia, celebrati con un’assemblea presso
la facoltà di Medicina. Anonimi perchè tale garanzia risulta
essenziale per favorire gli sforzi di altri alcolisti verso la disintossicazione
e la sobrietà, ma soprattutto perché l’intento di Alcolisti
Anonimi è quello di «mettere i principi al di sopra delle personalità
- ha osservato Guido, il segretario nazionale di A.A., realtà inserita
nel registro nazionale delle associazioni di promozione sociale -. In Italia
ci sono ormai 495 gruppi, che vivono grazie all’autofinanziamento e
operano secondo il metodo dei "Dodici passi", partendo dal presupposto
che solo un alcolista riesce a capire bene quello che soffre un altro alcolista».
Si inizia con l’accettazione dell’idea di essere alcolista e della necessità di essere aiutati, per passare alla consapevolezza che l’alcolismo non è un vizio ma una malattia, rompendo l’isolamento in cui la dipendenza segrega. Nel gruppo non c’è un leader o uno psicologo esterno a fare da guida, ma ogni incontro è animato dagli stessi partecipanti, che anche a distanza di molti anni dalla riconquista di una vita normale continuano a frequentare i gruppi. Che l’alcolismo rappresenti un male sociale dai molteplici risvolti di rischio, ancora più pericoloso del fumo in termini di mortalità e danni sociali, è confermato dai dati dell’Asl di Brescia, che nelle quattro équipes di alcologia ha preso in carico 512 alcolisti (345 maschi e 167 femmine) nel 2003 (contro i 436 del 2002), prevalentemente concentrati nella fascia d’età dai 30 ai 60 anni. Se non è facile ricomporre i numeri generali di un fenomeno che resta in parte nascosto, ad aiutare sono i numeri dei partecipanti al gruppi storico di Alcolisti Anonimi, quello di via Chiusure, che negli ultimi 5 anni ha annoverato circa 20.000 presenze. Cui si aggiungono i dati generali sulla mortalità nel bresciano, che segnalano nel triennio 1998-2000 il 7,6% delle morti al maschile e il 2,9% al femminile correlate all’abuso di alcol, dovute in particolare a tumori maligni primitivi del fegato, cirrosi epatica, incidenti stradali, psicosi alcolica. Non è irrilevante notare, peraltro, come il numero delle visite della commissione medica locale per certificare l’idoneità alla guida dopo la sospensione della patente per stato d’ebbrezza sia più che raddoppiato, nel giro di un anno, passando dalle 1023 richieste del 2003 alle 2606 nel 2004. Spiega il direttore generale dell’Asl, Carmelo Scarcella: «Notiamo un aumento delle prese in carico e un maggior abuso di alcol da parte delle donne, cui si sta affiancando un nuovo stile di consumo da parte dei giovani, concentrato nel fine settimana e riferito in particolare alla birra: per questo il contrasto all’abuso di alcol, che è uno dei punti di riferimento per la nostra Asl, proseguirà anche nel 2005, investendo in campagne di educazione alla salute in collaborazione con le realtà che agiscono fuori dal livello istituzionale». «Noi non ci sentiamo investiti da alcuna autorità né abbiamo la presunzione di risolvere ogni problema: siamo semplicemente alcolisti che parlano ad altri alcolisti, la nostra filosofia è quella dell’accogliere, aprendo la nostra esperienza - dice Franco, il segretario cittadino dell’Alcolisti Anonimi bresciana -. I percorsi e i tempi per arrivare a smettere variano poi da individuo a individuo: noi restiamo una presenza, forte, in cui identificarsi, per spezzare il cerchio della dipendenza». Lisa Cesco. |
BRESCIA
OGGI |
Giuseppe
è da nove anni in un gruppo degli Alcolisti Anonimi bresciani,
da quando di anni ne aveva quarantanove. «Bevevo 24 ore su 24
- racconta -, non riuscivo a smettere, nonostante i ricoveri in ospedale
per i problemi fisici causati dal vino, non ultimo il coma etilico.
Il mio orgoglio mi impediva di farmi aiutare, provavo un fastidio viscerale
all’idea di dovermi fare aiutare dagli altri per risolvere un mio
problema, mi dicevo "piuttosto mi butto sotto un treno", ma
mi vedevo cadere sempre più in basso, fino a non trovare più
nessun’altra alternativa». E’ stato in quel momento
che gli A.A. sono apparsi a Giuseppe come l’ultima spiaggia, una
scommessa da provare perché ormai non c’era più nulla
da perdere. |
LA
PROVINCIA DI CREMONA |
SCANDOLARA
— Dopo la prima serata con Laura Federici, medico di base, sul tema
‘La nuova carta S.I.S.S. (Sistema Informativo Socio-Sanitario) della
Regione Lombardia’, si terrà venerdì il secondo dei
cinque ‘Incontri di pubblica utilità’ organizzati dal
Comune presso la sala polivalente (ex cinema Italia). Venerdì alle
21 l’avvocato Davide Priori affronterà l’argomento ‘Lo
sportello di segreteria sociale: domande all’avvocato’. Venerdì
18 febbraio Maria Grazia Mantovani, responsabile della polizia locale
dell’Unione dei Comuni Municipia parlerà de ‘Le principali
novità del codice della strada’. Venerdì 25 febbraio
avrà luogo una tavola rotonda: ‘Emergenza alcol: opinioni
a confronto’, con Cristina Ubaldini, pedagogista dell’Associazione
Bussola. Venerdì 4 marzo, infine, le assistenti sociali Maria Cecilia
Bianchi e Manuela Marini saranno le relatrici dell’incontro ‘L’affido
familiare: un’opportunità’. Tutti gli incontri inizieranno
alle 21.
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LA
SICILIA (Siracusa) |
(s.l.)
Quando il barman ha visto che l’occasionale cliente era già barcollante,
per gli alcolici ingeriti, si è rifiutato di consegnare un altro
drink. |
IL
GAZZETTINO (Pordenone) |
Ancora
un volta la zona di piazza Risorgimento ha richiesto l’intervento delle
Volanti della polizia. Mentre alcuni agenti erano impegnati - in collaborazione
con i vigili urbani - a chiarire l’episodio dell’aggressione della coppia
di stranieri finta all’ospedale, altri poliziotti sono dovuti intervenire
al Bar Commercio, in via Santa Caterina. A chiamare la polizia era stato
lo stesso titolare poiché due giovani immigrati avevano perso il
controllo e si erano messi a urlare rivolgendosi al personale dell’esercizio
pubblico. Sembra che i due volessero da bere. Quando la polizia è
arrivata, invece di calmarsi avrebbero proseguito con e loro richiesta.
A quel punto, per entrambi, è scattata la denuncia per stato d’ebbrezza.
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SARDEGNA
OGGI |
Tre persone
denunciate ed una arrestata per guida in stato d’ebrezza nel nuorese
nel fine settimana. I primi tre arresti sono avvenuti nella serata di
venerdì a Lotzorai. Alle 10 del mattino di sabato i carabinieri
di Siniscola arrestano un 63enne, Giuseppe Mele, recidivo per il reato
di guida in stato d’ebrezza. |
IL
MESSAGGERO |
MILANO - «Ho fatto solo il mio dovere». Non aggiunge altro Giovanni Caputo, l’appuntato scelto dei carabinieri che l’altra notte a Milano ha salvato la vita a una signora di 84 anni che, non più lucida per l’età, forse inconsapevolmente si è gettata nelle acque gelide del Naviglio, in Darsena. E non è la prima volta per l’appuntato: una quindicina di anni fa si era buttato, sempre nel Naviglio, ma in via Ludovico il Moro, per salvare un uomo ubriaco. Così l’altra notte, verso l’una, Caputo, 42 anni, originario di Lequile (Lecce) e dall’81 a Milano, in servizio al nucleo radiomobile del carabinieri, ha fatto il bis. |
L’ADIGE |
Strage
di patenti nel fine settimana con vittime anche nella valle del Chiese.
I controlli, potenziati nel periodo carnevalizio operati dai carabinieri
del radiomobile di Salò, hanno portato al ritiro di una decina
di patenti per guida in stato di ebbrezza. Tra questi anche quattro persone
residenti a Storo e dintorni che rientravano dopo aver alzato un po´
troppo il gomito al carnevale di Bagolino. Non sono peraltro gli unici
che per qualche settimana hanno dovuto dare l´addio alla patente:
nella notte di sabato due documenti di guida sono stati ritirati anche
a Trento.
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L’ADIGE |
Il
carnevale di Storo rischia di trascorrerlo al fresco, in carcere a Trento,
a calmare i bollenti spiriti. Daltronde Abirou Mourad, 27 anni, marocchino
residente a Storo dove è impiegato in una ditta della zona, l´altra
notte ha fatto di tutto per meritarsi un arresto. Intorno all´una
e 30 di notte il giovane si è presentato al pub Dylan´s
di Darzo. All´interno del locale, gestito da Livio Briani, Abirou
Mourab già piuttosto alticcio, avrebbe iniziato a dar fastidio.
La situazione è diventata ingestibile quando il marocchino avrebbe
infastidito i clienti e minacciato il gestore con le mani sporche di
sangue a causa di un taglio che si era fratto sul polso della mano destra. |
IL
MESSAGGERO (Pesaro) |
di
SIMONETTA MARFOGLIA |
ASAPS.IT Preso dalla Polizia Stradale. È un giovane di 19 anni, con la patente già sospesa per guida in stato di ebbrezza |
(ASAPS) BOLOGNA – Era al volante di un’auto priva di assicurazione e per questo, dopo aver investito un pedone, si è dato alla fuga. Si tratta di un neopatentato, rintracciato poco dopo dagli agenti della Polizia Stradale di Casalecchio di Reno, che erano intervenuti per i rilievi nella zona dell’Arcoveggio, alla periferia della città. Era da poco trascorsa la mezzanotte, quando il ragazzo, che si trovava alla guida di una Cinquecento con alcuni amici, ha investito l’uomo di 50 anni mentre stava attraversando sulle strisce. Ferito in maniera non troppo seria – e questo ha evitato al giovane pirata il carcere – il pedone è stato ricoverato all’ospedale Maggiore con alcune fratture, non prima però di indicare alcune cifre della targa agli agenti arrivati sul posto. La caccia telematica ha dato subito i suoi frutti, e pochi minuti dopo i poliziotti hanno dato la sveglia al delinquente, che si credeva già al sicuro nel letto della casa di famiglia a Calderara di Reno. Il giovane corsaro della tangenziale aveva già avuto la patente sospesa per guida in stato di ebbrezza, ma dopo aver ammesso di essere lui l’autore dell’investimento del pedone, che ha ricevuto una prognosi di 30 giorni, ha avuto anche la faccia tosta di esibire un’assicurazione falsa. È stato ovviamente denunciato anche per questo. (ASAPS). |
IL
SECOLO XIX «Quella ragazza non poteva entrare» |
VIOLENTATA
IN DISCOTECA A GENOVA La giovane ancora sotto choc. Confesercenti: impossibile
chiedere i documenti a tutti La questura: nei locali da ballo solo chi ha superato i 16 anni Genova Marina non doveva essere al "Changò", una delle discoteche del centro di Genova, l’unica aperta il sabato pomeriggio. A neanche 14 anni non si può entrare, «lo dice la legge» ricorda Carmela Aprea, dirigente della polizia amministrativa della questura: «Bisogna almeno averne 16». Non importa che al bar non si servano alcolici, che la musica non sia poi così alta e che le frequentazioni siano selezionate. Marina (il nome è di fantasia) doveva essere altrove. Per i genitori lo era. Per gli amici che ballavano con lei non era in pericolo quando se n’è andata in disparte con quel ragazzo. In realtà lo era eccome. Di lì a poco sarebbe stata violentata, in modo brutale, in un bagno di un metro quadrato o poco più. Le urla frenate dalle mura, dalla musica, dalle mani premute sulla bocca. Il giovane arrestato dalla polizia, dopo essere stato bloccato dalla sorveglianza del locale, «rischia da sei a dodici anni di carcere», avverte l’avvocato Maria Borra: «Con gli sconti di pena e il patteggiamento potrebbe rimediare una condanna a due anni e otto mesi». Ma non è solo il procedimento penale a essere partito. Il locale di via Ceccardi rischia un provvedimento di chiusura temporanea per ciò che è avvenuto al suo interno e per l’età di alcuni dei protagonisti, ma soprattutto per quella della vittima. Il commissariato Centro ha inviato una relazione sull’accaduto alla divisione di polizia amministrativa della questura: «In queste ore decideremo il da farsi», spiega il dirigente, Carmela Aprea. «Purtroppo non siamo in grado di chiedere i documenti all’ingresso (*) - mette le mani avanti Cesare Groppi, di Confesercenti, a nome della categoria - Gestire un locale è difficile ed è impossibile prevedere che cosa sono in grado di fare questi ragazzi. Mi metto nei panni del titolare: ha fatto il suo dovere fino in fondo. Quando si è accorto di quello che è accaduto ha fermato il giovane e l’ha consegnato alla polizia». La ragazzina genovese, sempre in stato di choc, ieri è stata dimessa dall’ospedale Gaslini e forse già da oggi tornerà a scuola: «Voglio capire come sia potuto succedere», ha chiesto ai poliziotti il padre, semplicemente. L’albanese, un immigrato irregolare, senza permesso di soggiorno, è stato rinchiuso nel carcere di Marassi con la grave accusa di violenza sessuale su minore. Sul suo corpo sono stati riscontrati graffi e segni di unghiate con le quali la sua vittima ha tentato di difendersi. È in isolamento, guardato a vista. Piange. Oggi ci sarà l’udienza di convalida dell’arresto, domani il primo interrogatorio davanti al sostituto procuratore Anna Canepa, titolare dell’inchiesta. La ricostruzione degli inquirenti è già definita. La giovane è stata avvicinata dall’albanese sulla pista da ballo, la ragazzina è stata portata su un divanetto in disparte e poi nei bagni. Qui è avvenuta la violenza. L’aggressore è tornato in pista subito dopo ed è lì che gli uomini della sorveglianza lo hanno bloccato, dopo essere stati chiamati da un’amica di Marina, trovata sanguinante nella toilette. Graziano Cetara (*) Nota: non sono in grado? Perché? I soldi del biglietto però li chiedono... La ragazzina violentata aveva meno di 14 anni!!! . |
IL
SECOLO XIX La febbre del sabato pomeriggio «Nessuno ci chiede l’età cerchiamo di difenderci da sole» |
La differenza
è la seguente, per le ragazze del Changò: «I quindicenni
ti chiedono di ballare, ti avvicinano e ti dicono: vuoi conoscere il mio
amico? I diciottenni ti si piazzano davanti e si mettono a ballare senza
permesso». La strafottenza, il potere della maggiore età
insomma. E questo non piace, divide. Quasi un fatto generazionale. Se
ci pensi quasi un gesto antico, come quel "permette signorina?"
che rapiva dalla "tappezzeria" le mamme, anzi le nonne delle
ragazze del Changò. |
ADNKRONOS.IT NOTIZIE FLASH: 3/A EDIZIONE - L’ESTERO |
Lahore
- Il consueto tragico bilancio di morti e feriti non ha scalfito l’eccitazione
e l’entusiasmo che in questi giorni hanno travolto Lahore, la capitale culturale
del Pakistan, teatro della tradizionale festa del Basant. Le celebrazioni,
che sanciscono la fine dell’inverno e l’avvento della primavera, sono l’occasione
per centinaia di migliaia di persone per riversarsi nelle strade, partecipare
alle numerose feste, salire sui tetti della spettacolare ’citta’ vecchia’
e osservare le migliaia di aquiloni che affollano il cielo ingaggiando battaglia
al grido di ’bo kata!’ (’tagliato!). Proprio la passione per gli aquiloni
uno degli ingredienti principali del Basant, oltre alla musica, al cibo
e, sempre piu’ frequentemente l’alcol, severamente vietato in questo Paese,
e’ la principale causa dei 22 morti e oltre 200 feriti fatti registrare
quest’anno durante il festival. |
VIRGILIO.IT GB/ PILOTA PACHISTANO ARRESTATO, TROPPO ALCOL NEL SANGUE Volo diretto in Pakistan, con 350 passeggeri a bordo |
Manchester
(Gran Bretagna), 7 feb. (Ap) - Un pilota pachistano, che stava per decollare
ai comandi di un aereo con 350 passeggeri a bordo, è stato arrestato
sabato dalla polizia britannica dopo essere stato sottoposto al test dell’alcol.
La polizia dichiara oggi che la concentrazione di alcol nel sangue dell’uomo
era superiore alla norma. Il pilota, 51 anni, avrebbe dovuto guidare un
Boeing 747 della Pakistan International Airlines da Manchester a Lahore,
Pakistan. Dopo essere stato trattenuto per qualche ora, l’uomo è stato liberato su cauzione. Dovrà presentarsi di nuovo alla polizia il 24 marzo, dichiara il portavoce della polizia; nel frattempo gli è stato concesso di tornare in patria. I passeggeri del volo in questione, che avrebbe dovuto decollare sabato alle 10.40 del mattino, hanno dovuto aspettare sulla pista di decollo finché non è stato trovato un sostituto del pilota. Il volo è partito con un ritardo di 90 minuti. E’ una legge recentemente nuova - introdotta lo scorso marzo - , quella che consente alla polizia britannica di effettuare il test alcolico ai piloti ed ai membri dell’equipaggio prima del decollo. Il limite ammesso è di 20 milligrammi di alcol ogni 100 di sangue; la condanna può andare da una multa (fino alle 5mila sterline, 7.300 euro), alla prigione (fino ad un massimo di due anni). Non si sa di quanto il test del pilota pachistano superasse le norme. |
CLARENCE
NEWS CALCIO: GERMANIA, ARBITRO UBRIACO LASCIA IL CAMPO E SE NE VA |
Amburgo, 7 feb. - (Adnkronos) - Un arbitro tedesco è stato fermato mentre, in stato di ubriachezza, era alla guida della sua auto. Quando è stato intercettato dalla polizia nei pressi di Amburgo, il direttore di gara era ancora in tenuta agonistica. A quanto pare era appena fuggito dal campo dove avrebbe dovuto arbitrare l’incontro tra le formazioni del Voran Ohe e del Fatihspor, valido per il campionato regionale. Prima di allontanarsi improvvisamente, l’arbitro aveva espulso quattro giocatori. Il direttore di gara è stato bloccato mentre cercava di tornare a casa. Le analisi del sangue hanno evidenziato un livello di alcool triplo rispetto al massimo consentito dalla legge tedesca. |
LA
STAMPA Bere troppo uccide |
LE
DOSI SUGGERITE DAI MEDICI SUPERALCOLICI Un bicchierino, di whisky, per esempio dopo cena, non fa certo male. Una modera... (*) (*) Nota: “Bere troppo uccide quasi come il fumo”. È il titolo di un articolo di oggi della Stampa, che parla di morte provocata dall’alcol con un’incidenza del 4% contro il 4,1 delle sigarette. Tra le "dosi suggerite dai medici": massimo tre boccali di birra al giorno, quattro bicchieri di vino, tre bicchierini di superalcolico. L’articolo non dice che questi "suggerimenti" dei medici sono alternativi uno all’altro, così chi legge può pensare di proteggre la propria salute bevendo ogni giorno "solo" tre boccali di birra, quattro bicchieri di vino e tre bicchieri di superalcolico. E alla moglie esasperata che lo sgrida, potrà rispondere : "taci, ignorante, c’è scritto sul giornale, lo dicono i medici"! Come riuscire a sfruttare perfino una ricerca che parla seriamente dei problemi del bere per promuovere le bevande alcoliche. |
IL
RESTO DEL CARLINO (Ferrara) Codigoro Riunione degli alcolisti BRESCIA OGGI Alcol: la Polstrada ha ritirato 12 patenti CORRIERE DEL VENETO Ubriaco picchia 4 agenti, fermato LA GAZZETTA DI MANTOVA evitati gli incidenti, nonostante i tifosi ubriachi IL PICCOLO DI TRIESTE <alcol e guida? la prevenzione degli incidenti non è coerente> CORRIERE DELLA SERA Alcoolismo e alterazioni della sfera sessuale IL TIRRENO ubriaco, gira nudo per firenze sequestrate centinaia di bottiglie CORRIERE ADRIATICO Chiuso all’interno dell’auto Ubriaco chiede di restare solo |