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Rassegna stampa alcol e guida del 2 febbraio 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


IL SECOLO XIX
Il ritratto L’altra faccia del cingalese morto «Sognava di portare qui i suoi»

Rapallo «"È un diacono gli devi portare rispetto", diceva agli altri ospiti della mensa che mi prendevano in giro anche bonariamente. Un uomo molto educato e religioso, che aveva voglia di lavorare per mantenere la famiglia in Sri Lanka e magari un giorno portarla qui, ma non riusciva a trovare un impiego stabile perchè era senza permesso di soggiorno». Parla il diacono di Rapallo Luigi Epis, e dalle sue parole emerge un ritratto diverso del cingalese morto asfissiato due notti fa nell’hotel Moderne&Royal, tentando di ripararsi dal freddo e dalla povertà. «Non l’ubriacone che molestava madre e sorella, dunque, come emerge dalle denunce a suo carico, ma un ragazzo volenteroso, pressato dalle difficoltà della sua condizione di immigrato». Epis racconta della moglie e dei tre figli che Anton ha lasciato in Sri Lanka. «Quando riusciva a trovare qualche lavoretto, mandava subito i soldi che guadagnava. Il giorno dello tsunami gli ho chiesto se la sua famiglia stesse bene. Mi ha detto che grazie a dio si trovavano in una zona che non è stata toccata dalle onde del maremoto».
«Se è vero che beveva - chiude Epis -, perchè qui in mensa non è mai arrivato ubriaco, penso che lo facesse anche per riscaldarsi. Non sono pochi i senza tetto che utilizzano il bere per non sentire il freddo e riuscire a vivere e dormire all’addiaccio». Intanto, la famiglia non ha ancora deciso se far tornare la salma di Anton in Sri Lanka o seppellirlo a Rapallo.   F. For..
VARESENEWS
Canton Ticino - Un mese fa entrava in vigore la norma che abbassa allo 0,5 per mille il tasso alcolico massimo per chi guida. Oggi arrivano i primi, ottimi, dati sulle abitudini dei guidatori del cantone svizzero
Meno alcool sulle strade ticinesi

La norma è rispettata e le strade sono più sicure, ovviamente. Ad un mese dall’introduzione nel cantone svizzero del limite massimo di alcol per chi guida, la Polizia Cantonale ha fornito oggi i primi dati statistici sui nostri vicini che, a quanto pare, si sono comportati più che responsabilmente. Dai dati diffusi da alcune testate giornalistiche, come TicinOnline, risulta infatti che solo il 14% degli automobilisti controllati avevano tassi alcolici superiori al consentito (0,5 per mille).(*) Quindi, sui 597 conducenti “passati all’etilometro”, solo 27 si sono rivelati un po’ troppo brilli, dovendo così pagare una multa salata. In 58 casi, invece, il tasso alcolico è stato decisamente troppo alto (sopra lo 0,8%), costringendo la polizia al ritiro immediato della patente per tre mesi.
Ovviamente, come per tutte le norme nuove, bisogna tenere conto che siamo solo nei primi giorni di introduzione, e quindi è più facile rispettare le regole. Ma presto sarà carnevale e, per l’occasione, la polizia ha annunciato di voler intensificare ulteriormente i controlli.
Anche qui, in Italia, il codice stradale prevede un tasso alcolico massimo dello 0,5 per litro: in caso di infrazione è previsto il ritiro immediato della patente e una multa dai 258 euro in su.
(*) Nota: questo dato evidenzia la sana abitudine, in Svizzera, di fare controlli a campione su tutti gli automobilisti, e non solo su quelli che sembrano alterati. Speriamo che anche l’Italia adotti presto questo comportamento, essenziale per fare prevenzione.

GAZZETTA DI PARMA
Getta la fidanzata dal balcone: condannato, ma è già libero
FIDENZA - Nonostante avesse massacrato di botte la compagna trascinandola per i capelli e facendola cadere dal balcone del primo piano è fuori dal carcere. L’episodio si era verificato nello scorso mese di settembre: protagonisti un marocchino di 26 anni, T. E. A., e una quarantenne fidentina. Lei non ne voleva pi ù sapere del giovane convivente, lui non aveva accettato di essere lasciato. E cosí dopo l’ennesima lite, il violento diverbio era finito a botte nell’abitazione della donna. Il marocchino si era recato a casa della donna e - corroso dalla gelosia e dall’alcol - si era arrampicato sul davanzale della finestra, l’aveva acciuffata per i capelli scaraventandola a terra. La fidentina aveva riportato gravi fratture e politraumi, tanto che in un primo momento si era temuto per le sue condizioni. La donna si era poi ripresa, anche se era stata ricoverata a lungo in ospedale per la grave frattura scomposta al femore, causate dalla caduta dal balcone. All’episodio avevano assistito impietriti alcuni parenti della donna e alcuni vicini di casa accorsi alle sue grida d’aiuto. Qualcuno aveva provveduto a telefonare al 112. Sul posto era arrivata una pattuglia di carabinieri del Nucleo radiomobile di Fidenza, che aveva avvertito ambulanza e guardia medica. Poi avevano bloccato il giovane marocchino in evidente stato di agitazione, trasferendolo nella caserma di via Trento. Il giovane era stato arrestato. Ieri, in Tribunale a Parma, il marocchino è stato condannato dal giudice Pasquale Pantalone a un anno e sei mesi, con pena sospesa. Pertanto è stato scarcerato ed è già libero. A testimoniare per la fidentina sono comparsi il fratello e la fidanzata di quest’ultimo, che hanno raccontato i particolari del grave episodio, al quale avevano assistito increduli. La donna porta ancora evidenti i segni dei politraumi subiti oltre al trauma psicologico del violento episodio.

LA PROVINCIA DI COMO
porlezza Il tribunale dei minori aveva condannato il ragazzo a sei anni e mezzo per l’uccisione di Ivan Battaglia, un anno fa
Sei anni per omicidio: ora chiede un altro sconto

Il legale del diciassettenne di Cima ha impugnato la sentenza di condanna di primo grado invocando la legittima difesa
porlezza Ci sarà un nuovo processo per l’omicidio di San Valentino a Porlezza. Il difensore di J.P, 17enne di Cima di Porlezza, all’epoca apprendista giardiniere in Ticino, ha presentato istanza di appello al tribunale dei minori di Milano, impugnando la sentenza dell’agosto scorso (depositata a dicembre) che condannò l’omicida di Ivan Battaglia, 23enne, a 6 anni e 6 mesi di reclusione per omicidio volontario. Nonostante la mitezza del dispositivo, che consentirebbe al giovane di uscire dal carcere in semilibertà già dal 2007, il legale, Renato Papa, ha riproposto ai giudici l’ipotesi che il giardiniere abbia agito per legittima difesa, reagendo a delle presunte molestie fatte dalla vittima alla sua fidanzatina non ancora 14enne. L’eventuale riconoscimento della scriminante, come è noto, escluderebbe la punibilità del reato. I giudici di primo grado, comunque, avevano lungamente argomentato circa l’esclusione della legittima difesa, sostenendo che le ripetute coltellate inferte dal minorenne – due al volto di avvertimento, la terza al cuore fatale – mal si conciliano con l’atteggiamento passivo tenuto dalla vittima. La scelta della difesa, tuttavia, potrebbe essere motivata solo da ragioni di strategia processuale, puntando a un patteggiamento che ridurrebbe di alcun mesi l’importo della pena. La contesa mortale, scrive la sentenza di primo grado, fu scatenata da una frase equivoca che il boscaiolo rivolse a H.B., fidanzata del minorenne: «Ciao bella…» conclusa con un tentativo di abbraccio culminato in un toccamento proibito quanto «involontario», determinato dal «divincolamento della ragazzina»; l’accenno di zuffa seguente fu sedato dal gestore del pub che invitò i protagonisti ad uscire: Battaglia attese J. all’esterno, dove il minorenne estrasse il coltello a serramanico e inferse un colpo al cuore al boscaiolo – ubriaco, come ha accertato l’autopsia - preceduto da coltellate di avvertimento al volto e all’orecchio. Il tribunale ha escluso che J.P. si sia legittimamente difeso dall’assalto del più robusto avversario, accertando che il ragazzino decise di lavare nel sangue il comportamento definito «volgare e maleducato» ma certo «non antigiuridico» tenuto dal Battaglia nei confronti della 13enne: «Macroscopica sproporzione - scrive il tribunale - tra l’offesa che ha dato origine alla reazione di J. (una sbruffonata da ubriaco, a cui la stessa interessata H.B. non diede particolare importanza) e la gravità estrema dell’azione delittuosa». Il «tenere per abitudine » il coltello professionale in tasca, non fa che gettare una luce sinistra sull’ aggressività del giovane omicida. A.G..

L’UNIONE SARDA Cagliari
gup Coltellate in via Dante, patteggia dieci mesi

Un litigio per futili motivi, forse causato dall’alcol, un temperino saltato fuori all’improvviso e un ferito: inizialmente l’accusa era di tentato omicidio, poi è stata derubricata in lesioni personali gravi. Ieri mattina il feritore, Alessandro Piga 27 anni di Cagliari, ha patteggiato dieci mesi di reclusione. Dopo l’accordo raggiunto dal pubblico ministero Alessandro Pili con l’avvocato Marco Lisu, il giudice dell’udienza preliminare Roberto Cau ha ratificato il patteggiamento. I fatti risalgono al 25 aprile di tre anni fa: nei pressi di una pizzeria della via Dante Piga aveva litigato con un suo coetaneo che era rimasto ferito da una coltellata all’addome: la vittima era stata trasportata in ospedale dov’era stata sottoposta a intervento chirurgico. Partita la segnalazione alla Procura della Repubblica, nei giorni successivi, attraverso alcuni testimoni Piga era stato identificato come l’autore del ferimento: il giovane era stato denunciato dalla Polizia per tentato omicidio. La lite era stata generata da motivi banali. Poiché le ferite riportate dalla vittima sono risultate poi meno gravi di come erano sembrate inizialmente, il pm ha derubricato l’imputazione in un reato meno grave: lesioni gravi. A quel punto l’avvocato Marco Lisu ha proposto al magistrato di patteggiare. Accusa e difesa si sono accordate per una pena pari a dieci mesi di reclusione con la condizionale che il giudice, valutandola congrua, ha ratificato nell’udienza di ieri.

FARMACIA.IT
CERVELLO: SCATTA SOLO A 25 ANNI L’ETA’ DELLA RAGIONE/ ANSA

(di Cristiano Del Riccio) (ANSA) - WASHINGTON, 2 FEB - L’alta incidenza di incidenti stradali tra i giovani al volante trova una spiegazione scientifica: l’area del cervello ’specializzata’ nella prudenza matura pienamente solo a 25 anni. Una ricerca condotta da scienziati del National Institutes Health (NIH) di Washington mostra infatti che la corteccia pre-frontale, l’area del cervello che inibisce il comportamento imprudente, non matura a 18 anni, come si era finora creduto, ma solo a 25 anni. La ricerca, guidata dallo psichiatra pediatrico Jay Giedd, ha mostrato inoltre che la maturazione avviene in molti casi prima nelle donne (con un anticipo di un anno o due sui maschi). Lo studio fornisce una spiegazione scientifica al grande numero di incidenti stradali con giovani al volante, una situazione tenuta ben presente dalle compagnie di assicurazione che impongono premi maggiori ai guidatori sotto i 25 anni. I dati mostrano che per i teen-agers al volante le probabilita’ di avere un incidente stradale sono quattro volte maggiori dei guidatori piu’ maturi. E le probabilita’ di restare uccisi in un incidente automobilistico sono tre volte maggiori rispetto ai piloti piu’ ’anziani’. Poiche’ i giovani guidatori hanno riflessi migliori, secondo i ricercatori, la spiegazione di queste cifre puo’ essere trovata nel comportamento piu’ imprudente dei giovani. La ricerca guidata da Giedd, durata tredici anni, ha esaminato a intervalli di due anni circa duemila persone, in eta’ iniziale tra i 4 e i 26 anni, con esami di risonanza magnetica al cervello. "I cervelli dei teen-ager sono semplicemente ’in costruzione"’, sottolinea il ricercatore. Un’altra conclusione dello studio e’ che i comportamenti dei giovani sono piu’ imprudenti quando sono in compagnia do coetanei. I ricercatori hanno chiesto a volontari divisi in tre gruppi di eta’ (dai 13 ai 16 anni, dai 18 ai 22 anni, dai 24 anni in su) di portare due coetanei. I volontari sono quindi stati sottoposti a simulazioni di guida al computer. I test hanno mostrato che i guidatori dei primi due gruppi di eta’ si lanciavano in comportamenti molto piu’ imprudenti quando in compagnia dei coetanei. Lo studio, secondo Giedd, mostra anche per quale motivo i giovani hanno una tendenza maggiore, quando sono in gruppo, a bere alcolici, sperimentare droghe o rendersi protagonisti di comportamenti criminali. Lo spostamento scientifico dai 18 ai 25 anni della ’eta’ della ragione’ mostra che molte delle decisioni importanti prese nella vita - dalla carriera scolastica a quella professionale, dal matrimonio al servizio militare - sono adottate quando il ciclo di maturazione cerebrale non e’ ancora completo. Proprio nelle prossime settimane la Corte Suprema degli Stati Uniti dovra’ decidere a partire da quale eta’ i criminali giovanili potranno essere condannati a morte: lo studio dei ricercatori del NIH potrebbe diventare un elemento di riflessione per i giudici.(ANSA).

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
A lezione per apprezzare le delizie del nettare di Bacco. Duecento domande
Studenti di-vini, c’è un corso
Gli incontri, a cadenza settimanale, si terranno nell’Ateneo

A lezione in università per apprezzare le delizie del «nettare di Bacco». Si chiama «Studenti di-vini, conoscere il vino e l’arte di degustarlo» il corso - che inizia oggi - organizzato dall’associazione «Azione Universitaria» in collaborazione con la Prima Circoscrizione «Centro-Mazzini» e con il contributo del Consiglio degli Studenti, un percorso enogastronomico teso a promuovere la cultura del vino nel territorio salentino che «Azione Universitaria», l’associazione nata all’interno dell’Ateneo salentino a tutela del diritto allo studio ma con un occhio attento alla promozione territoriale, ha voluto creare e proporre ad un’utenza non soltanto universitaria. Oltre duecento sono state le domande di partecipazione giunte in segreteria, ma a frequentare il corso saranno soltanto in cinquanta, tra universitari e non. «Con questo corso ci proponiamo di diffondere la conoscenza delle nostre uve ma anche delle tante case vitivinicole salentine, le tecniche di vinificazione, in molti casi ancora legate ad antichi metodi», dichiara Cristian Filieri, presidente di Azione Universitaria. Soddisfatto dell’iniziativa è anche Giovanni Manzo, consigliere della circoscrizione Centro Mazzini. «Il Salento è un territorio dove la cultura del vino è fortemente radicata - aggiunge - che sta diventando sempre più importante dal punto di vista della viticoltura, con echi anche a livello nazionale. Per cui iniziative di questo genere contribuiscono ad accrescere la cultura del vino locale». Otto gli incontri a cadenza settimanale, che si terranno nell’aula B2 di Palazzo Codacci Pisanelli a cura di Raffaele Rollo, enogastronomo di grande esperienza. Tra i temi trattati la viticoltura, enologia, legislazione ed enografia nazionale ed internazionale, le acquaviti nel mondo, enogastronomia, l’arte di bere, la cantina e il ristorante. Si chiuderà con una visita in cantina. g.p.

L’UNIONE SARDA Oristano
santu lussurgiu Pugni e schiaffi ai vicini Impiegato denunciato

La solita discussione fra vicini, questa volta è sfociata in una lite accesissima, in cui sono volati pugni e schiaffi. È accaduto qualche giorno fa a Santu Lussurgiu. Da tempo ormai, i due vicini litigavano animatamente, domenica però la discussione ha preso una piega più violenta del solito e si è arrivati alle mani. Per questo motivo un impiegato di Santu Lussurgiu, S.G., 39 anni, è stato denunciato dai carabinieri della Compagnia di Ghilarza per minacce e lesioni personali. L’impiegato, oltre che minacciato verbalmente i vicini di casa, un padre e un figlio, il primo sessantaduenne e il secondo trentenne, sarebbe arrivato alle mani, provocando ai due malcapitati delle lesioni. Il tutto sotto gli occhi attoniti degli altri vicini. L’impiegato pare fosse in preda ai fumi dell’alcol. Anche altre volte, nelle stesse condizioni, affacciatosi alla finestra, avrebbe ripetutamente offeso i vicini di casa. Domenica però S.G. è sceso in strada. Sono volate parole grosse e, quando sembrava che la situazione si stesse appianando, l’impiegato ha invece picchiato i vicini che quindi si sono presentati in caserma. Per S.G., in seguito agli accertamenti, è dunque scattata la denuncia per minacce e lesioni personali.     (a.o.).

IL GIORNALE DI VICENZA
Secondo i dati di un anno di attività della Polizia stradale calano gli incidenti mortali e il numero dei decessi. Per il comandante del distaccamento cittadino la ragione è da attribuirsi all’inserimento dei guard-rail sulla “47” e alla quotidiana presenza delle pattuglie lungo la statale
Meno morti sulle strade
Ma alcol e droga continuano ad essere una piaga
di Carlo Barbieri

In calo i morti sulle strade del Bassanese nel 2004. Questo il primo dato che balza all’occhio scorrendo il bilancio di un anno di attività della Polizia stradale (attenzione, solo della Polstrada) e la spiegazione arriva subito dall’ispettore capo Beppino Battocchio, 48 anni compiuti ieri, comandante del distaccamento di Bassano dal 1997 ma in servizio nella sede di via Ca’ Rezzonico dal 1983. «Sette gli incidenti mortali e complessivamente sette decessi - esordisce Battocchio -. Meno del 2003, quando registrammo 13 mortali con 14 persone decedute. Un dato molto positivo, in linea con una tendenza ormai consolidata da qualche anno (a livello nazionale, nel biennio 2002-2004, i morti sono stati 1600 in meno rispetto al periodo precedente, ndr). Basti pensare che, tra la fine degli anni Novanta e il Duemila, sulle nostre strade contavamo ogni anno anche 25 o 30 morti. Il calo è da attribuirsi innanzitutto agli interventi effettuati sull’arteria più a rischio della nostra zona, il tratto della Vallata della statale Valsugana con l’inserimento dei guard-rail che dividono gli opposti sensi di marcia, impedendo così i terribili salti di corsia che provocavano più morti in uno stesso incidente. Molto importante è stata la manutenzione del fondo stradale e della segnaletica. La seconda ragione, poi, risiede nella capillare presenza del nostro personale sul territorio. Tra Cittadella e Primolano le nostre pattuglie svolgono quotidianamente un particolare controllo che evidentemente funziona da deterrente». Non tanto con le apparecchiature fisse per il rilevamento della velocità, come quelle recentemente collocate sulla Nuova Gasparona e di competenza della Provincia, quanto con i controlli effettuati con strumenti mobili, telelaser o autovelox. La presenza delle pattuglie della Polstrada induce gli automobilisti a rallentare anche ora che “l’effetto punti” sulla patente comincia a venir meno. «Attenzione, non è solo un problema di velocità - fa osservare Battocchio -, un fatto molto grave è che su 370 incidenti rilevati nel 2004, ben 65 siano da attribuirsi alla guida in stato di ebbrezza alcolica (e due per uso di stupefacenti). In pratica più o meno il 18 per cento. I dati parlano chiaro: gli incidenti avvengono di notte, in particolare nei week-end e vengono coinvolti giovani di età compresa fra i 20 e i 30 anni. L’etilometro e il più recente Et1, che consente un controllo non invasivo che precede quello in ospedale, hanno portato a rilevare 178 infrazioni segnalate all’autorità giudiziaria. A tal riguardo - continua l’ispettore capo - nel 2004 abbiamo deferito alla magistratura 210 persone per violazioni al codice della strada, per patenti false o falsi certificati di assicurazione. Abbiamo inoltre effettuato due arresti, in un caso si trattava di un extracomunitario clandestino, in un altro di una persona poi denunciata per resistenza a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza».
La polizia stradale di Bassano, tuttavia, non svolge solo funzioni di “gendarme” lungo le strade. I 20 uomini del distaccamento di via Ca’ Rezzonico, impegnati quotidianamente su di un territorio molto vasto che comprende le province di Vicenza, Padova, Treviso, Belluno e talvolta Trento, effettuano anche scorta a carichi eccezionali, 232 nel 2004, scorta ai trasporti di organi sanitari, di opere d’arte, personalità e non da ultimo gare ciclistiche, 8 lo scorso anno. «Un settore sempre più importante - sottolinea il comandante Battocchio - è il controllo sulle merci pericolose. Sulle nostre strade circolano autentiche bombe per cui una normativa complessa impone severi controlli. Questi, come i controlli di natura veterinaria, sono affidati a noi». Un impegno cresciuto di anno in anno, come il disbrigo burocratico, sempre più imponente. «Pensiamo solo ai giudizi di fronte al Giudice di pace - spiega Battocchio -. Tra l’altro dopo la recente sentenza della Corte costituzionale (che il 24 gennaio ha dichiarato illegittima la norma che prevede la decurtazione dei punti al proprietario dell’auto in caso di mancata identificazione del conducente, ndr) dobbiamo attenderci una valanga di ricorsi. Molti uomini sarebbero così impegnati in un’aula giudiziaria anziché sulle strade. Una precisazione: agli automobilisti che non indicano chi si trova al volante al momento della rilevazione dell’eccesso di velocità, sarà comunque applicata una sanzione di 357 euro anche se non vedranno la patente decurtata dei punti».
Un problema, quello del carico di lavoro, di non poco conto per la Polstrada di Bassano. La sede di via Ca’ Rezzonico, nell’ambito del compartimento di Padova, è classificata come distaccamento della sezione di Vicenza ma si trova ad affrontare per la sua dislocazione geografica e per le caratteristiche del suo territorio, una mole di lavoro superiore, a volte anche del doppio, rispetto ad una sezione capoluogo di Provincia. Il salto di rango di Bassano provincia consentirebbe un forte incremento dell’organico. In via Ca’ Rezzonico tuttavia si affronta l’argomento da un altro lato. «La gente forse non ci vede - chiude il comandante - ma siamo sempre presenti sulle strade. Ho con me ottimi uomini che non guardano all’orario e operano con grande spirito di servizio». Tanto di cappello.

IL GIORNALE DI VICENZA
Le notti dei fine settimana le più temibili per i giovani
Tutti i numeri, gli incidenti e le infrazioni registrati nel 2004

( ca. b. ) Trecentosettanta incidenti, due in più del 2003 ma sette incidenti mortali con sette morti in tutto, praticamente metà dello scorso anno (13 incidenti con 14 morti). Una precisazione, i dati si riferiscono agli incidenti rilevati soltanto dalla Polstrada di Bassano che opera perlopiù nel comprensorio. Sessantacinque incidenti causati dall’alcol sul totale di 370. Le notti del week-end sono quelle più pericolose: quattro morti e 88 feriti tra le 24 del venerdì e domenica. La fascia oraria killer: quella tra la mezzanotte e le 6, in cui si registrano 43 feriti, contro i 49 e i 67 delle fasce di punta ben più trafficate del mattino o del tardo pomeriggio. Sessantadue incidenti su 370 sono avvenuti prima delle sei del mattino.
Poco più di settemila le infrazioni (7009) rilevate da 873 pattuglie. In particolare: 295 per il mancato uso delle cinture di sicurezza, 130 per l’utilizzo del telefonino, 178 per guida in stato di ebbrezza, 3 per abuso di stupefacenti, 196 per sovraccarico, 283 per mancate revisioni, 16 per guida senza patente, 295 per eccesso di velocità (senza strumentazione), 1558 per velocità oltre il limite (con strumentazione), 165 ritiri patente, 272 guide contromano, 125 mancate precedenze, 52 sorpassi non consentiti, due i motociclisti sorpresi senza casco, 15 gli automobilisti fuggiti dopo un incidente, 2 quelli che si sono allontanati lasciando sull’asfalto un ferito, 27 coloro che guidavano senza assicurazione, 88 le violazioni in relazione al cronotachigrafo dei veicoli industriali. In totale, 344 le patenti e 306 le carte di circolazione ritirate. Cinquantacinque i controlli effettuati sugli esercizi pubblici connessi al settore automobilistico con nove violazioni al Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Numerosi pure i controlli effettuati con l’opacimetro, strumento per il rilevamento degli scarichi dei veicoli commerciali.

GIORNALE DI BRESCIA
Alcolisti anonimi

In occasione del 25esimo anniversario dell’Associazione Alcolisti Anonimi il 6 febbraio nell’aula A della facoltà di Medicina si terrà un convegno cui interverranno Carmelo Scarcella, direttore Asl, Elisabetta Rizzi del Sert 2 e il dottor Alfonso Piccoli della clinica San Rocco di Ome.

IL MESSAGGERO (Metropolitana)
GUIDONIA
Un altro “blitz” dei vandali nella chiesa di don Michele

Nuovo blitz di vandali alla chiesa del Sacro Cuore a Guidonia centro. L’appello lanciato nei mesi scorsi da don Michele, che da tempo chiede più sicurezza, non è stato accolto dall’amministrazione comunale. Sembrava che la situazione fosse in parte migliorata dopo che è stata rifatta l’illuminazione del piazzale grazie alla donazione dell’Enel: lo aveva detto lo stesso parroco. Ma ora i vandali sono tornati a colpire. Sono state rubate le lampadine e le plafoniere del cortile.
«Non hanno avuto neppure paura ad arrampicarsi - racconta don Michele - le lampade erano collocate nel giardino a diversi metri di altezza, ma questo non li ha fermati e ora noi siamo al buio». «Il Comune si disinteressa - aggiunge - le mie richieste sono andate a vuoto, la chiesa è in balia dei vandali».
Una sistemazione diversa con l’apertura di una nuova strada che garantisca l’accesso alla chiesa, ecco cosa ha chiesto don Michele prima delle festività natalizie. «Ogni sera ho a che fare - denuncia - con gruppi di giovani che bivaccano, bevono birra e lasciano bottiglie e rifiuti qui davanti».A.M.

IL MESSAGGERO (Marche)
GROTTAMMARE
Vinicola Tesino: tutti d’accordo per l’ampliamento

Approvato all’unanimità dal consiglio comunale di Grottammare l’ampliamento dello stabilimento enologico Vinicola del Tesino. Tutti d’accordo sulla proposta dello Sportello unico riguardante una variante parziale al Prg per assentire lavori di ampliamento dello stabilimento enologico in contrada San Leonardo, facente capo all’azienda Vinicola del Tesino. L’unanimità è stata raggiunta dopo la constatazione, condivisa da maggioranza e minoranza, che l’iniziativa del privato valorizzerà ulteriormente una produzione vinicola che costituisce uno dei fiori all’occhiello della città. L’ampliamento consiste infatti nella possibilità di recuperare, nel seminterrato della struttura, spazi da utilizzare per l’affinamento e l’invecchiamento del vino. "E’ un’azienda che si sta sviluppando e che riesce a produrre un vino di alta qualità", è stata l’osservazione finale del sindaco sostenuta dal consigliere di minoranza Raffaele Rossi (An), che ha aggiunto "tra l’altro, si tratta di una struttura che pur insistendo su una zona vincolata non produce alcun impatto ambientale". Unanime consenso anche sulla proposta di aderire al progetto provinciale di solidarietà internazionale verso le popolazioni colpite dal maremoto in Asia. Terreno di scontro tra maggioranza ed opposizione, invece, l’istituzione del mercatino della piccola pesca.

L’ARENA di Verona
Inseguimento nella notte. E ieri pomeriggio a Veronetta, la polizia blocca un giovane in scooter che aveva cercato di scappare
Fuga contromano in Tangenziale

Doppio inseguimento, ieri, in città, il primo in piena notte, il secondo all’ora di pranzo. Nel primo caso le volanti della polizia sono dovute intervenire per bloccare un’auto che percorreva la superstrada contromano. Quando il conducente è stato fermato, è stato trovato in evidente stato di ebbrezza, come ha confermato il successivo test. La rocambolesca «caccia all’auto» è cominciata intorno alle 3.15 quando un automobilista in transito ha segnalato che sulla Tangenziale est, nel tratto fra Poiano e Borgo Venezia, c’era un’auto contromano che poteva causare un grave incidente, anche perché procedeva a zigzag. Immediatamente sono intervenute sul posto due volanti che sono entrate da due diversi svincoli della superstrada: al momento, infatti, i poliziotti non potevano sapere quanta strada fosse riuscita a fare l’auto. In pochi minuti la vettura è stata intercettata. Alla vista dell’auto con i lampeggianti, il conducente ha tentato di darsi alla fuga ma la vettura è stata raggiunta e bloccata in poche centinaia di metri. All’interno c’erano due ragazzi di origini rumena che avevano alzato un po’ troppo il gomito. Dopo il controllo, il conducente è stato perciò denunciato alla magistratura in stato di libertà per guida in stato di ebbrezza.
E un altro rocambolesco inseguimento è stato effettuato ieri pomeriggio, intorno alle 13.30, a Veronetta. Una vettura della squadra mobile ha intercettato un motorino con un uomo che transitava su ponte Navi. Quando hanno cercato di fermarlo, all’imbocco di via Nizza, l’uomo ha invertito la marcia, cercando di darsi alla fuga in senso contrario. Lo scooter, con l’auto della polizia al seguito, ha percorso di nuovo Ponte Navi e ha svoltato in piazza Isolo. A quel punto l’uomo ha cercato di dileguarsi a piedi nel parcheggio ma è stato fermato e portato in questura per controlli. (r.v.).

IL GAZZETTINO (Vicenza)
THIENE L’uomo aveva già avuto problemi con la giustizia ma non era stato ancora espulso per questioni burocratiche. Poi è stato intercettato al Carrefour
Mangia (gratis) e fuma al supermercato. Arrestato
Marocchino nei guai per avere aggredito i carabinieri. Ma è stato anche multato perché trovato con la sigaretta accesa
Era così ubriaco da dare del "terrone" ad un cinese. Si tratta di Aziz Mouhib, 28 anni, marocchino in Italia senza permesso di soggiorno, già "pizzicato" lo scorso mese dalla polizia urbana di Thiene per furto. L’uomo non è stato ancora espulso per problemi burocratici. Infatti non sono ancora state definite dalla magistratura le condanne per due reati: il primo per rapina e falsa identità a Milano nel 1997 e il secondo per spaccio di droga nel 2003 a Thiene. In attesa delle decisioni del magistrato, il marocchino per sopravvivere si arrangiava alla meglio dormendo dove gli capitava. Per mangiare invece aveva trovato una soluzione che gli consentiva due pasti al giorno. Quando aveva fame Aziz Mouhib si recava al centro commerciale Carrefour di via Gombe a Thiene, e mangiava tranquillamente asportando generi alimentari dagli scaffali e consumandoli direttamente sul posto. Poi se ne andava passando per le casse senza problemi. L’altro ieri però, oltre al consueto pasto, al marocchino è venuta anche la voglia di bersi qualcosa. Detto fatto, l’uomo si è ubriacato e ha iniziato a dare fastidio alla gente al punto da attirare l’attenzione degli uomini della vigilanza interna del centro commerciale, che hanno tentato di bloccarlo. Ne è nata una vera e propria collutazione con urla e minacce, tanto da costringere gli uomini della vigilanza a chiamare i carabinieri. Anche per gli uomini dell’arma ammanettare il marocchino non è stato facile, tanto che uno dei due carabinieri è dovuto ricorrere alle cure del medico. Alla fine Aziz Mouhib è stato arrestato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, e portato in carcere a Vicenza a disposizione del magistrato. Oltre alle prime due imputazioni i carabinieri hanno anche elevato al marocchino la prima multa (di 54 euro) per divieto di fumo in luogo pubblico, fatta nella zona del thienese dall’avvio della nuova legge anti fumo, visto che al loro arrivo i carabinieri lo hanno trovato lungo il corridoio interno del centro commerciale con la sigaretta accesa. Valerio Bassotto.
EMILIANET
Rubiera. Il 4 febbraio il gusto è cultura con ’Accadde a Cana’
Alle 19 la corte ospitale ospita la pièce teatrale del club di Papillon sul miracolo del gusto

RUBIERA (RE, 27 gen. 2005) - La serata, ad ingresso libero, è organizzata dal Club di Papillon di Reggio Emilia e Modena "Matilde di Canossa" in collaborazione con l’Assessorato Regionale alla Cultura e mette in scena un racconto dello scrittore Luca Doninelli (interpretazione dell’attore Giorgio Bonino), sul miracolo dell’acqua che diventa vino.
Ma quale vino?
E’ la domanda a cui la pièce risponde attraverso il racconto del commerciante di vino giunto a Cana, il quale coglie alcuni aspetti di quel miracolo che vanno ben oltre all’acqua e al vino. E qui si intreccia uno stupore particolare, quasi un miracolo nel miracolo, come notano anche i Vangeli, perchè quel vino miracoloso – è scritto "era più buono" ed era usanza non servirlo a fine cena quando tutti erano un po’ brilli. Appare nei Vangeli, insomma, una prima valutazione gustativa. Ed il miracolo - sembra dire Doninelli - è sempre una corrispondenza carnale, qualcosa che puoi toccare, vedere, constatare, quasi come il Dio che nasce dal ventre di una donna.
La piece, prodotta dal Consorzio Beni Culturali Italia per il Club di Papillon, ha già girato le piazze e i teatri d’Italia (Como, Rovigo, Imola, Pesaro, Varese, Magenta, Bevagna, Pavia, Breno in Val Camonica, Torino, Bergamo, Novara, Borgovercelli, Brescia, Roma, Cuneo, Vigevano e Trapani). "Con l’idea – dice Paolo Massobrio, giornalista, autore del Golosario, e presidente di Papillon – che poi si evochi il gusto del cibo e del vino nel luogo dove ci si trova."
Così, dall’introduzione alla recita fino alla degustazione sarà un tutt’uno coi Lambrusco Reggiani d’eccellenza, gli aceti balsamici tradizionali di Reggio, i Parmigiano Reggiano, i salumi, fino agli erbazzoni.
Paolo Massobrio, insieme con l’Assessore Regionale alla Cultura Marco Barbieri, presenterà questo momento dedicato al cibo come fattore di cultura, attraverso i protagonisti del suo Golosario in terra emiliana.
Ma il Lambrusco - gli abbiamo chiesto – poteva essere quel vino di Cana? "Perchè no – risponde il critico enogastronomico col Papillon (*) – il concetto di vino buono, oggi, va ripensato seriamente. Ci sono dei Lambrusco che non solo sono molto buoni e a prezzi giusti, ma superano anche di gran lunga, come piacevolezza a tavola, certi rossi blasonati. E poi non solo il Lambrusco è il vino della festa della tavola, ma sta diventando, in alcune piazze importanti, come Milano ad esempio, persino un fenomeno di moda che accompagna gli happy hour."
La Corte Ospitale di Rubiera è ubicata in Via Fontana 2 a Rubiera (Re) e fa parte del complesso monumentale che un tempo era tra i maggiori ospedali per pellegrini tra il Secchia e l’Enza, sulla via Emilia.
Questi i produttori presenti: Az. Agricola Venturini Baldini di Quattro Castella; Az. Agricola Rinaldini di S. Ilario d’Enza; Cantina Medici di Medici Ermete e Figli Villa Gaida; Cantina Sociale di Villa Bagno; Acetaia Dodi di Casalgrande (con l’aceto balsamico); Az. Agricola Monte Baducco Quattro Castella (con i salumi d’asino); Salumificio Gianferrari di Canossa (con il Culatello di Canossa e il Fiocchietto); Salumificio Bidinelli di Correggio (con la mortadella); Caseificio Castellazzo di Campagnola (con il Parmigiano Reggiano); Azienda Gastronomica Alberto Triglia Collagna (con gli erbazzoni).
In Italia i Club di Papillon sono oltre 50 per un totale di 6.000 associati. Nata nel 1992 l’Associazione ha la finalità di riscoperta dell’originalità di una cultura popolare attraverso il gusto. Ogni Club è infatti autore di varie iniziative atte a favorire un legame sempre più stretto tra i consumatori e il territorio. I soci dei Club di Papillon vengono invitati periodicamente ad approfondire le tematiche del gusto con le Giornate di Resistenza Umana e ricevono una serie di pubblicazioni originali sul tema. Le pagine del sito www.clubpapillon.it forniscono informazioni immediate su itinerari, ricette, manifestazioni ed eventi, vita del Club e articoli inerenti il tema enogastronomico (si ricorda l’appuntamento quotidiano on line con la "Notizia e il vino del giorno", la rassegna stampa enogastronomica commentata da Paolo Massobrio).
Il Club di Papillon di Reggio Emilia e Modena opera da tre anni sul territorio e si trova in via Muzio Clementi, 8 a Reggio Emilia (tel. 335/5281628 - Umberto Dallaglio – governatore Club di Papillon di Reggio Emilia e Modena).
(*) Nota: sigh!.

L’ADIGE
Uno «spazio» della comunità
Progetto alcol e musica
Centro giovani in azione
CLES - «Spazio giovani», il centro di aggregazione giovanile istituito dal comune di Cles e gestito dalla cooperativa Kaleidoscopio, guarda sempre più alla comunità. Dopo quattro anni di affido della gestione alla citata cooperativa, Cristiano Conte illustra i progetti d´annata, che ormai coinvolgono, oltre ad operatori e fruitori dello «spazio», anche scuole, associazioni, enti. «Spesso su Spazio giovani si sente una voce che non risponde a realtà», commenta l´assessore comunale Bruno Molignoni, nel corso della conferenza stampa convocata ieri in municipio. «Cioè che si tratta del centro dei marocchini. Noi diciamo semplicemente alle persone che pensano sia così: venite a vedere, e vi renderete conto che non è vero. Anzi venite, ed avanzate delle proposte, saremo lieti di prenderle in considerazione!».
E´ lo stesso Molignoni ad introdurre l´incontro: «A quasi un anno di apertura della nuova sede di Spazio giovani (attualmente conta 127 tesserati) è opportuno fare uno stato dell´arte», sostiene l´assessore. «Il centro è sempre più in rapporto con la comunità, con scuole ed associazioni, e soprattutto è punto di riferimento costante per la commissione giovani istituita dal consiglio comunale, in cui sono coinvolti rappresentanti delle varie componenti della comunità clesiana, e che può essere considerata la mente delle varie attività...».
La parola passa a Cristiano Conte, coordinatore di vari progetti di promozione sociale condotti dalla cooperativa Kaleidoscopio, affiancato per l´occasione dalle operatrici del centro clesiano, Marika Cavalli ed Elisa Paternoster. «Dopo che lo scorso anno ci è stata rinnovata la convenzione, abbiamo provveduto a ritarare le linee di progetto, anche alla luce delle trasformazioni avvenute a Cles, dove ad esempio si registra un massiccio aumento di extracomunitari», considera Conte.
«Stiamo lavorando per raggiungere vari obiettivi: oltre all´apertura quotidiana del centro guardiamo all´incremento dei servizi, alla promozione di iniziative partecipate in cui i giovani locali siano protagonisti, ad intensificare il rapporto con la commissione giovani comunale e l´istituzione locale».
Uno dei progetti che ora sta impegnando a fondo gli operatori di Spazio giovani è il «progetto alcol», articolato in interviste a 17 gruppi di giovani ed adulti (ogni gruppo conta una decina di elementi), per comprendere il fenomeno, e verificare le possibilità di intervento.
«Non per giungere alla stesura di statistiche fini a sé stesse, ma ad un dibattito pubblico con tutti i gruppi contattati, ed esaminare insieme la problematica dell´alcol», precisa Conte. «Abbiamo gruppi delle scuole superiori, delle professionali, dell´oratorio, degli scout, di associazioni sportive, di realtà rionali, oltre ovviamente ad uno di Spazio giovani. Un lavoro quindi a tutto campo, che favorisce la conoscenza di un problema, e ci consente al tempo stesso di far conoscere il centro all´esterno».
Un´altra iniziativa sta nascendo a «traino» del concorso per gruppi musicali promosso da Spazio giovani lo scorso anno (vi hanno preso parte 16 gruppi di tutto il Trentino): la cooperazione tra Spazio giovani, gruppi musicali giovanili, esercenti locali, che sotto la regia del Comune propongano delle «serate concerto» su base mutualistica. Spazio giovani garantisce l´agibilità, il comune l´organizzazione, i gruppi si esibiscono, i gestori «ospitano» le iniziative, magari con messaggi mirati sul consumo di alcol, indirizzati ovviamente ai giovani.

 
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Il sindaco Renna: «È certo che non ostacoleremo le sue iniziative».
BERNALDA «La trasformazione di Palazzo Margherita in un grande albergo per artisti, è un’imperdibile occasione di sviluppo e visibilità per il nostro territorio». Si è espresso così, Francesco Renna, sindaco di Bernalda, durante l’incontro informale avuto, in Municipio, con Francis Ford Coppola, a cui ha donato un busto artistico, realizzato da un suo omonimo scultore calabrese. «Favoriremo, con l’ausilio degli enti sovraordinati l’iniziativa - ha detto - snellendo le farraginose procedure burocratiche e avviando un percorso virtuoso per il futuro della nostra cittadina. Esprimo, naturalmente, la mia immensa gioia per avere tra noi un regista di fama mondiale come Francis, ormai legatissimo alla nostra Bernalda». Dopo la rimpatriata fra amici e parenti, Coppola e la nipote Giancarla hanno assaporato il meglio della cucina locale, al «Memphis Pub» e alla Trattoria «La Locandiera», con menù a base di cinghiale, arrosti di suini e caprini, orecchiette, degli immancabili «lampasciuni», di involtini e scamorze. Il tutto bagnato con fiumi di vino, di cui, come si sa, Francis è un grande intenditore e produttore mondiale» an.mor.
CORRIERE ROMAGNA   Cesena
“Il conto della movida è salato”
CESENA - La “movida” notturna cesenate? E’ un business da 10 milioni di euro per i 44 locali notturni sparsi in città. Ma - attacca il comitato anti-rumori guidato da Paolo Cipolloni, che conta 800 iscritti - crea anche un altro giro di denaro, sette volte superiore alla somma calcolata dalla Confesercenti. E’ quella che sono costretti a pagare centinaia di persone che abitano accanto a certi pub o bar a causa dei danni subiti per i rumori eccessivi. A volte questo onere grava direttamente sulle spalle degli interessati, altre volte viene spalmato sull’intera collettività sotto forma di medicinali e cure mediche. Cipolloni, a sostegno della sua tesi, cita uno studio effettuato dalle Università di Bologna e Zurigo per valutare i disturbi scatenati da un sovraccarico di decibel. E’ stata presa in considerazione una famiglia composta da genitori giovani ed occupati, due figli in età scolare e un anziano convivente che risiedono in una casa in centro, nelle immediate vicinanze di un esercizio pubblico rumoroso. Questo nucleo, in seguito al chiasso con cui deve convivere, potrebbe subire danni per un valore di circa 400 mila euro. Ecco qualche voce alla base di questo calcolo: svalutazione dell’abitazione (120 mila euro su un valore di mercato di 300 mila); disfunzioni vegetative (40 mila euro); problemi cardiocircolatori (60 mila euro); mal di testa, stress e nervosismo (25 mila euro); assenze e scarso rendimento lavorativo (18 mila euro); perdita di un anno scolastico per impossibilità dei figli a concentrarsi nello studio (22 mila euro); infarto indotto dal rumore intenso e continuativo (80 mila euro).“Si pensi di moltiplicare questi costi per ciascuna famiglia tormentata tutte le notti da rumori intrusivi - afferma Cipolloni - E consideriamo anche i costi dei danni che l’alcol produce nel tempo ai clienti, come sta sottolineando il ministro Sirchia, che dopo il fumo ha detto di volersi occupare di questo problema, che in Italia provoca 50 mila morti all’anno. Alla fine, nella nostra zona, possiamo quantificare un danno complessivo di 70 milioni di euro derivante dai rumori. I cittadini sanno che tutti questi euro verranno presi dalle loro tasche e dal loro lavoro?”.Il portavoce del comitato lancia poi un messaggio ai politici e ai rappresentanti del mondo economico: “Dobbiamo denunciare un altro tipo di rumore. E’ il rumore sordo e invisibile di tutti coloro che si accapigliano su questa vicenda, volendo ridurre al silenzio proprio chi chiede silenzio. Questo è il rumore di alcuni politici locali e degli interessi economici che poco si curano della salute della collettività e di tutti coloro che teorizzano il libero divertimento ad una condizione: che sia sotto la casa degli altri. Per il comitato occorrono solo due cose: da una parte la consapevolezza che il rumore è un problema ambientale e sanitario da prendere seriamente in considerazione; dall’altra la volontà politica e la disponibilità concreta ad accordare la necessaria priorità alla protezione contro il rumore”.Sul primo versante i nemici dei rumori ricordano che “la Cassazione ritiene penalmente responsabile il gestore del bar per gli schiamazzi e i rumori provocati dagli avventori anche fuori dal locale”. Sul secondo fronte, viene sollecitata l’istituzione di un “servizio di pattugliamento della polizia municipale dopo la mezzanotte nei luoghi caldi. Anche perché, con 2.200 veicoli che circolano ogni notte con punte di 3.600 nel fine settimana, e 8 mila clienti che girano talvolta un po’ alticci, non si potrà più sostenere che non vi è rumore e che non ci sono violazioni nel campo della sosta e delle ztl”.    Gian Paolo Castagnoli.
ANSA.IT
Cittadini moldavi sfondano barriera a casello A4
Un 30enne arrestato per aggressione agente durante controllo
(ANSAweb) - VENEZIA, 2 FEB - Un cittadino moldavo, B.V., 30 anni, e’ stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, per aver colpito con un calcio la mano di un agente della volante di Mestre nel corso di un controllo. L’extracomunitario si trovava a bordo di una Golf, guidata da un connazionale, V.G. (36), che era stata segnalata ai poliziotti per aver sfondato la barriera del casello della A4 di Villabona, a Marghera, non pagando il pedaggio. Successivamente la vettura ha urtato la barriera di protezione della rampa del cavalcavia di Marghera. L’autista e’ stato sanzionato penalmente per guida in stato di ebbrezza e danneggiamento e segnalato alla societa’ Autovie Venete per i danni arrecati al casello e il pedaggio non pagato
L’ADIGE
Il divo del rock si è presentato nel tribunale californiano vestito di bianco
Folla di fans difende Jackson
Braccio di ferro con il pm: «Non sono un pedofilo»
WASHINGTON - Il processo contro Michael Jackson per l´accusa di pedofilia, iniziato lunedì nel tribunale di Santa maria (California), è proseguito ieri con la seconda giornata dedicata alla selezione dei 12 giurati ufficiali e delle 8 riserve, una procedura che durerà tr
Giovedì, 03 Febbraio 2005
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