Martedì 19 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su

Rassegna stampa alcol e guida del 31 gennaio 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


ANSA
Titolare bar Trento denunciato per alcol servito a minorenni

Segnalato anche per spettacoli senza regolare licenza
(ANSAweb) - TRENTO, 31 GEN - Il titolare di una bar di Trento e’ stato segnalato alla magistratura per aver servito superalcolici a ragazzi con meno di 16 anni di eta’. Il provvedimento e’ stato preso al termine di una serie di controlli effettuati dalla Polizia lo scorso fine settimana in citta’. Dopo aver verificato la presenza di una ventina di ragazzi minorenni nel locale ’Tre di Coppe’, gli agenti hanno accertato che a tutti sarebbero stati serviti superalcolici. Da qui la denuncia del titolare per violazione dell’articolo 689 del Codice Penale che vieta la vendita di alcolici a minori di 16 anni e che prevede fino ad un anno di reclusione. Il titolare del bar e’ stato inoltre denunciato per per aver organizzato nel locale spettacoli senza una regolare licenza. (ANSAweb).
LA GAZZETTA DI PARMA
Dalla « Gazzetta di Parma » del gennaio 1905

BUTTAFUORI IN OSTERIA - Certa Bongrani Italina, maritata Savani, abitante in borgo San Silvestro n. 74, ieri sera alle ore 23 dava di sè triste spettacolo nell’osteria di Ventura Domenico, posta in borgo delle Saline. La Savani era ubbriaca e poichè il Ventura si rifiutava di darle altro vino, essa si mise a ingiuriarlo, cosí che l’esercente ordinò al suo commesso, Mutti Giuseppe, di mettere la donna fuori del negozio. Nel piazzale del Carbone pare che la Savani si sia rivoltata al Mutti e che questi le abbia dato un pugno sul viso. Sta di fatto che l’ubbriacona fu condotta all’Asilo della P. A. ove le si riscontrò una piccola contusione al labbro.

IL MATTINO
Il freddo non frena i motociclisti È festa per il «Furbinentreffen»
GIANNI SINISCALCHI Sorrento. Tre giorni di pioggia e freddo non hanno fermato le iniziative programmate per la sesta edizione del Furbinentreffen, il raduno dei «motociclisti furbi» sulle strade della costiera sorrentino-amalfitana. Ieri mattina la kermesse si è conclusa festosamente in piazza Angelina Lauro per i 120 partecipanti. Per loro: panini con salsiccia e broccoli, vino rosso, musiche, balli e naturalmente la premiazione del memorial «Piercarlo Tortora». Presente l’assessore al Turismo, Paola Di Leva che, oltre al saluto dell’amministrazione si è «scusata» per le condizioni atmosferiche inusuali per la Costiera. Pronta la risposta dei centauri: «È andata bene lo stesso e torneremo anche l’anno prossimo». Soddisfatto comunque lo staff dei «furbini» che hanno collaborato all’organizzazione curata da Motovillage, Motoclub Sorrento, Moto Club Trial Cava de’ Tirreni e Ducati Doc Sorrento. «Il numero dei partecipanti è stato notevole se si considera il tempo inclemente che ha impedito l’arrivo di motociclisti già iscritti provenienti da ogni parte d’Italia» dice Luigi De Pasquale, presidente del Motoclub Sorrento. A testimoniare il prestigio goduto in Italia dal Furbinentreffen, la presenza di 32 motociclisti del Moto Club Visconteo di Milano, giunti in Costiera con il furgone-officina e l’assistenza sanitaria del dottore Alfonso D’Aloia, motociclista e medico del sodalizio. Il Rally del Saraceno che si è svolto sabato, è stato ritenuto poi da molti centauri il «momento più bello del raduno»: un tour enogastronomico più che una gara con dieci tappe percorse per gustare piatti tipici, dolci e vini locali.(*) A dispetto di pioggia e freddo, comunque, il Furbinentreffen è riuscito a confermare di rappresentare l’alternativa italiana al più grande raduno invernale d’Europa: l’Elefantentreffen che si svolge negli stessi giorni in Germania con oltre 10mila partecipanti. Rilanciato quindi ai «motociclisti furbi» il messaggio per la prossima edizione: invece di andare all’Elefantentreffen, a bivaccare con tenda e sacco a pelo nella foresta bavarese, venite in Costiera a godervi la partecipazione a un raduno che, oltre all’avventura su due ruote, garantisce soddisfazione in termini di accoglienza e qualità del soggiorno.
(*) Nota: i motociclisti furbi per davvero non bevono alcol prima di guidare. Un rally non può essere tour enogastronomico.

LA PROVINCIA DI COMO
L’altra sera non si era fermato all’alt dei carabinieri scappando nei boschi, preso quando ha sporto denuncia
Simula il furto del fuoristrada su cui era fuggito: arrestato

beregazzo con figliaro  Si è concluso con un arresto il rocambolesco inseguimento provocato da un automobilista che, l’altra sera attorno alle 20, non si era fermato all’alt imposto dai carabinieri lungo la strada che da Beregazzo porta a Castelnuovo Bozzente. I militari hanno tratto in manette per resistenza, danneggiamento e simulazione di reato Emanuele Consonni, 26 anni di Tradate che si trovava al volante del Mitsubishi Pajero inseguito fino a Venegono Inferiore. Qui, lo ricordiamo, dopo avere più volte preso a sportellate la gazzella dei carabinieri impegnati in una serie di controlli anti rapina, il ragazzo si era fermato, era sceso dalla macchina ed era fuggito a piedi attraverso i boschi. Non è stato molto furbo: per cercare di allontanare i sospetti - il fuoristrada risultava intestato a lui - si è poi presentato dagli stessi carabinieri per denunciare il furto del veicolo, con il solo risultato di farsi simultaneamente arrestare. Sembra, in ogni caso, che avesse alzato un po’ il gomito: quando i carabinieri lo hanno arrestato il tasso di alcol nel sangue era al di sopra del limite massimo consentito dal Codice della strada. Durante l’inseguimento, Consonni ha messo duramente a rischio l’incolumità degli altri automobilisti, sbandando più volte nella corsia opposta di marcia e mettendo seriamente in difficoltà i carabinieri, intenzionati a fermarlo ma anche a prevenire eventuali incidenti che avrebbero sicuramente aggravato il bilancio della serata.

L’ECO DI BERGAMO
Pirati della strada: sei ragazze ferite, un arresto

A Brembate travolte tre amiche uscite dal ristorante. E a Dalmine tamponata l’auto con altre tre giovani
Due incidenti stradali a meno di due ore di distanza, altrettanti automobilisti che sono fuggiti senza prestare soccorso – uno dei quali è stato rintracciato e arrestato – sei ragazze ferite.
È il bilancio di un sabato sera segnato dall’inciviltà stradale e che ha fatto finire in ospedale, fortunatamente senza lesioni gravi, sei giovani.
Il primo episodio è accaduto a Brembate dove, verso le 22, un’auto ha travolto tre ragazze senza fermarsi. Il fatto si è verificato in via Boltiere. Le giovani, nonostante il forte colpo ricevuto, ora stanno bene.
Le ferite, tutte minorenni, erano appena uscite dal ristorante «Chicchirichì», dove avevano passato la serata insieme ad altri amici e si apprestavano a ritornare a casa a piedi. Mentre si trovavano sul lato della strada, in una rientranza che conduce al ristorante, una macchina proveniente da Brembate e diretta a Boltiere è sopraggiunta a grande velocità, ha sbandato, ha travolto le tre ragazze e ha proseguito la sua corsa.
L’auto pirata ha scaraventato a terra Clara Gazzone, Francesca Menalli e Giulia Carminati.
Nell’urto il mezzo ha perso uno specchietto e alcuni frammenti: secondo alcuni testimoni si tratterebbe di una Renault di colore grigio, ma nessuno è riuscito a leggere la targa del veicolo. Sul posto sono intervenute tre autoambulanze, che hanno trasportato le ragazze al policlinico San Marco di Zingonia.
Nel frattempo sono giunti anche i carabinieri della stazione di Brembate, che hanno svolto le prime indagini per poter risalire all’identità del pirata della strada.
Clara Gazzone e Giulia Carminati, entrambe diciassettenni, sono state dimesse già sabato notte.
«L’auto non ha accennato minimamente a fermarsi – spiega Roberto Gazzone, padre di Clara -: lo dimostra il fatto che sull’asfalto non ci sono tracce di frenata. Mia figlia, cadendo, ha sbattuto la testa, riportando una commozione cerebrale, e ha rotto gli occhiali».
L’unica che è rimasta in ospedale è Francesca Menalli, 16 anni, che è stata trattenuta per accertamenti.
«Mia figlia – racconta la madre, Donata Rosa - non si ricorda quasi niente dell’incidente. È stata spinta contro un muretto e ha sbattuto il viso. Ha ricevuto una forte contusione anche sul fianco e questo, ora, le crea problemi a camminare».
Proseguono intanto le indagini dei carabinieri per rintracciare l’automobilista pirata. L’incidente di Brembate presenta singolari coincidenze con un altro, capitato un’ora e mezza più tardi poco distante, a Dalmine , lungo la strada ex statale 525 Bergamo-Milano.
Anche in questo caso il bilancio è di tre ragazze ferite, fortunatamente non in maniera grave, ma l’esito è stato diverso: il presunto pirata della strada è stato arrestato. Si tratta di R. K., un quarantaduenne originario della ex Jugoslavia e residente a Presezzo.
L’uomo è stato rintracciato lungo la strada ex statale 525 dai carabinieri della stazione di Dalmine: determinante il numero di targa che le persone coinvolte nell’accaduto sono riuscite ad annotare e a fornire agli uomini dell’Arma.
L’incidente si è verificato pochi minuti dopo le 23,30 all’incrocio tra la strada 525 (che collega Bergamo a Milano) e viale Locatelli.
Due auto erano ferme al semaforo, che dava segnale rosso: prima una Volkswagen Passat, dietro un’Opel Corsa.
All’improvviso sulle due vetture è piombata una Mitsubishi Eclipse (si tratta di una vettura sportiva), che ha tamponato l’utilitaria, finita a sua volta contro la berlina tedesca. Il conducente è fuggito, ma le persone sulle due macchine urtate sono riuscite a prendere il numero di targa.
Le tre ragazze che viaggiavano sull’utilitaria sono rimaste ferite. È scattato l’allarme ai carabinieri tramite il 112. La centrale operativa di Treviglio ha inviato una pattuglia. Sul posto sono intervenuti i militari della stazione di Dalmine che, poco dopo, sono riusciti a rintracciare l’auto pirata lungo l’ex statale. La targa corrispondeva e la macchina era danneggiata nella parte anteriore.
Il guidatore, che era anche in stato di ebbrezza, è stato arrestato per omissione di soccorso. Questa mattina sarà processato per direttissima davanti al giudice, che dovrà decidere se convalidare l’arresto e applicare misure cautelari (in altre parole, se confermare in carcere per l’uomo oppure rimetterlo in libertà). Per ora non si ipotizzano legami tra i due episodi, ma le indagini dei carabinieri sono ancora in corso.   Matteo Sala.

L’ADIGE
Movimentato episodio all´alba di ieri a Cles. In manette Antonio Fedele
Botte per una donna, un arrestato

CLES - Un violento litigio probabilmente per motivi sentimentali ha portato all´alba di ieri due uomini all´ospedale e uno di loro in carcere. A finire in manette con l´accusa di violazione di domicilio, lesioni e minacce è stato Antonio Fedele, residente a Cles ma originario del sud Italia. Il fatto è accaduto proprio nel capoluogo noneso. Verso le 5 del mattino Antonio Fedele si è recato presso la casa dell´uomo legato sentimentalmente alla sua ex compagna. Forse anche perché un po´ alticcio, Fedele ha sfondato la porta dell´appartamento deciso a vedersela con il suo rivale. Ne è seguita una lite senza esclusione di colpi, protrattasi per alcuni minuti. Ad avvisare i carabinieri di ciò che stava accadendo, è stata una vicina di casa allarmata dalle grida e dai colpi. Sul posto si è portata la pattuglia del radiomobile di Cles che ha trovato i due contendenti belli pesti. Aggressore e aggredito hanno riportato prognosi rispettivamente di 5 e 10 giorni. Per l´aggressore, come detto, è quindi scattato l´arresto.

IL MATTINO (Salerno)
EPILOGO VIOLENTO DOPO UNA NOTTE DI DIVERTIMENTO AL BOGART
Ubriaco scatena la lite in discoteca

Tensione all’alba, ferito un ragazzo di 23 anni che viene medicato in ospedale
Litiga in discoteca dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo. Finisce male il sabato notte per un giovane napoletano di 23 anni. Ancora una volta, come appena sette giorni fa, i momenti di tensione si hano alle 4 del mattino in via Vernieri: al Bogart. La vittima è un ragazzo di Napoli, del quartiere Secondigliano, A.A. di 23 anni: finisce in ospedale con il setto nasale rotto. A soccorrerlo, i volontari dell’Humanitas che ricevono la telefonata alle 4.15. Subito la corsa al pronto soccorso del San Leonardo dove il giovane riceve le prime cure. Poi riesce a non farsi refertare e ad andare via in compagnia di alcuni amici. Negli ambienti della movida salernitana si vocifera che si tratta di un personaggio appartenente ad una nota famiglia della mala napoletana. Quindi che sia riuscito ad eludere il controllo degli agenti del drappello per non raccontare la sua disavventura e non essere costretto a denunciare il proprio aggressore.

CORRIERE ADRIATICO
L’incidente è accaduto ieri mattina sulla Statale 16
Uno scooterista ubriaco finisce contro lo sportello aperto: ferito

PORTO SANT’ELPIDIO - Ieri mattina, intorno alle 9,45, lungo la SS16 un uomo di mezza età in sella al suo scooter è stato vittima di un incidente. L’uomo procedeva a velocità moderata da sud verso nord e, in direzione dell’ex bar Pietro, è stato urtato dallo sportello di un’auto. Lo scontro è stato causato dal fatto che il ciclomotore stava transitando troppo vicino allo spazio riservato alla sosta delle auto. L’uomo in sella allo scooter infatti era in evidente stato di ebrezza e non riusciva ad avere il pieno controllo del mezzo che stava guidando. Prima di essere investito dall’auto aveva più volte rischiato di urtare le auto parcheggiate (*). Sul posto sono intervenuti i carabinieri ed i mezzi di soccorso, che hanno prontamente trasportato l’uomo in ospedale.
 
(*) Nota: l’ubriachezza dello scooterista non toglie nulla alla responsabilità di chi ha aperto lo sportello dell’auto senza controllare se atava arrivando qualcuno.

L’UNIONE SARDA (Cagliari)
Centro storico. Decine di chiamate alla polizia e ai vigili
Schiamazzi e auto danneggiate

Diventano sempre più infernali i sabato sera nel centro storico. Lo dimostra il fine settimana movimentato vissuto dagli agenti della Squadra volante della Questura e dai vigili urbani. Tra la notte di sabato e domenica il centralino del 113 è stato tempestato da decine di telefonate: cittadini che chiedevano l’intervento della polizia per mettere fine agli schiamazzi provocati dai clienti dei locali notturni. Le zone più interessate sono state quelle di viale Trieste, via Mameli, via Roma e il corso Vittorio Emanuele. Il fatto più significativo è accaduto intorno alle 3 di sabato notte in viale Trieste, a pochi passi dall’incrocio con via Roma: un gruppo di giovani, appena uscito da un locale notturno, si è scagliato contro le auto parcheggiate lungo la strada. Una strage di specchietti e fiancate strisciate. Almeno dieci auto sono state danneggiate prima che il gruppo di giovanissimi riuscisse a far perdere ogni traccia. Le segnalazioni di schiamazzi notturni non erano ancora finite. Poco dopo le tre gli agenti della Squadra volante sono dovuti intervenire nel corso Vittorio Emanuele dove tre giovani, visibilmente scossi dall’alcol, si sono esibiti in un concerto notturno all’aria aperta. Una performance che non è stata gradita dagli inquilini di un palazzo che, dopo essere stati svegliati dalle urla, hanno chiamato la polizia. I tre giovani se la sono cavata con una tirata d’orecchie. La nottata non era ancora finita. Intorno alle 5 un’altra telefonata al centralino della questura segnalava che all’inizio di via Dante, a pochi passi da piazza Repubblica, decine di giovani facevano baccano e con le auto creavano grossi problemi alla circolazione. Gli agenti sono intervenuti e hanno fatto sgomberare tutta la zona.

CORRIERE DELLA SERA
LETTERE AL CORRIERE
ALCOL Nemico del cervello .

Da uno studio inglese l’alcol è il primo nemico del cervello: mi chiedo cosa faccia il ministro della Salute Sirchia per tutelarci da questa sostanza così tanto in uso tra i giovani e i giovanissimi e non solo da loro (*).
Ugo Ughi , Milano
(*) Nota: aspettando Sirchia, vediamo intanto, nel prossimo articolo in rassegna, che cosa sta già facendo la Regione Abruzzo per tutelarci dall’alcol....

IL TEMPO
Valorizzazione del vino è polemica

TERAMO — E’ polemica sui 200.000 euro stanziati dalla regione Abruzzo per la valorizzazione del vino Docg "Colline Teramane". A intervenire in merito è Stefania Pepe, membro del consorzio Docg. «Da produttrice di vino docg con un’azienda di più di cinque ettari di vigneto e membro del consorzio che si è vista rifiutare più volte il diritto di partecipazione alle varie manifestazioni — scrive Stefania Pepe in un nota — chiedo alla Regione che prima di erogare una qualsiasi somma venga valutato se quest’ultima è stata spesa a favore di tutti i consorziati per valorizzare i prodotti di tutti o se, al contrario, sia stato favorito solo qualche produttore, non invitando gli altri ed addirittura escludendo la partecipazione di alcuni soci».

GIORNALE DI BRESCIA
Sulle strade bresciane a gennaio si sono aggiunte dodici croci in trenta giorni
Un morto ogni sessanta ore
Ben sei gli «utenti deboli» (pedoni e ciclisti) uccisi sull’asfalto
Gianluca Gallinari

Dodici vittime. Dodici croci in trenta giorni. Tante se ne contano nel primo mese del 2005 lungo le strade della nostra provincia. All’incirca un decesso ogni sessanta ore. Un bilancio pesante, quello che gennaio fa segnare, e che riporta all’attenzione il costante problema legato all’elevato numero di vite che si spengono lungo i nastri d’asfalto del Bresciano. Una media quella registrata nei primi giorni dell’anno che appare tristemente coincidente con quella dello scorso anno. Così, mentre le speranze riposte nell’efficacia dei provvedimenti legislativi adottati per rendere più severe le sanzioni a carico di chi assume comportamenti particolarmente pericolosi quando è al volante (in primis la «patente a punti») sono state in parte deluse, sulle strade si continua a morire. Un episodio dietro l’altro, che costringe a fare i conti con le tragiche statistiche dell’incidentalità. Il 2004 si è appena concluso. Un anno segnato da un calo innegabilmente positivo delle vite umane spezzate sulle strade bresciane: è di ventuno la differenza tra il numero degli utenti della strada deceduti nel 2003 e quello dei morti dello scorso anno. Da 183 si è scesi a 162, un numero ancora troppo alto, che rinnova ancora una volta gli interrogativi circa le cause che rendono questa morsa tanto spietata quanto inesorabile. Il calo «ridotto» certo subisce gli effetti di quel «luglio nero» che ha visto cadere ben 24 persone. Un tragico primato, un numero cui però si affiancano quelli dei tanti decessi contati sulle strade anche in tutti gli altri undici mesi. A cominciare da gennaio: nel 2004, le vittime furono 8, quattro in meno rispetto a quelle di questo mese, in cui si è evidenziato anche una particolare recrudescenza degli episodi nei quali ad avere la peggio sono stati principalmente gli «utenti deboli», pedoni e ciclisti. Sono infatti sei su dodici, i casi in cui l’asfalto è stato macchiato dal sangue di vittime appartenenti a queste categorie: cinque le persone travolte mentre si trovavano in strada a piedi, uno l’episodio costato la vita ad un ciclista. Un elemento che deve far riflettere: da un lato sulla necessità di porre la massima attenzione nelle fasi più delicate dell’attraversamento o della percorrenza di strade che possono essere particolarmente trafficate, dall’altro sulla necessità da parte di chi è al volante di rispettare sempre le norme di guida e di evitare alcol, eccessi di velocità e distrazioni: quei fattori, insomma, che tutti i più recenti studi attestano essere tra le principali cause di infortuni mortali. Un mese pesante, come detto, quello di gennaio 2005, che ha visto spegnersi molti giovani: l’età media delle vittime di questi primi trenta giorni, infatti, è di appena 44 anni, ma la metà di loro aveva meno di 36 anni. Quanto alla fascia oraria e alla giornata in cui è più elevata la ricorrenza di episodi fatali, difficile stabilire un quadro da cui possa emergere un indicatore univoco: ma alla luce dei dodici casi del gennaio 2005, il «giorno nero» sembra essere la domenica, in cui sono stati ben quattro gli episodi che hanno avuto tragiche conseguenze; segue il giovedì, con tre incidenti mortali. Le prime ore della mattina, da ultimo, in cui il buio della notte deve ancora sciogliersi per cedere il passo ad un meno insidioso chiarore, si sono rivelate fatali in ben quattro casi. Che sommati ai cinque incidenti avvenuti nella fascia serale e notturna, indicano chiaramente come la scarsa visibilità, accompagnata forse dal sonno, o dall’alcol che certo si consuma maggiormente nelle ore conclusive della giornata, costituisca un elemento che incide pesantemente sul rischio incidentalità. Dati che confermano un quadro già noto, specie a chi da tempo si confronta con il dolore che ogni croce aggiunge, come l’«Associazione familiari e vittime della strada». Associazione che anche recentemente ha invocato misure ancora più rigide contro chi sgarra alla guida. La parola d’ordine è «Tolleranza zero sulle strade».

ASAPS.IT
Sicurezza Stradale, Canada: anche nello stato americano vige la patente a punti.
Un modello estremamente simile a quello italiano

(ASAPS) CANADA – In Canada la patente a punti non è una novità. È semmai un’istituzione in vigore da quasi 40 anni, praticamente dalla nascita del fenomeno “automobile” in chiave consumistica. Un articolo scovato in un quotidiano canadese in lingua italiana, edito per la numerosa comunità emigrata nel nordamerica dal nostro paese e mai più tornata sulle sponde del mediterraneo, anche se nel proprio dna il tricolore stenta a sbiadirsi. Proprio sulle colonne di quel giornale, la patente a punti in Italia – entrata in vigore nel luglio del 2003 – è definita dal giornalista “la scoperta dell’acqua calda”. Certo, in uno stato come quello canadese, le distrazioni possono costare davvero care, e per una bevuta di troppo si corre il rischio di vedere azzerato la riserva di punti a disposizione, non prima di essere passati però per una notte scomoda in guardina e dopo essersi sorbiti una solenne strigliata dal giudice di turno, poco propenso a sentirsi tirare in ballo giustificazioni, alibi o difetti di forma. È la sostanza che conta, e per chi supera il limite di velocità o si dimentica la cintura di sicurezza non c’è scusa che tenga. In Canada però la decisione italiana di passare “ai punti” è piaciuta e l’impegno per una sicurezza vera è davvero ben apprezzato. Sulla stampa locale, all’inizio dell’anno, hanno avuto ampio risalto le statistiche tricolori, che hanno vantato per una volta il segno “meno”. E da un paese così severo e attento, alla sicurezza stradale, certi complimenti non possono farci che piacere. (ASAPS).

IL SECOLO XIX
ALTA VELOCITÀ 
Schianto alle Grazie  Soccorsi tre nordafricani

Una serie di incidenti nella notte fra sabato e domenica. In parte a causa della guida in stato d’ebbrezza, che ha provocato ritiri di patente, e all’alta velocità. Ma per fortuna danni gravi solo alle carrozzerie delle auto coinvolte. Alle 5.15, in via Petronio a Riva Trigoso, una Peugeot 205 è sbandata finendo per andare ad urtare quattro macchine. Poco dopo, in via Moggia, a San Salvatore, una "Punto"è andata a tamponare un furgone che stava distribuendo i giornali. Una vettura su cui viaggiavano tre giovani marocchini è sbandata alle 11 prima delle due piccole gallerie delle Grazie, tra Chiavari e Zoagli, per la forte velocità. L’autista ha perso il controllo dell’auto che ha sbattuto contro il guardrail, si è girata su se stessa ed ha finito la sua corsa contro il muro. Sul posto sono accorse subito l’automedica del 118, la Croce Bianca Rapallese e la Croce Verde Chiavarese che hanno soccorso i tre feriti, di età compresa tra i ventiquattro e i trent’anni. Uno di questi ha riportato un trauma addominale, un altro una ferita alla schiena e il terzo la frattura di un polso.

REUTERS ITALIA
Arriva dalla Cina il vino di pesce
PECHINO (Reuters) - I francesi usano l’uva, i russi fanno fermentare le patate, i coreani mettono il ginseng nei loro drink e i messicani distillano i cactus per produrre tequila. E ora la Cina fa il vino di pesce. (*)
Sun Keman, un imprenditore di Dalian, ha dato il via alla Dalian Fisherman’s Song Maritime Biological Brewery, che si propone di usare la sua esperienza nell’industria ittica per produrre il vino con il pesce. Lo scrive l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua, aggiungendo che la società ha già ricevuto ordini da Giappone, Russia e altre parti della Cina.
(*) Nota: prepariamoci al vino con Omega 3, che fa tanto bene alla salute...
BRESCIA OGGI
L’altra notte la Stradale ha ritirato nel Bresciano sette patenti per guida in stato di ebbrezza
Scontro frontale nella notte a Padenghe Cinque ragazzi feriti, uno è molto grave

Cinque ragazzi sono rimasti feriti, uno in modo grave, in un incidente accaduto ieri mattina alle alle 3.40 all’altezza dell’oratorio di Padenghe. In prossimità di una curva si sono scontrate frontalmente una Golf e una Bmw. In prognosi riservata all’ospedale di Desenzano è ricoverato un 21enne di Padenghe. Gli altri ragazzi feriti - età tra i 16 e i 20 anni - non sono in gravi condizioni. Sul posto la polizia stradale di Brescia e i vigili del fuoco.
I pompieri sono intervenuti alle 2.10 in via Palazzolo tra Coccaglio e Cologne per un incidente che ha visto coinvolte due vetture. Solo contusi gli occupanti: il più grave ne avrà per 5 giorni.
E nella notte la polizia stradale ha ritirato sette patenti di guida.
La polstrada di Salò, in Valtenesi, ha fermato due giovani trentini che guidavano ubriachi. Sulla Lenese pattuglie di Montichiari, Desenzano, Chiari e Salò hanno effettuato un servizio antistragi dalla mezzanotte sino all’alba.
Cinque le patenti di guida sospese per stato di ebbrezza. Alla guida giovani bresciani e cremonesi. Il tasso di alcol più elevato è stato pari al 2,93%, sei volte oltre il limite. La polizia ha controllato un centinaio di auto e elevato contravvenzioni per violazione al codice della strada.
 f.mo

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Controllati dai carabinieri
In auto ubriachi due i denunciati
MATERA Una sera da sballo. Tra bevute d’alcol e corse in auto. Una «moda» giovanile che purtroppo prende piede anche in città. Non senza conseguenze, sia per gli autori di queste bravate sia per la collettività perché i costi sociali del fenomeno possono essere rilevanti. Su questo fronte, su disposizione del Comando provinciale, i carabinieri hanno rafforzato i controlli. L’altra sera sono stati due i giovani ad averne fatto le spese, subendo la denuncia per guida in stato di ebbrezza e il ritiro della patente. Uno di loro, 26 anni, materano, al volante di una «Renault Megane», ha perso il controllo dell’auto, che è andata a sbattere contro un palo dell’illuminazione, abbattendolo, e ha tamponato due vetture in sosta. Il fatto è accaduto in via Cappelluti. Al controllo dell’etilometro, il giovane non ha potuto nascondere il suo stato. Nell’ambito di analoghi controlli un altro giovane, 23 anni, materano, è stato fermato in via Annunziatella. Al termine dei servizi effettuati in tutta la provincia i carabinieri hanno identificato 77 persone e controllato 60 auto. Sono state elevate 15 contravvenzioni per infrazioni al codice della strada e controllati 6 esercizi pubblici. Quindici persone sono state controllate nelle rispettive abitazioni perché sottoposte a misure restrittive.
 
AVVENIRE
Invisibili, diminuisce l’età media aumenta il numero delle donne
Nel nostro Paese i cosiddetti homeless sono oltre 52mila
Un sussidio appena pubblicato fotografa la loro realtà quotidiana invitando le comunità locali a una presenza costante capace di non fermarsi all’allarme freddo
Paolo Lambruschi
Ma quanti sono i senza dimora in Italia? Dal punto di vista statistico il fenomeno non è ancora quantificabile con precisione per motivi metodologici. I dati della commissione povertà del 1991 sono ormai troppo vecchi. Tuttavia, secondo una stima della Caritas italiana basata su 11 studi effettuati a livello nazionale negli ultimi 6 anni, nel nostro Paese vivono oltre 52.500 senza dimora. «Oggi i poveri - secondo la definizione del sussidio della Caritas italiana - sono coloro i quali non servono al sistema per funzionare e non partecipano né al sistema produttivo né a quello consumistico». Vengono inclusi nella cifra i cittadini italiani e gli immigrati che vivono in strada il cui progetto migratorio è fallito. Sono invece esclusi i clandestini e i disoccupati temporanei che per la giovane età e le buone condizioni psico-fisiche hanno maggiori prospettive di reinserimento.
Il fenomeno sta crescendo, in linea con il contesto europeo, dove il numero di persone in povertà estrema con gravi problemi di abitazione è aumentato sensibilmente nel corso degli ultimi anni e si calcola che attualmente superi il tetto dei tre milioni di persone. Il popolo della strada è in progressivo mutamento. Le informazioni messe a disposizione dai centri di ascolto delle Caritas parrocchiali di tutta la penisola confermano una serie di novità emergenti tra il popolo della strada: in particolare è aumentata costantemente negli ultimi anno la componente femminile, inoltre si sta abbassando progressivamente l’età media degli homeless di casa nostra, attualmente collocata tra i 30 e i 40 anni mentre fino a cinque anni fa superava i 45 anni, ed è aumentata la quota di persone con problemi psichici e di dipendenza da sostanze come alcol, droga, farmaci. Rispetto al passato, infine, un numero crescente di senza dimora appartiene a minoranze etniche e comunità di immigrati provenienti dai Paesi in via di sviluppo.
YAHOO NOTIZIE
Farmaci: Times, Gb Vicina a Ritiro Analgesico Per Rischi Suicidio
Roma, 31 gen (Adnkronos Salute) - L’agenzia britannica del farmaco dovrebbe ordinare a breve il ritiro dal commercio di un farmaco analgesico, molto prescritto dai medici da circa 40 anni. Il medicinale e’ ritenuto potenzialmente pericoloso in quanto responsabile di un aumento ’anomalo’ di suicidi. E’ quanto si legge oggi sulle pagine del quotidiano inglese The Times. L’Agenzia regolatoria - secondo il Times - dovrebbe ordinare il ritiro nei prossimi giorni dell’antidolorifico, venduto in Gran Bretagna sia con il nome generico di co-proxamolo, sia con il nome commerciale di Distalgesic*, Dolgesic* o Cosalgesic*. Si tratta di una combinazione di paracetamolo (ibuprofene), analgesico fra i piu’ diffusi, e di dextropropossifene (Dxp), un oppioide della stessa famiglia del metadone. Il prodotto, sempre a quanto riferisce il Times, avrebbe degli effetti indesiderati molto gravi a dosi leggermente superiori a quelle massime raccomandate. Il quotidiano cita poi uno studio recente, secondo cui il medicinale, i cui effetti sono amplificati dall’assunzione di alcol, sarebbe responsabile del 18% dei decessi legati ai farmaci e del 5% del totale dei suicidi. L’effetto antidolorifico del co-proxamolo e’ simile a quello del paracetamolo, ma il rischio di suicidio e’ di 28 volte maggiore in caso di sovradosaggio, aggiunge l’articolo. L’agenzia del farmaco aveva avviato, lo scorso giugno, un’indagine sulla sicurezza del prodotto. E sarebbero stati proprio i risultati di questa inchiesta a portare l’agenzia al ritiro dal mercato del farmaco, che ogni anno registra in Gran Bretagna ben 8 milioni di prescrizioni.
IL RESTO DEL CARLINO (Modena)
Una raffica di micro-incidenti del sabato notte Spesso al volante automobilisti ubriachi
 
LA GAZZETTA DI MANTOVA
i genitori di una ragazza alcolista accusano: mancano i fondi, ha dovuto smettere la terapia
uno crolla in scooter, l’altro finisce nel fosso e per tutti e due saranno guai: erano ubriachi
 
IL SOLE 24 ORE (Sanità)
Il piano anti-alcol di Sirchia sul tavolo delle Regioni
 

IL RESTO DEL CARLINO (Macerata)
Il vino entra anche a scuola, in musica
Ubriaco, si scontra: denunciato
 

LA TRIBUNA DI TREVISO
intrigante <new life> birra e sexy conigliette
 

LA NUOVA VENEZIA
ubriaco troppo molesto denunciato
 

LA GAZZETTA DI MODENA
due incidenti a causa dell’alcol in uno scontro tre feriti leggeri


Martedì, 01 Febbraio 2005
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK