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Rassegna stampa alcol e guida del 30 gennaio 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


CORRIERE ROMAGNA
Scontro tra ubriachi

FORLI’ - Sembrava un incidente causato dalla neve e invece si trattava di uno dei tanti scontri causati da ubriachi alla guida. In questo caso erano due gli automobilisti in stato di ebbrezza. Proprio loro si sono scontro ieri mattina attorno alle 5 a Forlì sul viale Roma all’incrocio con la via Campo di Marte di fronte allo stadio. Sul luogo, proprio in quel momento, transitava una pattuglia della Polizia Stradale di Rocca San Casciano in servizio anche per portare soccorso agli automobilisti in panne per la bufera di neve. Gli agenti quando hanno visto le due auto ammaccate hanno pensato si trattasse di un problema causato dalla neve. A quell’ora infatti nevicava molto forte e le strade erano impraticabili. Poi i poliziotti hanno capito subito che i due automobilisti, un giovane di 22 anni residente a Meldola e un 24enne di Cagliari di passaggio in città, non erano troppo lucidi. Così sono stati sottoposti alla prova dell’etilometro. Entrambi avevano dei valori molto alti. Sono immediatamente scattate le denunce e il ritiro delle patenti.
CORRIERE DELLA SERA (Cronaca di Milano)
Folle corsa di un nomade ubriaco sulla Padana Superiore: sei feriti nei tamponamenti
In fuga sull’auto rubata sperona i carabinieri
Prima di essere arrestato il ladro è passato con il rosso travolgendo cinque vetture

Gimcane, speronamenti, sgommate a gran velocità. Ma anche incroci attraversati con il semaforo rosso. Non è un film d’azione ma la sequenza di un inseguimento tra carabinieri e un ladro nomade, ubriaco, terminato con sei feriti lievi, tra cui due militari. Tutto ha inizio l’altra sera verso le 20, quando Roberto B., 25 anni, residente al campo nomadi di via Idro, è al volante di una Toyota Corolla, rubata due ore prima nell’autorimessa «Metro One» di via Palmanova 89. L’uomo ha percorso un tratto della Padania Superiore ad alta velocità, guidando in modo spavaldo, zigzagando ed effettuando sorpassi azzardati. Manovre che non sono passate inosservate a una «Gazzella» che viaggiava in senso contrario. I militari dell’Arma, a questo punto, si sono messi all’inseguimento del nomade, intimandogli l’alt all’altezza del centro commerciale «Auchan», ma il giovane ha finto di fermarsi e ha poi accelerato, speronando l’auto dei carabinieri. Nella fuga, Roberto B. ha urtato altre due vetture. Poi è passato con il semaforo rosso coinvolgendo tre macchine e quella degli inseguitori che, comunque, lo hanno bloccato e arrestato con l’accusa di resistenza, ricettazione e lesioni.
I feriti sono stati trasportati all’ospedale di Sesto San Giovanni: i due carabinieri hanno avuto una prognosi 15 giorni.   M. Foc..

L’ADIGE
In Trentino tolti 71 mila punti
Il dieci per cento tagliato per guida in stato di ebbrezza
Non sono bastate le festività di capodanno a frenare le lettere della motorizzazione contenenti la notifica delle sanzioni del codice della strada che prevedono la diminuzione dei punti della patente. Sono già 19 i punti sottratti dall´inizio di quest´anno agli automobilisti residenti in provincia, riferibili a 7 delle infrazioni compiute nel 2004. Le forze dell´ordine non rallentano, nonostante la sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato parzialmente le norme sulla patente a punti. Secondo la Consulta, i punti possono essere decurtati solo quando è possibile contestare l´infrazione immediatamente. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, sono già centinaia i ricorsi pronti per farsi restituire i punti tolti ingiustamente.
A partire dal 30 giungo 2003, data in cui è entrato in vigore il sistema della patente a punti, le infrazioni punite con la detrazione dei punti sono state in Trentino 20.402. Queste violazione del codice della strada hanno provocato lo scalo dalle patenti trentine di un totale di 71.405 punti. I dati del Commissariato del Governo di Trento si riferiscono alle infrazioni già notificate e sanzionate ufficialmente e riguardano principalmente il 2004, durante il quale i punti tolti in provincia sono stati 44.995, riconducibili a 13.103 infrazioni. Le quote rilevate nel 2003 si riferiscono solo agli ultimi sei mesi dell´anno e sono quantificabili in 26.391 punti sottratti, riferiti a 7.292 infrazioni.
I dati fin qui riportati risultano però riduttivi se confrontati con le segnalazioni effettuate dalle forze dell´ordine durante il 2004. I punti segnalati, che comprendono anche quelli non ancora ufficialmente tolti dalle patenti dei residenti trentini, risultano essere più di 90 mila. Questa cifra non comprende le infrazione segnalate dalla polizia municipale di Borgo Valsugana per non disponibilità dei dati, e si suddivide in 31.984 punti segnalati dalla polizia stradale, 30 494 dai carabinieri, 19.338 dalla polizia municipale di Trento, 5.149 dalla quella di Rovereto, 2.548 da quella dell´alta Valsugana e 1.195 da quella di Riva. Il numero delle segnalazioni dello scorso anno supera abbondantemente il totale dei punti sottratti fin´ora per le infrazioni compiute nel 2004.
Un ultimo dato, intuibile dalle informazioni già pubblicate sulle nostre pagine relative alle 1301 patenti ritirate in Trentino per guida in stato d´ebbrezza durante il 2004, rivela inoltre che ben il dieci per cento dei punti sottratti ai guidatori è da ricondurre all´abuso di alcolici. (*)
 
(*) Nota: "Ben" il dieci per cento o "solo" il dieci per cento?
Considerato che le bevande alcoliche sono corresponsabili di quasi il cinquanta per cento degli incidenti, sembrano davvero  ancora troppo pochi i punti sottratti per guida in stato di ebbrezza.

L’ECO DI BERGAMO
Il piromane era ubriaco e sotto l’effetto di droga

ZINGONIA Sono rientrati nella notte alla spicciolata nei loro appartamenti i 70 residenti del primo palazzo del complesso Athena, in via Monaco a Zingonia. Le ultime fiamme che avevano invaso la tromba dell’ascensore e delle scale, venerdì sera, a seguito dell’azione di un piromane residente nello stesso condominio e arrestato dai carabinieri della stazione di Zingonia, erano state spente poco oltre la mezzanotte dai vigili del fuoco, intervenuti in forze da Bergamo, Treviglio, Romano e Zogno.
Tredici le persone intossicate lievemente (tra cui anche una donna portata fuori dal condominio in barella) che ieri hanno raggiunto le loro case dagli ospedali di Treviglio, Zingonia e Ponte San Pietro. Persone rientrate in abitazioni ancora allagate e da ripulire, e con l’ascensore posto sotto sequestro. Non è il primo a Zingonia, dove già in altri condomini un semplice guasto a un ascensore è risultato un problema insormontabile, data la negligenza di molti residenti che hanno accumulato negli anni situazioni di debito enormi nei confronti dei Comuni (essenzialmente Verdellino e Ciserano) e delle società di manutenzione degli impianti.
Ieri mattina il marocchino che ha dato fuoco alla tromba dell’ascensore, E. A., 35enne, già noto alle forze dell’ordine, è stato portato al carcere di via Gleno a Bergamo, arrestato e denunciato per incendio doloso dai carabinieri. Ancora ignoto il motivo del suo gesto, forse un atto di ripicca nei confronti di altri condomini con cui aveva avuto screzi in passato, oppure un atto insano verso se stesso. Al momento dell’arresto l’immigrato era ubriaco e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Con sé aveva anche alcune dosi di droga.
Dopo il panico dell’altra notte e la paura per le fiamme che divampavano nel cuore dei 10 piani del palazzo, dell’accaduto resta comunque un bilancio non grave. Il rischio di una tragedia era però concreto: il palazzo Athena 1 non può più infatti usufruire della distribuzione del metano e in ogni appartamento si utilizzano ancora bombole del gas. Un particolare che aveva fatto temere i vigili del fuoco e i carabinieri intervenuti, che hanno fatto di tutto affinché le fiamme non divampassero anche lungo le pareti e nei locali. Tutti gli appartamenti ora risultano agibili.   A.D.L.

IL MESSAGGERO
Bardem denunciato da una modella: era ubriaco e mi ha rotto il naso

NEW YORK Guai per Javier Bardem, il regista e attore spagnolo protagonista del Mare dentro , film candidato all’Oscar. Una ex modella, Jill Marshall, ha denunciato il focoso divo che le avrebbe spaccato il naso mentre ballava ubriaco in un night-club di New York. L’avvocato di Bardem, che ha negato ogni responsabilità, spiega che la Marshall si era avvicinata non una ma decine di volte per ballare con il divo che l’aveva respinta. «Mai sentito dire che rifiutare la compagnia di una persona significhi romperle le ossa».

CORRIERE ROMAGNA
Sospetta overdose: domani l’autopsia

BELLARIA - Sarà eseguita domani l’autopsia della 36enne di Bellaria rinvenuta morta nella sua auto alle 11 di venerdì mattina. A trovarla, ormai senza vita, nel garage della loro abitazione, in zona Cagnona, uno zio allertato da una collega della donna che si era preoccupata non vedendola al lavoro. L’autopsia servirà a chiarire il motivo del decesso anche se sembrano esserci pochi dubbi. Infatti, nell’auto sono state ritrovate tracce di polvere bianca, con ogni probabilità cocaina, una cannuccia e una bottiglia di vodka vuota. L’ipotesi è, quindi, quella di un mix letale di alcol e sostanze stupefacenti.

SESTOPOTERE
BERTINORO: POMERIGGIO NEL BICCHIERE ALL’INSEGNA DEL... VINO

(Sesto Potere) - Bertinoro - 30 gennaio 2005 - La storia del pensiero occidentale vista dalla particolarissima prospettiva del vino. Sarà questo l’oggetto dell’incontro con Massimo Donà, ospite del pomeriggio del bicchiere di oggi domenica 30 gennaio.
A Bertinoro non poteva mancare un incontro in cui protagonista assoluto fosse il vino. Quest’anno l’occasione la offrirà Massimo Donà con il quale si parlerà del nettare degli dei, ma in chiave filosofica.
Nel suo “Filosofia del vino” (Bompiani) Donà ci conduce in un percorso singolare che propone un’inedita prospettiva sulla filosofia occidentale – uno sguardo, per così dire, bagnato dal vino. Già cara a Dioniso e insignita assai presto di un alto valore simbolico anche dalla ragione filosofica, tale bevanda consente una profonda riconsiderazione del rapporto tra vita e pensiero, tra vizio e virtù, ragione e passione, misura e dismisura. Ciò cui si allude, nel contesto di un’analisi rigorosa e gustosamente aneddotica, è un’altra immagine della filosofia i quanto tale. Donà che sarà a Palazzo Ordelaffi alle ore 15.30, ci offrirà così l’occasione di conoscere una piccola, ma diversa storia delle idee e proprio a partire dal vino.
L’autore insegna alla Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano. E’ tra i fondatori della rivista Paradosso, collabora con diverse riviste e ha pubblicato una decina di libri.
Ma non solo. Nel corso del pomeriggio il Sindaco Arianna Bocchini consegnerà, a nome della città di Bertinoro, una pergamena dipinta da Roberto Casadio nelle mani dei titolari dell’azienda vitivinicola Celli. Una azienda che con i suoi vini di grandissimo pregio ha scalato i vertici di tutte le guide enologiche conquistando “grappoli”, “bicchieri”, “bottiglie” e “stelle” a non finire.
E saranno proprio i vini dell’Azienda Vitivinicola Vini Pregiati Celli a completare il programma del pomeriggio affiancati dalle proposte culinarie offerte dal Ristorante Belvedere.
Ma prima del piacere dell’assaggio ci sarà quello della musica dove la splendida voce di Viviana Corrieri, accompagnata dal pianoforte di Gian Marco Gualandi, proporrà “Broadway” un programma sofisticato e accattivante con alcuni dei temi più belli e famosi tratti dai Musical più noti.

LA PROVINCIA DI SONDRIO
PARLASCO: Un mese di lavoro per l’opera in ferro battuto Il «Monumento alla vite» porterà la firma dei fratelli Manzoni

PARLASCO (m. vas.) Nel realizzare il «Monumento alla vite» i fratelli Manzoni di Parlasco hanno superato loro stessi nella lavorazione del ferro battuto. Un mese di lavoro, da prima di Natale, per fare una vera opera d’arte: l’intreccio degli otto vitigni di altrettanti vini Doc prodotti a Quaranti, la più piccola città del vino d’Italia, nel Monferrato artigiano. Barbera, dolcetto, brachetto, fresia, grignolino, moscato, cortese e nebbiolo si attorcigliano dalla radice ed espandono i loro rami sui quali ci sono due grappoli per ogni tipo con le proprie foglie, 26 in totale. Tutto forgiato in ferro. Un opera di 210 centimetri d’altezza, 170 di larghezza e 120 chili di peso. Per l’uva sono state utilizzare 3.000 sfere di vario diametro che compongono grappoli che sembrano veri. «Per il dolcetto – rivela Umberto Manzoni che ci ha lavorato con grande abilità – abbiamo dovuto persino bucare le sfere per fare vedere il rametto che esce dal chicco. La parte più difficile è stata intrecciare le piante, abbiamo dovuto cercare un forno grande abbastanza che permettesse di lavorare con le sbarre di ferro lunghe due metri». Le foglie sono anch’esse un capolavoro di lavorazione. Sono state tagliate una ad una con il «plasma» - una sorta di cannello ossidrico – poi lavorate per ottenere le seghettature con il disco flessibile per essere forgiate e lavorate per disegnare le venature. Il monumento in ferro battuto è partito per la verniciatura, zincatura e colore nero. Verrà poi portato a Quaranti per essere montato sul basamento in marmo sarà posizionato all’altezza dell’antico ponte levatoio, sul percorso che porta al «Museo del brachetto» che è stato ampliato dall’amministrazione comunale locale che ha commissionato il lavoro alla ditta Manzoni, riconoscendo loro la fama di maestri forgiatori che ormai non ha più confini. Il disegno della vite è stato eseguito da un giovane coltivatore del paese: paese che produce vino su 220 dei 300 ettari di estensione del territorio. L’opera finita costerà 5.200 euro. L’inaugurazione del monumento sul quale ci sarà la targhetta «La vite è vita», sempre ad opera dei fratelli Manzoni, è in programma il prossimo 6 marzo. Sono previsti la benedizione del Vescovo di Acqui Terme, l’inaugurazione del museo e un dibattito sul tema della vite e del territorio con la partecipazione di autorità regionali e provinciali.

CORRIERE ROMAGNA
Al volante con troppo alcol in corpo

IMOLA - Quando gli agenti del commissariato l’hanno fermato, venerdì sera, a bordo di un autocarro, si sono accorti subito dell’odore di alcol che emanava. Così i poliziotti hanno chiamato in appoggio un’equipaggio del Radiomobile dei carabinieri dotato del’apparecchiatura necessaria per eseguire l’alcoltest. L’esame ha dato esito positivo. Per il conducente, un 32enne di Mordano, è quindi scatta una denuncia per guida in stato di ebbrezza con tanto di ritiro immediato della patente.

L’ADIGE
Saverio Evolo aveva importunato la titolare di un locale di via delle Orfane
Assolto per il bacio sulla guancia della barista.

Ha tentato di baciare la titolare del bar Orchidea di via delle Orfane, ma è stato assolto perché il giudice non ha considerato il gesto di Saverio Evolo, 33 anni, originario di Salerno, un atto sessuale. I fatti risalgono al 22 dicembre del 2003. Evolo, abituale frequentatore del bar, aveva cercato di baciare da dietro la moglie del titolare del bar, Angelo Carella, quando questa era andata nel bagno per rimettere a posto. L´uomo si beccò uno schiaffo e per questo prese a calci la porta del locale mandandola in frantumi. L´avvocato di Evolo, Claudio Tasin, è riuscito a dimostrare che il tentativo di bacio sulla guancia non è un atto sessuale. Il giudice Corrado Pascucci ha accolto la sua tesi e ha assolto Evolo.
Così lo stesso Carella aveva raccontato quello che era successo: «Quel ragazzo viene spesso qui. L´altra sera aveva bevuto un po´ troppo. Io ero dietro il bancone, mentre mia moglie era andata nel bagno per rimettere a posto. Il locale era pieno. A un tratto mia figlia mi ha chiamato perché quel ragazzo era saltato addosso a mia moglie. Aveva cercato di baciarla sul collo, ma lei gli aveva dato uno schiaffo in faccia. Lui per tutta risposta le ha tirato un calcio. A quel punto sono intervenuto io. Io, mia figlia e mia moglie lo abbiamo buttato fuori dal locale. Lui, però, è tornato indietro e ha tirato un calcio alla vetrata mandandola in mille pezzi». Evolo ha risarcito il danno e la parte civile non si è costituita così l´avvocato Tasin ha potuto dimostrare che non c´era nessuna violazione della sfera sessuale della signora.

LA SICILIA (Trapani)
Vino e archeologia la cultura da... bere

Mazara.  Un incontro enogastronomico si è svolto, ieri intorno alle 12.30 presso il Caffè Garibaldi. A rappresentare l’amministrazione comunale c’era il vicesindaco Diego Di Liberti, accompagnato dall’assessore all’Ambiente e Gestione urbana Giuseppe Marino. Presente alcuni rappresentanti del Consiglio d’amministrazione delle Cantine Foraci. Nell’occasione è stato presentato l’ultimo prodotto della casa vitivinicola mazarese: un nero d’avola chiamato O’feo-Satiro Danzante. All’idea di associare il prodotto all’immagine, ormai internazionale del Satiro Danzante ha contribuito anche il prof. Tusa, della Soprintendenza del Mare, che proprio in occasione della presentazione del prodotto, venerdì 28 presso il Museo Salinas di Palermo, ha ancora una volta elogiato il felice connubio fra cultura e vino, che peraltro il Satiro nel suo moto danzante rappresenta perfettamente: la visione dionisiaca di cui la vite ne è il simbolo.
Nella mattinata di ieri si svolta anche una visita presso le Cantine Foraci, dove sono stati presentati alcuni bianchi ed il pluripremiato Dorrasita
«Questa operazione - ha dichiarato Alessandro Foraci, responsabile divisione Vinificazione ed imbottigliamento - rientra in un programma di valorizzazione del territorio. Vino come cultura da bere».

LA SICILIA (Agrigento)
ordinanza dei commissari in vista del carnevale
Alle sfilate senza i «martelletti»

Dal 5 all’8 febbraio a Canicattì in coincidenza con le manifestazioni legate alla settima edizione del carnevale in città non sarà possibile vendere bombolette spray che contengono schiuma, ma anche mazze, bastoni ed altri corpi contundenti. Lo ha decisio ieri mattina la commissione prefettizia che ha firmato la relativa ordinanza. I commercianti canicattinesi, inoltre, non potranno mettere in vendita petardi, mortaretti, che provocano danni, disturbo e molestie alle persone. Tutti coloro che invece prenderanno parte alle sfilate dei carri allegorici non potranno fare uso degli oggetti appena descritti. L’ordinanza è stata emanata e le forze dell’ordine avranno l’obbligo di vigilare su quanto imposto per salvaguardare l’incolumità pubblica dei cittadini. Alle sfilate, infatti, la maggior parte dei partecipanti sono giovani che spesso in preda all’euforia oppure ai fumi dell’alcool si lasciano andare usando questi mezzi a scene poco edificanti. I trasgressori che saranno sorpresi da vigili urbani, polizia e carabinieri, andranno incontro oltre al sequestro degli oggetti vietati anche a delle ammende che vanno da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500 euro oltre ad una denuncia penale se verranno sorpresi a molestare i partecipanti della settima edizione del carnevale canicattinese. L’ordinanza firmata dal prefetto Vittorio Vasques, dal vice Prefetto, Filippo Ferrante e dal funzionario del Ministero dell’Interno Gaetano Ferrante entrerà in vigore alla mezzanotte del 4 febbraio e avrà validità sino alla mezzanotte dell’8 dello stesso mese. In sostanza quando le manifestazioni carnevalesche saranno concluse e con cerimonia di premiazione di carri e partecipanti alla kermesse.
Carmelo Vella.

IL GAZZETTINO
DAL FRIULI ALL’ORIENTE UN PONTE DI CULTURA

Il Premio Nonino riesce a coniugare il celebre paradosso dello scrittore caraibico Edouard Glissant: "Essere se stessi senza chiudersi agli altri, aprirsi agli altri senza perdere se stessi". Qui è tutto un ritornare alle radici, un ripescare tradizioni perdute, e al tempo stesso un aprirsi al mondo, un misurarsi con la diversità.Quest’anno il trentennale del premio, tanto per dire, si è svolto nella nuova sede della distilleria, a Ronchi di Percoto. Ma questo nuovo approdo, in realtà, è un ritorno alle origini, perché è da questa frazione sparsa nella campagna friulana che il bisnonno di Benito Nonino, Orazio, distillò le sue prime grappe, su un alambicco itinerante. Il sogno del ritorno, dunque, si è concretizzato in un nuovo-antico stabilimento con 66 alambicchi discontinui a vapore, dodici ciascuno per Benito, Gianola, Cristina, Antonella ed Elisabetta, e uno per ogni nipote, come scommessa sulla continuità della tradizione. E la cerimonia dell’apertura contemporanea di tutti gli alambicchi, ieri a mezzogiorno, con le volute di fumo profumato sparate fino a lambire l’enorme volta di legno, gli evviva agli amici e al Friuli, il "Libiam" della Traviata accompagnato da venti fisarmonicisti, il commosso brindisi in ricordo di Luigi Veronelli, è stata all’altezza del sogno cullato da decenni, e delle aspettative degli oltre 650 invitati, fra i quali volti noti dell’imprenditoria, del giornalismo e della cultura nazionali e locali, come Romiti, Missoni, Gilletti, Sabelli Fioretti, Natalia Aspesi, Chiara Beria d’Argentine, Mauro Corona, Tullio Avoledo.
Ma dove si è manifestato con maggiore nettezza il paradigma del particolare che non si dissolve nel globale, ma riesce ad esprimere tutta la ricchezza della propria diversità, è stato, come al solito, nelle scelte della giuria, alla cui presidenza quest’anno Ermanno Olmi ha sostituito Claudio Magris: prima di tutto le due giovani ricercatrici dell’Università di Udine Silvana Assolati ed Elisa Tomat, a cui è andato il "Risit d’Aur" per la loro attività di salvaguardia dei prati stabili del Friuli: prati di fiori e colori, contrapposti all’uniformità del prato inglese.
E poi il riconoscimento ad un maestro italiano del nostro tempo, il fisico Giorgio Parisi, impacciato e geniale, capace di studiare le dinamiche di una macchia di caffè su un tessuto o l’evoluzione regolare e imprevedibile del volo degli storni, ma anche di elaborare la teoria della complessità (alla base delle reti neuronali) da una intuizione casuale, e di realizzare scoperte che «contribuiranno a rendere il nostro domani migliore», come ha detto Antonio Damasio nella presentazione. «Se mi chiedono cosa faccio, mi invento qualcosa, sennò mi tolgono i finanziamenti - ha scherzato - ma se devo essere sincero, non lo so bene neanch’io. Le mie ricerche sono dominate dalla curiosità per dei piccoli particolari che poi si rivelano di grande importanza».
Eppure Parisi ha ben presente il senso del limite che deve sempre guidare il lavoro dello scienziato, fino ad auspicare «un comitato mondiale che comprenda studiosi e filosofi, per stabilire cosa può fare e non può fare la scienza». E non si tira indietro se si tratta di stigmatizzare, col corporativismo dell’Università, soprattutto il disimpegno del Governo nei finanziamenti alla ricerca, «che impedisce a chi le ha di mettere a frutto le proprie potenzialità».
Sul palco del Premio, infine, si è affacciato l’Oriente, in due declinazioni che più diverse non potrebbero essere: il cinese MoYan, l’autore di "Sorgo rosso", definito da Magris uno dei maggiori scrittori del nostro tempo, che ha deliziato la platea col suo elogio degli effetti creativi dell’alcool in letteratura (e le sue disavventure etiliche alla ricerca di ispirazione), capace di. riconvertire all’ombretta il "pentito" Mauro Corona.
E poi soprattutto l’indiana Mahasweta Devi, presentata da una "dichiarazione d’amore" di Ermanno Olmi, battagliera scrittrice e giornalista indiana settantanovenne, che ha raccontato il suo appassionato impegno - politico e culturale - in favore degli ultimi del suo paese, in particolare gli aborigeni del Bengala, «descrivendo con straordinaria lucidità la loro condizione e la loro lotta per la sopravvivenza». Ha fatto effetto, in un mondo che va da tutt’altra parte, la sua decisa dichiarazione finale: «La nostra battaglia va avanti!» Chi volesse ascoltarla di nuovo, potrà andare stamattina a partire dalle 10.30 al Castello di Udine.

Sergio Frigo.

IL GAZZETTINO (Rovigo)
GIACCIANO I carabinieri lo hanno trovato ubriaco
Schiamazzi al bar Acli Marocchino nei guai

La sua presenza invadente era stata segnalata già in tarda serata al circolo Acli di Giacciano con Baruchella. Dove, evidentemente già in preda ai fumi dell’alcol, non aveva esitato a molestare alcuni clienti, alzando la voce e importunando coloro che tranquillamente se ne stavano in disparte a conversare con gli amici davanti a un buon bicchiere. L’insolenza del marocchino, che non voleva saperne di smettere di dare fastidio ai presenti, ad un certo punto ha costretto il gestore del circolo a chiedere l’intervento dei carabinieri. Al momento dell’arrivo dei militari del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Castelmassa, però, l’extracomunitario se ne era già andato. La "gazzella" dell’Arma, comunque, non ha certo dovuto faticare molto per rintracciarlo, visto che l’immigrato dopo essere uscito dal circolo "Acli" ed essersi messo al volante della sua Opel "Vectra" ha fatto in tempo a percorrere solo poche centinaia di metri prima di essere bloccato. I carabinieri, infatti, lo hanno rintracciato verso le 2 di ieri notte in via Della Pace: dopo avergli ordinato di esibire la patente e la documentazione della vettura, i militari, insospettiti dalle frasi sconnesse e dall’evidente "ebbrezza" del soggetto, lo hanno sottoposto ad alcol test: il responso delle analisi ha confermato i sospetti, visto che il tasso alcolemico riscontrato sul sangue del marocchino è risultato essere abbondantemente superiore al limite di 0,4 mg/l.(*) Così per H.Q, operaio, 35 anni, residente a Brentonico, in Trentino Alto Adige, è scattata la denuncia a piede libero per guida in stato di ebbrezza. Per un bel po’, inoltre, il marocchino dovrà scordarsi anche di mettersi alla guida dell’auto: i carabinieri, infatti, gli hanno ritirato seduta stante la patente di guida.  C.B.
(*) Nota: ?.

IL CITTADINO
Guida ubriaco, gli revocano la licenza per il fucile
 
IL MESSAGGERO (Ancona)
Muore dopo aver bevuto una birra
 
IL GIORNO
Allarme <rosso>? Dopo il fumo, il ministro Sirchia dichiara guerra all’alcol? <Auguri...
 
LA GAZZETTA DI MANTOVA
alcol: agenti in pista per la prevenzione
 
LA GAZZETTA DI MODENA
bevono: incidenti e denunce
ubriachi aggrediscono barista

 
CORRIERE DELLE ALPI
vigilantes contro gli ubriachi
 
LA NAZIONE
C’è un grande amore da parte mia per le canzoni di Piero Ciampi. Al di là del fatto c...
 
IL TIRRENO
ebbro in auto ne centra un’altra
 
IL GIORNO (Varese)
Nei guai chi alza il gomito Sequestrate due carabine


Lunedì, 31 Gennaio 2005
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