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Rassegna stampa alcol e guida del 27 gennaio 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


IL GAZZETTINO (Padova)
ANGUILLARA Conclusa l’inchiesta a carico di Roberto Nasonio. La tragedia risale al 24 aprile scorso
Uccise due coniugi in auto, chiesto il giudizio

Roberto Nasonio "Pignatèo" deve rispondere di omicidio colposo plurimo, omissione di soccorso, furto dell’auto con la quale è stata causata la tragedia nella quale sono morti i coniugi di Maserà, oltre ad una lunga serie di infrazioni al codice della strada, compreso il fatto di avere la patente scaduta. Il pubblico ministero Bruno Cherchi ha chiesto il rinvio a giudizio dell’individuo, molto noto alle forze dell’ordine. Il 24 aprile dello scorso anno "Pignatèo" aveva causato un incidente nel quale persero la vita Giuseppe Simionato, di 69 anni, e la moglie Alessandra Magon, di 67 anni. L’individuo era stato arrestato qualche giorno dopo per ordine del giudice delle indagini preliminari, Rita Cesarina Bortolotti. Erano stati l’ex moglie e il padre a chiedere l’intervento dei carabinieri di Bagnoli il pomeriggio del 24 aprile. Dopo essere rincasato, Nasonio è andato dall’ex consorte. Non dovrebbe neppure entrare in quella casa, ma la donna chiude un occhio per via dei figli. Ed ha passato alcune ore a leggere e a bere. "Ho bevuto mezza bottiglia di whisky e mi sono addormentato. Quando mi sono svegliato era nella caserma dei carabinieri di Bagnoli", ha detto al giudice delle indagini preliminari durante l’udienza di convalida. Non è vero. Non si è addormentato. Si è messo a litigare, tanto che l’ex consorte ha chiesto aiuto al padre dell’uomo. Quando si è trovato davanti anche il padre, "Pignatèo" è andato su tutte le furie. Erano le 19,30 quando Nasonio è entrato nella caserma di Bagnoli. Ed erano le 19,35 quando il ladro si è impossessato della Citroen Xsara. I militari si sono lanciati al suo inseguimento lungo la provinciale. Sono arrivati sul luogo dell’incidente appena dopo lo schianto e in tempo per vedere che Nasonio scappava attraverso la campagna.
L’UNIONE SARDA
Inchiesta. Nel marzo scorso Stefania Porcu morÏ nell’utilitaria finita in mare in porto
Ragazza annegata: accuse all’amico
Per il Pm il giovane era alla guida in stato di ebbrezza

Guidava dopo aver bevuto alcolici e assunto sostanze stupefacenti: quando la sua utilitaria, all’alba del 28 marzo dello scorso anno, è finita nelle acque del porto e la sua amica è rimasta intrappolata nell’abitacolo, Riccardo Farris non era lucido. Questo hanno accertato le consulenze medico legali disposte dal sostituto procuratore Daniele Caria che ha coordinato le indagini. E per il ventinovenne operaio di Portoscuso sono scattate le accuse: omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di droghe. Ora il giovane indagato, che non è mai stato interrogato dal magistrato, avrà la possibilità di fornire la sua versione dei fatti dopo aver letto le carte dell’inchiesta. Il pm finora non ha ritenuto di dover sentire neanche l’amico di Farris, Andrea Loche 29 anni di Simaxis residente a Oristano, che sedeva a fianco. Quanto alla ragazza che occupava il sedile posteriore, Carla Piras 26 anni di Villacidro, sopravvissuta dopo nove lunghissimi minuti senza ossigeno dentro l’auto finita in mare, non ricorda nulla. La sua mente ha cancellato il momento dell’incidente costato la vita alla sua amica Stefania Porcu, 25 anni, studentessa universitaria di Villacidro in procinto di laurearsi in Psicologia (finiti gli esami le restava soltanto la tesi). Invece Stefania ha trovato una morte orribile, al termine di una nottata in discoteca dove aveva festeggiato la laurea di una ragazza: una manovra sbagliata, sulle banchine del porto, nel punto in cui attracca la nave, forse un gioco pericoloso finito nel peggiore dei modi, con l’autista che non era riuscito a bloccare la Rover 111 le cui ruote avevano letteralmente patinato sul metallo che segna l’inizio del pericolo. L’utilizzata era finita in acqua alle sette del mattino: Farris e Loche erano riusciti a uscire dal finestrino prima che l’auto si inabissasse. La stessa fortuna, anzi, possibilità, non avevano avuto le due ragazze, che sedevano sul sedile posteriore. La macchina aveva solo due porte e i sedili impedivano di scivolare davanti e conquistare, con i finestrini, l’uscita. Avevano tentato di divellere i sedili, a mani nude avevano pure cercato di mandare in frantumi i vetri ma la pressione dell’acqua era troppo forte. Anche Farris aveva tentato di liberarle mentre l’auto sfiniva sempre più giù, a più di otto metri nel buio dell’acqua limacciosa. Loche intanto urlava, chiedeva aiuto. Lo avevano sentito i vigili del fuoco del distaccamento del porto che si erano precipitati fuori: si erano lanciati in acqua e avevano raggiunto l’auto adagiata sul fondo. Erano riusciti a liberare Carla Piras che, nonostante fosse rimasta sott’acqua per più di dieci minuti, dava ancora segni di vita. Più difficile le operazioni di salvataggio di Stefania Porcu, imprigionata sul sedile posteriore. Quando erano riusciti a liberarla ma per lei non c’era più niente da fare: il cuore aveva cessato di battere. I quattro amici avevano trascorso la notte in discoteca, prima di rientrare a casa, avevano deciso di far colazione. Intorno alle 7 del mattino si erano recati in via Roma. Quindi erano risaliti in macchina. Che cosa sia successo dal quel momento in poi potranno dirlo soltanto i due ragazzi, l’indagato e l’amico, la terza sopravvissuta non ricorda nulla.

L’ECO DI BERGAMO
"Alcolismo, serve più informazione"
L’alcolismo non è problema di pochi, ma riguarda l’intera comunità e non può essere ignorato o trascurato. è il messaggio emerso durante l’incontro promosso a Piazza Brembana dal Cat (Club degli alcolisti in trattamento) e dall’Acat (Associazione dei club degli alcolisti in trattamento) Valle Brembana in collaborazione con la Comunità montana, la parrocchia di San Martino e il Comune di Piazza Brembana. Alla serata dal titolo "Anche io posso fare qualcosa" hanno partecipato diversi amministratori, medici e sacerdoti, insieme a un buon numero di cittadini dell’alta valle. La presentazione del fenomeno dell’alcolismo e il quadro della sua incidenza sul territorio hanno aperto i lavori, condotti da Enrica Trovati del Cat di Soresina e da Agostino Goisis del Cat di Capizzone. Il presidente del Cat Piazza Brembana, introducendo l’attività dei Club, ha sottolineato come il numero delle famiglie aderenti si sia ridotto negli anni, non in seguito al calo del fenomeno, ma alla diminuzione della richiesta di aiuto.
"Occorre educare le famiglie ad assumere comportamenti corretti ñ ha spiegato Isidoro Marconi del Cat Piazza Brembana ñ. L’obiettivo è senza dubbio difficile, perché va a modificare una cultura consolidata nel tempo. Anche il gesto quotidiano del mettere il vino in tavola ad ogni pasto è un messaggio per i giovani che l’uso dell’alcol può essere considerato cosa normale". I giovani e gli adolescenti si avvicinano all’alcol molto presto, inserendolo in breve tempo nel ritmo delle abitudini durante le uscite con gli amici. "è un problema che sta crescendo ñ ha detto il presidente della Comunità montana Piero Busi ñ. Se da un lato vediamo un po’ ridimensionato il fenomeno della droga, non possiamo dire altrettanto dell’alcolismo. Invito quindi le istituzioni, le associazioni e i gruppi ricreativi a organizzare meno Feste della birra, offrendo in alternativa altre opportunità che possano permettere ai giovani di trascorrere il loro tempo in modo più qualificante. Occorre poi che gli enti lavorino maggiormente sulla famiglia e sui suoi problemi". All’incontro erano presenti anche alcune famiglie dei Club che hanno portato la loro testimonianza di una vita che ha incontrato la sofferenza e il disagio, ma che ha potuto sperimentare poi nei Cat il valore dell’amicizia e della condivisione per un cambiamento nel proprio stile di vita.
"La vostra presenza qui stasera ñ ha detto Busi alle famiglie dei Cat ñ è una grande testimonianza di come, una volta riconosciute le proprie debolezze, si possa dimostrare il proprio carattere, la propria volontà e la propria intelligenza, recuperando le forze per vivere una vita migliore". Tra gli interventi è emersa, soprattutto tra gli amministratori, la preoccupazione su come affrontare e arginare il problema sul territorio. I relatori hanno consigliato di promuovere serate di sensibilizzazione sull’alcolismo, perché tutta la popolazione sia informata sull’attività di aiuto e di sostegno dei Cat. "è importante anche il ruolo dei medici di base, spesso primo riferimento per le persone con problemi alcolcorrelati ñ ha detto Agostino Goisis ñ. Ai medici consigliamo di informarsi dettagliatamente sull’attività dei Cat per poter poi indirizzare le famiglie in situazioni di disagio ai Club, dove potranno trovare altre famiglie, per decidere un cambiamento del proprio stile di vita e per smettere di bere".
Monica Gherardi

IL GIORNALE DI VICENZA
Controlli della polstrada Ritirate sedici patenti

Sedici patenti ritirate in un fine settimana. è il frutto di tre giorni di controllo compiuti dalla polizia stradale vicentina nello scorso week-end, verifiche che hanno portato a dimostrare come ancora una volta siano la guida in stato di ebbrezza e l’alta velocità i comportamenti più pericolosi degli automobilisti che viaggiano lungo le strade della provincia. Dodici (su 71 controlli complessivi) gli autisti trovati positivi all’alcoltest. Il caso più eclatante è quello di un padovano di 59 anni, che viaggiava lungo l’A4 con un tasso di quattro volte superiore al consentito. Per la prima volta, gli agenti del vicequestore Antonio Macagnino hanno utilizzato il "precursore", uno strumento che in 15 secondi con un soffio fissa il valore di alcol nel sangue. Si tratta di un apparecchio che non ha validità di legge, ma che consente un semplice utilizzo e che, in caso di persone positive, rimanda al tradizionale alcoltest. è stato usato per gran parte delle persone identificate, in particolare durante una verifica compiuta a Bassano, dove su 52 veicoli sono state riscontrate 26 infrazioni.
Complessivamente, durante il fine settimana la stradale ha firmato 132 verbali, con un totale di 334 punti detraibili alla patente. Non si è posto il caso di identificare il conducente, come richiesto dalla recente modifica al codice della strada. Sul fronte della velocità eccessiva, sono stati 14 i multati con 4 patenti ritirate.

IL GIORNALE DI VICENZA
Un guidatore era stato sottoposto all’alcoltest dai vigili urbani ed era risultato palesemente ubriaco (3,06) Ma il giudice non ha potuto acquisire il risultato positivo perché era stato consegnato in procura in ritardo
Assolto... per avere commesso il fatto

Assolto ...per "avere commesso il fatto". No, non è un refuso, nel senso che l’imputato guidava veramente ubriaco visto che l’alcoltest l’aveva immortalato a 3,06 e dopo dieci minuti a 2,87 di alcolemia, dunque oltre sei volte la soglia prevista dalla legge, ma con un abile eccezione il difensore è riuscito a far togliere via dal fascicolo del dibattimento il risultato dell’esame per un vizio di forma. CosÏ al giudice Michele Bianchi non è rimasto che assolvere Mario De Pretto, 50 anni, di Caldogno, per non avere commesso il fatto, poiché l’unico elemento di prova incontestabile era venuto meno.
Storie di cavilli e di colpi di teatro di cui le aule di giustizia rindondano
. Stavolta è stato l’avvocato Daniele Accebbi a sparigliare le carte del fascicolo durante l’udienza che si è celebrata ieri davanti al giudice Michele Bianchi. Riguardava un incidente stradale avvenuto il 31 marzo 2001, intorno alle 11.40, a Novoledo di Villaverla in via Palladio.
La vicenda in sé era stata banalissima. De Pretto alla guida di una Fiat Cinquecento era stato tamponato da un’automobilista. L’incidente non aveva avuto grosse conseguenze se non per De Pretto che pur essendo dalla parte della ragione, si era visto denunciare per guida in stato d’ebbrezza.
I vigili urbani di Thiene nell’eseguire i rilievi avevano verificato che l’equilibrio dell’automobilista, per giunta originario di Novoledo, era instabile e l’avevano invitato a sottoporsi all’alcoltest. Il risultato era stato ineccepibile: De Pretto guidava ubriaco.
La polizia pur osservando che il suo stato non aveva influito sulle cause dell’incidente, gli avevano ugualmente ritirato la patente e lo avevano denunciato per guida in stato d’ebbrezza perché il reato si persegue d’ufficio.
Tutto a posto? Solo in apparenza, perché i vigili avevano commesso una sbadataggine che a lato pratico ha salvato De Pretto. Infatti, per legge la polizia giudiziaria ha l’obbligo di depositare il verbale dell’alcoltest in procura entro tre giorni dalla constatazione a pena di nullità.
Il pm che in procura aveva istituito il fascicolo non s’era accorto della dimenticanza e non si è preoccupato di citare i vigili che avevano denunciato De Pretto.
Perciò quando ieri mattina si è aperto il processo, l’avv. Accebbi con atteggiamento sornione non ha fatto trapelare nulla, ma al momento del deposito delle prove ha colto in contropiede il pm onorario Donato Summa, che per la cronaca si era trovato per le mani il fascicolo cosÏ com’era stato istruito.
Capita l’antifona Summa ha cercato di far rientrare dalla finestra ciò che era stato cacciato dalla porta arrampicandosi sugli specchi, cioè ha tentato di far entrare la testimonianza dei due vigili come ammissione di nuove prove i sensi dell’articolo 507 del codice di procedura penale. Il giudice, però, ha fatto rilevare che non era possibile perché la fase istruttoria in dibattimento non era nemmeno iniziata e pertanto la richiesta era improponibile.
Pertanto, venendo a mancare l’unica prova c erta costituita dall’alcoltest, il giudice non ha potuto far altro che assolvere De Pretto...per avere commesso il fatto. Pardon, per non averlo commesso. Ubriaco sÏ, ma a norma di legge.

BRESCIA OGGI
GARGNANO. Un incontro sulle malattie provocate dal consumo di alcolici
Bottiglia, un nemico silenzioso Se lo conosci ne eviti i pericoli

L’Associazione alcolisti in trattamento in collaborazione con l’assessorato ai Servizi sociali di Gargnano e della Comunità montana arco propone un incontro che sarà ospitato stasera alle 20,30 nell’ex municipio di fronte al porticciolo. Parlerà Silvia Polo, gastroenterologa, che tratterà di un argomento quanto mai attuale: "Patologie alcol - correlate". Alcol in primo piano, quindi, con le parole dell’esperto a illustrare i guai di un consumo che non conosce crisi e che sovente riduce le persone che ne abusano a larve, senza peraltro lesinare conseguenze devastanti sotto l’aspetto fisico e psicologico. L’abuso di vino e birra in particolare è spesso una realtà velata che, a parere degli esperti del settore, coinvolge molte più persone di quanto non si pensi. Si aggiunga che molte persone non sono coscienti del fatto di avere maturato una dipendenza che va a creare grattacapi alla salute generando proprio quelle patologie alcol-correlate di cui si parlerà a Gargnano: dalla cirrosi epatica ai disturbi gastrointestinali, dalle cardiopatie ai disturbi psichiatrici.E, a risentire di questa situazione personale che evolve negativamente, sono frequentemente le persone che stanno a fianco dell’alcolista, con deterioramento dei rapporti familiari e sociali. Una situazione, questa, che accomuna un po’ tutte le realtà, inclusa quella altogardesana.
Proprio per questo motivo, le parole di Silvia Polo non costituiscono un’iniziativa estemporanea. Andranno invece ad accostarsi ad altre iniziative che tendono a favorire e rafforzare la scelta di chi ha detto no anche ad un solo bicchiere di vino, in seguito al consumo esagerato del passato.
Da anni, infatti, è operativa anche a Gargnano una sezione dell’Acat, che favorisce gli incontri tra persone che si sono ribellate al bicchiere con altre che il risultato lo hanno già acquisito. Si tratta di incontri all’interno dei quali ciascuno mette sul tavolo la propria esperienza passata, i propri problemi e dove i consigli di ordine pratico, dettati dall’esempio e dalla fatica di chi è tornato a vivere, non mancano: anzi, sono concreti e attendibili.
Per gli altogardesani che frequentano (o intendono farlo) il circolo Acat è operativo ogni settimana, nella serata di lunedÏ alle ore 20,30 nei poliambulatori di Gargnano, collocati proprio all’ingresso del paese.
A livello nazionale, l’alcolismo propone numeri negativi che evidenziano che si beve sempre di più (*) ed in età sempre più giovane. Considerazione avvallata da una recente ricerca. Sono poco meno del 25% del totale i ragazzi di età tra i 15 ed i 19 anni che condividono il fatto di ubriacarsi una volta la settimana, in genere nel week end. In aumento anche gli studenti che si ubriacano almeno una volta all’anno: il 42%.
Gli interrogativi sono tanti, a partire da quelli di base: meglio puntare su un consumo moderato o sull’astinenza assoluta? Esiste una soglia sotto la quale il consumo di alcol non fa male? Che dire poi dell’accostamento tra alcool e droghe?
(*) Non è vero che si beve sempre di più, in Italia i consumi complessivi di alcol sono in costante calo, è vero però che è in aumento il consumo di alcol tra i giovanissimi e che si sta abbassando l’età di primo approccio all’alcol.

CORRIERE DI ROMAGNA

RIMINI - Una denuncia per guida in stato di ebbrezza; la propria auto e quella di un incolpevole automobilista semidistrutte; 25 punti decurtati dalla patente.E’ il singolare record totalizzato l’altra notte da S.L., operaio riminese 22enne, che ubriaco fradicio, il test con l’etilometro ha permesso di stabilire un tasso alcolemico di 1,54 g/l alla prima prova ed 1,49 g/l alla seconda, alle 2,35, ha impegnato in un inseguimento a tutta velocità i carabinieri del Radiomobile in servizio di pattuglia. Erano le 2,35 circa, quando il ragazzo superato con la propria Opel Astra, in viale Regina Elena, all’altezza di via Boccaccio una gazzella dell’Arma. I militari hanno acceso lampeggianti e sirene nella speranza si fermasse. S.L., incurante degli "inviti" ha pigiato a fondo l’acceleratore fino a toccare i 120 chilometri orari. Velocità ed alcol nel sangue, però, l’hanno tradito alla rotatoria di via Firenze dove ha centrato in pieno la Saab condotta da un sammarinese che aveva già impegnato l’incrocio per raggiungere il lungomare. Un impatto violentissimo che ha costretto l’operaio a fermare il personalissimo grand prix. Fortunatamente, nonostante la durezza dell’impatto, né lui, né l’incolpevole automobilista sammarinese, hanno riportato ferite

CORRIERE ROMAGNA
Selezione vini del sindaco A maggio un evento

CASTEL SAN PIETRO TERME - Se si terrà un evento per i premiati alla "Selezione vini del sindaco", concorso organizzato dall’associazione Città del vino, Castello sarà in pole position per ospitarlo.L’assemblea regionale dell’associazione ha infatti accettato la proposta del vicecoordinatore Sauro Dal Fiume di organizzare un evento specifico dedicato ai vini prodotti in Emilia Romagna che hanno meritato nel 2002, 2003 e 2004 la medaglia d’oro alla "Selezione internazionale vini del sindaco"."Con questa iniziativa - ha spiegato Dal Fiume, assessore castellano a sport e turismo - vogliamo riconoscere, anche come coordinamento regionale delle Città del vino, i meriti delle aziende impegnate nel produrre vini di qualità (in netto aumento) e degli amministratori locali che sostengono e stimolano tali sforzi in Emilia Romagna. Sono felice che l’assemblea abbia gradito la candidatura di Castel San Pietro quale sede ideale della prima edizione che il coordinamento intende organizzare nel mese di maggio. In questa occasione vorremmo presentare una nuova brochure con i principali eventi dei 38 Comuni che attualmente sono soci delle Città del vino dell’Emilia Romagna, opuscolo che poi sarà illustrato anche alla convention nazionale in Abruzzo. Inoltre stiamo pensando ad una degustazione dei vini che parteciperanno alla ëSelezione del sindaco’ di quest’anno".

CORRIERE ROMAGNA
Hashish ed alcol al volante

CESENA - Servizio di controllo dei carabinieri del Comando di Cesena, lungo la via Emilia: numerose le denunce e segnalazioni di conducenti irregolari. Durante la scorsa notte, infatti, le forze dell’ordine hanno bloccato quattro cesenati in stato d’ebbrezza al volante e uno in possesso di hashish. Si tratta di giovani di età compresa tra 20 e i 30 anni, sottoposte ad etilotest e perquisizione personale. Inoltre, durante il servizio, altre due persone sono state denunciate per violazione di obbligo di dimora ed evasione. Controllati a domicilio, i due denunciati non sono stati trovati in casa

IL SOLE24ORE
Nel mondo si beve più vino ma arretra il "made in Italy".
Le vendite di bottiglie all’estero hanno accusato un crollo del 37,6% in quattro anni.

Tre volte più del mercato discografico, una volta il settore della cosmetica: il business vinicolo nel mondo, nonostante la congiuntura negativa degli ultimi anni, ha sfondato il tetto dei 100 miliardi di dollari per un totale di 30 miliardi di bottiglie (da 75 cl) consumate. Tutto lascia intendere che la corsa sia destinata a proseguire. Ma l’Italia continua a perdere terreno: in quattro anni le esportazioni sono crollate di quasi il 40%. A decidere le sorti del mercato, infatti, non saranno più i grandi Paesi produttori, in particolare Francia e Italia, quanto quelli consumatori. Stati Uniti in prima linea, già oggi leader per valore (16,7 miliardi di dollari) nonostante per consumi sia solo quarta, seguita da Francia, Italia (6,6 miliardi di bottiglie per 8,6 miliari di dollari) e Germania. Uno studio dell’International wine and spirits record (Iwsr) di Londra stima che il consumo di vino nei prossimi quattro anni crescerà ulteriormente per arrivare a 237,5 milioni di ettolitri (+6,4%), pari a 31,6 miliardi di bottiglie. Per converso anche il fatturato salirà, ma per effetto di un aumento dei prezzi medi il tasso di accelerazione dei valori sarà più che doppio (+15%) rispetto alla massa movimentata, sicchè in valore assoluto si dovrebbero sfiorare i 115 miliardi. In fatto di prezzi, attualmente il 77,3% dei consumi mondiali è fatto di bottiglie con un prezzo medio sotto i cinque dollari (per l’Italia il livello si colloca sotto i 4 dollari per oltre il 90% del consumo). Ebbene, questa fascia di vini manterrà un ritmo di crescita lieve stimata sull’1% all’anno; viceversa, i vini tra 5 e 10 euro e quelli oltre i 10 euro dovrebbero segnare un tasso superiore al 17,5 per cento. Il quadriennio 2004-2008 però è destinato a produrre non poche sorprese sugli attuali equilibri che regolano i rapporti tra i protagonisti del mercato. Gli analisti della ricerca, che è stata commissionata dal Salone del vino di Bordeaux (Vinexpo), ritengono infatti che nei prossimi anni il peso dei principali Paesi consumatori-importatori avrà un’accelerazione molto significativa, tanto da sopravvanzare i volumi consumati all’interno dei Paesi produttori. In questo contesto Francia, Italia e Spagna - che insieme producono circa la metà della produzione vinicola mondiale - consumano poco più di 70 milioni di ettolitri pari al 31,4% della domanda mondiale.

Per contro i tre maggiori Paesi consumatori-importatori (Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania) oggi si fermano a 53,8 milioni di ettolitri, pari al 25,4% del consumo mondiale. Sulla base dei trend in atto, fra quattro anni la situazione evolverà in modo da sconvolgere questo equilibrio, sicchè la domanda del secondo gruppo di Paesi aumenterà almeno di 9 milioni di ettolitri, mentre la domanda interna di Francia, Italia e Spagna subirà un rallentamento causato in particolare da una picchiata che riguarderà la Francia. La ricerca non spiega il perchè di questa caduta dei vini transalpini. Tuttavia una risposta potrebbe ravvisarsi nel fatto che l’Italia ha già scontato negli anni passati un calo in volumi superiore ai cugini d’Oltralpe. La ricerca fissa per l’Italia un consumo di 47,7 litri a testa oggi, destinato a portarsi a 49 nel 2008, mentre in Francia scenderebbe da 52,7 a 48,3 litri. Ma la nota dolente per l’Italia è in agguato sul fronte delle esportazioni. Tra il 1999 e il 2003, infatti, le vendite di vino made in Italy hanno accusato un vero e prorpio crollo, scendendo 17,4 milioni a 10,8 milioni di ettolitri, con una diminuzione del 37,6 per cento. In particolare, il crollo ha interessato due Paesi europei da sempre grandi acquirenti italiani, vale a dire la Germania che ha ridotto i propri acquisti del 26,7% e la Francia, che ha li ha tagliati del 77% a meno di un milione di ettolitri. Ma la Francia, si sa, ha sempre importato vino sfuso

LA GAZZETTA DI PARMA
Ubriaco all’ospedale aggredisce poliziotti 

Quando è arrivata la telefonata alla centrale operativa del 113, i poliziotti hanno pensato di avere a che fare con uno dei soliti interventi di routine che affollano i loro turni quando il buio svuota invece le strade e qualcuno che ha scelto di farsi compagnia con una bottiglia perde il controllo. Ma all’arrivo degli operatori delle Volanti la scena che si è presentata è risultata ben più seria e preoccupante. All’interno delle sale d’attesa del Pronto soccorso infatti una persona visibilmente in stato d’ebbrezza stava infastidendo i presenti e aveva già reagito con aggressività anche all’intervento della guardia giurata in servizio nelle ore notturne. Gli agenti tuttavia hanno cercato di avvicinare con calma l’energumeno, che però alla vista delle divise non ne ha voluto sapere di tranquillizzarsi e di mostrare i documenti. Anzi, scatenato e infuriato per la presenza dei poliziotti, l’uomo ha iniziato a scagliare intorno sedie e arredi della struttura ospedaliera, rendendo quasi impossibile il tentativo di placarlo. Una situazione che ha obbligato gli agenti a passare a modi più decisi, che hanno infine consentito di bloccare l’ubriaco, immobilizzandolo e ammanettandolo. Eppure, nemmeno il blocco ai polsi è bastato a placarlo: infatti l’uomo, sdraiato su un lettino e stretto nei fermi, ha cominciato a scalciare, colpendo con forza uno degli agenti al ventre. Il poliziotto ha dovuto ricorrere, a quel punto a sua volta, alle cure dei sanitari che gli hanno stilato una prognosi di pochi giorni, mentre il picchiatore è stato trasportato negli uffici di borgo della Posta, dove è stato identificato. Si tratta di C. I., un cagliaritano trentottenne residente a Ravenna e ben noto alle forze dell’ordine per una lunga serie di precedenti penali. Il sardo è stato allora arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e trasferito nel carcere di via Burla. Questo ennesimo episodio conferma i problemi legati ai controlli soprattutto nelle ore notturne al Pronto soccorso. Un altro caso di tensioni e atmosfere bollenti si era verificato nella notte dell’ultimo dell’anno quando una coppia di coniugi era stata denunciata dopo avere assalito i medici. In quel caso tuttavia la presenza degli agenti del posto di polizia, in servizio straordinario proprio per la notte pi ù lunga, mantenne la situazione sotto controllo. Mentre l’intervento della sola guardia giurata non è bastato l’altra sera per stoppare sul nascere quelle furie nutrite dal troppo alcol.

LA GAZZETTA DI PARMA
Crisi del vino in Francia Riciclato come carburante

PARIGI - Il vino francese non ce la fa più: di fronte alla crisi più grave della sua storia, milioni di bottiglie di Bordeaux e Bourgogne doc andranno distrutti nel tentativo di alleggerire il surplus di produzione. Ben 2,5 milioni di ettolitri saranno distillati e si trasformeranno in brandy oppure in carburante.

YAHOO! NOTIZIE
La prognosi nel lungo periodo dei pazienti colpiti da infarto miocardico al di sotto di 40 anni non è favorevole

I dati riguardanti la prognosi nel lungo periodo dell’infarto miocardico acuto ( IMA ) nei pazienti di giovane età sono limitati. è stato compiuto uno studio, presso l’Ospedale Universitario di Siviglia in Spagna che ha permesso di determinare la sopravvivenza nel lungo periodo ed i predittori di rischio in 108 pazienti consecutivi di età uguale o inferiore ai 40 anni colpiti da infarto miocardico.

Questi pazienti hanno rappresentato il 4% dei 2644 pazienti che si sono presentati all’Ospedale con infarto miocardico acuto tra il giugno del 1986 e l’aprile del 1992.
Quattro pazienti sono morti subito dopo il ricovero.
L’incidenza totale di mortalità tra i 104 pazienti sopravissuti è stata del 25,5% a 15 anni.
La mortalità è risultata più alta tra i pazienti con diabete mellito di tipo 1 ( p = 0,01 ), con elevata assunzione di alcol nel lungo periodo ( p = 0,035 ), con malattia arteriosa periferica ( P = 0,004 ), con precedente infarto miocardico ( p = 0,04 ), con infarto miocardico anteriore ( p=0,01 ) e ridotta frazione d’eiezione ventricolare sinistra ( p < 0,0001 ).
La percentuale cumulativa di sopravvivenza a 1,5, 10 e 15 anni è stata del 99%, 86% e del 75%, rispettivamente.
La percentuale di sopravvivenza libera da eventi ( morte, infarto miocardico, intervento coronarico, grave angina pectoris, aritmie maligne, insufficienza cardiaca congestizia ) è stata dell’88%, 76%, 60% e del 43%, rispettivamente.
I più forti predittori indipendenti di mortalità nel lungo periodo sono risultati essere: frazione d’eiezione minore o uguale al 45% ( odds ratio, OR: 4,4; p < 0,001 ) e malattia arteriosa periferica ( odds ratio, OR: 45,9: p < 0,0001 ).
Questi dati indicano che la prognosi nel lungo periodo e lo stato funzionale dei pazienti di giovane età ( inferiore ai 40 anni ), colpiti da infarto miocardio acuto, non è favorevole, specialmente nei soggetti in cui la frazione d’eiezione è ridotta o è presente malattia aterosclerotica periferica.

IL MESSAGGERO (Latina)
Automobilisti indisciplinati: meno infrazioni ma più gravi

Indisciplinati automobilisti pontini. Sulle strade cittadine e su quelle extraurbane le violazioni al codice della

strada sono state decine di migliaia. Un bilancio lo fa anche la polizia stradale, che ha complessivamente accertato, nel corso del 2004, poco meno di 22 mila infrazioni. Un dato lievemente inferiore ai numeri dell’anno precedente (quando si parlava per la precisione di 23.259 trasgressioni), ma che evidenzia un netto aumento delle violazioni più gravi. Prova ne sono le 172 patenti sequestrate dalla polstrada per guida in stato di ebbrezza e le 1.392 violazioni all’articolo 142 del codice stradale, quello, per capirci, che sanziona il superamento del limite di velocità di oltre 40 chilometri. Oltre mille sono stati gli automobilisti che hanno trasgredito la ferrea regola di allacciare la cintura di sicurezza e 276 i centauri che non hanno indossato il casco di protezione. Drammatico poi, è il bilancio degli incidenti stradali: 1273 i sinistri che hanno richiesto l’intervento della polizia stradale. E in 39 casi si è trattato di incidenti mortali, che hanno provocato complessivamente 46 decessi. La strada di gran lunga più pericolosa si conferma la Pontina, con 12 incidenti mortali in gran parte verificatisi nel tratto del sud della provincia, immediatamente seguita dall’Appia. Tredici mortali hanno poi interessato le Migliare, 3 la Flacca e altri 3 le strade di comunali. Ancora un dato: sulle strade pontine, nel corso del 2004, 1.688 persone sono rimaste ferite.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Bari)
Domani convegno della Società tossicodipendenze. "L’alcol, una droga che gode della accettazione sociale"

L’alcol? Una droga legale. E per questo più subdola, pericolosa perché sottovalutata. La gravità della situazione verrà sottolineata domani nel corso di un convegno interregionale nell’aula magna "De Benedictis" del Policlinico, organizzato dalla sezione pugliese della Società italiana tossicodipendenze (Sitd) in collaborazione con il Dipartimento di scienze neurologiche e psichiatriche dell’Università. Il convegno è un richiamo per i professionisti dei Sert (Servizi per le tossicodipendenze), dei Dipartimenti di salute mentale, del privato sociale accreditato e dei medici di Medicina generale. Il tema è "Abuso e dipendenza da alcol: un dilemma per i terapeuti, una sfida per i Sert". E che si tratti di una su più livelli (culturale ed economico prima ancora che socio-sanitario) lo fa ben capire il presidente pugliese della Sitd, dott. Gaetano Deruvo: "L’alcol rappresenta la più antica e la più diffusa sostanza psicoattiva d’abuso; ciò nonostante, per diverse ragioni sociali, culturali ed economiche, i gravi problemi sanitari e psico-sociali indotti dall’abuso di alcol non hanno avuto sufficiente attenzione in ambito legislativo ed istituzionale, né adeguate risposte in ambito assistenziale". Le prime vittime sono anche quelle più deboli: "I giovani sono un target di popolazione estremamente vulnerabile ai rischi legati al consumo di bevande alcoliche; rischi spesso assunti inconsapevolmente e sempre più frequentemente influenzati dalle pressioni sociali, mediatiche, pubblicitarie, familiari. L’alcol, a differenza degli altri principali fattori di rischio, gode di una accettazione sociale e di una familiarità e popolarità legate alla cultura italiana del bere". Questo modello di partenza ha creato una deformazione negativa, continua Deruvo: "L’acol è usato, e non consumato, per sentirsi più sicuri, più loquaci, per facilitare le relazioni interpersonali, per apparire più emancipati e più trendy".

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In U.K., Repeat Drinkers Face Ban

Binge drinkers in Great Britain face being barred from pubs in certain communities and neighborhoods if they repeatedly get drunk and cause problems, the Guardian reported Jan. 22.
Government officials plan to identify "alcohol disorder zones" in town and city centers, and owners of drinking establishments in these community will be warned that they need to deal with alcohol-related problems or face being charged the cost of extra policing, cleanup, and healthcare related to drinking.
Individuals who misbehave also could be banned from drinking in these zones.
At the same time, however, government officials are considering a plan to expand the hours that alcohol can be served in the U.K. A proposed ban on cheap-drink promotions was dropped.
Industry officials decried an accompanying rise in licensing fees.
Home Office minister Hazel Blears said that pubs found to be serving underage customers could be closed for 24 hours and fined on the spot, and that drunk and disorderly customers could face a month-long ban from pubs and clubs. "It is very much built on the idea that it will be a swift punishment for people," said Blears of the plan. "It will be a salutary lesson for those who like going out to say that you will be barred for the next four weeks.
SESTOPOTERE.COM
PUBBLICITA’ IN TV, INDAGINE ALTROCONSUMO - OSSERVATORIO DI PAVIA
(Sesto Potere) - Milano - 27 gennaio 2005 - I tetti orari di affollamento pubblicitario in tv stabiliti dalla legge Gasparri sono ignorati da Raiuno, Raidue, dalle tre reti Mediaset, e da La7 nella fascia oraria dalle ore 16.00 alle 22.00. Solo Raitre ha sempre rispettato i tetti previsti.
Le regole sono calpestate anche quando i destinatari dei messaggi, sia per contenuto che per collocazione nel palinsesto, sono bambini o adolescenti: in fascia protetta sono andate in onda pubblicità di alcolici e di bevande energetiche; cartoni animati sono stati interrotti da messaggi pubblicitari.

Questo il quadro che emerge da un’inchiesta realizzata da Altroconsumo in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia sul rispetto delle regole della pubblicità in tv e sul contenuto dei messaggi, monitorando una settimana di programmazione televisiva nel settembre scorso.
L’inchiesta sarà pubblicata sul numero di febbraio di Altroconsumo, il mensile omonimo dell’associazione, destinato ai soci.
L’indagine ha anche valutato il contenuto degli spot alimentari e rientra nelle attività legate alla campagna nutrizionale "un piatto di salute", che l’associazione indipendente di consumatori porterà avanti lungo tutto il 2005.
Per Altroconsumo difatti è tempo che l’Italia si allinei ad altri paesi europei non permettendo né la programmazione di spot pubblicitari di qualsiasi tipo nella fascia oraria protetta (dalle 16.00 alle 19.00), né la diffusione di spot, dagli snack ai giocattoli, destinati ai bambini, a qualsiasi ora. Tali richieste sono state rivolte al governo e alle forze parlamentari.

Qualche dato emerso dall’indagine, dove sono stati considerati gli spot tradizionali, i minispot inseriti all’interno delle trasmissioni e i lanci degli sponsor, escludendo promo tv e messaggi di utilità sociale per tutte le reti, e televendite e telepromozioni per la reti private: Retequattro detiene la maglia nera, con il 24,3% di ore che sforano il tetto sulla programmazione monitorata (tabella a seguire); tra le private Canale5 si comporta meno peggio (7,1%), mentre Italia1 è al 16,2% di sforamento. Della tv pubblica, in Raiuno il 7,1% della programmazione pubblicitaria supera il tetto previsto per legge; su Raidue succede nel 4,8% dei casi. Raitre, in assoluta controtendenza, rispetta la legge.
Altroconsumo ha segnalato i risultati dell’intera inchiesta, chiedendo al garante per le comunicazioni il rispetto della legge.
Ma c’è di più da correggere e rivedere, e riguarda i contenuti e i destinatari dei messaggi.
Su 12.765 pubblicità conteggiate, 2.582 erano rivolte al pubblico di minori, in media circa il 20%. I generi alimentari detengono più di un quarto della torta di spot, il 26,3%.
Il 20% di bambini e adolescenti in Italia sono in sovrappeso e obesi ed è stata ormai universalmente stabilita una correlazione tra obesità e visione della tv.
Dal monitoraggio sulla pubblicità destinata ai più giovani sono emersi messaggi poco salutari sotto il profilo nutrizionale. Gli stimoli alimentari che arrivano ai giovani e giovanissimi dal piccolo schermo sono improntati a stili di vita poco sani, con la sollecitazione continua a mangiare dolciumi e merendine, ricchi di zuccheri e grassi. I bambini sono un pubblico vulnerabile, telespettatori più deboli e dunque più condizionabili.

Altroconsumo ha scritto all’Autorità garante per le comunicazioni, chiedendo di intrevenire perché siano rispettati: i tetti pubblicitari; il divieto di fare pubblicità durante i cartoni animati, in qualsiasi orario;
e tutte le normative vigenti sulla tutela dei minori nella programmazione televisiva.
(Sesto Potere)

BRESCIA OGGI
La tragedia l’altra notte in via Milano: l’uomo, 48 anni, è morto per assideramento nelle vicinanze del Vantiniano
Senzatetto ucciso dal freddo
Il corpo era riverso su una panchina, l’ha trovato all’alba un netturbino
di Franco Mondini
   
Ucciso dal freddo, dal gelo della notte. Quella coperta a quadrettoni dai tanti colori, fedele riparo delle notti trascorse sotto le stelle, non ha salvato Dario Zaina, 48 anni, di origine friulana, che da quando aveva sette anni viveva a Brescia.
Era un "clochard", un senza tetto, una persona che aveva scelto di vivere fuori dagli schemi, accontentandosi di un piatto di pasta o una scodella di minestra alla mensa dei poveri e di una bottiglia di vino, compagna di tante notti passate da solo sotto le stelle, a meditare finché il sonno non arrivava. Dario è morto di freddo come anni fa di freddo era morto Paolino, un frequentatore abituale di piazzetta Vescovado: lo avevano trovato cadavere in una baracca, nelle vicinanze di San Gottardo.
Dario Zaina si era addormentato su una panchina di via Milano, nei giardini che costeggiano il cimitero Vantiniano, dopo essersi coperto la testa con una berretta di lana e essersi avvolto nella coperta. Non si è più risvegliato. Tra gli ultimi a vederlo era stato, martedÏ, l’amico d’infanzia Claudio, anche lui clochard; tempo fa si erano ritrovati al dormitorio "San Vincenzo". L’amico ha raccontato che ogni giorno riesce a lavorare qualche ora; ieri mat
Venerdì, 28 Gennaio 2005
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