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Rassegna stampa alcol e guida del 26 gennaio 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


L’ADIGE
Cuori sull´asfalto  

Ormai ci siamo abituati anche ai morti sulle strade. Ci abituiamo a tutto, sappiamo ormai come affrontare le disgrazie. Qualche titolone, commenti tra la gente, distribuzione di colpe a destra e a sinistra, bisogna andar piano, devono, dovrebbero e poi basta, tutto svanisce, tutto riprende come prima senza che l´accaduto rimanga in qualche modo vivo… Le famiglie rimangono devastate dal dolore, loro si ricorderanno per sempre di queste morti. Ma per noi sono davvero morte invano queste persone? Non potrebbero invece costituire un patrimonio emozionale da conservare in uno dei tanti cassetti della nostra esperienza? Un cassetto da aprire di tanto in tanto come si fa con le vecchie foto di famiglia. Come sarebbe significativo portare i nostri figli a “vedere” il luogo dove un ragazzo, un uomo, una donna, un bambino hanno perso la vita , non importa se per colpa o ragione, se per alcol, sonno o distrazione (la morte è già un´espiazione di per sé e sarebbe inutile cercare elementi per fare eroi o delinquenti).
Sarebbe davvero formativo, sarebbe una lezione di vita, un parlare col cuore, un trasmettere raccomandazioni senza essere leziosi e cattedratici. Anche senza parlare, in silenzio come occasione per trarre esempio, per non imitare, per correggere stili di vita, modi di fare, per ritornare alla semplicità del concetto che il nostro benessere attraversa anche una strada, dipende da come guido, da come guida chi arriva dalla parte opposta. E poi capiremmo la nostra fragilità, il dolore, proveremmo a metterci nei panni di chi rimane a piangere. Ma senza pietismi e compassioni. Un genitore trasmetterebbe ad un figlio molte più cose che una lezione qualunque proprio perché sarebbe un trasmettere col cuore in mano valori come la vita e il dolore in contrapposizione ai comportamenti rischiosi, alle insidie dei consumi, ai deliri di onnipotenza ed eternità.
Sono stato recentemente a Quito (Equador) per una settimana di sensibilizzazione sui problemi legati al consumo di alcol. Questa città ha un triste primato per morti sulla strada rispetto a tutto il mondo. Per ogni morto su quelle strade la Polizia di Stato disegna un cuore sull´asfalto. Sono centinaia. Non croci che dividono o fiori che molti non possono permettersi e che comunque appassiscono in fretta, un cuore! Il cuore che universalmente è il simbolo delle emozioni, del sentire dentro. Quel cuore che forse dovremmo cominciare a rivalutare nella nostra razionale quotidianità come simbolo trasversale ben oltre la croce che ha significati solo per alcune civiltà.
Queste righe sono destinate forse solo a me stesso in una giornata pigra e piena di ricordi dell´Equador ma…«I have a dream» (scusate la mia presunzione nel tirare in ballo M. L. King) e mi piacerebbe pensare che quei cuori, all´indomani di una morte sulla strada, venissero disegnati da una classe del Liceo o delle Iti, dai ragazzi che faranno l´esame di guida in quel mese o dagli scout, dalle associazioni sportive o dalla stessa Polizia… Per ricordare, pur passandoci sopra con le ruote, perché il ricordo diventi argomento di conversazione per qualche minuto all´interno di un´automobile che ci passa sopra, tra amici, tra famigliari.
Anche qualche assessorato potrebbe attivarsi in questi messaggi alternativi…
Franco Baldo - erhtba@katamail.com.

GIORNALE DI BRESCIA
La Polizia stradale ha ritirato la patente al conducente dell’auto che, ubriaco, ha causato l’incidente poco dopo il casello di Desenzano

Tamponamento in A4: muore un 36enne bresciano

Tamponamento dall’esito fatale per il conducente di un fuoristrada, un Mitsubishi Pajero Sport, che alle prime ore del mattino di ieri è stato tamponato sull’autostrada Milano-Venezia, all’altezza di Desenzano. La vittima è il 36enne Roberto Preti, residente a Brescia. La giovane seduta al suo fianco, una 21enne di Brescia, è rimasta ferita in modo non grave. L’incidente è avvenuto alle 4.50 dell’altra notte sull’autostrada A4 Milano-Venezia, in territorio di Desenzano, sulla carreggiata ovest in direzione di Milano. La jeep percorreva l’autostrada proveniente da Sirmione. Poco prima del casello di Desenzano, è stata tamponata da un’auto Alfa Romeo 147, condotta da I. G., di 24 anni, residente a Milano. L’urto è stato talmente violento che il Pajero, dopo la sbandata, ha urtato un tratto del guard-rail laterale di destra ed è finito fuori strada, rimanendo quasi completamene distrutto. Il guidatore è stato sbalzato dall’abitacolo, mentre la giovane passeggera è rimasta all’interno dell’auto. Alcuni automobilisti hanno avvisato il 118 che ha inviato sul posto due ambulanze, i Vigili del fuoco e la Polizia stradale di Verona. Al medico non è rimasto altro da fare che constatare il decesso di Roberto Preti, mentre la giovane è stata ricoverata in ospedale. Al conducente dell’Alfa 147 è stata ritirata la patente, perché si trovava in evidente stato di ebbrezza. Quello dell’altra notte è un incidente molto simile a quello avvenuto sulla A4 il 6 novembre scorso a Castenedolo, nel quale aveva perso la vita l’artista bresciano Giovanni Tomasoni, di 53 anni. G.Spi..

BRESCIA OGGI
Alba tragica a Desenzano, dove ha perso la vita un imbianchino di 37 anni, e a Piancamuno, dove è deceduto un barista 25enne
Sangue sulle strade, due morti
Roberto Preti sbalzato per 36 metri dopo il tamponamento del suo Pajero

di Franco Mondini
Pauroso incidente ieri mattina alle 4.50 sull’autostrada «Serenissima». E’ avvenuto in territorio di Desenzano. A perdere la vita, sbalzato dall’auto sulla quale viaggiava con un’amica, dopo essere stato tamponato da un’altra vettura, Roberto Preti, trentaseienne residente in città in via Paitone. L’uomo lavorava come imbianchino e era molto conosciuto, grazie anche alla sua attività professionale.
Roberto é morto sul colpo dopo un volo di trentasei metri. Leggermente ferita Raquel Feliz Feliz, 21enne colombiana di Santo Domingo che gli viaggiava a fianco. La ragazza si è salvata grazie alla cintura di sicurezza. La giovane è ricoverata in condizioni non gravi all’ospedale di Peschiera. La ragazza straniera è stata estratta dall’abitacolo del Pajero da una squadra dei vigili del fuoco.
Era prigioniera delle lamiere e sotto shock. Inizialmente non ha saputo fornire ai soccorritori notizie su chi fosse alla guida della vettura su cui stava viaggiando e che dopo il tremendo urto era finita nel campo a lato dell’autostrada. Non si ricordava quasi nulla.
Illeso Ivan G., 24 anni di Busnago, in provincia di Milano, alla guida dell’Alfa «147» che ha tamponato il Pajero guidato dalla vittima. L’air bag lo ha protetto.
Dagli accertamenti chiesti dalla polizia stradale di Verona sud, intervenuta con l’ispettore superiore Giovanni Rossi, è emerso che il giovane milanese aveva bevuto troppo: la prova dell’alcol-test, ripetuta due volte, come previsto dal codice della strada, ha evidenziato tassi di alcol dell’1,15 e 1,05 per cento (il livello fissato dalla legge è pari a 0,5).
L’automobilista è stato denunciato per omicidio colposo e guida in stato di ubriachezza. Gli agenti della polizia stradale di Verona gli hanno ritirato la patente.
Le due vetture stavano procedendo da Verona verso Brescia sulla corsia centrale quando, superato Sirmione, all’altezza di Desenzano, l’Alfa ha tamponato violentemente il Pajero. La Mitsubishi è andata a sbattere contro la barriera in acciaio sollevandosi sino a superare il guard rail con un salto. La vettura si è fermata nel campo che costeggia l’autostrada. Per l’urto Roberto Preti è stato sbalzato dall’abitacolo morendo sul colpo dopo l’impatto al suolo. La polizia dovrà accertare se la cintura non era allacciata o se si è sganciata per l’impatto violentissimo.
L’avvenuto decesso è stato dal medico del 118 di Verona. L’incidente non ha creato intralci al traffico che a quell’ora era piuttosto scarso.
Solo a metà mattina la polizia ha rintracciato i familiari di Roberto Preti. Ad essere avvisato del drammatico incidente è stato il papà Carlo che risiede in città in via Riccardi.
La salma di Roberto Preti è stata ricomposta nella camera mortuaria di Desenzano a disposizione della magistratura. Questa mattina con alcuni amici Roberto doveva partire per la Spagna per una breve vacanza.
CORRIERE DI COMO
Uno schianto su tre causato dall’alcool
La polizia stradale di Como ha già ritirato
dall’inizio dell’anno 23 patenti per guida in stato di ebbrezza: ben una denuncia ogni giorno
Oltre un incidente stradale su tre provocato dall’alcool. È sconcertante il dato che emerge dalle prime tre settimane di lavoro nel 2005 dalla polizia stradale di Como. Su 28 incidenti rilevati, infatti, ben 10 sono stati causati da automobilisti trovati al volante in stato di ebbrezza. Una percentuale decisamente superiore a quella fatta registrare nello stesso periodo dello scorso anno, quando ’soltanto’ il 20% dei sinistri era causato dall’abuso di alcool prima di mettersi al volante. Rispetto a 365 giorni fa, dunque, si è registrato un incremento del fenomeno, considerato nelle prime tre settimane dell’anno la percentuale di ubriachi protagonisti di incidenti è salita addirittura al 35% (*). Rapporto che diventa ancor più grave se si valutano soltanto gli incidenti con feriti (17 sui 28 rilevati dagli uomini della polizia stradale di Como).
La lotta all’abuso di alcolici prima di mettersi al volante è da anni uno dei principali obiettivi, soprattutto in riva al Lario. Non a caso la scorsa estate, d’accordo con i gestori delle discoteche lariane, la stradale aveva iniziato a distribuire biglietti omaggio per le sale da ballo a tutti coloro che venivano trovati al volante sobri. Sul fronte delle guide in stato di ebbrezza le patenti ritirate dall’inizio dell’anno ad oggi dalla sola polizia stradale sono state ben 23, un ritmo di una denuncia al giorno. Un piccolo record, soprattutto in considerazione del fatto che finora non sono stati organizzati appositi servizi antistrage con posti di blocco e appostamenti lungo le strade più trafficate.
Eppure, nell’ultimo fine settimana, le pattuglie impegnate nei normali controlli hanno ’pizzicato’ poco meno di una decina di automobilisti sorpresi al volante con un tasso di alcol nel sangue ben oltre la soglia limite.
Essere fermati alla guida di un’auto con un tasso superiore agli 0,50 milligrammi di alcool ogni litro di sangue comporta il ritiro immediato della patente, una multa salatissima, la decurtazione di ben 10 punti dalla licenza di guida e anche una denuncia, con conseguente condanna penale. R.C.
(*) Nota: come previsto, aumentando i controlli aumentano le percentuali...
YAHOO NOTIZIE
Alcol, Sirchia: ’’Al via campagna tra i giovanissimi’’
Milano, 24 gen. (Adnkronos) - Dopo la guerra al fumo, lotta al sovrappeso e all’obesità ma ’’soprattutto all’alcol tra i ragazzi italiani’’. Il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, oggi a Milano a margine della presentazione del primo Irccs-Fondazione in Italia, ha confermato così le prossime tappe in ’scaletta’ nel Piano nazionale prevenzione. ’’La tendenza al consumo di alcolici nel nostro Paese sta aumentando, anche nei giovanissimi, e dobbiamo in qualche modo contenerla. Cominceremo la campagna adesso’’ (*), ha spiegato il ministro. Quanto al calo nelle vendite di sigarette registrato a seguito della legge anti-fumo, Sirchia ha voluto sottolineare che ’’lo Stato non potrà che esserne contento’’ perché limitare il consumo di tabacco non significa solo risparmiare al cittadino ’’mali spesso inguaribili. Significa anche eliminare una marea di patologie che poi lo Stato si ritroverebbe a dover sostenere economicamente’’. Il ministro della Salute non vuole fare bilanci per il momento ma registra ’’una buona accettazione da parte di tutti’’. Sirchia è voluto intervenire anche sull’iniziativa lanciata dal premier di una campagna contro lo spreco dei farmaci. ’’Troppi commenti gratuiti’’, ha osservato il ministro. L’iniziativa, ha aggiunto, ’’è stata commentata senza neppure aver visto il libretto’’ che invita le famiglie a un utilizzo più consapevole dei medicinali, ’’quindi mi riesce difficile capire come si possa commentare una cosa che non si conosce’’.
 
(*) Nota: ogni iniziativa in questo senso è benvenuta. Chissà che poi tocchi anche agli adulti, hanno problemi legati al bere anche loro.
ADNKRONOS
ALCOL: SIRCHIA, AL VIA CAMPAGNA PER COMBATTERLO NEI GIOVANISSIMI
Milano, 24 gen. (Adnkronos Salute) - Dopo la guerra al fumo, lotta al sovrappeso e all’obesita’, ma ’’soprattutto all’alcol tra i ragazzi italiani. La tendenza al consumo di alcolici nel nostro Paese sta aumentando, anche nei giovanissimi, e dobbiamo in qualche modo contenerla. Cominceremo la campagna adesso’’.
Il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, oggi a Milano a margine della presentazione del primo Irccs-Fondazione in Italia, ha confermato cosi’ le prossime tappe in ’scaletta’ nel Piano nazionale prevenzione. ’’Tutto il mondo sta investendo in prevenzione e seguiamo anche noi questa strada - ha ricordato - Abbiamo un Piano che la Finanziaria ci obbliga ad attuare e che facciamo volentieri’’, per difendere gli italiani da ’’una serie di complicanze dovute a stili di vita inappropriati, che generano dolore e malattie’’. E ’’una priorita’ - ha concluso - e’ certo la lotta all’alcol tra i giovani, ai quali bere fa molto male’’.

IL MESSAGGERO
UMBERTO PRIMO Due notti sulla sedia in attesa di essere trasferita in un reparto

di ELENA PANARELLA e FABIO ROSSI
Lei è lì, un fagotto raggomitolato su una sedia, in fondo a una sala, fantasma solitario, quasi irreale in una notte, una solita notte, di ferite, coliche, influenza. E poi anche di ubriachi e barboni che entrano ed escono, medici e infermieri che fanno quello che devono o che possono, una puzza tutt’attorno e le sirene che urlano. E lei, che cerca di dormire appollaiata su un bracciolo, un maglione come cuscino, i capelli bianchi di anni e pensieri, il diabete, che malattia, camicia da notte e calzettoni, una copertina addosso. «Sono due giorni che sono qui». Un soffio quello che esce dalla bocca della signora Iole, 75 anni, viene da Monterotondo, cerca cure qui al Pronto soccorso del Policlino Umberto I. Ore 23,50. «Aspetto, vorrei essere trasferita in un reparto, vorrei dormire in un letto vero, aspetto». Stringe la borsa, le fa compagnia e tenta di riaddormentarsi. Sirene, barellieri, arriva un nuovo codice, rosso, verde o bianco. Tutto finisce poco più in là, di fronte alle sale dei medici che lavorano, come in una catena di montaggio, c’è una grande sala d’aspetto. La chiamano: il girone dei dannati. C’è chi urla dal dolore, chi si lamenta, chi grida arrabbiato. Solo posti in barella. Una parcheggio di gente che aspetta di essere visitata, che aspetta risultati da ore e ore e che aspetta di capire qualcosa.
«Quando per tua sfortuna ti trovi costretto a dover andare al pronto soccorso non ti devi assolutamente dimenticare di portarti dietro tanta tanta pazienza - racconta Francesca, capelli ricci lunghi castani, che ha accompagnato un suo amico, aveva i crampi per una colica - Sono due ore che aspetto...». Si sentono delle voci. Sono i tirocinanti, si complimentano l’uno l’altro, fanno a gara tra chi ha messo più punti di sutura. Nuovo giro, altro girone dantesco. Un barbone, un altro, un altro ancora. Alcol come casa e conforto, pronto soccorso come rifugio. Uno soffre di epilessia, uno si è rotto la testa, era troppo ubriaco, un altro si sente morire, sta così male. Nessuno parla italiano. Tocca agli infermieri capire, e presto che non c’è tempo, a gesti i loro mali. Insomma che il tuo dolore sia più forte o no del tuo compagno di sventura, la cosa non cambia. Aspettare, aspettare, aspettare...
Al San Giovanni, nello stesso momento, è un altro mondo. Certo, anche qui, tre senza fissa dimora hanno trovato casa, almeno per questa notte, tra le pareti linde, e niente rumori e poi l’odore di pulito. Sembra quasi di essere in una clinica. Dormono i barboni, stravaccati sulle sedie. Uno dei tre si chiama Umberto, ha una quarantina d’anni, mal portati, e da due dorme per strada. Prima davanti all’ufficio postale di via Marsala. Poi, ricoverato per un malore, ha scoperto questo posto. «Soffre di alcolismo - racconta una guardia giurata, corporatura da manuale, fronte alta, sguardo assonnato - e spesso ha bisogno di cure. Sul fatto che dorme qui chiudiamo tutti un occhio. Con il freddo delle ultime settimane, farlo dormire all’aperto sarebbe disumano». Due anziani coniugi discutono di scadenze di pagamenti, una giovane donna litiga con il fidanzato via cellulare, un uomo sulla cinquantina è assorto nei suoi pensieri. Sono le due di notte, e gli utenti del pronto soccorso non superano la decina. «Non è sempre così - interviene un infermiere tutto precisino - Qui, certe notti, arriviamo anche a cento interventi in 12 ore. E siamo pochi: se ci arrivano più di due casi urgenti nel giro di mezz’ora siamo davvero nei guai». Si crea il dibattito, l’atmosfera abbandona la sonnolenza. «Ho portato mio padre qui un’ora e mezza fa - sbotta Paola, 52 anni, uscita da casa con quello che aveva addosso - ha la febbre a 40: eppure deve restare lì, ad aspettare. Almeno gli dessero un antipiretico per fargli calare la temperatura...». Anche qui aspettare.
La notte dilata i tempi, e l’attesa diventa tempo di riflessione su se stessi e sugli altri, sul proprio lavoro, sulla propria vita. Su questa notte partita in una modo e arrivata in un altro. Sirene, barellerieri, medici. Verso le 4, nel pronto soccorso del Sandro Pertini, sei ragazzi, venticinque anni e dintorni, gel nei capelli e abbigliamento da fiction dai jeans in poi, attendono un loro amico che per gioco è stato colpito al naso e ha perso molto sangue. Uno di loro gli ha dato una botta con la testa, scherzavano e poi... Sono qui, si annoiano, è il momento delle confidenze, amori. Poi decidono di videotelefonarlo. Scattano le risate e lo prendono in giro, perché lui risponde mentre sta per entrare a fare una radiografia. Tutt’intorno, praticamente il deserto, nell’unico nosocomio della zona, di solito l’arca che salva dai diluvi, ora non c’è praticamente nessuno.
Nessuno anche al Santo Spirito, perfetto, lucido, come uscita adesso adesso dall’inaugurazione dopo la ristrutturazione per il Giubileo. Al Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina, immersa nella nebbiolina del giorno che scalza la notte, tre vecchietti attendono di sapere, anche qui l’attesa, in una saletta piccolissima, che fine hanno fatto le persone accompagnate. L’autoambulanza è fuori, gli operatori dentro. Su morbidi cuscini. Con un piccolo televisorino. In attesa di un S.O.S. «Ho fatto il giro degli ospedali, perché alcuni sono intasatissimi e altri completamente vuoti. Perché alcuni dei tanti pazienti invece di attendere ore e ore non vengono trasportati in altri che hanno a disposizione posti e personale fermo?», questo è quello che si chiede Manuela, minuta, capelli verdi, e tanta angoscia. Attende che qualcuno gli comunichi come sta sua madre. (ha collaborato Giuseppe Martina.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Fine settimana segnato dagli incidenti, fortunatamente non mortali. Nell’ultimo, a Castromediano, è rimasta coinvolta una ragazza di Surbo

Ubriaco tampona un’auto: quattro feriti e ritiro della patente.
Utilitaria finisce fuori strada sulla Casarano-Collepasso. Grave un 38enne di Ruffano che ora è ricoverato a Taranto
copertino Ubriaco al volante tampona un’auto che sta per svoltare e manda gli occupanti, fra cui un bimbo di neanche un anno, in ospedale. Le condizioni dei feriti, per fortuna, non sono gravi. Ma al conducente alticcio è già stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza. L’incidente è avvenuto ieri intorno all’una di notte sulla strada che da Lecce porta a San Pietro in Lama, all’altezza dello svincolo per Lequile. Ferma in mezzo alla carreggiata per svoltare a sinistra c’era la Ford Fiesta con a bordo Stefania Preziuso di Lecce, il figlio di otto mesi e la sorella di 17 anni. All’improvviso è sopraggiunta la Rover condotta da R.M., 23 anni, di Copertino. Il giovane ha tamponato la vettura che stava per svoltare. Un urto violento. Ma - come si diceva - le conseguenze per gli occupanti non sono gravi: il piccolo è rimasto pressoché illeso; mamma e zia del bimbo ne avranno per una decina di giorni. Di una settimana è anche la prognosi per il giovane di Copertino. Tutti, dopo le cure ricevute al pronto soccorso dell’ospedale «Vito Fazzi», sono tornati a casa. Il giovane, però, vi ha fatto ritorno senza patente. Gli agenti della Polstrada, intervenuti sul posto per ricostruire la dinamica dell’incidente, hanno accertato un tasso alcolimetrico superiore al consentito. Con il ritiro della patente è scattata anche la denuncia a piede libero. Ma quello avvenuto sulla Lecce-San Pietro in Lama non è l’unico incidente avvenuto l’altra notte. Se n’è verificato sulla Casarano-Collepasso, all’altezza del Mercatone Uno, in agro di Matino. La Fiat Panda condotta da Salvatore Prete, 38 anni, di Ruffano, è uscita fuori strada. Sul posto sono intervenuti i carabinieri dell’Aliquota radiomobile della Compagnia di Casarano e i vigili del fuoco del distaccamento di Gallipoli. Estratto dall’abitacolo dell’auto, il giovane è stato accompagnato a bordo di un’ambulanza del 118 al pronto soccorso dell’ospedale «Ferrari» di Casarano. Le sue condizioni sono apparse gravi. Gli accertamenti effettuati dai sanitari hanno riscontrato un trauma cranico. I medici si sono riservata la prognosi ed hanno disposto il trasferimento all’ospedale di Taranto, nel reparto di Rianimazione per mancanza di disponibilità di posto. Indagano i carabinieri per accertare le cause dell’incidente. Al momento non si esclude l’ipotesi del malore o quella di un colpo di sonno che ha fatto perdere al conducente il controllo della vettura. Un altro incidente, poi, si è verificato intorno alle 4.20 a Castromediano. Nello scontro fra due auto è rimasta ferita Paola Vergine, 22 anni, di Surbo. Un’ambulanza del 118 l’ha accompagnata al pronto soccorso del Fazzi. Ora è ricoverata con una prognosi di quaranta giorni.
EMILIANET
Semina il panico in centro. Bloccato dai vigili

Formigine. Un 34enne ubriaco si è lanciato ad alta velocità in pieno centro storico
FORMIGINE (MO, 24 gen. 2005) - Inseguimento in pieno centro la scorsa mattina a Formigine. A creare scompiglio alle 7.00 di sabato è stato un uomo che, in evidente stato di ebbrezza, ha dato il via ad un inseguimento in stile "far west".
V.P., queste le iniziali del 34enne nullafacente e residente nel capoluogo, si trovava all’interno di una Fiat 500 in sosta in Via Marconi. Notato da una agente della Polizia Municipale, l’uomo ha improvvisamente messo in moto l’auto dando il via ad una vera e propria fuga per le vie della città. Giunta nel frattempo una seconda pattuglia di supporto, l’uomo è stato dapprima bloccato ma, strattonando e malmenando gli agenti, è riuscito ad allontanarsi di nuovo. La corsa sfrenata del 34enne però si è conclusa dopo qualche minuto, quando l’auto è andata a schiantarsi contro un palo in Via Mosca.
L’uomo ora si trova in stato di fermo: deve rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, guida in stato di ebbrezza e diversi illeciti amministrativi.

IL SECOLO XIX
Coltellate ai rivali, finisce in manette
LA RISSA Ancora sangue in via Ceccardi, dove due anni fa venne ucciso un colombiano
Il diciottenne ecuadoriano adesso è accusato di tentato omicidio

E’ finita ancora una volta a coltellate, in tre sono stati ricoverati in ospedale e un giovane sudamericano è stato arrestato per tentato omicidio. E’ il bilancio della rissa esplosa, secondo la ricostruzione della polizia, all’uscita del locale "Victor Latino", alle quattro dell’altra mattina in via Ceccardi. Botte, fendenti nell’aria, sangue, il fuggi fuggi all’arrivo delle volanti del commissariato Centro. Poi il silenzio.
Non il gelo di morte che seguì, nella notte tra il 7 e l’8 novembre 2003, una zuffa analoga, conclusa da una pugnalata al petto che uccise Miguel Gutierrez Nunel, colombiano di 23 anni. L’assassino, Paredes Briones, 21 anni, ecuadoriano, sarà processato il primo marzo con rito abbreviato.
Ancora una volta l’episodio ha riproposto nella sua drammaticità il fenomeno degli scontri tra gruppi di sudamericani, alimentati con tutta probabilità dal consumo abnorme di alcol.
Il parapiglia dell’altra notte ha opposto un giovanissimo, un diciottenne armato di una lunga lama, a un gruppo di connazionali. In via Ceccardi scoppia il diverbio e ancora non si sa quali siano le cause che lo scatenano. Il giovane inizia a litigare con una ragazza e un transessuale, un ventiquattrenne. Proprio quest’ultimo è nel mirino: il diciottenne gli si avventa contro, ma il colpo è poco preciso. L’aggredito, però, cade nel tentativo di schivare il coltello; il capitombolo è rovinoso e si rompe un braccio. Medicato, ne avrà per 35 giorni. Per sedare il tafferuglio interviene anche la ragazza, 26 anni. L’esagitato la zittisce con un pugno in pieno volto. Anche lei finirà al Galliera e la prognosi è di quindici giorni. Non è finita. Con sprezzo del pericolo si fa sotto anche un italiano, un ventiduenne, che cerca di ricondurre l’energumeno alla ragione. Il mestiere del paciere, si sa, è sempre a rischio. Cosìè lui a ricevere la coltellata: la lama gli si conficca nella coscia e un’altra ambulanza deve partire alla volta del pronto soccorso. Ancora quindici giorni di prognosi.
La misura è ormai colma, arrivano le macchine della polizia che qualcuno ha chiamato con il telefono cellulare. Scappano tutti. Ma gli agenti raccolgono le testimonianze e durante la notte raccolgono anche le confidenze di un informatore. La trappola scatta al mattino: la polizia si presenta a Castelletto, nella casa dove il giovanissimo feritore vive insieme ai genitori. Scattano le manette per tentato omicidio. M. Men..
IL MESSAGGERO (Abruzzo)
Ubriaco, molesta i clienti di una pizzeria

Ubriachezza molesta, si sarebbe detto una volta. Difatti era ubriaco fradicio il giovane teramano, 25 anni, che sabato sera è entrato in una pizzeria di via Bovio, all’interno della pizzeria ”Mediterraneo” e ha dato proprio in escandescenza prima molestando i clienti del locale, poi il titolare che, evidentemente infastidito e anzi preoccupato delle possibili reazioni dei presenti, ha chiamato in aiuto il 113.
In un attimo è arrivata sul posto una pattuglia della Volante che ha cercato di riportare la calma nel locale.
D.S.S. nel frattempo si era divertito a lanciare per terra le pizze e avvicinatosi al bancone aveva ancora di più raddoppiato urla e gestacci nei confronti dei clienti. All’arrivo, appunto, degli agenti del 113 si è ulteriormente inalberato, finendo alla fine denunciato per tre ipotesi di reato: resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto a declinare le proprie generalità, molestie e disturbo alle persone.
CORRIERE DELLA SERA
Gonzales, nomina a rischio

Si fa sempre più accidentata la strada di Alberto Gonzales per la nomina a ministro della Giustizia. L’ex consigliere legale della Casa Bianca, accusato di aver autorizzato alcune forme di tortura sui detenuti per terrorismo, avrebbe aiutato l’allora governatore del Texas George Bush a nascondere i suoi passati guai con l’alcool. Lo rivela il settimanale Newsweek . Bush era stato scelto come componente di una giuria in un processo contro una ballerina accusata di aver guidato ubriaca. Gonzales ottenne per lui una deroga evitando, così, che venisse fuori l’arresto di Bush nel ’76 per lo stesso reato.

LA PROVINCIA DI CREMONA
Etilometro in classe per ‘dosare’ gli alcolici

CREMA — L’istituto professionale ‘Marazzi’ ha organizzato un corso dal titolo ‘La funzione preventiva dell’etilometro: educazione alla guida sicura’, per la prevenzione all’uso dell’alcool. La prima lezione avrà luogo mercoledì. Le classi coinvolte nel progetto sono la 1A e la 4A Meccanici, alle quali si aggiunge un gruppo di alunni tutor che hanno gia realizzato il medesimo progetto nel corso del precedente anno scolastico. Il corso vede il coinvolgimento di alcuni enti: oltre al ‘Marazzi’, hanno dato la loro collaborazione la Polizia locale, attraverso il suo comandante Giampietro Rossi, il Sert, che sarà rappresentato da Giovanni Parmigiani ed il medico, nonchè sindaco di Crema, Claudio Ceravolo, che fungerà da esperto di primo soccorso. I docenti coinvolti sono Rossella Andreoli, Isabella Bottoni, Giuseppina Magarini, Maria Grazia Pellicani e Rita Salvadori nonchè tutti i docenti delle due classi partecipanti. Il corso si articola su tre lezioni di due ore ciascuna, che si terranno sia presso l’istituto Professionale ‘Marazzi’, che presso il comando della Polizia locale. Al termine degli incontri è prevista una giornata di allestimento e gestione dello stand per l’etilometro in una delle principali piazze del centro città. Lo scopo è quello di dimostrare l’uso dell’etilometro a scopo di controllo preventivo.(d.d.).

IL MATTINO
«Niente alcol ai minori, norma ignorata»

ANTONINO SINISCALCHI Sorrento. Parte dalla costiera una campagna per sensibilizzare i gestori dei locali notturni. L’obiettivo: alzare l’attenzione sulla questione del consumo di alcolici da parte dei più giovani. «Nei prossimi giorni – spiega il sindaco Marco Fiorentino - invieremo una lettera ai titolari di bar e discoteche per quanto riguarda la somministrazione delle bevande alcoliche. Invitiamo innanzitutto a rispettare le norme: è proibito vendere superalcolici ai ragazzini, ma troppo spesso questo divieto viene ignorato (*). Perciò chiediamo una maggiore attenzione al banco da parte degli addetti ai lavori, così da evitare di vendere ai giovanissimi drink a base di alcool». Una sfida, quella promossa dall’amministrazione comunale, per contrastare uno dei problemi più comuni tra i giovani e tra le principali cause di incidenti e risse del sabato sera. «Non si tratta di un provvedimento – aggiunge il sindaco – dal momento che esiste una specifica legislazione in vigore sul territorio nazionale. Si tratta semplicemente di un appello al buon senso per i titolari degli esercizi pubblici dove è possibile acquistare e consumare alcolici». L’iniziativa mira a evitare episodi di risse e tafferugli che di frequente accadono all’interno e all’esterno delle discoteche: l’ultimo allarme lo scorso fine settimana quando due ragazzi vennero inseguiti e tamponati dopo una lite. L’obiettivo del sindaco è che l’appello non rimanga lettera morta. E che, in futuro, anche gli altri Comuni della costiera sorrentina possano seguire l’esempio invitando i titolari di pub, birrerie, bar e night ad una maggiore vigilanza sulla somministrazione di bevande alcoliche.
 
(*) Nota: "superalcolici"?!? La legge non fa alcuna distinzione tra birra e vino, tra alcopops e superalcolici. Ai minori di 16 anni non si possono somministrare bevande alcoliche, a qualsisasi gradazione.

L’ECO DI BERGAMO
Alcol e droga al volante, venti patenti ritirate nel fine settimana
Ancora molte patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza, ancora giovani al volante sotto l’effetto di sostanze alcoliche.
I controlli della polizia stradale nel fine settimana che si è appena concluso sono stati l’ennesima conferma del fatto che molti automobilisti, nel weekend, si mettono alla guida in condizioni non consentite dalle norme di legge. Venti, in totale, i documenti di guida sequestrati nella notte tra sabato e ieri: 18 per abuso di sostanze alcoliche, una per uso di stupefacenti e un’altra, infine, per manovre pericolose (*).
Le patenti sono state ritirate nell’ambito di un servizio per la prevenzione degli incidenti stradali effettuato dalla polizia stradale in attuazione di quanto concordato in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto, Cono Federico.
Tre i punti nei quali sono stati effettuati i posti di blocco: Grumello del Monte , Nembro e l’autostrada A4 Milano-Venezia, all’altezza dell’area di servizio Brembo, poco prima del casello di Dalmine .
Impegnati gli uomini delle Stradali di Bergamo, Seriate e Treviglio, con la collaborazione del Consorzio di polizia locale della Valle Seriana. In totale le pattuglie sul territorio sono state quattro: tre della Polstrada e una della polizia locale.
Oltre alle patenti ritirate, gli agenti hanno anche rilevato tre incidenti stradali, fortunatamente tutti senza gravi conseguenze. In ciascun caso il conducente delle auto coinvolte è stato sottoposto al test dell’etilometro ed è risultato positivo. Ai servizi di controllo ha collaborato anche il personale della Croce rossa di Bergamo, sia per il supporto sanitario sia per i prelievi di campioni di liquidi biologici per gli accertamenti delle condizioni dei guidatori.
Il servizio – fa sapere in una nota la polizia stradale – proseguirà anche nelle prossime settimane allo scopo di prevenire incidenti stradali connessi all’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti.
(*) Nota: vi pare possibile che a Bergamo in poche ore ritirino per stato di ebbrezza il numero di patenti che a Senigallia vengono ritirate per questa stessa infrazione in un anno e mezzo? Eppure le Marche sono la regione a più alto consumo di vino pro capite.
Per la sicurezza di tutti ci auguriamo che in tutta Italia prendano sempre più esempio da Bergamo..

L’ECO DI BERGAMO
Ubriaco, si schianta col furgone: denunciato

Si è schiantato contro il guardrail con il suo furgone Mercedes Vito lungo la circonvallazione Mugazzone . Quando la polizia locale è arrivata sul posto per rilevare l’incidente, poco dopo le 18 di ieri, è risalito a bordo del mezzo e ha cercato di darsi alla fuga, sfiorando uno degli agenti. Bloccato poche centinaia di metri più avanti, all’altezza dello svincolo per via Borgo Palazzo, il conducente del mezzo, G. A., 29 anni, originario di Trescore, ma senza fissa dimora, è stato denunciato a piede libero per guida in stato di ebbrezza e gli è stata ritirata la patente.
Sottoposto al test dell’etilometro, il giovane è infatti risultato positivo: 2,10 grammi per litro di alcol, ben oltre il limite di 0,5. A causa dell’incidente si sono formate code lungo la circonvallazione: la situazione si è normalizzata dopo mezz’ora. E tre persone sono rimaste ferite in due incidenti avvenuti nella notte tra sabato e ieri in città. All’una, allo svincolo tra l’ex statale 525 e via Campi Spini , una Golf con a bordo un ragazzo e una ragazza, entrambi di 23 anni, si è scontrata con una Audi A3 condotta da un marocchino loro coetaneo. La ragazza e l’immigrato sono rimasti feriti in modo non grave. Alle 4 all’incrocio tra via Autostrada e via San Giorgio si sono invece scontrate una Mini Cooper con a bordo 3 giovani e una Fiat Panda con a bordo altri due ragazzi. Ferito leggermente uno dei passeggeri della Mini. Per i rilievi è intervenuta la stradale di Treviglio.
L’UNIONE SARDA (Sassari) 23/01/2005
Fucilate alla porta dopo la lite col suocero

Una banalissima lite familiare e qualche bicchiere di troppo: sarebbero queste le cause del folle gesto compiuto due notti fa a Nulvi da Costantino Pintus, operaio forestale di 36 anni, che si è barricato nella taverna della sua abitazione e ha iniziato a sparare all’impazzata contro la porta d’ingresso. Ha rischiato di fare una vera e propria strage e non ragionava più, tanto che i carabinieri della compagnia di Valledoria ci hanno messo quasi due ore prima di fermare quell’uomo in preda a un raptus pazzesco e riportare la calma nel principale centro dell’Anglona. Uomo tranquillo, senza alcun precedente, l’operaio ha letteralmente perso la testa dopo un dibattito piuttosto acceso avuto con il suocero. Secondo i militari, che stanno cercando di ricostruire l’intera vicenda, è molto probabile che Costantino Pintus avesse bevuto. Addirittura, si ipotizza che potesse essere questo l’argomento di cui i due stavano discutendo. Era da poco passata la mezzanotte, poi gli animi si sono surriscaldati, i due stavano per arrivare alle mani quando è intervenuto anche il cognato di Pintus. A quel punto il forestale non ci ha visto più: ha impugnato una pistola e un fucile calibro 22 e si è rinchiuso in cantina. Ha chiuso a chiave l’unica porta di accesso a quel seminterrato, voleva starsene lì da solo e non sentire più nessuno. E per evitare che qualcuno lo infastidisse ulteriormente, ha puntato le armi in suo possesso contro la porta e ha sparato numerosi colpi. Capita la gravità della situazione, qualcuno ha allertato le forze dell’ordine, che inutilmente hanno provato per lunghi quarti d’ora a far ragionare l’uomo. In tutta risposta, Costantino Pintus ha sparato di nuovo, tanto per tenere lontani tutti dalla porta di quel fortino dove si era rinchiuso quando si era stancato di discutere. Solo per un caso i proiettili, che hanno trapassato la porta, non hanno colpito i carabinieri ne la moglie, i figli e i familiari che si trovavano in casa. Di fronte all’ennesimo tentativo dei carabinieri di cercare di farlo ragionare, Costantino Pintus, ancora in preda ai fumi dell’alcol, è uscito da una finestra della cantina, e se l’è data a gambe: con in pugno ancora quelle armi, che erano regolarmente denunciate ma di cui non possedeva il porto, ha percorso qualche metro lungo via Grazia Deledda col colpo in canna prima di essere fermato, poco prima delle 2 e 30, nelle vicinanze della stazione ferroviaria. Arrestato per porto abusivo d’arma da fuoco, si trova ora nel carcere sassarese di San Sebastiano, dove questa mattina potrebbe essere interrogato dal magistrato di turno.(g. m. s.).  
L’UNIONE SARDA 23/01/2005 - Carloforte
Anziana vittima di balordi
Bottiglie fracassate sulla porta di casa, insieme a sputi e calcioni. Insulti a valanga irripetibili. Tutto in piena notte. Vittima, un’anziana signora che vive insieme al figlio malato da tempo in vico XX Settembre, una traversa della via principale, a due passi dalla piazza. Un’incredibile persecuzione, non si può definire in altro modo, che purtroppo dura da diversi mesi. Il fatto grave è che non si tratta di un film, ma di scene reali, che si ripetono puntualmente ogni fine settimana e durano per ore, anche sino alle 4 del mattino. L’ultimo episodio è accaduto nella notte fra giovedì e venerdì, ed i tanti frammenti di vetro presenti a terra ieri mattina, vicino all’abitazione dell’anziana, lo dimostrano inequivocabilmente. La signora ha illustrato la situazione ai carabinieri, più di una volta, si è lamentata con tanti conoscenti, senza però voler sporgere mai denuncia. Di certo per paura. Alcuni vicini di casa, che vogliono mantenere l’anonimato per timore di rappresaglie, hanno già fatto presenti i fatti in Comune. Sono loro a raccontare i dettagli di quanto accaduto ad esempio (ma il copione è quasi sempre lo stesso), lo scorso fine settimana. I giovani, almeno una decina, forse arrivano direttamente da qualche festa, forse escono dai pub che si trovano in zona a pochi metri. Sovente alticci se non ubriachi, cominciano ad accanirsi contro il portone in legno dell’anziana. Urla, minacce, «vieni fuori» gridato ripetutamente. Poi le bottiglie di birra spaccate sullo scalino della porta e direttamente sul portone insieme a calcioni. La donna spaventata chiede aiuto, i vicini sentono uno schiamazzo infernale e c’è chi chiama i carabinieri. Purtroppo questi balordi se la danno subito a gambe. Qualche ora dopo, quando pare tutto tranquillo, ritornano ad infierire con il solito copione.Mariano Froldi.
IL GAZZETTINO (Treviso)
Guida «brillo» e tampona la Gazzella dei carabinieri
Carabinieri tamponati sulla Postumia. L’incidente è successo l’altra notte alle 3,30 a Ponzano lungo la strada statale 102 "Postumia romana". Protagonista un ventottenne del posto che alla guida della sua auto stava percorrendo la strada. Forse a causa dell’orario, oppure per una distrazione o un colpo di sonno magari causato da un bicchiere in più, l’uomo è andato a tamponare l’auto di una pattuglia della Radiomobile dei carabinieri di Montebelluna che stavano transitando. Fortunatamente solo qualche contusione per i passeggeri ma le auto sono risultate danneggiate. Sul posto per i rilievi del caso gli agenti della Polstrada di Castelfranco che hanno sotto posto ad esame alcolimetrico l’investitore che ha fatto segnare uno 0,70 (massimo consentito 0,50). Conseguenze più gravi invece per l’auto finita fuori strada alle 5 della stessa notte a Ca’Rainati, ferita una ventenne di Loria. La ragazza, è stata sottoposta al test alcolimetrico che ha fatto segnare un 1,20. Durante i controlli sempre con etilometro e autovelox gli agenti della polizia stradale di Castelfranco hanno ritirato ben dieci patenti, cinque per guida in stato di ebbrezza e cinque per eccesso di velocità.
E’ di due patenti ritirate, invece, il bilancio dell’operazione di controllo effettuato dagli agenti della Polstrada di Vittorio Veneto. I poliziotti ieri pomeriggio hanno predisposto una serie di posti di blocco con autovelox nella zona di Casotto. Ritirate due patenti e multati altri sei automobilisti per aver superato il limite di velocità consentito dalla legge.
Gabriele Zanchin.
IL MATTINO 23/01/2005
Centro per alcolisti nella casa confiscata
Trentatré ettari e un edificio, in località Torre Ortello, nel Comune di Pignataro Maggiore, sono passati dal clan camorristico dei Nuvoletta all’Asl Ce2 di Aversa, per essere adibiti a comunità destinata ad accogliere persone svantaggiate, disabili psichici e alcolisti. Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto alla presenza di Angela Ruggiero, direttore generale dell’Asl Ce 2; Giorgio Magliocca, sindaco di Pignataro Maggiore; Salvatore Esposito, delegato dall’assessore alla Sicurezza Urbana ed Enti Locali della Regione Campania; Rosanna Romano, in rappresentanza dell’assessorato alla Sanità; Vittoria Ciaramella, delegata dal Prefetto di Caserta; Enrico Fontana, vicepresidente dell’associazione Libera; Gabriele Capitelli, presidente del consorzio Icaro. ni.ro.

IL GIORNALE DI VICENZA
Il movimentato fatto è accaduto ieri notte al "Gilda" di viale del Commercio a causa di un litigio

Le manette in discoteca

Avventore colpisce un agente in borghese e le volanti
Alcol, stanchezza e arroganza innescano la miscela della zuffa con il contorno di un arresto. Il bilancio è di tre poliziotti che sono stati costretti alle cure del pronto soccorso. Invece, un avventore del locale notturno Gilda è finito in carcere dopo avere colpito in maniera proditoria un graduato della polizia che in borghese, visto che si trovava a fare festa con gli amici, si era qualificato invitando alla calma un gruppo di persone che stavano superando il limite. Ma non solo; l’esagitato all’arrivo delle volanti ha pure aggredito altri due agenti collezionando una lunga denuncia che potrebbe costargli molto cara. Con l’accusa di violenza e resistenza aggravata e continuata a pubblico ufficiale, minaccia grave e rifiuto delle generalità è stato arrestato Franco Spagnolo, 33 anni, originario della Calabria e residente nel Veronese a San Bonifacio. Non è la prima volta che l’individuo si caccia nei guai con la giustizia.
Ma ripercorriamo le tappe del movimentato episodio così come è stato ricostruito dalla sezione Volanti della questura, coordinata dal commissario Loris Cecchetto e dall’ispettore Paola Sulis.
Intorno alle 2 di ieri notte alcuni clienti della discoteca Gilda, situata in zona industriale in via del Commercio, hanno avuto da ridire con un addetto del locale.
Indipendentemente da chi avesse ragione o torto, la discussione è trascesa e si è temuto che potesse degenerare. È stato in questo frangente che un poliziotto in servizio alla scuola "Sasso", vedendo il dipendente del Gilda in apparente difficoltà, tenuto conto anche del suo ruolo, si è fatto avanti e si è qualificato. Il suo obiettivo era quello di rasserenare gli animi in virtù del suo peso istituzionale.
Al contrario, non appena l’assistente capo ha pronunciato la parola polizia, Spagnolo per tutta risposta avrebbe detto: «Ah, ci sta pure lo sbirro, mò te copo». Quindi, nell’arco di pochi secondi, dalle parole è passato ai fatti ed ha colpito il tutore dell’ordine con uno scapaccione all’altezza dell’orecchio sinistro (per la cronaca egli è stato più tardi medicato al pronto soccorso e la prognosi è di due giorni, ma oggi si dovrà sottoporre a una visita specialistica per valutare eventuali conseguenze all’orecchio).
Non appena il poliziotto di 42 anni è stato aggredito, è partita la segnalazione al 113 e nel giro di pochi minuti sono arrivate due pattuglie delle volanti.
Spagnolo, all’arrivo degli agenti, è stato invitato all’esterno, ma anziché calmarsi, in preda al sacro furore si è ribellato anche alle divise e in rapida successione ha colpito entrambi i poliziotti. Uno con una ginocchiata al ventre, l’altro alle gambe.
Nonostante i colpi ricevuti, i du
Giovedì, 27 Gennaio 2005
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