RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada | |
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"CORRIERE DELLA SERA" | |
ROMA
- La seconda crociata, dopo il fumo, è già in corso. Togliere
il bicchiere ai giovani. Informarli che l’alcol non è come bere
acqua, ma che può creare dipendenza e, sotto i 16 anni, dare con
facilità alla testa. Quest’anno il ministero della Salute lancia
una campagna di prevenzione, tarata proprio sulla popolazione a rischio,
più debole. «Amici, ma non dell’alcol», lo slogan.
Il ministro Sirchia da tempo batte su questo tasto. Sarà un intervento
multidisciplinare, che coinvolge le scuole: «Gli adolescenti vanno
difesi senza risparmio di mezzi. Abbiamo uno scambio col governo inglese
per studiare le loro azioni». RAGAZZE - I dati indicano anche in Italia un aumento progressivo, che sta assumendo dimensioni allarmanti in precisi spicchi dell’universo giovanile. La maggiore incidenza di clienti di aperitivi e fuori pasto alcolici si ritaglia nelle donne tra 18 e 24 anni, il 31%. Che sono anche attratte dai superalcolici: il 21% delle under 24 sono amanti di whisky e simili. Ma nelle classifiche generali del gradimento adolescenziale, la birra è al primo posto e precede vino e aperitivi, con qualche differenza tra maschi e femminine. Un fenomeno che Emanuele Scafato, responsabile dell’Osservatorio Alcol dell’Istituto superiore di Sanità inquadra dal punto di vista sociale: «Oggi mostrarsi al gruppo con la bottiglia in mano ha un valore simbolico, come lo ha avuto la sigaretta. La differenza è che spesso l’una e l’altra sono abbinate. In questo modo il sesso femminile prende sicurezza per introdursi tra gli adulti. Non vogliono essere trattate da sbarbatelle». SPOT - Sirchia ha dichiarato guerra alla pubblicità. Intende intervenire sugli spot non veritieri che spacciano per innocui a una popolazione facilmente vulnerabile prodotti che al contrario possono causare problemi gravi. Tra i giovani il «prezioso veleno» è la prima causa di incidenti sullo scooter, nel 2003 l’Oms ne ha calcolati 55 mila in Europa. L’idea sarebbe quella di arrivare a porre su lattine e bottiglie avvertimenti simili a quelli che compaiono sulle sigarette. Qualche grande azienda ha intrapreso questa strada aggiungendo nella cartellonistica il consiglio di «bere in modo responsabile». Il nostro codice di autoregolamentazione sulla pubblicità, d’altra parte, è carente. Ricorda che gli spot non dovrebbero promuovere il successo sociale e sessuale. Avviene esattamente il contrario. ENZIMI - «L’alcol è molto dannoso sotto i 15 anni. L’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità è eliminarlo tra loro entro il 2010 - dice Scafato -. I ragazzi non possiedono i meccanismi fisiologici che ne permettono lo smaltimento. Quando la molecola arriva nel sangue, in mancanza dell’enzima necessario per metabolizzarlo, circola liberamente provocando rapidi stati di ubriachezza. Piccole quantità sono sufficienti per annebbiare i riflessi e livello di attenzione. Tra i giovani i prodotti con i gradi stanno avendo un successo crescente. Negli ultimi anni i fuori pasto sono aumentati del 42% tra le donne, contro il 10% tra gli uomini. L’età dei primi sorsi è calata, si comincia anche a 12 anni, a 16 anni gli utenti sono già 850 mila. Eppure una legge proibirebbe loro la somministrazione. La tendenza ad anticipare i tempi del bicchiere è confermata dagli alcolisti anonimi. Nei gruppi prima si vedevano soprattutto 40-45enni. Oggi la media anagrafica è scesa a 25-30 (*). M. D. B. (*) Nota: ogni iniziativa di prevenzione sui problemi legati al consumo delle bevande alcoliche è benvenuta. Il timore è che, per proteggere interessi economici di qualcuno, non si voglia intaccare la componente principale del problema. Proprio il Ministero della Salute ha indicato come circa i due terzi dei problemi alcolcorrelati in Italia siano legati al vino: eppure si ha la preoccupante sensazione che queste campagne sui rischi dell’alcol "si dimenticheranno" della bevanda alcolica più bevuta nel nostro paese. Sta a tutti noi vigilare perchè questo non succeda. Le campagne di salute pubblica non siano condizionate dagli interessi economici dei produttori. | |
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"CORRIERE DELLA SERA" | |
DODICI
ANNI E’ l’età dei «primi sorsi». A 16 anni
gli utenti sono già 850 mila. L’Oms sostiene che sotto i 15
anni l’alcol è veleno
OTTO SU DIECI Il 77% dei giovani fra i 15 e i 24 anni beve alcolici DIPENDENTI Il sette per cento dei giovani ha una dipendenza dall’alco. | |
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"IL GAZZETTINO" Dissuadere i minori sull’uso e l’abuso, regolamentando la pubblicità, è il punto di partenza dell’annunciato giro di vite | |
Roma
NOSTRA REDAZIONE Dopo il fumo, l’alcol. «Si comincerà da qui: dissuadere i minori dall’uso dell’alcol regolamentando la pubblicità», annuncia il ministro Sirchia, deciso a procedere senza tentennamenti nella sua crociata salutista. Ora, infatti, il titolare della Sanità anticipa che, dopo i divieti al fumo, si prepara un giro di vite anche sull’alcol. «Purtroppo - spiega infatti Sirchia - l’uso, anzi l’abuso di sostanze alcoliche sta crescendo tra i giovanissimi, sedotti soprattutto da quei cocktail tanto pubblicizzati che non esplicitano il tasso alcolico. Il primo passo da fare è quello stesso compiuto per le sigarette: regolamentare la pubblicità, soprattutto quella diretta ai minori. La pubblicità delle sigarette è stata vietata. Questo non si potrà fare per l’alcol ma si potrà impedire che l’abuso di birra e superalcolici venga propagandato come modello vincente. Gli spot dovranno chiaramente dire che l’alcol fa male a chi ha meno di 16 anni visto che i meccanismi di detossificazione sono ancora immaturi». Nei fatti, l’abuso di alcol è, con il fumo, una delle maggiori cause di danni e di mortalità. Secondo alcune ricerche mediche, dopo aver bevuto un bicchiere di vino, i tempi di reazione si allungano: del 38 per cento di fronte a stimoli sonori, del 30 di fronte a stimoli luminosi e del 50 per cento per quelli periferici. Il risultato è che, anche in questo stato di leggera ebbrezza, ci si accorge in ritardo degli ostacoli e si riesce ad evitarli con maggiore difficoltà. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, gli incidenti statali provocati dall’alcol hanno provocato 8.000 decessi, 170.000 ricoveri, 600.000 prestazioni di pronto soccorso e 20.000 invalidità permanenti (dai riferiti al 2000). Inoltre 200 giovani perdono la vita ogni anno, a causa di un incidente stradale provocato dall’alcol (*). Sui danni da alcol è difficile una statistica precisa (l’alcol farebbe dalle 30 alle 40 mila vittime l’anno) perché abbastanza frequentemente alcune cause di decesso - come la cirrosi epatica - non vengono segnalate come tali. Per l’Organizzazione mondiale della sanità, l’alcol provoca direttamente o indirettamente il 10 per cento di tutte le malattie, il 63 per cento delle cirrosi epatiche, il 41 per cento gli omicidi e il 45 per cento degli incidenti, oltre ad un 9 per cento di invalidità e malattie croniche. Particolarmente grave, appare in Italia, il rapporto tra giovani e bevande alcoliche. Nel 2001, l’Istat aveva calcolato in 870 mila gli adolescenti (di età compresa tra i 14 e i 16 anni) che consumano alcolici: la cifra era registrata in crescita, di 22 mila adolescenti in più rispetto al 2000 e di ben 98 mila in più rispetto al 1998. L’incremento maggiore si registrava tra le teenager (passate dal 35,7 per cento del 1998 al 41,6 del 2001), mentre i consumatori maschi salivano dal 46,2 al 51,6 per cento. Sugli 870 mila giovani consumatori di alcol, ben 400 mila abusano soprattutto di birra, vino e aperitivi alcolici. Il primo bicchiere viene consumato a 11-12 anni (l’età più bassa, nella media europea che si attesta invece attorno ai 14 anni). I maschi preferiscono la birra (oltre 350 mila consumatori, nel 2001), seguita da vino, aperitivi alcolici e dagli amari. Anche le giovani preferiscono la birra ma, a differenza dei maschi, quasi ignorano gli amari a tutto vantaggio degli aperitivi alcolici: le ragazze con il drink in mano sono aumentate - dal 1998 al 2001 - del 28 per cento. Quanto alle motivazioni, i giovani bevono soprattutto per sentirsi più sicuri e integrati nel gruppo, oltre che «trendy» agli occhi dei coetanei: proprio per questo, il 12,2 per cento degli adolescenti preferisce bere fuori dai pasti. Secondo l’Eurispes, l’Italia è comunque un Paese di buoni bevitori: ogni italiano di età superiore ai 15 anni beve (dato riferito al 1999) circa 105 litri di alcol l’anno (**), di cui circa 58 litri di vino e 33 litri di birra. Inoltre, sempre secondo l’Eurispes, si stimano un milione e mezzo di alcolisti (abuso quotidiano di alcol) e circa tre milioni e mezzo di persone (prevalentemente giovani) che comunque alzano il gomito più volte al mese. R.R. (*) Nota: se questi dati fossero veri, tra i morti in incidenti alcolcorrelati in Italia, solo uno su quaranta sarebbe giovane. In realtà sono dati sbagliati. (**) Nota: alla faccia dei buoni bevitori!!! Se questo dato fosse vero, gli italiani sopra i 15 anni sarebbero già tutti morti (dal 1999). L’OMS indica la soglia di consumo medio pro capite da non superare in 6 litri di alcol per anno. L’imprecisione regna sovrana: probabilmente si intendeva dire 105 litri di bevande alcoliche (unità di misura che comunque non ha senso, non si può accostare un litro di grappa a un litro di birra). | |
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"IL GAZZETTINO" L’alcolismo tra le donne ha un incremento superiore a quello maschile: è diventato di rilevanza sociale | |
Le
bevande alcoliche sono da millenni uno dei componenti della dieta mediterranea,
ma il punto di vista medico-biologico è controverso: l’alcol etilico
è l’unico elemento nutritivo delle bevande alcoliche, in quanto solo
la birra e il vino contengono altri principi alimentari, anche se in quantità
minima. Una giusta quantità ai pasti può avere anche effetti
benefici su alcune funzioni digestive, l’abuso causa con il tempo dipendenza
e complicazioni. Il problema dell’abuso-dipendenza deve essere sempre affrontato, anche se difficile valutarlo in termini quantitativi. È comunque possibile avvalersi di metodologie raffinate per la determinazione dell’alcol presente nell’organismo, con la misurazione della sua concentrazione ematica o nell’aria espirata. L’etanolo, dopo essere stato ingerito, passa dal tubo digerente al sangue, viene assorbito totalmente e in modo veloce, specialmente nel cervello dove raggiunge una concentrazione simile a quella ematica e ha quindi rapida azione. Il 90-95\% dell’alcol ingerito viene degradato, soprattutto dal fegato, e questo causa la formazione di composti dannosi per l’organismo. Nell’ultima fase la sostanza non metabolizzata viene eliminata, principalmente attraverso reni e polmoni. L’alcolemia elevata, superiore al limite legale di 80 mg di alcol in 100 ml di sangue (*), è la principale responsabile di incidenti stradali. La correlazione alcol-incidenti è significativa anche quando l’assunzione non è in una quantità così elevata da determinare modificazioni evidenti del comportamento, perché a dosi piccole si è in grado di guidare bene, ma si riduce la percezione del rischio. L’alcolismo tra le donne ha un incremento superiore a quello maschile. Negli ultimi anni il fenomeno è diventato di rilevanza sociale. I motivi sono da ricercarsi nel fatto che spesso l’etilismo femminile non è facilmente rilevabile, essendo sovente confinato nel privato o dissimulato per l’elevata riprovazione sociale. (*) Nota: sigh!. | |
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"ASAPS.IT" DOPO IL FUMO DELLE SIGARETTE , VANNO PERSEGUITI CON PIU’ ENERGIA ANCHE I FUMI DELL’ALCOL PER CHI GUIDA. Negli ultimi 3 anni solo 4 italiani su 100 sono stato controllati per il valore alcolemico, contro il 34% dei francesi, 37% degli olandesi, 41 degli svedesi, e addirittura il 64% dei finlandesi. | |
Abbiamo
appreso dalla stampa che il Ministro Sirchia dopo la messa al bando del
fumo da sigarette in tutti gli uffici e locali pubblici starebbe per iniziare
un’altra impresa di quelle non facili: una campagna contro la pubblicità
degli alcolici diretta in particolare alle fasce giovanili.
Premesso che condividiamo i propositi di tutela della salute della campagna contro il fumo delle sigarette, come Asaps riteniamo altrettanto meritoria una iniziativa contro le subdole e frequenti campagne pubblicitarie per il consumo di alcolici e superalcolici, dirette in modo particolare ai giovani. Ricordiamo che esiste anche in questo caso una sorta di rischio passivo anche per i fumi da alcol. Quante sono le persone ammazzate sulla strada per un contromano o per un investimento sulle strisce causato da persone che hanno bevuto? Centinaia ogni anno. E’ ora di intervenire con serietà e decisione anche in questo settore. Autorevolissimi studi hanno dimostrato come con una alcolemia di 0,5 gr/l (attuale limite di legge) il rischio di incorrere in incidenti stradali aumenta del 38%, mentre ad alcolemia 0,8 gr/l (vecchio limite di legge) tale rischio aumenta del 169% (Crash Risk of Alcohol Impaired Driving: NHTSA and others, Toronto, 2002). Il rischio sale addirittura di 380 volte con un’alcolemia di 1,5% g/l. Si pone con urgenza il problema serio dei controlli con precursori ed etilometri, che vanno generalizzati. Non si può uscire da un locale pubblico dove non si fuma e poi magari si è bevuto in eccesso e ci si mette alla guida mettendo a rischio oltre alla propria anche la vita degli altri. I francesi, produttori di vini in quantità, non lasciano nulla di intentato, nel 2003 hanno effettuato circa 8.600.000 controlli con un aumento del 4% rispetto all’anno precedente (*). Cifre completamente diverse nel nostro Paese dove i controlli con l’etilometro ammontano a qualche centinaia di migliaia all’anno. Tanto che negli ultimi 3 anni solo 4 italiani su 100 sono stato controllati per il valore alcolemico, contro il 34% dei francesi, 37% degli olandesi, 41 degli svedesi, e addirittura il 64% dei finlandesi (Fonte: Relazione M.Coppo, alla Consulta Nazionale per la sicurezza stradale). Crediamo che già questo aspetto la dica lunga sulla serietà con la quale si vuole incidere su un fenomeno. Inoltre lo stesso sistema delle pene previste, in Italia appare assolutamente debole. Suscita perplessità il fatto che nel nostro Paese si punisca la guida in stato di ebbrezza o sostanze con l’arresto fino a un mese e l’ammenda da euro 258 a euro 1.032, con la sospensione della patente di guida da quindici giorni a tre mesi, e la decurtazione di 10 punti. A titolo solo esemplificativo, invece, la recente normativa sull’abbandono di animali prevede l’arresto fino a un anno o l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro e l’abbandono di rifiuti non pericolosi con l’arresto da uno a tre anni e ammenda da 5.000 a 50.000 euro. Con tutto l’affetto che nutriamo per gli animali, ci sembra ci siano alcune evidenti sproporzioni. Una seria campagna contro pubblicità sbagliate che stimolano nei giovani il consumo di alcolici e un più convinto impegno nel contrasto al consumo di alcolici connesso con la guida, ci vedrà sicuramente al fianco del ministro Sirchia e di chiunque altro se ne prenda cura. Giordano Biserni Presidente Asaps (*) Nota: secondo recentissimi dati del Ministero dell’Interno, in Italia l’anno scorso Polizia Stradale e Carabinieri hanno controllato con etilometri e precursori 148.118 conducenti, nel 2003 erano stati circa 120.000, contro gli 8.600.000 controlli della Francia del 2003. In Francia stanno affiancando alla cultura del vino la cultura della prevenzione, qui, per quanto riguarda alcol e guida, siamo ancora fermi alla sola cultura del vino. Centocinquantamila controlli contro otto milioni e seicentomila è un dato molto impressionante, che fa davvero riflettere su quanto, al di là delle intenzioni e delle belle parole, in Italia si faccia davvero poco per la prevenzione di queste tragedie alcolcorrelate: per dirla con le parole di Giordano Biserni, "questo aspetto la dice lunga sulla serietà con la quale si vuole incidere su un fenomeno". Se davvero si vuole incidere su questa strage spaventosa, dove il vino scorre sulle nostre strade mescolato al sangue, occorrono scelte politiche chiare: rinforzare gli organici delle Forze dell’Ordine, per arrivare ad un cambiamento radicale di cultura. Nel nostro paese oggi il cittadino cui viene richiesto di sottoporsi al test dell’alcol si sente quasi offeso: sarà necessario fargli capire che questo procedimento è importantissimo per tutelare la vita e la salute, la sua e quella degli altri. Auspico anche da noi nel futuro l’approccio operativo: "patente, libretto e alcol-test!". | |
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"VIRGILIO NOTIZIE" Sirchia: contrastare l’uso dell’alcool Valore alcolemico poco controllato, solo a 4 italiani su 100. | |
(ANSA)
- BOLOGNA, 11 GEN - Piace all’Asaps l’intenzione del ministro della salute
Sirchia di contrastare l’uso eccessivo di alcol.L’associazione degli amici
della polizia stradale afferma che negli ultimi 3 anni solo 4 italiani
su 100 sono stati controllati per il valore alcolemico, contro il 34%
dei francesi,37% degli olandesi,41% degli svedesi, e addirittura il 64%
dei finlandesi. Per Asaps con una alcolemia di 0,5 gr/l il rischio d’incidenti
stradali aumenta del 38%.
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Il giovane travolto sulla Pontebbana: s’aggrava la posizione dell’investitore | |
Pordenone
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"L’ADIGE" Arresto convalidato ma il reato non prevede la custodia cautelare. Sta meglio Annalisa Vivaldi Scarcerato l´automobilista pirata di viale Trento. | |
Qualche
ora in gattabuia per smaltire la sbornia e riflettere su quanto aveva
fatto (e il peggio che avrebbe anche potuto provocare). Poi la libertà
ritrovata, in attesa che la macchina della giustizia proceda d´ufficio.
È stato scarcerato Massimo Martorana, l´operaio di 31 anni
domiciliato ad Arco (ma originario di Gela) arrestato da carabinieri e
polizia nella notte tra sabato e domenica pochi minuti dopo aver provocato
l´incidente stradale in viale Trento nel quale è rimasta
seriamente ferita Annalisa Vivaldi, 37 anni, residente a Nago, ed essere
fuggito senza prestare soccorso. L´arresto operato dai carabinieri
di Riva (dopo che il ragazzo, in compagnia di due amici, era stato individuato
da una volante del commissariato) è stato convalidato dal gip di
Rovereto ma per Martorana il procuratore capo Francesco Pavone non ha
potuto richiedere la custodia cautelare in quanto incensurato e perchè
la pena prevista per il reato di «fuga in caso di incidente con
danni alle persone» prevede una pena inferiore ai due anni. Ora
la procura procederà d´ufficio, anche per il reato di «guida
in stato di ebbrezza». Con Martorana sono stati denunciati a piede
libero per «omissione di soccorso» i due amici e colleghi
che viaggiavano sulla Bmw dell´operaio siciliano, P.S., 22 anni
di Oristano, e R.M., 19 anni, anche lui di Gela. Nell´incidente,
avvenuto all´altezza del Parco della Pace, è rimasto ferito
leggermente anche Andrea Bertapelle, 42 anni di Riva, che viaggiava sulla
Citroen Saxo di Annalisa Vivaldi. La donna è ricoverata nel reparto
di ortopedia dell´ospedale di Rovereto, sta meglio ma le ci vorranno
alcune settimane per tornare quella di prima.
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"L’ADIGE" Undici giorni dopo l´incidente di via Brennero | |
Undici
giorni dopo l´incidente di via Brennero che il giorno di capodanno
costò la vita a Marco Orazi e Roberto Carotta, l´investitore
è ancora in ospedale. Mauro Perli, 47 anni di Zambana, dal giorno
della tragedia è ricoverato presso il reparto di psichiatria
del Santa Chiara. L´uomo, indagato per omicidio colposo plurimo
dopo essere risultato positivo all´alcol test, è ancora
sconvolto per l´accaduto. | |
da
"IL MESSAGGERO (Umbria) Ubriaco alla guida causa tre feriti | |
A
Cascia finisce nel burrone, ma si salva. E’ uscito illeso dopo essere
finito in una scarpata con il suo Moto Ape. Protagonista dell’incidente
nel tardo pomeriggio, sulla provinciale che da Cascia conduce a Fogliano,
un agricoltore di 74 anni. G.O. stava tornando a casa dopo aver fatto
compere a Cascia, quando a causa di un malore ha perso il controllo dopo
un zigzag di parecchi metri. Ad estrarlo dall’abitacolo dell’Ape,
ridotto ad un ammasso di lamiere, sono stati i Vigili di Norcia e gli
infermieri di un’autoambulanza del 118 di Cascia. L’anziano è
stato poi portato all’ospedale di Spoleto, per accertamenti diagnostici.
A Foligno guidava in stato di ebbrezza alcolica ed ha provocato un grave incidente stradale in via Santocchia, alla periferia della città. La sua auto lungo la circonvallazione di S. Eraclio si è scontrata con un’altra vettura proveniente in senso opposto ed ha provocato tre feriti. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani che hanno sottoposto l’uomo al test alcolimetrico. L’auto è stata sequestrata e la patente immediatamente ritirata. L’uomo era stato a festeggiare il compleanno di un amico. | |
da
"L’ADIGE" Squallido laghetto di piazza Dante: sos | |
Sarebbe
bello poter andare con i bimbi alla domenica mattina al parco, il parco
sotto casa, con tanto di prato e laghetto con paperelle e cigni. Lo facevo
sempre da piccola con i miei genitori e i miei nonni.
Peccato che il parco sotto casa, oggi, sia il parco di piazza Dante. Il laghetto c´è ancora (appena ripulito), le paperelle anche. Ma bambini non ce ne sono, poca gente che passeggia, poca cura aleggia in questo giardino. Perfino chi arriva con il treno non ci mette piede, nemmeno nelle giornate di sole per mangiarsi un panino o leggere un libro su una panchina. Guardandosi intorno si vede solo degrado: ubriachi e bottiglie ovunque (anche nel laghetto - appena ripulito), gente che mette paura solo a incontrarla, desolazione. Eppure basterebbe così poco per renderlo vivibile, per ridarlo alla città, che ora preferisce dimenticarlo. Federica Cazzara. | |
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"L’ADIGE" «In tre addosso e ho usato il coltello» Predrag Radojcic si difende: «Ero a terra, mi hanno coperto il volto, ho solo reagito». | |
Di DAVIDE
PIVETTI | |
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"IL GAZZETTINO (Venezia)" ORE 19, VA IN SCENA LO SPRITZ Come in un rito si ritrovano uomini e donne, dai trent’anni in su, per il classico aperitivo della sera | |
Mestre
LA RICETTA
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"IL GAZZETTINO " Da drink per uomini a moda da spiaggia | |
Lo
spritz nasce a Venezia come aperitivo "riservato" agli uomini.
Nel nome è racchiusa la sua originaria ricetta: giusto uno spruzzo
di Select (il più veneziano in assoluto), di Bitter o di Aperol
diluito in acqua e vino bianco. Una sorta di tradizione trasformatasi
di recente in una moda. Negli ultimi anni è diventato l’aperitivo
dei giovani accompagnato da una calcolata campagna di marketing di ampio
raggio. Dalla sponsorizzazione a livello nazionale dei liquori necessari
alla sua preparazione, in primis l’Aperol, ai grandi eventi come lo "Spritz
on the beach" che riesce a calamitare sulla spiaggia jesolana frotte
di oltre 10 mila persone, all’invenzione dello "spritz-hour".
Una serie di situazioni che hanno aperto questa commistione alcolica anche
alle donne.
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da
"IL GAZZETTINO (Venezia)" «Un momento di aggregazione ed .... | |
«Un
momento di aggregazione ed incontro e nei fine settimana la miccia che
accende la serata». Così Andrea Chiappa, titolare dello Zen
Cafe, il lounge bar in via Torre Belfredo in stile minimalista e orientaleggiante,
definisce il rito dello spritz.
Quali tecniche utilizzate per favorire questo momento di incontro collettivo? «Per socializzare incentiviamo il servizio al banco, e proponiamo tavoli misti dove ci si trova accanto a gente sconosciuta». Qual è l’identikit del consumatore di spritz? «Non c’è una precisa tipologia. Lo consumano un po’ tutti: dai ventenni agli ultra cinquantenni. Durante la settimana ed il venerdì prevale una clientela più adulta, il sabato un po’ più giovane». Qual è lo spritz più richiesto? «Quello all’Aperol, anche se sempre più gente specie sui trent’anni opta per un bicchiere di bianco, magari un Francia Corta o un vino aromatico come il Muller Turghau». Come mai? «Forse perché ci si sta accorgendo che un buon bicchiere di vino è meno calorico e più salutare del noto mix veneziano».. | |
IL
GAZZETTINO (Venezia) | |
Venezia
«In Veneto ed in particolare a Venezia la tradizione dello spritz esiste da tempo, sorta di rito di iniziazione al bere riservato agli uomini. Ora questa abitudine ha perso la valenza antropologica che aveva in origine per acquistare una funzione ansiolitica». A parlare è Diego Luparelli, psicologo, noto anche per le sue consulenze alle concorrenti di Miss Italia. Ma ci spieghi meglio cosa intende per funzione "ansiolitica"? «Da sempre l’alcool è stato utilizzato per superare paure, ansie, senso di inadeguatezza. Ci sono persone che per parlare hanno bisogno di bere. In una società definita "comunicativa" come la nostra ma che paradossalmente non lo è affatto, lo spritz può essere un buon catalizzatore per superare la paura di mettersi a nudo, parlare e raccontarsi». Come valuta questo crescente avvicinarsi dei giovani alla tradizione-moda dello spritz? «Se l’uso di alcool resta entro dosi moderate, lo considero un appuntamento collettivo, un modo per conquistare uno spazio in città, conoscersi, parlare. Se si pensa alla routine quotidiana, si capisce facilmente che i punti d’incontro più frequentati come le discoteche non permettono grandi contatti sociali. Personalmente percepisco una forte necessità di stare assieme che passa attraverso il "momento alcolico": un fenomeno tradizionale». E nient’altro? «C’è poi anche il fattore del confrontarsi, del volersi mettere in mostra, diffuso anche tra i quarantenni e cinquantenni tra cui oggi è sempre più frequente trovare single o separati alla ricerca di nuove relazioni». | |
L
GAZZETTINO (Udine) Vent’anni del Club alcolisti | |
SEDEGLIANO - A Coderno, nell’ex asilo, si è tenuto il ventennale dei Club alcolisti in trattamento di Coderno e Sedegliano. La giornata è stata organizzata dai due Club locali con la collaborazione dell’Acat "Fagagnese" e con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Sedegliano. Un centinaio sono le famiglie che in questi anni sono entrate nei due Club e che hanno quindi avuto la possibilità di modificare il proprio stile di vita, il che non significa semplicemente smettere di bere ma mettere in discussione anche i propri comportamenti. | |
IL
GIORNALE DI VICENZA Guida ubriaco e resiste ai carabinieri Arrestato | |
Fermato in evidente stato euforico, è finito nei guai per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Protagonista un uomo già noto alle forze dell’ordine, che stato arrestato l’altra sera a Trissino. Antonio Sartori, 63 anni, residente a Sovizzo, è stato fermato lungo l’ex statale 246, poiché la sua auto stava procedendo a zig zag. I carabinieri gli hanno intimato l’alt costringendolo a fermarsi. Una volta sceso dall’auto, stando alla ricostruzione degli inquirenti, avrebbe dato in escandescenze rivolgendosi in modo scomposto nei confronti dei militari dell’Arma. Si sarebbe rifiutato di sottoporsi al test con l’etilometro. Oltre all’arresto, Sartori è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. È stato multato e gli è stata immediatamente ritirata la patente. | |
L
GIORNALE DI VICENZA Condannato Insultò e minacciò l’ex moglie | |
(d.
m.) Sfondò la porta di casa a furia di calci e pugni e rivolse
alla moglie, che nel frattempo terrorizzata si era rinchiusa in bagno
con la figlioletta, una serie di insulti quali «bestia», «pecora
che parla troppo» e altri irripetibili, minacciando la donna pure
di morte. Ubriaco, venne placato solo dall’intervento della polizia,
allertata da alcuni vicini di casa.
Per questo, ieri in tribunale, Balgobin Rajcoomar, 36 anni, originario delle Isole Mauritius, è stato condannato dal giudice Gastone Andreazza a quattro mesi di reclusione, coi doppi benefici di legge. I fatti risalgono all’estate di due anni fa, prcisamente al 12 agosto del 2003. Separato dalla moglie, l’extracomunitaria Dhrinookdharee Shrinati, con una sentenza del tribunale cittadino del 28 dicembre dell’anno prima, quel giorno l’uomo alzò il gomito e si precipitò nella sua abitazione, in via Vendramini. Di aprirgli la porta, però, la donna non ci pensò nemmeno, e così l’uomo passò alle vie di fatto. In udienza, è stata ascoltata anche un’anziana signora che abita al piano superiore, la quale ha detto che udì l’uomo urlare frasi in una lingua a lei incomprensibile. Nel processo è stato chiamato a deporre anche uno dei poliziotti che intervennero in via vendramini per fermare l’uomo. Il teste ha riferito al giudice Andreazza che, giunto sul posto con i colleghi della pattuglia, trovò l’imputato, «ubriaco», fuori di casa che gridava a squarcia gola | |
YAHOO
SALUTE Pasteggiare con il vino, un piacere per la salute lunedì 10 gennaio 2005, Il Pensiero Scientifico Editore | |
Il
fumo fa male ma il vino fa bene anche alla prostata, quindi da oggi al ristorante
gli uomini possono sostituire la sigaretta con un buon bicchiere di rosso.
Un altro punto a favore della bevanda è stato segnato dai ricercatori
del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle guidati da Janet Stanford.
L’intento iniziale dello studio era quello di verificare se vi fosse una relazione tra il cancro alla prostata e un eccessivo consumo di alcool. Per questo sono stati reclutati 753 pazienti a cui era stato diagnosticato il tumore e 700 volontari sani che sono stati utilizzati come riferimento. La ricerca è stata pubblicata sull’International Journal of Cancer. I dati sul consumo di alcool di ciascun paziente sono stati raccolti tramite un questionario. I risultati non hanno segnalato nessuna relazione tra il rischio di sviluppare il cancro alla prostata e il consumo di grosse quantità di superalcolici. Invece un dato rilevante è stato che il classico bicchiere di vino che accompagna il pasto, oltre ad avere ottime proprietà sul sistema cardiocircolatorio, riduce anche il rischio di sviluppare questo tipo di cancro del sei per cento. Il merito sembrerebbe essere sempre dei flavonoidi contenuti nel vino, agenti ossidanti naturali che li rende potenzialmente in grado di contrastare processi ossidativi, innescati da radicali liberi dell’ossigeno, che contribuiscono all’invecchiamento cellulare e allo sviluppo di malattie cardiovascolari e tumorali. Come queste molecole possano intervenire nel proteggere dallo sviluppo di questo particolare tumore non è completamente chiaro; secondo gli autori dello studio, oltre alle capacità antiossidative, i flavonoidi potrebbero anche avere un ruolo nella stimolazione del testosterone(*). emanuela grasso (*) Nota: è incredibile il danno che possono fare articoli come questo. Questa ricerca sul tumore alla prostata, basata su questionari, è stata molto propagandata, molto di più, chissà perchè, delle numerose ricerche che hanno dimostrato un indiscutibile effetto cancerogeno dell’alcol. I flavonoidi sono presenti in tracce nel vino. Anche il loro eventuale effetto di stimolazione del testosterone è certamente vanificato dall’effetto opposto dell’alcol, sul testosterone (che provoca nel bevitore una minore potenza e fertilità sessuale: ma questo non lo scrivono mai). | |
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