Camion rubati e rivenduti in Siria
A Desio una base, dieci indagati
Desio (MB) - Veicoli industriali rubati anche nei cantieri della Brianza e poi rivenduti nei mercati del Medio Oriente e del Nord Africa. Un giro d'affari illecito di oltre tre milioni di euro. Dieci le persone indagate, sei delle quali sottoposte a misure cautelari, dalla Procura della Repubblica di Trieste che ha scoperto il presunto traffico attraverso i militari della Guardia di Finanza. Nell'operazione sono stati impiegati oltre 30 militari del Gruppo di Trieste, di Monza, della Compagnia di Bressanone e della Tenenza di Seregno.
In un magazzino a Desio, utilizzato per lo stoccaggio dei veicoli prima della falsificazione di telai e documenti, sono stati sequestrati tre rimorchi per camion provento di furto e un carico di 15 mila bottiglie di vino prosecco, anch'esso rubato. I mezzi rubati raggiungevano la destinazione attraverso il porto di Trieste. Ad agire una banda composta da cinque italiani, due siriani, un algerino, un kosovaro e un romeno. Per tutti l'accusa formulata è associazione per delinquere dedita a furto, ricettazione e riciclaggio.
Le indagini sono partite la sciorsa estate quando gli uomini delle fiamme gialle hanno intercettato un'autopompa per calcestruzzo rubata in transito nel porto giuliano pronta a raggiungere la Siria. La punta dell'iceberg: sono infatti dodici i veicoli industriali risultati sottratti dai cantieri e quindi esportati. Altri nove tra mezzi industriali e autoveicoli di pregio sono stati scoperti prima del loro trasferimento all'estero, intercettati appunto a Desio, al porto di Trieste, a Lecco e Civitavecchia.
da ilcittadinomb.it