MILANO - Da venerdì sarà difficile riuscire a fare i furbi in autostrada. Su quattro tratti della A13 (Ferrara-Occhiobello Nord), A14 (Forlì-Cesena Nord) e A4 (Grumello-Seriate e Ospitaletto-Rovato) entreranno in funzione i Sicve, evoluzione del vecchio autovelox, con la differenza che anziché calcolare la punta massima di velocità misurano la media di percorrenza su distanze variabili tra 10 e 25 chilometri. Altri cinquanta saranno installati nel 2006. I dati, a disposizione della Polstrada e delle Autostrade per l’Italia, sono criptati: nome e cognome dell’automobilista possono essere verificati soltanto con una chiave di accesso riservata alle forze dell’ordine. Altro passaggio a tutela dei guidatori: il computer cancella all’istante le velocità regolari.
COME FUNZIONA - Il sistema diventa operativo per la prima volta nel nostro Paese il 23 dicembre, ma altrove, come in Australia, è già uno strumento di prevenzione degli incidenti. Si serve del doppio lavoro di sensori e telecamere. I primi, affondati nell’asfalto, rilevano la classe del veicolo che sta passando, l’ora e il giorno. Nessuna auto, camion o moto possono essere esclusi: il margine di errore è dello 0,1%. Questi dati vengono «spediti» alla telecamera, che si trova sopra un pannello informativo o su un cavalcavia: è suo il compito di fotografare la targa in movimento. Dieci, 15, 25 chilometri più avanti c’è un altro sensore, che registra i tempi di percorrenza e la velocità. Poi una seconda telecamera fa l’ultima foto. A questo punto le possibilità sono due: il computer che incrocia tutte le informazioni ricevute è in grado di stabilire quale velocità media sia stata mantenuta dal guidatore. Elimina i dati che risultano nella norma ed emette le sanzioni per i trasgressori, cioè tutti quelli che hanno superato del 5% i limiti previsti per tratto. Le multe, che verranno recapitate a casa, sono quelle previste dal codice della strada: per esempio, dove il limite è di 130 chilometri orari, la media di 136 è tollerata; quella fino a 147 è punita con 35 euro; fino a 178 chilometri orari con 143 euro di multa e due punti in meno; oltre i 178 sanzione da 357 euro e dieci punti in meno. Resta il fatto che qualcuno potrà sempre dire che a guidare il mezzo c’era l’improbabile nonna novantenne, la zia che non usa la patente da sette anni o la fidanzata compiacente.
LE REAZIONI - Quando l’iniziativa è stata annunciata, un mese fa, il sito dell’Asaps, l’associazione sostenitori amici polizia stradale, si era espressa a favore. «Smetteranno di farla franca quei "piloti" che ti abbronzano con gli abbaglianti e fanno tutto un viaggio nella corsia di sorpasso», aveva gongolato il presidente Giordano Biserni. Adesso segni di approvazione arrivano dai consumatori. Lo spiega l’avvocato Carlo Rienzi, presidente Codacons: «I Sicve vengono installati nei tratti a maggiore mortalità e pericolosità, autostrade a tre corsie o particolarmente esposte alla nebbia. Questo ci sembra un ottimo deterrente. Anche perché i dati sulla velocità sono impressionanti». Vale a dire che sulla bretella di Fiano Romano un’auto ogni tre viaggia a 180 chilometri all’ora, sulla Torino-Piacenza ci sono medie di 170 orari. «Senza contare - conclude - che esistono 240 modelli di macchine che possono andare a 200 chilometri all’ora. Un’arma micidiale».
Elvira Serra |