Devastano sede Polizia Locale: condannati i tre giovani fermati
Brescia, avevano preso di mira senza motivo un agente
BRESCIA, - Epilogo giudiziario per gli atti di vandalismo al distaccamento della polizia locale in via san Faustino e per l’aggressione a un agente. I tre ragazzi fermati nell’immediatezza dei fatti, accaduti la sera tardi del 30 novembre, sono stati condannati. Si tratta di un marocchino di 26 anni, alle spalle precedenti per droga, furto e rapina, che dovrà scontare 16 mesi in carcere. Per un 18enne e un 19enne bresciani, invece – il secondo un ex studente del liceo artistico - la condanna inflitta è rispettivamente 4 mesi e 30 giorni (ma per loro la pena è sospesa). I tre erano alla sbarra perché accusati a vario titolo di danneggiamento, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. Il caos, si diceva, è scoppiato la sera del 30 novembre, venerdì, alle 22.30, quando un vigile che stava smontando il turno è stato avvicinato da un gruppo di ragazzi ubriachi che l’hanno preso di mira senza ragione. Uno in particolare – il diciottenne –, cocci di bottiglia in mano, lo ha insultato, minacciato e gli ha sottratto le chiavi della moto a bordo della quale si stava allontanando. Allertati i colleghi del comando, il giovane è stato fermato. I complici invece, riusciti a scappare, per ripicca si sono introdotti nel distaccamento deserto della Polizia e l’hanno messo a soqquadro, lanciando sedie e computer e rovinando il front office.
L’intervento della Volante Carmine e della Digos ha permesso di fermare anche un 19enne bresciano e il 26enne marocchino, quest’ultimo in possesso di soldi falsi. Le indagini hanno consentito di identificare altre due persone, un uomo e una donna, in attesa di rinvio a giudizio. Nel frattempo alcuni delegati della Rsu (Cgil, Cisl, Uil, usb, Diccap, Sulpm) venerdì scorso hanno incontrato il comandante della polizia locale Roberto Novelli: «E’ stato un faccia a faccia tranquillo ma molto schietto – racconta Novelli - I sindacalisti hanno chiesto al comando e all’Amministrazione che si mettano in campo verifiche sulla sicurezza in cui operano gli agenti. L’idea è di rinnovare dei protocolli appositi e di dare corso a nuove misure organizzative per evitare che quanto è accaduto si ripeta. Alcuni accorgimenti sono già stati resi operativi. Se serve migliorare lo faremo».
di Beatrice Raspa
da ilgiorno.it