"Felici di seguirti. Una storia di ordinaria inciviltà"
Presentato a Firenze il libro "Felici di seguirti. Una storia di ordinaria inciviltà". Il volume ripercorre la triste vicenda dell'"omicidio stradale" di Lorenzo Guarnieri, giovane diciassettenne travolto e ucciso il 2 giugno 2010. Il libro è stato scritto da Stefania Lorenzini e Stefano Guarnieri, la mamma e il papà di Lorenzo che hanno perseguito l'unico obiettivo di "raccontare la verità dei fatti includendo i nomi dei protagonisti".
E' una storia di amore, di sofferenza, di burocrazia che racconta le vicende della famiglia, la nascita dell'associazione Lorenzo Guarnieri, il lavoro che questa sta portando avanti, giorno dopo giorno per assicurarsi di salvare vite umane dall'omicidio stradale.
"Felici di seguirti. Una storia di ordinaria inciviltà", secondo gli autori, narra "il dolore che oggi proviamo ogni giorno, da quando Lorenzo nel pieno della sua adolescenza è stato barbaramente ucciso sulla strada da un uomo che guidava in stato di ebbrezza e sotto effetto di stupefacenti", ma anche quello che non può immaginare:"cosa succede a una famiglia italiana quando viene devastata da una simile tragedia. Nel nostro paese le vittime e i loro familiari sono trattati come se fossero colpevoli, mentre i colpevoli sono difesi come se fossero vittime. Nel nostro paese uccidere un ragazzo sulla strada guidando in modo irresponsabile viene punito meno di un furto.
E la sicurezza stradale non è una priorità dei nostri amministratori, tranne rare eccezioni. Purtroppo il nostro non è affatto un caso isolato, la nostra è una storia di ordinaria inciviltà".
Il libro è in vendita, al prezzo di 10 euro, in tutte le librerie Giunti e nel book store online giuntistore.it (dove sarà disponibile anche la versione e-book), e sul sito web dell'associazione lorenzoguarnieri.com
L'associazione inoltre promuove la raccolta di firme sulla proposta di legge sull'omicidio stradale che attualmente ha raggiunto oltre 63.000 adesioni e sta puntando, con il contributo di tutti, all'obiettivo di centomila firme (per firmare www.omicidiostradale.it). (m. r.)